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CRESCE LA VITA
PREMESSA
Un anziano, un bambino, una pianta, che cos’hanno in comune? Le
stesse necessità: per crescere, hanno bisogno di essere accuditi,
accompagnati, sostenuti, essere soggetto ed oggetto di speranza da parte di
chi se ne prende cura per far fruttificare il loro germoglio in essere. Un bimbo
si apre alla vita, un anziano riscopre la vita, una pianta racconta la vita alla
vita che verrà.
Da qui nasce l’idea del nostro progetto:
• riprendere l’idea della legge nazionale n. 113/92 di piantare un nuovo
albero per ogni bambino che nasce;
• istituire una giornata di festa per far incontrare la vita all’interno della
Fondazione: famiglie con i neonati invitate a piantare l’albero nella
nostra casa di riposo; fratellini con gli anziani che parteciperanno ad un
laboratorio creativo per colorare vasetti, seminare la piantina che
porteranno a casa a ricordo della giornata, da piantare in giardino per
far crescere la vita.
1 OBIETTIVI
• Promuovere le relazioni e lo scambio fra il territorio e la casa di riposo
(in prosecuzione al progetto fra nuove e consolidate generazioni in
essere dal 2011)
• Educare al rispetto ed alla promozione di azioni a favore dell’ambiente
• Creare momenti di incontro e di festa
• Far crescere la vita
DESCRIZIONE
Le educatrici della Fondazione Bressan chiederanno al Comune la
collaborazione per contattare le famiglie dei neonati per proporre l’evento. La
Fondazione si attiverà per individuare le piante più idonee allo scopo, insieme
allo spazio utile per effettuare l’impianto in Fondazione. Quest’ultima
acquisterà il materiale per attivare il laboratorio creativo a motivo di incontro
fra gli ospiti ed il territorio
TEMPISTICA DELL’IMPLEMENTAZIONE
• Un pomeriggio per scegliere le piante più idonee ad essere piantate e
conoscerne le caratteristiche, o in internet, o in un vivaio
• Una mattinata per coordinare gli interventi con il Comune
• Tempo necessario alla programmazione e all’evoluzione del progetto
(un paio di mesi prima) per inviare a tutte le famiglie l’invito, organizzare
i laboratori, procurare le piante, ricevere le adesioni e coordinare
l’intervento.
• Giornata di festa ad aprile 2013 (laboratori creativi- assegnazione della
pianta – piantumazione)
2 FIGURE COINVOLTE
• EDUCATRICI ANIMATRICI per il coordinamento e la realizzazione del
progetto
• RESPONSABILE ACQUISTI per la gestione contabile del progetto
• RESPONSABILE UFFICIO ANAGRAFE E … per il contatto con le
famiglie dei nuovi nati
• SERVIZIO DI MANUTENZIONE E GIARDINAGGIO per la preparazione
del terreno per la piantumazione
ELEMENTI DEL BUDGET
o
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o
o
o
o
o
o
o
o
o
o
Piante (cadauna)
Arbusti (cadauno)
Fiori per abbellire le aiuole
Staccionata (al metro)
Panchine (cadauna)
Vasetti per laboratorio creativo (cadauno)
Semi
Rinfresco
attrezzi
Depliant pubblicitari della festa
Costo orario educatrici animatrici
Costo orario manutentori e/o giardiniere
3 € 15/20
€ 10/15
€ 400
€ 22
€ 40
€ 0.50
€ 16.65
€ 500
€ 200
€ 200
€ 16.83
€ 19.87
TOTALI
Il numero delle piante e degli arbusti, poiché andranno consegnati alle
famiglie dei neonati dell’anno in corso, sono stati quantificati in base al
dato fornito dal Comune di Isola dei nati dal primo gennaio al 30 aprile
2012 – ovvero 35 bambini suddivisi in 18 femmine e 17 maschi, - numero
che verrà moltiplicato per le ulteriori altre tre parti dell’anno, per un
totale più o meno 100-110 nuovi nati.
