dell’embrione con un migliore livello di accuratezza e sicurezza. Supporta i medici nell’identificazione degli embrioni con il potenziale più alto di sviluppo e aumenta le possibilità di arrivare a una gravidanza di successo. innovazione PMA: Innovazione e nuove sfide L’evoluzione tecnologica è la chiave per l’ottimizzazione dei risultati. In Procreazione Medicalmente Assistita l’innovazione ci consente di migliorare l’outcome e di aprire nuove prospettive come la preservazione della fertilità e la fecondazione eterologa. Abbiamo intervistato la Dott.ssa Maria Ruggiero, specialista in Ginecologia e Ostetricia. Le tecniche di Fecondazione in vitro consistono nel facilitare l’incontro dell’ovocita e dello spermatozoo mediante la fertilizzazione extracorporea; tali procedure prevedono diverse fasi: stimolazione ovarica, prelievo ovocitario, fertilizzazione e trasferimento in utero degli embrioni ottenuti. disponibili per la scelta degli embrioni da trasferire erano unicamente osservazionali fino all’avvento dei cosiddetti “sistemi time-lapse”, la scelta era esclusivamente lasciata all’esperienza dell’embriologo e legata a criteri morfologici e di evoluzione nell’arco delle giornate di coltura. Una delle fasi critiche del percorso di fecondazione in vitro è l’impianto degli embrioni a livello endometriale (la mucosa che riveste internamente l’utero). Il fallimento di questa fase è prevalentemente correlato alla qualità degli embrioni, tuttavia talora gioca un ruolo chiave anche la recettività endometriale, specie quando gli embrioni appaiono di buona qualità. Il time-lapse, è una tecnica cinematografica nella quale la frequenza di cattura di ogni fotogramma è molto inferiore a quella di riproduzione, cosi che il tempo, nel filmato, sembri scorrere più velocemente del normale. Questo sistema, applicato all’utilizzo di particolari incubatori (GERI), consente una coltura individuale a condizioni controllate, che minimizza i possibili stress a cui può essere sottoposto l’embrione. La selezione degli embrioni con più alto potenziale di attecchimento è un punto nodale nell’ottimizzazione del risultato di un ciclo d Procreazione Medicalmente Assistita. I criteri Nell’ambito di tali sistemi di coltura è possibile realizzare il test Eeva™, un 6 test di analisi precoce di evolutività embrionaria, che valuta la qualità embrionale attraverso la selezione degli embrioni migliori nel momento del loro trasferimento in utero, migliorando così le possibilità di attecchimento e conseguentemente di gravidanza. Consiste in un microscopio speciale che, mediante un software, è capace di analizzare i movimenti cellulari dell’embrione e riconoscere i diversi momenti delle divisioni delle cellule embrionali durante la coltura. Questo sistema, analizzando diversi parametri dello sviluppo degli embrioni, li classifica automaticamente in base alla loro vitalità e fornisce un elemento in più all’embriologo, e al medico, per decidere quale o quali embrioni trasferire nell’utero. Il Test Eeva™, usato congiuntamente alla morfologia tradizionale, offre all’embriologo la possibilità di predire in maniera non invasiva lo sviluppo Per quanto riguarda il versante materno, una fase essenziale per il buon esito di un ciclo di fecondazione assistita, è la recettività endometriale. Negli anni, infatti, gli studi hanno consentito di migliorare i protocolli di stimolazione ovarica, le tecnologie consentono anche un’elevata efficienza per il recupero ovocitario, la fertilizzazione e la coltura embrionaria. Al contrario, la fase di attecchimento presenta ancora molti lati sconosciuti ed abbiamo tutt’oggi a disposizione poche strategie per migliorarne l’efficienza. Tra le opzioni studiate per implementare il tasso di impianto, trova spazio l’osservazione che una piccola stimolazione meccanica dell’endometrio sembra aumentare l’efficienza di apposizione e adesione dell’embrione alla superficie endometriale. durante la quale l’endometrio è idoneo a ricevere l’embrione, IVIOMICS dopo decenni di ricerca, ha messo a punto un test di recettività endometriale (ERA: Endometrial Receptivity Array), un metodo che consente di individuare la finestra di impianto con buona approssimazione temporale. Il test è stato studiato in pazienti che hanno subito multipli Il “graffio” endometriale (“endometrial scratching”) si esegue con un sottile catetere in plastica flessibile, è poco invasiva, veloce, indolore e si esegue in ambulatorio nel ciclo precedente la stimolazione ovarica per la fecondazione in vitro. Il microtrauma endometriale (detta “scratch” o graffio) innescherebbe una serie di meccanismi di riparazione con produzione locale di sostanze (citochine e fattori di crescita) che creano un ambiente più favorevole all’impianto dell’embrione. Anche se non si può ancora dimostrare che lo scratch sia efficace in tutte le donne, gli studi suggeriscono di utilizzare questa procedura nelle pazienti che, nonostante la buona qualità dei loro embrioni, non abbiano ottenuto la gravidanza. Inoltre per individuare più precisamente la finestra temporale 7 fallimenti dell’impianto di embrioni di buona qualità morfologica. Una errata finestra temporale d’impianto è stata rilevata in circa il 20% di pazienti con un utero normale, normale spessore endometriale e multipli fallimenti d’impianto (3 transfer falliti in pazienti di giovane età e 2 in pazienti con età superiore o uguale a 37 anni). innovazione Il test deve essere utilizzato per individuare la finestra d’impianto qualche mese prima del trasferimento di embrioni sia su ciclo spontaneo che stimolato, cioè previa stimolazione dell’endometrio con estrogeni e progestinici. Questa tecnica consente di valutare lo stato di recettività dell’endometrio mediante una biopsia del tessuto che sarà effettuata dopo 7 giorni dal picco di LH o dopo 5 giorni dall’assunzione di progesterone. Il prelievo è semplice e poco invasivo. Si introduce una sottile cannula in utero che aspira una minima quantità di tessuto sul quale viene analizzata l’espressione di 238 geni coinvolti nella recettività dell’endometrio. Se l’endometrio risulta non recettivo è possibile che la finestra d’impianto sia spostata e tale dato ci consente di personalizzare il momento del transfer. Tra le innovazioni tecnologiche, ormai entrate nella pratica clinica di routine, troviamo la vitrificazione, procedura che consente di criopreservare cellule e tessuti con alte dosi di crioprotettori mediante una rapida discesa della temperatura. Tale procedura ha reso possibile il congelamento ovocitario e lo stoccaggio di ovociti che mostrano un tasso di sopravvivenza del 90% allo scongelamento. La vitrificazione, trova un ampio utilizzo nei laboratori di PMA ed in particolare ha reso possibile la preservazione della fertilità. La richiesta di preservazione della fertilitá da parte della società é aumentata negli ultimi tempi, sia per ragioni mediche che sociali. La criopreservazione ovocitaria trova indicazione in tutte quelle condizioni patologiche che richiedono terapia mediche (chemioterapia, agenti immunosoppressori) o chirurgiche (asportazioni di voluminose cisti ovariche endometriosiche o dermoidi) che riducono la riserva ovarica. Per quanto riguarda la preservazione della fertilità per motivi sociali, si tratta di donne che decidono di posporre la maternità; consentendo di programmare la gravidanza nel momento più opportuno senza dover rinunciare al fatto di utilizzare il proprio patrimonio genetico. La crioconservazione degli ovociti è un’opzione fruibile anche per donne che non hanno un partner e che vogliono comunque mantenere una flessibilità riproduttiva. La vitrificazione ovocitaria ha anche un ruolo importante nell’ambito delle procedure di Fecondazione eterologa, procedura resa possibile anche in Italia da una sentenza della Corte Costituzionale emessa nel 2014. assistita in cui il seme maschile o l’ovulo femminile non appartiene a uno dei genitori ma a un donatore esterno alla coppia. La Fecondazione eterologa da fattore femminile, comporta la fecondazione degli ovuli di donatrice con gli spermatozoi del partner. Questa procedura garantisce dei buoni tassi di gravidanza, in donne che hanno esaurito la propria riserva ovarica per caratteristiche intrinseche (fallimento ovarico prematuro, alterazioni genetiche), in seguito a trattamenti medici (chemioterapia) o chirurgia demolitiva sia benigna che maligna. La Fecondazione eterologa da fattore maschile, invece, consente di superare quelle condizioni patologiche caratterizzate dall’assenza di spermatozoi nel liquido seminale o a livello testicolare; tali condizioni possono essere sia congenite cioè presenti dalla nascita che acquisite in seguito a patologie o trattamenti. INCUBATORE GERI Incubatore di ultima generazione che garantisce l’ambiente ideale per la coltura embrionaria personalizzando la tecnologia time-lapse. Lo sviluppo di nuove tecnologie fornisce soluzioni innovative che migliorano l’efficacia e l’efficienza delle terapie a beneficio delle coppie. L’innovazione è la chiave per garantire il successo dei trattamenti di fecondazione assistita. La Fecondazione Eterologa è una forma di procreazione medicalmente Procreazione medicalmente assistita EEVA test che consente una valutazione oggettiva e non invasiva del potenziale evolutivo dell’embrione in esame. segreteria prenotazioni visite mediche tel +39 050 586429 [email protected] 8 Lun-Ven: 09:00-13:00 / 15:00-19:00 sab: 09:00-12:00 9