Zemfira e il Rock d’Autore in Russia Di Thimoty Barbieri Il panorama musicale russo negli anni Sovietici e nella Nuova Russia Nella storia della musica rock russa si evidenziano due periodi: il periodo del Rock’n’roll ed il periodo del Rock. Il Rock’n’Roll è arrivato nel periodo sovietico dopo il “Festival mondiale della gioventù studentesca”, svoltosi nel 1957. All’inizio degli anni ’60, la Rock Music esisteva in URSS in modo praticamente clandestino, e apparteneva alle persone che potevano vantare contatti di tipo personale con l’Occidente, che potevano garantire loro la possibilità di procurarsi i nastri dei brani Rythm’n’Blues americano e “Big Beat” britannico. La maggior parte di questi brani erano interpretati dai “Beatles” e dai “Rolling Stones”. Nella metà degli anni ’60, compaiono i primi gruppi “Beat”, ed i primi gruppi “Rock”; “Slavjanje”, “Stranniki”, “Pesniari”. Per legittimare la propria musica e la propria esistenza, ed avere la possibilità di avere un pubblico, i primi gruppi rock russi erano costretti a “mascherarsi” come autori dell’unica corrente ufficialmente approvata, il genere dell’ “estrada” sovietica, un movimento musicale di facile ascolto, destinato all’intrattenimento, con testi e temi che esaltavano la morale, gli ideali sovietici, l’amicizia, il coraggio, l’amore, la bellezza femminile. Contemporaneamente, la musica dall’estero arrivava anche tramite il canale di scambio culturale con gli altri paesi socialisti del blocco sovietico: di particolare popolarità il gruppo polacco degli “Skaldi”. La necessità per i primi gruppi rock di ricadere all’interno degli schemi della Estrada li rende caratteristici nell’abbigliamento e nel modo di presentarsi (il cosiddetto “Russkij-Kitch”, o “kitch” russo): utilizzando abiti che richiamavano il folklore o l’abito tradizionale russo. Alla fine degli anni ’60, diventa molto popolare tra la gioventù sovietica la musica anglo-americana (Beatles e Rolling Stones), tanto da riuscire ad uscire dalla clandestinità e da diventare un fenomeno di massa “tollerato” dal regime. Nelle scuole e nelle università si formano decine di gruppi rock composti da studenti che cantano le canzoni tratte dal repertorio di gruppi occidentali. In questi tempi per la “Estrada” ufficiale sovietica, il movimento del rock’n’roll era rappresentato dal “Twist”, una forma musicale decisamente più leggera e commerciale. Le canzoni sovietiche più popolari negli anni ’60 sono “Chernii kot” (Il gatto nero), “Koroleva Krasoti” (Regina di Bellezza), “Gde-to na Belom Svete” (Da qualche parte nel cielo bianco). Negli anni ’70 il Rock di maggiore impatto continua ad essere un evento di cultura musicale clandestino, e si lega anche alla nascita di un nuovo movimento, quello dei “Bardi Russi”, quali Bulat Okudzhava, e Vladimir Visotskij. In questo contesto nasce il fenomeno del “magnitizdat”, un processo secondo cui i cantanti incidevano in casa, senza l’utilizzo di uno studio, in modo artigianale e su nastro. Dal nastro archetipo (la “Master-Kopija”), seguiva una distribuzione ed una duplicazione clandestina delle registrazioni, effettuata a catena tra le centinaia di appassionati del genere. Questo fatto è particolarmente importante nella storia del rock russo, perché è la causa per cui gli autori rock russi risultanto in questo periodo indifferenti al tentare sperimentazioni acustiche e musicali di tipo più complesso, limitandosi ad arrangiamenti semplici e lineari, non avendo la possibilità di accedere a strumenti ed attrezzature elettroniche di alta qualità per le proprie registrazioni. Per questo motivo si sviluppa negli artisti stessi e negli ascoltatori l’abitudine ad una sorta di “minimalismo musicale”: la voce dell’autore, la chitarra e il ritmo della batteria erano le uniche caratteristiche di accompagnamento dei brani del rock russo. Maggiore attenzione veniva dedicata al testo delle canzoni, che spesso avevano carattere critico e sociale, con contenuti fortemente emotivi. Nella seconda parte degli anni ’70 la musica occidentale fa definitivamente il proprio ingresso ufficiale in Unione Sovietica. L’unico studio