di televisione alla p o r t a t a di circa il 5 0 % della popolazione italiana, il che, considerato come un p r i m o passo, mette il nostro Paese all'avanguardia dello sviluppo del servizio di televisione. Gli impianti nell'Italia Meridionale saranno attuati ed e n t r e r a n n o in funzione di pari passo con l'attivazione delle relative tratte del cavo coassiale. Napoli, Bari, Reggio Calabria, Messina, Catania e P a l e r m o saranno presto raggiunte dalla televisione, tuttavia le difficili condizioni orografiche della nostra penisola, specie nelle regioni centromeridionali, fanno prevedere che, anche con un cospicuo n u m e r o di i m p i a n t i trasmittenti, la percentuale della popolazione servita salirà in m a n i e r a sempre più lenta, perchè ad ogni nuovo i m p i a n t o corrisponderà un n u m e r o sempre più basso di possibili utenti e, n e m m e n o pensando di p o t e r disporre di alcune centinaia di trasmettitori, sarebbe possibile raggiungere il 100 % della popolazione. Questo costituisce senza d u b b i o il lato negativo dello sviluppo della televisione in r a p p o r t o con la configurazione orografica del nostro Paese, ed è veramente da auspicare c h e , sia con l'introduzione delle onde decimetriche, sia con nuovi accorgimenti tecnici, anche tale grave ostacolo possa venire superato. Sergio Bertolotti Torino - Radio Italiana a Giancarlo Vallauri. T E L E V I S I O N E I N G L E S E 1952 In un panorama dei principali aspetti dell'odierna televisione inglese, dopo averne rilevate le caratteristiche generiche e la loro importanza nei riflessi europei e italiani nel momento attuale, vengono passati in rassegna gli argomenti specifici: la costruzione dei tubi catodici, dei tubi da presa e delle valvole riceventi, la radiodiffusione televisiva, scissa nei suoi aspetti caratteristici (produzione dei programmi, stazioni trasmittenti, propagazione delle onde, collegamenti fissi e mobili), i ricevitori, la televisione professionale e industriale. Si mette in rilievo l'estrema utilità, per i tecnici italiani, di uno scambio di notizie e d'informazioni sulla tecnica inglese, non ostante la differenza dei sistemi televisivi in uso nei due Paesi. 1. - STATO ATTUALE DELLA TELEVISIONE INGLESE. La situazione attuale della televisione inglese è stata illustrata in m o d o esauriente e completo dall'insieme di m e m o r i e presentate al recente congresso dell'Institution of Electrical Engineers ( I . E . E . Convention), tenutosi a Londra dal 28 aprile al 3 maggio 1952 come « contributo inglese alla televisione » ( T h e British Contribution to Television), e dalle visite che, in tale occasione, sono state organizzate alle principali industrie ed ai Laboratori che lavorano nel campo televisivo. A quelle si fa q u i n d i a m p i o riferimento come utile traccia p e r delineare, nel suo complesso e nei particolari, la fisionomia odierna della televisione in Inghilterra. Le memorie presentate in n u m e r o di 83 ( 1 ), delle quali 10 di carattere monografico e introduttivo (survey papers) e 73 di carattere specifico (supporting papers), h a n n o tutte un elevato contenuto tecnico e forniscono esaurienti informazioni su ogni particolare di u n a tecnica complessa, la quale, ad onta dello sforzo di semplificazione cui oggi si dedicano molti specialisti, r i m a n e ancora estremamente più macchinosa della ormai classica tecnica radiofonica. 2. - IMPORTANZA GLESE. EUROPEA DELLA TELEVISIONE IN- L ' i m p o r t a n z a europea della televisione inglese a p p a r e evidente a c h i u n q u e consideri la fase in cui si trovano in questo m o m e n t o quasi tutti i paesi (1) La pubblicazione definitiva delle memorie, già distribuite in forma di bozze prima dell'inizio del Convegno, comparirà nella rivista Proc. I.E.E., insieme con le discussioni, sotto forma di una speciale parte III-A del 1952, dal titolo « Convention on the British Contribution to Television ». 256 d e l l ' E u r o p a continentale e in particolare l'Italia; essi infatti stanno iniziando un regolare esercizio televisivo e p e r t a n t o possono vantaggiosamente assorbire ed utilizzare una grande quantità di esperienze tecniche ed artistiche m a t u r a t e in Inghilterra in un ormai lungo periodo di a n n i . Le differenze fra i sistemi televisivi europeo (CCIR) ed inglese, detti anche comunemente a 625 e a 405 linee, non sono infatti di tale entità da impedire un rilevante flusso d'informazioni dal sistema più sperimentato a quello più recente. P e r di più giuocano a favore di tale flusso, in confronto di uno analogo fra l'America e l ' E u r o p a , la ridotta distanza fra i paesi europei continentali e le isole britanniche e l'analogia delle tecniche costruttive in uso presso di essi. t u b i (vedasi il § 5) i risultati conseguiti a p p a i o n o così buoni da superare forse il modello. In complesso si p u ò affermare che la televisione, fatta tutta di delicati particolari da curare singolarmente e complessivamente e tanto più macchinosa della radiotecnica classica da cui ha preso lo spunto, ha trovato in Inghilterra un a m b i e n t e particolarmente propizio, cosicchè i risultati ivi raggiunti (a detta anche di osservatori che h a n n o esam i n a t o in loco la televisione negli Stati Uniti) sono più brillanti di quelli americani, nonostante il min o r n u m e r o di linee usato n e l sistema inglese. Sop r a t t u t t o è degna di nota l'accurata riproduzione delle forme geometriche, il massimo sfruttamento della definizione consentita dal sistema, la corretta ripresa delle scene, ad evitare stanchezza o fastidio negli spettatori, il tradizionale rispetto delle esigenze del pubblico, t r a d o t t o nella massima estensione possibile data al servizio in tutto il territorio metropolitano (fra breve sarà servito l ' 8 5 % della popolazione britannica) ed infine, ultima soltanto n e l l ' o r d i n e , l'estrema economicità raggiunta nella costruzione e nella vendita dei ricevitori televisivi. 4. - A S P E T T I DELLA TELEVISIONE INGLESE. Nel riferire, sia p u r e in forma succinta, sui vari aspetti della televisione, a p p a r e conveniente seguire l'ordine sotto indicato, in analogia con la suddivisione osservata nel citato convegno I . E . E . p e r ordinare e r i p a r t i r e le m e m o r i e . A) La costruzione dei t u b i catodici, dei t u b i da presa e delle valvole riceventi. B) La radiodiffusione televisiva. C) La televisione professionale e industriale. Quest'ultimo aspetto, limitato p e r ora ad u n a trasmissione e ricezione in circuito chiuso ed a breve distanza, con l'uso della sola frequenza di modulazione video, a p p a r e tuttavia di assai m i n o r e rilievo che n o n il secondo, sebbene siano certo attraenti le prospettive da esso offerte allo sviluppo di altre tecniche. La radiodiffusione televisiva si p u ò suddividere a sua volta in : B-l) Produzione dei p r o g r a m m i sotto l'aspetto tecnico. B-2) Stazioni trasmittenti. B-3) Propagazione delle onde interessanti la televisione. B-4) Collegamenti fissi fra le stazioni trasmittenti e collegamenti mobili od occasionali p e r le riprese televisive fuori degli studi. B-5) Ricevitori. 