Uso dell`anca - Sporting Club Oleggio

Articolazione dell'anca (o coxo-femorale)
Sab, 04/17/2010 - 16:50 — 2512_La255x3
L'articolazione dell'anca (o coxo-femorale) è una tipica enartrosi che unisce il femore all'osso
dell'anca. L'osso dell'anca vi concorre con una cavità articolare quasi emisferica, l’acetabolo,e il
femore con la testa femorale che rappresenta circa i 2/3 di una sfera piena di 4 o 5 cm di
diametro.Analogamente a quanto accade nell'omologa articolazione scapolo-omerale, le superfici
articolari non sono perfettamente corrispondenti. Un cercine glenoideo, il labbro dell'acetabolo,
provvede ad ampliare la superficie della cavità e a renderla atta a contenere la testa del femore. A
differenza del labbro glenoideo dell'articolazione scapolo-omerale, che non ha altra funzione se non
quella di ampliare la corrispondente cavità, il labbro acetabolare ha un'importante ruolo nell'unione tra
femore e anca; è quindi un mezzo di contenimento dell'articolazione. Il labbro acetabolare inoltre passa
a ponte sull'incisura dell'acetabolo, convertendola in foro. Non tutta la cavità glenoidea prende parte
diretta all'articolazione; nel suo centro, infatti, si trova una depressione quadrilatera, la fossa
dell'acetabolo,non rivestita di cartilagine articolare, ma di periostio. Da questa fossa si diparte un legamento, a sezione rettangolare, il legamento rotondo del femore,che va a terminare sulla fovea capitis
della testa femorale e che, di regola, non supera i 35 mm di lunghezza.
I mezzi di unionesono rappresentati dalla capsula articolare cui si appongono tre legamenti di rinforzo,
e da un legamento a distanza intraarticolare, il legamento rotondo.
La capsula articolare è un manicotto fibroso, inserito prossimalmente sul contorno dell'acetabolo e sul
labbro acetabolare e distalmente sulla linea intertrocanterica, in avanti, e su una linea posta al limite fra
terzo medio e terzo laterale del collo femorale, in dietro. In tal modo, la faccia anteriore del collo
anatomico del femore è intracapsulare, mentre la faccia posteriore lo è solo nei 2/3 mediali.
Non dissociabili dalla capsula sono i legamenti di rinforzo longitudinali,ileofemorale,ischiofemorale e
pubofemorale. Essi non sono altro che porzioni ispessite della capsula e vengono anche denominati legamenti ileocapsulare,ischiocapsulare e pubocapsulare. Accanto a questi si descrive la zona
orbicolare che è un fascio di rinforzo profondo, con fibre ad andamento trasversale.
•
Il legamento ileofemorale ha forma di ventaglio; origina al di sotto della spina iliaca anteriore
inferiore, con due fasci che divergono a ventaglio, il fascio obliquo, diretto al margine anteriore
del grande trocantere e il fascio verticale,verso la parte più bassa della linea intertrocanterica.
•
Il legamento pubofemorale nasce dal tratto pubico del ciglio dell'acetabolo, dall'eminenza ileopettinea e dalla parte laterale del ramo superiore del pube per perdersi nella capsula davanti al
piccolo trocantere.
•
Il legamento ischiofemorale è triangolare e dal lato ischiatico del ciglio cotiloideo si porta in
fuori, alla fossa trocanterica.
•
La zona orbicolare, ricoperta dai precedenti legamenti, si stacca dal margine dell'acetabolo e
dal labbro acetabolare, profondamente all'inserzione del legamento ileofemorale e, passando
dietro al collo del femore che abbraccia ad ansa, ritorna a fissarsi al punto d'origine.
Il legamento rotondo del femore si estende dalla fovea capitis, dalla quale discende, allargandosi e
restando applicato sulla testa del femore, per raggiungere poi, con due radici, i bordi dell’incisura
dell'acetabolo. Piatto e laminare, il legamento rotondo non è teso come lo sono abitualmente i
legamenti interossei.
La sinoviale presenta la caratteristica disposizione delle diartrosi. Riveste la superficie interna della
capsula e, pervenuta alle sue inserzioni, si riflette con tragitto ricorrente a rivestire le porzioni
intracapsulari dei capi ossei fino ai limiti delle cartilagini articolari. Essa forma una guaina completa al
legamento rotondo.
