La semplice aritmetica del PIL
Partiamo da un semplice esempio numerico relativo al PIL in
economia chiusa, senza settore pubblico
100
(PIL)
=
70
(C)
+
30
(I)
dove C sono le spese per consumi e I le spese per Investimenti.
Poi apriamo l'economia agli scambi con l'estero, introducendo per
ora le sole esportazioni (per un valore pari a 35), che indichiamo
con X. Evidentemente, i dati numerici dell’esempio vanno
modificati. Possiamo fare due ipotesi:
a) supponiamo che si produca come prima (e dunque la
domanda andrà modificata)
b) supponiamo che si domandi come prima (e dunque la
produzione andrà modificata)
Nell’ipotesi a) potremmo avere, ad esempio:
100 = 45
(PIL)
(C)
+
20
(I)
+
35
(X)
➜ Il valore numerico del PIL non cambia: quello che prima
producevo per il solo mercato interno, ora viene prodotto
in parte per questo e in parte per il mercato estero.
Nell’ipotesi b) potremmo avere, ad esempio:
135 = 70 +
(PIL)
(C)
30
(I)
+
35
(X)
➜ Abbiamo prodotto di più: il valore numerico del PIL
cambia.
Immettiamo ora le importazioni, che indichiamo con IM, per un
valore pari a 50.
Esso costituiscono una risorsa aggiuntiva e vanno quindi inserite
a sinistra del segno di =, sommate al PIL, per indicare tutti i beni
e servizi finali per la collettività nazionale.
Sia nell'ipotesi a) sia nell'ipotesi b) si modificheranno le
componenti della domanda - l'una, l'altra, o tutte - a destra
dell'uguale. Infatti, le importazioni sono domanda di beni (e
servizi) di consumo e/o di investimento, e tali beni (e servizi)
possono anche essere esportati. In altre parole, il valore dei beni
e servizi importati deve trovare riscontro anche a destra
dell'uguale. Ad esempio, nell’ipotesi b) sopra fatta (avevamo
aggiunto 35 di esportazioni e la produzione era passata da 100 a
135), con l’aggiunta delle importazioni potremmo avere:
135
(PIL)
=
70
(C)
+
30
(I)
+
35
(X)
135 +
50
(PIL)
(IM)
=
90
(C)
+
40
(I)
+
55
(X )
Ovvero, le IM che abbiamo aggiunto (50) erano beni di
consumo (20), beni di investimento (10) e beni di consumo ed in
vestimento che vengono ri-esportati (20).
Supponiamo ora che il valore delle importazioni aumenti a 80.
Il valore numerico del PIL cambia?
DIPENDE
Nel breve periodo il PIL non cambia. Le nuove importazioni
sono confluite in C e/o in I e/o in X, aggiungendosi ai loro livelli
precedenti. Cioè, sono semplicemente state domandate dall’interno
senza alterare in alcun modo le decisioni di produzione interna.
Ad esempio, nello stesso esempio numerico di prima:
135 +
(PIL)
80
(IM)
=
120
(C)
+
40
(I)
+
55
(X)
Nel lungo periodo:
Il PIL aumenta: l'aumento delle importazioni ha portato con
sé nuovo progresso tecnico, ad esempio, e questo ha sviluppato
nuova produzione
Il PIL diminuisce: le nuove importazioni hanno sostituito
produzione esistente
Oppure…
Non cambia. Le decisioni di produzione interna non mutano.
Nel breve periodo, se le importazioni
aumentano la produzione interna (il PIL) non
diminuisce.
Nel lungo periodo, può diminuire, aumentare
o restare costante
➪
Quando riscriviamo la relazione nel modo più consueto portando
le importazioni a destra del segno di =
PIL =
C + I + X − IM
stiamo attenti “all’illusione ottica” data dal segno
meno!
Supponiamo che il PIL sia composto da un unico bene di
consumo X
0.
PIL = X
0
Supponiamo poi che a questo si aggiunga un bene di consumo
importato X . Nell’economia la domanda di beni di consumo è
1
ora X , composta da X (beni di consumo prodotti all’interno)
2
0
e X (beni di consumo importati).
