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Heidegger, Sartre e Wittgenstein

Heidegger
Metafisica ha portato all’obbligo dell’essere
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nel senso che ad un certo punto l’essere è stato considerato di per sé chiaro e ovvio. Il
pensiero filosofico ha dato per scontato erroneamente
il senso dell’essere. In realtà il pensiero si mostra incapace di definire ciò che sembrava
essere chiaro e familiare. Quando ci riferiamo ad una certa cosa diamo sempre per scontato
l’essere della cosa, cioè che essa sia
Il pensiero filosofico è incapace di dare una risposta determinata e precisa alla domanda
sull’essere.
Per prendere il concetto usato nella filosofia occidentale della metafisica lui prende
ispirazione dai filosofi che studiano l’essere e cioè: Platone, Parmenide e Aristotele.
Parmenide: (l’essere è e non può non essere è il non essere non è e non può essere).
Descrive l’essere come ciò che si oppone al nulla e come unica realtà pensabile ed
ammissibile.
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Parmenide pone il problema dell’unità dell’essere e del suo rapporto con il nulla.
Platone: introduce che l’essere possa dirsi in diversi modi differenti che poi vengono
approfonditi da Aristotele che introduce diversi modi per definire la parola essere:
- essere come vero
- essere come accidente
- essere come potenza ed atto
- essere secondo le figure categoriche.
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Heidegger introduce alcuni elementi comuni per quanto riguarda l'essere:
- l’essere è il primo elemento del pensiero
- l’essere è unità e si manifesta in diversi modi plurali
- l’essere può essere considerato solo un rapporto al nulla
Introduzione dell’essere diviso in due fasi:
PRIMA FASE: centrata sull’essere e sul tempo (molti filosofi credono che questa fase come
esistenzialista nel quale al centro della riflessione c’è appunto l’esistenza umana)
SECONDA FASE: (sviluppata verso gli anni 30 fino alla fine della seconda guerra
mondiale), si concentra sull’oblio dell’essere e la possibilità che quest’ultimo si annunci,
attraverso il linguaggio e la poesia.
Ricerca dell’ essere attraverso il linguaggio
La ricerca dell’essere è paragonata ad un viaggio nel quale il linguaggio svolge un ruolo
fondamentale, perché è attraverso le parole che le cose sono.
L’essere vive e parla nel linguaggio che può diventare l'oblio dell’essere quando si riduce ad
un giro di parole (parole senza senso).
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RICERCA ETIMOLOGICA
Essere e tempo
Essere e tempo sono due elementi capaci di determinare in maniera adeguata il senso
dell’essere. L’essere e tempo studia l’essere umano nelle sue strutture costitutive, nei modi
permanenti con cui l’individuo si rapporta al mondo ------> ANALITICA ESISTENZIALE
dell’uomo.
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il senso dell’essere deve essere colto presso quell’ente che si pone la domanda sull’essere.
L’uomo considerato nel suo mondo come da sein (ESSERCI)
Il ci indica nell’essere umano che quest’ultimo è posizionato in una situazione (gettato in
essa) e in rapporto attivo nei suoi confronti.
L’esserci dell’individuo si caratterizza nella sua intenzionalità ----> apertura verso l’altro
trascendimento di sé che si configura in un rapporto pratico e cioè il rapporto con il mondo.
Esistenza umana è un:
- essere del mondo -----> l’uomo è nel mondo, quest’ultimo per l’uomo è complesso di
strumenti da poter utilizzare e non contemplare. L’uomo si deve prendersi cura degli
oggetti che utilizza che servono per i suoi progetti.
prendersi cura delle cose vuol dire distribuirsi tra le cose creando così un’esistenza vuota
ed anonima di commercio con il mondo. (deiezione)
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deiezione immersione totale nel mondo che porta l’uomo verso l’oblio di se stesso
(alienazione dell’individuo da se)
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essere con gli altri -----> apertura verso gli uomini quindi viene descritto come
prendersi cura degli altri cosa che costituisce la base di ogni possibile rapporto con
l’individuo.
no semplice presenza ma intenzionalità e progetto (possibilità di situazione)
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ESSERCI (l’uomo)
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ente per cui le cose sono presenti
Il tempo
L’esserci è posto nell’asse della temporalità infatti l’uomo è un:
- proiettarsi del futuro ----> futuro è un protendere
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Un essere condizionato dal passato ----> passato è il ritornare in una situazione di
fatto per accettarla.
un disperdersi nel presente del prendersi cura delle cose ----> il presente è un essere
presso le cose.
La più importante è il futuro data la possibilità di progettazione, che equivale ad un
progettarsi in avanti in vista di se stesso.
Il tempo può dividersi in due parti:
- autentico la morte viene considerata come elemento che rende qualificante
l’esistenza umana -----> futuro = vivere per la morte.
