John Fitzgerald
KENNEDY
PRESENTA
Politica e misteri
Gli Speciali di
John Fitzgerald Kennedy
La storia politica
John Fitzgerald Kennedy, o semplicemente JFK (Brookline, Massachusetts 29 maggio, 1917 - Dallas, Texas, 22
novembre, 1963), è stato il 35° presidente degli Stati Uniti. Fu eletto come candidato del Partito Democratico e succedette alla guida della Casa Bianca al generale Dwight D. Eisenhower. Assunse la carica il 20 gennaio del 1961 e la
mantenne fino al giorno della sua morte, avvenuta per mano assassina, nelle strade di Dallas. Subito dopo la sua morte,
gli subentrò il vicepresidente in carica, Lyndon B. Johnson.
Kennedy fu anche il primo Presidente degli Stati Uniti di religione cattolica.
Fu anche il primo presidente USA ad essere nato nel XX secolo ed il più giovane a morire ricoprendo la carica. Per
la sua energia, il suo carisma, il suo stile e la sua capacità di governo negli anni della guerra fredda, nonché per le circostanze della sua morte, Kennedy rimane uno dei presidenti statunitensi più
amati ed una icona del ventesimo secolo.
Dopo la seconda guerra mondiale fece il suo ingresso in politica, in parte
anche per compensare il vuoto lasciato dal popolare fratello Joseph Jr., su cui
la famiglia Kennedy puntò molte delle sue speranze, ma che venne ucciso in
guerra. Nel 1946 il deputato James M. Curley lasciò il suo seggio, corrispondente ad un distretto elettorale a grande maggioranza democratica, per diventare sindaco di Boston; Kennedy corse per quel seggio e batté il rivale repubblicano con un ampio margine. Fu rieletto due volte, con risultati spesso contrastanti rispetto a quelli del presidente Harry S. Truman e del resto del Partito
Democratico.
Nel 1952 Kennedy si candidò per il Senato con lo slogan "Kennedy farà di più
per il Massachusetts". Con una vittoria a sorpresa, sconfisse il favorito candidato Repubblicano Henry Cabot Lodge, Jr. con un margine di soli 70.000 voti.
Kennedy si oppose all'aggressiva campagna del senatore Joseph McCarthy per
epurare le sospette spie sovietiche e comuniste infiltrate nel governo statuniJFK ritratto accanto a Jacqueline Bouvier
tense. McCarty era un amico del padre di Kennedy ed il suo fratello più giovane, Robert, aveva lavorato per un breve tempo per McCarty. Benché
Kennedy fosse malato e non poté votare, il senato censurò McCarty con 65 voti contro 22.
Kennedy sposò Jacqueline Bouvier il 12 settembre 1953. Nei due anni successivi subì diverse operazioni alla spina
dorsale e fu spesso assente dal senato. Durante questo periodo pubblicò il libro Profiles in Courage, in cui venivano
raccontati otto casi in cui senatori statunitensi rischiarono le loro carriere pur di non rinnegare i loro ideali personali.
Il libro vinse il premio Pulitzer del 1957 per le biografie.
Nel 1956 Kennedy propose la sua nomination per candidarsi alla vice-presidenza per il
Partito Democratico, ma il partito gli preferì il delegato del Tennessee Estes Kefauver.
Tuttavia gli sforzi di Kennedy fecero crescere la reputazione del giovane senatore nel partito.
Nel 1960 Kennedy dichiarò il suo intento di correre per la presidenza degli Stati Uniti. Nelle
elezioni primarie del Partito Democratico si contrappose al senatore Hubert H. Humphrey del
Minnesota, al senatore Lyndon B. Johnson del Texas e ad Adlai Stevenson II, candidato
democratico nel 1952 e nel 1956, che pur non correndo ufficialmente era uno dei favoriti.
Kennedy vinse le elezioni primarie in stati chiave come il Wisconsin e la West Virginia e
giunse alla Convention Democratica nel 1960.
L’amore segreto di
John F. Kennedy prestò giuramento come 35° presidente degli Stati Uniti il 20 gennaio 1961.
Kennedy: Marilyn
Nel suo discorso inaugurale parlò del bisogno di tutti gli americani di essere cittadini attivi.
Disse: " Non chiedete cosa può fare il vostro paese per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro paese ". Chiese
anche alle nazioni del mondo di unirsi nella lotta contro ciò che chiamò "i comuni nemici dell'umanità... la tirannia,
la povertà, le malattie e la guerra".
Uno dei problemi interni agli Stati Uniti più pressanti durante l'era Kennedy fu la turbolenta fine della discriminazione razziale. La Corte Suprema statunitense si era pronunciata nel 1954 contro la segregazione razziale nelle scuole
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La storia politica
pubbliche, vietandola, tuttavia c'erano molte scuole, soprattutto negli stati meridionali,
che non rispettavano questa decisione. Rimanevano inoltre in vigore le pratiche di segregazione razziale sugli autobus, nei ristoranti, nei cinema e negli altri spazi pubblici.
