\ Come costruire una rete Spazio e tempo - Mettere insieme una rete non è difficile ma abbiamo bisogno di calma, di tempo nonché di uno spazio ampio e piano dove distendere i filamenti affinché non si sovrappongano. La maggiore difficoltà è nel non far aggrovigliare i vari filamenti. Tendere il filo di partenza - Per prima cosa occorre tendere la corda più spessa fissandola in due punti ad altezza uomo (ad esempio tra due alberi). Questa corda di partenza deve essere lunga quanto il lato della rete (es. per una rete di 2 x 1 m deve essere lunga più di 2 m). Dimensioni della maglia - Alla corda tesa appoggiamo a distanze regolari (es. ogni 10 cm) delle cordicelle doppie (lunghe 3 m l'una) e fissiamole grazie a dei nodi a bocca di lupo (fig.1A-B). Ricordiamo che la distanza che intercorre tra un filamento doppio e l'altro stabilisce la lunghezza della diagonale minore di ciascun rombo della rete. Intrecciare la rete - Fissati tutti i filamenti doppi a debita distanza, non ci resta che prendere una cordicella da un filamento doppio e una da quello limitrofo per poi annodarle a metà della distanza (fig.1C-D-F-G). Si tratta di afferrare i due filamenti, creare un cerchietto, entrare nel maglio superiore, passare per il cerchietto e tirare i capi tenendo un dito nel maglio superiore all'altezza dove vogliamo che il nodo rimanga. Simmetrie - Se sbagliamo è probabile che dovremo rifare tutto da capo (una volta tesa, la rete è difficile da disfare); facciamo quindi attenzione a mantenere i nodi paralleli tra un filamento e l'altro. Come maglie della rete proviamo inoltre a creare dei quadratini invece che dei "rombi allungati". Fissare la rete - Conclusa la rete, facoltativamente, possiamo fissarne le cordicelle inferiori "penzolanti". Prendiamo un'altra cordicella e fissiamoci a distanze regolari ciascun filamento con un nodo parlato o un nodo a mezza chiave (fig.1H). Infilare la rete - Una volta ultimata la nostra rete può essere "infilata" in una corda più spessa. Facciamo passare attorno al suo perimetro, un rombo si e uno no, la nostra corda. Accorgimenti Assicuriamoci di fissare tutti i nodi in modo tale che non si muovano. Prima di utilizzare la rete testiamone solidità ed elasticità. Rete porta palloni Cucire a “sacchetto” la rete rettangolare ottenuta usando le corde più spesse per chiudere il fondo del sacco e stringerne l’apertura. Nodi: come farli La caratteristica che deve essere comune a tutte le tipologie di nodi è la resistenza in relazione all'utilizzo per il quale sono stati creati, un nodo deve inoltre essere facile da sciogliere. Per provare la teoria che andiamo ad esporre è utile replicare con una corda o una fune (niente lacci o spago) ciò che viene descritto. A ciascun nodo corrisponde un'immagine numerata: Nodo a bocca di lupo (fig.16) - Serve a sospendere in aria un carico o per ancorare una corda a un dato punto. Nodo parlato (fig.17-18) - Il più semplice tra i nodi di ancoraggio, è molto solido ed è facile e rapido da sciogliere; serve ad esempio per legare una fune a un palo o come nodo di partenza per delle legature. Nodo di Prusik (fig.19) - Nodo derivato da quello a bocca di lupo, ha gli stessi usi e serve anche come nodo di sicurezza per ancorarsi con una certa elasticità a un'altra corda. Nodo a mezza chiave (fig.20-21) - Adatto a fissare un tirante ad un picchetto, o ad esempio per ancorare una corda a un'altra già tesa o ad un palo. Nodo paletto (fig.22) - Da usare per ancorare un oggetto, per iniziare una legatura, per legare un carico da trascinare o da issare (ad esempio di legna). Nodo dell'evaso (fig.23) - Può essere impiegato per calarsi e poter recuperare la corda appena dopo. Nodo a otto (fig.24) - Serve ad accorciare o tendere corde sottoposte a tensione costante, senza tagliarle e senza slegarne le estremità; adatto anche a rinforzare un tirante logorato. Nodo margherita (fig.25) - Serve ad accorciare o per mantenere tesa una corda sottoposta a tensione costante senza tagliarla e senza slegarne le estremità; utile anche per rinforzare una parte logorata della corda.