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Micorrize

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Micorrize, come catturarle e riprodurle
Aggiornamento: forse meglio parlare di microorganismi, vedi a fondo pagina.
di Elena Parmiggiani
Cattura Micorrize - Ricetta usata a "Garbo"
Ingredienti
1kd di riso integrale bio bollito in acqua (senza sale!) - deve essere asciutto, come i fondi
del caffè.
Il riso bollito è fonte di cibo per le micorrize e con questo substrato si catturano più
facilmente.
Micorrize raccolte da due fonti differenti:
da bosco per terra adatta ad alberi ed arbusti, perenni
da bambuseto per piante da orto, annuali e biennali in genere, in alternativa, per chi ha la
lombricompostiera, si può fare anche appoggiando l'esca sopra l'ultimo strato della
lombricompostiera, avendo cura di coprirla con una zanzariera (per evitare che i
lombrichi mangino il riso bollito).
Metodo
1. Trovare un luogo riparato dalla pioggia in un bosco (possibilmente non disturbato
da minimo 15 anni), oppure un boschetto di bambù
2. Mettere il riso bollito in un cestino di vimini o scatola di legno, coprire con un
telo di cotone e sopra al telo mettere cippato, foglie ecc. (proteggere dai topi ed
altri animali con una rete di metallo).
3. Lasciare il riso nel luogo prescelto per una settimana
4. Pesare il contenuto del cestino
5. Aggiungere la stessa quantità di zucchero di canna integrale bio o melassa
6. Mettere tutto in un vaso di vetro o terracotta a bocca larga munito di coperchio (o
più vasi)
7. Il contenuto non deve superare i 2/3 del vaso (1/3 deve essere di aria)
8. Mettere un pò di paglia prima del tappo di chiusura, non chiudere ermeticamente,
il contenuto deve poter respirare
Modo d'uso
Diluire 1 cucchiaio di materia viva in 4 litri d'acqua (usare acqua non contenente cloro o
altro disinfettante) e innaffiare.
Conservazione
per moltiplicare le micorrize e per avere maggior quantità di inoculo, aggiungere:
500gr crusca bio
500gr farina intergrale bio
500gr zucchero canna integrale bio
ed inumidire gli ingredienti con acqua piovana o di pozzo o lasciata decantare qualche
giorno (usare acqua non contenente cloro o altro disinfettante). Lasciare moltiplicare le
micorrize per una settimana massimo e poi distribuirle, sia diluendole in acqua che
mettendo direttamente il composto sul terreno, sotto la pacciamatura.
Attenzione: non bagnare troppo gli ingredienti, il tutto deve essere umido come i fondi
del caffè usati, perchè troppa acqua uccide le micorrize.
poi mettere in un contenitore
Domande e risposte
Giuliano Trentini Ora le domanda più complicate:
1. io mi sono fatto l'idea che l'ecologia del terreno di un orto sia qualcosa di più simile a
quella di una prateria o di un arbusteto nella prima fase successionale, che non quello di
un bosco, questo ha ripercussioni anche sull'equilibrio batteri/funghi e sulla tipologia di
micorizze, mi torna quindi non usare quelle del bosco come scrivi tu, ma perché i
bamboo?
2. perché questo metodo dovrebbe essere più efficacie del prelevarsi in natura terriccio
con evidente presenza di ife per poi spargerlo nell'orto o, al limite fare l'infuso
direttamente con queste senza passare per il riso bollito?
Elena Parmiggiani 1. perché il bambù ha essudati zuccherini tipici delle graminacee, e
dei prati
2. perché selezioni le micorrize più adatte col cibo (riso in questo caso) giusto per le
coltivazioni che farai. mentre se prendi il terriccio prelevi tutto, anche le cose che magari
non vuoi
Giuliano Trentini Arundo donax va bene anziché bambù?
Elena Parmiggiani bambù cresce su terreno asciutto, arundo su terreno umido... il terreno
per l'orto non ha le caratteristiche di quello dell'arundo. di solito si usa solo il bambù... o
il bosco... perché il terreno è abbastanza asciutto ed adatto alle coltivazioni tipo orticole.
