Capolavori del Settecento veneziano da una Collezione Privata

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Capolavori del Settecento veneziano
da una Collezione Privata Milanese:
due tra i più importanti Canaletto presentati in asta in Italia.
Italia .
Inoltre:
Inoltre:
dipinti di gran pregio di Francesco Guardi e di Giambattista Tiepolo .
la raccolta include un’importante raccolta di oggetti d’arte Orientale e di giade
antiche
asta:
asta: Milano Palazzo Broggi : 19 Ottobre 2010
volume I(Arte Cinese, Arredi Argenti) ore 16,30; Volume II ( Importanti Dipinti Antichi) ore 19,30
esposizione:
sposizione: Roma, Palazzo Colonna, Piazza SS. Apostoli 67 – Giovedì 7 Ottobre ore 11 – 20
Milano, Palazzo Broggi, via Broggi 19 - da Venerdì 15 Ottobre a Lunedì 18 Ottobre ore 10-13 e 14 -18
La stagione autunnale di Sotheby’s Italia ha inizio il 19 Ottobre 2010 con una vendita dedicata ad una
Collezione privata Milanese costituitasi a cavallo tra la fine degli anni Cinquanta ed i primi anni Sessanta, in
gran parte dedicata al Settecento Veneziano.
Canaletto La Veduta di Santa Croce verso gli Scalzi - stima euro 3.000.000-4.000.000
Il Settecento aveva perfezionato l’idea tipicamente britannica del Grand Tour e Venezia ne era uno dei
luoghi più desiderati.
Naturalmente chi si recava a Venezia era tenuto ad acquistare come “trofeo” di viaggio una veduta della
città.
Il principe dei vedutisti era Giovan Antonio Canal, detto Canaletto , un professionista che veniva da una
famiglia di scenografi teatrali, un grande veneziano che portò all’eccellenza il vedutismo “arricchendolo” con
un senso innato del teatro e delle luci di Venezia.
Canaletto – che compare per la prima volta nel 1720 nei registri veneziani della corporazione degli artisti –
ben presto si legò al mondo britannico.
In particolare stabilì un forte sodalizio con Joseph Smith, un inglese(il noto Console Smith) che ai primi anni
del secolo si stabilì a Venezia e che divenne grande collezionista, mecenate ed anche promoter di Canaletto
presso i collezionisti inglesi.
Sono,
Sono, infatti,
infatti, di committenza inglese le due magnifiche vedute di Canaletto
Canaletto di questa raccolta
milanese.
milanese.
La Venezia, Veduta del Canal Grande da Santa Croce verso gli Scalzi - stimata euro 3-4.000.000 - è databile
entro il 1738 e un disegno con questa veduta è conservato a Windsor presso la Royal Library.
La Veduta di Campo San Geremia è unica nell’opera di Canaletto – non si conoscono altre versioni - e
illustra lo slargo di Campo San Geremia nel sestiere veneziano di Cannaregio: la sua valutazione è di euro
1,5- 2.000.000 e la datazione sta entro il 1738.
I dipinti – in uno stato di conservazione perfetto – sono due delle venti tele ( quattro di esse sono al Met di
New York) dell’Harvey Series, furono commissionate da Charles Spencer ( 1706-1758), terzo Duca di
Marlborough, Langley Park, Buckinghamshire,con la consulenza di Joseph Smith.
Nel 1788 le opere furono acquistate da Sir Robert Bateson Harvey, per poi essere vendute dagli Harvey
Trustees nel 1957.
Le due stupende vedute le rintracciamo in mostra nel 1881 a Windsor e a Oxford, presso l’Ashmolean
Museum, dal 1936 al 1938.
Di provenienza scozzese, dalla Collezione Kay di Glasgow e poi passata alla collezione Stramezzi di Crema,
la magnifica tela di Francesco Guardi raffigura Venezia, L’andata del Bucintoro verso San Nicolò del Lido
ovvero la più importante celebrazione annuale della Repubblica di Venezia, la cerimonia dello sposalizio del
mare ove il Doge lasciava cadere un anello consacrato ribadendo così il dominio marittimo di Venezia.
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E’ un dipinto molto noto, di bellissima trasparenza luminosa e dai toni vibranti, da collocarsi come datazione
verso il 1780 c.;reca una ricca scheda bibliografica ed è già stato in mostra nel 1948 alla Kunthaus di Zurigo e
a Milano nel lontano 1955 alla Villa Comunale, in occasione dell’esposizione dedicata al Settecento
Veneziano.
Il pittore veneziano non mira qui , a differenza di Canaletto ed altri, a risultati di nitida percezione ma
propone un’interpretazione soggettiva ed evocativa del tema, “come esperienza individuale legata non meno che
al luogo, al tempo e allo stato d’animo. E’ il preludio al paesaggio romantico ( C.G.Argan). Un dipinto di
analogo soggetto – Guardi dedicò alla galea dei dogi più versioni - è conservato ad esempio a Zurigo presso
la Casa Museo Bührle.
L’opera, in uno stato di perfetta conservazione - di notevoli dimensioni rispetto alla tradizione pittorica di
Guardi - ha una stima di 1.5/ 2 milioni di euro.
