POLITECNICO DI BARI CENTRO INTERDIPARTIMENTALE "MAGNA GRECIA" DIPARTIMENTO DI MECCANICA MATEMATICA E MANAGEMENT CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN INGEGNERIA DEI SISTEMI AEROSPAZIALI LABORATORIO DI POTENZA ESPERIENZE DI LABORATORIO RADDRIZZATORI A DOPPIA E SINGOLA SEMIONDA CON E SENZA CONDENSATORE E BJT IN CONFIGURAZIONE ON/OFF Docente: M.Rett. Chiar.mo Prof. Ing. Francesco CUPERTINO Candidato: Leonardo Lonardelli Matricola: 572685 Anno Accademico 2019-2020 I II Glossario Simbolo IB IC ID IE IS Ie f f Imedia Pmedia,ac Pmedia,cc RB RE T Tc VBE(SAT ) VBE VCB VCE(SAT ) VCE VD VLED VM VT VZK Vγe f f Vac Ve f f Vf Descrizione Corrente di base Corrente di collettore Corrente del diodo Corrente di emettitore Intensità di corrente di saturazione Corrente efficace Corrente media Potenza media in corrente alternata Potenza media in corrente continua Resistenza di base Resistenza di emettitore Periodo Tempo di Campionamento Tensione di saturazione base - emettitore del transistor Tensione tra base - emettitore Tensione tra collettore - base Tensione di saturazione collettore - emettitore del transistor Tensione tra collettore - emettitore Differenza di potenziale tra i due terminali del diodo Tensione ai capi del diodo LED Valore di picco o valore massimo di tensione Tensione termica Tensione di breakdown del diodo Valore efficace del ripple Tensione anodo - catodo Tensione efficace Tensione di soglia del diodo o caduta di tensione del diodo Unità [A] [A] [A] [A] [A] [A] [A] [W] [W] [Ω] [Ω] [s] [s] [V] [V] [V] [V] [V] [V] [V] [V] [V] [V] [V] [V] [V] [V] IV Glossario Simbolo Descrizione Unità Vmax Vmedia Vmin α β o hFE η γ ω ψ τ f fcamp. hFE(MIN) ic ii il rd t tOFF tON v∗l vc vi vl C I n R UTC V Valore massimo di tensione Tensione media Valore minimo di tensione Pendenza caratteristica i-v del diodo guadagno statito (specifica del transistor) Efficienza Ripple Pulsazione Sfasamento Costante di tempo Frequenza Frequenza di campionamento Guadagno statico minimo del transistor Corrente del condensatore Corrente di ingresso Corrente del carico (load) Resistenza interna del diodo Tempo Tempo di spegnimento del transistor Tempo di accensione del transistor Valore medio della tensione Tensione ai capi del condensatore Tensione di ingresso alternata Tensione del carico Capacità Corrente Parametro adimensionale costruttivo Resistenza Coordinated Universal Time Tensione [V] [V] [V] [rad] [rad] [s] [Hz] [Hz] [A] [A] [A] [Ω] [s] [s] [s] [V] [V] [V] [V] [F] [A] [Ω] [V] Lista Abbreviazioni T Transistor AC Alternating Current a Anodo BJT Bipolar Junction Transistor B Base CA Corrente Alternata CC Corrente Continua C Collettore C Condensatore c Catodo DC Direct Current dc Duty Cycle DSCC Doppia Semionda Con Condensatore DSSC Doppia Semionda Senza Condensatore D Diodo E Emettitore PWM Pulse Width Modulation sos Sostituzione SSCC Singola Semionda Con Condensatore SSSC Singola Semionda Senza Condensatore WA Wolfram Alpha VI LISTA ABBREVIAZIONI Indice delle gure 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 2.6 2.7 Stadi di conversione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (a) Dispositivo interdetto e (b) dispositivo in conduzione . . (a) Schema circuitale del diodo (b) Circuito aperto (Diodo interdetto) (c) Circuito chiuso (Diodo in conduzione) . . . . (a) Caratteristica diodo ideale per R → ∞ e R → 0 e (b) Caratteristica diodo ideale per R = 1. . . . . . . . . . . . . . . . . Caratteristica tensione-corrente diodo reale. . . . . . . . . . Rappresenzazione grafica di un BJT npn, con Base (B), Collettore (C) e Emettitore (E). . . . . . . . . . . . . . . . . . . Rappresentazione delle tensione ai capi dei terminali del BJT con le rispettive correnti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Rappresentazione schematica del transistor in configurazione ON/OFF (interruttore). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Schema circuitale di un raddrizzatore monofase a singola semionda su carico resistivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Rappresentazione della tensione di ingresso in viola vi (t) e della tensione in uscita sul carico in verde vl (t). . . . . . . . Schema circuitale del diodo quando la tensione vi > 0 nel periodo 0 ≤ ωt ≤ π. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Rappresentazione grafica della tensione ai capi della resistenza R quando la tensione vi > 0 nel periodo 0 ≤ ωt ≤ π. . . . Schema circuitale del diodo quando la tensione vi < 0 nel periodo π ≤ ωt ≤ 2π. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Rappresentazione grafica della tensione ai capi della resistenza R quando la tensione vi < 0 nel periodo pi ≤ ωt ≤ 2π, quindi vl = 0. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Rappresentazione della tensione sinusoidale in ingresso vi (alto), della tensione in uscita vl (centro) e in basso il grafico in uscita della corrente raddrizzata il . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 6 . 9 . 10 . 10 . 11 . 11 . 12 . 13 . 14 . 15 . 15 . 16 . 16 . 18 VIII 2.8 2.9 2.10 2.11 2.12 2.13 2.14 2.15 2.16 2.17 2.18 2.19 2.20 2.21 2.22 2.23 2.24 2.25 3.1 3.2 INDICE DELLE FIGURE Rappresentazione grafica dell’integrale di Vmedia (t) tra 0 ≤ ωt ≤ 2π area arancione e rappresentazione grafica dell’integrale di vl (t) tra 0 ≤ ωt ≤ 2π area verde . . . . . . . . . . . . Rappresentazione grafica della sinusoide vi e i rispettivi valori di Vmedia , efficace Ve f f e di picco VM (peak). . . . . . . . . . . Rappresentazione grafica della vl (t) suddivisa in tanti rettangolini in corrispondenza dei punti campionati, per il calcolo dell’integrale con l’utilizzo del software Matlab . . . . . . . . Rappresentazione grafica della tensione ai capi della resistenza R in un raddrizzatore monofase a doppia semionda, notare in rosa la tensione raddrizzata che otteniamo realmente, e in blu quella che ci aspettiamo di avere. . . . . . . . . . . . . . . Rappresentazione grafica della tensione ai capi della resistenza R in un raddrizzatore monofase a singola semionda, notare in rosa la tensione raddrizzata che otteniamo realmente, e in blu quella che ci aspettiamo di avere. . . . . . . . . . . . . . . (a) Generatore di funzioni (b) Tipiche forme d’onda . . . . . . Sonda differenziale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Oscilloscopio Teledyne lecroy Waveace 1001 . . . . . . . . . Breadboard . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cavi BNC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Diodo 1N4148 notare la linea nera che rappresenta il catodo . Resistenza da 10 kΩ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cavi Jumper . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cirucito su breadboard del raddrizzatore a singola semionda senza condensatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cirucito su breadboard del raddrizzatore a singola semionda senza condensatore (Esperienza) . . . . . . . . . . . . . . . . Cablaggio del raddrizzatore a singola semionda senza condensatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Segnale in ingresso giallo e in uscita ciano sull’oscilloscopio del circuito radrizzatore a singola semionda senza condensatore (a) Grafico del segnale in ingresso blu e in uscita arancione (b) Grafico in uscita arancione con il valore efficace e medio di tensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 21 24 25 27 30 30 31 32 32 32 33 33 34 34 35 37 38 Schema circuitale di un raddrizzatore monofase a singola semionda con un carico resistivo e un condensatore posto in parallelo a R . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39 Schema circuitale del diodo quando la tensione vi > 0 nel periodo 0 ≤ ωt ≤ π . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40 IX INDICE DELLE FIGURE 3.3 3.4 3.5 3.6 3.7 3.8 3.9 3.10 3.11 3.12 3.13 3.14 4.1 4.2 4.3 4.4 Rappresentazione della tensione di ingresso vi (t) tratteggiata e la tensione sul carico vl (t) nel periodo di tempo t1 ≤ t ≤ t2 corrispondente al tempo di carica del condensatore . . . . . . Schema circuitale del diodo quando la tensione vc > vi nel periodo t2 ≤ t ≤ π quando il condensatore è completamente carico e inizia a scaricarsi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Rappresentazione grafica della fase di scarica di un condensatore, notare in particolare come la tensione ai capi del condensatore anche scaricandosi, risulta maggiore della tensione vi (t) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Rappresentazione grafica della scarica del condensatore considerando che quando si raggiunge il tempo 4τ la scarica del condensatore si può ritenere conclusa . . . . . . . . . . . . . Rappresentazione grafica completa della tensione in uscita del carico di un raddrizzatore a singola semionda con condensatore Rappresentazione grafica della tensione ai capi della resistenza R in un raddrizzatore monofase a singola semionda con condensatore, notare in rosa la tensione raddrizzata che otteniamo realmente, e in blu quella che ci aspettiamo di avere. . . Rappresentazione dell’intervallo di integrazione scelto tI∗ ≤ θ ≤ tII∗ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Condensatore al tantalio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Circuito su breadboard del raddrizzatore a singola semionda con condensatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cablaggio del raddrizzatore a singola semionda con condensatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Segnale in ingresso giallo e in uscita ciano sull’oscilloscopio del circuito raddrizzatore a singola semionda con condensatore (a) Grafico del segnale in ingresso blu e in uscita arancione (b) Grafico in uscita arancione con il valore efficace e medio di tensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Schema circuitale di un raddrizzatore a doppia semionda su carico resistivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Schema circuitale quando la tensione vi > 0 nel periodo 0 ≤ ωt ≤ π . