LIBRI ILLUSTRATI
Gabriele Bertacchini
ANIMALI DI LEGNO
Giocare, costruire,
imparare con il compensato
ARMANDO
EDITORE
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io
Presentaz
Questo manuale nasce dall’esperienza maturata sul campo in quasi 10 anni di attività.
È stato pensato per affrontare con la semplicità del gioco alcuni temi di educazione
ambientale e fare scoprire ai più piccoli diversi animali nei loro ambienti di vita.
Agli obiettivi pedagogici si aggiungono quelli legati allo sviluppo e al perfezionamento della
manualità individuale.
La natura viene esplorata attraverso un vero e proprio laboratorio di falegnameria per
bambini e ragazzi dai 5 ai 12 anni e più.
Tante idee da realizzare e sperimentare a casa, a scuola o con gli amici, da soli o con
l’aiuto di un adulto.
Ogni soggetto è stato realizzato e proposto in contesti tra loro differenti: classi delle scuole
primarie, attività in piazza, musei, centri di aggregazione giovanile.
Ciascun animale, corredato da un apposito cartamodello e da una foto esplicativa,
è presentato con una scheda operativa che ne permetterà una semplice e immediata
costruzione. Un box informativo vuole poi concentrare l’attenzione su alcune caratteristiche
biologiche e comportamentali di base, per non perdere mai di vista le finalità conoscitive.
Tramite la lavorazione del compensato si potranno realizzare diversi soggetti realistici da
collezionare.
Alcune sagome possono essere utilizzate per costruire idee nuove ed originali con grande
facilità. Mantenendo le stesse forme e cambiando solo le colorazioni si potranno ottenere
molti animali differenti. Sarà sufficiente osservare da libri, fotografie e lasciarsi ispirare, con
la speranza che, conoscere, appassionarsi ed emozionarsi di fronte a un animale, possa
anche essere il primo passo per proteggere la natura.
Buon lavoro!
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Tra educazione ambientale e creatività,
come sfruttare al meglio il manuale
La ricerca delle emozioni
I singoli animali possono essere utilizzati come idee per dei simpatici laboratori creativi,
oppure come valore aggiunto per realizzare dei percorsi di educazione ambientale più o
meno articolati.
La natura che ci circonda è prima di tutto meraviglia.
Un filo d’erba che cresce, una foglia mossa dal vento, una lucertola ferma a gustare i raggi
del sole, una pioggia di primavera, in ogni cosa che si osserva c’è un altissimo grado di
perfezione.
L’armonia di un prato fiorito o di un bosco non può fare altro che suscitare stupore e riempire
il corpo di emozioni.
Tutto è in equilibrio. Ci sono leggi fini e delicate che si possono spezzare in fretta e con facilità.
Il distacco dall’ambiente naturale rende più difficoltosa la comprensione dei legami esistenti
tra i vari esseri viventi con le nostre azioni; impedisce di vedere in tempo reale le conseguenze
di una semplice scelta; diminuisce lo spirito di amicizia e affetto nei confronti di quanto è
attorno a noi.
Educare all’ambiente significa prima di tutto provare a trasmettere e a riprodurre le emozioni
che si provano quando si è intenti a gustare i profumi di un bosco; significa aiutare a
comprendere e ad osservare la vita silenziosa che attraversa ogni cosa; significa provare
a ristabilire un rapporto intenso e vissuto con la natura e i sottili equilibri che la governano;
significa fermarsi a guardare quanto non fa rumore o clamore.
Affinché i comportamenti di rispetto possano essere autentici, è importante realizzare un
passaggio interno al mondo dei sentimenti personali e della comprensione.
Provare affetto verso qualcosa è il primo passo per prendersene cura e considerarla nella
giusta misura.
Costruire un oggetto, qualsiasi esso sia, può rappresentare un’ importante possibilità da
sfruttare.
Con l’oggetto, in questo caso un animale da portare a casa, può venirsi a creare una sorta di
“legame” emotivo che potrà essere tradotto in conoscenza, curiosità e desiderio di scoperta.
Durante la lavorazione le capacità di ascolto e di attenzione vengono amplificate, poiché
funzionali a realizzare qualcosa di concreto. I concetti possono essere “assorbiti” con la
naturalezza del gioco e del divertimento.
