La nascita degli Stati Uniti
Origini
Scoppia alla fine del Settecento, ma ha delle radici anteriori. Storicamente riveste un ruolo
fondamentale in quanto gli Stati Uniti sono politicamente molto importanti ai giorni nostri. Colombo
e i primi conquistadores colonizzarono inizialmente l'America centrale, il Messico e le isole.
Successivamente l’America del Sud fu spartita tra Portogallo e Spagna. Inizialmente l’America del
Nord viene poco considerati in quanto più fredda, meno ricca e inoltre era patria dei nativi americani.
I primi colonizzatori dell’America del Nord furono gli olandesi, a cui si deve la fondazione di New
Amsterdam. Successivamente arrivarono anche i francesi, che però ebbero un controllo solo nominale
di molte terre. Gli Inglesi invece dal Seicento iniziano la loro forte espansione verso l’Asia e il Nord
America. All’Inghilterra si deve inoltre l’enorme aumento dei corsari al servizio dei sovrani. Episodio
particolarmente significativo risulta la conquista del territorio del “Virginia”, dedicato alla Regina
Elisabetta, che diverrà il primo vero territorio inglese.
Le tredici colonie
Agli inizi del Seicento avviene un cambiamento. Nel 1620 infatti la Mayflower parte dall’Inghilterra
con i “padri pellegrini” diretta in America. Si trattava di un gruppo di puritani, estremisti protestanti,
che cercavano un nuovo posto per fondare una nuova comunità. Presto fondarono 13 colonie, con il
nome di “New England”. Le colonie, a seconda della loro posizione, svilupparono stili di vita ed
economie piuttosto diverse tra loro.
Le colonie del Nord, che comprendevano Massachusetts, Rhode Island, New Hampshire e il
Connecticut erano composte da una popolazione piuttosto omogenea. Si trattava prevalentemente di
piccoli artigiani e commercianti in una situazione egualitaria. Vi era un'unica grande città: Boston.
Le colonie del Sud, come il Nord e il Sud Carolina assomigliavano all’Inghilterra, e comprendevano
un gran numero di piantagioni. Inizialmente le coltivazioni comprendevano tabacco, riso e indaco,
ma successivamente si concentrano quasi totalmente sul cotone. Vi è una forte presenza di grandi
proprietari terrieri, che dall’inizio del Settecento introdurranno la schiavitù dei neri. La religione
prevalente è l’anglicanesimo.
Cause di lungo periodo
Differenze con la madrepatria
Vi era una grande differenza tra i cittadini delle colonie americane e i cittadini inglesi. Nelle colonie:
1) Vi è un forte aumento demografico, causato anche dall’introduzione di molti delinquenti e
prostitute. Gli abitanti avevano famiglie numerose, e porteranno ad una popolazione
complessiva di 1,5 milioni di abitanti nel 1750.
2) I cittadini avevano un carattere pragmatico, con una tendenza a risolvere le questioni pratiche
3) La popolazione era culturalmente più colta: molti sapevano già leggere e scrivere. Da subito
compaiono fondazioni culturali come l’Università di Harvard. Vi è una forte diffusione della
cultura illuminista.
4) Dal punto di vista amministrativo vigeva una struttura gerarchica; Vi erano governatori per
ogni colonia. Si istituiscono presto anche assemblee e consigli, che venivano votati da un gran
numero di cittadini. Circa il 60/70 % dei cittadini maschi avevano infatti diritto al voto, cosa
molto diversa dal 10% medio dei paesi europei.
5) Vi era più equilibrio dal punto di vista economico. Ed era proprio questo che dava diritto al
voto ad un più gran numero di persone. In questo modo la popolazione è, nel suo complesso,
più interessata e coinvolta nelle scelte politiche.
Nel 1730, a causa del “Religious Spiritual Walking” molte sette religiose poco accettate in Europa,
si trasferiscono in America, dove vi era una più grande libertà religiosa.
