Napoleone Bonaparte 1769-1821 Indice 1 Dalla Corsica all’Egitto 2 Il Consolato 3 L’Impero 4 La caduta I primi anni Napoleone nacque il 15 Agosto 1769 in Corsica ad Ajaccio All’età di 15 anni iniziò studi militari Si sa pochissimo della sua infanzia Anche grazie alla Rivoluzione fece una veloce carriera militare A 24 anni è promosso Generale di brigata per la vittoria all’assedio di Tolone La sua famiglia era agiata e di origine toscana Arriva in Francia a 9 anni e non conosce neanche la lingua Apparteneva ad una famiglia della piccola nobiltà provinciale. Seguì gli studi ad Autun, dove intraprese la carriera militare e successivamente nel collegio di Brienne. Ottenne il grado di sottotenente di artiglieria a Parigi. Venne nominato comandante di battaglione della Guardia Nazionale e in seguito generale di brigata nel 1793. Linea del tempo 1792 1789 1804 1797 1815 Impero di Napoleone 1789 = Rivoluzione francese 1792 = Caduta della monarchie e guerre tra Francia e resto dell’Europa 1797 = Trattato di pace di Campoformio 1804 = Codice civile 1815 = Battaglia di Waterloo 1821= Morte di Napoleone Bonaparte 1821 La Campagna d’Italia 1797 La Campagna in Italia L’incarico Il Direttorio affida a Napoleone l’incarico di attaccare le truppe austriache in Italia per impedire che si uniscano in Austria La guerra Clamorosa vittoria di Napoleone ad Arcole che costringe alla resa le truppe alleate piemontesi e austriache Il trattato A Campoformio l’Austria fu costretta a lasciare il Belgio e la Lombardia ma in cambio ebbe Venezia. Delusione dei giacobini italiani Dopo aver sedato la sommossa controrivoluzionaria, Napoleone insisteva sulla necessità di prevenire le azioni della coalizione antifrancese (di cui facevano parte Austria, Inghilterra, Russia, Regno di Sardegna, Regno delle due Sicilie e alcuni stati tedeschi) con una guerra offensiva contro gli Austriaci e i loro alleati Italiani, invadendo l’Italia settentrionale. Il Direttorio invece voleva invadere i possedimenti austriaci passando dalla Germania e preparava per questa campagna le sue migliori truppe e i suoi più eminenti strateghi con a capo il generale Moreau. Tuttavia il Direttorio permise a Napoleone di attuare il suo piano, poiché ciò avrebbe costretto Vienna a frazionare le proprie forze e a distrarre la sua attenzione dal teatro principale, cioè la Germania e ottenne la vittoria. La battaglia di Lodi La battaglia di Lodi o del ponte di Lodi del 10 maggio 1796 fu il primo importante scontro fra l'Armata d'Italia di Napoleone e le truppe austriache. Fu una grande vittoria di Napoleone che gli aprì le porte di Milano. Così egli commentò quella giornata: « Fu solo alla sera di Lodi, che cominciai a ritenermi un uomo superiore e che nutrii l'ambizione di attuare grandi cose che fino a quel momento avevano trovato posto nella mia mente solo come un sogno fantastico» Mappa della campagna m m m mm m m Le repubbliche giacobine Napoleone favorì la nascita in Italia di repubbliche che si ispiravano alla Rivoluzione Francese, in questi stati si confiscarono e vendettero le terre del clero e si abolirono i privilegi feudali dei nobili: Repubblica Cisalpina (capitale Milano) Repubblica Ligure Repubblica Romana Repubblica Partenopea Nasce il tricolore Bandiera italiana: dalla bandiera repubblicana francese (blu e rossa dai colori del comune di Parigi e bianca come la tradizionale bandiera dei borboni) viene ricavata la bandiera italiana sostituendo al blu il verde. Berretto frigio: simbo-lo di libertà, veniva con-segnato allo schiavo li-berato dal dominus. Adottato dai sanculotti come simbolo di libertà dalla tirannide, Bandiera militare della Repubblica Cisalpina. Fascio littorio: altro simbolo tratto dalla civiltà romana, rappre-senta l’unità e la forza