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Rappresentazione grafica della tensione ai capi della resistenza R quando la tensione vi > 0 nel periodo 0 ≤ ωt ≤ π, quindi vi (t) coincide con vl (t) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Schema circuitale quando la tensione vi < 0 nel periodo π ≤ ωt ≤ 2π . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41 42 43 44 44 45 45 49 50 51 52 53 . 55 . 56 . 57 . 57 X INDICE DELLE FIGURE 4.5 Rappresentazione grafica della tensione ai capi della resistenza R quando la tensione vi < 0 nel periodo π ≤ ωt ≤ 2π, quindi vi (t) viene ribaltata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.6 Rappresentazione della tensione e della corrente in uscita dal carico di un raddrizzatore a doppia semionda senza condensatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.7 Rappresentazione grafica della tensione ai capi della resistenza R in un raddrizzatore monofase a doppia semionda senza condensatore, notare in rosa la tensione raddrizzata che otteniamo realmente, e in blu quella che ci aspettiamo di avere. 4.8 Cirucito su breadboard del raddrizzatore a doppia semionda senza condensatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.9 Cirucito su breadboard del raddrizzatore a doppia semionda senza condensatore (Esperienza) . . . . . . . . . . . . . . . . 4.10 Cablaggio del raddrizzatore a doppia semionda senza condensatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.11 Segnale in ingresso rosso e in uscita verde sull’oscilloscopio del circuito radrizzatore a doppia semionda senza condensatore 4.12 (a) Grafico del segnale in ingresso blu e in uscita arancione (b) Grafico in uscita arancione con il valore efficace e medio di tensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Schema circuitale di un raddrizzatore a doppia semionda con condensatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.2 Schema circuitale quando la tensione vi > 0 nel periodo 0 ≤ ωt ≤ π . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.3 Rappresentazione della tensione di uscita vl (t) quando coincide con la tensione in ingresso vi (t) nel periodo compreso tra 0 ≤ ωt ≤ π . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.4 Schema circuitale quando la tensione vi > 0 nel periodo 0 ≤ ωt ≤ π . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.5 Grafico della scarica del condensatore . . . . . . . . . . . . . 5.6 Schema circuitale quando la tensione vi < 0 nel periodo π ≤ ωt ≤ 2π . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.7 Grafico di scarica e ricarica del condensatore . . . . . . . . . 5.8 Rappresentazione grafica completa della tensione in uscita dal carico in un raddrizzatore a doppia semionda con condensatore 5.9 Rappresentazione grafica della tensione ai capi della resistenza R in un raddrizzatore monofase a doppia semionda con condensatore, notare in rosa la tensione raddrizzata che otteniamo realmente, e in blu quella che ci aspettiamo di avere. . 5.10 Rappresentazione grafica dell’intervallo di integrazione tI∗ ≤ ∗ θ ≤ tIII . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58 59 60 63 63 64 65 66 5.1 67 69 70 71 72 73 74 74 75 75 XI INDICE DELLE FIGURE 5.11 Cirucito su breadboard del raddrizzatore a doppia semionda con condensatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.12 Cirucito su breadboard del raddrizzatore a doppia semionda con condensatore (Esperienza) . . . . . . . . . . . . . . . . 5.13 Cablaggio del raddrizzatore a doppia semionda con condensatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.14 Segnale in ingresso rosso, in blu è rappresentato il segnale a doppia semionda senza condensatore e in verde l’uscita a doppia semionda con condensatore . . . . . . . . . . . . . . 5.15 (a) Grafico del segnale in ingresso blu e in uscita arancione (b) Grafico in uscita arancione con il valore efficace e medio di tensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6.1 6.2 6.3 6.4 6.5 6.6 6.7 6.8 6.9 6.10 6.11 6.12 6.13 6.14 6.15 6.16 6.17 Caratteristica i-v del transistor dove si può notare la zona di interdizione, saturazione e il punto di lavoro Q, dove quest’ultimo è situato sulla parte non lineare della caratteristica che rappresenta la zona attiva (amplificazione) del transistor . . . Circuito BJT in configurazione ON/OFF per il pilotaggio del diodo D1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . schema semplificativo del BJT . . . . . . . . . . . . . . . . Schema del circuito quando la Vbe < 0.7 V cioè quando il diodo lavora nella zona di interdizione, cirucito aperto . . . . Schema del circuito quando la Vbe > 0.7 V cioè quando il diodo lavora nella zona di saturazione, cirucito chiuso . . . . Rappresentazione grafica del segnale in ingresso al BJT ad onda quadra comparato con il segnale medio . . . . . . . . . Rappresentazione grafica del segnale in ingresso al BJT ad onda quadra comparato il valore efficace . . . . . . . . . . . Transistor NPN 2N3904 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Diodo LED Verde . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Alimentatore da banco (+15 V) . . . . . . . . . . . . . . . . Circu ito su breadboard del BJT in configurazione ON/OFF . Cablaggio del circuito BJT in configurazione ON/OFF . . . Rappresentazione grafica della tensione di ingresso (blu) e uscita (arancione) con un duty cycle 0.2 . . . . . . . . . . . Rappresentazione grafica della tensione di ingresso (blu) e uscita (arancione) con un duty cycle 0.4 . . . . . . . . . . . Rappresentazione grafica della tensione di ingresso (blu) e uscita (arancione) con un duty cycle 0.5 . . . . . . . . . . . Rappresentazione grafica della tensione di ingresso (blu) e uscita (arancione) con un duty cycle 0.6 . . . . . . . . . . . Rappresentazione grafica della tensione di ingresso (blu) e uscita (arancione) con un duty cycle 0.8 . . . . . . . . . . . . 79 . 79 . 80 . 81 . 82 . 86 . 87 . 88 . 89 . 92 . 93 . . . . . . 95 98 99 99 100 101 . 103 . 103 . 104 . 104 . 105 XII INDICE DELLE FIGURE A.1 Rappresentazione del circuito RC-parallelo nel periodo ti tempo successivo a ωt = π2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A.2 Rappresentazione grafica della carica di un condensatore, notando come per un tempo t ' 4τ il transitorio di carica si può ritenere concluso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A.3 Rappresentazione grafica della scarica di un condensatore, notando come per un tempo t ' 4τ il transitorio di scarica si può ritenere concluso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A.4 Schema a blocchi della scarica di un condensatore in un circuito raddrizzatore monofase a singola semionda . . . . . . . 111 . 113 . 113 . 114 Indice delle tabelle 2.1 Tabella riassuntiva dei valori teorici e pratici nel caso di un raddrizzatore monofase a singola semionda senza condensatore 38 3.1 Tabella riassuntiva dei valori teorici e pratici nel caso di un raddrizzatore monofase a singola semionda con condensatore . 53 4.1 Tabella riassuntiva dei valori teorici e pratici nel caso di un raddrizzatore monofase a doppia semionda senza condensatore 66 5.1 Tabella riassuntiva dei valori teorici e pratici nel caso di un raddrizzatore monofase a doppia semionda con condensatore . 82 Tabella riassuntiva delle 4 esperienze sui raddrizzatori . . . . . 84 5.2 6.1 6.2 6.3 6.4 6.5 Valori medi delle tensioni in ingresso e uscita al variare del duty cycle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Valori efficaci delle tensioni in ingresso e uscita al variare del duty cycle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Valori del ripple al variare del duty cycle . . . . . . . . . . . Confronto tra i valori teorici e sperimentali della tensione di ingresso (+5 V) al variare del duty cycle . . . . . . . . . . . Confronto tra i valori teorici e sperimentali della tensione di ingresso (+15 V) al variare del duty cycle . . . . . . . . . . . . 95 . 96 . 97 . 106 . 107 XIV INDICE DELLE TABELLE Indice 1 Introduzione 5 1.1 Diodo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 1.2 BJT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 2 Singola Semionda Senza Condensatore 2.1 Teoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.1.1 Valore Medio e Efficace . . . . . . . . . . . . . . . 2.1.2 Ripple e Efficienza . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2 Laboratorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2.1 Obiettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2.2 Strumenti e materiali utilizzati . . . . . . . . . . . . 2.2.3 BreadBoard e Cablaggio . . . . . . . . . . . . . . . 2.2.4 Esperienza Pratica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2.5 Valor Medio, Efficace, Ripple e Efficienza tramite l’utilizzo del Software Matlab . . . . . . . . . . . . . . 