NSO Anno Accademico 2013 - 2014 SFENOIDE Dott. Daniele Monari – Laurea in Fisioterapia – Osteopata D.O. SFENOIDE Descrizione anatomica: Lo sfenoide è un osso impari simmetrico. Situato al centro della base craniale, partecipa alla formazione delle fosse craniali anteriori, centrali e posteriori, delle fosse temporali, sotto temporali e nasali, oltre che delle orbite. Esso si trova tra: - l'etmoide e il frontale anteriormente -l'occipite posteriormente -il parietali e i temporali lateralmente Esso fa parte: -delle orbite -delle fosse nasali ( fondo delle fosse ) -della fossa temporale -della fossa infratemporale Lo SFENOIDE è costituito da: un corpo tre espansioni: 1. le grandi ali 2. le piccole ali 3. le apofisi pterigoidee 1. Il corpo dello sfenoide: di forma cubica, contiene i due seni sfenoidali e presenta la seguente descrizione: la faccia superiore, endocranica, che comprende: Nella superficie superiore: la cresta sfenoidale la spina anteriore etmoidale le docce olfattive il foro ottico Nella parte anteriore: il giogo o processo sfenoidale le docce ottiche Nella faccia mediale: la sella turcica (o osso ipofisiaro o fossa pituitaria) Nella faccia posteriore: la lamina quadrilatera (o clivio), obliqua, più o meno verticale, che sostiene le due apofisi clinoidi o processi clinoidei dove si inserisce la grande circonferenza del tentorio del cervelletto. La faccia anteriore, etmoidonasale comprende: l'orifizio delle fosse nasali la cresta sfenoidale anteriore, che continua con il rostro (vomere) Ai lati della cresta dello sfenoide: cornetti di Bertin le mezze cellule sfenoidali che corrispondono alla faccia posteriore delle masse laterali dell'etmoide (palatino) La faccia inferiore, faringea comprende: La cresta sfenoidale inferiore di cui l'estremità anteriore molto sporgente forma il becco o rostro sfenoidale, l'apofisi vaginale su ciascuna delle lame della pterigoide interna, la regione articolare dei palatini. La faccia posteriore articolare: a forma di quadrilatero, si unisce alla faccia anteriore dell'apofisi basilare per mezzo di cartilagine e forma così la sincondrosi sfeno-basilare fino all'età di 25 anni poi diviene d'osso spongioso Le facce laterali comprendono: l'inserzione delle grandi e piccole ali la doccia carotidea o doccia cavernosa le pareti mediane delle orbite e della fessura sfenoidale 2. le piccole ali -prendono l'origine sulla parte laterale ed anteriore del corpo, la regione alare, attraverso due radici: la radice superiore e la radice inferiore che delimitano il foro ottico dove passa il nervo ottico (a. oft). -si dirigono verso i lati, subito larghe ed affilandosi progressivamente. -la parte posteriore della piccola ha la forma l'apofisi clinoidea anteriore dove si inserisce la piccola circonferenza del tentorio del cervelletto. -tra la piccola e la grande ala si trova alla fessura sfenoidale o fessura orbitale. -esse formano il tetto della parete posteriore dell'orbita con la faccia inferiore inferiore, mentre con quella superiore il pavimento della fossa craniale anteriore. 3. le grandi ali: Si proiettano lateralmente ed antero-superiormente esse presentano tre facce, cinque bordi e le spine angolari: La faccia endocranica: molto concava in dentro, essa presenta dal davanti al dietro e dal dentro al fuori tre radici: 1. Redice anteriore (foro grande rotondo); 2. Redice media (foro ovale e foro innominato di Arnold); 3. Redice posteriore (foro piccolo rotondo). La parte superiore interna della grande ala limita alla fessura sfenoidale. il foro Grande Rotondo, dove passano il nervo mascellare superiore (V2 ) e il nervo ricorrente meningeo; 2. il foro Ovale, dove passano il nervo mascellare inferiore (V3) e l'arteria meningea piccola; 3. il foro Piccolo rotondo o forame spinoso, dove passano l'arteria meningea media e le vene meningee medie. 