del popolo Napoleone sconfisse l‘Austria con l’appoggio degli italiani che si unirono alla sua campagna. Tra questi il poeta Ugo Foscolo che in seguito, dopo la firma del Trattato di Campoformio, diventò il suo più grande oppositore. Con la Pace di Campoformio, infatti, l’austria cedeva la Lombardia alla Francia in cambio del Veneto, che così perdeva la propria indipendenza. Carattere: rivoluzionario,ambizioso,altero,egoista Impulsi: dominare e sfruttare gli altri. Calcolatore: solo con la prudenza si giunge alla meta CAUSE DEL SUO SUCCESSO Esercito popolare: rapporto diretto tra soldati e ufficiali, i reggimenti si sentivano più vincolati verso i loro generali Unisce autorità e consenso: ricorre a legittimazioni popolari garantite dai plebisciti Attitudini del leader: aggressività,intuito,sensibilità umana,intelligenza Fine della Repubblica Partenopea A Napoli, nobili e clero reagirono contro le riforme giacobine. Organizzarono un esercito di briganti e popolani e combatterono contro i francesi in nome della “Santa fede”, i Sanfedisti. I francesi costretti a ritirarsi, tornano i Borboni. Dura repressione. Il 5 marzo del 1987 gli fu affidata la spedizione in Egitto per contrastare il commercio inglese con le Indie. Cominciò ad avanzare verso la Siria, ma queste vittorie furono vanficate dalla distruzione delle navi francesi per mano di Nelson nella Baia di Abukir. la conquista dell’Egitto doveva sancire la disfatta dell‘Inghilterra, la quale faceva parte della coalizione antifrancese. per colpo di sfortuna Alessandria e tutto l’Egitto furono colpiti da una peste nel 1799. Napoleone in Egitto • Sfatiamo una leggenda: Napoleone ha commesso tanti misfatti, ma non fu una sua cannonata a distruggere il naso della Sfinge che già era mancante nel XVII sec. • Invece ad un soldato di Napoleone si deve la scoperta della stele di Rosetta che ha permesso di tradurre i geroglifici egiziani Il colpo di Stato di Napoleone 18 brumaio 1799 Egitto Napoleone viene inviato in Egitto per ostacolare il commercio inglese. Facili vittorie (ma sconfitta ad Abukir) Nuova coalizione L’Inghilterra attacca la Francia approfittando di Napoleone in Egitto Il ritorno Napoleone di nascosto riesce a tornare in patria con una piccola barca, beffando la flotta inglese I° console Arrivato a Parigi, invade con l’esercito il Parlamento e si proclama I console, sostenuto da esercito, polizia e borghesia Napoleone promulgò una nuova Costituzione: lo stato sarebbe stato governato da tre consoli, di cui egli stesso era il primo console. Venne abolito ogni residuo di feudalesimo. con l’adozione del codice civile o diritto napoleonico con il quale si volle sancire la libertá di tutte le persone garantendo l’uguaglianza. Il Consolato Autoritario, accentratore ed efficiente Amministrazione • Stato gerarchico con a capo il solo Napoleone. • Prefetti e sindaci nominati dal Governo • Grande armata, carriera per merito e non per censo Il Codice Concordato Importantissimo Il codice civile è la raccolta di tutte le leggi che venne esteso a tutti i paesi occupati da Napoleone. • 1801 accordo con papa Pio VII • Parroci pagati dallo Stato • Lo Stato nomina vescovi • Ai cattolici la scuola primaria • Al Papa lo Stato della Chiesa Le “Code de Napoleon” Il Codice Napoleonico eliminava definitivamente il feudalesimo e l'assolutismo. Creava una società liberale, di ispirazione laica, che sanciva i diritti di eguaglianza, sicurezza e proprietà. Venivano salvaguardati i diritti di: libertà personale uguaglianza davanti alla legge laicità dello Stato (già sancita dal Concordato) libertà di coscienza libertà del lavoro. Regolava le questioni riguardanti la proprietà e la famiglia. La struttura familiare che il Codice consacra è di tipo paternalistico: il padre