1
PIL + X
1
= X +X = X
0
1
2
Riscrivendo la relazione con le importazioni a destra del segno
di = abbiamo
PIL = X – X
2
1
OVVERO
PIL = X
0
Se X aumenta, anche X aumenta e il PIL resta sempre = X
1
2
0
PIL NOMINALE E PIL REALE
(*) Esempio tratto da Blanchard, Macroeconomia,
vol. I, Il Mulino, 2000, Aulaweb.
Anno 0
Quantità
Prezzo
(Euro)
Valore
(Euro)
Patate
100.000
Automobili
10
PIL nominale
1
10.000
100.000
100.000
200.000
Anno 1
Quantità
Patate
100.000
Automobili
11
PIL nominale
Prezzo
(Euro)
Valore
(Euro)
1,20
10.000
120.000
110.000
230.000
____________________________________________________________________________
Tasso di crescita del PIL nominale:
(230.000-200.000)/200.000 = 15%
___________________________________________________
PIL reale nell'anno 0 con base nell'anno 0
=
quantità prodotte nell'anno 0 moltiplicate per i prezzi
dell'anno 0
=
200.000 Euro (coincide evidentemente con il PIL
nominale nell'anno 0)
PIL reale nell'anno 1 con base nell'anno 0
=
quantità prodotte nell'anno 1 moltiplicate per i prezzi
dell'anno 0
=
100.000*1 + 11*10.000 = 210.000 Euro
___________________________________________________
Tasso di crescita del PIL reale:
(210.000-200.000)/200.000 = 5%
___________________________________________________
Se avessimo venduto le nuove quantità ai vecchi
prezzi, il valore della produzione sarebbe stato
solo 210.000.
La differenza di valore (230.000-210.000) è
attribuibile ai prezzi.
INFATTI:
che cosa si ottiene se si divide il valore del PIL
nominale nell'anno 1 per il valore del PIL reale
nell'anno 1?
230.000/210.000 = 1,0952380..
Ovvero, il valore della produzione oggi è maggiore
di quello che si sarebbe avuto, sempre oggi, se i
prezzi non si fossero mossi, per un fattore pari a
1,0952380
➜ il valore di oggi ha un 9,5% circa da attribuire
ai soli prezzi
DEFLATTORE DEL PILt=
PILtNom
PILtR
x100
Il deflatore del PIL
Poiché dividendo il PIL nominale per il PIL reale
(dello stesso anno) otteniamo un puro numero che può
essere
> 100
(se il PIL nominale è maggiore del PIL reale, ovvero
se i prezzi sono cresciuti tra l'anno in oggetto e l'anno
base)
= 100
(se le due grandezze sono uguali, ovvero se i prezzi
non si sono mossi tra l'anno in oggetto e l'anno base)
< 100
(se il PIL nominale è minore del PIL reale, ovvero se i
prezzi sono calati tra l'anno in oggetto e l'anno base)
abbiamo trovato un indicatore di prezzo.
Questo indicatore di prezzo trovato
dividendo il PIL nominale per il PIL reale,
si chiama DEFLATORE (del PIL). E’ un
numero “indice”
Moltiplicando questo numero per 100, e ripetendo
l'operazione per tutti gli anni per i quali vogliamo
calcolare l'andamento dei prezzi, otterremo una serie
temporale di numeri-indice, nella quale l'indice varrà
100 nell'anno base.
RELAZIONE TRA
DEFLATORE DEL PIL
E
TASSO DI CRESCITA DEI PREZZI
Tasso di crescita dei prezzi (dall’anno 0
all’anno 1, espresso in %)
=
Riscrivibile come
P1 – P0
( ---------- ) x100
P0
P1
( ------ – 1) x100
P0
Il tasso di crescita dei prezzi nell’anno 1
(rispetto all’anno 0) espresso in %, è
uguale al deflatore del PIL nell’anno 1,
meno 1, moltiplicato 100.