PRINCIPALI MALATTIE FUNGINE DELLA VITE
La Peronospora
Effetto della peronospora sulle foglie
La Plasmopara viticola, il suo nome scientifico,
più conosciuta come peronospora è una delle
malattie più diffuse e pericolose per le viti.
Sintomi e diffusione
Permane nel terreno sotto forma di spore e il suo
sviluppo è legato alle condizioni metereologiche,
infatti si trova più comunemente nei climi umidi
dove ci sono grandi quantità di precipitazioni
durante la stagione di crescita.
Solitamente si manifesta in primavera e può essere identificata ad uno stadio iniziale se la
superficie della foglia presenta le caratteristiche “macchie ad olio”, cioè delle discromie
tondeggianti.
Il suo sviluppo è legato alle condizioni meteorologiche e i parametri ai quali bisogna fare
maggiormente attenzione sono sostanzialmente tre:
✔ germogli di 10 cm
✔ Pioggia superiore a 10 mm nelle ultime 24-48 ore
✔ temperatura minima di 10 gradi
Lotta e prevenzione
Negli ultimi anni, con la diffusione degli strumenti informatici e di monitoraggio ambientale, sono
stati elaborati modelli previsionali accurati ed attendibili che possono essere utilizzati quali validi
supporti alle decisioni per la difesa antiperonosporica.
I prodotti fungicidi utilizzabili contro la peronospora della vite sono molti. Possiamo suddividerli per
praticità nelle seguenti categorie:
1
- contatticidi o prodotti di copertura (prodotti rameici, ditiocarbammati: mancozeb,
propineb, metiram e dithianon), agiscono per contatto con un meccanismo d'azione multi-sito.
2
- citotropici traslaminari PLASMODESMI (cimoxanil, dimetomorf, zoxamide, cyazofamid,
mandipropamide, fluopicolide e amisulbrom), penetrano nei tessuti e raggiungono il parenchima
(zona cellulare più interna);
3
- sistemici (metalaxyl, benalaxyl, iprovalicarb), assorbiti e traslocati all’interno della pianta
garantendo la protezione anche della vegetazione in accrescimento;
4
- - induttori di resistenza, attivi direttamente sul fungo attraverso l’attivazione delle difese
naturali della pianta con la particolarità di fosetyl-Al di essere considerato come lo standard di
riferimento per la protezione delle foglie apicali dei germogli e delle femminelle e dotato di elevata
sistemicità.
TABELLA LINEE GUIDA REGIONE SARDEGNA
Oidio
Effetto dell’Oidio sulle foglie
Anche l’odio, nome scientifico
Uncinola necator, è una
malattia causata da un agente
patogeno fungino e colpisce sia
le piante che gli animali.
Quest’ultima è una malattia
della vite e ne colpisce le foglie
e gli acini, ma può interessare
anche altri tipi di frutta e
verdura. Si riscontra
principalmente in Europa e Nord America.
Sintomi e diffusione
La malattia si diffonde quando le spore si depositano su piante sane e iniziano a crescere.
Questa può anche essere diffusa da persone che non si igienizzano adeguatamente le
mani dopo aver toccato le piante infette. Inoltre le spore si diffondono anche attraverso il
vento, l'acqua o gli insetti.
Le spore possono vivere nel terreno fino a dieci anni, quindi è importante non piantare
nuove viti vicino a zone nelle quali ci sono state o ci sono viti infette.
Questa Infezione colpisce e si diffonde prevalentemente in estate anche se un punto di
differenza forte con la Peronospora sta nel fatto che le precipitazioni inibiscono lo sviluppo
di questa malattia invece di favorirlo.
Per quanto riguarda i sintomi, l'oidio si presenta come una sostanza bianca simile a una
polvere sulla superficie delle foglie e ne causa l'arricciamento e la distorsione nelle sue
fasi avanzate.
Il fungo infine causa un ingiallimento delle foglie prima che esse muoiono completamente.
Lotta e prevenzione
I trattamenti fitosanitari per questa malattia della vite sono diversi a seconda della gravità.