può far imprigionare i figli per sei mesi e amministra i beni della moglie. Veniva garantito il divorzio Confluì nel codice civile italiano Il Concordato del 1801 Con il Concordato del 14 agosto 1801, venne ripristinata la libertà di culto, ma continuarono le tensioni tra la Francia e il papa. Assistette all’autoincoronazione di Napoleone a imperatore dei francesi nel 1804 ma non gli fu tolta la corona dalle mani. Nel 1809 lo stato della Chiesa ritorna alla Francia. Dopo avere scomunicato l’esercito francese, Pio VII viene arrestato e condotto in Francia dove resterà fino al 1815. Lo scultore protestante Thorvaldsen fu colui che costruì lo splendido mausoleo in cui furono deposte le spoglie del pontefice: tale mausoleo rimane a tutt'oggi la sola opera d'arte della Basilica di San Pietro fatta da un artista di fede dichiaratamente non cattolica. Sorprendere il nemico arrivando rapidamente sul posto STRATEGIE Ingannare il nemico simulando ritirate e cedimenti Attaccare ai fianchi con la cavalleria e il corpo d’élite Creare panico facendo fuoco concentrato di artiglieria LE 8 REGOLE Focalizzare le migliori risorse su pochi obiettivi Acquisire profonda conoscenza del ambiente in cui si opera Definire la propria strategia Preparare piano di battaglia chiaro Realizzare efficiente sistema di comunicazione Mai compromessi con la qualità dell’esecuzione Mai compromessi con la qualità dei collaboratori Ricompensare chi eccelle nel perseguire gli obiettivi Napoleone elabora scientificamente la tattica più adeguata 1 – Azione costante sul morale delle truppe (discorsi entusiasmanti) 2 – Libertà di bottino 3 – Schieramenti che confondevano il nemico 4 – Massima velocità negli spostamenti 5 – Uso mobilissimo di cannoni 6 – Soldati mandati alla carica di corsa e provocando furiosi corpo a corpo 7 – Uso artiglieria come copertura delle cariche di fanteria Tutto questo permetteva di prendere di sorpresa gli eserciti delle coalizioni oltre alla variazione da una battaglia all’altra degli schemi L’ imbattibilità finirà quando gli avversari faranno valere la supremazia di preparazione dei propri eserciti come a Lipsia e Waterloo Seconda Campagna d’Italia Napoleone viene proclamato Presidente della Repubblica Italiana Rinascono tutte le Repubbliche Difficile battaglia di Marengo Nuova coalizione anti francese Consolidata solo la situazione interna Restaura tr.di Campoformio Sconfigge la coalizione N. torna in Italia Tutte le repubbliche cadute Ancien Règime Eserciti di professionisti salariati, ben equipaggiati e arruolati con contratti. Alti comandi affidati alle nobiltà locali. Napoleone Guerre simili a partite di scacchi, pochissimi combattenti e molte regole di cavalleria. Leva militare obbligatoria. Disponibilità di migliaia di combattenti. Acceso Patriottismo. Il successo di Napoleone affascina anche il grande Ludwig Van Beethoven, che inizialmente dedicò al giovane generale repubblicano la sinfonia n. 3, detta l’Eroica, ma successivamente stracciò la dedica, indignato dal fatto che Napoleone si fosse trasformato in un nuovo tiranno proclamandosi imperatore Napoleone Bonaparte Imperatore 1 2 3 1804: si autoproclama Imperatore dei francesi 1805: si autoproclama Re d’Italia Ripristina la nobiltà, abolita dalla Rivoluzione Francese Jacques Louis David: Incoronazione di Napoleone Giuseppina di Beauharnais, Imperatrice dei Francesi, era di sei anni più anziana di lui e ben navigata, già madre di due figli, la vedova del ghigliottinato (23 luglio 1794) generale (e visconte) Alexandre de Beauharnais, Giuseppina Tascher de la Pagerie. La sposò il 9 marzo 1796, nonostante che di lei si dicesse, che fosse stata amante di più di uno, Napoleone e sua moglie Giuseppina di Beauharnais, furono incoronati imperatore e