di registrazione musicale approvato dal governo, lo studio “Melodja”, comincia ad incidere una serie di album intitolati “Melodie e Ritmi della Estrada Estera”, che contenevano gli hit più famosi di stelle quali Elvis Presley e Tom Jones. In questi anni arrivano in URSS le canzoni di Cliff Richards ed Elton John. Negli anni ’80 le Olimpiadi a Mosca creano un enorme effetto di catalizzazione che contribuisce alla legittimazione della musica Rock, tanto che nel 1982 viene fondata una associazione ufficiale di musicisti Rock. E’ in questo periodo che nascono i movimenti più importanti del Rock nell’Unione Sovietica: il Rock’n’Roll classico, il Folk Lirico, l’Heavy Metal, il Punk Rock, il New Wave, il Jazz-Rock. I migliori gruppi rock incidono in questo periodo i loro album più famosi. Tra i gruppi degni di nota: “Kino”, “Alissa”, “Mashina Vremeni”. Nel 1986, negli Stati Uniti viene inciso l’album “Red Wave”, che raccoglie le canzoni di quattro gruppi Rock russi: “Aquarium”, “Strannie igri”, “Alissa” e “Kino”. Dopo questo album, gli artisti sovietici riescono finalmente ad ottenere il permesso di organizzare tourneé musicali che comprendono anche date all’estero. Alla fine degli anni ’80, in piena Perestroijka gorbacheviana, i gruppi rock cominciano a diventare veri e propri progetti commerciali, ed inizia una nuova tendenza del rock russo, quella della formazione di gruppi commerciali sulla scia delle tendenze dell’occidente, allontanandosi dall’impostazione marcatamente d’autore a cui avevano dato il via i Bardi. Gli anni ’90 e 2000 vedono una affermazione completa della tendenza all’uso del Rock dal punto di vista commerciale, con la ingegnerizzazione di gruppi (boy band, girl band) costruiti appositamente in termini di immagine, e allontanandosi anche dalla tradizione del testo esclusivamente scritto in lingua russa, come ad esempio il gruppo “Tatu”. La rinascita del rock russo e la contaminazione con l’Occidente Il rock, come ogni evento culturale, porta dentro di sé la cifra di una protesta, di qualsiasi tipo essa sia: è questo aspetto che lo rende più popolare e gradito alle masse, e più a gran voce si esprime questa protesta, maggiore è l’apprezzamento che essa riceve. Con la nascita del rock in occidente il rock russo condivide lo stesso carattere di protesta, dissenso, voglia di nuovo. Tuttavia i temi delle canzoni rock’n’roll occidentali riguardavano agli inizi la vita quotidiana degli adolescenti: scuola, genitori, automobili, e amore giovanile. Il rock’n’roll giovane occidentale diventa popolare in un contesto di sostanziale agiatezza sociale, per il fatto che gli “adulti” non capiscono la nuova musica dei giovani, ed esprimono apertamente il proprio dissenso. E’ questo aspetto che rende nuovo per i giovani il genere musicale, e il motivo che lo rende ancora più attraente. Il rock russo, per lunghi anni, è stato alla base della cultura della gioventù sovietica, e fino all’inizio degli anni ’90 ha goduto di questa popolarità proprio perché rivestiva questo netto carattere di protesta, in particolar modo contro il regime dello stato. Era importante protestare, andare controcorrente, esprimere la propria soggettività attraverso il canale del rock clandestino. Portare la giacca di pelle, indossare vestiti scuri, trascorrere l’intera giornata nei cortili e nei pianerottoli bevendo alcolici, erano costumi trasmessi dagli autori e che erano considerati di moda e uno stile legato alla protesta. Se dunque rock occidentale e rock russo condividono un carattere di rottura, solo in un secondo tempo il rock occidentale (Bob Dylan, Bruce Springsteen) matura un carattere più fortemente sociale e di denuncia anche politica, aspetto che il rock russo assume (anche se solo clandestinamente), quasi fin da subito. Con la caduta del regime sovietico, verso la fine degli anni ’80, dopo dieci anni di protesta rappresentati dal rock russo, il grido di voglia di rinnovamento insito nel rock russo viene improvvisamente a morire. La caduta del regime rappresenta quindi un periodo in cui l’intensità del messaggio del rock russo viene a spegnersi fino a quasi