Il GranDe valore Della pelle: la sua ImperfezIone. ConGIuntura

7 - 2016
GIANCARLO DANI:
Il GranDe valore Della pelle: la sua ImperfezIone. ConGIuntura ImpreveDIbIle.
sempre pIù frequentI I ClIentI Che ChIeDono rIDuzIonI DI prezzo. la DomanDa DI lusso sI è rIDotta.
l’aCCessIbIle è la DIrezIone futura per CuI rIpensare Il tarGet DI proDotto.
la sostenIbIlItà Come fIlosofIa InDustrIale e Il “DIstretto vICentIno”
PIETRO DE FRANCESCHI
Giancarlo Dani
«Per come vanno oggi le cose, sul mercato
conciario, non è facile avere una visione a lungo termine sull’andamento generale del settore». Mette subito le cose in chiaro Giancarlo Dani, Cavaliere del Lavoro, titolare
dell’omonimo gruppo di Arzignano: difficile
è capire cosa stia succedendo, figuriamoci fare previsioni. Del resto, «il nostro mercato è
soggetto sempre a continui cambiamenti,
per questo il mestiere dell'imprenditore conciario non è mai stato facile nel passato e tanto meno lo è adesso. Fatta questa premessa,
non riscontro una sostanziale congiuntura,
mentre posso constatare le sempre più frequenti richieste di riduzione del prezzo del
conciato da parte dei clienti. Ad esse si contrappone, invece, il continuo aumento da
parte dei fornitori di materia prima, dovuto
principalmente al grande calo di consumo
della carne rossa e, quindi, della poca macellazione». Impossibile fare previsioni, dunque… «Nonostante il mercato nazionale e
mondiale sia, in linea generale, rallentato,
specialmente a causa della Cina e della Russia, come Dani abbiamo messo in produzione
numerosi progetti, indirizzandoci maggiormente su articoli di fascia media, perché la
domanda di alta gamma al momento è ridotta». Lusso in crisi e premium in crescita? «La
frenata dei Paesi in cui vivono i “nuovi ricchi”
si è ripercossa sul mercato a livello mondiale
e ci porta a ripensare al nostro target. Il lusso accessibile ritengo sia la direzione futura.
La sfida sta nello stringere partnership con
brand la cui mission è offrire prodotti di alta
qualità a un prezzo più abbordabile». Dal
punto di vista della produzione, cosa cambia?
«Questa tendenza riporta la nostra attività
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LA VERA BELLEZZA
su articoli più semplici, per esempio
smerigliati, stampati, addirittura croste. È il contrario del recente passato,
dove siamo arrivati a pagare le più belle provenienze di materia prima a
prezzi assurdi, per soddisfare esigenze
altrettanto assurde, che posso sintetizzare nel “volere la botte piena e la
moglie ubriaca”. Dimenticandosi, però, che la pelle, nella sua bellezza, è
un prodotto naturale che non può essere perfetto». Dai clienti ai fornitori:
che momento vive l'approvvigionamento di materia prima? «Non vedo
grandi difficoltà per noi. Semmai ne
hanno i macelli per il calo di produzione e il problema di piazzare la carne.
Questo è la vera grande criticità: gli
allevatori non vogliono più reinstallare perché non guadagnano con la carne e così tutta la catena di fornitura
soffre. Ma questo non è solo un problema italiano». Passiamo alla so-
stenibilità, il tema più caldo e anche
discusso delle ultime stagioni. «Da
anni abbiamo scelto di essere
un’azienda sostenibile, riconoscendo
nella responsabilità socioambientale i
principi che guidano le azioni imprenditoriali, orientate allo sviluppo dell’azienda e delle persone che vi lavorano, nonché alla salvaguardia delle
generazioni future». Il concetto che
l’imprenditore veneto vuole veicolare
è che, oggi, occorre essere sostenibili
“a prescindere”. «Noi decliniamo il
valore etico e strategico della responsabilità socioambientale attraverso
progetti di ricerca e innovazione,
che hanno portato la nostra azienda a
ricevere importanti riconoscimenti.
Vantiamo numerose certificazioni di
sistema e di prodotto che ci permettono di lavorare con le migliori aziende
del panorama internazionale. Aziende
che esigono che i propri fornitori siano
ottemperanti a queste certificazioni, il
che chiaramente può rappresentare
uno strumento di supporto per veicolare i propri prodotti verso il pubblico,
ma “agire responsabilmente” resta comunque il modo più corretto per affrontare le sfide del futuro. Non solo:
oggi è fondamentale non dire menzogne ed essere corretti, perché si è costantemente giudicati ed eventuali
attacchi possono ledere in maniera irreparabile l’immagine della propria
azienda. Anche il Distretto Vicentino
sta dimostrando di essere proiettato
verso l'unica via che ci potrà confermare ancora per molti anni come il più
grande polo conciario europeo: la responsabilità ambientale e sociale, filosofia industriale che non possiamo
perseguire solo per marketing, ma
principalmente perché siamo votati
ogni giorno a fare meglio del precedente».
Il magazzino della conceria veneta Dani
IL SETTIMANALE DELLA PELLE - 17