Arbusti 10/15 € x 50 bambini
Piante 15/20 € x 60 bambini
€ 700
€ 1200
Vasetti 50 x 1 €
€ 50
Panchine € 40 x 6
€ 240
Staccionata € 22x 30 ore
Costo educatrici € 16.83 x 20 ore
Costo manutentori e giardinieri € 19.87 x 25
€ 660
€ 336,60
€ 496,75
Totale € 5000
4 MOTIVAZIONE DELLA SCELTA DEL PROGETTO E DEL PERCHE’ SCA
DOVREBBE SCEGLIERLO COME VINCITORE
La scelta di questo progetto parla di un futuro denso di speranza dove il
significato degli alberi che verranno piantati da senso al rispetto della vita e
della natura, parla della terra che per continuare a vivere abbisogna della
semina di nuovi germogli, parla ad un’aria inquinata che chiede alle piante di
essere purificata, parla di un mondo “più o meno perfetto” che vuole essere
consegnato dagli anziani alle nuove generazioni affinchè lo possano
trasformare e migliorare con le loro potenzialità in essere. Parla di una
giornata di festa per far incontrare i sorrisi. Parla di un luogo di ritrovo
presente, dove si può tornare per vedere la propria pianta crescere, e al
contempo favorire di tutte le opportunità che la Fondazione Bressan mette a
disposizione per far incontrare le generazioni (Il 2012 è stato proclamato
Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni)
ALLEGATI
1. Presentazione della Fondazione L.G. Bressan
2. Descrizione piante e arbusti da piantumare
5 PRESENTAZIONE DELLA STRUTTURA (dalla carta dei servizi)
La Fondazione “Luigia Gaspari Bressan” è sorta a seguito della disposizione
testamentaria della compianta Signora Luigia Gaspari Bressan in data
29.11.1907.
E’ stata eretta in ente morale con decreto del 14 gennaio 1909 con la
denominazione di “Ospitale Luigia Gaspari Bressan”, successivamente
modificata in “Casa di Riposo Luigia Gaspari Bressan” con Decreto del
Presidente della Repubblica del 18/4/1963.
Con decreto dirigenziale n. 98 dell’8/9/1999, la Regione Veneto ha
riconosciuto la personalità giuridica di diritto privato alla Fondazione “Luigia
Gaspari Bressan” O.N.L.U.S. ed ha approvato il nuovo statuto. Il Consiglio di
Amministrazione ha quindi approvato il nuovo regolamento di
amministrazione l’11/11/1999.
La Fondazione ha personalità giuridica di diritto privato ai sensi dell’art. 12 del
codice civile ed è O.N.L.U.S. (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale)
ai sensi del d. lgs. 4 dicembre 1997, n. 460.
L’Ente è composto da un’unica sede sita in Via San Marco n. 21/D a Isola
Vicentina (Vi).
Il numero di telefono è: 0444-978518/978519, il numero di fax è: 0444
978517.
6 MISSION E POLITICA PER LA QUALITA’ (dalla carta dei servizi)
Il nostro obiettivo consiste nel dare risposta alle molteplici esigenze di
assistenza della popolazione anziana con più di 60 anni di età, in stato di
bisogno e delle loro famiglie. Desideriamo offrire servizi assistenziali di alto
livello qualitativo con tempestività, professionalità ed efficacia, coprendo un
ampio ventaglio che va dalla assistenza domiciliare fino all’inserimento nella
nostra struttura e favorendo il massimo livello possibile di benessere e
umanità. Opereremo principalmente sulle aree geografiche dove maggiori
sono le possibilità di integrazione con le altre strutture di assistenza presenti
sul territorio. Vorremo diventare gli interlocutori privilegiati nell’ambito
dell’assistenza agli anziani ed alle loro famiglie.
La Politica per la Qualità che ne deriva, vede la Fondazione impegnata a:
•
•
Definire e aggiornare, sulla base di valutazioni multiprofessionali,
progetti di intervento personalizzati, individuali e/o di gruppo, anche
attraverso l’ausilio di strumenti informatizzati che garantiscano il
monitoraggio continuo dell’evoluzione socio-sanitaria del cliente: tale
tipo di approccio pertanto ha portato ad una ridifinizione della
metodologia lavorativa che non risulta più incentrata sull’organizzazione
“per mansioni” caratterizzata dall’approccio burocratico, bensì risulta
legata ad una tipologia di organizzazione del lavoro volta al
conseguimento di “obiettivi e risultati”.
