CAPITOLO - 11 - OLIVO CLIMA E TERRENO Il clima rappresenta il

CAPITOLO
- 11 -
OLIVO
CLIMA E TERRENO
Il clima rappresenta il fattore limitante per la coltivazione dell'olivo in Provincia di Bergamo,
perché ci troviamo ad una latitudine estrema, con frequenti possibilità di brinate e gelate
primaverili.
La zona maggiormente vocata è quella che risente del positivo influsso climatico delle vicinanze del
lago d'Iseo.
Altri ambienti favorevoli sono i colli di Bergamo, di Scanzo e di Cenate, e tutte quelle microzone,
dove sia dimostrata la vocazionalità, grazie alla presenza di vecchi ceppi di olivo.
In ogni caso si deve garantire la maggiore insolazione possibile, con esposizioni a Sud, Sud-Ovest,
in zona protetta dai venti.
L'altitudine non dovrà essere superiore ai 400 - 450 m. s.l.m. , ma soprattutto non inferiore a quelle
quote che risentono della nebbia invernale, dove le brinate possono causare gravi danni da gelo.
L'impianto potrà essere realizzato con scasso totale o a buche.
Le buche dovranno essere preparate ad una profondità di 70 - 90 cm., preferibilmente nel periodo
che va dall'autunno a febbraio, in modo da essere assestate quando si mettono a dimora le piante.
FORME D'ALLEVAMENTO
Nei nuovi oliveti le forme da adottare sono il monocono o vaso abbassato. È sconsigliato il
cespuglio in quanto la chioma è troppo vicina al terreno e può subire danni da freddo con facilità.
Il monocono consiste nel lasciare sviluppare la pianta con un asse centrale rivestito di rami leggeri
che non siano concorrenti con l'asse stesso. La pianta deve essere sorretta da un tutore.
Il vaso abbassato ha bisogno di maggiori interventi di potatura per la sua impostazione. Si dovrà
procedere al taglio dell'asse centrale a 70-80 cm. da terra ed allevare 3-4 branche il più aperte
possibile così da formare 3 - 4 piramidi inserite sul tronco centrale.
DISTANZE D'IMPIANTO
Le distanze d'impianto dovranno variare secondo della fertilità del terreno, delle disponibilità
irrigue e della vigoria delle piante.
In linea di massima le distanze proposte sono le seguenti:
FORMA
DISTANZE
Tra le file
sulla fila
Monocono : m.
5-6m
3m
Vaso abbassato:
5m
5m
POTATURA
Nei primi 3-4 anni, per qualsiasi forma di allevamento adottata, è indispensabile ridurre al
minimo gli interventi di potatura che dovranno limitarsi all'asportazione dei succhioni e
all'alleggerimento delle porzioni apicali.
L'epoca migliore per la potatura di produzione è dopo i freddi invernali, e si può protrarre fino
a maggio inoltrato.
Per evitare alternanze di produzione la potatura va eseguita annualmente.
Modalità di potatura : si eliminano i rami che favoriscono l'ombreggiamento e si tende a dare luce a
tutte le parti della pianta.
CONCIMAZIONE DI PRODUZIONE
I fabbisogni nutrizionali possono essere soddisfatti con sostanza organica ben umificata (letame
maturo) ad una dose comunque non superiore a 40-50 Kg per pianta.
La concimazione minerale dovrà essere considerata un'integrazione della concimazione organica.
Non si dovranno comunque superare l 3 unità di azoto per quintale di olive prodotte e le 60 unità di
azoto per ettaro.
In caso di boro carenza, che si manifesta con raccorciamento degli internodi e con foglie
tipicamente bifide e di colore verde pallido, occorre concimare il terreno con borato sodico in
combinazione con sostanza organica.
Se questo non fosse sufficiente, occorre intervenire con concimazioni fogliari con borato sodico
liquido da distribuirsi in prefioritura e 10 giorni dopo.
RACCOLTA
Per ottenere un miglioramento della qualità si consiglia di iniziare la raccolta ad inizio invaiatura,
senza attendere la completa maturazione delle drupe.
Per quanto riguarda la modalità di raccolta è bene effettuare la raccolta direttamente dalla pianta a
mano, mediante brucatura.
Le olive raccolte dovranno essere stese in casse o su palchi preferibilmente di legno stratificate in
spessori di 8-10 cm per favorire l'areazione delle drupe.
Anche durante il trasporto al frantoio le olive dovranno essere mantenute in queste casse, per evitare
danneggiamenti (ossidazioni con conseguente aumento dell'acidità) che invece si avrebbero se
trasportate in sacchi o contenitori non rigidi.
