LA OTO CON SARDELLI IN UN VIAGGIO
MUSICALE SULLA GENESI DELLA SINFONIA
Mercoledì 10 febbraio il quarto appuntamento della Stagione Sinfonica del
Teatro Comunale di Vicenza. Federico Maria Sardelli guida la OTO-Orchestra
del Teatro Olimpico nel sinfonismo di fine Settecento. Brani di Carl Philipp
Emanuel Bach, Joseph Martin Kraus (il “Mozart svedese”) e Beethoven.
COMUNICATO STAMPA
"Genesi della Sinfonia", questo il titolo che Federico Maria Sardelli ha voluto dare al
concerto in programma mercoledì 10 febbraio al Teatro Comunale di Vicenza, quarto
appuntamento della stagione sinfonica 2015/16 della OTO.
Nato a Livorno nel 1963 Sardelli è una personalità unica e singolare nel panorama artistico
italiano ed è conosciuto in tutto il mondo per essere uno dei massimi esperti vivaldiani di
sempre. A lui si deve, in particolare, la riscoperta e la rinascita del teatro musicale del
“Prete rosso” con una lunga serie di prime rappresentazioni, incisioni ed edizioni musicali
di numerose opere inedite del compositore veneziano. Oltre a ciò, Sardelli è membro del
Comitato scientifico dell'Istituto Italiano Antonio Vivaldi presso la Fondazione Cini e dal
2007 è il responsabile del Catalogo vivaldiano (ovvero il prestigioso Vivaldi
Werkverzeichnis).
L'anima vivaldiana di Sardelli è solo una delle tante sfaccettature della sua complessa
personalità artistica. Restando in campo musicale, l'artista livornese è noto per aver
fondato, nel 1984, l'ensemble barocco “Modo Antiquo”, con il quale svolge un'intensa
attività concertistica in tutta Europa, nonché per aver diretto altre importanti orchestre
come ad esempio il Gewandhaus di Lipsia, la Staatskapelle Halle, la Kammerakademie
Potsdam, la Real Filarmonica de Galicia ed il Maggio Musicale Fiorentino.
Al di fuori dell'ambito strettamente musicale il nome di Sardelli è noto negli ambienti della
pittura e dell'incisione (dall'età di 15 anni è membro ad honorem dell'Accademia delle Arti
dell'Incisione), della satira (scrive per “Il Vernacoliere” da quando aveva 12 anni) e della
letteratura: il suo ultimo romanzo per Sellerio, dal titolo “L'Affare Vivaldi”, ha vinto il Premio
Comisso 2015.
Conosciuto in tutto il mondo per la sua capacità di dare nuova luce a capolavori
dimenticati o sottovalutati nel tempo, il viaggio musicale pensato da Sardelli per il suo
esordio sul podio dell'Orchestra del Teatro Olimpico inizia da Bach figlio, ovvero Carl
Philipp Emanuel, del quale propone la Sinfonia in si minore per archi e basso continuo
composta negli anni della maturità artistica passati a Berlino.
Nella seconda tappa del viaggio sulla “Genesi della Sinfonia” il direttore livornese ci porta
in Svezia, alla scoperta di Joseph Martin Kraus, il cosiddetto “Mozart svedese”. Nato in
Germania nello stesso anno di Wolfgang, come lui Kraus ebbe vita breve (morì di
tubercolosi a 36 anni) e trovò fortuna alla corte di Gustavo III di Svezia, sovrano illuminato.
Molta parte della sua pregevole produzione per orchestra è andata perduta e fra i lavori
arrivati fino ai nostri giorni Sardelli propone la Sinfonia in do minore – scritta, si dice,
espressamente per Haydn – che è probabilmente il suo lavoro più significativo.
Nella seconda parte del concerto la OTO esegue la Sinfonia n. 1 in do maggiore di
Beethoven, ovvero l'esordio del genio di Bonn, trentenne, in un genere che prima di lui
aveva dato lustro a Mozart e a Haydn. I riferimenti a questi “mostri sacri” sono evidenti, ma
è altrettanto chiaro che la Prima è solo il punto di inizio di un percorso che porterà
Beethoven a rivoluzionare il concetto stesso di Sinfonia da puro genere d'intrattenimento a
qualcosa di più grande e universale.
Biglietti in vendita presso il botteghino del Teatro Comunale e anche online (www.tcvi.it).