Perseguire livelli di salute ottimali, nell’ottica dell’approccio
multidimensionale alla persona, conservando, ripristinando o
sviluppando le capacità funzionali dell’anziano;
7 •
•
•
Garantire al cliente un’assistenza qualificata con interventi
personalizzati, effettuando una formazione continua del personale al
fine di sostenere la motivazione e rivalutarne la preparazione
professionale, in ragione del fatto che gli interventi di tutte le figure
professionali sono finalizzati al soddisfacimento dei bisogni della
persona anziana;
Collaborare per una maggior apertura al territorio, aumentando
l’integrazione con l’Azienda ULSS e il Comune, promuovendo incontri
per identificare obiettivi comuni e realizzando progetti di effettiva
collaborazione traendo forza dal fatto che tale collaborazione è da
ritenersi un investimento sociale per il miglioramento della vita del
singolo e della collettività;
Razionalizzare le spese, attraverso un’analisi costante del processo di
erogazione del servizio che tenga conto delle risorse disponibili e dei
vincoli di bilancio.
Tale tipologia interventistica si fonda quindi oltre che sul miglioramento
continuo delle prestazioni, anche sulla trasparenza dell’operato e dell’etica
professionale. A tutto ciò si aggiunge la consapevolezza che per la
soddisfazione ed un recupero ottimale del cliente risulta fondamentale
l’umanità, concetto chiave che, insieme a tutto il resto, contribuisce
all’erogazione di un servizio di elevata qualità.
8 LA FONDAZIONE PER I BAMBINI
Per un bambino non è sempre facile entrare in una struttura ed
accettare che il proprio nonno non stia ancora a casa a raccontargli storie
fantastiche, coccolato nelle sue ginocchia, nei lunghi pomeriggi d’inverno. Per
un anziano è fondamentale, nonostante abbia cambiato dimora, continuare
ad assaporare la tenerezza del nipotino ed attingere il sorriso dell’alba della
vita. Questo incontro talvolta risulta difficile a motivo di un ambiente, come la
casa di riposo che, per quanto si sforzi, risulta essere più medicalizzato e
meno familiare.
Per tale ragione, la Fondazione L.G. Bressan, ha sentito la necessità di
predisporre dei luoghi, dei tempi, degli spazi di accoglienza e di pensiero a
misura di bambino, rendendo più attraente ed intimo l’incontro fra
generazioni.
Fra le varie iniziative l’angolo giochi nella hall, il parco di divertimento
esterno (ad uso anche di feste di compleanno private), il progetto di incontro
fra consolidate e nuove generazioni con laboratori, cinema, letture
animate, l’integrazione con le agenzie educative del territorio (scuole,
associazioni, parrocchia) per progetti specifici, le Feste della Fondazione.
9 Melo da Fiore
Al genere malus appartengono 30-35 specie di piccoli alberi, o grandi arbusti, a foglia
caduca, originari dell’emisfero nord, in Europa, Sia e nord America. Si tratta di piccoli
alberi, che a maturità raggiungono i 4-8 metri di altezza. Il fogliame è di medi dimensioni,
ovale, di colore verde brillante; la chioma è densa, tondeggiante o piramidale. Tra la fine
dell’inverno e l’inizio dell’estate producono numerosissimi piccoli fiori a stella, a cinque
petali, riuniti in corimbi, di colore bianco, rosa o rosso, con vistosi stami rosso chiaro al
centro. Ai fiori seguono piccole drupe tonde, delle dimensioni delle prugne, di colore giallo,
rosso o arancio, che rimangono sulla pianta a lungo, molto decorativi. Contrariamente alle
mele da frutto, ibridi moderni di M. sylvestris, i frutti dei meli da fiore non sono
commestibili, spesso sono duri e legnosi, o hanno sapore amaro o astringente. Vengono
però utilizzati per preparare liquori o il sidro, o anche talvolta per ricavarne la pectina, un
addensante naturale. Gran parte delle specie sono autofertili, quindi producono frutti solo
se nei pressi ci sono altri alberi di malus. Esistono molti ibridi e cultivar, con fiori doppi o
dal colore molto intenso, ed anche varietà con fogliame rossastro durante i mesi autunnali.
Ciliegio da Fiore
10 Il ciliegio da fiore è una delle meraviglie della primavera. Molte delle varietà più
spettacolari sono dette “del Giappone” non soltanto perché quella è la loro patria, ma
perché lì si festeggia ogni anno il loro rigoglio. La scelta è ampia, anche fra le selezioni
adatte ai piccoli giardini: la varietà ‘Kanzan’ è giustamente popolare per la profusione di
fiori doppi, rosa, che sbocciano dalla metà alla fine della primavera. In seguito si
schiuderanno le foglie, pronte ad assumere tonalità di grande effetto decorativo in
autunno. ‘Kanzan’ ama i terreni umidi, ma senza ristagni d’acqua, e una posizione in pieno
sole. Da giovane si presenta in forma di alberello, ma dopo 10 anni espande la sua
chioma allargandosi fino a 2 m. Collocatelo in una zona che ne valorizzi la bellezza e
l’eleganza.
