IL GIORNALE DELLE settembre 2009 Pinarello Dogma LA BICI IDEALE di Maurizio Coccia Prezzo: n.d. Novità “di grido” della stagione 2010, la Dogma si posiziona al vertice di gamma aziendale, scalzando la supremazia che la Prince (tuttora in gamma) manteneva incontrastata dall’estate del 2007. Uno sguardo Materiale CARBONIO COLORI MY WAY I colori? Ce n’è anche uno, originalissimo, con loghi a finitura diamantata. Tutte le altre grafiche sono inlcuse nella ricchissima offerta My Way Pinarello, che consente di personalizzare il frame come si vuole. R SOPRA LA PRINCE Gamma ALTISSIMA Gruppo CAMPAGNOLO SUPER RECORD Il Dogma è tornato: ha il nome di un famoso modello della Pinarello, ma si presenta con forme e struttura tutte nuove. È realizzato con un carbonio di eccezionale resistenza e fa del concetto di asimmetria il principio ispiratore degli spessori e, soprattutto, delle forme dei tubi. È disponibile nelle stesse numerose taglie del Prince, che “batte” per la leggerezza e per le forme avveniristiche. icordate la Dogma? La bici con tubazioni in alluminio-magnesio che all’inizio degli anni Novanta vinceva le volate con Petacchi e portava in alto il nome della Pinarello? Beh, dimenticatela del tutto. A quasi dieci anni di distanza, la Cicli Pinarello è tornata a riutilizzare quel nome, ma per produrre una bici tecnologicamente molto più progredita, figlia di tempi in cui la fibra di carbonio la fa da padrone, e in possesso di tecnologia e standard costruttivi futuristici. Già, quel futuro che la prestigiosa Casa di Treviso ha già toccato con mano, appunto con questa nuova versione della Dogma. IN BREVE PER AGONISTI E... La destinazione di una fuoriserie come la Dogma è quella dell’agonismo di alto livello. La bici, però, ha anche una vocazione granfondistica, sia perché il carbonio usato assorbe bene le vibrazioni sia perché è stata già testata sul campo, alla scorsa Gran Fondo Pinarello, dando ottimi responsi ai tester. LA BICI IDEALE / PINARELLO DOGMA IL CARRO E LA SCATOLA I carichi sulla pedaliera sono simmetrici e opposti. Il tirocatena, invece, è sempre lo stesso e si esercita sempre sul lato destro del telaio. Questo determina delle sollecitazioni asimmetriche sul telaio che la Dogma affronta prima di tutto attraverso i profili difformi dei foderi bassi, cioè quelli che nella pedalata sono i più soggetti a stress. Dunque, il fodero di destra presenta una sagoma più sottile dalla parte del movimento, per poi ingrossarsi verso l’attacco ruota. Al contrario, il fodero sinistro è più grande, rinforzato vicino al movimento, che rappresenta il punto classico di rottura di molti telai. L’asimmetria caratterizza anche i foderi obliqui, con l’elemento di destra più grosso e possente del sinistro. Infine, dimensioni maggiorate le troviamo anche sulla scatola movimento, che aderisce allo standard oversize che Pinarello adotta da anni. IL TUBO SUPERIORE E IL TUBO DI STERZO Unico nel suo genere è anche il tubo superiore, che si caratterizza per le stesse nervature laterali che presentano il Prince e, in genere, tutti i frame di alta gamma Pinarello. La differenza, però, in questo caso sta nel top-tube, che ha un profilo difforme tra parte destra e parte sinistra. È la cosiddetta asimmetria “alta”, attraverso cui il telaio Dogma compensa gli squilibri che provengono dal comparto basso del frame. Restando sulla parte alta del telaio, vale la pena di parlare del tubo di sterzo. In questo caso non ci sono differenze dimensionali rispetto al Prince: troviamo, quindi, lo stesso, collaudato, sterzo con diametri interni differenti (1.1/4” alla base, 1.1/8” sulla sommità), funzionale ad aumentare la superficie in giunzione con il diagonale e, assieme a questa, ad aumentare la rigidità e quindi la stabilità - dell’avantreno. IL TIPO DI CARBONIO La Dogma conferma la partnership tra Pinarello e Toray, azienda giapponese fornitrice di aziende aerospaziali e automobilistiche. I suoi reparti produzione forniscono anche il nuovo composito 60HM1K. Il numero “60” sta a indicare una resistenza