3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH
,OFDPSRGLLQILDPPDELOLW
j
,OFDPSRGLLQILDPPDELOLWj
$77(1=,21(
Un combustibile può bruciare solo se è miscelato
con l’aria entro limiti percentuali (in volume) ben
precisi, compresi in un intervallo di valori
determinati e tabellati, caratteristici per ogni
sostanza combustibile.
3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH
,OFDPSRGLLQILDPPDELOLW
j
,OFDPSRGLLQILDPPDELOLWj
E’ l’insieme dei valori
percentuali la cui
miscela combustibile
– aria può bruciare, in
presenza di innesco.
I
valori
estremi
dell’intervallo
di
valori si chiamano
“OLPLWH LQIHULRUH” e
OLPLWH VXSHULRUH” di
infiammabilità.
3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH
,OFDPSRGLLQILDPPDELOLW
j
,OFDPSRGLLQILDPPDELOLWj
3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH
/DWHPSHUDWXUDGLDFFHQVLRQHRGLDXWRDFFHQVLRQH
Esprime la temperatura al di sopra della quale un
combustibile inizia spontaneamente a bruciare se
opportunamente miscelato con aria, anche in
assenza di innesco con fiamma o scintilla.
Abete (trucioli)
T=260 °C
Carta
T=230-250 °C
Gomma
T=294-310°C
Plastica
T=470 °C
3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH
$XWRFRPEXVWLRQH
$77(1=,21(
1RQFRQIRQGHUHDXWRDFFHQVLRQHFRQ
DXWRFRPEXVWLRQH
$872$&&(16,21(
Esprime la temperatura al di sopra
della quale un combustibile inizia
spontaneamente
a
bruciare
se
opportunamente miscelato con aria,
anche in assenza di innesco con
fiamma o scintilla.
$872&20%867,21(
Combustione spontanea di una sostanza
combustibile, senza nessun apporto di
energia dall’ esterno, a seguito di una
reazione di ossidazione inizialmente
lenta, con successivo graduale e sensibile
accumulo di calore, provocata da
fenomeni di fermentazione e di
ossidazione.
3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH
$XWRFRPEXVWLRQH
%DVVRULVFKLR
0HGLRULVFKLR
$OWRULVFKLR
-Acqua ragia vegetale
-Olio di arachidi, di
palma, di ricino
-Semi di cotone
-Cacao in chicci
-Carbone bituminoso
-Carta da macero umida
-Cuoio e cascami unti
Fertilizzanti
-Fieno
-Olio di legno, di mais,
di oliva, di soia
-Carbone di legna
-Colori ad olio
-Erba medica
-Farina di pesce
-Olio di fegato di merluzzo, di
lino, di pesce
-Stracci o tessuti imbevuti di
olio e vernice
-Stracci o tessuti imbevuti di
colori ad olio
3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH
/DWHPSHUDWXUDGLXQDILDPPD
Alcuni esempi pratici:
6LJDUHWWD
temperatura da 200 a 400°C
)LDPPLIHUR
Circa 1000°C
6FLQWLOOH
temperatura da 600 a 1000°C
3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH
/DWHPSHUDWXUDGLXQDILDPPD
La temperatura delle fiamme varia a seconda del
tipo di combustibile, alcuni esempi:
&RPEXVWLELOLVROLGL
temperatura da 500 a 800°C
&RPEXVWLELOLOLTXLGL
temperatura da 1300 a 1500°C
&RPEXVWLELOLJDVVRVL
temperatura da 1600 a 3000°C
3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH
/DWHPSHUDWXUDGLFRPEXVWLRQH
È il più elevato valore di temperatura raggiunto dai
prodotti della combustione di una determinata
sostanza. Il valore effettivo della temperatura di
combustione dipende dalle modalità reali con cui
tale fenomeno si sviluppa (all’ aperto, al chiuso,…).