5. - LA COSTRUZIONE DEI TUBI CATODICI, DEI T U B I DA PRESA E DELLE VALVOLE RICEVENTI. I t u b i catodici sono in massima p a r t e di tipo circolare, con il cono p e r lo più completamente di vetro ( r a r a m e n t e metallico). La struttura interna è sia triodica sia t e t r o d i c a ; la focalizzazione è generalmente di t i p o magnetico. Le forme più usate come t r a p p o l e ioniche sono di t r e t i p i : a cannone piegato con taglio ortogonale all'asse iniziale, a cannone diritto con taglio obliquo, a cannone con sezioni sfalsate e taglio ortogonale. In tutte è seguito il principio di creare asimmetrie elettrostatiche nel cannone elettronico, in modo da deflettere tanto il fascio ionico quanto quello elettronico; il secondo viene poi ripristinato nella direzione voluta con deflessione magnetica. P e r ottenere nello schermo u n a risposta che si avvicini il massimo possibile al bianco e n e r o , si usano miscele di polveri fluorescenti gialle e azz u r r e : le p r i m e si ottengono, ad esempio, mediante solfuro di cadmio e zinco e le seconde mediante solfuro di zinco attivato con argento. La tecnica prebellica riuscì di modesta utilità ai fini della p r o d u z i o n e postbellica, poiché diversi difetti a quel t e m p o tollerabili non si potevano più ammettere e molto cammino si dovè percorrere p r i m a di eliminare le bruciature ioniche, di aumentare la brillanza degli schermi, di migliorare il fuoco e di allungare la vita dei t u b i . L ' a l l u m i n i a t u r a degli schermi, generalmente usata, riduce ulteriormente la bruciatura ionica, a u m e n t a la brillanza e migliora il contrasto. 3. - CARATTERISTICHE PECULIARI DELLA TELEVISIONE INGLESE. Una p r i m a interessante caratteristica della televisione inglese è costituita dalla utilizzazione razionale ed economica delle forze nazionali, che si traduce nell'efficace coordinamento del lavoro e nell'accurata divisione di compiti fra gli Enti di Stato, quali il P. O. (Post Office) e il N . P . L . (National Physical Laboratory), la Società di diffusione B . B . C . (British Broadcasting Corporation) e le industrie specializzate nella costruzione di a p p a r a t i trasmittenti e riceventi. Dal p u n t o di vista tecnico molto cammino è stato percorso con ricerche originali inglesi ed anche q u a n d o la tecnica americana col suo straordinario vigore espansivo ha superato a m p i a m e n t e quella inglese (come ad esempio nel caso dei tubi da presa), la ripresa di quest'ultima è stata in ogni caso efficace: nella costruzione di taluno di detti ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 Fig. 1. - Allocazione dei canali utilizzati nel servizio inglese di televisione. ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 257 F r a i miglioramenti n e l cannone elettronico si nota la possibilità di far lavorare in serie il t u b o catodico, con gli scaldatori dimensionati p e r 300 mA di corrente e potenza inferiore a 2 W, con un elevato isolamento fra scaldatore e catodo. Non è stata p e r ora risolta la controversia fra la struttura triodica e quella tetrodica, m e n t r e in America viene sempre usata la seconda. L'uso di tensioni anodiche p i ù elevate consente ora n o r m a l m e n t e di a d o p e r a r e i ricevitori in u n a stanza di soggiorno con la normale illuminazione ambiente. I due tipi m e n o usati, cioè quello circolare a cono metallico e quello rettangolare tutto in vetro, presentano rispettivamente il vantaggio di un m i n o r peso e di un ingombro p i ù ridotto rispetto al t i p o circolare t u t t o in vetro. Notevoli difficoltà sono state riscontrate n e l l ' a p p r o v v i g i o n a m e n t o dei vetri ed esse sono state risolte in vario m o d o : in genere la soluzione è stata diversa da quella seguita in America, causa la ben p i ù ridotta produzione inglese di t u b i catodici. Oggi la produzione a p p a r e soddisfacente, sia p e r i bulbi di vetro t e n e r o , sia p e r quelli di vetro d u r o . La maggior p a r t e degli schermi e dei coni è oggi costruita in vetro ad elevato tenore di potassa. Lo schermo ed il cono vengono saldati con speciali macchine automatiche ad alta velocità. P a r t i c o l a r m e n t e accurata è la lavatura degli involucri, p r i m a della deposizione degli schermi fluorescenti. Quest'ultima operazione viene effettuata seguendo due diversi processi, il p r i m o a secco e il secondo u m i d o . Il processo a secco, sebbene p i ù semplice, tende oggi ad essere a b b a n d o n a t o a favore d e l l ' a l t r o , in cui la dosatura si p u ò meglio controllare. Nel processo u m i d o si è n o t a t o l'uso di componenti estremamente p u r i : nel bulbo viene introdotta con speciali dosatori una sospensione acquosa di « fosfori », mescolati con silicati alcalini al fine di assicurare l'aderenza finale dello strato fluorescente allo schermo di vetro. Il liquido viene poi versato via con un processo di decantazione molto lento, dopo avere assicurati i bulbi ad un nastro t r a s p o r t a t o r e : l'essiccamento finale viene eseguito con aria calda alla fine del ciclo. P r i m a di eseguire l ' a l l u m i n i a t u r a p e r evaporazione (0,05 ÷ 0,1 μ di spessore), si applica u n a pellicola di nitrocellulosa con u n a speciale p i p e t t a a comando automatico (lo spessore della pellicola n o n deve essere superiore a 0,5 μ). In u n a delle maggiori fabbriche di t u b i catodici il r i t m o p r o d u t t i v o si p u ò stimare di qualche migliaio di tubi alla settimana, con t r e distinti diam e t r i dello schermo, ossia 10, 12 e 15 pollici (25, 30 e 37 cm). Il tipo centrale sembra p i ù adatto p e r i m o d e r n i ricevitori economici. Una certa attenzione viene rivolta ai tubi rettangolari metallici ed ai t u b i a focalizzazione elettrostatica, ma non si prevede prossima la loro costruzione e il conseguente lancio sul mercato. Nel c a m p o dei t u b i da presa si ricordano il « C.P.S. E m i t r o n » della E . M . I . e l'« Image Orthicon » della Marconi E . E . V . , e n t r a m b i usati dalla B . B . C . Il secondo dei due t u b i , sebbene costruito 258 Fig. 3. - Collegamenti televisivi in funzione o in costruzione. Fig. 2. - Aree di servizio dei trasmettitori inglesi di televisione, quando la rete sarà stata completata (figurano anche i cinque piccoli trasmettitori nelle zone di : Newcastle, Southampton, Abcrdeen, Belfast, Plymouth). Il tratteggio indica le aree di maggiore densità di popolazione. su licenza R . C . A . , ha richiesto circa t r e anni p r i m a di raggiungere u n ' a t t u a z i o n e soddisfacente e ciò dimostra q u a n t e e quali difficoltà si sono dovute sup e r a r e nella scelta dei vetri, nella loro lavorazione, nella deposizione della sottilissima griglia di r a m e (mesh) che ha maglie di circa 10 μ di lato e, infine, nella costruzione del vetrino (spessore di circa 5 μ) su cui vengono ad accumularsi le cariche corrispondenti all'immagine elettrica formata dal fotocatodo. P e r eseguire il forellino nel cilindro di Wehnelt viene usata una macchina di costruzione americana, con p u n t e sottilissime che eseguono fori di circa 1/10 di mm di d i a m e t r o . Il t u b o finito, dopo stagionatura di almeno u n a settimana, viene preventivamente riscaldato e provato poi sopra u n a n o r m a l e camera da presa, in m o d o da m e t t e r n e in evidenza la definizione massima. Si ha l'impressione che la qualità raggiunta dal t u b o n o n abbia nulla da invidiare a quella dell'originale americano, s e p p u r e non l'abbia addiritt u r a superata. Si crede p e r t a n t o che la produzione ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 di « orthicon » Marconi a v r à largo successo in Eur o p a , anche se nel frattempo i t u b i costruiti dalla R.C.A. avranno subito dei perfezionamenti. Una delle maggiori difficoltà incontrate nel dopoguerra dai costruttori di valvole fu quella di soddisfare alle necessità dei nuovi t i p i di ricevitori senza trasformatore, a riscaldamento in serie. In questi si r i c h i e d e : il funzionamento in serie p e r gli scaldatori delle valvole e del t u b o catodico, la produzione delle tensioni anodiche p e r diretta rettificazione della tensione di rete e la generazione dell'alta tensione p e r il t u b o m e d i a n t e rettificazione della tensione di ritorno dell'asse di t e m p o di linea. Poichè le tensioni di rete n o r m a l m e n t e usate in Inghilterra sono p i ù elevate di quelle a m e r i c a n e , si riescono ad ottenere tensioni di alimentazione comprese fra 170 e 190 V : è difficile