CRESCE LA VITA PREMESSA Un anziano, un bambino, una pianta, che cos’hanno in comune? Le stesse necessità: per crescere, hanno bisogno di essere accuditi, accompagnati, sostenuti, essere soggetto ed oggetto di speranza da parte di chi se ne prende cura per far fruttificare il loro germoglio in essere. Un bimbo si apre alla vita, un anziano riscopre la vita, una pianta racconta la vita alla vita che verrà. Da qui nasce l’idea del nostro progetto: • riprendere l’idea della legge nazionale n. 113/92 di piantare un nuovo albero per ogni bambino che nasce; • istituire una giornata di festa per far incontrare la vita all’interno della Fondazione: famiglie con i neonati invitate a piantare l’albero nella nostra casa di riposo; fratellini con gli anziani che parteciperanno ad un laboratorio creativo per colorare vasetti, seminare la piantina che porteranno a casa a ricordo della giornata, da piantare in giardino per far crescere la vita. 1 OBIETTIVI • Promuovere le relazioni e lo scambio fra il territorio e la casa di riposo (in prosecuzione al progetto fra nuove e consolidate generazioni in essere dal 2011) • Educare al rispetto ed alla promozione di azioni a favore dell’ambiente • Creare momenti di incontro e di festa • Far crescere la vita DESCRIZIONE Le educatrici della Fondazione Bressan chiederanno al Comune la collaborazione per contattare le famiglie dei neonati per proporre l’evento. La Fondazione si attiverà per individuare le piante più idonee allo scopo, insieme allo spazio utile per effettuare l’impianto in Fondazione. Quest’ultima acquisterà il materiale per attivare il laboratorio creativo a motivo di incontro fra gli ospiti ed il territorio TEMPISTICA DELL’IMPLEMENTAZIONE • Un pomeriggio per scegliere le piante più idonee ad essere piantate e conoscerne le caratteristiche, o in internet, o in un vivaio • Una mattinata per coordinare gli interventi con il Comune • Tempo necessario alla programmazione e all’evoluzione del progetto (un paio di mesi prima) per inviare a tutte le famiglie l’invito, organizzare i laboratori, procurare le piante, ricevere le adesioni e coordinare l’intervento. • Giornata di festa ad aprile 2013 (laboratori creativi- assegnazione della pianta – piantumazione) 2 FIGURE COINVOLTE • EDUCATRICI ANIMATRICI per il coordinamento e la realizzazione del progetto • RESPONSABILE ACQUISTI per la gestione contabile del progetto • RESPONSABILE UFFICIO ANAGRAFE E … per il contatto con le famiglie dei nuovi nati • SERVIZIO DI MANUTENZIONE E GIARDINAGGIO per la preparazione del terreno per la piantumazione ELEMENTI DEL BUDGET o o o o o o o o o o o o Piante (cadauna) Arbusti (cadauno) Fiori per abbellire le aiuole Staccionata (al metro) Panchine (cadauna) Vasetti per laboratorio creativo (cadauno) Semi Rinfresco attrezzi Depliant pubblicitari della festa Costo orario educatrici animatrici Costo orario manutentori e/o giardiniere 3 € 15/20 € 10/15 € 400 € 22 € 40 € 0.50 € 16.65 € 500 € 200 € 200 € 16.83 € 19.87 TOTALI Il numero delle piante e degli arbusti, poiché andranno consegnati alle famiglie dei neonati dell’anno in corso, sono stati quantificati in base al dato fornito dal Comune di Isola dei nati dal primo gennaio al 30 aprile 2012 – ovvero 35 bambini suddivisi in 18 femmine e 17 maschi, - numero che verrà moltiplicato per le ulteriori altre tre parti dell’anno, per un totale più o meno 100-110 nuovi nati. Arbusti 10/15 € x 50 bambini Piante 15/20 € x 60 bambini € 700 € 1200 Vasetti 50 x 1 € € 50 Panchine € 40 x 6 € 240 Staccionata € 22x 30 ore Costo educatrici € 16.83 x 20 ore Costo manutentori e giardinieri € 19.87 x 25 € 660 € 336,60 € 496,75 Totale € 5000 4 MOTIVAZIONE DELLA SCELTA DEL PROGETTO E DEL PERCHE’ SCA DOVREBBE SCEGLIERLO COME VINCITORE La scelta di questo progetto parla di un futuro denso di speranza dove il significato degli alberi che verranno piantati da senso al rispetto della vita e della natura, parla della terra che per continuare a vivere abbisogna della semina di nuovi germogli, parla ad un’aria