ad annullarsi completamente, per poi cominciare a rinascere solo alla fine degli anni ’90, quando le mutate condizioni sociali portano alla ribalta nuove tipologie di disagio sociale, inedite fino ad allora nella società sovietica ed immediatamente post-sovietica, con temi per la società del tutto nuovi: il disagio giovanile, l’ambiguità o la promiscuità sessuale, l’omosessualità, l’AIDS, la difficoltà di dialogo con i propri genitori. A differenza dal rock dei paesi occidentali, che rimane per la maggior parte in lingua inglese, il rock russo si può definire come un vero e proprio fenomeno di carattere squisitamente russo (con risvolti anche letterari), dato che tutti i suoi gruppi cantano esclusivamente in russo. Solo negli anni ’90 cominciano a proliferare gruppi più marcamente commerciali (“Tatu”, “Serebro”), costruiti a tavolino e diretti da un produttore, che propongono brani in lingua inglese. Numerosi rimangono comunque gli autori che propongono lavori d’autore a livello musicale e poetico, e che, trovando un terreno più fertile dal punto di vista storico e sociale rispetto agli albori del Rock Russo, hanno la possibilità di sperimentare maggiormente diverse musicalità, avvicinandosi all’occidente ma mantenendo un carattere decisamente russo nella propria espressione di genere. Queste nuove espressioni danno voce ad una protesta rinnovata, sui nuovi temi del disagio sociale ed inquadrati nella società russa in rapida trasformazione, dopo l’improvvisa caduta della morale e dei rigidi paradigmi sociali sovietici. Uno degli autori che crediamo rappresenti questa rinascita è Zemfira Ramazanova. Zemfira e la nuova “Poetica del Dissenso” Cenni biografici e discografici Zemfira Talgatovna Ramazanova nasce nel 1976 ad Ufa, capoluogo del Bashkortostan, una delle numerosissime enclavi etniche che costellano la Federazione Russa, e fatto che fa di lei non una “grande russa” ma una “bashkira”. La famiglia è piccolo borghese, padre medico e madre insegnante. A 4 anni comincia l’educazione musicale di Zemfira, ed a 5 comincia la propria istruzione al conservatorio di Ufa, studiando pianoforte e canto.Nella sua adolescenza divide il proprio tempo tra la musica ed il basket (è capitano di una squadra di basket femminile), e si diploma al conservatorio e all’Accademia delle Belle Arti di Ufa nel 1996. Subito dopo comincia a lavorare presso la filiale locale della rete radio nazionale “Europa Plus”, dove viene a contatto con diverse persone dell’ambiente della produzione musicale russa. Nel 1998 forma il gruppo “Zemfira” insieme a Rinat Akhmadiyev (basso), Sergei Sozinov, Sergei Mirolyubov (tastiere), e Vadim Solovyov (chitarra). Il primo album, intitolato “Zemfira”, esce nel 1999, e conosce subito un immediato successo, sia grazie all’intensa rotazione dei principali brani in radio ed in televisione, che per la novità rappresentata dal fatto che da molto tempo non veniva proposto rock “d’autore” e di protesta (“protesta a voce dolce”, come viene definita in alcune critiche) firmato al femminile (vi è invece una proliferazione di girl-band marcatamente giocate sull’ ”avvenenza” delle cantanti, con proposte musicali molto leggere e commerciali). La popolarità che in poco tempo raggiunge Zemfira è immensa nella Federazione Russa e negli stati dell’ex-Unione, come registrato dal proliferare di articoli a lei dedicati, anche nelle riviste di costume. I lavori successivi confermano il successo e l’interesse del pubblico russofono: gli album successivi (“PMML”, “14 Nedel’ Tishini” e “Vendetta”) continuano nel solco di un “dissenso dolce”, di una protesta che fotografa il cambiamento dei costumi e della società su tematiche vicine alla sfera personale quotidiana: l’amore, l’omosessualità, la difficoltà nel trovare lavoro o nel parlare con i propri genitori. In contrasto con il “Russkij Kitsch”, definitivamente sepolto, Zemfira esibisce un look più casual, ed arrabbiato, ai profondi occhi scuri e le folte sopracciglia, ostentando una trascuratezza nel trucco e nella pettinatura in aperta contrapposizione a molte “colleghe”. Vestiti semplici, jeans, maglietta, e