Ed ancora a firma Francesco Guardi, una tela verticale che raffigura un Sottoportico con figure e scala di
palazzo valutato 100/150.000 euro. Si tratta di un bellissimo esempio di Capriccio con sottoportico, motivo
che fu molto congeniale al Guardi, ed è databile intorno al 1780, nella piena maturità del pittore.
Il disegno preparatorio per questa composizione, senza le figure, è conservato presso il Fogg Art Museum di
Cambridge (Mass).
Di Giacomo Guardi , figlio di Francesco, una coppia di tempere sempre dedicate a Venezia, Piazza San
Marco e Il Bacino di San Marco con Palazzo Ducale e Riva degli Schiavoni ( val 20/30.000 euro). Giacomo
proseguì nello stile di lavoro del padre, e pur senza raggiungerne la celebrità, produsse opere come le due
tempere qui citate che dimostrano una notevolissima “mano” e furono assai richieste dai viaggiatori del
Grand Tour.
Francesco Zuccarelli - del quale il Console Smith fu il principale patron e - è in collezione con un idillico
pendant del suo periodo veneziano – nel 1732 si trasferì a Venezia - più luminoso: una coppia di tele di
paesaggi arcadici con contadine e contadini, il primo dei quali è firmato alla base della fontana Fran.co
Zuccarelli 1748 fece. La valutazione della coppia è tra i 150/200.000 euro.
Del suo allievo Giuseppe Zais,
Zais un pendant di paesaggi con cavalieri - val. 30/40.000 euro - realizzati con
un temperamento tipicamente veneto ed una indole appassionata.
Già nella collezione di Italico Brass, nota raccolta veneziana
dedicata al meglio della pittura veneziana dal XVI al XVIII
secolo, un magnifico olio su tela di Giambattista Tiepolo , il più
grande pittore decorativo dell’Europa del Settecento che
affrontò vasti cicli pittorici e affreschi e piccole tela con pari
“felicità” di pennello.
Esempio prodigioso di questa maestria è la Crocefissione – cm
73x55 –olio su tela della collezione milanese che in catalogo è
stimato 600/800.000 euro; il dipinto è pubblicato sin dal 1941 e
in quell’anno è in esposizione a Roma alla Mostra di Pittura
veneziana del Settecento. La datazione di
quest’opera assai espressiva e teatrale , è generalmente indicata
tra il 1720 e il 1722 * e rappresenta un importante anticipazione
di lavori successivi del Tiepolo, quali la grande Crocifissione di
S.Martino a Burano.
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Tra le opere non venete della raccolta , spicca al meglio il barocco napoletano di Francesco Solimena con
Giuseppe e la moglie di Putifarre val. 80/120.000 euro, ove il pittore trasforma l’episodio biblico a sfondo
moraleggiante in una sorta di lieve scena galante.
L’arte
arte Orientale è l’altro centro della collezione, si tratta di una trentina di oggetti in giada di produzione
cinese; in Cina, come è noto la giada era considerata più preziosa dell’oro e possedeva leggendarie
proprietà taumaturgiche, la sua durezza, la sua incorruttibilità, la sua lucentezza oleosa hanno sempre
esercitato un fascino eccezionale.
In asta avremo oltre una trentina di esemplari,quale quello Cina, Dinastia Quing raffigurante una Montagna
con figure di immortali ( h. cm 31) , giada celadon, val. 30/50.000 euro, al magnifico Scettro onorifico Ruyi
del Settecento, Cina, epoca Qianlong ( 1736-1795) in giada celadon chiara e rossiccia, stimato 80/120.000
euro.
Molti i vasi nella raccolta e tra questi citiamo quello con la figura di un drago sul coperchio , in giada nefritica
del XIX secolo valutato 25/35.000 euro.
È in giadeide verde il gruppo di cinque oggetti per guarnitura da altare – della prima metà del XX secolo –
stimato per i 5 dai 70 ai 90.000 euro, così come la coppia di vasi in giadeide celadon chiaro, con anelli ove il
virtuosismo degli anelli che decorano i vasi ha portato la stima dei due a 25/35 .000 euro.
Il nucleo di arredi è prevalentemente di area veneta , quale la credenza in radica di noce del 1760 c. ( val
20/30.000 euro) o la coppia di specchiere coeve veneziane ( 12/18.000 euro) sino al curioso trespolo
scultoreo scolpito con putto molto simile agli esemplari prodotti da Valentino Panciera detto il Besarel,
Venezia, 1880c, val. 2/3.000 euro.
Scettro onorifico Ruyi del Settecento, Cina Qing Dinasty, epoca Qianlong ( 1736-1795) in giada nefritica, stimato 80/120.000 euro
* il dipinto è dello stesso periodo del ciclo Sandi di Tiepolo venduto da Sotheby’s
Sotheby’s a Milano
Milano nel maggio 2006 a euro 5.897.250,
5.897.250, tuttora
record Italiano d’asta.
Altre collezioni milanesi recentemente vendute da Sotheby’s:
Sotheby’s:
La collezione di Anna Bonomi Bolchini 2003
Giò Ponti 2005
Luigi Koelliker 2008
Gianni Versace 2009
Giorgio Soavi 2009
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