lunedì 5 ottobre 2015 ore 21 Anastasiya Petryshak violino Lorenzo Meo pianoforte Claude Debussy Sonata per violino e pianoforte in Sol minore: Allegro vivo Intermède: Fantasque et léger Finale: Très animé Gabriel Fauré Après d’un Rêve Johannes Brahms Scherzo in Do minore (dalla F.A.E. Sonata) Gianluca Deserti Cahier en noir et blanc Tre pezzi per violino e pianoforte (2014-2015)* Maurice Ravel Tzigane * Il secondo e il terzo brano del ciclo saranno proposti in prima esecuzione assoluta «Nelle mani di chi cadrà il futuro della musica francese?» si domandava Debussy nei mesi in cui componeva la Sonata per violino e pianoforte: era l’ottobre del 1916, la Grande Guerra imperversava in Europa alle porte di Parigi e il compositore chiese ripetutamente di arruolarsi. Ma le sue condizioni di salute non glielo permisero – morì un anno dopo – e si concentrò sulla musica, sperando che potesse prendere idealmente il posto di una sua attiva partecipazione al conflitto. Non volle comporre in modo ‘impegnato’, bensì in omaggio ai secoli d’oro della musica francese, sui modelli di Rameau e di Couperin. Delle Sonate per diversi strumenti che aveva intenzione di comporre, riuscì però a portarne a compimento solo tre: tra queste, la Sonata per violino e pianoforte. Le firmò «Claude Debussy, musicien français», a sottolineare il suo impegno nazionale. Tra le opere più celebri del repertorio per violino e pianoforte si annovera anche una particolare Sonata, quella che nel 1853 Johannes Brahms, Albert Dietrich e Robert Schumann (autori di tre dei quattro movimenti) composero – in dieci giorni – in omaggio al comune amico Joseph Joachim, giovane violinista di grande talento. F.A.E., questo il titolo della Sonata, sta per Frei Aber Einsam (libero ma solo), che doveva essere il motto di Joachim. Brahms compose lo Scherzo, una pagina esuberante e suggestiva con spunti geniali e una freschezza non condizionata da eccessive preoccupazioni di rigore stilistico o compositivo. Gianluca Deserti ha iniziato a comporre Cahiers en noir et blanc nel 2014, ma il trittico ha trovato la sua veste definitiva solo con il secondo e il terzo brano che sono stati terminati nel 2015 e che verranno proposti in prima esecuzione assoluta dai due dedicatari, Anastasiya Petryshak e Lorenzo Meo. Il titolo del trittico nasce dall'idea di suddividere il totale cromatico in due gruppi di altezze che sovente coincidono con i suoni naturali e quelli alterati e, quindi, con i tasti bianchi e quelli neri del pianoforte. Ciò è evidente, sia pure in modi e forme talvolta assai differenti, in tutti e tre i brani, nei quali l'antinomia su cui si basa l'idea generatrice è insita anche nelle figure e nei gesti strumentali, in una scrittura in cui a tratti emergono omaggi a linguaggi del primo e del secondo Novecento. «Eri raggiante come un cielo illuminato dall’aurora. /Mi chiamavi, e lasciavo la terra/Per fuggire con te verso la luce;/per noi i cieli schiudevano le nubi». Sono alcuni versi della poesia romantica e sognante di un anonimo italiano che ispirò Après un rêve, una delle perle del repertorio per voce e pianoforte di Gabriel Fauré. È il primo numero di una raccolta di tre brani, l’Op. 7, composti tra il 1870 e il 1878 e sarà proposto nella trascrizione per violino e pianoforte. Ravel lavorò alla rapsodia da concerto Tzigane quasi di getto. Lasciandosi ispirare dalle melodie e dai ritmi della tradizione musicale gitana non solo rivisitò la forma della rapsodia che Liszt aveva ampiamente collaudato, ma creò anche un brano dichiaratamente virtuosistico, cavallo di battaglia dei più grandi violinisti al pari dei Capricci di Paganini. Anastasiya Petryshak e Lorenzo Meo suonano stabilmente insieme da due anni. Si sono esibiti in duo in prestigiose sale da concerto italiane, tra le quali l’Auditorium Parco della Musica di Roma e l’Auditorium Arvedi di Cremona. Il loro repertorio include i grandi classici per violino e pianoforte degli ultimi tre secoli, ma anche opere di autori meno frequentati, contemporanei e viventi. Tra questi si annovera Myroslav Skoryk, uno dei massimi compositori ucraini di oggi, del quale interpretano l’opera completa per violino e pianoforte. Anastasiya Petryshak, nata in Ucraina nel ’94, nel 2005 si trasferisce in Italia per proseguire gli studi di violino, che la portano ad essere ammessa al corso di alto perfezionamento di violino di Salvatore Accardo all’Accademia internazionale “Walter Stauffer” di Cremona e all’Accademia Chigiana di Siena, nelle quali si perfeziona tutt’ora. Nel 2015 ottiene la laurea specialistica a indirizzo interpretativo del Corso di alta formazione artistica e musicale all’Istituto Monteverdi di Cremona. Ha tenuto numerosi concerti come solista in alcuni fra i più importanti teatri e sale concertistiche, fra le quali Teatro Grande di Brescia, Duomo di Milano, Metropolitan Pavilion di New York, Sala Nervi del Vaticano, Teatro la Fenice di Venezia, Sagrada Familia a Barcellona, Santa Cecilia a Roma. Collabora regolarmente con il Museo del Violino di Cremona, con il Laboratorio di acustica musicale del Politecnico di Milano e il Laboratorio di diagnostica non invasiva dell’Università degli Sttudi di Pavia, che si occupano dell’aspetto acustico dello strumento e della natura fisica dei violini di Stradivari, Amati e Guarneri del Gesù. Collabora inoltre con la Fondazione Stradivari di Cremona, suonando regolarmente tutti gli strumenti della collezione. Lorenzo Meo consegue il diploma in pianoforte al Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna, perfezionandosi successivamente come solista e camerista presso importanti istituzioni musicali italiane, tra le quali l’Accademia Nazionale Santa Cecilia di Roma. Tiene concerti in prestigiose sale italiane tra le quali l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Teatro delle Muse di Ancona, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro Comunale di Modena, il Teatro Comunale di Ferrara, l’Auditorium Giovanni Arvedi di Cremona, il Fairmount Auditorium ed il Mystetskyi Arsenal di Kiev. Nelle vesti di camerista si esibisce in diverse formazioni. Il repertorio spazia dalle opere del periodo classico fino ai lavori e ai linguaggi più moderni della “nuova musica”. Impegnato nella divulgazione della musica contemporanea, è dedicatario di diverse composizioni che propone in anteprima in varie rassegne specialistiche. È interprete particolarmente apprezzato di Jaan Rääts: musiche dell’autore estone da lui eseguite sono incise nei cd “Boundaries” (2005) e “The E.P.M. Project” (2009). In qualità di specialista di questo repertorio, nel 2012 è invitato a tenere il concerto di chiusura del New Music Festival presso l’International Art Arsenal di Kiev dove esegue musiche per pianoforte di Jaan Rääts e Erkki-Sven Tüür. La discografia comprende, oltre ai già citati lavori di Rääts, opere di Hilding Rosenberg, Erkki-Sven Tüür, Arnold Schoenberg, Toru Takemitsu. Ha inoltre all’attivo diverse registrazioni di opere di autori del XXI secolo.