4. Il foro Innominato di Arnold, molto incostante, contiene nervi piccoli petrosi superficiali e profondi (VII e IX) 1. Tra grande ala e piccola ala: Fessura Sfenoidale, Tendine di Zinn. NC: II III IV V (1) VI La faccia orbitale: essa costituisce la parete esterna, postero- laterale dell'orbita che è liscia e rettangolare e limita la fessura sfenoidale nella sua parte superiore. Comprende il foro rotondo. La faccia temporale, laterale presenta la cresta infra-temporale, ad angolo retto che separa: -una porzione verticale temporale -una porzione orizzontale infra-temporale. Comprende il foro ovale e piccolo rotondo. Cinque bordi : - posteriore si estende dal corpo all'angolo inferiore, lungo la doccia della Tromba d'Eustachio,(doccia tubarica) e forma il bordo anteriore del foro lacero anteriore -squamoso è orizzontale e parte dalla punta della spina angolare, cambia il biseau al punto sfenosquamoso, e si dirige verticalmente fino alla punta dell'angolo parietale -frontale forma una articolazione larga a forma di “elle” -zigomatico, per la articolazione con il malare -mediano forma il bordo laterale della fessura sfenoidale, l'origine del capo inferiore del muscolo oculo motore esterno. 4. Le apofisi pterigoidee: Sono situate sulla faccia inferiore e sono attaccate da due radici che delimitano il foro vidiano alla loro origine, poi si riuniscono per formare una sola ala che si separerà in seguito in due lamine: -la lamina interna o mediale, lunga, finisce con un uncino appuntito, puleggia di riflesso del muscolo peristafilino esterno o muscolo tensore del velo del palato. -la lamina esterna o laterale, più larga, delimita in fuori la fossa pterigoidea. - la fossa pterigoide si situa tra le due lame e serve da attacco ai muscoli pterigoidei e ai muscoli tensori del velo del palato -l'incisura pterigoide si situa tra la radice delle lame e si articola con l'apofisi piramidale del palatino. ARTICOLAZIONI DELLO SFENOIDE 1.Con l'occipitale: La sinfisi sfeno-basilare, sincondrosi fino all'età di 25 anni, prende in seguito un aspetto reticolare spongioso permettendo una flessibilità piuttosto che una mobilità articolare, la motilità nell'adulto è proporzionale alla facoltà di comprimersi e alla flessibilità dell'osso, alla grandezza del foro lacero anteriore e al movimento della parte petrosa del temporale. 2. Con i temporali: Tramite la grande ala: -al livello del margine posteriore, per mezzo di una sutura squamo-dentellata (squamosa in alto, dentellata in basso) Tra il pterion e il punto perno sfeno-squamoso (p.s.s.) che si trova al livello della cresta infratemporale dello sfenoide. La parte verticale, concava della grande ala, con il margine anteriore della squama temporale, per mezzo di una ugnatura a tavolato interno ricoperta dal temporale. Tra il p.s.s. e la spina dello sfenoide: la parte orizzontale, con il margine anteroinferiore del temporale per mezzo di una ugnatura a tavolato interno che ricopre il temporale. -al livello della punta posteriore interna della grande ala con il margine anteriore della rocca petrosa, per mezzo di una sincondrosi flessibile tutta la vita: la sutura sfenopetrosa. Tramite la lamina quadrilatera: con la punta della rocca petrosa, in una sindesmosi con il legamento petrososfenoidale di Grùber. 3. Con i parietali: al livello di pterion, tramite la parte posteriore del margine superiore della grande ala, con l' angolo anteriore inferiore del parietale, tramite una sutura squamosa ad ugnatura interna che ricopre il parietale. È concepita per una mobilità in scivolamento. 