costruire valvole raddrizzatrici a bassa impedenza interna ed è stato necessario migliorare la tecnica dei rivestimenti catodici. P e r a u m e n t a r e le correnti di picco si sono dovute restringere le tolleranze nelle strutt u r e elettrodiche ed assottigliare i fili di griglia; materiali speciali sono stati necessari p e r evitare l'emissione di griglia. Causa le differenze nelle dimensioni dei catodi dei vari t u b i , si ricorre generalm e n t e all'uso del termistore p e r eliminare le sovratensioni, altrimenti inevitabili, ai filamenti del diodo e del t u b o catodico. L'uso di parecchie valvole in cascata esige u n a loro verifica nei riguardi della transconduttanza G, nel senso che essa risulti costante entro stretti limiti e largamente i n d i p e n d e n t e dalla tensione di filamento ( p e r u n a variazione di questa del 10 % in m e n o , la G non deve ridursi meno del 2 ÷ 3 % circa): il risultato è stato conseguito n o n senza parti- colari cure nella v u o t a t u r a e nell'invecchiamento, oltre che nella accuratezza di lavorazione dei comp o n e n t i p r i m a del montaggio. Gli effetti microfonici tollerabili nella televisione sono assai m i n o r i di quelli ammissibili nei ricevitori radiofonici e di ciò è stato t e n u t o conto specialmente nella costruzione delle valvole amplificatrici. Particolare cura è stata dedicata agli isolanti fra catodo e filamento, causa le elevate tensioni che si stabiliscono fra essi nel caso di riscaldamento in volt), soprattutto al fine di riserie (fino a d u r r e il ronzìo. Accanto a codesti tipi perfezionati di valvole già n o t e , nuovi tipi sono stati p r o d o t t i p e r lo specifico uso televisivo. Tipico è il diodo cosiddetto « booster », che ricupera u n a p a r t e della potenza di deviazione di linea e con essa p r o d u c e tensioni anodiche fino a 3 5 0 ÷ 3 7 0 V; la sua bassa impedenza interna fa conseguire una b u o n a linearità n e l dente di sega. Detto diodo deve resistere ad elevate p u n t e di tensione inversa. Le valvole finali di linea debbono sopportare picchi di tensione anodica diretta compresi fra 7 e 10 kV e debbono p r o d u r r e correnti elevate a basse tensioni a n o d i c h e ; le valvole m o d e r n e h a n n o tali caratteristiche migliori delle vecchie valvole, nonostante le dimensioni ridotte e la piccola potenza di catodo. In quasi t u t t i i ricevitori m o d e r n i l'alimentazione del t u b o catodico si ottiene rettificando le oscillazioni dell'asse di t e m p o di linea : speciali diodi m i n i a t u r a assolvono a tale funzione. All'anodo del diodo m i n i a t u r a si applicano gli impulsi di tensione di linea, attraverso il trasformatore di uscita di linea : il r a p p o r t o fra la corrente di picco e la corrente m e d i a p u ò essere ad esempio 4 0 0 : 1 . Un tipo di valvola molto largamente adoperata è un piccolo t r i o d o - p e n t o d o , progettato originariam e n t e affinchè la sua sezione t r i o d o servisse come oscillatore di q u a d r o e la sezione p e n t o d o come valvola di uscita di q u a d r o a tensioni a n o d i c h e int o r n o a 180 V. Oggi esso p u ò avere tuttavia varie altre funzioni, p e r cui risulta molto interessante ( 2 ). Anche i pentodi amplificatori a frequenza intermedia sono in fase evolutiva; si conclude p e r t a n t o che i costruttori costruiscono oggi serie complete di « valvole televisive », le quali d a n n o risultati assai soddisfacenti, anche se u l t e r i o r m e n t e perfettibili. 6. - LA RADIODIFFUSIONE TELEVISIVA. B - l ) - La produzione dei programmi sotto l'aspetto tecnico, secondo q u a n t o vien fatto presso la B . B . C . , coinvolge un gran n u m e r o di p r o b l e m i e d ' i m p i a n t i , a p a r t i r e dagli studi esistenti e in p r o getto con le relative a p p a r e c c h i a t u r e ( 3 ). Le camere usate dalla B . B . C , sono attrez(2) J. D. STEPHENSON, F. H. POWELL, T. W. PRICE and F. M. WALKER, Cathode-ray tubes and valves jor television receivers, I.E.E., Convention on the British Contribution to Television, 28th April - 3rd May, 1952, R8 (1334). (3) D. C. BIRKINSHAW, Television programme origination: the engineering technique, I.E.E., ... R3 (1277). ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 259 zate con t u b i da presa della E . M . I . ( S t a n d a r d Emitron, C.P.S. Emitron, Miniature SuperE m i t r o n ) , della P . Y . E . ( P h o t i c o n , P . E . S . P h o ticon), della R . C . A . e della M a r c o n i - E . E . V . (Orthicon). Una tale varietà di t u b i da presa, che tradisce ad un t e m p o la fase evolutiva della tecnica e il desiderio della Società di accont e n t a r e un p o ' t u t t i i costruttori, nuoce n a t u r a l m e n t e dal p u n t o di vista del p u r o esercizio, anche p e r i diversi tipi di instabilità che le camere p r e sentano sia nei r i g u a r d i della sensibilità, sia nella risposta dei grigi, sia nella risposta cromatica. F r a i sistemi ottici associati ai t u b i da presa nel costituire le camere va ricordato un tipo recente e molto ingegnoso, d e n o m i n a t o « Zoom », che a t t u a u n a variazione continua della lunghezza focale dell'obbiettivo p e r soggetti distanti (oltre i 30 m e t r i ) , senza la necessità d ' i n t e r c a m b i a r e il teleobbiettivo. Interessanti p u r e le attrezzature d'illuminazione degli studi, le loro caratteristiche acustiche e vari altri particolari necessari p e r la ripresa televisiva. Di singolare interesse l ' a p p a r e c c h i a t u r a p e r telecinema, che fa uso di u n a pregevole macchina tedesca della Mechau. Si p u ò concludere afferm a n d o che la produzione dei p r o g r a m m i televisivi è un compito q u a n t o mai complesso, laborioso da svolgere e costoso. P e r dare u n ' i d e a di questa complessità, p a r e interessante p a r a g o n a r e il n u m e r o di stadi elettronici che si trovano nelle apparecchiat u r e di un m o d e r n o studio televisivo (1800), in confronto con quelli di u n o studio radiofonico (20). Una tale complessità r e n d e assai difficile conseguire u n ' e l e v a t a sicurezza di esercizio ed è p e r questo che viene auspicata u n a semplificazione tecnica del sistema, spinta al massimo limite possibile. ampiezza e il segnale video usa la modulazione positiva. Il sistema ad attenuazione nel ricevitore attua p r a t i c a m e n t e la ricezione di u n a sola b a n d a laterale con attenuazione costante p e r tutta la b a n d a ; ciò si ottiene con u n a risposta n e l ricevitore digradante da 1 a 0 circa nel c a m p o fra — 0,75 e + 0,75 MHz (la risposta è 0,5 in corrispondenza della p o r t a n t e p e r la visione), m e n t r e la caratteristica del trasmettitore uguaglia quella del ricevitore da — 3,5 a — 0,75 MHz ed è costante almeno in tutto il c a m p o fra — 3 , 0 e + 0 , 7 5 M H z ; la forma della caratteristica del trasmettitore oltre i + 0 , 7 5 MHz p u ò essere q u a l u n q u e agli effetti della ricezione ed è q u i n d i determinata soltanto dalla necessità di riduzione dello spettro utilizzato, ai fini delle interferenze con altri trasmettitori. Il vantaggio del sistema ad attenuazione nel trasmettitore consiste essenzialmente in un a u m e n t o Fig. 4. - Cavi per televisione ; tipo Londra-Birmingham (in alto); tipo Birmingham-Manchester (in basso). B-2) - Le stazioni trasmittenti televisive, che p e r la loro elevata potenza non trovano riscontro ad esempio nella tecnica a m e r i c a n a , m e r i t a n o di essere considerate in particolare ( 4 ). F r a i c a m p i di frequenze previsti dalla Conferenza di Atlantic City p e r la televisione ( 5 ), soltanto quello da 41 a 68 MHz viene usato in Inghilterra e con esso s'intende servire l'intera popolazione inglese, t e n e n d o conto della favorevole s t r u t t u r a orografica dell'isola. La figura 1 r a p p r e s e n t a la