Migliaia di statunitensi di tutte le razze ed estrazioni sociali si unirono per protestare contro questa discriminazione. Kennedy sostenne l'integrazione razziale ed i diritti civili,
chiamò inoltre a sé durante la campagna elettorale del 1960 la moglie dell'imprigionato
reverendo Martin Luther King Jr., guadagnadosi il consenso della popolazione nera alla
sua candidatura.
Tuttavia, da presidente, temette che il grassroots movement avrebbe potuto irritare troppo i bianchi del sud ed inizialmente tese ad ostacolare il passaggio delle leggi sui diritti
civili attraverso il Congresso, dominato da Democratici meridionali, allontandandosi
dalle posizioni del movimento. Il risultato fu quello di venire accusato da molti leader dei
movimenti per i diritti civili di non dar loro il sostegno promesso, qualcuno lo accusò di
aver strumentalizzato i movimenti per i diritti civili in chiave meramente elettorale.
Il presidente Kennedy fu assassinato a Dallas, in Texas, il 22 novembre 1963 alle 12:30,
Kennedy fotografato nel
ora locale, mentre era in visita ufficiale alla città. Fu un evento straordinario e devastangiorno della sua laurea
te per la vita di molti americani.
"Dov'eri quando hanno sparato a Kennedy?" fu una domanda posta di frequente negli anni
successivi e continuò a risuonare per decenni dopo il fatto…
Kennedy eroe militare
Nella primavera del 1941, Kennedy si arruola volontario nell'esercito, ma viene riformato, principalmente
per via della sua spina dorsale. Tuttavia, con l'aiuto degli agganci del padre, la marina degli Stati Uniti lo
accetta nel settembre dello stesso anno. Partecipa a diverse missioni nel teatro del Pacifico e consegue il
grado di luogotenente in comando ad un cacciatorpediniere.
Il 2 agosto, 1943, la nave di Kennedy, la PT-109, fu colpita dai giapponesi ad ovest di
New Georgia (vicino alle Isole Salomone). Kennedy fu scagliato attraverso il ponte
riportando danni alla già malandata schiena. Riuscì tuttavia a trascinare con sé per tre
miglia nell'oceano un uomo ferito, giungendo su un'isola dove il suo equipaggio trovò
soccorso. Per questa azione Kennedy ricevette una medaglia, la Navy and Marine Corps
Medal con la seguente motivazione
Per l'eroismo mostrato nel soccorso di tre uomini in seguito all'attacco ed all'affondamento della sua nave, mentre tentava di attaccare un bombardiere giapponese nell'area
delle Isole Salomone la notte tra l'1 ed il 2 agosto 1943. Il luogotenente Kennedy, capitano della nave, ha diretto i soccorsi per l'equipaggio e salvato personalmente tre uomini, uno dei quali ferito seriamente. Nei sei giorni successivi è riuscito portare tutto il suo equipaggio sulla
terraferma e, dopo aver nuotato molte ore per assicurare loro aiuto e cibo, è riuscito a portare in salvo gli
uomini. Il suo coraggio, la sua resistenza e l'eccellente comando hanno contribuito a salvare diverse vite e
continua la migliore tradizione della Marina degli Stati Uniti.
Le altre decorazioni della Seconda Guerra Mondiale di Kennedy includono la Purple Heart, l'Asiatic-Pacific
Campaign Medal, e la World War II Victory Medal. Venne congedato con onore all'inizio del 1945, solo
qualche mese prima della resa giapponese.
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La nuova frontiera
Nel discorso di accettazione della candidatura
Kennedy enuncia la dottrina della "Nuova
Frontiera".
L'8 novembre il giovane democratico ottiene i voti
necessari riuscendo inaspettatamente a superare
Richard Nixon (già vicepresidente nella presidenza
Eisenhower). Le poche migliaia di voti presi in Texas
e in Illinois garantiscono a John Kennedy la vittoria.
Kennedy nei suoi discorsi elettorali aveva impostato il
suo programma, appunto, sul raggiungimento di una
"nuova frontiera" di progresso economico, culturale
e civile che rilanciasse all'interno del Paese, il sogno
americano e, all'estero, il ruolo guida degli USA.
Nel discorso a Washington del 2 gennaio alla Casa
Bianca afferma che bisogna"mutar rotta".
" E' sicuramente tempo di mutar rotta. È tempo, per
ripetere le parole di Walter Lippmann, "di destarsi,
di stare all'erta, di mostrar vivore, di non rimasticare
più le stesse frasi fatte, di non pestare più le stesse
tracce".
Ma innanzi tutto ricordiamoci che, ci piaccia o no,
questo è tempo di mutamento. E siccome il nostro
popolo ha avviato il mutamento del mondo, io penso
che tutto questo ci dovrebbe piacere, per quanto
arduo sia il compito. Infatti solo quando il compito è
sommamente arduo, una nazione sa dare il meglio di
sé. E non si tratta tanto di decidere se, in un mondo
che muta, noi sapremo reagire nella maniera che si
conviene alla "terra dei liberi", alla "patria dei
prodi"; se sapremo cavarcela in questi anni cruciali,
alla testa del mondo; se saremo all'altezza dei compiti che ci attendono.