Dalla raccolta alla molitura non dovrebbero passare più di 4 giorni.
VARIETÀ
FRANTOIO
Albero: di vigoria media. portamento pendulo, di precoce entrata in produzione. Produttività elevata
e costante.
Frutto: di pezzatura media e resa media in olio.
Impollinatori: parzialmente autofertile, buoni impollinatori, Pendolino, Morchiaio.
Epoca di raccolta: maturazione scalare e tardiva.
Valutazione: sensibile al freddo, alla rogna ed all’occhio di pavone.
LECCINO
Albero: di vigoria elevata, portamento pendulo, di precoce entrata in produzione. produttività
elevata e abbastanza costante.
Frutto: di pezzatura media e resa in olio medio – bassa.
Impollinatori: autoincompatibile, buoni impollinatori, Pendolino, Moraiolo, Frantoio, Razzo, Trillo.
Epoca di raccolta: maturazione precoce.
Valutazione: buona tolleranza al freddo, alla rogna ed all’occhio di pavone e alla carie.
CASALIVA
Albero: di vigoria elevata, portamento inizialmente assurgente e poi abbastanza pendulo.
Produttività elevata e costante.
Frutto: di pezzatura piccola e resa in olio media.
Impollinatori: autofertile, si avvantaggia dell’impollinazione di Trep, Rossanello, Grignan.
Epoca di raccolta: maturazione tardiva.
Valutazione: sensibile al freddo, alla rogna ed all’occhio di pavone.
GRIGNAN
Albero: di vigoria scarsa, portamento assurgente. Produttività medio - elevata e costante.
Frutto: di pezzatura media e resa in olio bassa.
Impollinatori: autoincompatibile, impollinatori Trep, Casaliva, Leccino.
Epoca di raccolta: maturazione precoce.
Valutazione: tollerante al freddo, alla rogna ed all’occhio di pavone.
PENDOLINO
Albero: di vigoria media, portamento pendulo. Produttività elevata e costante.
Frutto: di pezzatura piccola e resa in olio bassa.
Impollinatori: autoincompatibile, impollinatori Frantoio, Moraiolo, Leccino.
Epoca di raccolta: maturazione precoce.
Valutazione: tollerante al freddo, sensibile alla rogna ed all’occhio di pavone.
SINTESI DELLE CARATTERISTICHE DI ALCUNE VARIETA’
VARIETÀ
FRANTOIO
LECCINO
CASALIVA
GRIGNAN
PENDOLINO
Vigoria e
Produttività
Buona e di elevata
produttività
Pianta
vigorosa,
pendula, produttività
discreta
Buono il vigore,
produttività buona e
costante
Vigoria
buona,
assurgente
di
produttività media
Vigoria
media,
pendulo, produttività
elevata e costante
Frutto
pezzatura
Grosso
e
polposo
Medio
grosso
e
carnoso
Medio
piccolo
Medio
Resistenza al
freddo
Scarsa
Buona
Impollinatori
Parzialmente autofertile.
Pendolino, Morchiaio
Pendolino,
Moraiolo,
Frantoio, Razzo, Trillo
Grignan, Trep, Rossanello
Scarsa
Elevata,
pianta rustica
Medio basso Buona
Casaliva, Leccino, Trep
Frantoio,
Moraiolo
Leccino,
MALATTIE
Occhio di pavone (Cicloconio)
I danni maggiori si hanno in oliveti non ventilati, con chiome poco aperte o eccessivamente
concimate con azoto.
Per la difesa si consigliano trattamenti a base di rame in post-potatura (in seguito a piogge
infettanti) ed ai primi di luglio (in concomitanza ai trattamenti anticocciniglia con rame addizionato
ad olio bianco)
Mosca dell'olivo
Il danno è provocato dalle larve dell'insetto che scavano gallerie nelle olive, che poi marciscono e
cadono; di conseguenza, se raccolte, l'olio risulterà molto scadente a causa dell'aumento dell'acidità
totale.
Il trattamento più indicato contro la mosca si effettua con Dimetoato quando su 100 drupe
controllate si nota la presenza dell'8 - 10% di punture.
Cocciniglia mezzo grano di pepe
Provoca un deperimento progressivo delle piante che reagiscono con scarse fioriture e
fruttificazioni.
Una misura di prevenzione valida è quella di evitare eccessivi rigogli vegetativi che favoriscono
l'insetto.
Esistono numerosi nemici naturali che predano o parassitizzano questa specie.
Se la prevenzione non è sufficiente, si renderà necessario intervenire con olio bianco dopo i geli
invernali.