Quelli più comuni sono il solfato di rame (ma questo risulta efficace solo nei casi più lievi)
e i composti a base di zolfo.
Anche l'oidio è considerato una malattia meteo dipendente e quindi anche in questo caso
la prevenzione attraverso l’utilizzo dei dati può fare la differenza.
Infatti grazie ad alcuni modelli previsionali e attraverso il monitoraggio costante delle
condizioni microclimatiche dei vigneti è possibile prevedere l’avvento di questa malattia e
capire quando è il momento migliore di intervenire con i trattamenti.
In biologico si può utilizzare anche il fungo antagonista Ampelomyces quisqualis (AQ 10)
all’interno di una strategia che prevede anche l’uso dello zolfo.
TABELLA LINEE GUIDA REGIONE SARDEGNA
Botrite o muffa grigia
Effetto della botrite sui grappoli d’uva
Botrytis cinerea, anche nota
come botrite, muffa
grigia o marciume grigio, è un fungo
che colpisce diverse colture in
particolare la vite, gli agrumi e in alcuni
casi anche fragole e pomodoro.
Sintomi e diffusione
Trova il suo picco di infettività, nel
periodo di maturazione dell'uva, provocando un significativo calo del raccolto.
Spesso il fungo si deposita in vigneti già afflitti da peronospora, oidio e tignola;
infiltrandosi nelle lesioni causate da queste patologie
La parte più colpita della vite è il grappolo d'uva, che se malato presenterà la
caratteristica muffa "grigia".
La pericolosità di questa malattia è la sua notevole capacità di adattarsi alle condizioni
atmosferiche nell'ambiente in cui prospera, inoltre questo patogeno ha un'alta resistenza
ai fungicidi.
Nella vite, questo patogeno causa due forme di infezione:

Muffa grigia o marciume grigio: come già detto nella prima parte dell'articolo, è
un'infezione molto pericolosa che va ad inficiare sulla resa produttiva del vino. Si sviluppa
principalmente durante il periodo di maturazione e necessita di un livello elevato e costante
di umidità ambientale.

Marciume nobile: si verifica in un clima più caldo e secco dove l’innalzamento dell’umidità
è causata dalla rugiada mattutina o da episodi piovosi. L'infezione favorirà un’alta
concentrazione di zucchero nelle uve, facendole appassire senza causare danni eccessivi.
In questo caso è chiamata “nobile” poiché durante la vinificazione, produrrà vini aromatici
pregiati, liquorosi e dolci. I vini "muffati” più famosi sono: l' ungherese Tokaj e i francesi
Sauternes e Monbazillac
Lotta e Prevenzione
Dato che la muffa grigia si manifesta in ambienti umidi, temperature miti e poco ventilati,
gli interventi preventivi sono essenziali, come:
➔ Evitare il ristagno d'acqua usando un'irrigazione appropriata al tipo di terreno e con
sufficiente drenaggio,
➔
Effettuare potature mirate alle zone infette,
➔
Moderare l'utilizzo di concimi azotati,
➔
Favorire il ricircolo dell'aria attraverso una "potatura del verde"
➔ Contrastare altre malattie della vite che possono favorire l’insorgenza come
peronospora, oidio e tignola.
Le pratiche agronomiche preventive si rivelano inefficaci nella fase di maturazione,
perché il fungo è in grado di resistere perfettamente anche all'azione degli antifungini.
Tenendo presente che è sempre necessario attuare trattamenti preventivi contro la
muffa grigia o la botrite, nel campo dei fitosanitari antibotritici troviamo:
DI SINTESI:
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Boscalid
Isofetamid
Pyrimethanil
Cyprodinil
Fludioxonil + Cyprodinil
Fludioxonil
Fenexamid
Fenpyrazamine
BIOLOGICI:
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Aureobasidium pullulans
Bicarbonato di Potassio
Bacillus amyloquefaciens
Bacillus subtilis
Pythium oligandrum
Eugenolo+Geraniolo+Timolo
(terpeni)
TABELLA LINEE GUIDA REGIONE SARDEGNA