imperatrice dei Francesi nel 1804 nella cattedrale di Notre-Dame. Quando apparve chiaro che Giuseppina non poteva più avere figli, accettò dolorosamente il divorzio (dicembre 1809), in modo da permettere a Napoleone un matrimonio che potesse dargli un erede. Napoleone ritratto da MarieVictoire Jaquotot Sposò poi in seconde nozze, dopo aver divorziato da Giuseppina, la figlia dell'imperatore Francesco II, Maria Luisa d'AsburgoLorena (1791 – 1847), che gli diede l'erede agognato, Napoleone Francesco Giuseppe. Napoleone II morì di tisi in Austria, a Schönbrunn, senza aver contratto matrimonio e senza aver generato figli (anche se si attribuiscono a lui le vere paternità del futuro imperatore Francesco Giuseppe e dell'Arciduca Massimiliano d'Asburgo, futuro imperatore del Messico, che risulterebbero in questo modo, per sangue, nipoti di Napoleone). Fu seppellito a Vienna nella Cripta dei Cappuccini con gli Arciduchi d'Austria. I suoi resti furono trasferiti agli Invalides il 15 dicembre 1940, per disposizione di Adolf Hitler, in una tomba vicina a quella di Napoleone I, recante l'iscrizione Napoléon II Roi de Rome (Napoleone II re di Roma). La data fu scelta per segnare il centenario del trasferimento agli Invalides delle spoglie di Napoleone, avvenuto appunto il 15 dicembre 1840. Alessandro Floriano Giuseppe, conte Colonna-Walewski, (1810 – 1868), avuto da Maria Laczynska, della quale Napoleone fu sinceramente innamorato. Carlo, conte Léon (1806 – 1881) avuto da Eleonora Denuelle, lettrice della principessa Carolina Bonaparte, già sposata a JeanHonoré François Revel e da questi divorziata pochi mesi prima della nascita di Carlo. L'imperatore è raffigurato con lo scettro di Carlo V (Vincennes, 1338 – Nogentsur-Marne, 1380), la spada e la "mano di giustizia", questi ultimi considerati appartenuti a Carlomagno (742 – Aquisgrana, 814), tutti attualmente custoditi al Louvre. Nei piccoli tondi che scorrono sui bordi del tappeto sono raffigurati i segni zodiacali, ma entro il primo (lato di sinistra), sul piano del trono, vi è rappresentata – come omaggio a Raffaello – la "Madonna della seggiola”. La tela, che fu esposta al Salon di Parigi del 1806 riscuotendo moltissime critiche negative, non fu commissionata dallo stesso Napoleone Bonaparte ma dal corpo legislativo. Tali critiche ruotavano soprattutto intorno alla scadente eleganza della posa, al diafano "pallore" del volto. Lo stile Impero si sviluppò durante l'età napoleonica, al fine di celebrare l'ascesa al potere di Napoleone Bonaparte e si diffuse in gran parte dell'Europa. E’ una corrente artistica del Neoclassicismo che interessò l'architettura, l'arredamento, le arti decorative e le arti visive del XIX secolo. Per quanto riguarda l'arredamento, il mobile francese dello stile Impero è caratterizzato da un senso di pesantezza della forma e dall'uso prevalente del mogano spoglio di intarsi, al posto dei quali spiccano invece le appliques in bronzo e le placche di porcellana ispirate a motivi decorativi desunti dalle antichità egizie, greche e romane, oltre ai motivi di repertorio quali la “N” e l'onnipresente corona d'alloro stilizzata. Trono di Napoleone L’abbigliamento femminile LeRoy, sarto dell’imperatrice Giuseppina Bonaparte, lancia una nuova moda a corte ispirata all’abbigliamento degli antichi romani. Con lo stile Impero i colori scomparvero dagli abiti femminili, quasi a dare alle donne l’aspetto marmoreo delle antiche statue. L’indumento principale, un vestito dritto e lungo fino alle caviglie, era segnato da una cintura o una sciarpa posta sotto il seno, e doveva fluttuare ad ogni passo della dama. Le braccia erano solitamente nude, la sola parte coperta era la spalla, chiusa in una corta manica a palloncino. Le scollature erano quadrate e