Cornus Mascula
Il corniolo (Cornus mas) è un arbusto o piccolo albero a foglie caduche appartenente alla
famiglia delle Cornacee; originario di Europa, Africa e Asia Minore cresce spontaneamente
nelle radure dei boschi di latifoglie ma viene coltivato a scopi ornamentali e per l’utilizzo
dei frutti soprattutto nel nord della penisola.
Ha uno sviluppo piuttosto lento e in età adulta raggiunge i 5-7 m di altezza. I primi rami del
corniolo si dipartono già a poche decine di centimetri dal terreno e si sviluppano in modo
tale da conferire all’arbusto un portamento tondeggiante; la corteccia, marrone e liscia,
tende a perdere grandi scaglie lasciando chiazze di colore marrone-arancio.
Tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera il corniolo produce fiori piumati di colore
giallo, che rallegrano il giardino prima della ricrescita delle foglie; alla fioritura segue, in
primavera inoltrata, la comparsa di piccole drupe (bacche carnose) tondeggianti che, una
volta giunte a maturazione in piena estate, diventano rosso intenso e appaiono simili a
ciliegie.
Questo arbusto cresce bene anche in penombra, ma predilige posizioni soleggiate; è una
pianta molto rustica che non teme nè il caldo estivo nè il gelo invernale. Quanto alle
innaffiature, vanno bagnate con regolarità (almeno una volta a settimana da marzo a
settembre) solo le piante giovani, almeno per tutto il primo anno dopo la messa a dimora,
mentre gli esemplari adulti non necessitano di annaffiature e sopportano bene anche brevi
periodi di siccità. Preferisce terreni ricchi, sciolti e ben drenati; in autunno e alla fine
dell’inverno è possibile interrare una buona quantità di concime organico ai piedi della
pianta.
I frutti del corniolo sono commestibili e vengono impiegati per la preparazione di succhi
di frutta e marmellate e per aromatizzare alcuni alcolici come la grappa, mentre il legno, di
eccezionale durezza, viene utilizzato per la produzione di pipe.
11 Crataegus monogyna
I Crataegus monogyna e i Crataegus oxyacantha, sono i biancospini ideali per formare
ampie siepi campestri, magari alternate a Carpini, Salici, e Noccioli.
In un passato non troppo lontano erano queste le piante più utilizzate dai nostri contadini
nella suddivisione dei campi, una pratica andata purtroppo perduta e anzi osteggiata
dall’utilizzo di mezzi agricoli di grandi dimensioni come trattrici e mietitrebbia. Un motivo
poco conosciuto dell’eliminazione delle siepi campestri, in cui i Biancospini erano sempre
presenti, era la credenza diffusa che queste siepi fossero il “covo” dei più temibili parassiti
delle
coltivazioni.
Attualmente la moderna agricoltura biologica ne ha fortunatamente rivalutato l’impiego,
anzi dimostrando che le siepi di Biancospino possono essere soprattutto tra le principali
incubatrici
di
insetti
antagonisti.
Si consiglia di piantarne almeno uno ogni 120-150 cm e di lasciar crescere liberamente la
siepe nella sua forma naturale, quindi avendo a disposizione almeno tre mt di larghezza
per
il
suo
ampio
sviluppo.
Non sono piante sempre facili da reperire e purtroppo, nemmeno da riprodurre.
Crataegus monogyna, cresce fino ad una altezza di 5-7 metri; dal portamento compatto e
molto ramificato, presenta foglie lobate, lucide e dai margini dentati, di color verde chiaro.
Si adattano senza problemi alle diverse condizioni ambientali, ma preferiscono senz’altro
una
buona
posizione
soleggiata
che
ne
favorisce
la
fioritura.
Possono però costituire anche un ottimo sottobosco, così come si prestano bene per
formare siepi difensive o in abbinamento ad altri arbusti per completare siepi da fiore in
giardini country. Potare se occorre dopo la fioritura.
12 Sorbus Domestica
Il Sorbo domestico (Sorbus domestica L.) è un piccolo albero della famiglia delle
Rosacee.