cosiddetta « allocazione » dei canali; si distingue dagli altri quello usato p e r il trasmettitore di Alexandra Palace, a L o n d r a , in funzione dal 1936 con e n t r a m b e le b a n d e laterali, che occupa circa 7 MHz di canale, m e n t r e t u t t i gli altri occupano soltanto 5 MHz. In tal m o d o è stato possibile far e n t r a r e cinque canali in u n o spazio piuttosto ristretto. Il sistema inglese è del t i p o ad attenuazione nel ricevitore, con la port a n t e p e r il suono 3,5 MHz p i ù bassa di quella p e r la visione (in Italia essa è invece 5,5 MHz p i ù alta), e la b a n d a superiore della visione è a t t e n u a t a a valori trascurabili a p a r t i r e da 0,75 MHz sopra la p o r t a n t e . E n t r a m b e le portanti sono m o d u l a t e in 260 di 2 : 1 nel r a p p o r t o s e g n a l e / r u m o r e alle frequenze p i ù alte a p a r i area d'interferenza, m e n t r e il sistema ad attenuazione nel ricevitore consente u n a riduzione di b a n d a passante nel ricevitore e q u i n d i rende questo p i ù economico. Una limitazione della diffusione televisiva rispetto a l l ' i m m a g i n e da r i p r e n d e r e sta nella riduzione del contrasto totale, che n e l ricevitore n o n supera il r a p p o r t o 1 5 : 1 o 2 5 : 1 , m e n t r e in realtà raggiunge valori fino a 120:1 p e r u n a b u o n a diapositiva. Con le cinque grandi stazioni esistenti o in corso d ' i m p i a n t o , aventi polarizzazione verticale, la B . B . C . conta coprire le aree p i ù p o p o l a t e del territorio b r i t a n n i c o ; con altre cinque più piccole, a polarizzazione orizzontale, si serviranno aree min o r i , insufficientemente coperte dalle stazioni di grande potenza (fig. 2). Le stazioni funzionanti e le date di entrata in servizio sono indicate nella tavola 1. TAVOLA 1. Località Canale fv N. MHz Alexandra Palace 1 45 Holme Moss 2 51,75 Kirk o' Shotts 3 56,75 Sutton Coldfield 4 61,75 Wenvoe 5 66,75 fs MHz 41,5 48,25 53,25 58,25 63,25 Pv kW 17 50 70 45 70 Ps Entrata Popol. kW in serv. mil. 3 feb. 1937 12 12 ott. 1951 11 12 mar. 1952 3,5 12 dic. 1949 6 12 fine 1952 3.5 Il c a m b i a m e n t o di polarizzazione equivale ad u n a riduzione di 10 dB nell'intensità del c a m p o interferente. L'interferenza fra aree che usano lo stesso canale viene inoltre ridotta se le p o r t a n t i p e r la visione anzichè essere coincidenti differiscono di 2 / 3 della frequenza di linea, p e r c h è in tal caso le figure d'interferenza dei due segnali scompaiono nella struttura della linea e disturbano di m e n o . Con questo secondo accorgimento si guadagnano p u r e circa 10 dB rispetto al caso di coincidenza delle frequenze p o r t a n t i p e r la visione, cosicchè si può a m m e t t e r e un r a p p o r t o di 35 dB fra segnale desiderato e indesiderato anzichè di 45 dB come sarebbe altrimenti necessario. Ricorrendo alle polarizzazioni incrociate si p u ò passare poi a 25 dB ( 1 0 0 μ V / m di c a m p o desiderato e 5÷6Μ V / m di c a m p o interferente). La stadi di potenza del m o d u l a t o r e video, u n o stadio finale con griglia a t e r r a che, a p a r i t à di b a n d a , consente di erogare una potenza del 40 % superiore a quella ottenibile con lo stesso t u b o connesso nel m o d o convenzionale. Il trasmettitore produce e n t r a m b e le b a n d e laterali ed ha un filtro p e r eliminare la p a r t e non desiderata della b a n d a laterale superiore, m e n t r e a t t e n u a di 0,4 dB solamente la b a n d a inferiore. La totale potenza assorbita varia da 120 kW p e r il nero a 180 kW p e r il bianco. L ' a n t e n n a è issata su di un pilone alto 200 m e t r i ed è costituita da due g r u p p i r a d i a n t i , ciascuno di q u a t t r o dipoli verticali ripiegati. B-3) - La propagazione delle onde interessanti la televisione viene studiata in m o d o particolarm e n t e efficace p e r cura del N . P . L . ( 6 ). P e r la norm a l e area di ricezione, si considera il r a p p o r t o soddisfacente fra il segnale desiderato e quelli interferenti, entro un raggio di 5 0 ÷ 1 0 0 k m , ed inoltre il m o d o con cui si p r o p a g a n o le radioonde sulla stessa frequenza, provenienti da altre aree, ai fini dell'interferenza. E n t r o l'area di servizio, la propagazione è sostanzialmente determinata dalla nat u r a del t e r r e n o e dalle sue irregolarità. L'effetto di diffrazione attorno alla t e r r a , alle colline, ecc. e la rifrazione dovuta al gradiente verticale dell'indice di rifrazione nell'atmosfera sono stati p u r e studiati. Le intensità di c a m p o raggiunte in pratica sono in b u o n accordo con quelle calcolate. I rilievi recentemente eseguiti su onde metriche (da 30 a 300 MHz) a distanze di poche centinaia di k i l o m e t r i h a n n o mostrato che molto oltre l'orizzonte ottico la propagazione è fortemente influenzata dalle condizioni meteorologiche. Intervengono in tal caso le variazioni nel gradiente dell'indice di rifrazione e la presenza d'inversioni di t e m p e r a t u r a ; a distanze al limite della ricezione la turbolenza nell'atmosfera p u ò essere fonte di sparpagliam e n t o (scattering), con un a u m e n t o della p o r t a t a normale. Nel Centro di ricerche sulla propagazione di Slough, oltre alle numerose ricerche ionosferiche, estranee al p r o b l e m a televisivo, vengono eseguiti rilievi continui dell'intensità di campo sopra le p o r t a n t i audio delle varie trasmittenti televisive in regolare esercizio. Nei riguardi di Sutton Coldfield e di H o l m e Moss, poichè Slough si trova molto al di fuori dell'area di servizio di detti trasmettitori, le intensità registrate interessano evidentemente soltanto come possibili fonti d'interferenza. Buone coincidenze si sono avute fra i rilievi e i calcoli basati sulle condizioni metereologiche di t e m p e r a t u r a e di u m i d i t à ; si è notato p u r e un sensibile influsso del vento. (4) P. A. T. BEVAN, Television broadcasting stations, I.E.E., ... R4 (1314). (5) I campi sono: 41 ÷ 68 M H Z ; 88÷100 MHz; 174÷ 216 MHz; 470 ÷ 585 MHz; 610 ÷ 960 MHz. stabilità che si richiede è di circa 10 -5 . Accurati studi sulla propagazione sono stati eseguiti, facendo uso a n c h e di trasmettitori sostenuti da palloni sonda, p r i m a d'installare i trasmettitori definitivi. Il collegamento fra le varie stazioni è affidato al Post Office ed è attuato come detto in appresso al comma B-4. Interessante, fra le altre, la stazione di Sutton Coldfield, presso B i r m i n g h a m . L ' i m p i a n t o televisivo è stato costruito dalla E . M . I . , con un trasmettitore da 45 kW m o d u l a t o in griglia, e n t r a t o in servizio alla fine del 1949. Rispetto al più vecchio imp i a n t o di Alexandra P a l a c e , p u r e della E . M . I . , il trasmettitore presenta alcuni i m p o r t a n t i perfezion a m e n t i , quali l'uso di un n o r m a l e raddrizzatore polifase dai 50 Hz di rete, p e r l'alimentazione anodica dei tubi del m o d u l a t o r e video, circuiti speciali p e r correggere le distorsioni di ampiezza nell'amplificatore a radiofrequenza m o d u l a t a e negli ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELKA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 B-4) - I collegamenti fissi fra le stazioni trasmittenti e i collegamenti mobili od occasionali per le riprese televisive fuori degli studi sono di primaria importanza p e r la diffusione del p r o g r a m m a te(6) R. L. SMITH-ROSE, A survey of British research on wave propagation, with particular reference to television, I.E.E., ... R5 (1289). 