2.3 Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 4 Singola Semionda Con Condensatore 3.1 Teoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.1.1 Valore Medio e Efficace . . . . . . . . . . . . . . . 3.1.2 Ripple e Efficienza . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.2 Laboratorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.2.1 Obiettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.2.2 Strumenti e materiali utilizzati . . . . . . . . . . . . 3.2.3 BreadBoard e Cablaggio . . . . . . . . . . . . . . . 3.2.4 Esperienza Pratica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.2.5 Valor Medio, Efficace, Ripple e Efficienza tramite l’utilizzo del Software Matlab . . . . . . . . . . . . . . 3.3 Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 13 19 25 29 29 29 34 36 . 38 . 38 . . . . . . . . 39 39 45 47 48 48 48 50 52 . 52 . 53 Doppia Semionda Senza Condensatore 55 4.1 Teoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55 2 INDICE 4.2 4.3 5 6 4.1.1 Valor Medio e Efficace . . . . . . . . . . . . . . . . 4.1.2 Ripple e Efficienza . . . . . . . . . . . . . . . . . . Laboratorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.2.1 Obiettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.2.2 Strumenti e materiali utilizzati . . . . . . . . . . . . 4.2.3 BreadBoard e Cablaggio . . . . . . . . . . . . . . . 4.2.4 Esperienza Pratica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.2.5 Valor Medio, Efficace, Ripple e Efficienza tramite l’utilizzo del Software Matlab . . . . . . . . . . . . . . Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Doppia Semionda Con Condensatore 5.1 Teoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.1.1 Valore Medio e Efficace . . . . . . . . . . . . . . . 5.1.2 Ripple e Efficienza . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.2 Laboratorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.2.1 Obiettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.2.2 Strumenti e materiali utilizzati . . . . . . . . . . . . 5.2.3 BreadBoard e Cablaggio . . . . . . . . . . . . . . . 5.2.4 Esperienza Pratica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.2.5 Valor Medio, Efficace, Ripple e Efficienza tramite l’utilizzo del Software Matlab . . . . . . . . . . . . . . 5.3 Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.4 Conclusioni Generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.4.1 Vantaggi del raddrizzatore a singola semionda . . . . 5.4.2 Svantaggi del raddrizzatore a singola semionda . . . 5.4.3 Vantaggi del raddrizzatore a doppia semionda . . . . 5.4.4 Svantaggi del raddrizzatore a doppia semionda . . . 5.4.5 Vantaggi con l’aggiunta del Condensatore . . . . . . BJT In Configurazione ON/OFF 6.1 Teoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6.1.1 Zona di Interdizione . . . . . . . . . . . . . . . 6.1.2 Zona di Saturazione . . . . . . . . . . . . . . . 6.1.3 Valore Medio e Efficace . . . . . . . . . . . . . 6.1.4 Ripple . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6.2 Laboratorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6.2.1 Obiettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6.2.2 Strumenti e materiali utilizzati . . . . . . . . . . 6.2.3 Breadboard e Cablaggio . . . . . . . . . . . . . 6.2.4 Esperienza Pratica . . . . . . . . . . . . . . . . 6.2.5 Valor Medio, Efficace e Ripple tramite l’utilizzo Software Matlab . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . del . . . . . . . . . 60 61 62 62 62 63 65 . 65 . 66 . . . . . . . . 67 67 75 77 78 78 78 79 81 . . . . . . . . 81 82 83 83 83 83 83 83 . . . . . . . . . . 85 85 88 90 93 97 98 98 98 100 102 . 102 3 INDICE 6.3 Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106 Appendici 109 A Risoluzione Eq. Differenziale 111 A.1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 111 A.2 Metodo Analitico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 112 A.3 Metodo Laplace . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114 B Codici Matlab B.1 Esperienza N.1/2/3/4 Script Principale B.2 Funzione Efficace . . . . . . . . . . . B.3 Funzione Media . . . . . . . . . . . . B.4 Esperienza N.5 Script Principale . . . C Datasheet C.1 Diodo . . . . . . . C.2 Condensatore . . . C.3 BJT . . . . . . . . C.4 Diodo LED . . . . C.5 Resistenze . . . . . C.6 Colori Resistenze . C.7 Catalogo Resistenze Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117 117 120 121 122 . . . . . . . 127 128 130 131 133 134 135 136 137 4 INDICE Capitolo 1 Introduzione L’energia elettrica, in genere, é utilizzata nelle forme di corrente continua (direct current) oppure di corrente alternata (alternating current). In diverse applicazioni può essere necessario convertire (Raddrizzatori/Invertitori) una forma di energia elettrica in un’altra oppure adattare i valori di ampiezza o frequenza (Convertitori AC-AC/DC-DC) della tensione e dalla corrente. Convertitori AC − AC ∼ ∼ Raddrizzatori Invertitori − − Convertitori DC − DC Figura 1.1: Stadi di conversione La figura 1.1 illustra gli stadi di conversione che possono essere realizzati con i convertitori elettronici di potenza (Power Converters). Un raddrizzatore può trasformare una tensione alternata, monofase o trifase, in una tensione continua ad esempio per caricare le batterie. Un inverter esegue l’operazione opposta e genera un sistema di tensioni trifase o monofase, in corrente alternata a partire da una tensione continua. 6 CAPITOLO 1. INTRODUZIONE Per regolare il livello di tensione in corrente continua si utilizzano i convertitori DC-DC, mentre per regolare ampiezza e frequenza delle grandezze elettriche in corrente alternata si utilizzano i convertitori AC-AC. Spesso capita che, per realizzare una conversione AC-AC si utilizzi un doppio stadio di conversione: prima un raddrizzatore genera un sistema DC da uno AC, poi un inverter produce i valori desiderati di tensione e frequenza nel sistema AC di uscita. Il doppio stadio di conversione AC/AC più DC/DC risulta più vantaggioso dal punto di vista economico e di affidabilità. I convertitori elettronici di potenza utilizzano dispositivi a semiconduttori per realizzare la conversione dell’energia nel proseguo, ci si limiterà a dare dei cenni ad alcuni di questi dispositivi a semiconduttore, al fine di comprendere il comportamento dei convertitori. I principali dispositivi a semiconduttore che saranno di seguito analizzati e quindi utilizzati nelle esperienze di laboratorio sono: • Diodi • Transistor (in particolare della famiglia BJT) Ciascuno dei due dispositivi può essere approssimato ad un interruttore ideale con due stati possibili, figura 1.2. IN OUT IN OUT IN OUT IN OUT R→∞ (a) R→0 (b) Figura 1.2: (a) Dispositivo interdetto e (b) dispositivo in conduzione Quello che distingue i vari dispositivi, sono le modalità con le quali lo stato cambia da interruttore aperto a chiuso. Un interruttore ideale aperto potrebbe sostenere ai propri morsetti qualunque tensione senza essere attraversato da corrente alcune. Un interruttore ideale chiuso permette il passaggio di qualunque corrente senza differenza di potenziale ai morsetti (R = 0). Un interruttore ideale cambia di stato istantaneamente e senza consumare energia. Queste caratteristiche non si riscontrano nei dispositivi reali, nei quali ci sono delle piccole correnti di dispersione anche quando non sono in stato di conduzione, in conduzione mostrano una resistenza maggiore di zero (R > 0) e richiedono dell’energia per cambiare di stato. I dispositivi reali avranno 7 quindi delle perdite per conduzione (legate alla resistenza interna) e per commutazione (legate ai cambi di stato) 1 . Tali perdite producono del calore 2 che deve essere smaltito da opportuni sistemi di raffreddamento per evitare che la temperatura dei dispositivi eccede le massime temperature di funzionamento. Quest’ultima é in genere compresa tra 80 ◦C e 120 ◦C. Date le dimensioni piuttosto contenute dei dispositivi a semiconduttore, può capitare che il volume ed il peso del sistema di raffreddamento superi il 50% del volume e del peso di tutto il convertitore. Questo evidenza come sia critico, soprattutto in applicazioni aeronautiche e spaziali, contenere le perdite negli apparati di conversione dell’energia. Oltre ai dispositivi a semiconduttore, nei convertitori elettronici di potenza, possono trovarsi componenti passivi (resistenze R, induttanze L e condensatori C). Le induttanze ed i condensatori sono utilizzati in quanto consentono di immagazzinare l’energia. La carica e la scarica dell’energia immagazzinata sarà regolata dai dispositivi a semiconduttore e permetterà di rendere più uniformi le grandezze caratteristiche o aggiungere funzionalità (innalzamento della tensione e/o della corrente). 