inquinata che chiede alle piante di essere purificata, parla di un mondo “più o meno perfetto” che vuole essere consegnato dagli anziani alle nuove generazioni affinchè lo possano trasformare e migliorare con le loro potenzialità in essere. Parla di una giornata di festa per far incontrare i sorrisi. Parla di un luogo di ritrovo presente, dove si può tornare per vedere la propria pianta crescere, e al contempo favorire di tutte le opportunità che la Fondazione Bressan mette a disposizione per far incontrare le generazioni (Il 2012 è stato proclamato Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni) ALLEGATI 1. Presentazione della Fondazione L.G. Bressan 2. Descrizione piante e arbusti da piantumare 5 PRESENTAZIONE DELLA STRUTTURA (dalla carta dei servizi) La Fondazione “Luigia Gaspari Bressan” è sorta a seguito della disposizione testamentaria della compianta Signora Luigia Gaspari Bressan in data 29.11.1907. E’ stata eretta in ente morale con decreto del 14 gennaio 1909 con la denominazione di “Ospitale Luigia Gaspari Bressan”, successivamente modificata in “Casa di Riposo Luigia Gaspari Bressan” con Decreto del Presidente della Repubblica del 18/4/1963. Con decreto dirigenziale n. 98 dell’8/9/1999, la Regione Veneto ha riconosciuto la personalità giuridica di diritto privato alla Fondazione “Luigia Gaspari Bressan” O.N.L.U.S. ed ha approvato il nuovo statuto. Il Consiglio di Amministrazione ha quindi approvato il nuovo regolamento di amministrazione l’11/11/1999. La Fondazione ha personalità giuridica di diritto privato ai sensi dell’art. 12 del codice civile ed è O.N.L.U.S. (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale) ai sensi del d. lgs. 4 dicembre 1997, n. 460. L’Ente è composto da un’unica sede sita in Via San Marco n. 21/D a Isola Vicentina (Vi). Il numero di telefono è: 0444-978518/978519, il numero di fax è: 0444 978517. 6 MISSION E POLITICA PER LA QUALITA’ (dalla carta dei servizi) Il nostro obiettivo consiste nel dare risposta alle molteplici esigenze di assistenza della popolazione anziana con più di 60 anni di età, in stato di bisogno e delle loro famiglie. Desideriamo offrire servizi assistenziali di alto livello qualitativo con tempestività, professionalità ed efficacia, coprendo un ampio ventaglio che va dalla assistenza domiciliare fino all’inserimento nella nostra struttura e favorendo il massimo livello possibile di benessere e umanità. Opereremo principalmente sulle aree geografiche dove maggiori sono le possibilità di integrazione con le altre strutture di assistenza presenti sul territorio. Vorremo diventare gli interlocutori privilegiati nell’ambito dell’assistenza agli anziani ed alle loro famiglie. La Politica per la Qualità che ne deriva, vede la Fondazione impegnata a: • • Definire e aggiornare, sulla base di valutazioni multiprofessionali, progetti di intervento personalizzati, individuali e/o di gruppo, anche attraverso l’ausilio di strumenti informatizzati che garantiscano il monitoraggio continuo dell’evoluzione socio-sanitaria del cliente: tale tipo di approccio pertanto ha portato ad una ridifinizione della metodologia lavorativa che non risulta più incentrata sull’organizzazione “per mansioni” caratterizzata dall’approccio burocratico, bensì risulta legata ad una tipologia di organizzazione del lavoro volta al conseguimento di “obiettivi e risultati”. Perseguire livelli di salute ottimali, nell’ottica dell’approccio multidimensionale alla persona, conservando, ripristinando o sviluppando le capacità funzionali dell’anziano; 7 • • • Garantire al cliente un’assistenza qualificata con interventi personalizzati, effettuando una formazione continua del personale al fine di sostenere la motivazione e rivalutarne la preparazione professionale, in ragione del fatto che gli interventi di tutte le figure professionali sono finalizzati al soddisfacimento dei bisogni della persona anziana; Collaborare per una maggior apertura al territorio, aumentando l’integrazione con l’Azienda ULSS e il