Cosa è accaduto alla nostra nazione? I profitti son
cresciuti, è cresciuto il livello di vita, ma è cresciuta
anche la criminalità. E lo stesso vale per la frequenza
dei divorzi, per la delinquenza giovanile, per le malattie mentali. È cresciuta la vendita dei tranquillanti e il
numero dei ragazzi che non vanno a scuola.
Temo che noi corriamo il pericolo di perdere la nostra
interiore saldezza. Noi stiamo perdendo quello spirito
di iniziativa e d'indipendenza che fu dei padri pellegrini e dei pionieri, quell'antica devozione spartana al
"dovere, all'onore, alla patria"
(Discorso dalla Casa Bianca, Washington D.C.,1
gennaio 1960)
Nel discorso al Senato del 14 giugno Kennedy parla di
un America "più forte".
Nel tracciare il sentiero da percorre per la "Nuova
Frontiera" Kennedy enuncia i suoi dodici punti:
Primo. Noi dobbiamo darci una potenza di rappresaglia nucleare non vulnerabile e di prim'ordine.
Dobbiamo contribuire alla stabilità politica ed ececon
nazioni nelle quali son situate le nostre basi vitali.
Secondo. Dobbiamo riacquistare la possibilità di un
intervento efficace e rapido in qualsiasi guerra limitata, d' ogni parte dei mondo.
Terzo. Noi dobbiamo trasformare la Nato in una forza
militare solida e duttile, in grado di dissuadere un
qualsiasi attacco.
Quarto. Dobbiamo accrescere di molto l'afflusso di
capitali alle zone sottosviluppate; in Asia, in Africa,
nel Medio Oriente, nell'America Latina; deludere le
speranze comuniste di un caos in quelle nazioni;
sostenere le nazioni che cercano di giungere all'indipendenza economica e politica; colmare il pericoloso
divario che si va allargando fra il nostro e il loro livello di vita.
Quinto. Dobbiamo ristrutturare i nostri rapporti con
le democrazie dell'America Latina
Sesto. Dobbiamo formulare un nuovo atteggiamento
verso il medio oriente, dobbiamo cioè evitare di
imporre la nostra causa fino al punto che gli arabi si
sentano minacciati nel loro nazionalismo e nel loro
neutralismo, ma insieme riconoscere quelle forze e
cercare d'incanalarle in direzione costruttiva, ed al
tempo stesso tentar di indurre gli arabi ad accettare al
più presto l'esistenza di Israele.
Settimo. Dobbiamo accrescere il nostro impegno a
favore delle nazioni che van sorgendo nel vasto continente africano.
Ottavo. Dobbiamo trovare una soluzione durevole per
il problema di Berlino.
Nono. Dobbiamo predisporre e tener pronti per
l'Europa orientale strumenti più duttili. Dobbiamo
nutrire i semi della libertà nelle crepe che compaiono
sul sipario di ferro, riducendo la dipendenza econonlca ed ideologica dalla Russia.
Decimo. Dobbiamo rivedere tutta la nostra politica in
Cina. Dobbiamo formulare una proposta perché si
riduca la tensione a Formosa, chiarendo al tempo
stesso la nostra decisione di difendere l'isola.
Undicesimo. Noi dobbiamo elaborare un programma
nuovo ed efficiente per la pace ed il controllo degli
armamenti.
Dodicesimo ed ultimo. Noi dobbiamo creare
un'America più forte, perché in ultima analisi proprio
sull'America riposa la possibilità di difendere il
mondo intero.
(Discorso al Senato,14 giugno 1960)
Gli Speciali di
22 Novembre 1963: l’assissinio di Dallas
2 Novembre 1963, Dallas. Il neo-presidente John
Fitzgerald Kennedy viene assassinato. L’intero paese
degli Stati Uniti si ferma, e con lui tutto il pianeta. Dopo
poche ore tale
Lee Oswald
viene arrestato come autore dell’omicidio. Non ci
sono certezze,
ma la verità
non riesce a
venire a galla
perché anche
Oswald, dopo
poco, viene
assassinato da
un uomo qualunque, Jack
Ruby.
La
Commissione
Warren viene istituita dal Governo per indagare sul caso,
ma il rapporto che viene consegnato alla fine risulta decisamente ambiguo e opinabile. Nasce la voce del complotto.
Grandi autori (Norman Mailer in “Oswald: un mistero
americano”, Don DeLillo in “Libra”, James Elroy in
“American Tabloid” e David Foster Wallace in
“Lyndon”), grandi registi (Oliver Stone in “JFK”), artisti,
sociologi e filosofi si sono dati da fare per anni analizzando, ricostruendo e ricercando una verità che a tutt’oggi non accenna a venire fuori.