1 proporzionali 2 Perdite alla frequenza della commutazione Joule → Rinduzione · i2 (t) 8 CAPITOLO 1. INTRODUZIONE 1.1 Diodo Il diodo ideale può essere considerato come il più fondamentale tra gli elementi circuitali non lineari. Esso è un dispositivo a semiconduttore a due terminali di cui quello positivo è chiamato anodo (a) e quello negativo catodo (c). É contraddistinto dal simbolo circuitale in figura 1.3 (a) dove Vac =Va −Vc è la tensione anodo-catodo e I è la corrente che attraversa il diodo. In figura 1.4 (a) e (b) possiamo notare le due caratteristiche ideali della v − i (tensione-corrente). La caratteristica tensione-corrente del diodo può essere interpretata come segue: se viene applicata al diodo una tensione negativa (rispetto alla direzione di riferimento indicata in fig. 1.3 (a)) non scorre corrente ed il diodo si comporta come un circuito aperto fig. 1.3 (b) e la resistenza R → ∞. In questo modo il diodo si dice polarizzato inversamente (spento o interdetto) e la corente nel diodo è nulla I = 0. Se viene applicata al diodo una corrente positiva rispetto alla direzione di riferimento della corrente) ai capi del diodo appare una caduta di tensione nulla. In altre parole il diodo è polarizzato direttamente e si comporta come circuito chiuso fig. 1.3 (c) e quindi la resistenza R → 0 (acceso o in conduzione) con la corrente nel diodo che tenderà a infinito I → ∞. La caratteristica non lineare di questo componente circuitale può essere definita lineare a tratti se consideriamo le parti del piano v − i ove è presente solo una semiretta. In questo modo anche un componente non lineare può essere sfruttato come componente lineare a patto di rimanere vincolati in una determinata zona della caratteristica. Da notare inoltre in figura 1.4 (b) che se la R = 1 la prima legge di Ohm VV=RI, diventa V = I quindi una retta passante per l’origine. 9 1.1. Diodo Anodo a a I c Vac (b) Vac I Catodo c (a) a I c Vac (c) Figura 1.3: (a) Schema circuitale del diodo (b) Circuito aperto (Diodo interdetto) (c) Circuito chiuso (Diodo in conduzione) Però nella realtà il diodo non ha un comportamento ideale ma un comportamento appunto reale, caratterizzato da una caratteristica di tensione-corrente reale come quella in figura 1.5.3 Il diodo entra in conduzione solo quando la tensione Vac supera la tensione di soglia V f , in genere compresa tra 0.7÷1.2 V. Per tensioni Vac maggiori, il comportamento può essere approssimato con una resistenza rd (infatti la pendenza della caratteristica rettilinea data nella regione Forward è data da 1 α = arctan rd Dove α è la pendenza della caratteristica mostrata in figura 1.4 (b). Quando la tensione Vac é negativa, si instaura una piccola corrente detta di dispersione o leakage dell’ordine dei [mA] (e siccome noi stiamo parlando di dispositivi di elettronica di potenza in cui lavorano con valori ben più alti dei [mA] allora possiamo trascurarle). Questa corrente attraversa il diodo dal catodo verso l’anodo. Se la tensione negativa continua a crescere si può raggiungere la tensione di rottura o breakdown (VZK ) oltre la quale il diodo si comporta nuovamente come un corto circuito. Ci sono diodi per i quali, dopo aver rimosso la tensione di rottura si ristabilisce il comportamento originario (diodo zener) e diodi che si rompono definitivamente. 3 Dove: ID è la corrente che attraversa il diodo, IS è la corrente di saturazione, n è un parametro caratteristico del diodo (dipende dal materiale), VD è la tensione di alimentazione del diodo e la VT è la tensione termica 10 CAPITOLO 1. INTRODUZIONE I I R=0 Polarizzazione Polarizzazione Inversa Diretta R=1 Vac 0 Vac 0 R=∞ (a) (b) Figura 1.4: (a) Caratteristica diodo ideale per R → ∞ e R → 0 e (b) Caratteristica diodo ideale per R = 1. I V D nV ID = IS e T − 1 Scala Compressa Forward -VZK Breakdown Reverse Scala Espansa 0 Vac Vf Tensione di Soglia Figura 1.5: Caratteristica tensione-corrente diodo reale. 11 1.2. BJT 1.2 BJT Il transistor è un dispositivo a semiconduttore con tre terminali: base, collettore, emettitore. Il dispositivo si comporterà come un circuito chiuso tra collettore ed emettitore (interruttore ideale) fino a quando c’è una corrente positiva entrante nella base ed uscente dall’emettitore. C B E Figura 1.6: Rappresenzazione grafica di un BJT npn, con Base (B), Collettore (C) e Emettitore (E). Ic VCB Ib VCE VBE Ie Figura 1.7: Rappresentazione delle tensione ai capi dei terminali del BJT con le rispettive correnti. Tra le correnti del dispositivo vale la seguente relazione: Ie = Ic + Ib (1.1) Con: Ic = hFE(MIN) Ib hFE(MIN) ∈ [20 100] L’analisi dettagliata del comportamento del dispositivo è al di là dello scopo di questa trattazione. Nel seguito analizzeremo il transistor come un interruttore ideale, supponendo che il dispositivo passi dallo stato interdetto a quello di conduzione in 12 CAPITOLO 1. INTRODUZIONE maniera istantanea e senza perdite, quando la corrente di base IB pasa da zero a un valore diverso da zero. Analogamente, appena si rimuove la corrente nella base, si assumerà che il transistor smetta di condurre (circuito aperto). Le due condizioni sono rappresentate in fig. 1.8 COLLETTORE IB > 0 COLLETTORE IB = 0 EMETTITORE R=0 EMETTITORE R=∞ Figura 1.8: Rappresentazione schematica del transistor in configurazione ON/OFF (interruttore). In realtà il dispositivo sarà caratterizzato da una resistenza interna, con relative perdite di conduzione. Inoltre, il cambio di stato tra conduzione ed interdizione non avviene istantaneamente e questo produce ulteriori perdite dette di commutazione. Le perdite di conduzione e commutazione producono calore che dovrà essere smaltito per contenere l’incremento della temperatura del dispositivo. Capitolo 2 Raddrizzatore a singola semionda senza condensatore 2.1 Teoria Un generatore di tensione monofase é collegato ad una resistenza R tramite un diodo, come mostrato in figura 2.1. ii D a c il vi vl R Figura 2.1: Schema circuitale di un raddrizzatore monofase a singola semionda su carico resistivo Dove, vi è la tensione in ingresso, vl è la tensione sul carico, il è la corrente erogata al carico, ii è la corrente in ingresso ed R rappresenta il carico.1 La tensione vi (t) ha un andamento sinusoidale come mostra la curva viola in figura 2.2. La tensione ai capi della resistenza vl (t) sarà minore di vi (t) (grafico verde figura 2.2). 2 1 ricordare 2 questo che i stà per ingresso (input) e l stà per carico (load) varrà per tutte le esperienza di laboratorio che affronteremo 14 CAPITOLO 2. SINGOLA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE A causa della caduta di tensione V f (forward voltage) necessaria a mandare in conduzione il diodo e per la caduta di tensione sulla resistenza interna equivalente rd , l’andamento reale della sinusoide in uscita (ai capi di R), sarà quello della curva verde in fig. 2.2. Per i nostri scopi trascuremo la caduta di tensione del diodo, quindi V f = 0 ed essendo R >> rd trascureremo anche il contributo della resistenza interna del diodo rd . Il segnale in ingresso sarà dato dalla seguente espressione: (2.1) vi (t) = VM sin(ωt + ψ) con: VM valore di picco della tensione; ω pulsazione data dalla relazione ω = 2π f con f frequenza; t tempo; ψ fase iniziale del segnale sinusoidale. Per le nostre applicazioni avremo che: VM = 10 V, f = 50 Hz e ψ= 0 rad. v vi (t) Vf 0 vl (t) π 2 π 3 2π 2π ωt Figura 2.2: Rappresentazione della tensione di ingresso in viola vi (t) e della tensione in uscita sul carico in verde vl (t). 15 2.1. Teoria Diodo Polarizzato Direttamente Diodo Polarizzato Direttamente ii Circuito Chiuso D a ii c a c il vi vl il R + vi − vl (a) (b) Figura 2.3: Schema circuitale del diodo quando la tensione vi > 0 nel periodo 0 ≤ ωt ≤ π. In figura 2.3 (a) è rappresentato lo schema circuitale del raddrizzatore monofase a singola semionda quando la vi > 0 e in particolare nel periodo compreso tra 0 ≤ ωt ≤ π. In questo caso il diodo sarà polarizzato direttamente e quindi è un dispositivo in conduzione, per questo motivo, il circuito (a) si tramuta nel circuito 2.3 (b), cioè in un corto circuito, dunque ritroveremo ai capi della resistenza R la stessa tensione vi , vi ≡ vl . v +VM 0 vl (t) π 2 π 3 2π 2π ωt Figura 2.4: Rappresentazione grafica della tensione ai capi della resistenza R quando la tensione vi > 0 nel periodo 0 ≤ ωt ≤ π. R 16 CAPITOLO 2. SINGOLA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE Diodo Polarizzato Inversamente Circuito Aperto Diodo Polarizzato Inversamente ii D a ii c a c il vi vl il R − vi + vl (a) (b) Figura 2.5: Schema circuitale del diodo quando la tensione vi < 0 nel periodo π ≤ ωt ≤ 2π. In figura 2.5 (a) è rappresentato lo schema circuitale del raddrizzatore monofase a singola semionda quando la vi < 0, in particolare nel periodo compreso tra π ≤ ωt ≤ 2π. In questo caso il diodo è polarizzato inversamente quindi è un dispositivo interdetto, per questo motivo il circuito (a) si tramuta nel circuito 2.5 (b), cioè in un circuito aperto, dunque ai capi della resistenza R la vl = 0. v vl (t) 0 −VM π 2 π 3 2π 2π ωt vi (t) Figura 2.6: Rappresentazione grafica della tensione ai capi della resistenza R quando la tensione vi < 0 nel periodo pi ≤ ωt ≤ 2π, quindi vl = 0. R 17 2.1. Teoria Somma dei due contributi Sommando i contributi di vl (t) analizzati in figura 2.4 e 2.6, otteniamo il grafico viola in figura 2.7 (al centro) per un periodo maggiore di 2π dove in alto è rappressentato il valore in ingresso vi . Scriviamo l’espressione della vl (t), una funzione definita a tratti: ( VM sin(ωt) se 0 ≤ ωt ≤ π vl (t) = 0 se π ≤ ωt ≤ 2π (2.2) Per la prima legge di Ohm otteniamo il valore di corrente il e il suo rispettivo grafico (figura 2.7 in basso): vl (t) = Ril (t) → il (t) = vl (t) R (2.3) Dove il valore massimo della corrente sarà pari al rapporto tra il valore massimo della tensione e la resistenza, IM = VRM 18 CAPITOLO 2. SINGOLA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE vi vi (t) +VM 0 π 2 −VM π 3 2π 2π 5 2π 3π 7 2π 4π π 3 2π 2π 5 2π 3π 7 2π 4π π 3 2π 2π 5 2π 3π 7 2π 4π ωt vl vl (t) +VM 0 π 2 ωt il il (t) = vl (t) R + VRM 0 π 2 ωt Figura 2.7: Rappresentazione