VA1POM...............17.07.2009.............23:15:24...............FOTOC24 TRAGEDIA A CEGGIA Inseguito dai carabinieri si schianta e muore La vittima è un giostraio di 32 anni: è finito con la moto contro un muro PICCOLE IMPRESE CEGGIA. Un inseguimento a tutta velocità si conclude con uno schianto mortale. La vittima è Derri Major, 32 anni di Feltre, giostraio, con precedenti. Secondo i carabinieri stava scappando su una moto con targa falsa, assieme a un complice dopo aver probabilmente tentato uno scippo. ECCO LA NOTTE FAMOSISSIMA Redentore, oggi la grande festa IL VENTO DELLA PROTESTA Ieri, nel primo pomeriggio, una telefonata al 112 ha avvertito di strani movimenti di due moto con 4 persone attorno a una ragazza. Quando i carabinieri sono arrivati è iniziato l’inseguimento. Nella curva davanti a villa Franchin una moto si è schiantata contro un muretto. Uno dei due uomini in sella alla Honda 600 è morto sul colpo l’altro è stato catturato gravemente ferito. In serata, davanti alla cella mortuaria di San Donà, attimi di tensione con i parenti della vittima. CAGNASSI A PAGINA 37 Era con un complice rimasto ferito: forse preparavano un colpo Fuggiti altri 2 centauri Le moto viaggiavano con le targhe coperte di Sandro Mangiaterra C Una formula matematica stabilisce la soglia di tolleranza massima della città Turismo, Venezia «al limite» INTERPRESS Il Coses: può sopportare non oltre 150.000 persone al giorno di Roberto Bianchin una cert’ora, sulle rive infiocchettate dai palloncini colorati, dove i veneziani già un mese prima si prenotano il posto per i tavoli segnandolo per terra con righe di nastro e di gesso, si apre inesorabile il dibattito. SEGUE A PAGINA 13 SERVIZI A PAGINA 3 A VENEZIA. Centocinquantamila persone, tante ne può sopportare Venezia ogni giorno. E’ il risultato di una ricerca del Coses, che ha elaborato una formula matematica per «salvare» la città. Uno studio complesso per dare la possibilità al Comune di gestire il turismo. Oltre la capacità «pedonabile» di 150 mila persone la situazione diverrebbe insostenibile. E non si parla solo di turisti, ma anche di abitanti veri, lavoratori, studenti e, appunto, visitatori. In pratica il modello pro- Pd verso il congresso, ecco con chi stanno i nostri big Bersani il più «gettonato», poi Franceschini e Marino. «Ma qui non ci sono tessere fasulle» NELL’INTERNO 30 MARGHERA 34 NOALE 38 PORTOGRUARO Negozi tutti aperti «Niente ferie per la crisi» Magazzino a fuoco danni ingenti Dopo il no del Tar il sindaco punta sul «governissimo» VENEZIA. Entra nel vivo il congresso del Partito Democratico. Martedì si chiude la prima tappa. Vale a dire la campagna di tesseramento congressuale: solamente chi s’iscrive entro il 21 luglio potrà contare al fine dell’elezione dei candidati alle primarie di ottobre. L’obiettivo del gruppo dirigente veneziano è il raggiungimento di quota cinquemila tessere. Un traguardo comunque ben lontano dalla somma delle tessere che raccoglievano Ds e Margherita: circa 9 mila. I big veneziani del partito sono divisi tra Bersani e Franceschini. L’ex ministro diessino sembra il più «gettonato», ma con Franceschini si sono schierati parlamentari e sindacalisti. Anche Cacciari sembra preferire la candidatura di Dario. CHIARIN A PAGINA 19 posto prevede un numero massimo di 75 mila abitanti, senza andare a scapito dell’economia del turismo o della popolazione studentesca. Il vicesindaco Michele Vianello: «Questo studio sfata l’opinione che sia stato il turismo a scacciare i residenti dal centro storico». Gli albergatori e commercianti commentano: «Venice Connected non basta, mancano le infrastrutture per gestire i flussi di turisti». COSUA E DE ROSSI A PAGINA 15 INTERPRESS hi ha ragione? Le imprese, che denunciano la frenata del credito e tassi di interessi ancora troppo alti, oppure le banche, che dicono esattamente l’opposto? La domanda, fintamente ingenua, è di Bruno Vespa, a Porta a porta, un paio di mesi fa. Giulio Tremonti si dà un’aggiustatina agli occhiali e risponde con una stilettata: «Mi fido di più degli artigiani di Mestre». Nel frattempo, il ministro dell’Economia ha rialzato la posta: «Se il mondo non vuole andare a sbattere deve affidarsi a criteri etici e morali ben superiori a quelli dei banchieri». Il governatore ha lanciato il suo monito durante l’assemblea della Banca d’Italia: «Il deterioramento dell’economia tende a frenare i prestiti. Invece va posta un’attenzione straordinaria alle prospettive di medio-lungo periodo di chi chiede assistenza». Il presidente della Consob, Lamberto Cardia, ha parlato di «rischio asfissia finanziaria». Ed Emma Marcegaglia, numero uno di Confindustria, non ha smesso un istante di chiedere agli istituti di fare la loro parte, se l’Italia vuole uscire dalla crisi. Non è cambiato niente. Basta sentire il grido di dolore di Francesco Peghin, leader degli imprenditori padovani. A PAGINA 8