Sinfisi pubica
Unisce anteriormente le due ossa dell’anca, per mezzo di due faccette articolari piane, fra le quali è
interposto un disco fibrocartilagineo, denominato disco interpubico, di forma a cuneo a base anteriore.
È composto da una porzione periferica di consistenza dura ed una centrale di consistenza molle. Nella
femmina, lo spessore del disco, è maggiore che nel maschio. Oltre al disco interpubico, la stabilità di
questa articolazione è consentita da un manicotto che si continua con il periostio del pube. La capsula è
poi rinforzata dal legamento superiore del pube, teso fra i due tubercoli pubici, e dal legamento
inferiore del pube.
MUSCOLI MOTORI DELL'ANCA:
elencherò adesso i muscoli della zona coxo-femorale in ordine di importanza nell'esecuzione del
movimento:
ROTAZIONE ESTERNA
grande gluteo
medio e piccolo gluteo
ileopsoas
adduttore breve, lungo e grande
adduttore
piriforme
sartorio
pettineo
otturatore esterno
otturatore interno
quadrato del femore
Grande gluteo
Il muscolo grande gluteo è il più superficiale e sviluppato dei muscoli della regione glutea (66 cm 2 di
sezione). E' coperto dalla fascia glutea superficiale e in posizione eretta riveste la tuberosità ischiatica
(mentre nella posizione seduta la lascia libera). In relazione alla sua origine si distinguono due parti,
una superficiale ed una profonda. La parte superficiale origina dal labbro esterno della cresta iliaca,
dalla spina iliaca posteriore superiore, dalla fascia toracolombare (o lombodorsale), dalla faccia
posteriore dell'osso sacro e dal coccige. La parte profonda origina dall'ala dell'ileo, dietro la linea glutea
posteriore, dal legamento sacrotuberoso (o sacroiliaco) e dalla fascia del muscolo medio gluteo .
Questi numerosi fasci convergono verso il basso per inserirsi nei pressi della line aspra del femore. In
particolare la sua parte prossimale si irradia nel tratto ileotibiale della fascia lata mentre la parte distale
si inserisce alla tuberosità glutea (ramo laterale della linea aspra del femore).
ORIGINE
Parte superficiale: dal labbro esterno della cresta iliaca, dalla spina iliaca posteriore superiore, dalla
fascia toracolombare (o lombodorsale), dalla faccia posteriore dell'osso sacro e dal coccige.
Parte profonda: dall'ala dell'ileo, dietro la linea glutea posteriore, dal legamento sacrotuberoso (o
sacroiliaco) e dalla fascia del muscolo medio gluteo .
INSERZIONE
Tuberosità glutea (parte prossimale) e tratto ileo-tibiale fascia lata (parte distale). AZIONE
Estende, adduce e ruota esternamente la coscia. Con i suoi fasci superiori abduce INNERVAZIONE
NERVO GLUTEO INFERIORE del plesso sacrale (L5, S2)
Il grande gluteo è il muscolo più potente del corpo (34Kgm per un accorciamento di 15 cm), il più
grosso e naturalmente il più forte (238 Kg). E' costituito prevalentemente (50%) da fibre di tipo I (a
contrazione lenta), per il 20 % da fibre di tipo IIa (a velocità di contrazione intermedia) e per il 30% da
fibre di tipo IIb (a contrazione veloce).
Il muscolo grande gluteo non è un muscolo strettamente posturale, non viene coinvolto molto nella
camminata ma solo nella estensione forzata dell'anca come nella corsa, nella scalata o nel sollevarsi
dalla posizione seduta.
Con la sua azione estende e ruota lateralmente (extraruota) il femore.
A causa delle sue diverse inserzioni può funzionare sia come adduttore che come abduttore. La parte
superiore (che si irradia nella fascia lata) abduce, mentre la parte inferiore (che si inserisce alla
tuberosità glutea), la più sviluppata delle due, adduce.
E' innervato dal nervo gluteo inferiore(L5, S2).
