UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE
recorrÀ Dr MEDTcTNA E cHIRURGIA
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE MOTORIE
@EDUDffi
ffiSP@]RTI\Utr
EDTDtr@JSP@]RT
TITOLARE DELI]INSEGNAMENTO
PROF. GIOVANNI INNOCENTI
WD[
APPUNTI DELLE LEZIONI DI ATLETICA LEGGERA
TENUTI DAI PROFF. GIORGIO BERTO, LORENZO SCHIERA, ANDREA FALSETTI E MARIA LUISA FANCELLO
COMPILAZIONE A CURA DI
MARTINA NARDI
FIRENZE, ANNO ACCADEMICO 2O2O - 2027
lezione tenuta dal
Prof. Giorgio Berto
1
METODT E DTDATTICHE DELLEATTMTA'SPORTM II (C.t.)
TTD DEGLI SPORT INDIVIDUALI
ATLETICA LEGGERA
L'ATLETICA LEGGERA
Che cosa significa Atletica Leggcra?
Il termine "Atletica" deriva etimologicamente
daì greco "Athlon" che assume un significato diverso a seconda
del contesto: sforzo, lotta, combattimento, gara, competizione. Questo termine, poi, fu adottato da quasi tutte
le nazioni del mondo ad eccezione degli Stati Uniti che utilizzano l'espressione "track & field" che significa
pista e campo.
L'aggettivo "Leggera" fu introdotto con la prima edizione delle Olirnpiadi moderne (1896) grazie al nobile
francese Pierre de Coubertin che distinse l'atletica leggera dall'atletica pesante; ciò che veniva svolto su pista
prese il nome di Atletica Leggera, mentre ciò che si svolgeva in palestra prese il nome di Atletica Pesante.
Inizialmente l'atletica faceva parte di una unica disciplina individuale comprendente la ginnastica , i lanci, i
salti, le corse,la lotta, il pugilato e il sollevamento pesi.
Quando e come è nata l'Atletica?
L Atletica è nata con l'uomo, con i primi gesti dell'uomo alle prese con le sue necessità di soprawivenza.
La Grecia, ricca di un numero cospicuo di testimonianze letterarie ed iconografiche, risulta essere la terra in
cui inizialmente il gesto atletico dell'uomo assume le forme più definitive; furono i primi ad inserire gare che
ripetevano i gesti quotidiani. L'origine ufficiaÌe dell'atletica coincide, in terra ellenica, con la prima Olimpiade
Q76 a.C,) e non ha mai subito interruzioni per oltre rooo anni.
I Giochi olimpici antichi erano delle celebrazioni atletiche religiose (in onore di Zeus, re degli dei) svolte ogni
quattro anni nella città sacra della Grecia antica, Olimpia, storicamente dal776 a.C. al ggg d.C,
La prima Olimpiade era caratterizzata da una sola gara, lo STADION, che prendeva
il nome dall'edificio nel
di r9z,z7 metri.
quale si svolgeva, e consisteva essenzialmente in una corsa veloce su un rettilineo
Successivamente furono lnserite le seguenti specialità :
-
doppio stadlon = DIAULOS
quattro voltelo stadion = HIPPIOS
gare di mezzofondo (da 7 a z4 volte 10 stadion) = DOLICOS
PENTATIILON = corsa veloce, lancio del disco, lancio del giaveììotto, saìto in lungo
e
lotta.
In Irlanda, intorno al 6gz a.C. - fi691117L d.C., i popoli celtici praticavano manifestazioni sportive chiamate
TAILTEANN GAMES che prevedevano anche competizioni su specialità sconosciute ai greci come:
-
corse con ostacoli
lancio del martello
salto con l'asta
lancio della pietra, poi diventato lancio del peso
salto triplo
Le Olimoiadi moderne
La rinascita e la diffusione dell'atletica leggera in epoca moderna divenne un dato di fatto alla fine del XIX
secolo, anche grazie ad una piena regolarizzazione (fu adottato il sistema latino di misurazione) effettuata dal
nobile francese barone Pierre de Coubertin che fu affascinato dalla scoperta archeoìogica della città di
Olimpia.La prima Olimpiade moderna (Atene 1896) includeva specialità praticate dai Greci e specialità
praticate dai Celti. Fino aì r9z8 alle Olimpiadi partecipavano solamente atleti di sesso maschile; alle
Olimpiadi di Amsterdam 1928 furono introdotte anche cinclue specialità per atleti di sesso femminile.
il
lezione tenuta dal
Prof, Giorgio Berto
METODI E DIDATTICHE DETLE ATTIVITA'SPORTIVE II (C.I.)
TTD DEGLI SPORT INDIVIDUATI
ATLETICA LEGGERA
1
Col tempo, fino ad oggi, tutti gli atleti (maschi e femmine) praticano le stesse specialità a differenza della
marcia (5o km solo naschile). Anche le Olimpiadi modernc si svolgono ogni 4 anni ma hanno subito ben tre
interrnzioni nel 1976, rg4o e r944 a causa deÌla prima e seconda guerra mondiale.
Le snecialità
L'atletica
è
la disciplina con il maggior numero di specialità che si suddividono in:
oGruppo corse:
- corse
veloci,
roo mì
2oo mt!
400 Ti
Prevedono la partenza dai blocchi
-mezzofondo: eoo mlta prima cuna in corsia in corsia/dal primo rettilineo aìla
corda15oo mt
3ooo mt siepi; gli atleti devono compiere 7,5 volte la pista e saltare 5
barriere (ostacoli) a ogni giro (complessivamente saltano 35 volte). Una delle barriere, detta riviera, presenta
una conca (lunga S,66 mt) riempita con acqua. [r barriere sono alte o,9r mt per gli uomini e o,76 mt perle
donne.
-fondo:
Sooo nìt
loooo ÌÌìt
42,195 km (distanza da Maratona ad Atene/ si svolge
rnaratona
-I
-corse ad
ostacoli:
-staffette:
all'esterno della pista, solamente l'arrivo arnriene
all'interno)
rro hs (masch ili - ahezzal,o67 mt)
roo hs (femminili - altezza o,84 mt)
40o hs (altezza o,91 mt maschili/o,26 mt
I
!
ro ostacoli
femmlli)
4x1oo (caratterizzata da un settore di camìrio di 20 m e una
prezona di ro m)
(caratterizzata
da un settore di cambio di zo m) Si corre
4x4oo
in corsia per tutta la prima frazione più roo metri e poi si va
alla corda
Gtr.rppo salti:
-salto in lungo (l'asse di battuta di trova a r mt dal bordo della buca di sabbia)
-salto triplo o'asse di battuta si trova a 13 mt maschile e 11 mt femminile)
-salto in alto
-salto con l'asta
oGruppo lanci:
lancio del giavellotto (maschile 2,2 mt x 8oog / femminile 2,3o mt x 600g)
lancio del disco (maschile z kg / femminile r kg)
lancio del peso (maschile 7,26o kg / femminile 4 kg)
-lancio del martello (maschile 7,26o kg I femminile 4kg)
o Gruppo marcic,'
-zo krn (maschile e fe-,ninil
si svoÌge alÌ'esterno cleÌla pista, solamente
-5o km (solo rnaschile) l> I'arrivo ar.viene all'interno
)
2l
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1 lezione tenuta
o
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TTD DEGLI SPORT INDIVIDUATI
ATLETICA LEGGERA
Gruppo proue multìple: -decathlon (maschile): r'giornata
loom - salto in lungo - lancio del peso
alto - 4oom
zogiornata
trohs - lancio del disco
giaYellotto - 15oom
-eptathlon (femminile): r'giornata
roohs - salto in alto
2ogiornata
salto in lungo
-
-
-
-
salto con I'asta
Ìancio del peso
lancio del giavellotto
-
-
salto
-
lancio del
2oom
Soom
Rappresentazione grafica di una ipotetica pista di atletica:
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. Iodo. or,p à gaà)lre stDr @dcjo"t tì È'a L' .a{ d1 ,rateùpo
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METODI E DIDATTICHE DELLE ATTIVITA' SPORTIVE II (C.I.)