Comune, promuovendo incontri per identificare obiettivi comuni e realizzando progetti di effettiva collaborazione traendo forza dal fatto che tale collaborazione è da ritenersi un investimento sociale per il miglioramento della vita del singolo e della collettività; Razionalizzare le spese, attraverso un’analisi costante del processo di erogazione del servizio che tenga conto delle risorse disponibili e dei vincoli di bilancio. Tale tipologia interventistica si fonda quindi oltre che sul miglioramento continuo delle prestazioni, anche sulla trasparenza dell’operato e dell’etica professionale. A tutto ciò si aggiunge la consapevolezza che per la soddisfazione ed un recupero ottimale del cliente risulta fondamentale l’umanità, concetto chiave che, insieme a tutto il resto, contribuisce all’erogazione di un servizio di elevata qualità. 8 LA FONDAZIONE PER I BAMBINI Per un bambino non è sempre facile entrare in una struttura ed accettare che il proprio nonno non stia ancora a casa a raccontargli storie fantastiche, coccolato nelle sue ginocchia, nei lunghi pomeriggi d’inverno. Per un anziano è fondamentale, nonostante abbia cambiato dimora, continuare ad assaporare la tenerezza del nipotino ed attingere il sorriso dell’alba della vita. Questo incontro talvolta risulta difficile a motivo di un ambiente, come la casa di riposo che, per quanto si sforzi, risulta essere più medicalizzato e meno familiare. Per tale ragione, la Fondazione L.G. Bressan, ha sentito la necessità di predisporre dei luoghi, dei tempi, degli spazi di accoglienza e di pensiero a misura di bambino, rendendo più attraente ed intimo l’incontro fra generazioni. Fra le varie iniziative l’angolo giochi nella hall, il parco di divertimento esterno (ad uso anche di feste di compleanno private), il progetto di incontro fra consolidate e nuove generazioni con laboratori, cinema, letture animate, l’integrazione con le agenzie educative del territorio (scuole, associazioni, parrocchia) per progetti specifici, le Feste della Fondazione. 9 Melo da Fiore Al genere malus appartengono 30-35 specie di piccoli alberi, o grandi arbusti, a foglia caduca, originari dell’emisfero nord, in Europa, Sia e nord America. Si tratta di piccoli alberi, che a maturità raggiungono i 4-8 metri di altezza. Il fogliame è di medi dimensioni, ovale, di colore verde brillante; la chioma è densa, tondeggiante o piramidale. Tra la fine dell’inverno e l’inizio dell’estate producono numerosissimi piccoli fiori a stella, a cinque petali, riuniti in corimbi, di colore bianco, rosa o rosso, con vistosi stami rosso chiaro al centro. Ai fiori seguono piccole drupe tonde, delle dimensioni delle prugne, di colore giallo, rosso o arancio, che rimangono sulla pianta a lungo, molto decorativi. Contrariamente alle mele da frutto, ibridi moderni di M. sylvestris, i frutti dei meli da fiore non sono commestibili, spesso sono duri e legnosi, o hanno sapore amaro o astringente. Vengono però utilizzati per preparare liquori o il sidro, o anche talvolta per ricavarne la pectina, un addensante naturale. Gran parte delle specie sono autofertili, quindi producono frutti solo se nei pressi ci sono altri alberi di malus. Esistono molti ibridi e cultivar, con fiori doppi o dal colore molto intenso, ed anche varietà con fogliame rossastro durante i mesi autunnali. Ciliegio da Fiore 10 Il ciliegio da fiore è una delle meraviglie della primavera. Molte delle varietà più spettacolari sono dette “del Giappone” non soltanto perché quella è la loro patria, ma perché lì si festeggia ogni anno il loro rigoglio. La scelta è ampia, anche fra le selezioni adatte ai piccoli giardini: la varietà ‘Kanzan’ è giustamente popolare per la profusione di fiori doppi, rosa, che sbocciano dalla metà alla fine della primavera. In seguito si schiuderanno le foglie, pronte ad assumere tonalità di grande effetto decorativo in autunno. ‘Kanzan’ ama i terreni umidi, ma senza ristagni d’acqua, e una posizione in pieno sole. Da giovane si presenta in forma di alberello, ma dopo 