Medio gluteo
Il muscolo medio gluteo è un muscolo piatto, robusto e dalla forma triangolare, situato nella regione
glutea sopra il muscolo piccolo gluteo e sotto al muscolo grande gluteo . E' coperto dalla fascia glutea
profonda, un spesso foglietto che copre anche il piccolo gluteo . Origina dalla faccia glutea dell'ala
iliaca, tra la linea glutea anteriore e posteriore, dal labbro esterno della cresta iliaca, dalla spina iliaca
anteriore superiore e dalla fascia glutea profonda.
I suoi fasci muscolari convergono a ventaglio e si inseriscono sulla faccia esterna del grande trocantere,
incappucciandolo.
Con i suoi 40 cm 2 di superficie il muscolo medio gluteo è il principale abduttore della coscia. Ha
inoltre altre azioni secondarie dipendenti dal tipo di fibre muscolari reclutate. In particolare le fibre
anteriori, con la loro azione, flettono e ruotano internamente la coscia mentre le fibre posteriori
estendono ed extraruotano la coscia.
Mantiene l'equilibrio trasversale del bacino in caso di appoggio unilaterale ed ha quindi un ruolo
importante nella deambulazione.
E' innervato dal nervo gluteo superiore (L4,L5,S1)
ORIGINE
Tra le linee glutee anteriore e posteriore dell'anca, labbro esterno della cresta iliaca, spina iliaca
anteriore superiore
INSERZIONE
Faccia esterna del grande trocantere AZIONE
Abduce la coscia. Le fibre anteriori flettono e ruotano internamente la coscia; le fibre posteriori
estendono ed extraruotano la coscia. INNERVAZIONE
Nervo gluteo superiore (L4,L5,S1)
Piccolo gluteo
Il muscolo piccolo gluteo è un muscolo piatto dalla forma triangolare. Si trova profondamente rispetto
al muscolo medio gluteo ed è coperto dalla fascia glutea profonda. Origina dalla faccia esterna dell'ileo
(davanti alla linea glutea anteriore) e dal labbro esterno della cresta iliaca.
Le sue fibre convergono obliquamente verso il basso e si inseriscono sulla superficie anteriore del
grande trocantere femorale.
Agisce in sinergia con il muscolo medio gluteo abducendo e intraruotando il femore. La sua potenza è
circa tre volte inferiore rispetto a quella del muscolo medio gluteo.
E' innervato dal nervo gluteo superiore (L4-S1).
ORIGINE
Davanti alla linea glutea anteriore e dall'estremità anteriore del labbro esterno della cresta iliaca
INSERZIONE
Superficie ant. del grande trocantere del femore AZIONE
Abduce e ruota internamente la coscia (femore) INNERVAZIONE
NERVO GLUTEO SUPERIORE del plesso sacrale (L4-S1)
Ileopsoas
Il muscolo ileopsoas viene spesso considerato come un unico muscolo biarticolare, situato nella regione
lomboiliaca e nella regione anteriore della coscia. In realtà esso è formato da due porzioni distinte: il
muscolo grande psoas, e il muscolo iliaco .
Origina dalle facce laterali dei corpi dell'ultima vertebra toracica, dalle prime quattro vertebre lombari e
dai dischi interposti, e dalla base dei processi trasversi delle prime quattro vertebre lombari. Il corpo
muscolare si porta obliquamente in basso e in fuori; passa sotto al legamento inguinale e, giunto nella
coscia termina sull'apice del piccolo trocantere. Tra il muscolo iliaco ed il grande psoas decorre il nervo
femorale.
Con la sua azione flette e ruota esternamente la coscia; flette e inclina lateralmente il tronco. Essendo il
più potente flessore della coscia ha un ruolo molto importante nella deambulazione.
Partecipa al mantenimento dell'equilibrio fisiologico del bacino, aumentando, con la sua contrazione, la
lordosi lombare. (effetto lordosizzante. Favorisce dunque l'antiversione del bacino, e un suo ipertono
può causare fastidiose lombalgie (Vedi: Importanza dei muscoli addominali nella prevenzione della
lombalgia )
E' innervato dal nervo femorale e dai rami del plesso lombare (L1-L4).