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ATLETICA LEGGERA
II lezione tenuta dal
Prof. Giorgio Berto
LE PRO\'E MULTIPLE
Fanno parte delle prove muìtiple:
-
Decathlon (per gli uomini)
-
EptathÌon (per le donne)
Il decathlon
(etimologicamente DIECI GARE) è una specialità maschile dell'atletica leggera caratterizzata
da ro gare diverse che prendono luogo esclusivamente all'aperto. Si svolge in due giornate:
logiornata: loom
-
salto in lungo
2"giornata: 11ohs
-
lancio del disco
-
Ìancio del peso
-
-
salto con l'asta
salto in alto
-
4oom
- lancio del giavellotto - l5oom
L'eptathlon è una competizione dell'atìetica
leggera femminile che contempla 7 gare di altrettante specialità
diverse. Come il decathlon si disputa esclusivamente all'aperto e viene svolto in due giornate:
rogiornata: roohs
-
salto in alto
2ogiornata: salto in lungo
-
-
lancio del peso
lancio del giavellotto
-
-
zoom
8oom
Per valutare queste proye si ricorre ad una tabella internazionale di punteggi riservata solo alle prove
multiple. Nel 1911 gli Svedesi inserirono una tabella che faceva riferimento al primato olimpico,
successivamente fu abbandonato questo tipo di tabella. Fino ad oggi sono state realizzate cinque tipi di
tabelle datate rgrz .:.934-1952-1964-1985.
Origini delle orove rnultiole:
Furono gli Spartani ad introdurre le prove multiple (pentathlon) neÌ programma delle gare Oìimpiche;
pentathlon comprendeva cinque gare:
.
.
.
.
il
stadion; consisteva in una corsa veloce su un rettilineo di r9z,z7 metri
Iancio del disco stile greco
lancio del giavellotto (pesava 5oo g ed aveva una lunghezza di z,go m; il giavellotto era realizzato in
legno e presentava all'estremità una punta metallica, dietro ì'impugnatura l'attrezzo era prowisto di
una cinghia di cuoio chiamato an§le)
salto in lungo (non sappiamo bene se aweniva da fermo o in movimento; grazie ad alcune
testimonianze vascolari sappiamo che gli atleti eseguivano il salto impugnando in ambedue le mani
dei manubri di zkg, gli halteres, che facevano oscillare avanti e indietro per aiutarsi nella spinta nella
fase aerea del salto)
.
lotta
Anche i popoli Celti nelle loro manifestazioni inserirono le prove multiple ed alcune specialità di queste erano
uguali a que11e dei greci.
Il decathlon è stata l'ultima gara ad essere entrata nel programma ufficiale dell'atletica leggera. Fu elaborato
nel r9u da una commissione di studiosi svedesi. Il primo decathlon ufficiale venne disputato alle Olimpiadi
di Stoccolma del rgrz che vide come vincitore l'americano pellerossa James Thorpe che ottenne due
ori olimpici: nel pentathlon (zoom - salto in lungo - lancio del disco - lancio del giavellotto - r5oorn) e
nel decathlon. Fu un atleta e giocatore di football americano fta i più versatili dello sport modemo. Alcuni dei
suoi personali erano primati mondiali, ad esempio negli ostacoli, o comunque si arwicinavano ad esso, come
nel salto in lungo o nel salto in alto. I titoli olimpici gli furono ritirati successivamente per aver giocato a
baseball da professionista, infatti all'epoca alle Olimpiadi potevano partecipare solo atleti dilettanti.
4l
II lezione tenuta dal
Prof. Giorgio Berto
METODI E DIDATTICHE DELLE ATTIVITA' SPORTIVE II (C'I.)
TTD DEGLI SPORT INDIVIDUALI
ATLETICA LEGGERA
Il decathlon è la specialità più completa deìì'atletica leggera, in quanto comprende prove di velocità, di salto,
di lancio e di resistenza. Nel1a maggior parte dei casi i decatleti sono dotati di un'ottima velocità ed
esplosività, poiché la maggior pafte delle specialità prevedono queste doti. Il decatleta, pertanto, deve essere
un atleta completo dotato di velocità, di forza esplosiva, di flessibilità, di elevazione, di ritmo e di resistenza,
quest'ultima non solo per fronteggiare l'ultima gara, ma per resistere alla stanchezza di dr.re giorni di gare e
recuperare quanto prima possibile tra una prova e l'altra.
Per le prove multiple detle categorie giovanili per la categoria allievi/e sono previste le stesse gare della
categoria assoluta, quindi decathlon ed eptathlon, ma con minore distanza ed altezza degli ostacoli e minor
peso degli attrezzi. Per quanto riguarda i cadetti viene proposto I' ESATHLON con roo hs, alto, giavellotto,
Ìungo, disco e looo mt. Per ìe cadette il PENTATHLON con 8o hs, alto, giavellotto, lungo e 6oo mt. Infine
per la categoria ragazzi/e si gareggia nel TETRATHLON con 6o mt, lungo, lancio del giavellotto e 6oo mt sia
rnaschile che femminile.
REGOI.AMENTO
Devono esserci almeno 3o minuti di intervallo tra la fine di una gara e f inizio della gara successiva. In
ciascuna gara, ad eccezione dell'ultima, le serie e i gruppi devono essere formati da atleti con prestazioni
simili. Ogni serie deve essere composta da 5 o più atleti e comunque mai meno di di 3. Le serie e i gruppi per
le gare da effettuare saranno predisposte man mano che gli atleti si rendono liberi dalle gare precedenti.
Nell'ultima gara (r5oo mt rnasch. e 8oo mt femm.) le serie saranno formate dagli atleti che occupano le
prime posizioni di classifica dopo la penultima gara. Un atleta che si astiene dal partire o di tentare almeno
una prova in una delle gare viene squalificato. Dopo la conclusione di ogni gara a tutti i concorrenti devono
essere comunicati i punteggi ottenuti separatamente per ogni gara e iÌ singolo punteggio complessivo.
Il primato del mondo di decathlon appartiene al francese KEVIN MAYER con punti 9126 ottenuto nel 2018 a
Talence con i seBuenti risultati: roo mt 1o"5S - lungo mt 7,8o - peso mt 16,00 - alto mt 2,o5 - 4oo mt
48"42 - rro hs 13"75 - disco mt 5o,S4 - asta mt 5,45 - giavellotto mt 71,90 - 15oo mt 4'36" u.