Ma chi è stato ad uccidere Kennedy? Sul sito
Leggende metropolitane.net, Alessandro Piccioni
espone la sua teoria.
Innanzitutto l’approssimazione usata dalla
Commissione Warren. Strano che per l’assassinio di
un presidente sia stata nominata una Commissione
tanto inefficace e per molti versi incompetente. Essa
ha deliberatamente ignorato eventi, male interpretato fatti, ha elaborato la famosa teoria del Proiettile
unico, decisamente improbabile.
Il percorso fatto fare a Kennedy viene cambiato
all’ultimo momento, e casualmente viene fatto passare in una zona decisamente più a rischio di triangolazione di fuoco.
Il famoso filmato Zapruder, che riprese il presidente
al momento del colpo, dimostra chiaramente che lo
sparo non poteva provenire dal luogo in cui si ipotizzò fosse Oswald. Proprio lui venne trovato tutto
tranquillo al secondo piano di uno stabile un minuto
e mezzo dopo lo sparo, anche se avrebbe dovuto sparare dal sesto piano. L’ambulanza presente a Dealey
Plaza, che avrebbe potuto soccorrere e salvare il
Presidente, non c’era perché impegnata a soccorrere
un uomo in preda a una crisi epilettica. Peccato che
ulteriori verifiche dimostrarono che nessuno era
stato assistito o ricoverato per crisi epilettica.
L’autopsia effettuata sul corpo del presidente viene
decisamente pilotata a convalidare l’ipotesi di un
solo proiettile entrato nella nuca, e soprattutto viene
fatta in tempi brevissimi.
Circa 75 persone coinvolte nel caso Kennedy morirono negli anni successivi, in circostanze misteriose.
Il primo è Jack Zangretti, ucciso nel dicembre 1963,
che sa di rapporti tra Oswald e Ruby. Solo nel 1964
muoiono tredici testimoni chiave, nell’anno successivo altre quindici, dodici nel 1965. Nel 1977, quando le indagini stavano per essere riaperte, scompaiono ben quattordici potenziali testimoni.
Ecco il grafico dell’assurda ipotesi formulata dalla
Commissione Warren e conosciuta come “teoria
della pallottola unica”.
Proveniente dal sesto piano dell’edificio TSBD, la
pallottola entra nelle spalle di Kennedy, viene deviata da un osso per andare a forare la trachea.
Continua poi la sua corsa fino a penetrare nel braccio sinistro di Connelly, da cui sarebbe uscito prepotentemente per andare a ferirlo al polso, deviando
ancora per colpa dell’osso. A questo punto il proiettile ha ancora una nuova traiettoria che punta dritta
alla gamba destra di Connally dove, finalmente, termina il suo tormentato percorso.
Gli Speciali di
L’assissinio di Dallas: il filmato di Zapruder
Forse uno dei filmati amatoriali più famosi del mondo, trasmesso
un'infinità di volte, ed entrato oramai nella memoria
collettiva.Vediamo di ripercorrere attraverso quei famigerati fotogrammi gli ultimi istanti del presidente Kennedy, e di valutare la
dinamica degli eventi, così come ci appare. Il primo fotogramma
che vi proponiamo (Z-133), raffigura la nota scena dell'ingresso
dell'auto del presidente nel viale di Dallas.
Nel fotogramma 186 si osserva la prima reazione significativa
degli occupanti della limousine presidenziale, così come di alcuni
spettatori. Essi, come anche Kennedy stesso e Jacqueline (A), si
voltano verso destra, come se la loro attenzione fosse colta da
qualcosa di improvviso. Anche la signora Rosemary Willis (B),
intenta a correre parallelamente alla macchina del presidente, si
ferma e si volta in quella direzione.
Dopo alcuni fotogrammi in cui la registrazione appare disturbata,
Kennedy riappare al fotogramma 225. Al 228 si vede chiaramente
come indica con la mano qualcosa di strano di fronte a lui, e
china il capo in segno di dolore.
Altri dettagli appaiono strani. Innanzitutto vediamo un uomo non
identificato con un ombrello (A), e l’uomo al fianco (B), di aspetto latino, che tiene il braccio alzato e fermo. Essi, se confrontati
con gli altri spettatori, sembrano molto più vicini alla limousine
degli altri. Come mai?Al fotogramma 313 ricorre il colpo mortale
alla testa, che produce la macabra esplosione di sangue. E’ qui
che si fonda la grossa critica al Rapporto Warren. Lo sparo viene
chiaramente da tutt’altra direzione da dove indicato dagli investigatori (il Texas School Book Depositary dove venne trovato
Oswald, che tra l’altro, in quel momento si trovava alle spalle del
presidente). Inoltre sono intuibili due colpi sparati da diverse
posizioni, cosa che fa cadere l’ipotesi che possa aver agito
Oswald da solo.
Dopo questo momento vediamo Jacqueline raggiungere la parte
posteriore della macchina, non sappiamo se spinta da una disperata ricerca di salvezza. L’agente Clint Hill, si arrampica sulla
Limousine per offrire protezione, ma il presidente giace sul sedile
ormai esanime (Z-375).