Giuliano Trentini l'arundo è molto opportunista, lo trovi anche su terreni umidi (io
questo ho a disposizione con facilità)
Elena Parmiggiani sì, certo. ma è molto più umido di un orto dove cresce l'arundo, sono
comunità di batteri e funghi differenti... per l'orto vuoi una comunità di batteri e funghi
simile a quelli del bambù.
Giuliano Trentini Ci sono segni particolari da osservare per verificare che effettivamente
il riso sia stato inoculato?
Elena Parmiggiani sì, http://1.bp.blogspot.com/-6fllL5kNXH4/TiqC1iVEkI/AAAAAAAABkc/bnvJgc0pdto/s1600/P7160013.JPG in primo piano perfettamente
inoculato
in inglese trovi molte informazioni, IMO1 korean natural farming
Aggiornamenti:
18/10/2014 Giuliano Trentini aggiunge che da suoi studi recenti, le micorrize in quanto
tali non possono essere catturate con questo metodo, aggiungendo che con questo
metodo si può parlare solamente di "microorganismi":
Giuliano: Ho capito come e perché il metodo Koreano non può funzionare per inoculare
le micorrize, altri organismi sì, ma le micorrize no, e infatti nel manuale originale [ndr il
manuale è del sarra, indiano; non è l'originale coreano, ormai fuori stampa ed
introvabile. Visitare http://en.jadam.kr/ http://naturei.net/ENGLISH/01.htm per
informazioni in inglese, il sito coreano è vastissimo] lo introducono con questa finalità
ma per catturare gli organismi originari dalle aree naturali: ti può interessare la cosa?
Micorrize: che tu abbia degli effetti positivi sul campo non ho dubbi, ma non tutti gli
effetti positivi sono imputabili alle micorrize... Il succo della questione è che (da varie
fonti consultate, da ultimo il manualone australiano: "ACIAR Working with mycorrhizas
in forestry and agriculture") i funghi che formano le micorrize sono simbionti obbligati,
ovvero senza legarsi alle radici di una pianta non riescono proprio a svilupparsi: la spora
butta fuori un'ifa se entro poca strada e poco tempo questa non incontra una radice
giovane in fase di crescita, muore. Non è quind possibile che ti colonizzi una massa di
riso. Con il riso prob. catturi funghi saprofiti puri e altri microorganismi che cmq sono di
fondamentale importanza per rendere disponibili le sostanze chimiche legate in molecole
organiche complesse. Anzi, secondo alcune fonti, le micorrize non sono in grado di
demolire le molecole organiche più complesse e c'è quindi bisogno della compresenza di
saprofiti puri che demoliscono queste molcole più complesse e sul risultato di questo
primo lavoro agiscono poi le micorrize. Il manualone asutraliano ha analizzato diverse
tecniche di cattura e riproduzioen delle micorrize per inoculo e i due sistemi più efficaci
risultano essere proprio i due che si trovano riuniti nel metodo di sunseed tradotto da
orto di carta: http://ortodicarta.wordpress.com/fai-da-te-inoculo-micorrize/
Come ti scrivevo sopra, tra i material che mi avevi girato c'era anche la traduzioen in
inglese del pezzo di manuale koreno di agricoltura naturale che descrive questa tecnica
con il riso e loro non parlano mai di micorrize, ma genericamente di organismi
autoctoni. Se non ci fossero gli impatti causati dall'uomo tutti le darebbero per
ubiquitarie, con davvero poche specie che non micorrizano e con poi la distinzione
fondamentale tra le poche specie forestali che fanno ectomicorrize e la stragrande
maggioranza che fanno micorrize arbusculari. Il fatto è che se i funghi micorrizici sono
simbionti obbligati, la quasi totalità delle piante beneficiano della micorriza ma non ne
hanno necessità obbligata"
Elena Parmiggiani
Il mio commento personale è che non credo si sappia tutto a riguardo, del suolo e della
vita nel suolo si sa molto poco. Nel corso dei biofertilizzanti, Eugenio Gras facendo
la cattura microorganismi parlano di spore dormienti, cioè si affidano al fatto che
comunque raccolgono spore e che quando è il momento queste spore si attivano e creano
una relazione.
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