l’ostentazione di tatuaggi più o meno eccessivi riprendono la tendenza della gioventù più comune e forse più occupata dalle difficoltà sociali del proprio tempo che non dalla moda. I temi e la poetica La canzone d’esordio può essere considerata “Margherite (Romashki)”. Ciò che rende questa canzone tanto diversa da tutte quelle ascoltate precedentemente è il fatto che, per la prima volta in Russia, vengono espressi al femminile sentimenti di scherno o di rifiuto, lontani dai canoni della ballata o della romanza spesso affidati nella musica russa alla voce femminile. (“Durnoy malchishka”, letteralmente “un fesso”, “Menshe vsego nuzhni mne tvoi combacki”: “non ho certo bisogno che tu torni”). Il secondo elemento inusuale è il modo con cui Zemfira compone i propri testi. L’approccio è tipicamente poetico, avviene cioè tramite un accostamento molto fitto e serrato di concetti anche diversi tra loro, il cui intento non è lirico-narrativo, ma quello di offrire libere associazioni la cui interpretazione è aperta all’ascoltatore (chi sono le “margherite”?, qual è il nesso tra il walkman ed il ventaglio, rappresenta il desiderio di occidentalizzazione ed il rifiuto del vecchio modo di vestire?). Un altro importante aspetto è l’abile utilizzo della lingua russa, per cercare continue allitterazioni, e ritmi creati con i suoni della parola. Il russo viene usato per cercare ritmo e creare suoni in modo nuovo e del tutto inusuale: “Ya devochka s pleerom, / s veerom vecherom ne khodi”, “zamorozhennimi paltsami, / zatormozhennimi mislyami”; “i ya zastynu/vystrelyu v spinu/vyberu minu” in “Bezkonechknost’”, ma gli esempi sono numerosissimi e presenti in tutti i testi firmati da Zemfira. L’aggressività e la rabbia spesso inespressa ma insita nei sentimenti dei giovani è anche rappresentata in “Hochesh (Vuoi?)”, dove alla dolcezza della canzone fa contrasto l’aggressività sopita (la frase “Vuoi che ammazzi per te i vicini?” non ha mancato di suscitare scandalo e far sollevare più di un commento tra la critica più “tradizionalista”). Una delle canzoni forse non meglio riuscite, ma sicuramente tra quelle che hanno causato il maggiore scandalo è “SPID (AIDS)”, dove il contrasto è giocato tra il registro volutamente allegro del brano, la spinosità del tema (percepito nella società russa ancora come “scomodo” e volutamente mantenuto in ombra), ed il modo in generale controverso di affrontarlo (“Hai l’AIDS e significa che moriremo, là là la-la-là”). Tra i temi di maggior presa tra il pubblico giovane è sicuramente il racconto della ricerca di una sessualità più libera, ed una difficoltà conseguente nei rapporti e nella comunicazione con i propri genitori, a cui fa da sfondo una generale insicurezza della società dopo la recente (e per certi versi inattesa, e percepita come una fine precoce di quello che doveva essere un progetto politico di lungo termine) caduta del regime e lo sconvoglimento dell’impianto e delle sicurezze sociali in essere fino a poco tempo prima (ad esempio in “Liubov kak sluchajnaja smert’ - L’amore come una morte casuale”, si esprime questa incertezza: “Salve mamma, hanno ucciso l’eroe già all’inizio del romanzo, ma mi sono rimasti tutti i suoi dubbi” / … / “com’è difficile essere una buona figlia, leggo le tue cartoline, digli pure che mi manca”; il più esplicito il riferimento politico-sociale in “Romashki”: “Fate i saltare i muri dei loro amici”; e per finire “Sinoptik (L’uomo del tempo)”, dove si schernisce in modo appena poco velato la caduta del regime). Questa insicurezza si coglie anche in “Glavnoe (Quello che conta)” (“Quello che conta è che mi rimane la mia intuizione / oggi è stato lungo, ma domani sarà più corto”); ed in “Bezkonechnost’ (Infinito)”, pervasa dall’immagine delle dita ghiacciate e da una fatica dell’esistenza che puo’ essere alleviata solo dalla presenza di un’altra persona. In altre canzoni (“Maechki” o “Magliette”), risulta più evidente anche l’amore erotico rivolto a persone dello stesso sesso (“Anichka prosila sniat’ maechki”, “Anna mi ha chiesto di toglierci le magliette”), aspetto che in russo risulta particolarmente