- inautentico uomo intento a fare cose ed è caratterizzato dalla preoccupazione per il
successo e la riuscita
La dimens. della temporalità può dividersi in due parti:
- vita autentica presa in considerazione della morte come elemento che svela
l’autenticità dell'esistenza umana ponendo l’uomo di fronte al nulla dopo la morte.
Esistenza priva di significato e i valori appartengono anche loro alla vita anonima di
ogni giorno -----> forme regolative del conformismo collettivo.
- vita inautentica uomo intrappolato nella CHIACCHIERA quindi dal parlottare
confuso ed anonimo in cui si svolge la vita collettiva.
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morte: dimensione costitutiva dell’essere umano come possibilità dell'impossibilità
dell’esistenza.(possibilità che tutte le altre possibilità diventano impossibili)
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permanente possibilità
Essere per la morte =vita autentica
Vivere x la morte significa vivere x morire attraverso una decisione che anticipa in noi stessi
quello che avverrà -----> decisione anticipatrice : considerazione della morte come
possibilità permanente dalla quale non si può prescindere.
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Angoscia: esperienza del nulla, questa esperienza pone l’uomo davanti al nulla.
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Esistere autenticamente comporta al coraggio di guardare in faccia alla possibilità del
proprio non essere (sentire l’angoscia dell'essere per la morte).
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esistenza autentica quindi accettazione della propria finitezza cioè coscienza del morire.
Esistenzialismo
Movimenti che c'entrano con l’esistenza che si concentrano, verso il periodo della 1 guerra
mondiale ------> va verso gli anni 20 fino agli anni 50.
- periodo di forte sfiducia nell’uomo
società di massa ------> diffusione di molte novità che facilitano la popolaz. (tutti non
sono ricchi).
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CONFORMISMO VS INDIVIDUALISMO -------> perdita di personalità perché si seguono le
regole di stato
ESISTENZIALISMO VS CONFORMISMO
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----------> influenzati da Dostoevskij ------->coscienza creata da lacerazioni intime
(come le cipolle) lo scrive nei suoi romanzi
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Kafka: insignificanza dell'esistenza (metamorfosi trasformazione di un uomo in un
scarafaggio gigante)
Sartre
Cos'è l'essere umano? Sartre riflette sulla libertà e fa un’analisi della coscienza che
coincide con l’io del soggetto ------> io = coscienza di qualcosa di esterno a se stesso.
Esiste una diversità tra l’essere delle cose e l’essere della coscienza.
essere delle cose (essere in sé): le cose sono
- oggetti immutabili ----> non sono in grado di scegliere o cambiare
- privi di coscienza (opachi)
- semplicemente presenti
- caratterizzati dalla determinatezza ----> compresi gli animali e tutto ciò che circonda
l’uomo
essere per sé (essere x sé): la coscienza è
- fonte del significato delle cose
- trasparente a sé stessa quindi autoconsapevole
- si caratterizza per la sua capacità di trascendere la situazione di fatto in cui il
soggetto si trova
- LIBERTÀ
UOMO: essere in possesso della coscienza quindi libero perché mutabile.
La libertà
- costituita dalla coscienza
- tendenza a negare ogni limite e ogni dato di fatto (situazione) attribuendo ad esso un
significato nuovo, tendenza a trascendere la realtà così come si presenta attraverso
l’immaginazione
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permette di trascendere oltre l’avvenimento, che in quel momento risulta inaccettabile, alla
quale noi non possiamo intervenire ------> il mondo viene trasformato attraverso
l’immaginazione e il soggetto viene staccato pure dal mondo stesso (libertà da qualsiasi
condizionamento mondano)
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modifica la percezione della realtà
è superamento dell’esistere ed elaborazione di progetti sempre nuovi
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la coscienza risulta nulla in quanto possibilità di annullare o trascendere i dati di fatto ed
istituire nuove situazioni.
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Rapporto uomo coscienza e libertà
L’uomo è responsabile di tutto ciò che fa di tutte le fasi della sua vita (se non ti realizzi
è perché non ti vuoi realizzare).
La libertà dell’uomo è incondizionata ed egli puo mutare il suo progetto fondamentale in ogni
momento ------> l’uomo reagisce alla sua libertà incondizionata attraverso l’angoscia
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esperienza metafisica del nulla
- è presente non fuori di sé ma dentro di sé come un inquietante libertà (libertà
assoluta del soggetto porta ad una responsabilità assoluta delle sue scelte).
RISPOSTA: l’uomo fugge da se stesso -------> le sue azioni sono prive di valore e di
sicurezza.
La vita = avventura assurda
L’uomo cerca di proiettarci al di là di se stesso x diventare Dio ——> superare dei limiti
(uomo è un dio mancato).
