Latina
Il giornale di
SANITA’
MARTEDÌ 4 AGOSTO 2015
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Fondi per la biopsia stereotassica. Si lavora per prevenire il cancro al seno
Diagnosi precoce contro i tumori
All’ospedale Goretti possibile l’esame sui tessuti alternativo all’intervento chirurgico
La biopsia stereotassica
rappresenta un elemento
di innovazione per l’ospedale. L’Asl ha aggiudicato
la fornitura di questo sistema utilizzato nella Senologia per una cifra di poco
superiore agli 11.000 euro.
I casi di tumore alla mammella sono in aumento ed è
ormai provato che la dia-
prelievo a 360° senza mai
farlo uscire dal tessuto.
Mediante un sistema di aspirazione (VABB), si trasportano 12 campioni di
tessuto all’interno di un
contenitore sterile.
Dopo l’asportazione dei
campioni, sempre con
l’impiego della radiografia,
si verifica che le micro cal-
Spesa di 11.000
euro per il sistema
sofisticato
La tecnica
aumenta la
prognosi di vita
gnosi precoce migliora
nettamente la prognosi di
vita. A volte questa patologia si manifesta con la presenza di noduli o micro
calcificazioni non palpabili
né visibili con l’ecografia,
ma solo con la mammografia (20-30% dei casi). In
questo caso, tali lesioni devono essere analizzate ed
eventualmente ago-aspirate, oppure sottoposte a
biopsia sotto guida stereotassica.
La Vabb (Vacuum Assisted
Breast Biopsy), sistema elettronico computerizzato
all’avanguardia, permette
una procedura diagnostica,
alternativa alla biopsia
cificazioni siano state eliminate. A questo punto, i
campioni prelevati e radiografati permettono all’anatomo-patologo di raggiungere un’accuratezza
diagnostica pressoché totale.
A seguito del prelievo, inoltre, è possibile lasciare,
nell’area della mammella
interessata dall’analisi, una clip metallica amagnetica che, in caso di lesione
benigna, consente di monitorare la zona nei successivi controlli; e, in caso
di lesione maligna, di centrare con esattezza la lesione da asportare durante
l’intervento chirurgico.
chirurgica, in grado di effettuare prelievi citologici,
istologici e centratura delle lesioni non palpabili della mammella agendo,
quindi, in maniera mini invasiva. Si tratta di un esame condotto ambulatorialmente che consiste nel
prelevare campioni di tessuto mammario, in corrispondenza della lesione
sospetta visibile solamente
con mammografia (ad esempio micro calcificazioni), che successivamente
vengono sottoposti ad esame istologico.
La paziente viene posizionata prona sul lettino, con
la mammella che scende
attraverso un apposito foro
collegato ad un tavolo dotato di tubo radiogeno, che
permette l’identificazione
mammografica delle lesioni, e di un sofisticato siste-
ma elettronico in stereotassi che localizza le lesioni stesse ad alta precisone.
Previa anestesia locale e
piccola incisione cutanea,
si introduce nella mammella l’ago, spesso pochi
millimetri, e si esegue il