della tensione sinusoidale in ingresso vi (alto), della tensione in uscita vl (centro) e in basso il grafico in uscita della corrente raddrizzata il . I valori di tensione e corrente (carattere unidirezionale3 ) da grandezze alternate passano a grandezze continue con un carattere pulsante (sono continue e periodiche di periodo 2π), inoltre notare come i valori di tensione e corrente sono in fase tra loro. 3 significa che la resistenza R si vede attraversata dalla corrente sempre in una direzione 19 2.1. Teoria 2.1.1 Valore Medio e Efficace Un parametro importante da conoscere è il valore medio della tensione Vmedia . Un’interpretazione fisica del valor medio può essere rappresentata dalla seguente definizione: "Se la sinusoide rappresenta la tensione alternata, il suo valor medio è una tensione costante nel tempo (una tensione continua) che trasporta, in un dato intervallo di tempo, la stessa quantità di carica della tensione sinusoidale". Z 2π vl Vmedia dθ 0 vl (t) +VM Vmedia 0 π π 2 3 2π 2π 3 2π 2π ωt Z 2π 0 +VM 0 vl (t)dθ vl (t) π π 2 ωt Figura 2.8: Rappresentazione grafica dell’integrale di Vmedia (t) tra 0 ≤ ωt ≤ 2π area arancione e rappresentazione grafica dell’integrale di vl (t) tra 0 ≤ ωt ≤ 2π area verde Per il calcolo del valor medio utilizziamo il seguente metodo: Equagliamo le due aree, quella in rosa del val medio (rettangolo) e quella in verde (sinusoide + tratto continuo), e applichiamo l’integrale ad entrambi i membri ottenendo la seguente espressione: Z 2π 0 vl (t)dθ = Z 2π 0 Vmedia dθ (2.4) 20 CAPITOLO 2. SINGOLA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE con θ = ωt. Risolviamo il secondo integrale portando fuori Vmedia dal’integrale essendo costante nel tempo: Z 2π 0 vl (t)dθ = 2πVmedia (2.5) Da cui: 1 Vmedia = 2π Z 2π (2.6) vl (t)dθ 0 Ricordando l’espressione (2.2) la (2.6) diventa: 1 Vmedia = 2π Z π 0 VM sin θ dθ + Z 2π vl (t)dθ (2.7) π Sapendo che l’integrale di vl (t) = 0 tra gli estremi di integrazione π ≤ ωt ≤ 2π e VM è una costante, otteniamo: Vmedia = VM 2π Z π 0 sin θ dθ (2.8) Risolviamo l’integrale definito: π VM VM VM VM Vmedia = − cos θ = − (−1) − (−1) = 1+1 = (2.9) 2π 2π 2π π 0 Il valore della tensione media sarà: Vmedia = VM π (2.10) Mentre il valore della corrente media sarà: Imedia = VM R (2.11) 21 2.1. Teoria Valore efficace RMS (Root Mean Square) di una grandezza sinusoidale v vi (t) +VM Ve f f Vmedia 0 π 2 π 3 2π 2π −VM Figura 2.9: Rappresentazione grafica della sinusoide vi e i rispettivi valori di Vmedia , efficace Ve f f e di picco VM (peak). Il concetto di valore efficace nacque dalla necessità di esprimere in maniera quantitativa l’efficacia con la quale un generatore di tensione o di corrente fornisce potenza ad un carico resistivo. La considerazione del valore efficace si estende oltre alle tensioni anche alle correnti. In pratica quando viene specificata una tensione o una corrente sinusoidale abbiamo solo due punti noti, indipendenti dal tempo, che sono rispettivamente: • VM il valore di picco, detto anche valore massimo o di cresta; • Ve f f valore efficace. Tutti gli apparati elettrici e le aziende fornitrici elettriche specificano le ampiezze in termine di valori efficaci. Per ottenere il valore efficace della corrente, partiamo dalla sua definizione: Si definisce valore efficace, quel valore di grandezza elettrica che, in corrente continua e con lo stesso carico, produrrebbe la stessa quantità di calore. In altre parole si ottiene il valore efficace di una corrente elettrica alternata quando essa circola in una resistenza che produce lo stesso calore che si avrebbe quando la stessa resistenza viene attarversata da una corrente continua. t 22 CAPITOLO 2. SINGOLA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE Si confrontano l’energia termica prodotta dalla grandezza costante Ie f f e quella prodotta dalla grandezza variabile il (t) e dissipata nella stessa resistenza R, ad esempio in un intervallo di tempo che corrisponde al periodo T della grandezza variabile, ottenendo la seguente relazione: Ri2l (t) = RIe2f f (2.12) Si integrano ambo i membri per un tempo compreso tra 0 ≤ t ≤ T Z T 0 Ri2l (t)dt = Z T 0 RIe2f f dt (2.13) R è una costante, quindi portando fuori si elidono. Inoltre porto fuori anche Ie f f 2 che è una costante per definizione (essendo una grandezza continua), ottengo: Z T 0 i2l (t)dt = Ie2f f Z T 0 dt (2.14) Risolvendo l’integrale al secondo membro e isolando la Ie2f f si ottiene: 1 T2 = i (t)dt T 0 l Si ricava infine che il valore efficace della corrente in esame: s s Z Z 1 T2 1 2π 2 il (t)dt = i (θ )dθ Ie f f = T 0 2π 0 l Ie2f f Z Rispettivamente per la tensione avremo: s s Z Z 1 T 2 1 2π 2 Ve f f = v (t)dt = v (θ )dθ T 0 l 2π 0 l (2.15) (2.16) (2.17) Valore efficace della tensione per il raddrizzatore a singola semionda senza condensatore Per ricavare il valore efficace della tensione Ve f f per il raddrizzatore a singola semionda monofase senza condensatore, utilizziamo la prima espressione della relazione 2.17 e cioè: s Z Z 1 T 2 1 T 2 Ve f f = vl (t)dt ⇒ Ve2f f = v (t)dt (2.18) T 0 T 0 l Elevando al quadrato la (2.2) e riscrivendola con gli intervalli in funzione del periodo T , avremo: 23 2.1. Teoria ( VM2 sin2 (ωt) se 0 ≤ t ≤ T2 v2l (t) = 0 se T2 ≤ t ≤ T (2.19) Sostituendo la 2.19 nella seconda espressione della 2.18 avremo: "Z T # Z T 2 1 Ve2f f = V 2 sin2 (ωt)dt + T 0dt T 0 M 2 (2.20) Dove il secondo integrale è 0, allora possiamo riscrivere la (2.20) come: T 1 2 2 2 = V sin (ωt)dt (2.21) T 0 M Essendo VM2 una costante, la portiamo fuori dall’integrale e inoltre sapendo dalle formule trigonometriche che: Z Ve2f f sin2 (x) = Otteniamo: 1 − cos(2x) 2 V2 2 VM2 2 2 sin (ωt)dt = M [1 − cos(2ωt)]dt (2.22) T 0 2T 0 Risolvendo l’ultimo integrale della (2.22) e sostituendo (sos.) a ω l’espressione scritta in basso: Z Ve2f f = T Z ω= T 2π T Avremo che: sos. Ve2f f T T VM2 sin(2ωt) 2 ↓ VM2 T sin(2 · 2π sin(0) T · 2) = t− − −0+ = 2T 2ω 2T 2 2ω 2ω 0 (2.23) T Dove il sin(2 · 2π T · 2 )) e sin(0) sono uguali a 0; Ve2f f = VM2 T 2T 2 *0 − T sin(2 ·2π T· 2 ) 2ω −0+ sin(0) 2ω 0 = VM2 T · 2T 2 (2.24) Ottenendo infine: Ve2f f VM2 VM = ⇒ Ve f f = 4 2 (2.25) 24 CAPITOLO 2. SINGOLA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE Per Esperienza di Laboratorio Una volta ottenuto i dati sperimentali e riportati i dati su Matlab, bisogna trovare i valori medi ed efficaci della tensione e della corrente. In particolare per il calcolo dei valori efficaci non utilizzeremo le relazioni (2.17) ma utilizzeremo il seguente metodo, coptando per la seguente approssimazione: Z 2π i2l (θ )dθ ' 0 N ∑ i2l (k) · Tc (2.26) k=0 Rispettivamente per la tensione avremo: Z 2π 0 v2l (θ )dθ ' N ∑ v2l (k) · Tc (2.27) k=0 Con k − esimo rettangolo, N numero totale di campioni e Tc tempo di campionamento che corrisponde alla differenza tra due tempi successivi presi attraverso i punti misurati in laboratorio. vl punti misurati in laboratorio t 0 Tc 0.01 0.02 Figura 2.10: Rappresentazione grafica della vl (t) suddivisa in tanti rettangolini in corrispondenza dei punti campionati, per il calcolo dell’integrale con l’utilizzo del software Matlab 25 2.1. Teoria 2.1.2 Introduzione al Ripple e all’Efficienza Il Ripple è la fluttuazione della componente AC presente nella componente DC raddrizzata in uscita. L’uscita di un raddrizzatore può essere sia in corrente che in tensione continua, per questo motivo possiamo avere sia fluttuazioni di corrente che fluttuazioni di tensione, quindi avremo rispettivamente ripple di tensione e ripple di corrente. Perché il Ripple si manifesta? Il Ripple è sempre presente in uscita ai circuiti raddrizzatori. Ciò è dovuto al comportamento degli elementi circuitali quali i diodi e i transistor. Consideriamo un esempio di raddrizzatore a doppia semionda monofase per comprendere meglio il motivo della presenza del ripple. vl tensione in uscita dal raddrizzatore +VM 0 tensione continua attesa in uscita vl (t) π 2 π 3 2π 2π ωt Figura 2.11: Rappresentazione grafica della tensione ai capi della resistenza R in un raddrizzatore monofase a doppia semionda, notare in rosa la tensione raddrizzata che otteniamo realmente, e in blu quella che ci aspettiamo di avere. La figura 2.11 mostra in blu l’uscita prevista dal raddrizzatore a doppia semionda come se fosse una tensione continua "pura", ma in realtà la tensione di uscita è sì raddrizzata, ma pulsante (grafico viola). Come si calcola il Ripple? Il fattore di ondulazione è il rapporto tra il valore efficace del ripple Vγe f f e il valore medio dell’uscita rettificata Vmedia . È una quantità adidimensionale ed + indicata con γ. Ripple, γ = con: Iγe f f Vγe f f = Imedia Vmedia (2.28) 26 CAPITOLO 2. SINGOLA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE Vγe f f = q 2 Ve2f f −Vmedia Iγe f f = q 2 Ie2f f − Imedia dove: Iγe f f Il valore efficace della corrente di ripple in uscita dal raddrizzatore, Imedia Il valore medio della corrente in uscita del raddrizzatore,Vγe f f Il valore efficace della tensione di ripple in uscita dal raddrizzatore,Vmedia Il valore medio della tensione in uscita del raddrizzatore. Il ripple è fondamentalmente una misura dell’ondulazione del segnale d’uscita, che denota la purezza dell’output rettificato. Maggiore è il ripple, minore sarà la purezza dell’uscita in continua del raddrizzatore. Ciò significa che sarà più alto il contributo della pulsazione dovuta alla componente AC sinusoidale. Pertanto, viene