Carta-Legna
T=1300-1700 °C
Gomma
T=1100-1800 °C
Plastica
T=1800-2000 °C
Idrogeno
T=2200 °C
Propano
T=2230 °C
/
¶,1&(1',2
/¶,1&(1',2
,SURGRWWLGHOODFRPEXVWLRQH
,SURGRWWLGHOODFRPEXVWLRQH
Fiamme
Combustione
Calore
Fumi e particelle
Gas e vapori
,SURGRWWLGHOODFRPEXVWLRQH
&RQVHJXHQ]HVXOO
¶XRPRHVXOO¶DPELHQWH
&RQVHJXHQ]HVXOO¶XRPRHVXOO¶DPELHQWH
Calore
Ult. Svil. Calore
Danni ai beni
Propag. Fiamme
Corrosione
Perdita
materiali
Infiammabili
Combustione
Gas
Fumi
Corrosivi
Morti x ustioni
Tossici
Morti x intossic.
Deficienza ossig.
Soffocamento
Vis. Ridotta
Esodo impedito
Perdite
vite umane
3URGRWWLGHOODFRPEXVWLRQH
/HILDPPH
Sono il principale veicolo
propagazione dell’ incendio.
di
Effetto principale sull’ uomo: le ustioni che possono essere anche mortali.
La temperatura di una
fiamma si aggira infatti sui
1100 °C.
3URGRWWLGHOODFRPEXVWLRQH
/HILDPPH
In particolare nell’ incendio di combustibili
gassosi è possibile valutare,
in modo
approssimativo, il valore raggiunto dalla
temperatura di combustione dal colore della
fiamma.
3URGRWWLGHOODFRPEXVWLRQH
,O&DORUH
Il calore generato dipende dal potere
calorifico del combustibile.
Il SRWHUHFDORULILFR è il calore massimo
che il combustibile può produrre:
Maggiore è il potere calorifico della sostanza
che sta bruciando e maggiore sarà la possibilità
che si inneschino altri incendi in zone
circostanti a causa del forte calore
(autoaccensione).
3URGRWWLGHOODFRPEXVWLRQH
,)XPLHOHSDUWLFHOOH
Sono gli elementi incombusti o le ceneri
che - essendo leggeri - vengono trascinati
verso l’ alto dalle correnti ascensionali
generate dal calore.
Fra di essi non va trascurato il vapore
acqueo che è anch’ esso un prodotto della
combustione.
3URGRWWLGHOODFRPEXVWLRQH
,)XPLHOHSDUWLFHOOH
I fumi possono essere (a seconda del
combustibile):
•ELDQFKL (vapore acqueo)
•QHUL (dalla combustione di sostanze
plastiche)
•JULJL (un misto dei due ed i più comuni)
3URGRWWLGHOODFRPEXVWLRQH
,)XPLHOHSDUWLFHOOH
Il fumo caldo, più leggero dell’ aria
TENDE A DIFFONDERSI
RAPIDAMENTE ED A SALIRE
VERSO L’ ALTO
3URGRWWLGHOODFRPEXVWLRQH
,)XPLHOHSDUWLFHOOH
Rischi principali:
•
•
•
•
•
5LGXFHRDQQXOODODYLVLELOLWj
)DYRULVFHO¶LQVRUJHQ]DGHOSDQLFR
,QWHUIHULVFHVXOODIXQ]LRQHUHVSLUDWRULD
,UULWD]LRQLDJOLRFFKL
*UDYL GDQQL DOO¶RUJDQLVPR R OD PRUWH
SHU³LSHUWHUPLD´
3URGRWWLGHOODFRPEXVWLRQH
,)XPLHOHSDUWLFHOOH
Rischi principali:
• A causa della sua densità ed opacità ULGXFH R
DQQXOOD OD YLVLELOLWj causando perdite di
orientamento e prolungando i tempi di
permanenza in situazioni pericolose.
Massima visibilità a livello del terreno.
Un fumo grigio con concentrazione del 4% in
aria oscura totalmente la visibilità ad una
distanza di soli 15 metri dalla sorgente di luce.