(Z-416) La limousine accelera e si dirige verso il raccordo stradale per giungere al Parkland Hospital. Vediamo qui James Tague
(nel cerchio rosso) davanti la sua macchina. Tague fu colpito da
un proiettile, e fu proprio questo fatto che obbligo la commissione Warren a riconoscere che ci fossero stati (almeno) due colpi,
uno dei quali mancò il bersaglio.
Come tutti i testimoni affermarono ci furono tre spari, e il filmato
zapruder prova che tutti e tre vennero da posizioni differenti.
Ecco perché anche la teoria del proiettile unico, oltre ad essere
inverosimile, non corrisponde ai fatti.
Gli Speciali di
L’assissinio di Dallas: la controipotesi
"Per vent'anni, dal 1966 all'86, ho creduto anch'io incidenti contro l'ambasciatore Usa all'Onu Adlai
(come Gerald Posner e Jim Moore, due ricercatori Stevenson di qualche tempo prima, consigliava addiamericani contemporanei che cambiarono idea in rittura di non prevedere nessuna parata, ma di ragseguito) alla tesi del complotto, dopo un lavaggio del giungere il banchetto direttamente dall'aeroporto.
cervello di rivelazioni sensazionali, nuove ipotesi, Solo il 14 novembre (un mese dopo l'assunzione di
teorie tra le più varie e, a volte, assurde.
Oswald) furono decisi il luogo del banchetto, il corAnche a me, come a tanti, compresa, oggi, la stessa teo e il percorso (obbligato) attraverso Main Street e
moglie di Lee Oswald, sembrava logico il sospetto: Dealey Plaza per imboccare l'autostrada. Il direttore
possibile che un solo, povero psicopatico abbia potu- del deposito Truly, inoltre, doveva assumere due
to, senza aiuto, uccidere l'uomo più potente della magazzinieri proprio il 15 ottobre, uno per Elm
terra? Non potrebbero essere stati i servizi segreti, la Street e l'altro per un deposito periferico, fuori da
mafia, gli anticastristi?
downtown.
E perché no i razzisti, i petrolieri, i militari del Oswald quella mattina si presentò per primo, gli fece
Pentagono, i sovietici? E Castro?
buona impressione e decise di
Poi mi accorsi che le teorie iniziatenerlo al TSBD. Per quanto riguarvano a essere troppe, i pezzi del
da la scelta del corteo un mese
mosaico non combaciavano più,
dopo l'assunzione di Oswald, le
gli scoop dei giornali riportavano
decisioni finali su quanto proposto
novità incompatibili con certezze
dal servizio segreto (in accordo con
acquisite da tempo. Fu a quel
gli organi di polizia locali) furono
punto che decisi di riesaminare più
prese da Kenneth O'Donnell, che è
attentamente il caso e il Rapporto La famigerata collinetta di Dallas
come dire da Kennedy stesso. Solo
Warren (come, più tardi, le altre
il 4 novembre, su incarico della
due inchieste governative) mi rivelò la verità più Casa Bianca, fu fatta a Dallas una ricerca di tre poslampante, ovvia, posta sotto gli occhi di tutti: John sibili luoghi per il banchetto e solo dieci giorni dopo
Kennedy è caduto vittima di un cecchino isolato, la scelta cadde sul Trade Mart, che implicava il pasgrazie a una serie di casualità pazzesche".
saggio obbligato da Main Street, Houston ed Elm
Con queste parole Diego Verdegiglio, autore del Street fino all'imbocco della Stemmons Freeway
libro "Chi ha veramente ucciso John Kennedy?", fino al Trade Mart. La scelta del banchetto al Trade
spiega il suo cambiamento da complottista a sosteni- Mart fu resa pubblica per la prima volta il 15 novemtore di una realtà forse meno romantica, ma molto bre '63 sul Times Herald di Dallas. Il giorno seguenmeglio sostenuta da prove. Ecco una ad una le sue te lo stesso quotidiano riferì che il corteo avrebbe
risposte alle tesi che porterebbero al complotto.