molto ampie. Questo tipo di Uniforme a code in velluto nero e ricami in filo d’oro, era il modello ufficiale dei Marescialli dell'Impero e molte volte veniva indossata nelle Campagne di Guerra e in Battaglia, scrivo "molte volte" perchè in effetti l'Uniforme poteva variare a seconda del gusto personale. Se, più o meno, tutti quanti i Marescialli tendevano a "personalizzare" i propri abiti e uniformi, l'estrosità di Murat superava ciascuno di essi. Alla conquista dell’Europa III coalizione 1805 Austria,Russia,Gran Bretagna,Svezia dichiarano guerra alla Francia. Napoleone si precipita nel cuore d’Europa per affrontarli La guerra Clamorosa vittoria di N. ad Austerlitz, suo capolavoro di tattica militare. Sconfitta di Trafalgar, muore Nelson La pace L’Austria perde Venezia, annessa al Regno d’Italia e il controllo sulla Germania 1803 - La Battaglia di Trafalgar La battaglia di Trafalgar (1803) celebre battaglia navale che vide la vittoria della Royal Navy sotto il comando di Lord Nelson, sulla flotta franco-spagnola il 21 ottobre 1805, a largo di Capo Trafalgar, vicino Cadice. Nelson fu ferito a morte da un colpo di moschetto, il colpo gli perforò il polmone ma restò in vita abbastanza da sapere della vittoria dell'Inghilterra. Con la sconfitta navale francese tramontava il progetto napoleonico di invadere l’Inghilterra a cui restava il controllo dei mari. 1805 - Battaglia di Austerlitz o dei 3 Imperatori Bivacco di Napoleone ad Austerlitz • Fu la vittoria decisiva di Napoleone contro la terza coalizione. • Avvenne il 2 dicembre 1805 nei pressi della cittadina di Austerlitz tra l'armata francese composta da circa 73.000 uomini ed una armata congiunta, formata da russi e austriaci e composta da oltre 80.000 uomini. • Al termine i francesi ebbero 9.000 tra morti, feriti e prigionieri • Austriaci e russi 25.000. • Viene detta battaglia dei 3 imperatori perchè erano presenti Napoleone, Francesco II d'Austria e lo zar AlessandroI. • Viene considerata uno dei capolavori strategici di Napoleone 1806: Il blocco continentale Blocco dei commerci con la GB Le merci inglesi dirette verso la GB venivano sequestrate e portate in Francia. Questa disposizione colpiva duramente l’economia commerciale inglese che per mare era imbattibile. Ma colpiva anche le altre economie europee, che iniziarono il contrabbando e ciò rese meno efficace il blocco continentale. 1808: Conquista della Spagna Napoleone mette sul trono di Spagna il fratello Giuseppe Bonaparte e lo sostiene con l’esercito La popolazione insorge contro l'occupazione francese e inizia una durissima guerriglia Giuseppe Bonaparte fugge N. scende in Spagna ed il 4 dicembre Madrid si arrende F.Goya: los fusilamientos del tres de mayo I Regni Napoleonici Gerolamo Bonaparte re di Westfalia (1807-1813) Luigi Bonaparte re d’Olanda (1806-1810) Gioacchino Murat marito di Carolina Bonaparte re di Napoli (1808-1815) Giuseppe Bonaparte re di Napoli (1806-08) poi re di Spagna (1808-13) Maria Anna Bonaparte, detta Elisa, Granduchessa di Toscana (1809-1814). Paolina Bonaparte nella incarnazione della Venere Vincitrice, è una scultura neo-classica di nudo femminile a grandezza naturale di Antonio Canova. La base di legno, drappeggiata come un catafalco, conteneva originariamente un meccanismo che consentiva alla scultura di ruotare, caratteristica comune ad altri lavori di Canova, consentendo ai visitatori di ammirarla da ogni angolazione senza doverle girare intorno. Impero di Napoleone al suo apogeo 811: ██ Territorio ██ ██ francese Paesi vassalli Paesi alleati Le 7 Coalizioni Europee anti-napoleoniche 2° 3° 4° 1799 Napoleone in Egitto sconfitta austriaca a Marengo Sconfitta austriaca ad Austerlitz 1805 Sconfitta prussiana di Jena 1806 5° Sconfitta di Wagram 1809 Matrimonio