evidente, poiché la lingua richiede di coniugare il sesso nei verbi, nei nomi, negli articoli e negli aggettivi, al contrario della lingua inglese. Con le sue canzoni, dunque, Zemfira fa rinascere in Russia dopo molto tempo non solo un rock che dà voce ed interpreta un disagio dei giovani trasformandolo in protesta, e rivitalizzando il contenuto del rock stesso, ma riporta in campo tecniche poetiche perse dal tempo dei Bardi Russi (l’uso della poetica associativa, la cura della lingua alla ricerca del suono, del ritmo, e del gioco interessante della parola). La sua musica, tuttavia, è molto più allineata con i ritmi e le melodie del rock contemporaneo occidentale, e costituisce dunque una linea di collegamento al passo con l’occidente, ma senza rinunciare alla “russianità” tipica della lingua e dei temi caldi della Russia contemporanea. In questa sinergia tra integrazione con l’Occidente ed il mantenimento di contatto con la Russia, interpretandone il cambiamento evolutivo che la attraversa, sta la cifra dell’importanza di Zemfira Ramazanova nell’attuale panorama della musica rock dell’Est. Appendice 1: Liriche e Canzoni ROMASHKI MARGHERITE Privet, romashki. Kidayte den'gi. Chitayte knizhki. Durnoy mal'chishka Ushyol. Takaya fishka. Nelepyy mal'chishka. Ciao, margherite. Buttate soldi. Leggete libri. Stupido ragazzo Se n’è andato. Era figo. Era solo ridicolo. A ya devochka s pleerom, S veerom vecherom ne khodi. Da ty ne takoy kak vse, i ne lyubish' diskoteki. Ya ne budu tebya spasat', Dogonyat', vspominat', tselovat'. Men'she vsego nuzhny mne tvoi comeback'i... E io sono una ragazza con un walkman Alla sera non esco con il ventaglio Ma non sono come gli altri, e a te non piaccono le discoteche. Non ti salverò, Non ti correrò dietro, non ti ricorderò, non ti bacerò. Meno di tutto mi servono i tuoi “come back”… Privet, romashki. Platite v kassy. Vzryvayte shashki Ego kompashki. Letyat s mnogoetazhek, Kak staya romashek... Ciao, margherite. Pagate alla cassa. Fate saltare i muri dei loro amici. Buttatevi dai grattacieli Come uno sciame di margherite… A ya devochka s pleerom, S veerom vecherom ne khodi. Da ty ne takoy kak vse, i ne lyubish' diskoteki. Ya ne budu tebya spasat', Dogonyat', vspominat', tselovat'. Men'she vsego nuzhny mne tvoi comeback'i... E io sono una ragazza con un walkman Alla sera non esco con il ventaglio. Ma non sono come gli altri, e a te non piaccono le discoteche. Non ti salverò, Non ti correrò dietro, non ti ricorderò, non ti bacerò. Meno di tutto mi servono i tuoi “come back”… A ya devochka s pleerom, S veerom vecherom ne khodi. Da ty ne takoy kak vse, i ne lyubish' diskoteki. Ya ne budu tebya spasat', Dogonyat', vspominat', tselovat'. Men'she vsego nuzhny mne tvoi comeback'i... E io sono una ragazza con un walkman Alla sera non esco con il ventaglio. Ma non sono come gli altri, e a te non piaccono le discoteche. Non ti salverò, Non ti correrò dietro, non ti ricorderò, non ti bacerò. Meno di tutto mi servono i tuoi “come back”… SINOPTIK Khochesh'? I ya ub'yu tebya Tol'ko Ostavlyu fotki tvoi Posle Kuplyu za franki ochki Videt' Nikto ne budet glaza Bol'no ne budet - obeshchayu No ty peredavay privety Zvoni chashche S neba pro pogodu Budut Menya iskat' v pogonakh Dazhe Druz'ya zabudut imya Dveri Prilichnye zakroyut Chto mne Kosye eti vzlyady Ya vne Zakona Ya - sinoptik Bol'no ne budet - obeshchayu No ty peredavay privety Zvoni chashche S neba pro pogodu Vidish' Kak poluchaetsya Aprel' A na asfal'te katki Esli Ne mozhesh' Bogom byt' ty Budu Ya Ubey No obeshchay mne Bol'no ne budet - postaraysya Ya zhe pridu vo sne s dozhdyami Budu zvonit' S neba pro pogodu Bol'no ne budet - obeshchayu No ty peredavay privety Ya zhepridu vo sne s dozhdyami i... L’UOMO DELLE PREVISIONI DEL TEMPO Se vuoi? Ti ammazzo Lascero’ di te solo le tue foto Poi mi comprero’ degli occhiali Così nessuno mi vedrà negli occhi Ti prometto che non ti farà male Ma tu saluta da parte mia Telefona più spesso Dal cielo per darci le previsioni del tempo Mi cercheranno i parrucconi Persino gli amici si dimenticheranno come mi chiamo Tutte le porte decenti si