Il primato mondiale di eptathÌon appartiene alla statunitense JACKIE JOI}IER KERSEE con punti 7291
realizzati alle Olimpiadi di Seoul nel 1988 con i seguenti parziali: roo hs 12"69 - alto r,86 - peso mt. 15,80 zoo mt 22"56 - lungo m|7,27 - giavellotto mt 45,o6 - 8oo mt z'o8"5r.
ll decothlon del britonnico Doley Thompson, vincitore di
2 Olimpiodi e 4 volte primotisto mondiole negli onni '80.
E
IV lezione tenuta dal
Prof, Andrea Falsetti
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ATLETICA LEGGERA
GLI OSTACOLI: 11om hs e loom hs
Aspetto storico
A metà'Boo nasce in Inghilterra l'esigenza di eseguire gare con gii ostacoli. Neile primissime gare gli ostacoli
erano infissi nel terreno e ciò comportava una tecnica di superamento impacciata, per paura delf impatto
sull'attrezzo. Questi erano posizionati ad una distanza di 9,r4m l'uno da11'a1tro e ad un'altezza di 9r,4cm. In
seguito all'awento delle barriere mobili, costruite iniziaìmenie in legno a forma di "T" rovesciata e
successivamente in metallo a forma di "L" con contrappesi alla base, fu consentito all'atleta anche
I'abbattimento dell'ostacoÌo (purché non intenzionale), dato che ogni contatto ne avrebbe rallentato l'azione.
Le gare con sli ostacoli
Gli ostacoli sono discipline di corsa dell'atletica leggera in cui si impone all'atleta di valicare barriere poste
lungo il percorso. L'altezza delle barriere e la distanza tra di esse sono fisse e dipendono da11a categoria
deli'atleta e daÌÌa distanza da percorrere.
Le gare di ostacoli praticate all'aperto sono:
.
.
.
loo metri ostacoli (speciaiità esclusivamente femminile)
11o
metri ostacoli (specialità esclusivamente maschiÌe)
4oo metri ostacoli
Al coperto si disputa la specialità dei:
.
6o metri ostacoli.
L'altezza massima degli ostacoli appartiene ai rro m hs assoluti e raggiunge to6,7cm, mentre
femminile il limite massimo è di 84cm nella distanza dei room hs.
in
campo
Le distanze variano a seconda della categoria dell'atleta e della distanza da percorrere:
.
11ohs: dalla partenza al primo ostacolo 19,72m
intervallo tra gli ostacoli g,r4m
tra il decimo ostacolo (ultimo)
.
e
l'arrivo r4,ozm
roohs: dalla partenza al primo ostacolo r3m
interwallo tra gli ostacoli 8,5om
tra il decirno ostacolo (ultimo)
e
l'arrivo ro,5om
Otriettiwi
Nella corsa con ostacoli lo scopo è di percorrere Ìa distanza nel minor tempo possibile e quindi di subire il
meno possibile un rallentamento da parte dell'ostacolo. Per fare questo è necessario che la linea delle anche
rimanga alla stessa altezza durante tutta la gara, subendo i1 meno possibile I'influenza dell'ostacolo. Parlare
di salto e di stacco è dunque estremamente scorretto e fuorviante in quanto non vengono effettuate una serie
di rincorse e stacchi verso l'alto trasformando la propria velocità orizzontale, ma si parla, piuttosto, di
passaggio, valicamento, superamento e di spinta.
dal
Falsetti
IV lezione tenuta
Prof, Andrea
METODI E DIDATTICHE DELTE ATTMTA'SPORTIVE II (C.1.)
TTD DEGLI SPORT INDIVIDUATI
ATLETICA LEGGERA
La tecnica
L'ostacolo, per definizione, è
un impedimento che rallenta
1a corsa e,
la tecnica di
passaggio
mira
a
danneggiare il meno possibile la velocità orizzontale dell'atleta.
Convenzionalmente possiamo individuare lre fasi:
1. attacco e spinta
z. fase di volo
3. presa di contatto e ripresa
della corsa
L'attacco:
due arti valicano I'ostacolo in due tenpi diversi, si distingue perciò tra plima e seconda gamba. Il prirno
arto che si apre verso Ì'ostacolo viene detto prima gamba o gamba di attacco, mentre il secondo aIto, che ne
sostiene la salita, r.iene detto seconda gamba o gamba di spinta.
I
È di fondamentale importanza affrontare l'ostacolo senza flettere la seconda gamba durante la spinta (in
gergo posizione "seduta"), per arrivare all'attacco con il bacino elevato il pitì possibile. Questa tecnica
contribuisce ad ottimizzare Ia ripresa di corsa dopo l'ostacolo e minimizza la perdita di velocità durante il
superamento dello stesso.
La distanza tra il punto in cui il piede della seconda gamba prende contatto all'attacco della barriera, e la
barriera stessa, si chiama distanza di attacco. Una distanza di attacco troppo rawicinata provoca
l'arretramento delle spalle e una proiezione verso l'alto analoga allo stacco del salto in alto, con una
diminuzione della velocità. La distanza di attacco è di circa z,ro m.
Anche le braccia hanno un ruolo fondamentale in questa fase. II braccio opposto aìla prima gamba avrà
dunque un movimento più lungo e disteso, mentre più rapido sarà quello successivo, legato all'altrettanto
rapido richiamo della seconda gamba.
Fase di uolo:
Mentre il piede della prirna garnba supela l'ostacolo, inizia anche la sua discesa verso il suolo, a gamba tesa e
con il piede sempre a martello. Simultaneamente, equilibrando la discesa della prima gamba, ar.wiene
lateralmente il richiamo della seconda gamba.
Questa azione fornisce un terzo nome alÌa seconda gamba, vale a dire gamba o arto di richiamo; Ia gamba
di richiamo deve essere gr:idata dal ginocchio tenendo anche in questo caso il piede a marteÌlo.
La fase di volo è di circa 3,3om.
Presa di contatto e ripresa d.ella corsa:
Le due azioni, come già detto, sono simultanee, e si equilibrano a vicenda, aiutate dalle braccia, evitando il
più possibile di "sbracciare verso l'esterno".
Mentre la seconda gamba svolge il suo richiamo, la prima gamba scende verso terra e prende contatto con
teffeno. L'atterraggio della prirna gamba è estremamente traumatico, e l'atleta deve imparare ad effettuarlo
il
a
gamba tesa, senza cedere, con il carico concentrato sull'avampiede.
Alla presa di contatto, Ìa gamba di richiamo non ha ancora terminato la propria azione, e deve mantenere il
ginocchio flesso e il piede vicino al femore, mentre il femore continua a ruotare in avanti quasi parallelo al
terreno, poftando il ginocchio verso il petto.