con l’arciduchessa Maria Luisa d’Austria 6° Campagna di Russia Sconfitta di Napoleone a Lipsia 1813 Esilio all’Isola d’Elba 7° Waterloo 1815 Esilio a Sant’Elena « Guido la Russia in un momento di terribile crisi e contro un avversario diabolico, il quale unisce a una spaventosa malvagità un genio straordinario... » (Da una lettera dello zar Alessandro alla sorella Caterina del 24 settembre 1812) 1812 - La Campagna di Russia La Russia, dopo essere stata con lo zar Alessandro I, alleata di Napoleone, decise di non rispettare il blocco continentale contro l’Inghilterra. Con 600 mila uomini Napoleone l’attaccò credendo di poterla sconfiggere prima dell’inverno. L’impresa si trasformò in una sconfitta. Il generale russo Kutuzov mette in atto la tattica della “Terra bruciata” Alla fine della campagna, l'esercito napoleonico - costituito da oltre 600.000 soldati, di cui 450.000 nella massa principale guidata dall'imperatore - era ridotto a poco più di 100.000 uomini. Le perdite ammontarono a 400.000 tra morti e dispersi; 100.000 furono i prigionieri caduti nelle mani del nemico Tutta la notte del 13 settembre 1812 e l'intero giorno 14 settembre l'esercito russo attraversò con ordine e disciplina la città di Mosca e proseguì lungo la strada di Kolomna; nel frattempo il governatore di Mosca, il conte Fëdor Vasil'evič Rostopčin, che aveva approvato il piano del generale Kutuzov, decise di liberare i detenuti e di organizzare la completa evacuazione della città. Mosca, abitata da 250.000 persone, venne abbandonata in massa dalla popolazione per patriottismo e per timore dell'occupante, le classi umili se ne andarono con ogni mezzo di trasporto o a piedi, l'alta società moscovita lasciò i suoi palazzi e i suoi beni e partì a sua volta dalla città. Dopo l'esodo generale, a Mosca rimasero solo 25.000 persone tra sbandati, vagabondi, stranieri, criminali, malati e feriti[118]. Napoleone raggiunse il Cremlino il mattino del 15 settembre; dopo un primo momento di euforia, Napoleone fu sorpreso e turbato dalla vista delle strade deserte, segno evidente del completo esodo della popolazione e dall'assenza di deputazioni cittadine inviate ad accogliere umilmente il conquistatore. Alle ore 04.00 del 16 settembre Napoleone venne svegliato al Cremlino da una notizia che avrebbe impresso una inattesa svolta agli eventi; un grande incendio era scoppiato in città e si stava diffondendo in modo incontrollabile mettendo in pericolo la stessa sicurezza dell'imperatore. Napoleone alla vista delle fiamme ebbe espressioni di ammirazione per la grandiosità dell'evento che egli attribuì ad una iniziativa dei russi. Nonostante alcuni confusi tentativi di circoscrivere l'incendio e la cattura e la fucilazione di saccheggiatori e presunti incendiari, le fiamme continuavano ad estendersi. Il gigantesco incendio proseguì fino al 18 settembre e distrusse i quattro quinti di Mosca; su oltre 9.200 edifici, in maggioranza in legno, oltre 6.000 andarono distrutti. Il Cremlino rimase quasi intatto e anche le chiese, situate nelle piazze si salvarono. Napoleone a colloquio con l'ambasciatore Jacques Lauriston, incaricato di aprire le trattative di pace. La catastrofe provocò il collasso della disciplina tra le truppe che saccheggiarono disordinatamente le case per appropriarsi i beni disponibili prima che fossero distrutti dalle fiamme; pellicce, sete, argenteria, liquori furono depredati, l'ubriachezza e la riottosità si diffusero tra i soldati che irruppero anche nelle chiese per asportarne i tesori. Sulle responsabilità dell'incendio sembra ormai stabilito che l'iniziativa di appiccare le fiamme venne direttamente dal governatore Rostopčin che agì senza consultare lo zar o il generale Kutuzov; egli avrebbe diramato precise disposizioni