chiuderanno Perché mi guardano tutti storto? Sono un fuori legge Leggo le previsioni del tempo. Ti prometto che non ti farà male Ma tu saluta da parte mia Telefona più spesso Dal cielo per darci le previsioni del tempo Hai visto come è venuto fuori E’ aprile ma si pattina per strada Se non puoi essere Dio Lo sarò io. Uccidi pure, ma promettimi Che non farà male - provaci Verrò nei tuoi sogni insieme alla pioggia Ti telefonerò più spesso Dal cielo per darti le previsioni del tempo Ti prometto che non ti farà male Ma tu saluta da parte mia Verrò nei tuoi sogni insieme alla pioggia E… SPID AIDS Ya snyala naushniki slushala veter V otkrytye dveri pustoy marshrutki Veter rasskazal mne o strashnom sekrete: Nam ostayutsya poslednie sutki Mi sono tolta le cuffie Per ascoltare il vento tra le porte aperte di un autobus Il vento mi ha raccontato un brutto segreto ci rimangono solo le ultime 24 ore A u tebya SPID I znachit my umrem U tebya SPID I znachit my umrem. No u tebya SPID I znachit my umrem. No u tebya: I znachit my: Tu hai l’AIDS E questo significa che moriremo Tu hai l’AIDS E questo significa che moriremo Tu hai l’AIDS E questo significa che moriremo Tu hai…E significa che noi… Budem glotat' v bol'nitse lekarstva Ne dumat' pro zavtra ne vklyuchat' televizor Na karte iskat' tridesyatoe tsarstvo A vdrug povezet i dostanutsya vizy Inghiottiremo Le medicine dell’ospedale Non penseremo al domani Non accenderemo la TV Sulla carta cercheremo il nostro regno fatato Nel caso ci vada bene e ci concedano il visto No u tebya SPID I znachit my umrem U tebya SPID I znachit my umrem A u tebya SPID I znachit my umrem A u tebya: I znachit my: Ne rasschitalis' s dolgami svintili Do skorogo mamy klyuchi u sosedki Ya dula na veki poka ne ostyli I plakali ivy, i stavili metki Ne videl lenivyy v gazete zametki Chto A u tebya SPID I my daleko No u tebya SPID I my daleko No u tebya SPID I my daleko. No u tebya: I znachit my Tu hai l’AIDS E questo significa che moriremo Tu hai l’AIDS E questo significa che moriremo Tu hai l’AIDS E questo significa che moriremo Tu hai…E significa che noi… Non abbiamo potuto pagare i nostri debiti Ce ne siamo andati Ci vediamo, mamme Le chiavi ce le hanno I vicini Ho soffiato sulle tue palpebre mentre erano ancora calde I salici hanno pianto, abbiamo lasciato una nota sul giornale che solo i pigri non hanno letto Che Tu hai l’AIDS E noi siamo lontano Tu hai l’AIDS E noi siamo lontano Tu hai l’AIDS E noi siamo lontano Tu hai…E significa che noi… LIUBOV’ KAK SLUCHAJNAJA SMERT’ L’AMORE COME UNA MORTE CASUALE Sdrastvuj, Mama Plohkie Novosti Geroi Pogibniet V nachale povesti Salve, Mamma Cattive Notizie Uccidono l’Eroe All’inizio del Romanzo I mne ostanutsia Ego somnenija Ia napishu o nem Stikhotvarenie A me sono rimasti Tutti i suoi dubbi Scrivero’ su di lui Una poesia Liubov, kak sluchajnaja smert’ Liubov Liubov, kak sluchajnaja smert’ Liubov L’amore, come una morte casuale L’amore L’amore, come una morte casuale L’amore Liubov, kak sluchajnaja smert’ Liubov, kak sluchajnaja smert’ Liubov, kak sluchajnaja smert’ Liubov L’amore, come una morte casuale L’amore, come una morte casuale L’amore, come una morte casuale L’amore Sdravstui, Mama Opiat ne ochen’ Tak slozhno bit Khoroshei docheriu Salve, Mamma Ancora così così Com’è difficile essere Una brava figlia Tvoi otkritki Ia poluchaiu Ti rasskazhi emu Kak ja skuchaiu Le tue cartoline le ricevo raccontagli pure che mi manca Liubov, kak sluchajnaja smert’ Liubov, kak sluchajnaja smert’ Liubov, kak sluchajnaja smert’ Liubov L’amore, come una morte casuale L’amore, come una morte casuale L’amore, come una morte casuale L’amore Venericheskie bolezni Beskonechno krasivie nochi Telefonni svonok kak inekzia morfija Kak mne uvidet tebia sredi prochikh? Vse sluchitsia posle Esli sluchitsia posle I vidikhaiu tvoi obstojatesltva chotbi Vidokhnut i okasat’sa vozle Malattie veneree Notti infinitamente belle Telefonate notturne come iniezioni di morfina Come posso riconoscerti tra gli altri? Tutto succede dopo Se succede dopo Espiro le tue circostanze per respirare e trovarmi accanto a te KHOCHESH'? VUOI? Pozhaluysta