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Dio non esiste
- dio non è un bene a priori e non c’è la presenza di valori trascendenti ——->
presenza solo degli uomini e dei loro valori, deve rischiare perché non ci sono più
scuse
Uomo è dio mancato: non può superare i limiti che lo caratterizzano
Uomo è responsabile anche nei confronti di elementi che sono indipendenti dalla sua
volontà ——> il carico di responsabilità a suo favore coincide con la libertà nei confronti di
quest’ultimo (considerata la condanna più gravosa che l’uomo non può evitare).
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Visione della vita umana descritta nel romanzo “la nausea”
Nausea
Sentimento di disgusto che nasce quando l’uomo si rende conto di essere stato buttato
nell’essere senza avere la possibilità di scelta (gratuità), e dell’assurdità della propria
esistenza.
essere per sé (in possesso della coscienza)
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UOMO
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essere per gli altri ——> altro = colui che mi vede colui che mi fa presente
tenendomi sotto l’operazione del suo sguardo
Rapporto conflittuale con i suoi simili perché la coscienza è libertà è tendenza a nullificare +
oggettivare l’altro ——-> l’uomo considera gli altri come oggetti (qualcosa da utilizzare
per i propri progetti)
Conflitto dal punto di vista emotivo
Vergogna causata dallo sguardo dell’altro suscitato in me --——--— quindi mi fa
oggetto della sua coscienza quindi mi espropria della mia libertà in quanto soggetto.
Sguardo: intermediario che mi rimanda a me stesso, non atteso ed improvviso, non mi ci
posso sottrarre e devo sottostare ——> creazione di un sentimento negativo perché io sono
reso oggetto.
- lo sguardo mi rende vulnerabile in quanto scopre la nudità del mio essere.
Gli altri sono importanti ——> negli altri risiede la possibilità di conoscere me stesso +
conoscenza andando contro gli altri.
Ludwig Wittgenstein
BIOGRAFIA
- insegna alle scuole elementari —-> studio del linguaggio dei bambini
- Fa giardiniere per un convento
1925-1930 costruisce la casa per le sorelle (non ci abiteranno molto)
1929 finisce gli studi
1930-1947 insegna a Cambridge ———> fa medico e soldato
1951 muore di tumore
Tractatus-pholosophicus (1921)
Studio del linguaggio dal punto di vista descrittivo ------> tutto ciò che va al di là dei fatti
non può essere descritto (tutto ciò che costituisce un fatto)
Ricerche filosofiche (1953)
studio del linguaggio quotidiano
- il linguaggio scientifico non è superiore agli altri ma fa solamente parte degli altri
linguaggi possibili (non è il + significativo)
- lui dimostra che noi utilizziamo differenti tipologie di linguaggio in base alle diverse
esigenze della vita (gioco linguistico usato in base alla situazione) ------> es. angolo
può significare differenti significati in base al contesto con il quale lo utilizziamo
(angolo in architettura è differente dall’angolo geometrico).
Struttura tractatus:
- 526 proposizioni che seguono uno specifico principio di numerazione
- ogni proposizione è seguita da un’altra secondo un’organizzazione gerarchica
precisa
- sono legate dai rapporti di dipendenza
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proporzioni + importanti sono 7, ognuna è costituita da una cifra intera.
proposizioni con cifra intera (es. 6) ---> commento della proposizione (es. 6.1) --->
commento del commento (es. 6.1.1)
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struttura regolata vicina ad una dimostrazione matematica (chiarezza e precisione) ------------> tentativo simile a quello dell?etica di Spinoza che trattava la filosofia attraverso le regole
della geometria.
TEMI: linguaggio, il mondo e i rapporti
Linguaggio
è un insieme di proposizioni (frasi) che raffigurano stati di cose possibili (immagini di fatti) -------> immagini di quello che può accadere o no
Fatto non è la singola cosa ma è un sussistere di fatti di cose
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(nesso di entità di oggetti o di cose)
- utilizza questi termini come sinonimi nella realtà queste realtà non sono ulteriormente
scomponibili, sono termini semplici che costituiscono il mondo
OGGETTO CONOSCIBILE è così solamente perché in relazione con altri oggetti ---->
contribuisce a creare una stato di cose
Mondo totalità dei fatti
Fatto è il sussistere di stati di cose scomponibile in oggetti semplici.
I nomi sono connessi in modo da formare una fotografia che rappresenta un fatto uno stato
di cose possibili.
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in ogni stato di cose corrisponde una proporzione
Isoformismo: mondo e linguaggio hanno la stessa struttura (corrispondenza logica tra parole
e cose)
Una proposizione per essere considerata tale deve essere sensata (possibile) quindi
quello che mostra deve essere possibile o meno
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- vera quando raffigura uno stato di cose sussistente
- falsa quando raffigura uno stato di cose non sussistente