Club Alpino Italiano Sezione di Salerno Domenica 6 maggio 2012 Da Caggiano a Sant’Angelo Le Fratte - (Monti della Maddalena) Intersezionale con il CAI di Potenza Escursione a cura della Commissione TAM di Salerno PERCORSO Caggiano (800), Capo la Serra (1141), Veteranurso (920), T.pa dell’Arpa (1116), Casone Mignoli (1100), Monte La Conca (1233), Fosso di Acqualonga, Masseria Giachetti (780), Sant’Angelo Le Fratte (550) Dislivello: 800 m Lunghezza: 14 km Durata: 5 ore (escluse le soste) Difficoltà: E Direttori: ORTAM Paola Daniele (388.16 93 901) ASE-ORTAM Myriam Caputo (339.25 71 600) Appuntamento: Salerno-Parco Pinocchio ore 7:30 con bus privato DESCRIZIONE L’escursione ha inizio dal centro abitato del paese di Caggiano (800 m), dove incontreremo gli Amici della Sezione CAI di Potenza. Dopo un breve tratto su asfalto si raggiungerà Contrada San Nicola da dove parte il sentiero che, tra rocce e vegetazione mediterranea, risale il versante nord della Serra di Caggiano (1130 m). Giunti in cima il panorama spazia a 360° su tutti i monti e valli delle due regioni, la Campania e la Basilicata. Il percorso si snoda tra prati e rocce e numerosi sono i segni lasciati da secoli di pastorizia con numerosi ricoveri in pietra e muretti a secco che ci accompagneranno mentre raggiungiamo Capo la Serra (1141 m) e scendiamo verso località Veteranurso (920 m). A questo punto, costeggiando la pineta che ricopre il versante nord di T.pa dell’Arpa (1116 m) raggiungeremo la sommità del rilievo da cui si apre un’ampia visuale su vasti prativi. In breve si raggiunge, nei pressi del Casone Mignoli (1100 m) una fontana dove sarà possibile rifornirsi di fresca acqua. Una breve salita tra prati e boschetti ci condurrà a Monte La Conca (1233 m), punto più alto toccato dall’escursione e vero e proprio balcone, da un lato su i vasti prativi di Campo di Venere e, dall’altro, sulla Valle del fiume Melandro, che scorre tra le province di Potenza e di Salerno, fungendo da spartiacque tra la regione Basilicata e la regione Camapnia ed è un importante tributario del fiume Tanagro; per la sua bellezza paesaggistica, il Melandro può essere paragonato ad un piccolo Canyon. Inizia a questo punto una discesa su labili tracce su terreno roccioso in direzione del Fosso di Acqualonga, spartiacque tra Monte La Conca e Monte Serio. Nel fosso a quota 1000 m si incrocia nuovamente una fontana. Risalendo sul lato opposto del fosso incontreremo una sterrata che seguiremo in discesa fino ad incrociare la strada asfaltata che da Sant’Angelo conduce a Campo di Venere. Lasciata ben presto la strada prenderemo a sinistra un sentiero che lambisce Masseria Giachetti (780 m) e con ripido sentiero conduce nuovamente alla strada precedentemente incontrata a quota 600 m. Un breve tratto di asfalto ci condurrà a questo punto al centro dell’abitato di Sant’Angelo le Fratte, caratteristico e delizioso paese che si insinua ed adagia alle falde dell’imponente e rocciosa frattura della montagna Carpineto. Qui avrà conclusione la nostra escursione. Le “terre alte” hanno caratteristiche geografiche, sociali, economiche e culturali del tutto particolari. Sono territori dove forti sono i legami con la tradizione, fattori come la presenza di materiali diversi e la conformazione del paesaggio hanno condizionato e condizionano la vita in questi luoghi. Campo di Venere ne è un esempio, una distesa a perdita d’occhio di campi seminati a frumento, patate, grano, foraggio, orzo, situata a 1160 metri di altitudine e immersa nel più assoluto silenzio. Qui la presenza dell’ uomo è infatti discreta, limitata a quei pochi contadini che vi risiedono regolando la propria vita sui ritmi immutabili della terra, in uno stile di vita quasi arcaico; tant’è vero che sopravvivono ancora oggetti e utensili altrove dimenticati, come la “rodda”( il contenitore a fasce di ferro che, caricato sul dorso del mulo, serve al trasporto del fieno), oppure “o strasceno” (slitta di legno che scivola agevolmente sull’erba), "segni" dell'innato senso di conservazione volto a tutelare l'ambiente in cui si vive, si opera, si lavora e di un isolamento ultrasecolare che ha caratterizzato il consolidarsi di usi e costumi i quali costituiscono, oggi, un prezioso patrimonio di cultura popolare. Tutto è infinito in questi incantevoli luoghi posti nel cuore del meridione; interminabili orizzonti che si perdono a vista d'occhio, esaltano le emozioni e i sentimenti riflessi nei regolari disegni dei campi che formano il tessuto di un territorio tra i più fertili del Mezzogiorno italiano. Ma giunti nel paese di Sant’Angelo Le Fratte, la nostra giornata non avrà conclusione! Ad attenderci, sempre insieme agli Amici della Sezione CAI di Potenza, una guida della Proloco di Sant’Angelo Le Fratte che ci condurrà, attraverso le vie linde e ben lastricate del centro storico, ad assaporare l’atmosfera artistica e culturale del paese secondo due percorsi: La Via dei Murales, ove è possibile ammirare ben oltre 50 pregevoli ed originali affreschi che adornano le facciate dei fabbricati, sviluppando e descrivendo il tema del rapporto uomo-rocciavita autoctona. La Via delle Sculture, ove è possibile ammirare le affascinanti ed uniche opere d’arte di bronzo, di recente realizzazione, progettate dall’artista Pierfrancesco Mastroberti. In conclusione, un ultimo percorso da visitare ove sarà possibile assaporare i prodotti tipici del paese di Sant’Angelo Le Fratte: La Via delle Cantine, famose ed uniche, ben oltre 100, ricavate direttamente nella roccia, tuttora utilizzate dai cittadini per conservare il vino e il formaggio di ottima qualità prodotti nel paese. Si vuole ricordare la suggestiva manifestazione “Festa delle Cantine”, che si svolge ogni anno (e da diversi anni) a cavallo di Ferragosto, richiamando un grande numero di visitatori. Per l’occasione, verranno aperte alcune di queste Cantine e potremo gustare i prodotti tipici del luogo. Il costo complessivo per la partecipazione alla degustazione nelle Cantine di Sant’Angelo Le Fratte e per lo spostamento tramite bus privato risulta essere di € 25 a persona.