L'atterraggio della prima gamba arwiene in prossimità dell'ostacolo, sotto l'ostacolo.
el
dal
Falsetti
IV lezione tenuta
Prof. Andrea
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ATLETICA LEGGERA
A questo punto inizia la distensione dell'arto di richiamo, guidata dalla posizione daì ginocchio. Il piede deve
scendere cercando il terreno sul prolungamento della linea spalle-bacino dell'atleta. Questo movimento
provoca all'atleta la sensazione di cadere in avanti, causando uno sbilanciamento permettendo la ripresa di
una corsa veloce e dinamica.
L'allenaxnento
Le caratteristiche principali da allenare sono:
.
corsa:
-
nei rro -> ginocchia alte, bacino elevato e spalle avanti permettendo una corsa veloce e dinamica
per affrontare nel rriglior modo ostacoli ad altezza ro6,7cm
-
nei roo -> ginocchia alte, bacino elevato
e spalle
perpendicolari al terreno (poiché l'altezza degli
ostacoli si riduce notevohnente)
.
attacco: la prima gamba deve arrivare e scendere dall'ostacolo tesa, permettendo un attacco dall'alto
ed un atterraggio di avampiede, e dmbalzante (si parla di stifness)
.
richiamo: importante la posizione del piede extra ruotato, perpendicolare al suolo in fase di volo.
Quello della seconda gamba è un movimento rapido accompagnato dalle braccia
.
braccia: vicino al corpo ed effettuano un movirnento ampio e rapido sugli ostacoli
Gli aspetti energetici principali da allenare sono:
.
forza'. esplosiva, reattiva [attravel'so
il Ìavoro in palestra (esercizi con sovraccarico rnedio basso) ed
esercitazioni dinamiche (traini, salite, elastico)l
.
.
resistenza lattacida: si intende la capacità di resistere ad un lavoro a ritmi elevati che portano ad un
progressivo accumulo di acido lattico
potenza lattacida: si intende la capacità di eseguire un esercizio fisico ad eìevata intensità con la
conseguente formazione di una cospicua produzione di acido lattico
Gli ostacoli sono attrezzi che permettono dilavorare sulla coordinazione, pertanto possono essere inseriti
esercizi con questi in qualsiasi sport per migliorare questa capacità e quindi eseguire un qualsiasi movimento neìla maniera più efficace.
10l
dal
Prof.Andrea Falsetti
V lezione tenuta
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TTD DEGII SPORT INDIVIDUATI
ATLETICA LEGGERA
Il
(C.1.)
GLI OSTACOLI: 4oo m hs
I4oo metri
ostacoli sono una specialità dell'atìetica leggera e fanno parte del programma olimpico. Gli
ostacoli sono ro per ogni concorrente ed hanno un'altezza di 0,762 m per le donne e di 0,914 m per gli
uomini. Il primo ostacolo è posto a 45 metri di distanza dalla linea di partenza, i successivi nove sono a 35 m
I'uno daìl'altlo. Il traguardo è colÌocato a 4o m daìÌ'ultimo ostacolo.
Gli uorrini percorrono la distanza di 35 m in r3-r5 passi. A livello femrninile, invece, i 35 m che distanziano i
nove ostacoli, vengono percorsi in r5-r7 passi. In tal rnodo la gamba di attacco risulta essere sempre la stessa
anche se un quattrocentista deve essere allenato all'ambidestrismo imparando a passare l'ostacolo con
entrambi gli arti in quanto può sr.lccedere, a causa della stanchezza, di invertire gamba. Il quattrocentista che
attacca di sinistro è "a lwantaggiato" poiché corre alla corda, all'interno della corsia.
Abbattere gli ostacoli non comporta alcuna penalità (purché non sia intenzionale) ma or,wiamente rallenta
l'azione dell'atleta e rischia di fargli perdere l'equilibrio.
La corsa:
E'una gara di regolarità come quella sul piano, dove l'atleta deve saper distribuire bene lo sforzo, utilizzando
un ritmo cadenzato e preciso per presentarsi alla giusta distanza su ogni ostacolo. A differenza dei rro metri
ostacoli, la corsa dei 4oo metri ostacoli è una corsa in ampiezza (corsa circolare a ginocchia alte e passi ampi)
che ricerca il minimo sforzo ed il minimo affaticarnento.
La relativa altezza delle barriere (cm. 76,2 per le donne e cm. 9r,4 per gli uomini) consente di emergere anche
ad atleti non altissimi, purché capaci di esprimere velocità medie.
L'allenamento:
La gara comporta una notevole sfor.zo pertanto I'aìlenamento verterà su:
-
lavoro di potenza ìanciata: distanze coÌne soom 3oom 2oom con recuperi brevi (le prove non sono
svolte alla massima velocità)
-
allenamenti di recupero: tecnica controllata, lavoro di decontrazione
-
lavoro di forza con poche prove di velocità
lavoro di potenza lanciata: 8 ostacoli
111
a
ritmo gara
VII lezione tenuta dal
Professor Falsetti
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TTD DEGLI SPORT INDIVIDUALI
ATLETICA
LE STA.FFET-IE
La staffetta è una disciplina di squadra formata da competizioni singolari (compete un singolo atleta alla
volta e in successione). Nelle gare di atletica leggera ii cambio tra un atleta e un altro a\ry'iene tramite il
passaggio del testimone, una bacchetta di legno o di materiale plastico che attesta I'a\ry'enuta successione, e
che deve accompagnare la squadra dall'inizio alla fine della gara.
Regolamento: Una squadra può
-
Se
essere squalificata:
il primo frazionista effettua falsa partenza
- per disturbo di un altro corridore
o impedimento del passaggio del testimone ad un'altra squadra
- per invasione di corsia
- per caduta del testimone in altre corsie (se il testimone cade ma non invade le altre corsie non vi
squalifica)
-
se
è
il cambio viene effettuato fuori settore
Tioi di staffetta:
Nelì'atletica leggera esistono due tipi di staffetta:
- 4x1OO m
- 4x4OO Ìrì
LA 4x1oo m
4xroo metri è una specialità dell'atletica leggera, nella quale gli atleti competono in squadre di
quattro elementi (detti frazionisti), che si succedono sulla medesima corsia per completare i 4oo metri della
pista, percorrendo ciascuno circa roo metri. I primi frazionistl si dispongono a1la partenza in posizioni a
scalare, come ar.viene nei 4oo metri piani. Come in tutte le staffette dell'atletica, gli atìeti di ogni squadra
devono darsi il cambio passandosi un testimone secondo determinate regole.
La staffetta
Zona di cambio: Il passaggio del testimone deve awenire nella prescritta zona di cambio, la quale ha una
Ìunghezza di zo rnetri, pena la squalifica della squadra. L'atleta che deve ricevere il testimone si pone in
attesa 10 metri prima deÌl'inizio della zona di cambio. La porzione di pista tra la zona di cambio e il punto di
partenza dell'atleta è detta "zono di pre-cambio", e in quest'area non è consentito il passaggio deÌ testimone.
Questo spazio consente all'atleta che deve ricevere iÌ testimone di accelerare, in modo da attraversare la zona
di cambio ad una velocità simile a quella del compagno che sopraggiunge in velocità con il testimone.