fatto ogni sforzo per ridurre il ripple come vedremo nel proseguo con l’aggiunta per esempio di un condensatore. Il ripple è generalmente indicato in valore percentuale, moltiplicando γ per 100. Nella pratica: Il contenuto di ondulazione del 3% nella corrente di uscita significa che è presente una componente alternata di corrente da 3 mA efficace rispetto all’uscita di corrente effettiva da 100 mA in continua. Allo stesso modo, il contenuto di ondulazione del 3% nella tensione di uscita significa che è presente un componente alternata di tensione di 3 V efficace rispetto all’uscita di tensione effettiva di 100 V CC. Il valore ideale del ripple è quando γ →0 Efficienza L’efficienza (si indica con η) dei raddrizzatori corrisponde al rapporto tra la potenza a disposizione del carico in continua Pmedia,cc e la potenza in ingresso data del segnale sinusoidale Pmedia,ac e il suo valore è un indicazione di quanto il circuito raddrizzatore sia stato appunto efficiente, nel convertire il segnale sinusoidale in continuo. Pmedia,cc = η= Pmedia,ac Vmedia Ve f f 2 dove: Pmedia,cc = 2 Vmedia Rl Pmedia,ac = Ve2f f Rl (2.29) 27 2.1. Teoria Ripple e Efficienza nel caso di singola semionda senza condensatore vl tensione in uscita dal raddrizzatore +VM tensione continua attesa in uscita vl (t) 0 π 2 π 3 2π 2π 3π 5 2π 4π 7 2π ωt Figura 2.12: Rappresentazione grafica della tensione ai capi della resistenza R in un raddrizzatore monofase a singola semionda, notare in rosa la tensione raddrizzata che otteniamo realmente, e in blu quella che ci aspettiamo di avere. Per un raddrizzatore monofase a singola semionda senza condensatore sappiamo che: Vmedia = VπM Ve f f = V2M Il valore del ripple sarà dato da: γ= Vγe f f = Vmedia = q 2 Ve2f f −Vmedia Vmedia r 1 1 2 VM 4 − π 2 VM π r = = VM 2 2 − VM π 2 VM π V M q π 2 −4 4π 2 V M = (2.30) ' 1.21 π Dunque il valore di ripple in percentuale sarà: γ% = 121 % (2.31) Questo alto valore del ripple stà ad indicare la presenza molto alta della fluttuazione del segnale in uscita. 28 CAPITOLO 2. SINGOLA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE Il valore dell’efficienza sarà: η= Pmedia,cc = Pmedia,ac 2 Vmedia R l Ve2f f R l = VM π VM 2 2 2 = 4 V 2M 4 · ' 0.406 = π 2 V 2M π 2 (2.32) Il valore percentuale dell’efficienza sarà: η% = 40.6 % (2.33) Questo significa che solo il 40.6 % del segnale sinusoidale in ingresso viene convertito nel segnale in continua in uscita. 2.2. Laboratorio 29 2.2 Laboratorio 2.2.1 Obiettivi 1. Visualizzazione della forma d’onda in ingresso e in uscita del raddrizzatore a singola semionda senza condensatore, ai capi della resistenza R, dato in ingresso un segnale sinusoidale di ampiezza e frequenza noti, con successivo salvataggio dei dati. 2. Calcolo del valore medio, efficace, ripple ed efficienza; tramite l’utilizzo del software Matlab. 3. Confronto tra i dati teorici e sperimentali. 2.2.2 Strumenti e materiali utilizzati • N.ro 1 Generatore di funzioni Un generatore di funzioni (o generatore di forma d’onda) è uno strumento elettronico in grado di generare in uscita segnali di diversa forma, a frequenza ed ampiezza variabili, solitamente le forme d’onda più comuni sono: sinusoidale, simil-impulsiva, onda quadra, rettangolare, rampa, a dente di sega, triangolare, a gradini, ecc. A differenza di un generatore di potenza il generatore di funzioni è in grado di erogare solo correnti di piccola intensità. Il generatore permette di agire su parametri quali la frequenza, l’ampiezza e l’eventuale duty cycle del segnale. Tutti questi segnali trovano larga applicazione in generale nei circuiti elettronici ed elettrici. I segnali impulsivi e le onde quadre sono impiegati per il comando di trigger o per fornire il clock ad altri circuiti. Il segnale a rampa costituisce la base tempi in alcune modalità di funzionamento di molti oscilloscopi analogici e nei vecchi ricevitori televisivi analogici e viene usata come tensione di confronto nei modulatori di larghezza di impulso (PWM). 30 CAPITOLO 2. SINGOLA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE (a) (b) Figura 2.13: (a) Generatore di funzioni (b) Tipiche forme d’onda • N.ro 1 Sonda di differenziale La sonda differenziale per oscilloscopi è uno strumento che si utilizza quando è necessario effettuare misurazioni separando le masse in modo da evitare di cortocircuitare il riferimento dei canali dell’oscilloscopio con quello del circuito da analizzare. Con esse viene prelevato il segnale da esaminare e trasferito allo strumento (oscilloscopio). La qualità elettrica di una sonda consiste fondamentalmente nell’alterare il meno possibile il segnale prelevato. Una caratteristica delle sonde è il loro fattore di attenuazione, identificato dai simboli X1, X20, X100: una sonda X1 trasferisce il segnale allo strumento senza alcuna attenuazione in tensione, una sonda X20 attenua il segnale di 20 volte, una sonda X100 di 100 volte, ovvero se al suo ingresso si presenta una tensione di 220 V220 volt, all’ingresso dell’oscilloscopio viene presentata una tensione di 2.2 V. Questo permette di effettuare misure di tensione di valore superiore a quello accettato dall’ingresso dello strumento, oltre a presentare una maggiore impedenza di ingresso, indispensabile in certi casi per non caricare il circuito sotto misura. Figura 2.14: Sonda differenziale 2.2. Laboratorio 31 • N.ro 1 Oscilloscopio L’oscilloscopio è uno strumento in grado di visualizzare su uno schermo l’andamento di un segnale (in termini di tensione) in funzione del tempo. Con questo strumento si possono eseguire misure di tempo e di ampiezza della forma d’onda in ingresso. Figura 2.15: Oscilloscopio Teledyne lecroy Waveace 1001 32 CAPITOLO 2. SINGOLA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE • N.ro 1 Breadboard Una Breadboardè uno strumento utilizzato per creare circuiti elettronici prototipati dove non si richiedono saldature. Per questo motivo si agevola il montaggio e lo smontaggio del circuito. Sebbene venga utilizzata per la prototipazione di circuiti semplici, può essere anche utilizzata anche per una prototipazione di circuiti più complessi. Figura 2.16: Breadboard • N.ro 3 cavi BNC (cavi di collegamento coassiali) Un cavo coassiale è composto da due cilindri concentrici di materiale conduttore separati da un isolante. Il segnale trasmesso risulta schermato da disturbi elettromagnetici esterni garantendo una maggior precisione nelle misure di laboratorio e nelle acquisizioni dei segnali. Figura 2.17: Cavi BNC • N.ro 1 DIODO 1N4148 Figura 2.18: Diodo 1N4148 notare la linea nera che rappresenta il catodo 33 2.2. Laboratorio • N.ro 1 R = 10 kΩ Per conoscere il valore della resistenza, bisogna andare sulla catalogo delle resistenze in appendice e attraverso le bande colorate risalire al suo valore numerico. Figura 2.19: Resistenza da 10 kΩ • Jumpers I cavi Jumper sono cavi utilizzati per conettere due terminali di due differenti componenti della breadboard. Figura 2.20: Cavi Jumper 34 2.2.3 CAPITOLO 2. SINGOLA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE BreadBoard e Cablaggio Figura 2.21: Cirucito su breadboard del raddrizzatore a singola semionda senza condensatore Figura 2.22: Cirucito su breadboard del raddrizzatore a singola semionda senza condensatore (Esperienza) SONDA DIFFERENZIALE CH2 Figura 2.23: Cablaggio del raddrizzatore a singola semionda senza condensatore GENERATORE DI FUNZIONI OSCILLOSCOPIO 2.2. Laboratorio 35 36 CAPITOLO 2. SINGOLA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE 2.2.4 Esperienza Pratica Prima di parlare dell’esperienza pratica, dobbiamo fare una piccola premessa e in particolare bisogna introdurre quello che viene comunemente definito: Teorema di Nyquist-Shannon o Teorema del Campionamento. Teorema del Campionamento Il teorema del campionamento afferma che, per campionare correttamente (senza perdita di informazioni) un segnale a banda limitata, è sufficiente campionarlo con una frequenza di campionamento pari almeno al doppio della massima frequenza del segnale. La condizione da rispettare è la seguente: fcamp. > 2 f esssa vale solo se il segnale è rigorosamente a banda limitata, cioè se è possibile individuare nel suo spettro una frequenza massima come ad esempio le sinusoidi (quindi il nostro caso). La frequenza di campionamento per quanto riguarda la nostra esperienza pratica e tutte quelle relative ai raddrizzatori, è già imposata nell’oscilloscopio e vale 125 000 Hz quindi molto maggiore di 2f (nel nostro caso f = 50 Hz e quindi 2 f = 100 Hz) dunque per questo motivo i segnali che vedremo sull’oscilloscopio saranno delle sinusoidi estremamente precise. Una volta effettuato il cablaggio e il montaggio del circuito sulla breadboard, prima di alimentare la suddetta, abbiamo verificato che fosse impostato sul generatore di funzioni il nostro segnale in ingresso che alimenta il circuito, e in particolare la sinusoide. Quindi sono stati effetuati i seguenti 3 passaggi: • impostato il segnale sinusoidale • impostato il valore di picco e quindi massimo 10V • impostato la frequenza 50 Hz Dopodichè abbiamo collegato tramite un cavo BCN, il generatore di funzioni al canale CH1 dell’oscilloscopio, per verificare correttamente se il segnale impostato dal generatore di funzioni corrispondesse. Tramite il pulsante display presente sull’oscilloscopio, abbiamo bloccato il tempo di visualizzazione del segnale in determinato periodo di