ne umiray Ili mne pridetsya tozhe Ty konechno srazu v ray A ya ne dumayu chto tozhe Khochesh' sladkikh apel'sinov Khochesh' v slukh rasskaz dlinnyy Khochesh' ya vzorvu vse zvezdy Chto meshayut spat' Ti prego non morire O dovrò farlo anch’io Naturalmente tu andrai in paradiso Ma non penso che ci andrò anch’io Vuoi delle dolci arance? Vuoi delle lunghe fiabe a voce alta? Vuoi che soffi per spegnere le stelle Che disturbano il tuo sonno? Ti prego solo vivi Vedi che io vivo per te Il mio enorme amore Sarà sufficiente per tutti e due Pozhaluysta tol'ko zhivi Ty zhe vidish' ya zhivu toboyu Moey ogromnoy lyubvi Khvatit nam dvoim s golovoyu Khochesh' more s parusami Khochesh' muzyk novykh samykh Khochesh' ya ub'yu sosedey Chto meshayut spat' Khochesh' solntse vmesto lampy Khochesh' za okoshkom Al'py Khochesh' ya otdam vse pesni Pro tebya otdam vse pesni Khochesh' solntse vmesto lampy Khochesh' za okoshkom Al'py Khochesh' ya otdam vse pesni Pro tebya otdam vse pesni Vuoi un mare con le vele? Vuoi la musica più nuova? Vuoi che uccida i vicini che disturbano il tuo sonno? Vuoi il sole invece di una lampada? Vuoi le Alpi alla tua finestra? Vuoi che ti dia tutte le canzoni Tutte le canzoni che parlano di te? Vuoi il sole invece di una lampada? Vuoi le Alpi alla tua finestra? Vuoi che ti dia tutte le canzoni? Vuoi che ti dia tutte le canzoni? GLAVNOE CIO’ CHE CONTA gazovykh gorelok bol'she net nuli svoe zabirayut obo mne uznaesh' iz gazet uchti oni privirayut Non ci sono più fornelli accesi, Gli zeri se li sono presi Avrai mie notizie dai giornali, Ricordati che quelli vivono sempre glavnoe chto ya eshche chuyu glavnoe chto ya eshche pomnyu zhal' chto ya sovsem ne risuyu, mne by khotelos' Cio’ che conta è che ho ancora la mia intuizione Cio’ che conta è che ricordo ancora Peccato che non so disegnare Mi piacerebbe, potrei: risovat' tvoi ruki chitat' tvoi mysli ne dumat' o zvukakh ne pomnit' o chislakh rasskazat' tebe sotni smeshnykh i ne ochen' slishkom dolgo "segodnya" "zavtra" budet koroche disegnare le tue mani leggere i tuoi pensieri non pensare ai suoni non ricordare i numeri raccontarti centinaia divertenti o non tanto oggi è stato troppo lungo ma domani sarà più corto mozhet cherez paru tysyach let.. ty uvidish' sled moikh komet.. forse tra un paio di migliaia di anni vedrai le tracce delle mie comete glavnoe chto ya eshche chuyu glavnoe chto ya eshche pomnyu zhal' chto ya sovsem ne risuyu, mne by khotelos'.. Cio’ che conta è che ho ancora la mia intuizione Cio’ che conta è che ricordo ancora Peccato che non so disegnare Mi piacerebbe, potrei: risovat' tvoi ruki chitat' tvoi mysli ne dumat' o zvukakh ne pomnit' o chislakh rasskazat' tebe sotni smeshnykh i ne ochen' slishkom dolgo "segodnya" "zavtra" budet koroche disegnare le tue mani leggere i tuoi pensieri non pensare ai suoni non ricordare i numeri raccontarti centinaia divertenti o non tanto oggi è stato troppo lungo ma domani sarà più corto BESKONECHNOST' INFINITO ya khochu chtoby vo rtu ostavalsya chestnyy vkus sigaret mne ochen' dorog tvoy vzglyad mne krayne vazhen tvoy tsvet ya umirayu kogda vizhu tochno vizhu i nekomu spet' ya tak boyus' ne uspet' khotya by chto-to uspet' Voglio tenermi in bocca il gusto onesto di una sigaretta Il tuo sguardo mi è molto caro, è molto importante il tuo colore Muoio quando vedo vedo proprio che non c’è nessuno a cui cantare Ho tanta paura di non fare in tempo, di fare in tempo a fare almeno qualcosa. zamorozhennymi pal'tsami v otsutstvii goryachey vody zatormozhennymi myslyami v otsutstvii konechno tebya i ya zastynu vystrelyu v spinu vyberu minu i dobryy vecher ya ne narochno prosto sovpalo ya razgadala znak beskonechnost' razocharovannye fil'mom ocharovannye nebom glaza ya ne smogu ob"yasnit' no vozvrashchayus' nazad provodi menya ostanetsya ne bol'she no i ne men'she chem zvuk a zvuk vse to zhe chto nit' no ya po prezhnemu drug zamorozhennymi pal'tsami v otsutstvii goryachey vody zatormozhennymi myslyami v otsutstvii konechno tebya i ya zastynu vystrelyu v spinu vyberu minu i dobryy vecher ya ne narochno prosto sovpalo ya razgadala znak beskonechnost' i