Passaggio del testimone: L'atleta che riceve il testimone(atleta 2) si posiziona sulla linea di pre-cambio
aspettando il compagno con i1 testimone. Appena l'atleta r arriva ad un punto di riferimento, misurato
precedentemente, posto alla distanza di 15-20 piedi dalla Ìinea di pre-cambio, l'atleta z inizia la sua corsa,
durante la quale non dovrà voltarsi per guardare il compagno arrivare, ma correrà normahnente. Al comando
dell'atleta r (quando griderà Àop), 1' atleta 2 allunga il braccio per ricevere il testimone tenendo d'occhio la
zona di cambio. Il cambio si conclude con il passaggio di mano del testimone dall'atleta r all'atleta z.
passaggio del testimone a\.viene per tre volte: tra il primo fiazionista e il secondo (dalla mano destra alla
mano sinistra), tra il secondo frazionista e il terzo (dalla mano sinistra alla mano destra), tra il terzo
frazionista e il quarto (dalla mano destra alla mano sinistra). Pertanto l'atleta che percone la curva tiene il
testimone nella mano destra e lo consegna all'atleta che corre il rettiÌineo nella mano sinistra in modo tale da
correre tangente alla curva e non rischiare di invadere la corsia nel momento del cambio. Colui che percorre
il rettilineo, e quindi riceve il testimone nel1a mano sinistra, attenderà il cornpagno col testimone neìla parte
più esterna della corsia. I primi e il quarli frazionisti rispettivamente non ricevono e non consegnano il
testimone. Questa modaÌità viene chiamata tecnica con il cambio alternato.
Il
VII lezione tenuta dal
Professor Falsetti
METODI E DIDATTICHE DELLE ATTIVITA' SPORTIVE II (C.1.)
TTD DEGLI SPORT INDIVIDUATI
ATLETICA
Un cambio svolto in rnodo corretto, in modo tale che il testirnone mantenga sempre Ìa
stessa velocità,
permette di guadagnare circa z secondi. Un buon passaggio del testimone è quando questo avsiene al limite
della fine delìa zona di cambio poiché sfrutta al massimo la velocità del frazionista col testimone e consente
al frazionista che riceve il testimone di acquistare una velocità simile a quella deÌ compagno.
La consegna del testimone è una fase molto impoltante che richiede attenzione affinché il cambio awenga in
modo corretto senza il rischio che il testiurone cadi a terra:
. il
segnale (hop) deve essere chiaro in modo tale ehe l'atleta che riceve il testimone possa sentirlo evitando
di girarsi
o
l'atleta che consegna il testimone deve dare il segnale nel momento giusto in modo tale che il cambio non
venga né schiacciato né sia troppo lontano dschiando che iÌ testimone caschi o che l'atleta che riceve
rallenti
o
il testimone deve essere poftato lontano dal corpo
rapido a braccio teso
o
l'atleta che riceve il testimone al segnale deve allungare il braccio e mantenerlo teso fin quando non sente
il testimone nella mano; a quel punto deve afferrare l'attrezzo con una salda impugnatura.
e consegnato
dall'alto verso il basso attraverso un gesto
Strategie: La strategia più comune neìla staffetta 4xÌoo m è mettere iì più veloce come ultimo staffettista
(atleta con leve lunghe), il secondo più veloce come primo (atÌeta esplosivo che sappia partire bene dai
blocchi), il lerzo pirì veloce come secondo (atÌcta con leve lunghe, solitamente è un duecentista poiché,
insieme alle quarta frazione, è quella più lunga, rro m ) e quello più lento colne terzo (atleta con baricentro
basso che sfrutti la forza centrifuga).
La staffetta 4xroom si basa sulla velocità dei componenti e suììa loro coordinazione nel passaggio del
testimone; infatti
è
un ottimo modo per allenare la velocità
e
la destrezza.
LA 4x4oo m
La staffetta 4x4oo metri è una specialità dell'atletica leggera. In questa gara si sfidano squadre di specialisti
a volte corrono anche gli 8oo metri. Ogni atleta percorre 4oo metri.
dei 4oo metri piani che
Diffcrenze: A differenza della 4x:.oo, solamente gli atleti che percorrono la prima frazione (il primo 4oo)
corrono in corsia. Inoltre la fase di cambio risulta essere meno influente suÌ risultato linale questo perché,
oltre ad essere più lenta,la 4x4oo è decisamente più lunga.
I cambi: i prirni
frazionisti percorrono il giro di pista in corsia tenendo il testimone nella mano destra. Alla
partenza, che awiene dai blocchi, gli atleti sono disposti in posizioni a scalare.
I
secondi frazionisti atteudono il compagno sull'esterno delÌa plopria corsia (disposti ancora una volta a
il testimone nella mano sinistra. Questi atlàd percorrono solamente la prima curva in
corsia all'apposito segnale, posizionato sulla pista in ogni corsia, rientrano alla corda. Se un atleta rientra
prima del segnale viene squalificato. A questo punto diventa una gara di contatto poiché tutti gli atleti si
trovano in prima corsia.
scirlare) e ricevono
secondo e il terzo carnbio ar'wengono con tutti gli atleti allineati (ro rnetri prima del traguardo che
corrisponde alla zona di cambio) a seconda dell'ordine con cui gli atleti che corrono arrivano.
II
I cambi a!'\,engono quasi da fermo, frontalmente (poiché I'atleta che arriva è molto affaticato) peftanto non
esiste r.lna zona di pre-cambio. Chi riceve iì testimone sta col busto rivolto verso l'interno (per evitare di
invadere la corsia esterna) e prende I'allrezzo con la mano sinistra, quindi chi lo consegna lo porta nella
ntano destra.
Bl
VII lezione tenuta dal
Professor Falsetti
StIglgdcl
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ATLETICA
La strategia più comune nella staffetta 4x4oo m è mettere il più r,eloce come primo frazionista (è
più
la frazione
corta). Il secondo frazionista solitamente è un ottocentista in quanto sa rientrare alÌa corda
dopo la cuna. Il terzo e iL quarto frazionista soÌitamente sono buoni quattrocentisti.
241
IX lezione tenuta dalla
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Fancello
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IL GET:IO DEL PESO
Origini: L'origine di questa disciplina
risale al periodo greco. Nelle Olimpiadi moderne è presente sin
dalla prima edizione come cornpetizione solo maschile. La gara femminile fu introdotta ai Giochi di Londra
1948.
E' una specialità dell'atÌetica leggera in cui I'atleta cerca di scagliare il più lontano possibile
una sfera metallica (il peso).
Il oeso:
L'attrezzo ha una forma sferica
e
la sua superficie non deve avere rugosità, la rifinitura deve essere
liscia.
Uomini
Peso
7,26o
l<g
Donne
4,ooo kg
Il regolamento:
Le regole sono simili a quelle delle altre prove di lancio: i concorrenti hanno a
disposizione tre lanci e vengono vaìutati in base al loro miglior lancio valido. I rrigliori otto hanno altri tre
lanci di finale. Vince chi ha effettuato il lancio valido più lungo.
La pedana: La pedana, secondo il regolamento è costituita da una lamiera di ferro, acciaio la cui parte
superiore deve essere a livello con il terreno circostante. La pafte interna della pedana può essere costruita
in calcestruzzo, asfalto o in qualsiasi altro materiale solido e non scivoloso. La superficie di questa pafte
interna deve essere liveÌÌata e posta a r4+i6 mm al di sotto del bordo superiore del cerchio della pedana.