tempo, in modo tale da permettere una migliore visualizzazione in uscita dell’onda sinusoidale, riuscnedo a visualizzare l’onda sinusoidale in giallo in figura 2.24. Tenendo conto del fatto 2.2. Laboratorio 37 che ogni quadratino dell’oscilloscopio corrisponde a un valore di tensione pari a 5 V, abbiamo effettuato delle modifiche di scala e di posizionamento del segnale sinusoidale: Verticale Tramite la rotellina Position nel riquadro Vertical di CH1, abbiamo posizionato il segnale sinusoidale in giallo in corrispondenza del valore medio di tensione 0, aiutandoci con la tacchetta H, Orizontale Tramite la rotellina Position nel riquadro Horizontal, abbiamo posizionato il segnale sinusoidale in giallo in corrispondenza del valore di tensione iniziale 0, aiutandoci con la tacchetta I. Una volta aver regolato il segnale di ingresso sull’oscilloscopio, abbiamo alimentato il circuito collegando il generatore di funzioni alla breadboard a con un secondo cavo BCN il canale CH2 all’oscilloscopio. Il risultato è quello mostrato in figura 2.24 con la linea color ciano che rappresenta il segnale in uscita dal raddrizzatore. Dopodichè abbiamo proceduto nel salvataggio del file "WA000001.CSV" e rinominato "Singolasenzacondensatore.CSV" tramite il tasto SAVE nel riquadro MENU. Il file ".csv", letteralmente Comma Separated Values, è un formato di file basato su testo, generalmente utilizzato per l’esportazione o l’importazione di fogli elettronici (Excel) o database. Questo file ci permetterà di plottare il segnale di ingresso e di uscita dal raddrizzatore visti in figura 2.24 in Matlab, andando inoltre a calcolare il valore medio, efficace, il ripple e l’efficienza. Figura 2.24: Segnale in ingresso giallo e in uscita ciano sull’oscilloscopio del circuito radrizzatore a singola semionda senza condensatore 38 CAPITOLO 2. SINGOLA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE 2.2.5 Valor Medio, Efficace, Ripple e Efficienza tramite l’utilizzo del Software Matlab Una volta prelevati i valori dall’oscilloscopio, tramite il codice scritto in Matlab, in appendice B, 4 , è stato possibile ottenere i due grafici in figura 2.25 e i valori di tensione efficace, media, del ripple e dell’efficienza, potendo effettuare così un confronto con i dati teorici visti in precedenza. 10 15 tensione di ingresso tensione raddrizzata 8 7 tensione [V] 5 tensione [V] tensione raddrizzata Valore Efficace Valore Medio 9 10 0 -5 6 5 4 3 2 -10 1 0 -15 0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03 0.035 0.04 0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03 0.035 0.04 tempo [s] tempo [s] (a) (b) Figura 2.25: (a) Grafico del segnale in ingresso blu e in uscita arancione (b) Grafico in uscita arancione con il valore efficace e medio di tensione Valore Teorico Sperimentale Valore Efficace [V] 5 4.5211 Valore Medio [V] 3.1831 2.8378 Ripple [%] 121 124.02 Efficienza [%] 40,6 39.40 Tabella 2.1: Tabella riassuntiva dei valori teorici e pratici nel caso di un raddrizzatore monofase a singola semionda senza condensatore 2.3 Conclusioni Dal grafico in figura 2.25 (a) possiamo notare un leggera diminuzione del valore di tensione, dovuto alla caduta di tensione del diodo, tensione necessaria a mandarlo in conduzione e anche a causa della sua resistenza interna rd . Mentre nella tabella 2.1 sono stati messi a confronto i valori teorici considerando l’idealità del diodo, con i valori ottenuti dall’esperienza, notando una leggera variazione nei dati dovuta alla caduta di tensione del diodo e alla rd sua resitenza interna. 4 la descrizione del codice è situata nei commenti degli script Capitolo 3 Raddrizzatore a singola semionda con condensatore 3.1 Teoria Un generatore di tensione monofase é collegato ad una resistenza tramite un diodo e in parallelo alla resistenza è posto un condensatore, come mostrato in figura 3.1. ii D a c il vi vl R vc ic C Figura 3.1: Schema circuitale di un raddrizzatore monofase a singola semionda con un carico resistivo e un condensatore posto in parallelo a R Dove, vi è la tensione in ingresso, vl è la tensione sul carico, il è la corrente erogata al carico,ic è la corrente che entra nel condensatore, ii è la corrente in ingresso, R rappresenta il carico alimentato del raddrizzatore e C rappresenta il condensatore. La tensione vi (t) è la stessa tensione sinusoidale vista nel caso del raddrizzatore monofase a singola semionda senza il condensatore (2.1). 40 CAPITOLO 3. SINGOLA SEMIONDA CON CONDENSATORE Anche in questo caso come nel precedente trascureremo nella trattazione teorica la caduta di tensione del diodo, V f = 0 e il contributo della resistenza interna del diodo rd = 0. Diodo Polarizzato Direttamente Diodo Polarizzato Direttamente ii D a c il vi vl ic R vc C (a) Circuito Chiuso ii a c il + vi − vl R vc ic C (b) Figura 3.2: Schema circuitale del diodo quando la tensione vi > 0 nel periodo 0 ≤ ωt ≤ π Partiamo da condizioni iniziali nulle t1 = 0 con il condensatore scarico. Quando la tensione vi (t) diventa positiva il diodo entra in conduzione (come nel caso precedente) ed il condensatore inizia a caricarsi e la vi (t) ≡ vl (t) fino a quando il valore di vi (t) non raggiunge il valore massimo VM al tempo t2 cioè a π2 che corrisponde al valore di tensione massimo ai capi del condensatore figura 3.3 41 3.1. Teoria v Fase di carica iniziale del condensatore vl (t) +VM t1 ≡ 0 π 2 ≡ t2 π 3 2π 2π ωt vi (t) Figura 3.3: Rappresentazione della tensione di ingresso vi (t) tratteggiata e la tensione sul carico vl (t) nel periodo di tempo t1 ≤ t ≤ t2 corrispondente al tempo di carica del condensatore 42 CAPITOLO 3. SINGOLA SEMIONDA CON CONDENSATORE Diodo Polarizzato Inversamente con vc > vi Quando la tensione di ingesso vi (t) supera l’istante t2 corrispondente al suo valore massimo VM , questa diminuisce più rapidamente della tensione ai capi del condensatore. Questo significa che la vl (t) risulta maggiore della vi (t) e anche se siamo nel caso di vi (t) > 0, la polarizzazione del diodo cambia, quindi si polarizza inversamente e diventa un circuito aperto, vedere la figura 3.4 (b). Ora descriveremo analiticamente l’andamento della scarica del condensatore e quindi il comportamento sul carico. Sempre considerando il circuito in figura 3.2 (b), possiamo applicare la legge di Kirchoff delle correnti al nodo O. Diodo Polarizzato Inversamente ii D a c il vi vl ic R vc C (a) Circuito Aperto ii a c il + vi − vl (b) R vc ic C O Figura 3.4: Schema circuitale del diodo quando la tensione vc > vi nel periodo t2 ≤ t ≤ π quando il condensatore è completamente carico e inizia a scaricarsi 43 3.1. Teoria Fase di scarica del Condensatore vl vl (t) +VM t1 ≡ 0 π 2 ≡ t2 2π 3 2π π t3 5 2π ωt vi (t) Figura 3.5: Rappresentazione grafica della fase di scarica di un condensatore, notare in particolare come la tensione ai capi del condensatore anche scaricandosi, risulta maggiore della tensione vi (t) Avremo che: il (t) + ic (t) = ii (t)1 (3.1) Dove ii (t) = 0 a causa del circuito aperto e: il (t) = vl (t) R ic (t) = C · (3.2) dvl (t) dt (3.3) Dunque la (3.1) diventa: vl (t) dvl (t) +C · =0 R dt (3.4) La (3.4) è un’equazione differenziale del primo ordine omogenea, dividendo per C ottengo: dvl (t) vl (t) + =0 dt RC (3.5) E la soluzione dell’equazione differenziale sarà:2 t vl (t) = VM e− RC 1 la somma delle correnti entranti è uguale alla somma delle correnti uscenti appendice A 2 vedere (3.6) 44 CAPITOLO 3. SINGOLA SEMIONDA CON CONDENSATORE vl +VM 0.37Vm 0.15Vm 0 2τ τ 0.05Vm 3τ 0.02Vm t 4τ Figura 3.6: Rappresentazione grafica della scarica del condensatore considerando che quando si raggiunge il tempo 4τ la scarica del condensatore si può ritenere conclusa Fase di carica unita alla fase di scarica del condensatore In conclusione unendo gli andamenti in figura 3.3 e 3.5 avremo l’andamento completo in uscita dal carico del raddrizzatore a singola semionda senza condensatore in figura 3.7, dove in blu è mostrato il valore di Vripple data da: (3.7) Vripple,γ = Vmax −Vmin Dove: Vmax coincide con il valore di picco VM ; Vmin coincide con la scarica del condensatore nel momento in cui incontra nuovamente la tensione di ingresso vi (t) vl 0 −VM Vripple vl (t) +VM π 2 π 3 2π 2π 5 2π 3π 7 2π 4π ωt vi (t) Figura 3.7: Rappresentazione grafica completa della tensione in uscita del carico di un raddrizzatore a singola semionda con condensatore 45 3.1. Teoria 3.1.1 vl Valore medio e efficace nel caso di singola semionda con condensatore tensione in uscita dal raddrizzatore Vγ(p−p) vl (t) +VM 0 tensione continua attesa in uscita 3 2π π π 2 2π 3π 5 2π ωt 4π 7 2π Figura 3.8: Rappresentazione grafica della tensione ai capi della resistenza R in un raddrizzatore monofase a singola semionda con condensatore, notare in rosa la tensione raddrizzata che otteniamo realmente, e in blu quella che ci aspettiamo di avere. vl vl (t) +VM Vmin 0 π 2 π 3 2π 2π ∗ tI∗ 5 2π 3π 7 2π 4π ∗ tII∗ 9 2π ωt T Figura 3.9: Rappresentazione dell’intervallo di integrazione scelto tI∗ ≤ θ ≤ tII∗ Per trovare in maniera analitica il valore di tensione media VM e tensione efficace Ve f f per un raddrizzatore a singola semionda con condensatore si è proceduto nel seguente modo: Sempre attraverso le relazioni (2.6) e (2.17) per il calcolo del valor medio e efficace utilizzate nella precedente esperienza, siamo andati alla ricerca del miglior intervallo di integrazione della vl (t) mostrata in figura 3.9. Per l’intervallo di