Motivi a favore dell’Inghilterra
Fino alla metà del Settecento non vi era la necessità di indipendenza in quanto:
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Il commercio con l’Inghilterra conferiva sicurezza economica a entrambe le parti;
Le colonie venivano difese da un esercito inglese, protette così dai principali nemici, gli
spagnoli e i francesi.
L’America poteva usufruire di una grande abbondanza di prodotti, e siccome l’Inghilterra
era protezionista, riusciva a giovare nella sua economia attraverso il commercio degli
schiavi. Quindi la Gran Bretagna e l’America era necessari l’un l’altro, e insieme
formavano un mercato sicuro.
Motivi di malcontento
L’America aveva però il divieto di costruire una propria industria, in particolare quella siderurgica,
che veniva monopolizzata così dall’Inghilterra. L’unica industria che si sviluppò fu quella
cantieristica, alimentata dalla grande abbondanza del legname.
L’Inghilterra aveva inoltre dato una limitazione alle tredici colonie, imponendo il solo consumo di
prodotti inglesi. Gli stati dell’America centrale e le isole producevano grandi quantità di Zucchero,
Rum e melassa, che venivano acquistate da navi Inglesi e poi rivenduti alle città americane. Questo
passaggio intermedio provocava un aumento dei prezzi, e per questo motivo nacque un contrabbando,
poco controllato, tra i paesi dell’America Latina e l’America del Nord. I controlli in realtà esistevano,
ma venivano fatti in modo molto blando, con periodiche condanne pubbliche che venivano realizzate
più come avvertimento che come vero provvedimento.
Motivi di breve periodo
L’Inghilterra, sotto la forte e preoccupante crescita demografica ed economica delle tredici colonie,
decide di controllare la situazione con diversi provvedimenti:
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Nel 1733 viene emanato il Molasses Act, che obbliga il totale acquisto dei prodotti dalla
Gran Bretagna.
Nel 1759 viene emanato l’Iron Act, che impone il limite all’industria degli Stati uniti
Al termine della guerra dei sette anni tra la Francia e la Gran Bretagna, i territori al di là degli
Appalachi, nominalmente della Francia, passano in mano all’Inghilterra. Il territorio viene chiamato
Louisiana. Siccome non ci sono più i francesi in America diminuisce la pressione verso le Tredici
colone e quindi la necessità di protezione attraverso l’esercito inglese.
Le terre della Louisiana erano abitate da nativi americani quindi Re Giorgio non voleva per le troppe
eventuali spese per gli eserciti. I cittadini americani invece erano molto numerosi e per questo
volevano coltivare quelle terre.
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Nel 1763 viene emanato il Sugar Act, che inasprisce le pene per il contrabbando tra le
piantagioni dell’America Centrale e le città Nordamericane
Nel 1763 viene dichiarato l’obbligo di ospitare e mantenere un corpo di spedizione di
diecimila uomini.
Nel 1764 viene dichiarato il divieto di colonizzare le terre al di là degli Appalachi; Viene
inoltre dichiarata la proibizione di emettere carta moneta propria alle città delle Tredici
colonie.
Nel 1765 viene emanata la Legge sul bollo, che obbligava al pagamento di un tributo su
ogni tipo di pubblicazione nei territori americani.
La reazione
Gli americani dopo questa tassa usano il principio “No taxation without rappresentation”, utilizzato
una volta in Inghilterra. Attraverso questo principio si chiedeva una rappresentanza in parlamento.
L’Inghilterra ritira la tassa, ma conferma il suo diritto arbitrario di fare le leggi per tutti i territori delle
sue colonie.
Boston Tea Party
Nel 1765 la compagnia delle Indie Orientali, famosa compagnia commerciale inglese, entra in crisi.
Si trattava di una compagnia molto importante, che possedeva il controllo sulle colonie. La maggior
parte degli azionisti di questa compagnia erano nobili e reali. Per questo motivo il re concede il
monopolio del commercio del tè nelle colonie del Nord America a tassi ancora più alti. Dal 1765
iniziano a formarsi dei comitati a seguito delle proteste per i vari provvedimenti e per i tassi del
commercio in America.