ai suoi subordinati e avrebbe evacuato tutti i mezzi antincendio disponibili per rendere incontrollabili le fiamme. Il gesto è stato interpretato sia come un'azione di grande patriottismo per indebolire gli invasori, sia come un'azione personale dovuta all'emotività e alla instabilità del governatore. Il 6 aprile dell’anno successivo Bonaparte abdica e dopo avere tentato di avvelenarsi, riesce, travestito da soldato austriaco, a raggiungere il luogo dell’esilio all’isola d’Elba. I prussiani, gli austriaci, i russi e gli inglesi si divisero l’impero napoleonico. Nei dieci mesi di esilio Napoleone non rimase inoperoso ma costruì infrastrutture, miniere, strade, difese, mentre il Congresso di Vienna che doveva disegnare la nuova Europa della Restaurazione ipotizzava di esiliarlo nell'oceano. Furono mesi febbrili, che trasformarono un'isola assonnata nel centro culturale e politico del tempo: poeti, artisti, spie e uomini di mondo accorsero nella speranza di visitare quello che era stato l'uomo che aveva tenuto l'Europa in pugno. Molti trovavano ospitalità nelle residenze signorili della città e altri all'Auberge Bonroux, luogo di ritrovo della Guardia. Non vennero mai invece a trovarlo, la moglie e il figlio: il piccolo Re di Roma. Le tappe della fine Lipsia Parigi occupata 1813-1814 6° coalizione abdicazione Elba 18 giugno 1815: Waterloo Waterloo I 100 giorni La Restaurazione Luigi XVIII (fratello di Luigi XVI), torna sul trono di Francia e a Vienna iniziano i lavori del Congresso. L’esilio all’Elba dura 10 mesi Fuga dall’Elba rientro a Parigi di Napoleone con l’esercito che lo sostiene, ma senza grande entusiasmo da parte del popolo. Fuga del re e 7° coalizione. La battaglia contro gli inglesi, fu persa per colpa del maresciallo Grouchy che non inseguì i prussiani. Arresto di Napoleone ed esilio all’Isola di S.Elena ove morirà il 5 maggio 1821 alle ore 17:49 La vittoria finale di Wellington L’attacco della cavalleria francese La Vecchia Guardia muore ma non si arrende il 16 ottobre 1815 la nave da battaglia inglese HMS Northumberland sbarcò a a Sant'Elena portandovi in esilio Napoleone che, con un piccolo seguito di fedelissimi, fu confinato nel villaggio di Longwood, dove rimase fino al 5 maggio 1821, giorno della sua morte. Qui compose anche le sue memorie “Il memoriale di Sant’Elena” e nell’aprile del 1821 dettò le sue ultime volontà. Esilio a S.Elena I dolori allo stomaco di cui già soffriva da tempo, acuitisi nel clima inospitale dell'isola e con il duro regime impostogli, lo condussero alla morte il 5 maggio 1821 alle ore 17:49. Le ultime parole di Napoleone furono Francia e testa dell'armata. Egli chiese di essere seppellito sulle sponde della Senna, ma fu invece seppellito a Sant'Elena come stabilito già l'anno prima dal governo inglese. Il governatore Lowe e i suoi uomini gli tributarono gli onori riservati a un generale. L'autopsia accertò la causa di morte in un tumore dello stomaco A dispetto delle numerose relazioni extraconiugali, del divorzio e del nuovo matrimonio, le ultime parole dell'Imperatore sull'isola di Sant'Elena furono: «Francia, l'esercito, il comando dell'esercito, Giuseppina.» La cattedrale di Saint-Louis des Invalides dove dal 2 aprile 1861 si trova la tomba di Napoleone L'Europa dopo il congresso di Vienna - 1815 Il teorema di Napoleone è un teorema di geometria del triangolo, e asserisce che i baricentri dei triangoli equilateri, costruiti esternamente sui lati di un triangolo qualsiasi, formano un triangolo equilatero. Si ritiene che l'intuizione di questo risultato sia realmente attribuibile a Napoleone Bonaparte, sebbene egli stesso propose il teorema a JosephLouis Lagrange per la dimostrazione. La prima pubblicazione che menziona questa proprietà è del 1825.