alla rottura di ben 60 tonnellate per centimetro quadrato, mentre la sigla HM sta a qualificare l’alto modulo di questo composito. E 1K? 1K indica il numero di fibre presenti per ogni filo di trama (o ordito), che nel caso del carbonio della Dogma sono ben 1000. L’elevato numero delle fibre consente al produttore di limitare la componente epossidica, a vantaggio delle qualità di resistenza e di leggerezza del composito risultante: un telaio Dogma in taglia 54 pesa appena 950 grammi, circa 40 in meno di un Prince. LA FORCELLA Tutta nuova sulla Dogma è anche la forcella, anche questa strettamente imparentata alla forcella Onda Fpx utilizzata sulla Prince, ma rispetto a questa migliorata sempre sul versante della asimmetria strutturale: eccoci a parlare, dunque, della Onda FPX1. Anche questa è realizzata in carbonio con resistenza di 60 tonnellate, ma è sulle caratteristiche morfologiche che vale la pena di prestare ancora più attenzione: il fodero destro appare più grosso e spigoloso del sinistro. Questo accade per due motivi: un diametro maggiore del gambo permette di equilibrare la spinta asimmetrica del “tiro” sul manubrio durante le pedalate violente, le salite molto ripide e gli sprint. Nella fasi più tranquille di corsa, invece, e in genere durante il normale andamento di marcia, un profilo di questo tipo permette di equilibrare l’asimmetria che si determina sui foderi. IL MONTAGGIO E LE ALTRE VERSIONI La Dogma della foto è allestita con le leggerissime ruote Lightweight personalizzate Most (che è marchio del gruppo Pinarello). Troviamo, poi, un gruppo Campagnolo Super Record, che non possiamo definire “completo” per la presenza di una guarnitura Most Tank compact. Siglati Most sono anche il reggisella in carbonio personalizzato Dogma e il gruppo di guida, un integrato Talon 1K da 415 grammi. La sella? Anch’essa Most, una Slr-XP Carbon con telaio in carbonio. La Dogma, inoltre, è proposta nella versione top, con gruppo elettronico Shimano Di2 (in questo caso, al posto dei passacavi, il telaio ha degli accessi specifici che consentono ai cavi il passaggio interno ai tubi), gruppo Shimano Dura-Ace meccanico e altri allestimenti che alternano al gruppo Campagnolo Super Record le ruote Campagnolo Shamal o le Lightweight a medio profilo. PRIMA LA FORMA, POI GLI SPESSORI LA SCHEDA TECNICA 72° 73.7° PRODUTTORE E DISTRIBUTORE Cicli Pinarello viale della Repubblica 12 31050 Villorba (TV) tel. 0422/420877-421727 fax 0422/421816 www.pinarello.com ALTRI COMPONENTI Freni: Campagnolo Super Record Pacco pignoni: Campagnolo Super Record 12-25 Sella: Most XLR-XP Carbon Cannotto reggisella: Most Carbon Manubrio: Most Talon 1K Anatomic, integrato Serie sterzo: Pinarello integrata Portaborraccia: Elite in carbonio Pedali: Look Kéo personalizzati Pinarello 130 535 515 (c/c) 535 (c/f) ( 406 983.5 265 TUBAZIONI, GEOMETRIE PESI E MISURE Materiale: carbonio Tubazioni: 60HM1K Forcella: Pinarello Onda FPX1 Taglie disponibili: 42, 44, 46.5, 50, 51.5, 53, 54, 55, 57.5, 59.5 cm Geometria: moderatamente sloping Colori: da catalogo TRASMISSIONE Comandi cambio: Campagnolo Super Record Deragliatore centrale: Campagnolo Super Record Cambio posteriore: Campagnolo Super Record Guarnitura: Most Tank compact 50-34 Catena: Campagnolo Super Record RUOTE Most Lightweight con cerchio da 48 mm Coperture: copertoncini Continental Competition PREZZO INDICATIVO n.d. MISURE DISPONIBILI A B C D E F G H I 42 440 498 74°40’’ 270 110 406 60°15’ 563 44 460 503 74°40’ 270 115 406 70° 565 46.5 485 515 74°40’ 270 120 406 70°50’ 575 50 520 525 74° 265 125 406 71°40’ 575 51.5 535 535 73°70’ 265 130 406 72° 577.5 53 550 545 73°70’ 265 144 406 72°50’ 583 54 560 550 73°40’ 265 152 406 72°80’ 583 55 570 557 73°40’ 265 163 408 72°80’ 590 56 590 565 73° 265 170 408 73°20’ 592 57.5 595 575 73° 265 184 408 73°70’ 596 59.5 615 587 72°40’ 270 210 408 73°40’ 605 LEGENDA - A: taglia(tubo verticale (c/c); B: tubo verticale (c/f); C: tubo superiore; D: angolo sella; E: altezza da terra; F: tubo di sterzo G: carro posteriore; H: angolo di sterzo; I: scatola movimento-punte forcella. Le misure sono espresse in millimetri e in gradi. veloce potrebbe suggerire che sia proprio dalla Prince che la Dogma si ispira nel design. In realtà, in questo caso troviamo dettagli morfologici unici, allineati a quella che è la filosofia ispiratrice del nuovo progetto: la asimmetria. BICI ASIMMETRICA Che le forze agenti sui due “emisferi” di una bicicletta (intesi come il lato destro - corrispondente alla trasmissione - e il lato sinistro) siano asimmetriche non è certo una novità. La difformità dei carichi su un telaio si verifica perché la spinta sui pedali è la stessa sia sul pedale destro che su quello sinistro, ma il cosiddetto “tiro della catena” si esercita sempre sul lato destro. Quindi, in un caso il tiro catena si oppone alla spinta sul pedale, mentre nell’altro si somma. Proprio per questo motivo, di bici con carri posteriori asimmetrici se ne costruiscono già da molto tempo e, su questi esemplari, la asimmetria dei carichi è stata risolta attraverso una diversificazione della forma e/o degli spessori dei tubi relativi ai foderi bassi. La differenza e la novità sostanziale introdotte dalla Dogma sono rappresentate dal fatto che questa è la prima bici al mondo ad applicare il concetto di asimmetria a tutto il telaio, non soltanto ai due foderi bassi: oltre a questi, infatti, hanno una costruzione asimmetrica i foderi forcella, i foderi obliqui e persino il tubo superiore. Per le specifiche di questi comparti vi rimandiamo alle didascalie della pagina a sinistra, mentre ora preferiamo parlare della filosofia di fondo che ha indotto Pinarello a interpretare l’asimmetria in un senso così lato. Con l’avvento dei telai in carbonio, è diventato relativamente semplice modulare le caratteristiche meccaniche dei tubi: questo, ad esempio, avviene attraverso la diversificazione del tipo, del numero e dell’orientamento degli strati di fibra. Con la Dogma Pinarello si è andati ancora oltre, partendo da quel principio che gli ingegneri strutturisti conoscono bene, per cui le caratteristiche meccaniche di un tubo sono molto più sensibili alla sua forma che allo spessore della sua parete. In fondo, questo concetto è alla base di quella “rivoluzione” che nella telaistica dell’ultimo decennio ha condotto ai tubi oversize. Questo significa che, per ottimizzare il comportamento del telaio, la Dogma è intervenuta prima di tutto sulla asimmetria delle forme piuttosto che degli spessori. Questo è stato possibile con gli strumenti di calcolo strutturale Fem accoppiati a codici cosiddetti di “intelligenza artificiale” (perché riproducono al computer i meccanismi del cervello umano), al fine di “pilotare” le modifiche alla forma con l’obiettivo di minimizzare la differenza di comportamento tra quando spinge il pedale destro e quando spinge il sinistro. COSTRUZIONE NUOVA Rimane da dire del procedimento di costruzione della Dogma, che consegna un telaio di soli 900 grammi (in misura media) disponibile in undici taglie e provvisto della identica, collaudata concezione geometrica moderatamente sloping che caratterizza il Prince. Di diverso da questo il Dogma ha l’innovativo carbonio unidirezionale 1K, un carbonio di serie Torayca, con modulo di resistenza di ben 60 tonnellate per millimetro quadrato. Non solo: lo standard di costruzione monoscocca è qui interpretato con il sistema Eps, Expandable Polystrene System, che è stato sviluppato dal laboratorio Ricerca e Sviluppo Pinarello e consiste nel laminare il carbonio attorno a modelli di Polystrene con superfici lisce. I modelli sono lasciati all’interno dello stampo anche nel momento di stampaggio della scocca, esattamente quando, sciogliendosi, lasciano le pareti interne dei tubi lisce, senza imperfezioni, senza materiali di scarto e con spessori più costanti e controllabili. Questa soluzione comporta minori imperfezioni nei punti nevralgici del telaio, riduce il rischio di cedimenti strutturali e aumenta la rigidità soprattutto sull’avantreno e sulla scatola movimento.