• I funghi hanno la funzione di decomporre le sostanze morte e così consentono alla sostanza organica di mettersi in circolo nel terreno. • L’eccesso di piogge (forze lunari) in presenza di calore, aumenta l’attività fungina nel terreno e nell’aria coinvolgendo anche le piante coltivate. • Le condizioni ideali, perché i funghi attacchino le piante coltivate, sono: 1. 2. 3. Concimazioni unilaterali e troppo ricche di azoto Terreni con ristagno d’acqua Sesti di impianto troppo fitti o poco areati. SINDROMI DA CARENZA DI ELEMENTI MINERALI • • • • • • • • • • Carenza di azoto: le foglie ingialliscono e restano più piccole della norma. Disturbi generali della crescita. Carenza di boro: nel cavolfiore non si forma bene il fiore, e sulle rosette compaiono zone di colore marrone e marcescenti: fessure trasversali e cavità nel torsolo del cavolo; sui cavoli-rapa appaiono delle croste; suberosi della polpa nella frutta con noccioli; germogli rachitici. Carenza di calcio: causata da un’eccessiva concimazione azotata e potassica, si manifesta sul melo con l’insorgenza della “butteratura amara”, ossia la comparsa di depressioni brunastre e di sapore amaro immediatamente sotto la buccia del frutto. Carenza di ferro: una forte carenza di ferro, spesso causata da eccesso di calcare nel terreno, può portare alla morte dei tessuti fogliari. Se la carenza è lieve (clorosi), le foglie scolorano ed imbianchiscono. Carenza di fosforo: le foglie assumono una colorazione verde-bluastra opaca. Le piante crescono stentatamente. Carenza di magnesio: le foglie più vecchie diventano dapprima gialle tra le nervature, poi di colore marrone. Caduta precoce delle foglie; la formazione dei nuovi getti e dei frutti è piuttosto stentata. Carenza di molibdeno: il molibdeno è importante nel processo di azotofissazione che avviene nei tubercoli radicali; viene attivato con le concimazioni verdi, In caso di carenza - frequente nei terreni acidi - i margini delle foglie si colorano di giallo-marrone, soprattutto nei pomodori e nei cetrioli. La crescita è stentata. Carenza di potassio: le foglie assumono una colorazione rosso-bruna, soprattutto ai bordi e tra le nervature. Disturbi della crescita. Le foglie degli alberi da frutto tendono ad accartocciarsi verso l’alto e i margini imbruniscono e seccano. Carenza di rame: si può manifestare quando nel terreno c’è un eccesso di fosforo che blocca il rame. In tal caso le foglie diventano verde chiaro, gli apici fogliari seccano e la formazione del seme è ostacolata. Clorosi: può dipendere anche da eccessivo ristagno di umidità nel terreno. ANTRACNOSI: è una patologia che colpisce gli steli e le foglie di una pianta con il successivo appassimento e disseccamento della parte aerea corrispondente. BOLLA DEL PESCO: generata da un fungo parassita che sverna sotto le gemme per poi diffondersi sui giovani getti e sulle foglie ed infine sui frutti. I giovani germogli si deformano, le foglie si arricciano sviluppando bollosità, i frutti avvizziscono. CANCRO DEGLI ALBERI: vengono infettati tra gli alberi da frutta le pomacee e le drupacee. Il fungo distrugge il libro ed il cambio e la corteccia si sfalda. COLPO DI FUOCO BATTERICO: malattia causata da batteri e che colpisce il melo, il pero, il biancospino, il cotogno ed il sorbo selvatico. CORINEO: colpisce le foglie delle drupacee e poi i loro frutti nella forma di una “impallinatura”. Sulle giovani foglie compaiono delle piccole macchie circolari e così anche sui frutti. ERNIA DEL CAVOLO: malattia causata da funghi inferiori che penetrano nelle radici e provocano la formazione di tumori. Questa malattia colpisce soprattutto le crucifere. FUMAGGINE: è una patina nerastra che si forma in seguito allo sviluppo di funghi sulla melata prodotta da afidi e cocciniglie FUSARIOSI: i sintomi di questo fungo si manifestano con l’ingiallire e l’appassire delle piante GOMMOSI: a seguito di ferite causate sugli alberi dal gelo o per ristagni di umidità, dalla parte interna della corteccia fuoriesce un liquido gommoso color giallo marrone che in breve solidifica. MACULATURA DELLE FOGLIE: funghi che colpiscono prima le foglie e possono bloccare il metabolismo e la crescita delle piante. MARCIUMI: sono provocati da funghi che colpiscono sia le foglie (marciume del colletto) sia i frutti (botrite) MONILIA: si manifesta in due modi: come seccume degli apici soprattutto nel ciliegio ed albicocco e come marciume del frutto sulle pomacee e drupacee. OIDIO O MAL BIANCO: è una malattia che si manifesta in genere verso la fine del periodo vegetativo della pianta. E’ facilmente riconoscibile in quanto le foglie delle piante si ricoprono di un’efflorescenza biancastra farinosa che le fa seccare. PERONOSPORA: è un fungo molto attivo nei periodi piovosi e si manifesta con una muffa bianco-grigia sulla pagina superiore delle foglie ed una grigio-violetta sulla superficie della pagina inferiore. RUGGINE: vengono colpiti i germogli, le foglie e poi anche i frutti di piante orticole e alberi da frutto. SCLEROTINIA: malattia che provoca l’appassimento di tutta la pianta nel caso delle insalate o delle sole foglie per altri ortaggi. TICCHIOLATURA: è un fungo che si manifesta soprattutto sui fruttiferi (pero e melo) nei periodi di caldo umido. Una volta colpiti i frutti favorisce l’insediarsi di altri patologie (vedi marciumi). COME PREVENIRE LE MALATTIE FUNGINE IL DECOTTO DI EQUISETO L’equiseto arvense è ricco di silicio, portatore di un forte impulso solare. Si spruzza ogni due giorni, di mattina, su pianta e terreno. PREVENZIONE CON PROPOLI LE TISANE: FITOREGOLATORI RITMI DI INTERVENTO: Si ha una buona efficacia irrorando ogni 10 g. – ogni 7/8 in caso di siccità. L’irrorazione per essere efficace deve essere fatta la sera tardi o la mattina molto presto. I risultati sono migliori se l’irrorazione viene effettuata nel giorno consigliato dal calendario biodinamico favorevole all’elemento da trattare.