261 levisivo, datò l ' e n o r m e costo di questo. Il costo di detto p r o g r a m m a è in realtà inferiore a quello di u n a ripresa cinematografica, ma presenta il grande svantaggio di esaurirsi nell'istante stesso della ripresa, m e n t r e la pellicola viene diffusa e proiettata un grande n u m e r o di volte. In Inghilterra i collegamenti fissi ( 7 ) sono attuati sia m e d i a n t e cavi coassiali sia m e d i a n t e ponti radio e, poichè i risultati tecnici sono ottimi in ent r a m b i i casi, la scelta viene decisa in base alle sole considerazioni economiche. Dopo un periodo sperimentale d'inizio il Post Office, che ha progettato e gestisce il servizio dei collegamenti fissi, ha ormai in esercizio u n ' a m p i a rete di collegamenti; alla fine del corrente a n n o 1952 essa avrà la sistemazione illustrata nella figura 3; p e r tale epoca sarà cioè completato il cavo fra Londra e Wenvoe, m e n t r e t u t t i gli altri tronchi sono già da t e m p o in funzione. F r a L o n d r a e B i r m i n g h a m il collegamento normale consiste in u n a coppia di cavi coassiali da un pollice (fig. 4 in alto), già previsti p e r la televisione a colori; esiste p e r ò a n c h e un ponte r a d i o , che lavora a circa 900 MHz. Il cavo coassiale fra B i r m i n g h a m e Manchester è del tipo n o r m a l e da 3/8 di pollice (fig. 4 in basso); il p o n t e da Manchester a E d i m b u r g o lavora invece a circa 4000 M H z . Il collegamento fra L o n d r a e Cardiff-Wenvoe sarà in cavo coassiale dello stesso t i p o che fra Birmingham e Manchester. Un ponte radio sperimentale a 4000 MHz, con cinque stazioni ripetitrici intermedie (non indicato in figura), collega i laboratori del Post Office a Dollis Hill con Castleton nel Galles del Sud. P e r ora esso è usato p e r misure di propagazione, con registrazione automatica dell'intensità di c a m p o . P a r t i c o l a r m e n t e rimarchevole, come nel ponte fra H o l m e Moss e K i r k o' Shotts, l'uso di t u b i a onda migrante come amplificatori di potenza a 4000 MHz (1,5 watt di uscita). Sembra che questa sia la p r i m a applicazione commerciale che di detti t u b i sia stata fatta n e l m o n d o . Il cavo Londra-Birmingham era stato d u n q u e previsto p e r essere successivamente esercìto con una larghezza di b a n d a di 12 MHz o p i ù . Con o p p o r t u n i ripetitori addizionali, le coppie coassiali da 1 pollice si potevano poi usare p e r trasmettere segnali televisivi fino a 30 MHz. Il funzionamento iniziale è quello r a p p r e s e n t a t o nella figura 5, con la frequenza p o r t a n t e a 6,12 MHz e la b a n d a di trasmissione compresa fra 3 e 7 M H z ; in tal m o d o si evita la sovrapposizione tra la frequenza di modulazione video, compresa fra 0 e 3 M H z , e la b a n d a di frequenza di linea sopra indicata, e con ciò risultano semplificate le apparecchiature terminali di modulazione e demodulazione. I n o l t r e , dato che il r a p p o r t o tra la frequenza massima di linea e la m i n i m a è poco maggiore di 2, si ottiene u n a semplificazione nei ripetitori e negli egualizzatori. Il cavo fra la centrale di commutazione (Museum Exchange) di Londra e la centrale telefonica ( T e l e p h o n e House) di B i r m i n g h a m è (7) H. FAULKNER, Permanent point-to-point links for re- laying television, I.E.E., ... R6 (1299). 262 equipaggiato con 11 ripetitori intermedi e 2 terminali, m e n t r e i due tronchi fra il Museum Exchange e Alexandra Palace e fra la T e l e p h o n e House e Sutton Coldfield sono equipaggiati con i soli ripetitori t e r m i n a l i . Sono in t u t t o 17 ripetitori, sul percorso di 140 miglia (225 k m ) fra Alex a n d r a Palace e Sutton Coldfield. Il ponte radio Londra-Birmingham ha le sta. zioni t e r m i n a l i situate ancora al Museum Exchange di L o n d r a e alla T e l e p h o n e House di B i r m i n g h a m ed è provvisto di 4 ripetitori intermedi con t r a t t e di 39,5 miglia ( = 63,5 k m ) al massimo e di 6,1 miglia ( = 9,8 k m ) al m i n i m o . Le due frequenze 917 e 937 MHz vengono usate nel verso da Sud a Nord e le due 951 e 971 MHz nel verso opposto. Viene usata la modulazione di frequenza, con u n a deviazione massima di 3 MHz. Nei ripetitori il segnale e n t r a n t e viene trasferito ad u n a frequenza interm e d i a di 34 MHz, sulla quale si effettua l'amplificazione necessaria. Il cavo a due vie tra Birmingham e Manchester è provvisto dei n o r m a l i tubi coassiali da 3/8 di pollice: dei sei della figura 4 in basso, due sono p e r la televisione e q u a t t r o p e r la telefonia. Ci sono 16 stazioni ripetitrici, alla distanza nominale di 6 miglia ( = 9 , 6 5 k m ) . Analoga attrezzatura possiede il tronco fra Manchester e H o l m e Moss. Il ponte radio Manchester-Edimburgo serve p e r il trasmettitore televisivo di K i r k o' Shotts, con sette stazioni ripetitrici intermedie p e r coprire il percorso di 250 miglia (circa 400 k m ) . Il t r a t t o p i ù lungo è di 46 miglia ( = 74 k m ) e il più corto è di 15 miglia ( = 24 k m ) ; le frequenze di lavoro sono intorno ai 4000 MHz, come sopra indicato. Il cavo Londra-Wenvoe (Galles del Sud) è attrezzato con t u b i coassiali da 3/8 di pollice : ci sono 23 stazioni ripetitrici intermedie fra L o n d r a e Bristol e 8 fra Bristol e Wenvoe. Lo studio comparativo dei vantaggi dei ponti radio rispetto ai cavi è n o t o r i a m e n t e assai complesso. Nel caso inglese la situazione assume aspetti particolari, legati alla struttura orografica dell'isola; i risultati e le conclusioni cui si perviene sono di grande interesse, ma le t r o p p o diverse condizioni del territorio italiano non consentono di trasferire facilmente al nostro caso detti risultati. Considerazioni economiche di carattere molto generale p o r t a n o alla tabella comparativa che segue (tavola 2). TAVOLA Nei collegamenti mobili ( 8 ) p e r riprese televisive fuori degli studi vengono usati t a n t o tratti di RENDALL, Fig. 5. - Bande di frequenza : a) nel cavo Londra-Birmingham ; b) nel cavo Birmingham-Manchester. nel 1950 consentì p e r la p r i m a volta di vedere sugli schermi televisivi inglesi avvenimenti di attualità direttamente ripresi in F r a n c i a . B-5) - Dei ricevitori ( 9 ) — subito d o p o la guerra, alla ripresa del servizio televisivo — si svilupp a r o n o in egual misura quelli supereterodina e quelli ad amplificazione diretta, essendo in funzione il solo trasmettitore di Alexandra P a l a c e . L'inaugurazione del trasmettitore di Sutton Coldfield (1949) aumentò la tendenza verso la supereterodina, p e r la difficoltà di ottenere u n a sufficiente amplificazione diretta sulla frequenza port a n t e video di 61,75 MHz. Tuttavia anche questa seconda soluzione seguitò ad essere usata. Successivamente, con il graduale sviluppo dei cinque canali previsti dalla B . B . C . , si è affermata la tendenza verso ricevitori accordabili sopra u n o q u a l u n q u e di essi: oggi quasi tutti gli apparecchi adottano il circuito supereterodina, ma diversi sono i sistemi usati p e r passare da un canale a l l ' a l t r o . Data la grande i m p o r t a n z a tecnica ed economica dei ricevitori televisivi, sembra o p p o r t u n o farli oggetto di esame particolare. 2. Ponte radio Cavo 2 1 Peso relativo di acciaio . 1 35 Peso relativo di rame 1 280 Peso relativo di piombo 1 Peso relativo di alluminio . Potenza in W/miglio (W/km) . 250 (155) 130 (81) Fabbricati in m3/miglio (m3/km) . . 12 (8) 22 (14) Valvole complessive/miglio (v./km) . 21 (13) 11 (7) Valvole/miglio (v./km) nel percorso del segnale 6 (3,7) 4 (2,5) (8) A. R. A. linee, q u a n t o ponti radio a onde m e t r i c h e e centimetriche. In generale i p u n t i di maggiore interesse p e r le riprese, come ad esempio W e m b l e y , sono provvisti di cavi speciali. I ponti radio mobili sono m o n t a t i sopra autocarri, provvisti di scala allungabile o di t o r r e idraulica; l ' a n t e n n a , posta all'estremità superiore del sistema allungabile, p u ò q u i n d i venire innalzata ad u n a conveniente altezza, così da raggiungere la visibilità ottica rispetto ad un altro p u n t o fisso di ricezione, dal quale il p r o g r a m m a raggiunge gli studi e i trasmettitori. F r a i collegamenti mobili di maggiore interesse si ricorda il ponte radio fra Calais e L o n d r a , che Temporary linkages for outside broadcasting purposes, I.E.E., ... R6 (1349). ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 7. - I RICEVITORI. La base di t e m p o di linea provvede ora l'alimentazione ad alta tensione m e d i a n t e raddrizzam e n t o dell'impulso di alta tensione p r o d o t t o dur a n t e il ritorno di linea e, poichè i ricevitori normali h a n n o una tensione anodica di valore modesto, ottenuta rettificando d i r e t t a m e n t e la tensione di rete, la tensione anodica p e r la base di t e m p o viene rinforzata da un diodo « boost ». Particolari cure (9) A. J. BIGGS and E. O. HOLLAND, The sion receiver, I.E.E., ... R9 (1332). british televi- sono state adottate p e r schermare le p a r t i del circuito capaci di p r o d u r r e disturbo i r r a d i a n d o su frequenze a r m o n i c h e di ordine elevato: l'industria radiotecnica ha normalizzato un m e t o d o p e r la valutazione di detto disturbo e fra poco t e m p o si accorderà sui massimi valori ammissibili p e r esso. Nell'area n o r m a l e di servizio, cioè nella zona in cui l'intensità di c a m p o supera i 100 μV/m, n o n ci sono difficoltà di sincronizzazione, in virtù della modulazione positiva. Basi di t e m p o volàno sono r a r a m e n t e usate e si limitano al caso dei modelli p e r le zone al limite delle aree di servizio. T u t t o q u a n t o si è detto, ha contribuito allo sviluppo ed alla costruzione di un sol tipo di ricevitore adatto p e r t u t t i i valori di c a m p o , dato che il costo di p r o duzione di un altro ricevitore a basso guadagno avrebbe frustrato il modesto vantaggio economico che si conseguirebbe nella sua costruzione in serie. P e r c a m p i di circa 10 μ V / m l'uso di circuiti volàno p e r la sincronizzazione è preferibile. F r a le caratteristiche di un ricevitore è import a n t e un corretto interlacciamento di q u a d r o ; molti ricevitori si servono a tale scopo di u n a valvola e di un raddrizzatore, p e r estrarre separatam e n t e dal segnale completo gl'impulsi di linea e di q u a d r o . Spesso i tecnici d a n n o molto rilievo alle condizioni di ricezione al m a r g i n e delle aree di servizio, ma ciò n o n significa nè u n a impossibilità tecnica p e r il progettista nè un rilevante addensamento di u t e n t i nelle zone l i m i t e ; il fatto è invece che il comp o r t a m e n t o di un ricevitore nei riguardi della sensibilità, del r u m o r e , della stabilità di sincronizzazione, della discriminazione dalle interferenze si p u ò meglio m e t t e r e in evidenza esagerando le condizioni marginali. Ciò vale anche p e r i comuni ricevitori di grande serie, che sono in grado di lavorare fuori del limite dell'area di servizio. Il c o m p o r t a m e n t o di un ricevitore televisivo in t e r m i n i quantitativi n o n p u ò essere definito semplicemente attraverso la sensibilità, il r a p p o r t o s e g n a l e / r u m o r e , la brillanza massima, ecc.; la qualità soggettiva di un q u a d r o in difficili condizioni di ricezione d i p e n d e p r i n c i p a l m e n t e dall'effetto dei disturbi sulla sincronizzazione e dall'estensione delle zone di q u a d r o macchiate da impulsi interferenti di breve d u r a t a . L'accettazione definitiva di un modello si deve basare sopra prove soggettive; l'industria radio sta studiando di concerto il p r o b l e m a di definire il funzionamento e si spera di normalizzare metodi p e r la misura delle caratteristiche principali che influenzano la qualità del q u a d r o . Il costo di un ricevitore con t u b o da 9 pollici è piuttosto basso e si aggira sulle 3 5 ÷ 4 0 sterline ( 5 6 ÷ 6 4 mila lire) d u r a n t e il t r i e n n i o 1948-50; ciò è dovuto all'alto n u m e r o di u t e n t i , che si aggirano oggi intorno ad un milione e m e z z o ; il peso, che nel 1938 era di circa 30 k g , oggi si è ridotto alla m e t à . I costi (calcolando la sterlina a 1600 lire) sono oggi quelli r i p o r t a t i nella tavola 3 (si noti che i modelli da 9 pollici a t t u a l m e n t e non sono più in vendita). ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 263 TAVOLA 3. Diametro del tubo poll. cm Area appross. del quadro poll. 2 dm 2 9 23 12 30 12 30 15 e 16 38 e 41 proiezione — » — 50 75 75 135 154 192 3,2 4,8 4,8 8,7 9,9 12,4 Tipo di mobile Costo (esclusa la tassa scambio) L.sterl. 10 3 L.it. tavolo 34 54 » 54 86,5 soprammobile 62 99,2 » 83 133 » 83 133 » 105 168 Sebbene sotto molti aspetti i ricevitori presentino comuni caratteristiche, p e r m a n g o n o ancora numerose differenze di progetto, una fra le quali è ad esempio data dalle frequenze intermedie p e r la visione, variabili fra 12 e 35 M H z . Ad onta di ciò è possibile r a d u n a r e le caratteristiche comuni della maggior p a r t e degli a p p a r e c c h i , d a n d o luogo ad un progetto tipico, q u a l ' è quello della figura 6 ( 9 ). Essa rappresenta u n o schema di massima semplificato, cioè nel quale sono state eliminate molte connessioni necessarie p e r la polarizzazione degli elettrodi (inoltre una o due valvole con funzioni rettificatrici possono venire sostituite con rettificatori al germanio o p p u r e essere costituite da diodi incorporati in a l t r e valvole). Nel complesso, 5 valvole sono richieste p e r : l'amplificazione a radiofrequenza, la conversione di frequenza, due stadi amplificatori di frequenza intermedia video e u n o stadio amplificatore di frequenza intermedia a u d i o . Dopo la rivelazione, la valvola amplificatrice video è usata p e r alimentare il t u b o a raggi catodici. La separazione della sincronizzazione, le basi di t e m p o e l'alta tensione richiedono 7 valvole; i limitatori di disturbo e il canale audio richiedono altre 3 valvole, p o r t a n d o il totale a 16 valvole. Lo stesso montaggio, con qualche modifica, p u ò servire ad alimentare tubi catodici di diametro diverso; p e r generalità si considera però un t u b o da 12 pollici (30 cm). La sensibilità è d e l l ' o r d i n e di 50 μ V (efficaci p e r il bianco), in corrispondenza della piena modulazione del q u a d r o , e circa 20 μV modulati al 30 %, p e r 50 mW di uscita a u d i o . In pratica le sensibilità video sono comprese fra 20 e 200 μV. La caratteristica di risposta al variare della frequenza di modulazione, rilevata fra l ' e n t r a t a a radiofrequenza e l'elettrodo di m o d u l a z i o n e del t u b o catodico, ha u n a brusca caduta intorno a 3 M H z . A 3 M H z si possono avere soltanto 2÷3 dB di at- Fig. 6. - Schema di un tipico ricevitore inglese di televisione (mancano le polarizzazioni normali, i disaccoppiamenti e le alimentazioni di schermo). 