10 anni espande la sua chioma allargandosi fino a 2 m. Collocatelo in una zona che ne valorizzi la bellezza e l’eleganza. Cornus Mascula Il corniolo (Cornus mas) è un arbusto o piccolo albero a foglie caduche appartenente alla famiglia delle Cornacee; originario di Europa, Africa e Asia Minore cresce spontaneamente nelle radure dei boschi di latifoglie ma viene coltivato a scopi ornamentali e per l’utilizzo dei frutti soprattutto nel nord della penisola. Ha uno sviluppo piuttosto lento e in età adulta raggiunge i 5-7 m di altezza. I primi rami del corniolo si dipartono già a poche decine di centimetri dal terreno e si sviluppano in modo tale da conferire all’arbusto un portamento tondeggiante; la corteccia, marrone e liscia, tende a perdere grandi scaglie lasciando chiazze di colore marrone-arancio. Tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera il corniolo produce fiori piumati di colore giallo, che rallegrano il giardino prima della ricrescita delle foglie; alla fioritura segue, in primavera inoltrata, la comparsa di piccole drupe (bacche carnose) tondeggianti che, una volta giunte a maturazione in piena estate, diventano rosso intenso e appaiono simili a ciliegie. Questo arbusto cresce bene anche in penombra, ma predilige posizioni soleggiate; è una pianta molto rustica che non teme nè il caldo estivo nè il gelo invernale. Quanto alle innaffiature, vanno bagnate con regolarità (almeno una volta a settimana da marzo a settembre) solo le piante giovani, almeno per tutto il primo anno dopo la messa a dimora, mentre gli esemplari adulti non necessitano di annaffiature e sopportano bene anche brevi periodi di siccità. Preferisce terreni ricchi, sciolti e ben drenati; in autunno e alla fine dell’inverno è possibile interrare una buona quantità di concime organico ai piedi della pianta. I frutti del corniolo sono commestibili e vengono impiegati per la preparazione di succhi di frutta e marmellate e per aromatizzare alcuni alcolici come la grappa, mentre il legno, di eccezionale durezza, viene utilizzato per la produzione di pipe. 11 Crataegus monogyna I Crataegus monogyna e i Crataegus oxyacantha, sono i biancospini ideali per formare ampie siepi campestri, magari alternate a Carpini, Salici, e Noccioli. In un passato non troppo lontano erano queste le piante più utilizzate dai nostri contadini nella suddivisione dei campi, una pratica andata purtroppo perduta e anzi osteggiata dall’utilizzo di mezzi agricoli di grandi dimensioni come trattrici e mietitrebbia. Un motivo poco conosciuto dell’eliminazione delle siepi campestri, in cui i Biancospini erano sempre presenti, era la credenza diffusa che queste siepi fossero il “covo” dei più temibili parassiti delle coltivazioni. Attualmente la moderna agricoltura biologica ne ha fortunatamente rivalutato l’impiego, anzi dimostrando che le siepi di Biancospino possono essere soprattutto tra le principali incubatrici di insetti antagonisti. Si consiglia di piantarne almeno uno ogni 120-150 cm e di lasciar crescere liberamente la siepe nella sua forma naturale, quindi avendo a disposizione almeno tre mt di larghezza per il suo ampio sviluppo. Non sono piante sempre facili da reperire e purtroppo, nemmeno da riprodurre. Crataegus monogyna, cresce fino ad una altezza di 5-7 metri; dal portamento compatto e molto ramificato, presenta foglie lobate, lucide e dai margini dentati, di color verde chiaro. Si adattano senza problemi alle diverse condizioni ambientali, ma preferiscono senz’altro una buona posizione soleggiata che ne favorisce la fioritura. Possono però costituire anche un ottimo sottobosco, così come si prestano bene per formare siepi difensive o in abbinamento ad altri arbusti per completare siepi da fiore in giardini country. Potare se occorre dopo la fioritura. 