4. Con il frontale: Tramite la grande ala: sulla parte anteriore del margine superiore, sopra una superficie a forma di elle rovesciata, ad ugnatura interna, articolare con il frontale e che lo sorregge. È’ una articolazione e un punto d'appoggio che favoriscono e limitano la mobilità tanto che lo sfenoide " che si bilancia sospeso sotto il frontale ". Tramite la piccola ala: di cui il margine anteriore si articola, da una parte dall'altra del processo etmoidale, con il margine posteriore della lamina orbitale del frontale. 5. Con l'etmoide: Tramite il margine anteriore del processo sfenoidale: articolare con il margine posteriore della lamina orizzontale dell'etmoide. Una gonfosi che si inserisce in una nicchia al centro della superficie di contatto superiore. Tramite la cresta sfenoidale: articolare con il margine posteriore della lamina verticale dell'etmoide. Una sutura di tipo armonico che permette una flessibilità laterale. Tramite le mezze cellule sfenoidali: articolari con le mezze cellule etmoidali, in una sutura armonica. 6. Con i palatini: Sul corpo tramite due piccole suture armoniche situate lateralmente: -una sulla faccia anteriore: articolare con l'apofisi orbitale del palatino. -l'altra sulla faccia inferiore: articolare con l'apofisi sfenoidale del palatino. Tramite l'ala interna dell'apofisi pterigoidea: di cui il margine anteriore è articolare con il margine posteriore della lamina verticale del palatino. Al livello della scanalatura pterigoidea: l'apofisi piramidale del palatino è articolare con la fessura pterigoidea in una sorta di linguetta in un solco che realizza dei movimenti di “navetta”. 7. Con il vomere: La cresta sfenoidale inferiore si articola con il margine superiore del vomere, in forma di doccia. Si tratta di una sutura di tipo schindilesico che permette movimenti di slittamento 8. Con i malari: Tramite il margine anteriore della grande ala, al livello della parte anteriore esterna della fossa orbitale, che si articola con il margine posteriore del malare tramite una sutura di tipo armonico a forma di binario pieno e binario vuoto. A) B) Ossificazione: Periodo pre-natale: Lo sfenoide è di origine cartilaginea, fatta eccezione per lamine pterigoidee e parte superiore grandi ali. La suzione modifica la densità della apofisi. Il corpo presenta due parti fino al 7-8 mese intrauterino. Periodo post – natale: il corpo, grandi ali e apofisi pterigoidee si saldano all’età di un anno. All’età di circa 25 anni si salderanno occipite e sfenoide (Le Corn – 1957) Alla luce dell’embriologia, ci è permesso pensare che lo sfenoide e l’occipite siano delle vertebre modificate Lo studio delle caratteristiche dello sviluppo suggerisce che la lamina quadrilatera e le sue parti possono rappresentare un'unità; lo sfenoide e le sue parti una seconda unità; l'occipite e le sue parti, la terza. Le strutture intermediane esistono all'inizio della vita rassomiglianti a dei veri dischi intervertebrali in particolare al livello della sincondrosi sfeno basilare. “Se tale presupposto riposa su una base reale, aiuta ancora di più la credibilità di applicare metodi terapeutici osteopatici nel cranio”. (H. Magoun) Rapporti dello sfenoide: 1. Inserzioni muscolari: i muscoli masticatori: -il temporale sulla faccia laterale della grande ala -lo pterigoideo esterno: il fascio pterigoideo sulla faccia esterna dell'apofisi pterigoidea. Il fascio sfenoidale sulla faccia infratemporale della grande ala. -lo pterigoideo interno sulla faccia interna dell'ala esterna della pterigoide. - il peristafilino esterno sulla fossetta scafoide, appena indietro allo pterigoideo interno. I muscoli dell'occhio: -i quattro muscoli retti: tramite l'anello di Zinn retto interno retto esterno retto superiore retto inferiore -i due muscoli obliqui: sull'orbita grande obliquo: ubicazione posteriore interna piccolo obliquo: ubicazione inferiore esterna -il sollevatore della palpebra: posteriormente e in dentro. 