L’oggetto può divenire il centro di un racconto a cui fare percorrere strade diverse.
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Attorno ad esso si può imbandire una storia che anticipa e conclude la fase creativa vera e
propria.
In un breve frangente vengono a crearsi una serie di sentimenti che possono essere guidati
verso il mondo reale, grazie ad un’esperienza da ricordare e conservare nel proprio mondo
delle emozioni.
Iniziare ad osservare
Una macchia nera sulla punta delle orecchie, una linea scura lungo il collo, il posizionamento
della pupilla, il numero dei “puntini”, una chiazza azzurra sotto l’ala... dettagli che permettono di
identificare una specie e chiamarla per nome.
La conoscenza della natura inizia da una attenta e silenziosa osservazione dei particolari, anche
di quelli più piccoli.
Le sagome, nella loro semplificazione, cercano di mettere in risalto e accentuare, per quanto
possibile, alcuni aspetti diagnostici e identificativi usati anche da esperti del settore.
Mentre si costruiscono e si colorano dei semplici “pezzi di compensato”, sarà possibile
soffermarsi agevolmente, e con il piacere del gioco, su un aspetto ben preciso, mettendo in
risalto le singole caratteristiche, per poi ritrovarle nel vero tramite il confronto con fotografie a
grande formato da portare in aula o in qualsiasi altro luogo si stia facendo l’attività.
Non solo colori ma anche forme, curiosità che rivelano la grande diversità e precisione della
natura.
I laboratori possono rappresentare un modo costruttivo, e diverso dal solito, per iniziare a
“educare” all’osservazione, per muovere i primi passi nel riconoscimento di un animale e su quali
aspetti sia più importante rivolgere la propria attenzione al fine di una corretta identificazione
sul campo.
A ognuno il suo ambiente
Gli animali di legno possono rappresentare una simpatica ma importante opportunità per
affrontare, in modo più coinvolgente, il tema e la conoscenza dei diversi ambienti, spazi in cui
la vita prende forma e si organizza.
Boschi, prati, stagni, alte quote… ogni essere vivente sceglie attentamente i luoghi in cui abitare
sulla base delle condizioni complessive in essi riscontrabili, esemplificabili in termini di cibo,
riparo, clima e quant’altro.
La diversità biologica del nostro pianeta è ricca e variegata grazie all’esistenza di habitat
differenti, un bellissimo mosaico con confini solo apparenti, in cui tutto è sempre connesso e
in relazione.
Per meglio esemplificare la diversità di “paesaggi”, e delle caratteristiche visive in essi rinvenibili,
si possono costruire dei cartelloni in cartoncino, su cui fare disegnare gli ambienti più comuni
e facili da individuare. Non importa fare una fotografia fedele della realtà, sarà importante
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rappresentare quegli aspetti che, agli occhi di un bambino, lo rendono identificabile con facilità:
alberi, rocce, neve, fiori…
Come degli autentici “contenitori di vita” potranno ospitare gli animali costruiti, da fissare con
del semplice biadesivo ed essere osservati giorno dopo giorno, prima di attaccare loro la base
che permetterà di conservarli come veri oggetti da collezionare.
L’arte di adattarsi
Un adattamento fine e puntuale ha modellato nel tempo le diverse forme, rendendole funzionali
a precise necessità.
Gli animali di legno possono aiutare a spiegare questo importante concetto, magari
esemplificandolo tramite l’arte del mimetismo, facilmente visibile e intuibile in alcuni soggetti
scelti.
Nella lepre variabile in abito invernale vi è un chiaro esempio di quello che gli addetti ai lavori
chiamano “mimetismo criptico”. Il mantello, divenuto candido, ben si confonde con la neve
delle Alpi, rendendo l’animale più simile all’ambiente circostante.
Nella coccinella comune si può invece osservare come le strategie “adottate” siano spesso
più astute e sottili. Il possedere colori vivaci permette, paradossalmente, di sfuggire ai possibili
predatori, che associano quei colori a quelli di altri insetti potenzialmente velenosi.