264 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 Fig. 7. - Selettività globale del canale visione in un ricevitore del tipo della fig. 6. (Portante per la visione = 45 MHz; portante per il suono = 41,5 MHz ; la tolleranza compatibile con una discreta qualità di figura è indicata dai limiti A, B). tenuazione, ma a 3,5 MHz si debbono avere 3 5 ÷ 4 0 d B . Eventuali ondulazioni d e b b o n o essere contenute entro il 10÷15 % (si veda p i ù avanti la figura 8). La brillanza di un q u a d r o medio con elevata illuminazione ambiente dev'essere circa 270 apostilb ( p a r i ad altrettanti lux di i l l u m i n a m e n t o dello schermo); u n ' a l t a tensione di 9 kV è necessaria al t u b o catodico p e r un d i a m e t r o di questo di 12 pollici (30 cm). La cifra di r u m o r e è di 6÷8 dB con i comandi predisposti p e r la massima amplificazione. Amplificatore a radiofrequenza e convertitore di frequenza: lo stadio di amplificazione a radiofrequenza, che in nessun caso m a n c a , fa uso di u n a valvola a forte p e n d e n z a , in cui si modificano le condizioni di funzionamento p e r regolare la sensibilità del ricevitore. La massima tensione d'ingresso non deve superare 50 m V ; la sensibilità viene modificata con un reostato sul catodo di detta valvola, o p p u r e regolando i potenziali di griglia e di soppressore. Il circuito d ' e n t r a t a è generalmente previsto p e r la connessione con un cavo asimmetrico da 75 Ω. e da un guadagno compreso fra 2,5 e 3 u n i t à . Il circuito accordato fra la valvola amplificatrice a radiofrequenza e l ' e n t r a t a della convertitrice è più c o m u n e m e n t e semplice che non d o p p i o : il guadagno dello stadio a radiofrequenza è circa 10. La valvola oscillatrice e convertitrice usa un pentodo a pendenza fissa, in cui la sezione griglia di comando-griglia schermante viene usata come oscillatore locale; la transconduttanza di conversione è d e l l ' o r d i n e di 1,4 m A / V . La stabilità dell'oscillatore riveste u n a notevole i m p o r t a n z a ed oggi la deriva viene facilmente m a n t e n u t a inferiore a 50 k H z . La frequenza dell'oscillatore viene normalm e n t e regolata in m o d o da p r o d u r r e la massima uscita a u d i o . Stadi a frequenza intermedia : il canale visione contiene due stadi amplificatori a frequenza interm e d i a , m e n t r e ce n ' è u n o solo nel canale suono; t a l u n i ricevitori molto sensibili contengono p e r ò stadi aggiuntivi a frequenza i n t e r m e d i a . Il guadagno p e r ogni stadio visione è d e l l ' o r d i n e di 25, m e n t r e sale a circa 60 p e r ogni stadio suono; la suddivisione del segnale in canali separati visione e suono ha luogo all'anodo della convertitrice di frequenza. Il guadagno del canale visione viene regolato variando le condizioni di funzionamento dell'ultima valvola amplificatrice a frequenza intermedia e la m a n o p o l a corrispondente viene denominata « contrasto ». I trasformatori intervalvolari sono t u t t i a p p r o s simativamente accordati sulla frequenza m e d i a di b a n d a e la forma della curva di risposta è determ i n a t a dal coefficiente di a c c o p p i a m e n t o . L'accordo scalato è stato usato molto ed è ancora in uso, ma sta guadagnando t e r r e n o u n a b e n progettata caratteristica di b a n d a passante. Un esempio di curva è dato dalla figura 7. L ' a t t e n u a z i o n e del segnale suono nel canale visione (la cosiddetta « reiezione » del suono) è circa 3 5 ÷ 4 0 dB e si ottiene p e r esempio con la combinazione di due circuiti accordati ad alto Q (fig. 6); altri schemi vengono p u r e usati. La « reiezione » del segnale visione nel canale a frequenza intermedia suono è assicurata dalla selettività dei filtri, ma la larghezza di b a n d a di questi non dev'essere inferiore a 200 k H z , p e r l'accennata ragione che l'interferenza di forma impulsiva è p i ù ridotta q u a n d o gl'impulsi sono brevi. La posizione della p o r t a n t e visione p u ò essere un poco spostata rispetto a quella ideale di 6 dB e la tolleranza ammissibile è quella indicata nella figura 7. La scelta della frequenza intermedia forma ancora oggi oggetto di discussione, ma la soluzione migliore sembra sia di p o r r e la b a n d a passante della frequenza intermedia visione nel c a m p o fra 34 e 38 MHz : questa conclusione deriva da considerazioni di vario genere sui possibili b a t t i m e n t i delle varie frequenze in giuoco. Nei ricevitori commerciali attuali si nota l'assenza della regolazione automatica del guadagno, eccezionalmente usata nel solo canale a u d i o . Ciò è dovuto all'elevata stabilità di sincronizzazione conseguente alla modulazione positiva, all'uso della polarizzazione verticale ed al fatto che i ricevitori, anche se multicanali, vengono usati soltanto p e r u n a emissione. Rivelatore video, amplificatore video e limitatore d'interferenza nella visione: p e r il rivelatore non c'è nulla di particolare da dire. Rispetto al circuito della figura 6 u n a variante assai diffusa è data dall'uso dei raddrizzatori al germanio. P e r correggere la risposta nell'amplificatore video si usa gene- ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 265 r a l m e n t e combinare la reazione catodica e u n ' i n duttanza in serie. La caratteristica della figura 8 è tipica di un amplificatore video come quello dello schema di figura 6: è necessario un segnale di 3 V eff (bianco) al rivelatore p e r p r o d u r r e la piena modulazione del q u a d r o con un t u b o catodico di tipo m e d i o . I disturbi dovuti all'accensione dei motori a combustione p r o d u c o n o sullo schermo macchie b i a n c h e ; esse possono venire ridotte m e d i a n t e il circuito a diodo polarizzato posto sull'anodo della valvola amplificatrice video o m e d i a n t e la variant e A (fig. 6). Separatore di segnali di sincronizzazione: deve d a p p r i m a scindere gl'impulsi di sincronizzazione dall'informazione video e dai r u m o r i esterni e successivamente separare fra loro gl'impulsi di linea e di q u a d r o : nello schema della figura 6 la valvola 8 soddisfa a tutte queste esigenze. L ' i m p u l s o di sincronizzazione di linea viene prelevato d a l l ' a n o d o del separatore di sincronizzazione attraverso la capacità C 7 , il cui valore ottimo è compreso fra 50 e 100 μμF. Il p r o c e d i m e n t o più semplice p e r separare l'impulso di q u a d r o è l'integrazione diretta, ma l'interlacciamento ne risulta reso più difficile, poichè l'impulso di q u a d r o seguita a r i m a n e r e i n q u i n a t o da u n a p a r t e dell'impulso di linea. La figura 6 illustra un circuito perfezionato con diodo. Base di tempo di quadro: la figura 6 ne mostra un tipico circuito, che consiste in un oscillatore pilotante uno stadio finale a controreazione selettiva di tensione, p e r compensare la non linearità. Una soluzione alternativa è data in B. Particolari studi sono stati necessari p e r r i d u r r e l'interazione fra i comandi e disaccoppiare il circuito dell'oscillatore dall'alimentazione anodica. La base di t e m p o di q u a d r o e, in particolare, l'oscillatore sono sistemati nel telaio con speciale cura, p e r evitare prelievi elettrici o magnetici di impulsi dalla base di t e m p o di linea; gl'impulsi di linea ecciterebbero l'oscillatore e p r o d u r r e b b e r o un interlacciamento erroneo. Base di tempo di linea: circuiti tipici p e r essa e p e r il r i t o r n o ad alta tensione consistono in un oscillatore, uno stadio finale, un diodo di ricupero e un raddrizzatore p e r l'alta tensione. Un circuito tipico è ancora fornito dallo schema principale della figura 6 e dalla variante C. Le valvole p e r la base di t e m p o di linea debbono essere progettate in m o d o speciale p e r un elevato rendimento. L'uso del nucleo di ferrite nel trasformatore di uscita ha consentito di r i d u r r e in misura sostanziale le p e r d i t e nel ferro e nel r a m e , p e r m e r i t o del migliorato coefficiente di a c c o p p i a m e n t o . P e r i ricevitori con valvole accese in serie si stanno costruendo diodi speciali a catodo isolato dallo scaldatore; q u a n d o ci sia un trasformatore di alimentazione (alternativa D della figura 6), si p u ò usare un avvolgimento speciale separato p e r il diodo di r i c u p e r o . L ' i m p e d e n z a interna del circuito di alimenta- 266 Fig. 8. - Risposta dell'amplificatore video nel caso di un ricevitore del tipo di figura 6, ordinate i guadagni. zione p e r alta tensione è in genere d e l l ' o r d i n e di 6÷10M Ω . Sistema di deflessione: in t u t t i i ricevitori commerciali si usa il t u b o catodico c o m p l e t a m e n t e magnetico. P e r un t u b o da 12 pollici (30 cm) l'angolo di deflessione è di 55° e l'alta tensione è di 9 kV. L ' u n i t à di deflessione consiste in due coppie di avvolgimenti del tipo a sella, circondati da un circuito magnetico di filo di ferro. Le due coppie, corrispondenti alla linea