Di questa specie esistono due varietà: una con frutti piriformi (simili a piccole pere), e
l'altra con frutti rotondi (simili a piccole mele). I frutti di questa specie venivano in passato
usati a scopo alimentare, ma oggi non vengono quasi più consumati. I frutti del sorbo
domestico sono chiamati sorbe o sorbole e hanno la particolarità di completare la
maturazione dopo la raccolta, pertanto vanno conservati e lasciati maturare ulteriormente
finché "ammezziscono", cioè diventano morbidi e saporiti.
Azzeruolo
L'azzeruolo (Crataegus azarolus, L. 1753) è una pianta da frutto della famiglia delle
Rosaceae; è detto anche "lazzeruolo".
Gran parte dei botanici ritiene che questa specie sia originaria dell'Asia Minore o
dell'isola di Creta, da cui si sarebbe diffusa come coltivazione in tutto il resto del bacino del
Mediterraneo (in particolare nel Nord Africa) e dell'Europa. In Italia è diffuso
occasionalmente in Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Sicilia.
L'azzeruolo cresce sino ad un'altezza massima di 3-5 metri, con rami spinosi che possono
divenire contorti allo stato selvatico, ma che si mantengono lineari quando la pianta viene
coltivata.
Le foglie, di color verde brillante, sono di forma ovale e cuneiforme e la base è
profondamente dividisa in tre o cinque lobi interi o dentati con picciolo corto e pubescente;
le foglie sono caduche ed ingialliscono prima della caduta.
13 I fiori sono bianchi e si dispongono in infiorescenze di 3-18. La fioritura avviene da aprile a
maggio.
Il frutto, l'azzeruolo, di forma globosa varia da 1 a 2 cm di diametro ed è di color rosso
amaranto, bianco o giallo alla maturazione (a seconda delle tipologie), e contiene una
polpa carnosa commestibile dal sapore agrodolce con tre piccoli semi al suo interno. La
maturazione si conclude a settembre.
Magnolia da fiore
Magnolia L. è un genere di piante della famiglia delle Magnoliaceae. Comprende oltre 80
specie arboree e arbustive a lento accrescimento, ma che in alcune specie come la
Magnolia campbellii e la Magnolia officinalis possono superare i 20 m di altezza,
caratterizzate da interessanti fioriture, originarie del Nord e Centro America, dell'Asia e
dell'Himalaya.
Il nome del genere è stato attribuito da Charles Plumier, in onore di Pierre Magnol
(Montpellier, 1638-1715) medico e botanico francese, direttore del giardino botanico di
Montpellier, che introdusse la nozione di famiglia nella classificazione botanica.Le
Magnolia hanno foglie alterne, ovali o ellittiche, generalmente grandi e coriacee, perenni o
decidue, fiori solitari, grandi, generalmente a forma di coppa, con perianzio formato da 6-9
petali petaloidi (petali e sepali indifferenziati), gli stami numerosi sono lamellari, i carpelli
sono disposti a cono sul ricettacolo, viene considerato dai botanici un fiore primitivo, tanto
che erroneamente per molto tempo si è ritenuto che le Magnoliaceae fossero state le
prime Angiosperme apparse sulla terra (il fossile più antico di questa famiglia risale a 95
milioni di anni fa).
I frutti ovoidali in infruttescenze conoidi, contengono dei semi lucidi rossastri o arancioni.
14 Laburnum Anagyroides
Il maggiociondolo (Laburnum anagyroides Medik., 1787) è un piccolo albero caducifoglio
(alto dai 4 ai 6 metri), appartenente alla famiglia delle Fabaceae.
Ha portamento arbustivo, la corteccia è liscia, con rami espansi verdi scuri e ramoscelli
penduli
e
pubescenti.
Le foglie (composte da tre foglioline) hanno un lungo picciolo, glabre superiormente e
pelose
inferiormente.
I fiori sono di colore giallo oro, molto profumati, sono raggruppati in lunghi racemi penduli
(fino
a
25 cm)
e
fioriscono
tipicamente
in
maggio.
I semi sono legumi dai numerosi semi neri contenenti citisina (un alcaloide), estremamente
velenosi (per l'uomo, ma anche per capre e cavalli) specie se immaturi.
Alcuni animali selvatici tuttavia (come lepri, conigli e cervi) se ne possono cibare senza
problemi, e per questo in alcune regioni è ritenuta una pianta magica.