Per quanto riguarda le dimensioni, il diametro interno della pedana deve misurare 2,r35. Il cerchio
metallico della pedana deve avere uno spessore di almeno 6 mm.
fermapiedi: Sempre secondo il regolamento, il fennapiedi deve essere pittuÌato in bianco e costruito
in legno o altro materiale adatto a forma di arco in modo che il margine interno coincida con il margine
interno della pedana. Deve essere sistemato neÌ mezzo delle linee delimitanti il settore di caduta e deve
essere costruito in modo da poter essere fissàto solidamente al terreno. Per quanto riguarda le dimensioni,
deve misurare da 11,2 cm a 3o crn di larghezza, da 1,2r m a r,z3 m di lunghezza alì'interno e ro cm di altezza
in relazione al livello della parte interna della pedana.
I1
Il settore: Il settore di caduta deve essere in cenere o altro materiale sul quaÌe il peso possa lasciare
un'impronta. Il settore di caduta deve essere marcato con linee bianche larghe 5 cm tracciate in modo che il
margine interno di tali linee, se prolungate, passi per il centro della pedana. Inoltre il settore deve avere
un'apertura angolare di 34,92".
Nullo: il giudice segnalerà lancio nullo
o
se:
l'atleta, durante la fase finale di lancio, fuoriesce dalla pedana o pesta il fermapiedi
. il peso fr.roriesce dal settore di lancio o sulle strisce di delimitazione
. Ì'atleta, una volta effettuato iì lancio, esce in avanti al diametro della pedana
segnato con delle
strisce bianche di 75 cm
La tccnica: Attualmente esistono z tecniche di getto del peso,la prima definita tecnica O'Brien daÌ nome
del primo lanciatore che l'ha adottata, con questa tecnica il peso in pedana percorre una traiettoda
rettilinea.
361
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ATLETICA LEGGERA
La seconda tecnica di lancio è la tecnica rotatoria, simile al lancio del disco, questa tecnica è stata utilizzata
per la prima volta da Barishnikov negli anni 7o, inizialmente non ha riscosso molto successo, infatti in
pochi Ì'hanno utilizzata. Negli ultimi anni sono sempre più gli atleti di alto livello che la ulilizzano.
La scelta tra le due tecniche dipenderà dalle caratteristiche strutturali e dinamiche dell'atleta.
Indipendentemente dalla tecnica usata i fattori che influenzano la lunghezza del lancio sono: r) La velocità
di uscita dell'attrezzo, z) L'angolo di uscita , 3) L altezza di rilascio dell'attrezzo.
Fasi del lancio: IÌ lancio
.
.
.
.
.
è caratterizzato da cinque fasi
principali:
Impugnatura (per entrambe le tecniche di lancio la sfera è poggiata sulle 4 dita lunghe poste in
iperestensione dorsale distanziate fra loro, così sostenuto 1'attrezzo viene poggiato sul collo sotto
l'angolo della mandibola, il gomito è fuori-alto, appena sotto il livello delle spalle)
Poslzione di partenza
Traslocazione
Posizione di piazzarnento finale
Finale di lancio
Tecnica del lancio rettilineo
Posizione di partenza: L'atleta si posiziona nella parte posteriore delia pedana con il dorso rivolto alla
zona di lancio, la punta del piede destro (per chi lancia di destro) che sfiora il bordo posteriore della
pedana, da questa posizione l'atleta cerca Ìa posizione di equilibrio sul piede destro, inclina il busto in
avanti, si poÉa in posizione "raccolta", piega la gamba destra a circa 9oo, la gamba sinistra flessa con il
ginocchio vicino al ginocchio destro, la mano destra sostiene l'attrezzo come descritto in precedenza, la
spalla ed il braccio sinistro sono rilassati.
due gesti: distende Ia
gamba sinistra (calcio alf indietro) e spinge con la gamba destra attraverso un'azione rapida e radente.
L'uÌtima parte del piede destro che si stacca dal suolo è il tallone con un'azione di rullata. Il busto durante la
fase di traslocazione non compie nessun movimento,
Traslocazione: Dalla posizione di partenza l'atleta compie contemporaneamente
Posizione di piazzamento finale: Terminata la fase di traslocazione l'atleta si trova nella posizione di
piazzamento finale. Il piede destro è posizionato all'incirca al centro della pedana ruotato di 45' in
appoggio sull'avampiede. Il piede sinistro prende molto velocemente contatto alla base del fermapiede. Il
peso del corpo deve essere su1la gamba destra, le spalle ed iI braccio sinistro mantengono la posizione di
partenza.
Finale di lancio: Il finale del lancio inizia con la spinta del piede e della gamba destra, che poftano avanti
l'anca destra in posizione frontale rispetto al lancio, la gamba e l'anca sinistra svolgono un'azione di
"tenuta". Sulla spinta della gamba destra il busto si solleva , la spalla sinistra si porta verso l'avanti-alto
aiutata dall'apertura del braccio sinistro. A questo punto la spalla destra avanza verso l'avanti-alto ed
ar.viene la distensione del braccio destro e quindi iÌ rilascio dell'attrezzo.
Abbandonato l'attrezzo, l'atleta si trova sbilanciato in avanti e per evitare di uscire dalla pedana in avanti e
quindi compiere un lancio nullo, effettua un cambio di piede, cioè con un'azione rapida toglie il piede
sinistro e porta avanti il piede destro.
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1{i
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lr
t:
It
Tecnica di lancio rotatoria
Posizione di oartenza: L atleta si posiziona nella parte posteriore della pedana, con il dorso rivolto a1la
zona di lancio, in appogglo su entrambi i piedi ,la distanza tra i piedi è circa uguale alla largh ezza delle
spalle, le gambe sono leggermente piegate, il busto leggermente inclinato in avanti.
Con iì peso del corpo ancora distribuito su entrambi i piedi, si compie una torsione a destra (per
destrimani), il braccio sinistro è teso in avanti.
i
Traslocazione e Posizione di niazzamento finale: L atleta inizia la rotazione con il piede ed il
ginocchio sinistro per circa 9oo, in anticipo rispetto alla spalla ed al braccio sinistro, a questo punto il piede
destro si stacca da terra, il sinistro continua a ruotare fino a 18oo. L'atleta fa "perno" sul piede sinistro e con
un'azione ampia e rotonda va a posizionare il piede destro al centro della pedana ( in appoggio
sull'avampiede) il piede destro continua a ruotare, durante quest'azione Ìa parte inferiore del corpo ruota in
anticipo sulle spalle. Durante questa rotazione il peso del corpo rimane sul piede destro,la gamba destra
rimane piegata fino all' arrivo del piede sinistro alla base del fermapiede, leggermente spostato a sinistra
rispetto al piede destro.
Finale di lancio: All'arrivo a terra della gamba sinistra, la gamba destra inizia a sviluppare una spinta
verso l'avanti-alto dell'anca destra fino a portare le anche in posizione frontale rispetto al lancio, mentre
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avviene questa spinta della garnba destra,la gamba e I'anca sinistra formano un blocco. Dopo
1'avanzamento dell'anca destra awiene l'avanzamento de11a spaìla destra e la distensione del braccio destro
che completa il lancio.Mentre awiene la distensionc del braccio destro c'è la spinta verso l'alto della gamba
sinistra.