e al q u a d r o , sono allineate accuratamente, al fine di r i d u r r e al m i n i m o gli accoppiamenti m u t u i . Le bobine di linea h a n n o circa 8 mH e 10 Ω, m e n t r e quelle di q u a d r o h a n n o 26 mH e 25 Ω : le correnti di deflessione sono rispettivamente 0,6 e 0,3 A fra le creste. Nei ricevitori del t i p o di figura 6 è essenziale l'uso di un dispositivo focalizzatore a magnete perm a n e n t e , con un derivatore magnetico p e r la regolazione del campo (peso complessivo circa 2,5 hg). Canale per il suono e limitatore di rumore : il canale del suono non presenta nulla di particolare, salva la già accennata larghezza di b a n d a non inferiore a 200 k H z , p e r d i m i n u i r e , come si è detto, gli effetti delle interferenze impulsive. Lo stadio finale produce generalmente una potenza massima di 2 W . Alimentazione: la figura 6 mostra ancora come sono accesi i filamenti e indica un certo numero, di condensatori, necessari p e r evitare l'introduzione di tensioni disturbatrici. La potenza complessiva assorbita è di circa 150 W; t u t t i i ricevitori di questo tipo lavorano in m o d o soddisfacente con 200÷ ÷250 V alternati o continui. P e r la sola corrente alternata si usa la variante D, che semplifica le accensioni. Disposizione costruttiva: il tipo p i ù corrente di ricevitore è il s o p r a m m o b i l e , con t u b o da 12 pollici (30 cm), dimensioni di 42 x 41 x 45 cm 3 e peso di circa 22 kg. Uno schermo di P e r s p e x , avente la trasparenza del 60 %, migliora il contrasto in ambiente luminoso e fornisce anche u n a p r o t e z i o n e contro il pericolo d'implosioni. I t u b i da 9 pollici (22 cm), molto diffusi nel 1949, sono ormai quasi scomparsi dal mercato, a favore di quelli da 12 pollici (30 cm). Sono comparsi poi t u b i « tutto vetro » da 15 pollici (37 cm) e t u b i con il cono metallico da 16 pollici (40 cm); quelli rettangolari « t u t t o vetro » di tipo americano da 14 e 17 pollici (37 e 42 cm) stanno facendo ora la loro comparsa sul m e r c a t o . Esistono p u r e alcuni t i p i di ricevitori a proiezione. ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 I comandi sono estremamente semplificati e ridotti a due soltanto sul fronte del m o b i l e . Uno di essi, contrassegnato « brillanza », comanda la polarizzazione del m o d u l a t o r e , m e n t r e l'altro comanda l'intensità sonora ed è completo d ' i n t e r r u t t o r e b i p o l a r e . T u t t i gli altri comandi sono sistemati nella p a r t e posteriore del m o b i l e . Il telaio consta generalmente di due p a r t i sep a r a t e , u n a p e r l'amplificazione a radiofrequenza e l'altra p e r le basi di t e m p o e p e r l'alimentazione. Le n o r m e di sicurezza sono state fatte oggetto di studio particolare, soprattutto nei riguardi dello scoppio conseguente ad u n a implosione del t u b o e nei riguardi della elevata tensione di alimentazione di questo. Anche nei r i g u a r d i delle interferenze sono state eseguite accurate indagini sperimentali ed esse p o r t e r a n n o prossimamente ad u n a normalizzazione nazionale. Come tendenza p e r il futuro, si prevede innanzi t u t t o u n a urgente normalizzazione delle valvole e dei t u b i catodici; poi, u n a maggior cura nel costruire i ricevitori p e r le zone al limite delle aree di servizio, migliorando i limitatori di disturbo e i n t r o d u c e n d o basi di t e m p o volàno. Ciò, p e r favorire la diffusione degli u t e n t i anche nei territori m e n o a d a t t i alla ricezione televisiva. 8. - LA TELEVISIONE PROFESSIONALE E INDUSTRIALE. La televisione professionale e industriale trovasi ai suoi inizi in I n g h i l t e r r a , come del resto in altri P a e s i ; p e r a l t r o molte i m p o r t a n t i applicazioni s'intravvedono ed alcune sono state già introdotte con successo. Sotto l'impulso di questi usi speciali sono state sviluppate intanto camere m i n i a t u r a di ridotte dimensioni, con t u b i da presa da 2,5 cm di diametro e 17 cm di lunghezza. Le a p p a r e c c h i a t u r e complete possono venir fatte funzionare a scelta a 405, o a 625 o a 525 linee. T r a le applicazioni che sembrano suscettibili di maggiore sviluppo si ricorda quella subacquea, il cui p r i m o successo spettacolare è stato dato dalla identificazione del nominativo sullo scafo del sommergibile « Affray », affondato qualche t e m p o fa in tragiche circostanze. La Marconi e la Siebe a. G o r m a n , rispettivam e n t e p e r la p a r t e televisiva e p e r quella subacq u e a , h a n n o costruito la camera da presa e l ' h a n n o sistemata entro u n o speciale cilindro a t e n u t a , ment r e tutto l'insieme viene sostenuto da u n a intelaiat u r a metallica, provvista di otto proiettori p e r illum i n a r e la scena da r i p r e n d e r e . Se l'acqua è di trasparenza media, alla distanza di 4÷5 m e t r i si ottengono riprese eccellenti: lo « standard » usato è quello di 625 linee. 9. - CONCLUSIONE. Si p u ò concludere, a conferma di q u a n t o premesso al § 2, che scambi d'informazioni e notizie con l ' I n g h i l t e r r a sono estremamente utili p e r il nostro Paese, specie in questa fase di avviamento della nostra televisione, e ciò ad onta del sistema diverso usato nei due Paesi. Ogni iniziativa tendente a facilitare questi scambi dev'essere p e r t a n t o favorita e incoraggiata con ogni mezzo, m e n t r e la lettura del presente r a p porto p u ò fornire i ragguagli p r e l i m i n a r i p e r la scelta delle p a r t i sulle quali attingere p i ù a p p r o fondite informazioni. Claudio Egidi Torino - Centro di studio per la Televisione. a Giancarlo Vallauri Avvenire possibile della radio diffusione La radio diffusione è ancora lontana dallo sviluppo che il progresso tecnico oggi consentirebbe. Il vivo desiderio e l'auspicio che tale sviluppo si verifichi in un avvenire non lontano inducono a riflettere sulle vie che si possono preconizzare per esso, e ad esaminarne taluni aspetti, sia in tema di radiofonia, sia in tema di radio televisione. A premessa e base di questo scritto, certamente assai inadeguato secondo lo spirito, che vorrebbe essere quello di u n a manifestazione di stima e riconoscenza al Maestro, sono la convinzione che la radiodiffusione, soprattutto quella e u r o p e a , sia ancora lontana dallo sviluppo che sarebbe oggi consentito dal progresso tecnico, ed il vivo desiderio e l'auspicio che tale sviluppo si verifichi in un avvenire non lontano. In tema di radio diffusione lo scritto vuole rivolgersi ad a m b e d u e le forme oggi in vigore, quella assai più antica e diffusa della radiofonia, quella p i ù m o d e r n a e meno estesa della radio televisione, e, si v o r r e b b e chiarire, più ancora alla p r i m a che non alla seconda, p e r la quale ultima la constatazione sopra fatta p u ò a p p a r i r e piuttosto ovvia. È da osservare subito che il mezzo tecnico oggi disponibile (cui nel seguito se ne p o t r a n n o event u a l m e n t e aggiungere altri), il quale consente lo sviluppo affermato, è quello offerto dalle onde ultracorte e m i c r o o n d e , che nell'applicazione considerata offrono le più a m p i e possibilità, sia d a l p u n t o di vista della qualità del segnale conseguibile, sia da quello del n u m e r o dei p r o g r a m m i possibili. È noto l'inconveniente che tali onde presentano nei riguardi della propagazione, praticamente limitata all'orizzonte ottico, ma esse onde contengono in se medesime il mezzo p e r superarlo, m e d i a n t e i ponti radio dei quali caratteristica fondamentale è di consentire, grazie all'uso di stazioni relè, ottimi e sicuri collegamenti fissi t r a stazioni situate anche a distanze molto grandi tra loro e dal centro di produzione del p r o g r a m m a . ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6- N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 267