Il legno è duro e pesante, di colore giallo/bruno, ottimo per pali, lavori al tornio e come
combustibile. In passato - ma anche oggi nelle rievocazioni storiche - era utilizzato come
ottimo legno per la costruzione degli archi.
Carpino Bianco
Il carpino bianco è un albero poco longevo (150 anni), di media altezza (15-20 m) con
portamento dritto e chioma allungata. La corteccia si presenta sottile, liscia al tatto, di
colore
grigio,
irregolare
per
il
fusto
scanalato
e
costolato.
Le radici sono fascicolate e molto ramificate. Le foglie sono alterne, semplici, brevemente
picciolate, ovato-oblunghe, con nervature in rilievo e ben visibili sulla pagina inferiore, con
apice acuminato e margine finemente e doppiamente dentato. Ingialliscono in autunno ma
permangono secche sui rami anche per lungo tempo, specie sulle piante di giovane età.
I fiori sono unisessuali, riuniti in infiorescenze (amenti) anch'essi unisessuali e portati sul
medesimo individuo (specie monoica). I fiori maschili sono tozzi e penduli, nudi, con 6-12
15 stami portati singolarmente per ogni brattea. I fiori femminili sono corti, situati poco sotto
l'apice dei rami, hanno perigonio e sono portati a coppie su una serie di brattee e bratteole
che nel frutto diverranno una brattea triloba, tipica della specie. Fiorisce nel mese di aprile.
Il frutto è un achenio che contiene un seme non alato. La propagazione è anemocora
(attraverso il vento).
Olmo
Ulmus è genere delle Ulmaceae che comprende alberi denominati olmi diffusi
naturalmente in Europa, in Asia e in Nordamerica e largamente utilizzati come piante
ornamentali e soprattutto nella silvicoltura e nell'arboricoltura da legno.
Possono raggiungere 20-25 m di altezza; le foglie sono decidue, semplici, ovoidali a
margine seghettato e con la lamina fortemente asimmetrica. I fiori sono ermafroditi con
ovario supero e riuniti in infiorescenze. Il frutto è una samara.
Gli olmi sono stati pesantemente decimati da una malattia detta grafiosi, provocata da un
fungo di origine asiatica, giunto in Europa intorno al 1920 e in Nordamerica nel 1928.
Acero Montano
L'acero montano (Acer pseudoplatanus L., 1753) è una pianta appartenente alla famiglia
delle Aceraceae. È conosciuto anche come sicomoro.
È una pianta decidua ad alto fusto che può raggiungere 25–40 m di altezza e un diametro
del tronco di 3,5 m. Ha una chioma globosa e ampia; la corteccia è inizialmente grigia o
giallastra per poi tendere al rossastro e distaccarsi in grandi placche. Ha gemme opposte,
come tutti gli aceri. I fiori appaiono dopo la comparsa delle foglie. Il frutto è una doppia
samara. Negli alberi adulti ricorda la corteccia del platano, da cui il suo nome scientifico.
16 Quercus rubra
La Quercia rossa (Quercus rubra, (L., 1753) è un albero dell'ordine delle Fagacee,
originario delle regioni nordorientali dell'America settentrionale e ampiamente diffuso sulle
Montagne Rocciose, nonché nell'Europa centro-settentrionale e sui monti.
Alto fino a 25-30 metri, con tronco diritto quasi colonnare nei giovani esemplari per poi
diventare globoso e chioma ampia e cima arrotondata. Il portamento può comunque
differenziarsi in base all'altitudine, essendo questa una specie caratterizzata da un certo
polimorfismo: la chioma, infatti, può assumere una forma più espansa alle quote alpine più
basse, mentre tende a divenire più stretta a quote maggiori (per contenere i danni
provocati dalla neve).
Fraxinus
Fraxinus è un genere di piante della famiglia delle Oleaceae che comprende circa 65
specie di alberi o arbusti a foglie decidue, originarie delle zone temperate dell'emisfero
settentrionale.
Hanno generalmente una crescita rapida, riuscendo a sopravvivere in condizioni
ambientali difficili come zone inquinate, con salsedine o forti venti, resistendo bene anche
alle basse o elevate temperature; le specie più diffuse in Italia sono il Fraxinus excelsior
conosciuto col nome comune di Frassino maggiore; il Fraxinus ornus noto come Orno o
Orniello, utilizzato per la produzione della manna e chiamato comunemente anche
Frassino da manna o Albero della manna; Fraxinus angustifolia noto col nome di Frassino
meridionale.
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