fatto il giro del centro passando probabilmente da
Per quanto riguarda l’idea che il percorso del corteo Main Street, provenendo dall'aeroporto Love Field
presidenziale fu fatto cambiare all'ultimo momento per raggiungere il Trade Mart. Il 19 novembre il
dal sindaco di Dallas, Earl Cabell, fratello di un diri- medesimo giornale e il Dallas Morning News dettagente della CIA, affinché transitasse sotto il palazzo gliarono per la prima volta la svolta da Main in
dov'era appostato Oswald, lo scrittore dice che
Houston ed Elm Street fino alla Stemmons Freeway
“l'assunzione di Oswald al deposito (15 ottobre verso il Trade Mart. Il 20 novembre il Dallas
1963), quando ancora non solo non si sapeva quale Morning News scrisse in prima pagina che da Main
sarebbe stato il luogo del pranzo e del discorso pre- Street il corteo si sarebbe diretto verso Stemmons
sidenziale (con conseguente tragitto attraverso il Freeway, ossia vi era il passaggio obbligato per Elm
centro città) ma nemmeno se vi sarebbe stata o meno Street (vedere il Rapporto Warren, pp. 46-49 dell'euna parata di auto, fu assolutamente casuale: fu una dizione italiana e pp. 30-40 dell'edizione originale,
vicina di casa di Ruth Paine, amica degli Oswald, a corredata di foto). Col senno di poi si disse che era
parlare con suo fratello, impiegato al Texas School stato imprudente segnalare in anticipo il percorso del
Book Depository affinché Oswald vi fosse assunto. corteo, ma non esiste democrazia in cui si organizzi
Connally, conoscendo l'atmosfera di Dallas dopo gli una parata presidenziale senza permettere al pubbli-
Gli Speciali di
L’assissinio di Dallas: la controipotesi
co di conoscere i luoghi dove potere sostare lungo la visse di rendita fino alla morte pubblicando sempre
strada per acclamare un Capo di stato”.
nuove rivelazioni, elencò una dozzina di morti entro
Sulla questione dell'autopsia di Kennedy falsata e il i tre anni successivi all'attentato: i testimoni rintraccervello che sarebbe stato fatto sparire perché avreb- ciati dalla Commissione Warren erano stati circa 600
be provato che i colpi provenivano da almeno due e molti erano persone anziane o malandate. Gli inciposizioni diverse, Verdegiglio afferma che non è denti automobilistici di William Whaley e Rose
vero. “Pur se imperfetta a causa della fretta di Bob Cheramie (con la morte della quale Oliver Stone
Kennedy di riportare Jacqueline e la salma alla Casa apre il suo film) furono ampiamente chiariti e ricoBianca, l'autopsia individuò correttamente le ferite nosciuti come tali. Fra l'altro, l'anziano investitore di
da proiettile sul corpo del presidente
Whaley morì nel medesimo incidene non è stata mai smentita, fino a
te. Nessuna delle morti citate da
oggi, dai patologi ancora viventi che
Jones è sospetta”.
la eseguirono (i dottori Humes e
La maggior parte dei testimoni vide o
Boswell). Il terzo medico, Pierre
udì qualcuno sparare dei colpi anche
Finck, morto nel 1993, confermò a
dalla collinetta erbosa a destra deltrent'anni di distanza il rapporto
l'auto presidenziale e molte persone
autoptico allegato al Rapporto
si diressero verso quella zona subito
Warren. Il cervello del presidente fu
dopo l'attentato.
indurito in formalina, esaminato,
Verdegiglio, a tal proposito, afferma
fotografato e riconsegnato alla famiche secondo le indagini del
glia Kennedy insieme ai vetrini di
Congresso del 1979, solo una parte
tessuti e liquidi prelevati dal cadaveminoritaria dei testimoni asserì di
re. Bob Kennedy depositò in una casavere udito i colpi provenire dalla
setta questi reperti agli Archivi
collinetta e le prove acustiche succesNazionali, dove rimase fino al 1966.
sive stabilirono che dalla loro posiL’autopsia documentata
Si suppone che successivamente i
zione era facile udire il riverbero
resti siano stati distrutti o collocati nella nuova degli echi che si diffondevano da altre direzioni nella
tomba presidenziale (tuttora esistente) inaugurata piazza. La maggior parte dei testimoni sostenne,
nel marzo 1967. L'analisi del cervello era utile, ma invece, di avere udito i colpi provenire dalla zona del
non indispensabile, ai fini di una corretta valutazio- deposito di libri o da altri punti della piazza.
ne delle ferite al cranio: le tracce di pallottole sulla Nessuno ha mai sostenuto, nei verbali redatti dallo
scatola cranica portarono inequivocabilmente a un sceriffo il 22 novembre e davanti alla Commissione
colpo che raggiunse l'occipite fuoriuscendo con Warren, di avere visto qualcuno imbracciare un fucieffetto di scoppio dalla parte antero-superiore del le e sparare dalla staccionata della collinetta, posicranio”.
zione fra l'altro molto esposta. Il ferroviere Bowers
Teorie affermano che molti dei più importanti testi- disse di avere visto alcuni uomini a piedi dietro la
moni del caso morirono in maniera sospetta poco palizzata prima dell'arrivo del corteo, ma non affertempo dopo l'attentato. Anche qui l’autore dice che mò mai di avere visto qualcuno appostato a sparare.