Adduttore breve
Il muscolo adduttore breve è un muscolo dalla forma triangolare che origina dalla porzione mediale
della faccia anteriore del ramo superiore del pube e dalla porzione superiore della faccia anteriore della
branca ischiopubica.
Si inserisce sul terzo superiore del labbro mediale della linea aspra del femore.
è posto in profondità rispetto all'addutore lungo e con la sua azione adduce, flette ed extraruota
debolmente la coscia.
E' innervato dal ramo anteriore del nervo otturatorio del plesso lombare (L2-L4).
Adduttore lungo
Il muscolo adduttore lungo è un muscolo piatto dalla forma triangolare.
Origina dalla faccia anteriore del ramo superiore del pube e si inserisce sul terzo medio della linea
aspra del femore.
Superficialmente è rivestito dalla fascia femorale e con la sua azione adduce e ruota esternamente
(extraruota) la coscia, può inoltre intervenire nella flessione della coscia sul bacino.
E' il più superficiale ed anteriore dei muscoli adduttori della coscia.
E' innervato dal ramo anteriore del nervo otturatorio del plesso lombare (L2-L4)
Grande adduttore
Posto profondamente rispetto agli altri adduttori il grande adduttore è un muscolo piatto dalla forma
triangolare che occupa con la sua base tutta l'altezza della linea aspra del femore.
Origina dalla faccia anteriore della branca ischiopubica e dal ramo dell'ischio fino alla tuberosità
ischiatica. Il suo grande ventre muscolare scende sul lato mediale del femore e si divide in due parti.
Una parte si inserisce sul labbro mediale della linea aspra, l'altra parte come tendine al tubercolo
adduttorio dell'epicondilo mediale.
La superficie anteriore del muscolo è in rapporto con gli adduttori lungo e breve e con il sartorio . Oltre
ad essere il più profondo tra i muscoli adduttori dell'anca è anche il più potente.
Con la sua azione ruota internamente la coscia. Può intervenire nella flessione e con le fibre di
provenienza dalla tuberosità ischiatica nell'estensione.
E' innervato dal nervo otturatore e nervo tibiale dell'ischiatico L2-S1
Piriforme
Il muscolo piriforme è situato in parte all'interno e in parte all'esterno della pelvi. E' generalmente
costituito da tre o più più ventri che originano dalla faccia anteriore dell'osso sacro, lateralmente
rispetto ai forami sacrali anteriori e dal margine della grande incisura ischiatica.
Le sue fibre si dirigono obliquamente verso il basso attraversando il grande forame ischiatico e
inserendosi con un unico tendine sulla parte interna dell'apice del grande trocantere. In posizione eretta
funziona da rotatore esterno (extrarotatore), da abduttore e partecipa alla retroversione del bacino (a
inserzione fissa sul femore sposta la base del sacro in avanti e l'apice indietro rispetto alle ali iliache) e
alla stabilizzazione dell'anca.
Nella fase di appoggio, quando l'arto inferiore è sottoposto al carico, il piriforme si contrae per
contrastare la brusca rotazione interna del femore. Sebbene esista una grande variabilità individuale il
piriforme prende sempre e comunque contatto con il nervo sciatico, il nervo più grande del corpo
umano che innerva i principali muscoli della coscia, dell'anca e del ginocchio.
Un'ipertrofia del muscolo piriforme e/o una sua infiammazione dovuta a sovraccarichi ripetuti o
improvvisi causa in molti casi una compressione del nervo sciatico. Questa compressione causa la
comparsa della cosiddetta sindrome del piriforme, che può scatenare forti dolori e parestesie
(formicolii) alla regione glutea, alla coscia e alla gamba. In questi casi è possibile trarre sollievo da
esercizi di
allungamento muscolare che prevedano la flessione, l'adduzione e la contemporanea rotazione interna
dell'anca.
E' innervato dal plesso sacrale (L5-S2)
Sartorio
Il sartorio è un muscolo superficiale situato nella regione anteriore della coscia.
Origina dalla spina iliaca anteriore superiore e le sue fibre si dirigono obliquamente verso il basso fino
a raggiungere la tuberosità tibiale.
Biarticolare e nastriforme, si inserisce sulla tibia tramite un tendine comune ai muscoli gracile e
semitendinoso che, a causa della forma, prende il nome di zampa d'oca.