Dopo il rilascio dell'atlrezzo, a causa dell'elevata velocità di rotazione, I'atleta si trova ad avere un'equilibrio
precario per cui il cambio di piede assume una notevole importanza.
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Le capacità necessade per effettuare un buon Ìancio con la tecnica rotatoria sono:
o
o
Velocità
o
Coordinazione
.
.
Forza esplosiva
Massa (statura e peso)
Concentrazionenervosa
Didattica: L'apprendimento
deìÌe varie fasi tecniche deve a\..venire contemporaneamente.
Possono essere proposti esercizi propedeutici con attrezzi ausiliari, come palle mediche:
o
o
Lanci frontali a piedi paralleli a due mani dal petto
Lanci laterali, in divaricata sagittale, con la palla medica tenuta a due mani in appoggio sul collo
Possono essere proposti esercizi di sensibilizzazione per una buona padronanza delÌ'attrezzo.
3sl
X
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IL I-ANCIO DEL DISCO
n lancio del disco è uno sport antico. Il Discobolo di Mirone, la celeberrima scultura che ritrae un
atleta che si appresta a scagliare il disco, risale al V secolo a.C. Nelle Olimpiadi rnoderne il lancio del disco
maschile è presente sin dalla prima edizione, rrentre la gara fen.rminile fu introdotta ai Giochi di
Orieild!
Amsterdam 1928.
Il disco:
L'attrezzo ha una forma circoìare biconvessa e per essere accettato in gara e per I'omologazione
di un record deve essere conforme a determinati parametri; per le donne il disco pesa r kg con un diametro
tlair8oeir8zmmeunospessoretraSTe39mrn,mentrepergliuominiilpesoèdizkg,ildiametrotrai
zr9
e
i zzr mm
e
lo spessore tra 44
e
46 mm.
Il reeolamento:
I concorrenti hanno a disposizione tre lanci e vengono valutati in base al loro miglior
lancio vaÌido. Vince chi ha effettuato il lancio valido più lungo.
La pedana entro la quale I'atleta esegue la prova è circolare, con un diametro interno di 2,So m dotata di
una robusta gabbia, a forma di U, che la circonda. I1 settore di lancio è di 4o' con il vertice coincidente con
il centro della pedana.
Il lancio è valido se l'attrezzo cade completamente entro i margini interni delle linee bianche delimitanti il
settore di caduta. Inoltre per convalidare il lancio il concorrente non può lasciare la pedana fino a quando il
disco non ha toccato terra e deve uscire dal semicerchio posteriore. Altro motivo di lancio non valido se
durante la fase rotatoria l'atleta tocca il bordo esterno della pedana.
La tecnica: Il lancio del disco
è una
disciplina in cui viene sviluppata un'elevata velocità rotatoria. E'
caratterizzata da tre fasi:
r)
.
Fase di partenza o ar,wio
.
Fase di traslocazione o di avanzamento
.
Fase finale o di recupero
Durante l'awio I'atleta si dispone in pedana con le spalle rivolte verso il settore di lancio, gambe
leggermente divaricate e busto leggermente inclinato in avanti. A questo punto esegue una o due
torsioni preliminari del busto verso destra.
2) Nella
fase traslocazione o avanzamento inizia con la rotazione del pide-ginocchio sinistro e con un
contemporaneo spostamento del peso del corpo sulla gamba sinistra. Quando questa raggiunge una
rotazione di circa 9o', il piede destro con un'azione ampia e rotonda viene portato verso il centro della
pedana. In queste fasi il disco rimane arretrato rispetto alle spalle ed alle anche. Sull'avanzamento della
Samba destra il piede sinistro, che fa da perno e continua la rotazione, carica sulla caviglia ed il
ginocchio e spinge iniziando la breve fase di volo. L'atleta continua a ruotare fino ad arrivare al
piazzamento finale: il piede desto arriva poggiando sull'avampiede circa al centro della pedana, mentre
il sinistro continua la rotazione poggiando poi leggermente apedo rispetto ai destro. In questa fase il
perno di rotazione passa sul piede destro. Durante la fase di voìo e sul piazzamento finale il busto
mantiene la torsione rispetto alle anche e il disco viene a trovarsi alto dietro ed il braccio sinistro avanti
in opposizione.
3) Dopo l'arrivo la gamba destra conlinua la sua spinata di rotazione
verso l'avanti-alto frontallizzando
bacino mentre la gamba sinistra svolge la funzione di perno. il busto completa la rotazione facendo
ruotare il disco più lontano possibile.
401
il
X
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METODI E DIDATTICHE DELTE ATTIVITA'SPORTIVE II (C.I.J
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ATLETICA LEGGERA
La distanza percorsa dal disco dipende da:
.
VaÌocità dell'attrezzo al momento di rilascio
.
Altezza deìl'attrezzo al momento di rilascio
.
.
.
Angolo di uscita dell'attrezzo
Direzione del vento
Velocità del vento
L'imnugnatura: il disco è sostenuto
solo con le ultime falangi delle dite leggermente aperte. La parte
centrale dell'attrezzo poggia sul palmo della mano. Il pollice ha r.rna funzione di stabilizzazione del disco.
Didattica: fondamentale
è
l'apprendimento dell'aspetto ritrnico proprio delle varie fasi tecniche pertanto
necessario sviluppare una buona coordinazione segmentaria.
Di fondamentale importanza sono gli esercizi di sensibilità per una buona padronanza dello strumento:
.
Far rotolare il disco sul suolo curando l'uscita dall'indice per imprimere la rotazione giroscopica
senso orario
.
Con braccia distese lungo il corpo oscillare
.
Con braccio parallelo al teneno eseguire una torsione e lancio basso-avanti.
4tl
e
lanciare verso l'alto
il
è
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XI lezione tenuta dalla
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IL I-ANCIO DEL GIAVELLOTTO
Origini:
disciplina antica effettuata nel periodo greco. IniziaÌmente era nata come disciplina a sé,
successivamente fu inserita nel pentathlon.
è una
Il lancio del giavellotto, è una specialità del1'atletica leggera, in cui I'atleta cerca di scagliare il più lontano
possibiÌe l'attrezzo. Negli uttimi anni perle categorie giovanili, si è imposta come disciplina il lancio
deÌ \.ortex come preparativo aìì'attrezzo futuro.
Il eiaveìlotto:
L'attrezzo ha una forma affusolata ed è fatto di metallo e fibra di vetro. Intorno al
baricentro è posta un'impugnatura di corda di circa 15 cm. Ha un peso differente a seconda delle categorie:
Maschi
600 g
2,3O m
Cadetti/e
700 g
Allievi/e
Juniores-Promesse-Senior-Master
Iemmine
400
I
2,OO m
500
I
2,4O m
2,1O m
8oo g
6oog
2,70 m
2,30 m
Nel 1986 all'attrezzo usato dagli uomini venne por1ato il baricentro più in avanti per limitarne Ìa parabola,
con il precedente erano stati superati i 1oo metri (Uwe Hohn - Germania est - 1o4,8o m - Berlino 1984).
