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Dall'ascesa di Cesare al suo assassinio

L’ascesa di Cesare
Eletto console nel 59 a.C. Cesare approvò la distribuzione di terre
ai veterani di Pompeo e ratificò la sua sistemazione dell’oriente
I provvedimenti emanati da
Cesare ridimensionarono
l’aristocrazia in favore del ceto
equestre
Ottenne il proconsolato quinquennale in Gallia
Cisalpina, nell’Illirico e nella Gallia Narbonense
Cesare (periodo repubblicano)
Il suo scopo era quello di
conquistare la Gallia
transalpina (“Al di là delle
Alpi”), distinta da quella
cisalpina corrispondente alla
pianura Padana
La campagna in Gallia
Cesare intervenne militarmente in Gallia nel 58 a.C. con il pretesto di difendere gli
Edui, alleati di Roma, dalla tribù degli Elvezi
Gli
Elvezi
saranno
sconfitti nella Battaglia
di Bibracte
Per respingerli oltre il fiume Reno, Cesare
affrontò i Germani di Ariovisto,
sconfiggendolo
nella
pianura
alasaziana.
Arco di trionfo di Cesare ad Orange
La sottomissione della Gallia
Ritornato in Gallia, Cesare continuò la sua marcia, giungendo fino
in Britannia (54 a.C.)
Nel 53 a.C. una coalizione di Galli comandati
da Vercingetorige, capo degli Arverni, si
oppose ai Romani
I Galli furono sconfitti nel 52 a.C., dopo la
presa della città fortificata di Alesia
L. Royer, Vercingetorige si arrende a Cesare (1899)
La Gallia viene ridotta a provincia e
definitivamente inglobata nel mondo romano
Cesare ottenne la fama
di condottiero invincibile
L’accordo di Lucca
Nel 56 a.C. Cesare, Pompeo e Crasso rinnovarono a Lucca i loro accordi
Cesare avrebbe ottenuto una proroga del
proconsolato in Gallia
Pompeo e Crasso avrebbero ottenuto il
consolato per il 55 a.C. e poi un
proconsolato
Nel 53 a.C. Crasso morì combattendo contro
i Parti a Carre
Surena, comandante dei Parti
Nel 52 a.C., a seguito di gravi disordini a Roma,
Pompeo fu eletto dal Senato console senza collega
La guerra tra Pompeo e Cesare
Lo scontro tra Cesare e Pompeo giunse all’apice nel 49 a.C.,
quando Cesare attraversò in armi il Rubicone (“Alea iacta est”).
Cesare, violando la legge del pomerio, fu dichiarato nemico dello
stato. Deciso a conquistare il potere marcia verso Roma.
Cesare, contando su un esercito rafforzato
anche da contigenti arruolati nella Gallia,
sconfisse dapprima gli altri Pompeiani in
Spagna e, poi, Pompeo a Farsalo nel 48 a.C.
Pompeo e parte dell’aristocrazia
fuggirono in Macedonia
Pompeo fuggì in Egitto dove venne fatto
uccidere da Tolomeo XIII, a sua volta eliminato
da Cesare con la complicità di Cleopatra.
Catone, nuova guida dei Pompeiani, sconfitto a
Tapso (Africa), nel 46 a.C., si suicidò
Gli ultimi pompeiani furono sconfitti a Munda, in Spagna, nel 45 a.C.
La dittatura di Cesare
Dopo la vittoria di Munda, Cesare ottenne dal Senato il titolo di imperator, di
pater patriae, la carica di dittatore a vita e l’immunità tribunizia
Roma restava formalmente una Repubblica, ma tutti i
poteri erano concentrati in una sola persona.
Cesare sceglieva personalmente i magistrati e
prendeva le decisioni politiche più importanti.
Cesare si comportò con magnanimità e promosse una politica
riformatrice
A Cesare si
deve
anche
un’importante
riforma
del
calendario
(46 a.C.)
Concesse la cittadinanza
agli abitanti della Gallia
Cisalpina e migliorò il
governo delle province
Cesare imperator
Concesse l’amnistia ai suoi nemici, tra cui Cicerone, che tornò
dall’esilio.
Per ottenere il consenso della plebe, abolì i debiti, abbassò il costo degli
affitti delle case e dei terreni e organizzò grandi lavori pubblici per fornire
occupazione ai proletari.-
Aumentò il numero dei membri del senato ad
esponenti della nobiltà italica e dell’ordine
equestre.
L’assassinio di Cesare
Gli optimates temevano che Cesare aspirasse a diventare un sovrano
assoluto, secondo il modello delle monarchie orientali
Il 15 marzo del 44 a.C. un gruppo di
congiurati, tra cui il figlio adottivo Marco
Giunio Bruto, lo assassinarono in Senato
Il console Marco Antonio, uno dei
collaboratori più stretti di Cesare, agì in due
direzioni opposte
Accordò l’amnistia
ai congiurati
J.-L. Gérome, La morte di Cesare (1859)
Pretese il riconoscimento degli atti di Cesare, i
suoi funerali di Stato e la sua divinizzazione