12 Sorbus Domestica Il Sorbo domestico (Sorbus domestica L.) è un piccolo albero della famiglia delle Rosacee. Di questa specie esistono due varietà: una con frutti piriformi (simili a piccole pere), e l'altra con frutti rotondi (simili a piccole mele). I frutti di questa specie venivano in passato usati a scopo alimentare, ma oggi non vengono quasi più consumati. I frutti del sorbo domestico sono chiamati sorbe o sorbole e hanno la particolarità di completare la maturazione dopo la raccolta, pertanto vanno conservati e lasciati maturare ulteriormente finché "ammezziscono", cioè diventano morbidi e saporiti. Azzeruolo L'azzeruolo (Crataegus azarolus, L. 1753) è una pianta da frutto della famiglia delle Rosaceae; è detto anche "lazzeruolo". Gran parte dei botanici ritiene che questa specie sia originaria dell'Asia Minore o dell'isola di Creta, da cui si sarebbe diffusa come coltivazione in tutto il resto del bacino del Mediterraneo (in particolare nel Nord Africa) e dell'Europa. In Italia è diffuso occasionalmente in Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Sicilia. L'azzeruolo cresce sino ad un'altezza massima di 3-5 metri, con rami spinosi che possono divenire contorti allo stato selvatico, ma che si mantengono lineari quando la pianta viene coltivata. Le foglie, di color verde brillante, sono di forma ovale e cuneiforme e la base è profondamente dividisa in tre o cinque lobi interi o dentati con picciolo corto e pubescente; le foglie sono caduche ed ingialliscono prima della caduta. 13 I fiori sono bianchi e si dispongono in infiorescenze di 3-18. La fioritura avviene da aprile a maggio. Il frutto, l'azzeruolo, di forma globosa varia da 1 a 2 cm di diametro ed è di color rosso amaranto, bianco o giallo alla maturazione (a seconda delle tipologie), e contiene una polpa carnosa commestibile dal sapore agrodolce con tre piccoli semi al suo interno. La maturazione si conclude a settembre. Magnolia da fiore Magnolia L. è un genere di piante della famiglia delle Magnoliaceae. Comprende oltre 80 specie arboree e arbustive a lento accrescimento, ma che in alcune specie come la Magnolia campbellii e la Magnolia officinalis possono superare i 20 m di altezza, caratterizzate da interessanti fioriture, originarie del Nord e Centro America, dell'Asia e dell'Himalaya. Il nome del genere è stato attribuito da Charles Plumier, in onore di Pierre Magnol (Montpellier, 1638-1715) medico e botanico francese, direttore del giardino botanico di Montpellier, che introdusse la nozione di famiglia nella classificazione botanica.Le Magnolia hanno foglie alterne, ovali o ellittiche, generalmente grandi e coriacee, perenni o decidue, fiori solitari, grandi, generalmente a forma di coppa, con perianzio formato da 6-9 petali petaloidi (petali e sepali indifferenziati), gli stami numerosi sono lamellari, i carpelli sono disposti a cono sul ricettacolo, viene considerato dai botanici un fiore primitivo, tanto che erroneamente per molto tempo si è ritenuto che le Magnoliaceae fossero state le prime Angiosperme apparse sulla terra (il fossile più antico di questa famiglia risale a 95 milioni di anni fa). I frutti ovoidali in infruttescenze conoidi, contengono dei semi lucidi rossastri o arancioni. 14 Laburnum Anagyroides Il maggiociondolo (Laburnum anagyroides Medik., 1787) è un piccolo albero caducifoglio (alto dai 4 ai 6 metri), appartenente alla famiglia delle Fabaceae. Ha portamento arbustivo, la corteccia è liscia, con rami espansi verdi scuri e ramoscelli penduli e pubescenti. Le foglie (composte da tre foglioline) hanno un lungo picciolo, glabre superiormente e pelose inferiormente. I fiori sono di colore giallo oro, molto profumati, sono raggruppati in lunghi racemi penduli (fino a 25 cm) e fioriscono tipicamente in maggio. I semi sono legumi dai numerosi semi neri contenenti citisina (un alcaloide), estremamente velenosi (per l'uomo, ma anche per capre e cavalli) specie se immaturi. Alcuni animali selvatici tuttavia (come lepri, conigli e cervi) se ne possono cibare senza problemi, e per questo in alcune regioni è ritenuta una pianta magica. Il legno è duro e pesante, di colore giallo/bruno, ottimo per pali, lavori al tornio e come combustibile. In passato - ma anche oggi