Incrociando il muscolo addutore lungo, chiude in basso il triangolo femorale di Scarpa che è delimitato
superiormente dal legamento inguinale. In questa fossa decorrono il nervo e i vasi femorali. Ricopre
inoltre il canale degli adduttori, un tragitto muscolomembranoso situato nella parte inferomediale della
coscia che da passaggio ai vasi femorali e al nervo safeno.
Con la sua azione flette, extraruota e abduce la coscia. Flette e ruota internamente la gamba (a
ginocchio flesso) collaborando con gli altri muscoli della zampa d'oca. Questo muscolo partecipa in
modo decisivo all'accavallamento degli arti inferiori ed il nome sartorio deriva proprio dalla sua
capacità di far raggiungere la posizione seduta "a gambe accavallate" tipica dei sarti.
Il sartorio,il muscolo più lungo del corpo umano, è innervato dal nervo femorale (L1-L3).
Pettineo
Il muscolo pettineo è situato nella parte superomediale della coscia. Insieme al muscolo ileopsoas
forma il pavimento della fossa ileopettinea. Origina dal tubercolo pubico, dalla faccia anteriore del
ramo superiore del pube, dalla cresta pettinea e dal legamento pubofemorale.
Si inserisce alla linea pettinea del femore (ramo medio della linea aspra).
Con la sua contrazione adduce e ruota esternamente la coscia. Può intervenire nella flessione.
E' innervato dal nervo otturatorio (L2-L4) e dal nervo femorale (L2, L3 ).
ROTAZIONE INTERNA
medio e piccolo gluteo
tensore fascia lata
grande adduttore
Tensore della fascia lata
Il muscolo tensore della fascia lata è un muscolo fusiforme situato nella regione antero-laterale della
coscia. Origina dall'estremità anteriore del labbro esterno della cresta iliaca, dalla spina iliaca anteriore
superiore (e dalla incisura sottostante) e dalla faccia superficiale del muscolo medio gluteo.
Si inserisce al condilo laterale della tibia con un tendine che all'unione del terzo superiore con il terzo
medio della coscia si fonde con la fascia femorale formando il tratto ileotibiale.
Con la sua azione tende la fascia lata e abduce la coscia. Essendo un muscolo biarticolare ha anche una
debole azione estensoria della gamba sulla cosia. Contribuisce a mantenere il valgismo fisiologico del
ginocchio e una sua lesione o debolezza può comportare la comparsa di varismo.
E' innervato dal nervo gluteo superiore L4-S1
ESTESIONE
grande gluteo
medio e piccolo gluteo
grande adduttore
piriforme
semimembranoso
semitendinoso
bicipide femorale (capo lungo)
Semimembranoso
Il muscolo semimembranoso è costituito nel suo terzo superiore da una larga lamina tendinea. E' posto
in profondità rispetto al muscolo semitendinoso ed origina dalla tuberosità ischiatica ( lateralmente e
prossimalmente all'origine del bicipite femorale e del semitendinoso ) .
Il suo tendine di origine si divide sotto il legamento collaterale tibiale in tre fasci che terminano su tibia
e femore.
La prima parte (discendente) si dirige in avanti per inserirsi sulla parte posteriore del condilo mediale
della tibia.
La seconda parte del tendine (ricorrente) risalendo verso il condilo laterale del femore forma il
legamento popliteo.
La terza parte (anteriore) si irradia nella parte anteriore del condilo mediale della tibia (tendine
riflesso).
Questa suddivisione in tre parti dell'inserzione può essere nominata zampa d'oca profonda.
Il semimembranoso è un muscolo biarticolare che con la sua azione flette e intraruota la gamba,
estende, intraruota e adduce la coscia. Nell'azione di corsa ha un ruolo ruolo di antagonista puro
durante la parte finale della flessione della coscia sul bacino a busto flesso. La violenta contrazione
eccentrica che si verifica in questa fase sottopone il semimembranoso ad un elevato rischio traumatico.
Insieme al semitendinoso ed al capo lungo del bicipite femorale costituisce il gruppo muscolare
denominato ischiocrurali . Questi tre muscoli condividono: origine (tuberosità ischiatica), innervazione
(nervo tibiale), biarticolarità e funzione (flessoria della gamba ed estensoria della coscia).