2. Inserzioni legamentose: Il legamento petro-sfenoidale di Grùber: dall'apofisi clinoidea posteriore, alla sommità della rocca petrosa. Il legamento sfeno-mandibolare: dalla spina dello sfenoide alla base della spina di Spyx, sulla faccia interna della branca ascendente della mandibola. Questo legamento molto corto è responsabile del blocco dello sfenoide in seguito ad alcuni interventi odontoiatrici e può provocare emicranie, a volte a un mese o due dall'intervento. Il legamento pterigoido-mandibolare: dalla punta dell'ala esterna della pterigoide alla faccia interna della mandibola, anteriormente al legamento sfenoido-mandibolare. 3. Inserzioni aponevrotiche: L'aponeurosi interpterigoidea: tesa tra le apofisi pterigoidee, va a raggiungere la faringe. L'aponeurosi orbitale: (o capsula di Tenone). Essa è collegata con l'anello di Zinn, il quale prolunga la dura madre cranica. 4. Rapporti di membranosi: Il tentorio del cervelletto: teso tra le apofisi clinoidee anteriori e le apofisi clinoidee posteriori la dura madre: riveste la parte e endocranica dello sfenoide ed aderisce ad ogni orifizio. 5. Rapporti cerebrali: L'ipofisi: al livello della sella turcica. Si nota che l'ipofisi può essere stimolata aumentando la circolazione del L.C.R. e la circolazione sanguigna, e questo può condurre a dei risultati nel caso di disturbi ipofisari leggeri. Il centro di Broca : situato vicinissimo all'estremità della piccola ala e la cui disfunzione può generare disturbi del linguaggio. I centri corticali del gusto: situati vicini alla grande ala la fossa cerebrale mediana: con l'ipotalamo e il terzo ventricolo, in rapporto con la S.S.B. 6. Rapporti nervosi: il nervo ottico II: al livello dell'anello di Zinn e nel foro ottico i III,IV,VI e VI: al livello della fessura sfenoidale. 7. Rapporti circolatori: con le arterie: -all'arteria carotide interna: nella doccia cavernosa, afferma di S, sul lato del corpo dello sfenoide. -l'arteria meningea media: tramite il solco dell'arteria meningea mediana e dal foro piccolo rotondo (prima causa di emicranie) -all'arteria oftalmica: al livello dell'ottico. con le vene: il seno cavernoso, situato da una parte dall'altra del corpo dello sfenoide. Si tratta di una riserva di sangue ed è punto di passaggio del sangue di ritorno orbitale. 8. Fisiologia dello sfenoide: Asse fisiologico di movimento: è un asse trasverso che passa per il corpo, anteriormente alla sella turcica, e al livello del piano orizzontale che passa dal pavimento alla sella turcica. " Esteriormente, possiamo situarlo approssimativamente in mezzo alle apofisi zigomatiche del temporale " (H.Magoun) -asse che passa nella sella turcica al livello del margine superiore della lamina quadrilatera -asse passante nel corpo ma sotto la sella turcica Movimento principale: Flesso – Estensione: si ha sull’asse trasverso, che passa nel punto pivot SS, e attorno al quale lo sfenoide fa un movimento di circonduzione anteriore e posteriore (il punto di riferimento è il corpo dello sfenoide). Movimento secondario : si ha sull’asse longitudinale antero-posteriore che va dal processo etmoidale dello sfenoide alla metà del bordo superiore della lamina quadrilatera. Va dall’avanti all’indietro, dall’alto in basso e permette un movimento di bascula dello sfenoide. Movimento secondario: si ha sull’ asse verticale che incrocia ad angolo retto gli altri due assi, e va dall’avanti all’indietro e dall’alto in basso. GRAZIE!