nelle rievocazioni storiche - era utilizzato come ottimo legno per la costruzione degli archi. Carpino Bianco Il carpino bianco è un albero poco longevo (150 anni), di media altezza (15-20 m) con portamento dritto e chioma allungata. La corteccia si presenta sottile, liscia al tatto, di colore grigio, irregolare per il fusto scanalato e costolato. Le radici sono fascicolate e molto ramificate. Le foglie sono alterne, semplici, brevemente picciolate, ovato-oblunghe, con nervature in rilievo e ben visibili sulla pagina inferiore, con apice acuminato e margine finemente e doppiamente dentato. Ingialliscono in autunno ma permangono secche sui rami anche per lungo tempo, specie sulle piante di giovane età. I fiori sono unisessuali, riuniti in infiorescenze (amenti) anch'essi unisessuali e portati sul medesimo individuo (specie monoica). I fiori maschili sono tozzi e penduli, nudi, con 6-12 15 stami portati singolarmente per ogni brattea. I fiori femminili sono corti, situati poco sotto l'apice dei rami, hanno perigonio e sono portati a coppie su una serie di brattee e bratteole che nel frutto diverranno una brattea triloba, tipica della specie. Fiorisce nel mese di aprile. Il frutto è un achenio che contiene un seme non alato. La propagazione è anemocora (attraverso il vento). Olmo Ulmus è genere delle Ulmaceae che comprende alberi denominati olmi diffusi naturalmente in Europa, in Asia e in Nordamerica e largamente utilizzati come piante ornamentali e soprattutto nella silvicoltura e nell'arboricoltura da legno. Possono raggiungere 20-25 m di altezza; le foglie sono decidue, semplici, ovoidali a margine seghettato e con la lamina fortemente asimmetrica. I fiori sono ermafroditi con ovario supero e riuniti in infiorescenze. Il frutto è una samara. Gli olmi sono stati pesantemente decimati da una malattia detta grafiosi, provocata da un fungo di origine asiatica, giunto in Europa intorno al 1920 e in Nordamerica nel 1928. Acero Montano L'acero montano (Acer pseudoplatanus L., 1753) è una pianta appartenente alla famiglia delle Aceraceae. È conosciuto anche come sicomoro. È una pianta decidua ad alto fusto che può raggiungere 25–40 m di altezza e un diametro del tronco di 3,5 m. Ha una chioma globosa e ampia; la corteccia è inizialmente grigia o giallastra per poi tendere al rossastro e distaccarsi in grandi placche. Ha gemme opposte, come tutti gli aceri. I fiori appaiono dopo la comparsa delle foglie. Il frutto è una doppia samara. Negli alberi adulti ricorda la corteccia del platano, da cui il suo nome scientifico. 16 Quercus rubra La Quercia rossa (Quercus rubra, (L., 1753) è un albero dell'ordine delle Fagacee, originario delle regioni nordorientali dell'America settentrionale e ampiamente diffuso sulle Montagne Rocciose, nonché nell'Europa centro-settentrionale e sui monti. Alto fino a 25-30 metri, con tronco diritto quasi colonnare nei giovani esemplari per poi diventare globoso e chioma ampia e cima arrotondata. Il portamento può comunque differenziarsi in base all'altitudine, essendo questa una specie caratterizzata da un certo polimorfismo: la chioma, infatti, può assumere una forma più espansa alle quote alpine più basse, mentre tende a divenire più stretta a quote maggiori (per contenere i danni provocati dalla neve). Fraxinus Fraxinus è un genere di piante della famiglia delle Oleaceae che comprende circa 65 specie di alberi o arbusti a foglie decidue, originarie delle zone temperate dell'emisfero settentrionale. Hanno generalmente una crescita rapida, riuscendo a sopravvivere in condizioni ambientali difficili come zone inquinate, con salsedine o forti venti, resistendo bene anche alle basse o elevate temperature; le specie più diffuse in Italia sono il Fraxinus excelsior conosciuto col nome comune di Frassino maggiore; il Fraxinus ornus noto come Orno o Orniello, utilizzato per la produzione della manna e chiamato comunemente anche Frassino da manna o Albero della manna; Fraxinus angustifolia noto col nome di Frassino meridionale. 17