E' innervato dal nervo tibiale (L4-S1).
Semitendinoso
Il muscolo semitendinoso è un muscolo superficiale situato nella parte postero mediale della coscia. E'
carnoso nella sua parte superiore e tendineo in quella inferiore.
Origina dalla tuberosità ischiatica con un tendine comune al capo lungo del bicipite femorale e termina
sul lato mediale della tibia. Distalmente unisce il suo tendine anteriormente con quello del sartorio e
lateralmente con quello del gracile, costituendo la zampa d'oca superficiale.
E' in rapporto con il grande gluteo e con la fascia femorale posteriormente, grande adduttore e
semimembranoso anteriormente.
Con la sua azione flette ed intraruota la gamba (a ginocchio flesso); estende ed adduce la coscia.
Insieme al semimembranoso ed al capo lungo del bicipite femorale costituisce il gruppo muscolare
denominato ischiocrurali. Questi tre muscoli conddividono: origine (tuberosità ischiatica), innervazione
(nervo tibiale), biarticolarità e funzione (flessoria della gamba ed estensoria della coscia).
E' innervato dal nervo tibiale (L4-S1)
Bicipite femorale
Il muscolo bicipite femorale occupa la regione posteriore e laterale della coscia ed è composto da due
capi, uno lungo ed uno breve.
Il capo lungo origina dalla parte superiore della tuberosità ischiatica con un capo comune al muscolo
semitendinoso . Il capo breve origina dal terzo medio del labbro laterale della linea aspra del femore e
dal setto intermuscolare laterale.
I due capi convergono in un unico ventre che si inserisce sulla testa della fibula, sul condilo laterale
della tibia e sulle parti contigue della faccia della gamba.
Con la sua azione flette e ruota esternamente la gamba ed estende la coscia. E' l'unico rotatore esterno
dell'articolazione del ginocchio ed è antagonista di tutti i rotatori interni. Come tutti gli altri flessori
della gamba contrasta l'elevazione dell'arto inferiore a gamba tesa e la flessione del busto in avanti
(sempre a gamba tesa).
Il capo lungo insieme al semitendinoso ed al semimembranoso costituisce il gruppo muscolare
denominato ischiocrurali . Questi tre muscoli conddividono: origine (tuberosità ischiatica),
innervazione (nervo tibiale), biarticolarità e funzione (flessoria della gamba ed estensoria della coscia).
E' innervato dal nervo tibiale (capo lungo) e dal nervo peroniero comune (capo breve) (L4-S1).
FLESSIONE
ileopsoas
tensore fascia alta
pettineo
adduttore lungo
adduttore breve
gracile
retto femorale
sartorio
Gracile o Retto interno
Il muscolo gracile è un muscolo biarticolare, appiattito e nastriforme che occupa la porzione mediale
della coscia. è ricoperto dalla fascia femorale ed è posto in profondità rispetto ai muscoli adduttore
lungo e grande .
Origina nei pressi della sinfisi pubica in corrispondenza della faccia anteriore della branca
ischiopubica. Si inserisce sulla faccia mediale della tibia ed il suo tendine distale, insieme a quelli del
muscolo semitendinoso e sartorio, costituisce la zampa d'oca superficiale.
E' il più mediale e superficiale degli adduttori, nonché l'unico che agisce su due articolazioni diverse.
Con la sua azione adduce e flette lievemente la coscia, flette e intraruota (ruota medialmente) la gamba
a ginocchio flesso.
E' innervato dal ramo anteriore del nervo otturatorio del plesso lombare (L2-L4).
Retto femorale o retto anteriore
Il retto femorale è uno dei quattro capi che formano il muscolo quadricipite. Origina con il capo diretto
dalla spina iliaca anteriore inferiore e con il capo riflesso dal solco sopraacetabolare a livello del
margine superiore dell'acetabolo. Si inserisce alla patella con un tendine comune agli altri capi.