non è vero. “Delle oltre 2 mila persone più o meno Altri testi videro del fumo salire tra gli alberi sulla
direttamente implicate nella tragedia di Dallas e collinetta, ma non affermarono mai che fosse pronella successiva indagine di Jim Garrison del 1967, dotto da armi da fuoco. Alcuni lo attribuirono allo
i più importanti (compreso lo stesso Garrison) sono scappamento delle moto dei poliziotti, altri a una
sopravvissuti tranquillamente per decenni dopo l'at- tubatura di vapore della ferrovia che passava dietro
tentato e molti fra i testimoni fondamentali della la palizzata. L'analisi di un nastro magnetico regiCommissione Warren sono tuttora vivi e vegeti in strato da un poliziotto motociclista, nel quale si
Texas, a New Orleans, a Washington e in altri Stati. udrebbe un quarto sparo dalla staccionata sulla colL' inventore delle morti sospette, Penn Jones, che linetta, è stata invalidata nel 1982 dall'Accademia
Gli Speciali di
L’assissinio di Dallas: la controipotesi
Nazionale delle Scienze Americane. L'indagine congressuale HSCA del 1979 aveva concluso che l'analisi di quel nastro provava il quarto sparo ma, di
fronte all'inconsistenza di altre prove balistiche e
medico
legali,
aveva assurdamente concluso che il
killer aveva sbagliato il tiro mancando gli occupanti
dell'auto,
l'auto
stessa e qualunque
altra cosa presente
nella piazza e nei
dintorni. Davvero
un povero diavolo
di killer prezzolato:
Il saluto di John Jr.
sbagliare il bersaglio più importante
del mondo da una trentina di metri!”
Il presidente e il governatore, secondo le più probabili ipotesi, non potevano essere trapassati da un
unico proiettile che avrebbe dovuto zigzagare più
volte per colpirli entrambi. Quel proiettile, ritrovato
all'ospedale Parkland,era rimasto praticamente intatto. Anche questo aspetto è confutabile per l’autore.
“Il proiettile recuperato in ospedale poteva avere
tranquillamente trapassato i due uomini. I tre colpi
erano stati sparati sull'auto (che si muoveva a 17
Km/h in allontanamento quasi rettilineo) da una
distanza variabile dai 42 agli 80 metri e da un'altezza di circa 18 metri sul livello stradale; la velocità
d'uscita alla bocca di quell'arma, che non era affatto
così scadente da non potere permettere l'attentato
con quel tipo di proiettile "full metal jacket" calibro
6,5, ossia completamente corazzato, è di circa 650700 metri al secondo, con gittata massima di 2000
metri. Nella letteratura balistica, esistono prove su
cadaveri umani che indicano la possibilità di questo
proiettile di trapassare completamente cinque corpi
se non tocca ossa (e tre corpi impattando ossa) entro
i 100 metri di distanza. Vi sono stati casi di pallottole di questo tipo recuperate totalmente integre dopo
aver attraversato un blocco di tavole di pino per la
profondità di un metro e venti.
Il proiettile recuperato a Dallas è fortemente deformato lateralmente. La traiettoria della pallottola
mostrata nel film di Stone è falsa, perché presuppone i corpi di Kennedy e Connally perfettamente
seduti uno dietro l'altro. Ma Connally, come si vede
nel film di Zapruder, si stava voltando indietro mentre fu ferito dal secondo colpo esploso, dopo aver
udito il primo che aveva mancato l'auto e ferito di
striscio alla guancia lo spettatore James Tague. La
ricostruzione tridimensionale al computer delle ferite e della traiettoria portano senza ombra di dubbio
solo ed esclusivamente alla finestra del deposito di
libri di Oswald quale unica fonte dei colpi che raggiunsero l'auto presidenziale”.
L’ultimo aspetto controverso al quale voglio dare
risalto è l’ipotesi che Oswald facesse parte di un
complotto ordito a New Orleans e scoperto dal procuratore distrettuale Jim Garrison, che aveva fra i
suoi organizzatori l'agente della CIA Clay Shaw, il
pilota omosessuale David Ferrie, l'ex agente dell'Fbi
Guy Bannister e alcuni esuli cubani. La risposta di
Verdegiglio è che “l'House Select Committee of
Assassinations indagò su tutto il processo Garrison e
non trovò nessuna prova né di complotto né del fatto
che Clay Shaw (con lo pseudonimo di Clay
Bertrand) fosse un agente della CIA, anche se, come
molti uomini di affari che viaggiavano all'estero, era
stato informatore della Domestic Contact Division
dell'Agenzia. David Ferrie era visceralmente anticastrista e si muoveva nel sottobosco di esuli cubani e
di mafiosi di New Orleans, come i luogotenenti di
Carlos Marcello, ma non vi è mai stata nessuna
prova che lo coinvolgesse nell'attentato contro il presidente. Neanche di Bannister si riuscì a provare un
coinvolgimento in questo fantomatico complotto. Il
tribunale di New Orleans, nel 1969, assolse Clay
Shaw dall'accusa di avere preso parte a un complotto contro Kennedy. La ricostruzione che Oliver
Stone fa dell'inchiesta Garrison è un insulto alla verità e alla Storia”.
Ecco dunque analizzati i pro e i contro le varie teorie. Ognuno è libero di pensarla come preferisce, ma
sta di fatto che difficilmente si arriverà alla verità
assoluta. Per un’anlisi ancor più dettagliata consiglio
di visitare i siti www.leggendemetropolitane.net o a
www.johnkennedy.it e in caso di vedere le immagini
del famosissimo video di Zapruder. Magari scoprirete elementi nuovi che renderanno, nel vostro piccolo, anche voi protagonisti dell’enigma Kennedy.
