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Verso le stelle...e oltre
La ricerca senza fine del genere umano di comprendere ciò che lo circonda e il suo
posto nel cosmo, ha da sempre fatto alzare gli occhi alle stelle con meraviglia e, grazie
al progresso tecnico e scientifico, con una crescente comprensione di ciò che succede nell'universo. Lo scorso martedì, deputati, cosmologi e altri esperti hanno discusso, in un evento organizzato dallo STOA, la scienza e la politica dell'ultima frontiera ...
Il panel scientifico e tecnologico del Parlamento STOA ha organizzato, il 24 maggio scorso,
un seminario di scienze astronomiche per discutere dello stadio della ricerca sull'universo
e delle possibili evoluzioni. A parlarne, il cosmologo e astrofisico Martin Rees, introdotto
dall'eurodeputato italiano del PPE Salvatore Tatarella e dalla spagnola Teresa Riera Madurell, e affiancato da altri illustri relatori.
Fuori dalla sala, alcuni telescopi per permettere ai visitatori del Parlamento di dare un'occhiata a una stella molto importante: il nostro sole!
"Anche la cosa meno complessa dell'universo è estremamente difficile da capire" ha esordito
il professor Rees, aggiungendo che, nonostante tutti i progressi compiuti nell'ultimo secolo
ciò che condivide "con tutti i colleghi è la meraviglia e il senso del mistero".
L'astronomia infatti, per quanto disciplina scientifica, riguarda da vicino "la più grande delle
curiosità umane: chi siamo, da dove veniamo, dove stiamo andando..."
Guardando verso il cielo
Studiare le stelle, capire come sono nate e come muoiono è già una grande conquista, ma
la sfida più grande è ancora da affrontare: trovare un pianeta simile alla Terra, compatibile
con la vita.
L'ESO, "Osservatorio europeo meridionale", è un'organizzazione intergovernativa che include 13 Stati membri dell'Unione e opera attualmente in due grandi osservatori in Cile.
Uno di questi detiene il telescopio più grande del pianeta, ma sarà presto affiancato da un
progetto ancora più ambizioso: l'"Extremely Large Telescope" (European-ELT) che, come
ha spiegato il direttore dell'Osservatorio Roberto Gilmozzi, sarà l'occhio più grande mai
costruito dall'uomo.
Ma non tutte le componenti del cosmo sono visibili con i telescopi. "Analizzare la parte oscura dell'universo è compito della Radioastronomia" ha spiegato Luigina Ferretti dell'Istituto
di radioastronomia di Bologna, che ha presentato il progetto VLBI, fiore all'occhiello degli
studi sulle onde.
Tra le stelle
Anche le osservazioni dalla Terra hanno però i loro limiti e l'ESA (Agenzia spaziale europea)
sta cercando una risposta. Alvaro Giménez, direttore delle Esplorazioni dell'agenzia, ha
ricordato i successi del telescopio spaziale Hubble, lanciato nel 1990 in collaborazione con
la Nasa, e ha parlato del prossimo ambizioso progetto: il lancio previsto per la primavera
2012 del nuovo satellite GAIA, che permetterà di mappare la galassia, tracciando la posizione e l'orbita delle stelle.
La prossima generazione
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La deputata spagnola Teresa Riera ha ricordato che "l'Europa sta svolgendo un ruolo pionieristico" con "un programma di astronomia efficiente e ben coordinato", ma ha aggiunto
che è "nostro compito rendere i giovani consapevoli dell'importanza della scienza".
L'astronomia è "uno strumento unico per lo sviluppo" e un argomento che affascina molto
i più giovani e può farli avvicinare alla scienza. È quanto ha detto il prof. George Miley
dell'Università di Leiden presentando il progetto olandese "Universe awarness", pensato
"per introdurre i bambini all'emozione della scienza".
...e oltre
Per Salvatore Tatarella "l'astronomia potrebbe portare in un futuro non lontano a scoperte
colossali e conquiste che possono cambiare bruscamente la nostra visione della realtà".
Dopo tutto "più si capisce, più si allarga l'orizzonte delle cose da capire" ha concluso il prof.
Rees ricordando un principio basilare, ma spesso ignorato: "Quasi tutte le persone istruite
al giorno d'oggi credono nell'evoluzione, ma tutti tendono a dare per scontato che il genere
umano sia alla fine di questo processo. Nessun astronomo è di questa opinione..."
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