Unico dei quattro capi del quadricipite ad agire su due articolazioni, con la sua azione flette la coscia ed
estende la gamba. Rappresenta un quinto della forza totale del quadricipite ma è essenziale nella
deambulazione. Con la sua contrazione permette infatti l'estensione dell'anca e la flessione
(sollevamento) della coscia dell'arto non portante collaborando in questo caso con i muscoli ileopsoas,
sartorio, tensore della fascia lata e pettineo . Collabora inoltre (assieme agli altri capi del quadricipite)
all'estensione della gamba dell'arto controlaterale nell'azione di spinta posteriore.
La sua azione flessoria sulla coscia è tanto più potente quanto più il ginocchio è flesso.
E' innervato dal nervo femorale (L2,L4).
ABDUZIONE
medio gluteo
tensore fascia alta
grande gluteo
piccolo gluteo
piriforme
otturatore interno
ADDUZIONE
grande adduttore
adduttore lungo
adduttore breve
grande gluteo
gracile
pettineo
quadrato del femore
Dopo aver analizzato la zona anatomica dell'anca dal punto di vista articolare e muscolare possiamo
passare all'enunciazione dei principali esercizi per favorire e migliorare la mobilità articolare e la
resistenza muscolare della parte interessata, per prepararla al meglio all'attività sportiva.
ESERCIZI PER MIGLIORARE LA MOBILITA' ARTICOLARE E LA
MUSCOLATURA DELL’ANCA:
Estensioni delle ginocchia da busto flesso
Mantenendo i piedi uniti, flettere il busto piegando
leggermente le ginocchia e ponendo le mani dietro
le caviglie. Quindi estendere le ginocchia cercando di
mantenere il busto più flesso possibile, aiutandosi
con la pressione delle mani sulle caviglie.
I muscoli maggiormente interessati sono gli
estensori delle cosce sul bacino. Sono coinvolti
anche gli estensori del tronco.
Flessioni del busto da ginocchio a terra
e arto controlaterale proteso avanti
Flettere il busto aiutandosi con le mani poste
dietro la caviglia.
I muscoli maggiormente interessati sono gli
estensori della coscia sul bacino. Sono
coinvolti anche gli estensori del tronco.
Flessioni del busto su una gamba sollevata e in appoggio
Flettere il busto aiutandoti con le mani poste dietro la
caviglia.
I muscoli maggiormente interessati sono gli
estensori della coscia sul bacino. Sono coinvolti
anche gli estensori del tronco.
Flessioni di un arto inferiore da supino
Sollevare e fletti l'arto aiutandoti con le mani
poste dietro la coscia.
I muscoli maggiormente interessati sono gli
estensori della coscia sul bacino.
Mantenendo il piede ben flesso vengono
interessati anche i muscoli estensori del
piede.
Esercizi
(esercizi
Per
di
di
i
muscoli
allungamento)
stretching
:
cingolo
scapolo-omerale:
del
afferrare, a braccia distese indietro, un supporto (spalliera, sbarra, rete di recinzione, ecc.) e forzare
l'avanzamento delle spalle
Per
i
muscoli
della
parete
addominale
(laterali)
e
i
muscoli
adduttori
della
gamba:
Da in piedi, una mano al fianco e l'altra in alto, flettersi lateralmente spostando l'anca dalla parte opposta
Per
i
muscoli
della
parete
addominale
(laterali)
e
i
muscoli
adduttori
della
gamba:
Dalla posizione indicata in figura flettersi lateralmente
Per
i
muscoli
degli
arti
inferiori:
Per i muscoli della regione anteriore del bacino e della coscia: da seduti sulle gambe unite, mani a terra di fianco
ai piedi, avanzare fortemente col bacino
Per
i
muscoli
degli
arti
inferiori:
Da proni, mano che afferra il piede omologo, con una trazione sollevare la coscia da terra
Per
i
muscoli
adduttori
della
gamba:
Da seduti, busto mantenuto ben eretto, piante dei piedi a contatto il più possibile vicino al bacino, avvicinare le
ginocchia
a
terra
Per
i
muscoli
adduttori
Da seduti, possibilmente contro una parete, divaricare
Variante: flettere il busto avanti portando le mani verso i piedi
Per
i
muscoli
della
il
più
adduttori
Da sdraiati vicino ad una parete, divaricare il più possibile le gambe distese
possibile
della
gamba:
le
gambe
distese
gamba: