Scatole per spezie

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Scatoleperspezie
Schede di Carlotta Bortolotti e Silvia De Marco
I cramars, il cui nome deriva dal tedesco kram (merce), erano mercanti soprattutto di tele e di spezie, attivi per tutta l’epoca
moderna fino ai primi decenni del Novecento. Si spostavano prevalentemente a piedi o con l’ausilio di trasporti occasionali
come barche e zattere lungo i fiumi.
Originari della Carnia, “cerniera” tra l’Adriatico e il bacino danubiano, conducevano i loro commerci prevalentemente in
Austria, Germania e Boemia. In particolare sono stati individuati due principali flussi migratori: il primo, proveniente
dall’area nordica della Carnia ( Gorto e Alto But), riguardava commercianti di stoffe, spezie e medicine diretti verso i paesi
tedeschi; il secondo, proveniente dall’area meridionale, era invece costituito da artigiani, soprattutto tessili che si dirigevano
verso sud (pianura friulana, Istria e Venezia). Gli itinerari dei cramars ricalcavano fedelmente le antiche piste carovaniere
percorse dalle popolazioni preistoriche e trasformate in strade dai romani: la più importante via di transito, infatti, è
senz’altro quella del Passo M. Croce che, riprendendo il tracciato della consolare romana Via Julia Augusta, congiungeva
Aquileia a Innsbruk. Lungo i percorsi sorsero istituti monastici, ospedali, ricoveri a favore dei passanti e commercianti che
impiegavano anche 15 giorni per raggiungere a piedi Salisburgo partendo da Collina.
Essendo l’attività commerciale complementare a quella agro- pastorale, i mercanti emigravano d’inverno e ritornavano agli
inizi dell’estate, in tempo per i lavori nei campi. Non per tutti i cramars però si trattava di un’attività stagionale, poiché
l’apertura di veri e propri negozi o i matrimoni in terra tedesca potevano essere motivo di stanziamento oltralpe.
Le merci trasportate riempivano scatole ovali, scomparti di bauli o i cassettini della crassigna o crama, il mobiletto in legno per
il trasporto sulla schiena della mercanzia. Stoffe di seta e di cotone, lane, calze, cordami, tè, zucchero, caffè, tabacco e ogni
genere di spezie, dal cinnamomo alla cannella, dalla noce moscata ai semi di coriandolo, erano tra i prodotti più commerciati.
In particolare le spezie erano importanti sia per l’alimentazione sia come medicamenti: agli effetti farmacologici si andavano
a sommare le virtù quasi magiche che venivano loro attribuite.
Quella dei cramars era una vera e propria professione che richiedeva una prima istruzione in cui si imparava a leggere,
scrivere e far di conto, seguita da un duro periodo di garzonato presso un negozio di un affermato cramar in territorio
tedesco. Durante questo periodo i rientri in patria dei garzoni erano assai rari non essendo il più delle volte nemmeno
previsti dal contatto, ma soprattutto per non gravare economicamente sulla famiglia.
Scatola ovale per speziale “CAROFFOLI PESTI”
Legno; 14,5x39x18 cm./Inv. 319
Scatola porta-oggetti con scritta frontale “CAROFFOLI PESTI” abbellita da
decorazioni floreali e le cui iniziali sono in maiuscolo e dipinte di rosso con un fiore nel
centro. Stato conservativo discreto: la cornice della base ha subito danni ed un principio
di distacco e vi sono segni di tarlatura
Scatola ovale per speziale “VETRIOLO DI C°”.
Legno; 14x38x17,5 cm./Inv. 398
Scatola con coperchio, dipinta in nero, con scritta rossa su cartiglio giallo “VETRIOLO
DI C°”. All’interno scritta a matita “DA VENDERSI A LIRE 3,00 AL ETTO”.
Stato conservativo discreto:cadute della superficie pittorica e segni di umidità.
Vetriolo è il nome comunemente usato per indicare l’Acido solforico, impiegato
specialmente nella produzione di fertilizzanti.
Scatola ovale per speziale “CHIODI DI GAR.”.
Legno di faggio dipinto; 14x41,5x19 cm./Inv. 399
Scatola con coperchio, dipinta in azzurro-carta da zucchero, con scritta rossa entro
cartiglio grigio chiaro “CHIODI DI GAR.”. All’interno biglietto con scritta “L 60
ALL’ETTO”. Sotto il coperchio scritta a matita non leggibile.
I chiodi di garofano sono i boccioli fiorali dell’albero Eugenia caryophillata originario delle
Molucche e coltivato estesamente a Zanzibar e nel Madagascar; contengono un olio
essenziale costituito prevalentemente di eugenolo, una droga conosciuta in Oriente fin
dai tempi antichi. Stimolante e digestiva, l’essenza ha anche un’azione calmante in caso
di mal di denti e viene tuttora usata in odontoiatria per distruggere la polpa dentaria. I
chiodi di garofano trovano svariati utilizzi anche in cucina come aromatizzante di cibi e
bevande.
Scatola ovale per speziale “CURIANDOLI”.
Legno di faggio dipinto; 15x39x18,3 cm./Inv. 400
Scatola con coperchio, dipinta in marrone scuro con tracce di vernice verde con scritta
rossa su cartiglio giallo “CURIANDOLI”. All’interno scritta a matita “0,1 AL HG L
3,96 (?)”.
Il Coriandolo o Coriandrum sativum è una pianta appartenente alle Ombrellifere i cui
frutti vengono fatti essiccare e utilizzati come aroma. L’olio essenziale è comunemente
usato per le sue proprietà digestive, ma anche per frizioni contro i reumatismi.
Conosciuto anche con il nome di "prezzemolo cinese" (le sue foglie, in Oriente, sono
utilizzate al posto del prezzemolo), il coriandolo appartiene alla stessa famiglia del
cumino, dell'aneto, del finocchio e naturalmente del prezzemolo.
Coriandrum deriva dal greco ed indica genericamente 'un qualcosa che fa bene
all'uomo'. Sativum deriva invece dal latino e vuol dire 'adatto ad essere coltivato'.
Originario del Medio Oriente trova impiego fin dalla più remota antichità come pianta
aromatica e medicinale ed in alcune tombe egizie viene raffigurato come offerta. I
Romani lo usarono moltissimo e secondo Plinio mettendo alcuni semi di coriandolo
sotto il cuscino al levar del sole si poteva far sparire il mal di testa e prevenire la febbre.
Il coriandolo è uno degli aromi più costanti della nostra tradizione; dai semi rivestiti di
zucchero prendono nome i coriandoli di Carnevale, in un secondo momento
pallottoline di gesso, ora dischetti di carta multicolori.
Scatola ovale per speziale “FENOCCHIO
Legno di faggio dipinto; 15x38,7x18 cm./Inv. 401
Scatola con coperchio, dipinta in marrone scuro con scritta rossa su cartiglio giallo
“FENOCCHIO”. All’interno scritta a matita “..L 2,40”.
Il finocchio, usato come correttore di sapore e come spezia, è alla base di decotti contro
la tosse e di tisane in caso di leggeri disturbi digestivi nei lattanti. La medicina popolare
lo indica come stimolante della secrezione lattea
Scatola ovale per speziale “MANDORLE AMARE”
Legno di faggio dipinto; 14x38x19 cm./Inv. 405
Scatola con coperchio, dipinta in marrone scuro con scritta rossa su cartiglio giallo
“MANDORLE AMARE”. Coperchio non originale.
Originario dell’Oriente, il Prunus amygdalus produce dei frutti che contengono sostanze
diverse nelle due varietà dulcis e amara. Dalle mandorle dolci si estrae un olio usato come
blando lassativo, in pomate, come emolliente e protettivo della cute, o anche come
veicolo di altri farmaci.
Le mandorle amare sono invece velenose per la presenza potenziale di acido cianidrico,
che si forma in seguito alla masticazione e all’insalivazione. La loro essenza è usata in
profumeria per la produzione di saponi di qualità. Le mandorle hanno una lunga
tradizione in fatto di cosmesi: si dice che Cleopatra facesse ricorso al latte di mandorle
per conservare la sua leggendaria bellezza. Non trascurabile è poi l’impiego delle due
varietà di mandorle in cucina, soprattutto per la preparazione di dolci.
Scatola ovale STRAMONIO
Legno; 15,5x39,5x17,5 cm/Inv. 1370
Scatola con coperchio. Due etichette: una verde con scritta “STRAMONIO” e l’altra
con croce rossa e scritta “STRAMONIO”.
Lo stramonio è una pianta fortemente velenosa, da usare con moderazione. Cresce
spontaneamente nei terreni sabbiosi o tra i ruderi e contiene sostanze come la
josciamina, l’atropina e la scopolamina che gli consentono un’azione simile a quella della
Belladonna: è infatti sedativo, antinevralgico, antispastico calmante le tossi e le coliche
intestinali.
Le foglie possono essere fumate per combattere l’asma, sia arrotolate in sigarette che
mescolate al tabacco della pipa. Si usa anche come calmante locale.
Scatola ovale “MELISS”
Legno; 18,7x40x18,4 cm./Inv. 1370b
Scatola con coperchio. Due etichette sui lati corti: una di colore verde con scritta “ER.
MELISS.”, l’altra con scritta “CAINCA RAD”.
Sotto il coperchio scritta “SEMI CEDRO E CUMINO…CEN. 10 L’ONCIA”.
Stato conservativo discreto: principio di stacco della cornice inferiore e segni di umidità
e tarlature sul coperchio.
La melissa è una pianta che si trova frequentemente in campagna, le cui foglie
stropicciate emanano un gradevole odore di limone; le estremità fiorite, che sono anche
quelle usate in terapia, profumano gli armadi e ne allontanano i parassiti. L’infuso è uno
stimolante della digestione ed un calmante del sistema nervoso. Mediante frizioni è
usata per sedare dolori reumatici e nevralgici.
Il cedro, o citrus medica, deve il suo nome latino non a particolari proprietà terapeutiche
ma al fatto che i romani considerassero questo frutto originario della regione della
Media. Ricco, come gli altri agrumi, di vitamine C e P, ha, come arancia e limone,
proprietà antisettiche, antiscorbutiche e antiputride. Nella medicina tradizionale i semi
sono ritenuti elemento energetico, la flagranza dei fiori ottima a vincere la nausea delle
gestanti, il succo stimato efficace antidoto ai veleni, le foglie repellenti per le tarme e
dotate di ottime proprietà antispasmodiche, se utlizzate come infuso.
Per quel che riguarda il cumino, invece, oltre alla pianta originaria del Mediterraneo
orientale, ne esiste una varietà diffusa dall’Europa all’Asia Centrale conosciuta come
cumino dei prati. Tradizionalmente sfruttata come aromtizzante dei cibi e nella
preparazione di liquori digestivi, nella medicina popolare viene usata per aumentare la
secrezione lattea nelle nutrici, come blando diuretico e antisettico delle vie urinarie,
come espettorante e, vista la sua scarsa tossicità, per attenuare i disturbi digestivi nei
bambini. La medicina popolare ne raccomanda l’uso anche in veterinaria, ad esempio
nella preparazione di medicinali con funzione digestiva.
Scatola con coperchio “ALUMNATO”,
Legno; 15,5x40x18,5 cm./Inv. 1370c
Stato conservativo discreto: principio di stacco della cornice del coperchio e della base.
Scatola con coperchio. Due etichette sui lati corti: una verde con la scritta
“ALUMNATO”, l’altra mancante, ma segni evidenti della sua presenza.
I sali alluminati più conosciuti sono l'alluminato di sodio e l'alluminato di potassio.
Scatola con coperchio “ANTIMONIO”,
Legno; 16x40x18,5 cm./Inv. 1370d
Scatola con coperchio. Etichetta con scritta “ANTIMONIO” e croce rossa. Sotto il
coperchio scritta in matita “PIANTA ERBACEA COMUNE” e altre variamente
comprensibili tra le quali si distingue “ONCIE 6”. Cattivo stato conservativo:
lacerazione sul corpo della scatola; principio di stacco della cornice nella base e nel
coperchio e segni di umidità. Semimetallo, l’antimonio è un elemento noto e usato nei
suoi composti sin dall'antichità (antecedente al 3000 a.C.). La stibnite, solfuro di
antimonio, veniva usata sia come medicamento che per truccare gli occhi. Plinio il
vecchio lo chiamava stibium mentre attorno all'800 d.C. era più usato il nome di
antimonium e i due nomi furono usati alternativamente sia per l'elemento che per il suo
solfuro.. L'antimonio è stato usato nel trattamento della schistosomiasi; data la sua
affinità con lo zolfo,. Piccole dosi riescono ad uccidere il parassita senza danneggiare
troppo l'organismo del paziente.
Scatola con coperchio “FIORI..”,
Legno; 15x40x17,5 cm./Inv. 1370e
Scatola con coperchio sul quale vi è una scritta a matita illeggibile. Sotto di esso scritta
“ONCIA 6”. Due etichette sui lati corti: una di colore verde con scritta “FIORI…”,
l’altra con scritta “COCCOLE LEN.”
Stato conservativo discreto; si rileva solo una diffusa tarlatura.
Scatola con coperchio “BRIONIA.”,
Legno; 14,5x39,5x17,5 cm./Inv. 1370f
Scatola con coperchio. Sotto il coperchio scritta “ONCIA 6-5”. Due etichette sui lati
corti: una di colore verde (probabilmente di un periodo successivo alla costruzione della
scatola) con scritto “BRIONIA”, l’altra con la scritta “RAD. BRIONIA”.
La Brionia è una pianta delle cucurbitacee la cui grossa radice è un purgante molto
potente. Sempre la radice un tempo veniva usata popolarmente come sostitutivo
dell’alruna.
Scatola ovale ALLUME CRUDO
Legno; 13,5x36,5x15 cm./Inv. 1371
Stato conservativo discreto: lesione della cornice inferiore.
Scatola con coperchio. Traccia di etichetta sulla quale è presente una scritta a matita
illeggibile. Sotto il coperchio scritta a matita “ALLUME CRUDO 5 CENTESIMI
L’ONCIA” (il numero 5 è sovrapposto ad un precedente numero 4).
L’allume è derivato dalla cottura dell’alunite, e in passato era molto importante nelle
industrie tessili come fissatore per colori e per la lavorazione della lana, nella
realizzazione delle stampe su pergamena, nella fase di conciatura delle pelli, nella
produzione del vetro, e in medicina come emostatico.
Scatola ovale BORACE VENETO
Legno; 13,5x36,5x15,5 cm./Inv. 1371b
Scatola con coperchio. Lacerto di etichetta di carta su un lato corto, sull’altro scritta a
matita “…VENETA”. All’interno della scatola etichetta verde con scritta “BORACE
VENETO”. Sotto il coperchio scritta “CENTESIMI 8 L’ONCIA” (il numero 8 è
posteriore ad un precedente 6). Segni di umidità diffusa.
Il borace, importato in Europa da Marco Polo, favorì la nascita di un’industria di
raffinazione a Venezia dove veniva prodotto il borace veneziano. Il borace si trova
naturalmente nei depositi di evaporite prodotti dalla ripetuta evaporazione di laghi
stagionali; viene usato in detergenti, saponi, disinfettanti o convertito in acido borico,
quale antisettico.
Scatola ovale da speziale
Legno; 10x26x11,7 cm; Inv. 1372
Scatola con segni di umidità sul coperchio.
Scatola ovale da speziale SEMI ANICI”.
Legno; 7x24x9 cm; Inv. 1373
Scatola con coperchio. Su uno dei lati corti scritta a matita “SEMI ANICI”.
Segni di umidità ed una lesione su uno dei lati lunghi.
L'anice verde viene coltivata soprattutto per i suoi semi. È una pianta originaria
dell'Oriente e i suoi fiori bianco-giallastri sono seguiti da piccoli semi ovali, apprezzati
per secoli per le loro proprietà aromatiche e salutari. Come il finocchio è utilizzato per
aumentare la secrezione lattea delle donne in allattamento. Un tempo nelle lunghe
marce estive veniva distribuito ai soldati liquore d’anice mescolato con acqua per le sue
proprietà dissetanti e si riteneva, erroneamente, che questa bevanda preservasse dal tifo.
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