Portando alcune fotografie selezionate sarà possibile ampliare di molto la discussione, facendo
anche osservare come le colorazioni, in alcuni casi, possano essere differenti tra esemplari
maschi e femmine, come nel germano reale. Una riflessione giocosa potrà, ancora una volta,
aiutare a comprendere le ragioni della natura, sempre precise e puntuali nella loro straordinaria
varietà.
L’importanza della diversità
La diversità biologica rappresenta una delle maggiori risorse del nostro pianeta. Grazie ad alberi,
piante, animali, funghi tra loro differenti, l’essere umano ha a disposizione tutto ciò di cui ha
bisogno per vivere e curarsi.
Ad oggi si conosce solo una parte delle potenzialità racchiuse in quanto ci circonda.
L’argomento può essere “banalizzato” e semplificato attraverso la costruzione di soggetti che
l’uomo ha saputo addomesticare nel corso dei secoli per i propri scopi. Soggetti che ancora
oggi sono presenti in fattoria ma che pure possiedono dei loro parenti allo stato selvatico.
L’ape e la capretta rappresentano due esempi noti, e facilmente comprensibili, di come si possa
utilizzare quanto la natura ha saputo mettere a disposizione per ricavare cibi diversi (miele, latte,
formaggio, ricotta), rimedi terapeutici (pappa reale, propoli), beni di consumo (cera).
Usare ma non sfruttare, guidati dalla consapevolezza e dallo spirito di amicizia, affinché i ricchi
tesori che si nascondono in ogni prato e foresta possano essere presenti anche in un futuro
lontano.
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L’importanza di tutti
La letteratura è fin troppo piena di esempi di animali a cui l’uomo ha dato una caccia sfrenata
solo per via delle loro sembianze o delle loro caratteristiche di predatori.
Un sottile e delicato equilibrio attraversa ogni meccanismo della natura.
Tutto è necessario alla vita. Non esiste cosa di cui si possa fare a meno.
Non ci sono nemici da combattere.
Ogni essere è fondamentale e collegato a quanto ha intorno, in modo indissolubile e preciso.
La mancanza di un anello nella catena rischia di spezzare l’insieme e compromettere l’armonia
del sistema.
Gli animali di legno, con le loro sembianze amichevoli, possono essere usati per aiutare a
vincere le paure, spesso infondate, e spiegare l’importanza dei predatori o di chi è al vertice
nella catena alimentare.
Prendere in simpatia l’orso, o qualsiasi altro soggetto si desideri costruire in futuro, può essere
il primo passo per comprendere come l’uomo debba accettare quanto ha intorno, iniziando
una convivenza che ne rispetti abitudini e comportamenti.
Non esistono animali “cattivi” ma solo ruoli diversi, ognuno necessario in quella che è la
sorprendente diversità della vita.
Spostarsi per vivere
Gli animali, chi più chi meno, si spostano, volano, nuotano, camminano da un luogo ad
un altro.
Le diverse esigenze li portano ad abitare ambienti anche lontani, oppure diversi.
La vita è un flusso continuo che unisce gli spazi. La frammentazione degli habitat ne
impedisce il regolare movimento.
L’argomento, di per sé complesso ma di grande importanza per il mantenimento della
diversità biologica, può essere semplificato grazie ad un racconto da costruire attorno ad
alcune sagome quali raganella, airone cenerino, pettirosso e germano reale.
Banalizzando lo si può ridurre alle migrazioni che alcuni uccelli effettuano ogni anno e alla
doppia vita degli anfibi, legati tanto all’acqua quanto alla terra ferma.
Per rendere maggiormente visibili i collegamenti esistenti tra i differenti ambienti, può
essere utile costruire dei grandi cartelloni in cui disegnare le rotte e gli spostamenti che
vengono puntualmente effettuati.
Se per le migrazioni può essere sufficiente rappresentare i continenti con i luoghi di arrivo
e partenza dei singoli uccelli, per i movimenti degli anfibi è fondamentale rappresentare
anche i diversi ambienti di vita, per fare meglio comprendere come una barriera, quale
una semplice strada, che separi un bosco da uno stagno, possa impedire quei piccoli
grandi movimenti necessari al mantenimento della vita in tutte le sue forme e bellissime
sfaccettature.
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