Nel 1999 è stato ridisegnato anche quello deÌle donne.
Gli attuali primati
mondiali:
-maschile: Jan Zelezny (Rep. Ceca) 98,48 m nel 1996
-femminile: Barbora Spotakova (Rep. Ceca) 72,28 m nel zooS
Il regolamento: I concorrenti hanno a
disposizione tre lanci e vengono valutati in base al
loro miglior lancio valido. Vince chi ha effettuato il
Ìancio valido pir.ì lungo. I migliori 8 concorrenti
han no a disposizione altri 3 lanci.
A differenza degli altri lanci, non viene utilizzata
una pedana circolare, bensì un'area di rincorsa,
copefta daìlo stesso materiale usato per ìe piste di
velocità dell'atletica, delimitata in fondo da una
striscia dipinta per terra. Gli atleti devono rilasciare
il giavellotto prima di tale striscia e devono
comunque uscire dalla pedana da un lato, ahrimenti
il lancio è nullo. La pedana entro la quaÌe l'atleta
esegue la rincorsa per tirare deve essere lunga tra i
30 ed i 36.5 metri e larga 4 metri.
Il lancio è vaìido
se
I'estremità della testa metallica
tocca il terreno prima di ogni altra parte del
giaveÌÌotto ed entro i margini interni delle linee
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D-9r- (;rr ,€L,--o
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bianche delimitanti il settore di caduta
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La tecnica: iÌ lancio del giavellotto viene solitamente preparato attraverso la rincorsa che
è caratterizzata
da due fasi:
o
o
Fase cicìica
Fase aciclica
Nella prima fase, quella ciclica, I'atleta imprime una non eccessiva accelerazione alla sua rincorsa, correndo
in decontrazione ed in posizione frontale raggiungendo una velocità che gli consenta comunque di gestire
al meglio gli ultimi passi che precedono il tiro. L'atleta impugna l'attrezzo vicino al capo e parallelo al
terreno. La lunghezza di questa fase varia da un minimo di 8 appoggi ad un massimo di 16 appoggi.
ll
passaggio alla seconda fase di tiro, quella aciclica, ar,viene grazie al gesto tecnico conosciuto come sfilata,
nel quale I'arto che impugna il giavellotto si distende portando l'asse del giavellotto ad allinearsi con l'asse
delle spalle. L'atleta passerà cla una posizione frontale ad una posizione Iaterale rispetto alla direzione di
Ìancio. La lunghezza di questa fase può variare da un minimo di 5 appoggi ad un massimo di 7 appoggi ed è
caratterizzata dai cìassici passi incrociat i.
La fase aciclica è la fase fondarnentale del tilo, poiché culmina col rilascio dell'attrezzo: i passi incrociati
terminano col passo irnpulso, un passo più lungo degli altri che porta il corpo verso la fase di puntello, dove
ì.a gamba sinistra (per un atleta destrorso) si blocca puntandosi alla pedana e facendo ruotare tutto il corpo
su di essa. È importante che il puntello ar.wenga ad una distanza tale dalla linea bianca che sia possibile
anche il recupero, owero l'arresto completo del corpo dopo la frustata di rilascio dell'attrezzo.
L'impugnatura: La calatteristica principale
per effettuare una buona impugnatura è che ì'asse del
giavellotto passi centralmente al palmo della mano ciò per far sì che la mano sia supinata. L'impugnatura
inoìtre deve consentire che l'atleta possa controlÌare con naturalezza l'attrezzo nelle varie fasi della
rincorsa. Esistono tre tipi di impugnature:
1.
viene realizzata facendo passare l'attrezzo tra il dito pollice e I'indice; vantaggio di questo modo di
irnpugnare è che si ha un buon controllo dell'attrezzo, ma presenta lo svantaggio di non consentire
all'asse dell'attrezzo di passare bene per iì centro del paìmo. Tale impugnatura è usata
particolarmente da quegli atleti che r.rtilizzano, nel cambio tra fase ciclica ed aciclica, il passaggio
dell'attrezzo per sotto.
z.
Più diffusa è quella in cui iì pollice ed il medio fanno presa sulla parte alta della corda, mentre
I'indice si distende naturalmente dietro. Vantaggi di questo modo di impugnare sono:
.
.
.
I'attrezzo passa bene per il centro della mano
buon controllo dell'attrezzo
aumento deìì'effetto giroscopico dell'attrezzo in voìo, con un aumento della stabitità dal
punto di vista aerodinamico
3.
Impugnatura a forchetta dell'americano Murro in cui l'attrezzo viene incastrato tra indice
(poco diffusa)
e
medio
Didattica: prima di iniziare l'insegnamento tecnico
è necessario che l'atleta abbia svolto un buon lavoro di
potenziaÌnento generale, soprattutto per la muscolatura degli arti inferiori e del tronco. Molto importante è
l'attenzione da dedicare alla mobilità articolare in tutti i distretti e che I'atleta abbia una notevole velocità
per poter scagliare lontano l'attrezzo.
Esercizi proposti da fermo
.
.
Lanci in posizione frontale con frustata finale
Lanci in posizione laterale sentendo il peso del corpo sulla gamba destla, gomito ben disteso
Esercizi in movimento:
431
XI lezione tenuta dalla
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.
Posizione di partenza con il piede destro avanti, il sinistro si porta rapidamente avanti (posso anche
non concludere il lancio)
.
Effettuare gli ultimi 3 appoggi curando l'esatta posizione de11e spalle in partenze, la forte spinta
della gamba sinistra, l'azione rapida del piede sinistro che prende contatto col terreno quasi in
contemporanea al destro
.
Effettuare la fase aciclica curando il passo incrociato
Esercizi per la sfilata del giavellotto:
.
Camminando col giavellotto altro sopra la testo ed il busto in posizione frontale,lo porto dietro
allungando il braccio
Molto importante
è evidenziare la
ritmicità del gesto e curare l'accelerazione degli ultimi appoggi.
Una volta appreso le varie fasi di lancio si eseguono lanci completi curando il passaggio tra la fase ciclica
quel1a aciclica riducendo la velocità e la lunghezza di esecuzione.
Di fondamentale importanza per la preparazione sono gli esercizi con la palla medica.
e
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XI lezione tenuta dalla
Prof. Maria Luisa
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METODI E DIDATTICHE DELLE ATTIVITA'SPORTIVE II (C.I.)
TTD DEGLI SPORT INDIVIDUATI
ATLETICA LEGGERA
GLI ESERCIZI DI FLESSIBILITA
A CORPO LIBERO (STRETCHING}
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Prof. Maria Luisa
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TTD DEGLI SPORT INDIVIDUALI
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Prof. Maria Luisa
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METODI E DIDATTICHE DELLE ATTIVITA'SPORTIVE II (C.I.)
TTD DEGLI SPORT INDIVIDUALI
ATLETICA LEGGERA
GLI ESERC IZI DIPOTENZIAMENTO
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TTD DEGTI SPORT INDIVIDUALI
ATLETICA LEGGERA
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