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Il FAI – Fondo Ambiente Italiano
presenta la mostra
Christiane Löhr. Dividere il vuoto.
20 maggio - 5 settembre 2010
Villa e Collezione Panza, Varese
“Nel lavoro di Christiane Löhr troviamo la poesia delle piccole cose della natura. L’artista con le composizioni che costruisce unendo i fili d’erba - ci mostra la bellezza di un mondo
delicato, che continua anche quando è privato della vita. E’ piccolo il materiale che l’artista
usa e quindi anche le opere che crea. Rivela il paziente lavoro di chi ama le minuscole
cose che ci circondano… Si riscopre così la nostra vera natura. Siamo viventi come le
erbe dei prati. Torniamo a conoscere le nostre origini lontane, ma che anche oggi ci danno
nutrimento.”
Così Giuseppe Panza di Biumo, recentemente scomparso, ha descritto il lavoro
dell’artista tedesca Christiane Löhr, le cui opere fanno parte della Collezione Panza dal
2003.
Il FAI – Fondo Ambiente Italiano presenta la mostra “Christiane Löhr. Dividere il
vuoto.” dal 20 maggio al 5 settembre nelle Scuderie di Villa e Collezione Panza.
In esposizione oltre cinquanta opere tra disegni, sculture e installazioni, la maggior
parte delle quali realizzate esclusivamente per gli spazi espositivi del museo.
I lavori di Christiane Löhr sono creati attraverso il contatto diretto con la natura e la sua
relazione con lo spazio. L’artista utilizza materiali inconsueti come i semi di diverse
piante - cardo selvatico, edera, graminacee - oppure crini di cavallo per realizzare le
sue installazioni che, come microcosmi lievi e raffinatissimi, rimandano a un'architettura
immaginaria, preziosa e complessa, ma allo stesso tempo espressione di una solidità
rassicurante.
L’allestimento della mostra si snoda nei tre spazi delle Scuderie della Villa.
Nella Scuderia grande l’artista manifesta la sua ricerca attraverso la creazione di undici
gruppi di sculture installate su basi di legno e concepite come isole. Le opere
dell’artista si relazionano con gli spazi, li definiscono e ne mostrano le simmetrie, la
struttura e l’ordine. In alcune - quali La piccola torre, Il piccolo tempio e La piccola
piramide - sono espliciti i segni che riportano ad architetture ispirate alle culture orientali,
indù e islamiche che affascinano l’artista, o alle nervature delle volte delle cattedrali
gotiche, come traspare dalla scultura Forma d’archi con piccola elevazione.
Con il contributo e il patrocinio di
Con il patrocinio di
Si ringrazia
Nella Limonaia coabitano, sulle sole pareti, sia le sculture realizzate con materiali diversi,
sia i disegni eseguiti a pastello a olio, a grafite e inchiostro: il risultato è la lettura di un
ambiente che appare intimo, lieve e arioso.
La sua arte è sospesa tra la leggerezza apparente delle sue costruzioni e la
semplicità dei materiali utilizzati che, parte integrante del mondo in cui viviamo,
rimandano a forme pure ed eleganti libere da inutili sofisticazioni.
Nella Scuderia piccola della Villa, la Löhr ha creato un’installazione che rimanda
anche all’uso originario del luogo: una grande forma tubolare composta da fili di crine di
cavallo e aghi per cucire che, all’altezza degli occhi di chi l’osserva, attraversa i due lati
opposti della parete della stanza. Sfruttando la straordinaria flessibilità ed elasticità del
materiale, l’artista ha installato una forma organica la cui lunghezza risulta interrotta
molteplici volte da nodi che evidenziano una sorta di trama: l’opera sembra quasi
attraversare in punta di piedi lo spazio della stanza per andare oltre, assumendo davvero
una dimensione metafisica.
Nei suoi lavori l’artista esprime, con una sorta di concentrazione religiosa, il riflesso di un
mondo interiore molto personale. Fragili e delicate e allo stesso tempo robuste ed
eterne, le sue installazioni interagiscono nello spazio con il vuoto che le circonda e
insieme le divide, con l’intento, quasi, di sottrarre forza vitale alla trasparenza dell’aria.
Con la mostra “Christiane Löhr. Dividere il vuoto.” si intende proseguire quella continua
ricerca e valorizzazione del lavoro di artisti collezionati da Giuseppe Panza, iniziata
con le esposizioni dedicate a Dan Flavin (2003-04), Lawrence Carroll (2005), Richard
Long (2006), Anne Appleby (2007), Joseph Kosuth (2007) James Turrell (2008), Franco
Vimercati (2008).
La mostra è a cura di Anna Bernardini – Responsabile scientifico e organizzativo di Villa
e Collezione Panza.
Il catalogo è edito da salon verlag. In catalogo un testo critico di Bruno Corà, un
contributo inedito di Giuseppe Panza e un’intervista all’artista.
Con il contributo e il patrocinio della Provincia di Varese, con il patrocinio del Comune di
Varese, grazie a Noname.
Orari: 10 –18. Ultimo ingresso ore 17.30.
Ingresso per mostra, Villa e Collezione Permanente: Adulti: 8 euro; Ridotti (bambini 412 anni): 3 euro; Iscritti FAI: gratuito.
Per informazioni:
FAI - Villa e Collezione Panza. Piazza Litta 1, Varese - tel. 0332/283960; e-mail:
[email protected]
Servizi per il pubblico:
Ristorante: Luce 0332/242199. Caffetteria.
Bookshop; Visite guidate (su prenotazione); parcheggio interno.
Per maggiori informazioni sul FAI consultare il sito www.fondoambiente.it
Ufficio Stampa FAI:
Simonetta Biagioni - stampa - tel. 02-467615219; [email protected]
Novella Mirri – radio e televisione – tel. 06-32652596; [email protected]
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