Uno dei più famosi comitati erano il “Sons of Liberty”, i quali membri si travestono da indiani
d’America e prendono possesso di un mercantile inglese. Dopodiché, come segno di protesta
buttarono in mare tutto il carico di tè. Questo gesto fece infuriare l’Inghilterra, che decise di attuare
diversi provvedimenti e l’emanazione delle cosiddette “leggi intollerabili” o anche “leggi coercitive”:
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La chiusura del porto di Boston
La riduzione delle autonomie del Massachusetts
La condanna a morte di tutto il comitato dei “Sons of Liberty”, che erano stati riconosciuti
e processati.
Alcuni tra i più ricchi commercianti del Paese si offrirono di rifondere il danno per ottenere la
riapertura del porto di Boston, ma l’Inghilterra non cambiò decisione.
Il primo congresso continentale
Nel 1774 a Philadelphia si svolge il primo congresso continentale, al quale partecipano tutti i delegati
delle colonie, esclusa la Georgia. Il congresso votò all’Unanimità il boicottaggio di tutte le merci
provenienti dalla madrepatria. Questa manovra viene messa in pratica efficacemente. Questo segna
l’inizio della spaccatura tra America e Gran Bretagna. Infatti, dopo il congresso, la situazione
deteriora sempre di più, fino ad arrivare ad un secondo congresso, ancora più importante.
Nei due anni successivi avverrà inoltre la formazione di un esercito di indipendenza americano
guidato da George Washington, che allora era solamente un coltivatore.
Il secondo congresso continentale
Durante il secondo congresso continentale, il 4 luglio del 1776, viene scritta la Dichiarazione
d’Indipendenza. Si tratta di un documento decisivo, che dichiara lo staccamento degli Stati Uniti
d’America dall’Inghilterra. In questo testo vi sono contenuti diversi riferimenti a punti fondamentali
della cultura illuminista e un elenco delle violazioni compiute dal Sovrano inglese.
Principi illuministi
In questo documento si può notare la forte influenza di uno dei più grandi intellettuali del tempo,
l’americano Thomas Jefferson. Egli era un illuminista ed aveva viaggiato molto in Europa, stipulando
accordi con la Francia. All’interno della Dichiarazione d’Indipendenza sono contenuti riferimenti a:
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Le leggi della natura, e quindi la Scienza
Un Dio della Natura, e quindi il deismo.
Il diritto alla felicità pubblica
L’uguaglianza delle potenza, e quindi il cosmopolitismo
Il contrattualismo di Lock
La dichiarazione di indipendenza va però, dichiarando l’uguaglianza tra gli uomini, contro la
concezione schiavista molto utilizzata negli stati del sud a quel tempo. Sono presenti inoltre
riferimenti al giusnaturalismo, in cui Dio dà diritti inalienabili a tutti gli uomini, come la vita e la
felicità pubblica. Sono presenti inoltre molti concetti appartenenti al Bill of Rights. Appare chiaro
inoltre l’instaurarsi di un governo che fa rispettare i diritti e i doveri ai cittadini; i cittadini inoltre
danno potere al governo ma possono anche abolire quello esistente per cercare una forma di Stato che
possa garantire quei diritti che quello precedente non garantiva.
La guerra di indipendenza
Dalla Dichiarazione di Indipendenza scoppia una guerra, tra Inglesi e Americani, chiamata guerra di
Indipendenza. Inizialmente la guerra è a favore degli Inglesi, che hanno un esercito di circa 35.000
uomini contro 8.000. Viene infatti conquistata New York facilmente, mentre l’esercito di George
Washington evita la battaglia campale, in favore della guerriglia. Riesce quindi a resistere grazie alla
buona conoscenza del territorio.