ya zastynu kepki nadvinu chto-to zadvinu i dobryy vecher... Con le mie dita gelate per la mancanza di acqua calda Con i miei pensieri intorpiditi per la mancanza di te Ed io congelerò ti sparerò nella schiena sceglierò un’espressione e ti augurerò buonasera Non lo faccio apposta E’ successo così Ho risolto il segno di infinito Occhi delusi dai film e incantati dal cielo Non ti posso spiegare Ma torno indietro Riportami dove non rimane niente più e niente meno che il suono Il suono non è che un filo, ma un amico come prima Con le mie dita gelate per la mancanza di acqua calda Con i miei pensieri intorpiditi per la mancanza di te Ed io congelerò ti sparerò nella schiena sceglierò un’espressione e ti augurerò buonasera Non lo faccio apposta E’ successo così Ho risolto il segno di infinito Ed io congelerò Tiro giù il mio berretto Sposterò qualcosa Sarà una buona serata… MAECHKI MAGLIETTE Ty - belyy i svetlyy Ya - temnaya teplaya Ty plachesh' - ne vidit nikto A ya - ya komkayu stekla dura Tu sei bianca e luminosa Io sono scura e calda Tu piangi non lo vede nessuno E io trito del vetro Che scema Ty - tak otkrovenno lyubish' Ya - ya tak beznadezhno popala My - my shepchem drug drugu sekrety My vse ponimaem Tol'ko etogo malo Tu mi ami così apertamente Io sono coinvolta così disperatamente Ci sussurriamo segreti l’un l’altra Ci capiamo in tutto Ma questo non basta Anechka prosila snyat' maechki Anechka Anechka prosila snyat' maechki Anechka Anechka ha chiesto di toglierci le magliette Anechka Anechka ha chiesto di toglierci le magliette Anechka Ty - stoish' svoikh otkroveniy Ya - ya veryu chto tozhe stoyu Ty – geniy, ya tozhe geniy I esli ty ishchesh' znachit nas dvoe Tu meriti la tua onestà E la merito anch’io Tu sei un genio, come lo sono io E se cerchi Ce ne sono due come noi Bol'no byvaet ne tol'ko ot boli Strashno byvaet ne tol'ko za sovest' Stranno - opyat' ne khvatilo voli Ya mnozhu okurki Ty pishesh' povest' Si può sentire dolore non soltanto dal male Si può essere spaventati non soltanto per la coscienza E’ così strano – ancora non ho abbastanza volontà Si moltiplicano i mozziconi di sigarette Stai scrivendo un romanzo Anechka prosila snyat' maechki Anechka Anechka prosila snyat' maechki Anechka Anechka ha chiesto di toglierci le magliette Anechka Anechka ha chiesto di toglierci le magliette Anechka Appendice 3: Tabella di trascrizione fonetica della lingua Russa P h o n e ti c tr a n s c ri p t t a bl R u Ph on Pronounciation А, a a as in car Б, б b b as in bit В, в v v as in vine Г, g g as in go Д , d d as in day Е, e e as in yet Ё, yo yo as in yogurt Ж , zh s as in pleasure З, z z as in zoo И , i ee as in bee Й , j y as in boy К, к k k as in kitten Л , l l as in lamp М , m m as in map Н , n n as in not О , o o as in folk П , p p as in pet Р, r r as in roll (roll the r on your tongue!) С , s s as in see Т, t t as in tip У, u oo as in boot Ф , f f as in fire Х, х kh h as in hat Ц , ts ts as in sits Ч , ch ch as in chip Ш , sh sh as in shot Щ , sc h sch as in scheep Ъ , ' hard sign, used in modern Russian spelling only as a separation sign Ы , y i as in bill Ь, ' soft sign, used to indicate the softness of Э , e e as in met Ю , yu u as in use Я , ya ya as in yard Appendice 2: Discografia di Zemfira Ramazanova Zemfira (Земфира) (1998) Prosti Menia Moia Lubov (Perdonami Amore Mio) (Прости Меня Моя Любовь) (2000) (14 Nedel’ Tishini) 14 Settimane di Silenzio (14 Недель Тишины) (2002) Vendetta (Вендетта) (2005) Zemfira.Live (2006) Riferimenti bibliografici e sitografici Zemfira star del pop-rock russo, in Samovar, http://samovar.blogosfere.it/2006/01/zemfirastar-de.html Voce in Wikipedia su Zemfira, http://en.wikipedia.org/wiki/Zemfira Michael Zilberman, “The Pink Scare”, http://archive.salon.com/ent/music/feature/2000/02/29/zemfira/ Sito ufficiale di Zemfira, http://www.zemfira.ru Stio non ufficiale di Zemfira, http://zemfira.ws/news.shtml Video di Zemfira “Samolet” (Aeroplano) su YouTube: http://www.youtube.com/watch?v=tzBWwr7TYWU Ramazanova, Zemfira Talgatovna, voce in Wikipedia Russa, http://ru.wikipedia.org/wiki/Рамазанова,_Земфира_Талгатовна