Gli Speciali di
La politica estera di Kennedy
Il 17 aprile 1961, l'amministrazione Kennedy
implementò una versione modificata del piano di
Dwight D. Eisenhower, (predecessore di
Kennedy) per deporre Fidel Castro, leader socialista di Cuba.
Con il supporto della CIA, in quella che fu poi
definitiva Invasione della Baia dei porci, 1500
cubani esiliati poterono ritornare sull'isola per
deporre Castro, ma l'amministrazione Kennedy
sovrastimò la resistenza anti-castrista e gli esiliati non furono in grado di trascinare il popolo
cubano come previsto.
Dal 19 aprile, il governo di Castro uccise o catturò molti degli esiliati e Kennedy fu costretto a
negoziare per il rilascio di 1189 di loro.
Dopo 20 mesi, Cuba rilasciò gli esiliati in cambio
di 53 milioni di dollari in cibo e medicine.
L'incidente fu di grande imbarazzo per Kennedy,
ma lui se ne assunse l'intera responsabilità.
Il 13 agosto 1961, il regime sovietico al controllo
della Germania dell'est eresse un muro che divideva Berlino est dal settore ovest della città per
fermare l'esodo delle persone in fuga dalla collettivizzazione forzata. Benché questa azione fosse
in spregio agli accordi siglati dalle "quattro
potenze", Kennedy non intraprese alcuna azione
per fermarla e fece molto poco per impedire che
il muro raggiungesse una lunghezza di 155 chilometri.
Questi eventi portarono alla crisi dei missili di
Cuba, che iniziò il 14 ottobre 1962, quando gli
aerei-spia U-2 americani fotografarono un sito
cubano dove era in costruzione una base missilistica sovietica. Kennedy si trovò di fronte un
pesante dilemma: se gli Stati Uniti avessero
attaccato il sito, avrebbero dato inizio ad una
guerra nucleare con l'Unione Sovietica. Se non
avessero fatto nulla, avrebbero avuto una permanente minaccia nucleare nella propria regione, in
una vicinanza tale da rendere quasi impossibile
un contrattacco qualora i nemici avessero attaccato per primi. E ancora, la paura che gli Stati
Uniti apparissero deboli agli occhi del mondo.
Molti ufficiali militari e ministri del governo
fecero pressione per un attacco aereo, ma
Kennedy ordinò un blocco navale ed avviò negoziati con i russi. Una settimana dopo raggiunse
un accordo con il Segretario Generale Nikita
Khrushchev.
Egli si accordò segretamente a ritirare i missili in
cambio dell'impegno degli Stati Uniti a non invadere Cuba e a ritirare i propri missili nucleari
dalla Turchia.
A seguito di questo incidente, che portò il mondo
più vicino ad un conflitto nucleare di quanto
fosse mai stato prima, Kennedy divenne più
cauto nel confrontarsi col totalitarismo sovietico.
Il 26 giugno 1963 visitò Berlino Ovest e tenne un
pubblico discorso di critica contro la costruzione
del muro. Il discorso è famoso per la sua famosa
frase, pronunciata in tedesco, "Ich bin ein
Berliner", che fu salutata dai berlinesi con una
grande ovazione.
Kennedy cercò di contenere il diffondersi del
comunismo. Percepì la minaccia che cresceva
contro il governo del Vietnam del Sud ed inviò
prima dei consiglieri militari e poi delle truppe
nell'area, dando inizio alla guerra del Vietnam.
Ritenendo che "coloro che rendono impossibile
una rivoluzione pacifica rendono inevitabile una
rivoluzione violenta", Kennedy cercò di contenere la diffusione del comunismo in America Latina
fondando la Alliance for Progress, che inviò aiuti
alle nazioni in difficoltà e cercò di imporre un
maggior rispetto dei diritti umani nella regione.
Preoccupato dai pericoli a lungo termine della
contaminazione nucleare e della proliferazione
delle armi nucleari, Kennedy spinse anche per
l'adozione di un trattato (il Limited o Partial Test
Ban Treaty) che proibisse i test nucleari in atmosfera. Gli Stati Uniti, il Regno Unito e l'Unione
Sovietica furono i primi firmatari del trattato.
Kennedy lo convertì in legge nel 1963 e da molti
questa è ritenuta una delle maggiori conquiste
della sua amministrazione.
Un altro esempio della convinzione di Kennedy
della possibilità di migliorare il mondo senza
ricorrere alla forza militare fu la creazione del
programma dei Peace Corps, uno dei suoi primi
atti da presidente.
Attraverso questo programma - che ancora oggi
esiste - cittadini statunitensi poterono offrirsi
volontari per aiutare nazioni in via di sviluppo in
aree quali l'educazione, l'agricoltura e la salute.