Successivamente gli Americani riescono ad ottenere l’appoggio dei soldati spagnoli e francesi, che
erano nemici dell’Inghilterra e cercavano, attraverso questo aiuto, di indebolirla. Gli Stati Uniti erano
inoltre appoggiati dall’opinione pubblica europea, che vedevano in questa rivoluzione la piena
realizzazione dei principi illuministi. La prima vittoria americana è a Saladoga, mentre quella decisiva
sarà a Yorktown, dove gli Inglesi si arrenderanno a George Washington. Due anni dopo viene firmata
la pace di Parigi, che sancisce la cessione di alcuni territori a Francia e Spagna e riconosce
l’Indipendenza degli Stati Uniti d’America.
Dalla confederazione alla federazione
La prima fase degli stati uniti però non fu proprio rosea in quanto si formò una confederazione delle
colonie, che durò 7-8 anni. Sorsero ben presto problemi economici, dovuti soprattutto alle differenti
politiche degli stati. Inoltre, la politica monetaria iniziale fu caotica e provocò l’inflazione e una
crescita enorme dei prezzi.
Si decise quindi di passare successivamente dalla confederazione alla federazione. I diversi stati degli
USA avevano quindi una parziale autonomia ma la politica della Difesa, la politica estera e la politica
monetaria erano centralizzate. Vengono così a crearsi i vari organi statali federali, tra i quali
ricordiamo l’FBI (federal bureau of investigation), che gestisce i reati più importanti. Viene inoltre
costituita una capitale, Washington D.C., dove si trovano le sedi degli organi più importanti e dove
c’è la Casa Bianca, la residenza del Presidente degli Stati Uniti.
Costituzione Americana
Il passaggio dalla confederazione alla Federazione viene sancito dalla costituzione americana,
approvata la prima volta nel 1987.La costituzione è considerata, in termini giuridici, la legge di primo
grado, ed è la raccolta di tutti i principi fondamentali che regolano lo Stato. Il documento del 1987
deriva dalla dichiarazione dei diritti e dell’indipendenza del 1776. Introduce i principi di uguaglianza
di tutti i cittadini e la sovranità popolare.
La costituzione non fa però una “fotografia” della situazione esistente, bensì propone un traguardo da
raggiungere. In America infatti in quel periodo non vi era l’uguaglianza dei diritti delle persone, tanto
che nelle colonie del Sud esisteva ancora lo schiavismo. Per cercare quindi di raggiungere questi
obbiettivi vengono creati degli organi, come quello che oggi in Italia viene chiamata corte
Costituzionale e che negli Stati Uniti prende il nome di Corte Suprema. Quest’ultima in particolare
ha il compito di valutare se una data legge sia anticostituzionale, ovvero se va effettivamente contro
la Costituzione del Paese. Un esempio è la segregazione razziale che veniva operata in America e che
è stata dichiarata incostituzionale a seguito di evidente proteste come quelle di Martin Luther King.
I poteri
PRESIDENTE
(ESECUTIVO) 4 annimassimo 2 volte
CONGRESSO
eletto metà ogni 2 anni a
novembre
Camera dei rappresentanti
(LEGISLATIVO) in
proporzione alla popolazione
CORTE SUPREMA
federale - Washington D.C.
(GIUDIZIARIO)
CORTE suprema statale
PROCURATORI giudici
elettivi - inquirenti
Senato (LEGISLATIVO)
2per ogni stato
GIUDICI giuria
Situazione politica e giudiziaria
Il sistema penale degli Stati Uniti varia a seconda dello stato. Esiste però una corte suprema federale
composta da 9 giudici a vita scelti direttamente dal presidente. Ogni organo inoltre permette di
controllare gli altri e le elezioni del congresso vengono fatte solamente ogni due anni per evitare
l’eccesso di potere in mano di una sola entità. Il popolo quindi, direttamente, può dirsi contrario alla
politica del Presidente del momento. Esistono solamente due partiti:
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Il partito Repubblicano, solitamente più di centro-destra;
Il partito Democratico, solitamente più di centro-sinistra.