Petra, la città scavata nella roccia Alcuni anni fa ho visitato Petra, in Giordania, una delle sette meraviglie del mondo moderno, costruita nel cuore del deserto e scolpita nell’arenaria rosa, sorprendente e unica, antica città degli arabi nabatei, ma che presenta anche tracce romane, greche e bizantine. Petra vale da sola il viaggio per l’esperienza indimenticabile che vivrete. Petra è Patrimonio dell’Umanità Unesco. I Nabatei erano un popolo nomade di commercianti proveniente dalla Mesopotamia; si pensa sia stato il re nabateo Aretas I, nel 169 a.C., a scegliere Petra come capitale del suo regno: un luogo molto ben protetto dalla natura, un’oasi nella depressione rocciosa del Wadi Musa, accessibile solamente attraverso la stretta gola, profonda più di cento metri e lunga mille, del Siq. Petra, mappa Petra è un luogo magico e lo si capisce già percorrendo il Siq, così stretto, profondo e lungo.; il Siq sbocca in una spianata luminosa, dove le rocce furono sapientemente scavate, incise e scolpite per ricavarne luoghi di culto, funerari e case. Nel 106, alla morte del re Rabbele II, Petra e il regno nabateo furono annessi all’Impero Romano; Petra fu occupata dai Romani, divenendo una delle città più importanti della provincia dell’Arabia Petrea. Alcune testimonianze dell’antica presenza dei Romani a Petra: i resti dell’anfiteatro e il tracciato della strada lastricata romana nel Siq, riportato alla luce di recente. Petra, teatro romano Petra è un sito archeologico e quello che vediamo oggi è ciò che è rimasto dai frequenti terremoti, dall’abbandono e dall’usura del tempo. Le costruzioni edificate al livello del suolo, le residenze private e la maggior parte dei templi, non resistettero ai frequenti terremoti che colpirono la città, come quelli degli anni 363, 419 e 551 d.C.. L’altro motivo dell’abbandono della città fu legato al declino della sua importanza commerciale; Petra conobbe un periodo di grande sviluppo perché era collocata sulla via commerciale di collegamento tra l’Arabia ed il Mediterraneo, ma quando la rotta delle carovane che attraversavano la penisola del Sinai cambiò, venne meno anche l’importanza della città. Terremoti e declino commerciale furono, dunque, i principali motivi dell’oblio di questa stupefacente città antica. Petra, nel periodo nabateo, fu una città accogliente ed abitata da persone di ogni provenienza: arabi, greci, ebrei, romani, siriani. La Petra nabatea integrò i culti religiosi di ognuno di loro in un sincretismo sorprendente; nei templi di Petra, ogni viaggiatore poteva trovare traccia dei propri dei ed erano frequenti i rituali in onore delle divinità. La religione nabatea dava molta importanza al sole e al suo legame con gli astri; un recente studio ha fatto emergere che gli edifici religiosi e funerari erano costruiti in modo tale da indicare equinozi e solstizi, quindi misurare il tempo, attraverso spazi, aperture ed altari posti in maniera funzionale al passaggio della luce ed al suo posizionamento nel tempo. Petra, El Khasneh, la facciata Il monumento di più alto valore storico, architettonico ed artistico, oltre che scenico, che ancora oggi possiamo ammirare, ve lo troverete davanti dopo aver percorso il Siq, è l’El Khasneh, il cosiddetto “Tesoro del faraone“, interamente scavato nella roccia. El Khasneh venne costruito nel I secolo d.C. per ospitare la tomba del sovrano nabateo che lo commissionò. La caratteristica facciata, incastonata nella parete rocciosa da cui spicca con suggestiva armonia, è larga circa 28 metri e alta quasi 40; interessanti sono le colonne, le cornici e i frontoni che mostrano un’impressionante interazione tra lo stile tradizionale arabo e l’architettura ellenistica. Passeggiando lungo la strada colonnata ed allargando la vista, troverete altre tombe reali, pure scavate nella roccia, ma tutta l’area archeologica testimonia della lunga storia della città, dal periodo nabateo a quello romano e bizantino. Le tombe reali, profusamente decorate, e dai nomi altisonanti, come El Khasneh (Tesoro del Faraone), suggeriscono che i Nabatei credessero in una vita dopo la morte. Gli interni di alcune tombe mostrano bellissime venature dell’arenaria rosa. Da non perdere la visita alla Tomba del Palazzo, alla Tomba Corinzia, alla Tomba dell’Urna e al Monastero. La facciata della Tomba del Palazzo, su tre piani, è una delle più grandi di Petra. Petra, tombe reali scavate nella roccia Petra è stata teatro di numerosi film, grazie alla particolarità del suo incredibile paesaggio, tra i quali uno famoso di Indiana Jones. La visita di Petra basterebbe da sé a giustificare un viaggio in Giordania, ma altre attrazioni paesaggistiche e storiche vi attendono; nell’articolo Giordania: vacanze in fantasia ti propongo quello che è stato il mio piacevole ed interessante itinerario. La Giordania è un paese abbastanza tranquillo, ma si trova in un’area inquieta, quindi prima di partire consultate sempre il sito della Farnesina, Viaggiare Sicuri. Per quanto riguarda il clima, io ci sono stata in agosto e non ho sofferto il caldo; la temperatura è alta, ma c’è pochissima umidità, pertanto non dà fastidio. Cinzia Malaguti Bibliografia: Storica NG nr. 79 M. Rostovtzeff, Città carovaniere, Milano, Pgreco, 2001 National Geographic, Patrimonio dell’Umanità, Milano, RBA, 2016