integrazione e quindi il periodo T si è scelto l’intervallo compreso dalla fine della scarica del condensatore tI∗ alla sua successiva scarica tII∗ . Di seguito sono stati ricavati i tempi: tI∗ 9 2π + 52 π π 9 = 2 = π = 2 2 4 (3.8) 46 CAPITOLO 3. SINGOLA SEMIONDA CON CONDENSATORE 17 4π + 92 π π 17 = 2 = π (3.9) = 2 2 4 A questo punto, ricordando la definizione di Vmedia e Ve f f otteniamo: tII∗ 1 Vmedia = 2π s 17 4 π Z 9 4π vl (θ )dθ Ve f f = 1 2π 17 4 π Z v2l (θ )dθ 9 4π Dove vl (θ ) e v2l (θ ) con θ = ωt, sono rispettivamente 5 9 VM sin(θ ), 4π ≤ θ ≤ 2π vl (θ ) = θ −2π V e−( ωRC ) , 5 π ≤ θ ≤ 17 π M v2l (θ ) = 2 (3.10) 4 2 2 VM sin (θ ), 9 4π −2π 2 −2( θωRC ), VM e 5 2π ≤ θ ≤ 52 π (3.11) ≤θ ≤ 17 4π Z 17 4 π Risolvendo otteniamo:3 1 Vmedia = 2π Z 17 4 π VM vl (θ )dθ = 2π 9 4π VM = 2π Z VM = 2π 5 2π sin(θ )dθ + 9 4π Z 5π 2 9 4π | 5 2π 2π ωRC W.A. ≈ 0.70711 s Ve f f = 1 2π Z 17 4 π 9 4π v2l (θ )dθ s = 9 4π 17 4 π Z sin(θ )dθ +e {z } 5 2π Z VM2 2π sin(θ )dθ + θ − ωRC e Z 17 4 π ·e θ − ωRC e {z 5 2π | 2π ωRC −2π −( θωRC ) e 5 2π dθ = dθ = dθ ' 7.689 V } W.A. = 2.69461 Z 5 2π 9 4π 2 sin (θ )dθ + (3.12) Z 17 4 π 5 2π −2π −2( θωRC ) e dθ = v u 2 Z 5 Z 17 π u VM 2θ 2π 4 4π 2 − =u u 2π 9 π sin (θ )dθ +e ωRC 5 π e ωRC dθ = 7.735 V t |4 {z } | 2 {z } W.A. ≈ 0.64270 W.A. = 1.33048 (3.13) 3 Sapendo che R = 10 kΩ, C = 4.7 µF e f = 50 Hz ricordando che ω = 2π f 47 3.1. Teoria N.B. L’indicazione WA stà ad indicare che gli integrali sono stati risolti da Wolfram Alpha un software gratuito disponibile online alla pagine web https://www.wolframalpha.com/ 3.1.2 Ripple e Efficienza nel caso di singola semionda con condensatore Il Ripple sarà: γ= Vγe f f = Vmedia q 2 Ve2f f −Vmedia Vmedia = 0.1095 ⇒ γ% = 10.95% (3.14) Mentre l’Efficienza: η= Vmedia Ve f f 2 = 0.9881 ⇒ η% = 98.81% (3.15) 48 CAPITOLO 3. SINGOLA SEMIONDA CON CONDENSATORE 3.2 Laboratorio 3.2.1 Obiettivi 1. Visualizzazione della forma d’onda in ingresso e in uscita del raddrizzatore a singola semionda con condensatore, ai capi della resistenza R, dato in ingresso un segnale sinusoidale di ampiezza e frequenza noti, con successivo salvataggio dei dati. 2. Calcolo del valore medio, efficace, ripple ed efficienza; tramite l’utilizzo del software Matlab. 3. Confronto tra i dati teorici e sperimentali. 3.2.2 Strumenti e materiali utilizzati Gli strumenti e i materiali utilizzati sono stati descritti nel corso della prima esperienza, con l’unica aggiunta del condensatore al tantalio con capacità di C = 4.7 µF. • N.ro 1 Generatore di funzioni • N.ro 1 Sonda di differenziale • N.ro 1 Oscilloscopio • N.ro 1 Bread Bard • N.ro 3 cavi BNC (cavi di collegamento coassiali) • N.ro 1 DIODO 1N4148 • N.ro 1 R = 10 kΩ • Jumpers • Condensatore al tantalio C = 4.7 µF I condensatori al tantalio sono un sottotipo dei condensatori elettrolitici e sono realizzati in metallo al tantalio, che agisce come un anodo, coperto da uno strato di ossido che funge da dielettrico circondato da un catodo conduttivo. L’uso di tantalio permette di realizzare un strato dielettrico molto sottile. Ciò si traduce in un maggior valore di capacità per volume. Sono molto più piccoli di dimensioni rispetto ai condensatori elettrolitici in alluminio della stessa capacità. I condensatori al tantalio sono 49 3.2. Laboratorio anche ampiamente utilizzati nei relativi formati a montaggio superficiale perché sono molto più convenienti rispetto ai corrispettivi elettrolitici in alluminio e possono resistere meglio nel processo di saldatura. Figura 3.10: Condensatore al tantalio 50 3.2.3 CAPITOLO 3. SINGOLA SEMIONDA CON CONDENSATORE BreadBoard e Cablaggio Figura 3.11: Circuito su breadboard del raddrizzatore a singola semionda con condensatore SONDA DIFFERENZIALE CH2 Figura 3.12: Cablaggio del raddrizzatore a singola semionda con condensatore GENERATORE DI FUNZIONI OSCILLOSCOPIO 3.2. Laboratorio 51 52 CAPITOLO 3. SINGOLA SEMIONDA CON CONDENSATORE 3.2.4 Esperienza Pratica L’esperienza pratica si svolge esattamente come nel caso del raddrizzatore a singola semionda senza condensatore, soltanto che in questo caso è stato aggiunto in parallelo alla resistenza un condensatore al tantalio. Nella figura sottostante è possibile vedere l’ingresso e l’uscita del segnale sull’oscilloscopio. Inoltre anche in questo caso i dati sono stati salvati nel formato ".csv" tramite una pennetta usb e in seguito eleaborati negli script di Matlab. Figura 3.13: Segnale in ingresso giallo e in uscita ciano sull’oscilloscopio del circuito raddrizzatore a singola semionda con condensatore 3.2.5 Valor Medio, Efficace, Ripple e Efficienza tramite l’utilizzo del Software Matlab Una volta prelevati i valori dall’oscilloscopio tramite il codice scritto in Matlab4 , vedere appendice B, è stato possibile ottenere i due grafici in figura 3.14 e i valori di tensione efficace, media, del ripple e dell’efficienza, potendo effettuare così un confronto con i dati teorici visti in precedenza. 4 inserendo e togliendo il commento dalla opportune righe di codice 53 3.3. Conclusioni 10 15 tensione di ingresso tensione raddrizzata tensione raddrizzata Valore Efficace Valore Medio 9.5 10 9 tensione [V] tensione [V] 5 0 8.5 8 7.5 -5 7 -10 6.5 6 -15 0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03 0.035 0.04 0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03 0.035 0.04 tempo [s] tempo [s] (a) (b) Figura 3.14: (a) Grafico del segnale in ingresso blu e in uscita arancione (b) Grafico in uscita arancione con il valore efficace e medio di tensione Valore Teorico Sperimentale Valore Efficace [V] 7.735 7.7078 Valore Medio [V] 7.689 7.6566 Ripple [%] 10.95 11.58 Efficienza [%] 98.81 98.68 Tabella 3.1: Tabella riassuntiva dei valori teorici e pratici nel caso di un raddrizzatore monofase a singola semionda con condensatore 3.3 Conclusioni Anche in questo caso come fatto per la precedente esperienza, dal grafico in figura 3.14 (a) possiamo notare un leggera diminuzione del valore di tensione, dovuto sempre alla caduta di tensione del diodo, tensione necessaria a mandarlo in conduzione e anche a causa della sua resistenza interna rd . Mentre nella tabella 3.1 sono stati messi a confronto i valori teorici considerando l’idealità del diodo con i valori ottenuti dall’esperienza, notando una leggera variazione nei dati dovuta alla caduta di tensione del diodo e alla rd sua resitenza interna. Però a differenza del caso precedente le variazioni in questo caso tra i dati teorici e sperimentali sono più ridotte. 54 CAPITOLO 3. SINGOLA SEMIONDA CON CONDENSATORE Capitolo 4 Raddrizzatore a doppia semionda senza condensatore 4.1 Teoria Nel raddrizzatore a doppia semionda senza condensatore il generatore di tensone sinusoidale e monofase vi (t) è collegato al carico resistivo tramite quattro diodi, collegati come mostrato in figura 4.1: il B D1 D3 ii A vAD vi vl R D D2 D4 C Figura 4.1: Schema circuitale di un raddrizzatore a doppia semionda su carico resistivo 56 CAPITOLO 4. DOPPIA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE Nella spiegazione del funzionamento del raddrizzatore a doppia semionda senza condensatore, poniamo sempre la condizione di idealità del diodo e quindi assumiamo che la caduta di tensione dei diodi è pari a 0 V f = 0. Questo come visto in precedenza si traduce nella sostituzione del diodo con un corto circuito se polarizzato direttamente oppure con un circuito aperto se polarizzato inversamente. Tensione d’ingresso positiva vi > 0 diodi D1 - D4 in conduzione B ii ≡ il D1 B ii ≡ il D3 D1 ii ii A vl vi R + vi − A vl D D2 D4 C R D D4 C Figura 4.2: Schema circuitale quando la tensione vi > 0 nel periodo 0 ≤ ωt ≤ π In figura 4.2 possiamo notare che la tensione vAD ai capi di A e D, è positiva, dunque il nodo A sarà a potenziale maggiore e D sarà a potenziale minore. Questo significa che il diodo D1 sarà polarizzato direttamente e il diodo D3 inversamente, sostituendo al diodo polarizzato direttamente il corto circuito e al diodo polarizzato inversamente un circuito aperto. Mentre per quanto riguarda i diodi posizionati D2 e D4, avremo che, il diodo D4 sarà polarizzato direttamente avendo un potenziale maggiore su C e minore in D, mentre per il diodo D2 il potenziale al catodo sarà a potenziale maggiore e l’anodo si troverà con un potenziale minore, quindi D2 è polarizzato inversamente e avremo un circuito aperto. In figura 4.3 possiamo notare l’andamento della tensione in uscita ai capi della resistenza. 57 4.1. Teoria vl vl (t) ≡ vi (t) +VM 0 ωt 2π 3 2π π π 2 Figura 4.3: Rappresentazione grafica della tensione ai capi della resistenza R quando la tensione vi > 0 nel periodo 0 ≤ ωt ≤ π, quindi vi (t) coincide con vl (t) Tensione d’ingresso negativa vi < 0 diodi D2 - D3 in conduzione B ii ≡ il D1 B ii ≡ il D3 D3 A vl vi ii R − vi + A vl ii D D2 D4 R D D2 C C Figura 4.4: Schema circuitale quando la tensione vi < 0 nel periodo π ≤ ωt ≤ 2π In figura 4.4 possiamo notare che la tensione vDA ai capi del punto D e A, è positiva, l’opposto del caso precedente, dunque il nodo D sarà a potenziale maggiore e A sarà a potenziale minore. Questo significa che il diodo D3 sarà polarizzato direttamente e il diodo D1 inversamente, sostituendo al diodo polarizzato direttamente il corto circuito e al diodo polarizzato inversamente un circuito aperto. Mentre per quanto riguarda i diodi posizionati in basso D2 e D4, il diodo D2 ha un potenziale minore al catodo e sull’anodo risulterà un potenziale 58 CAPITOLO 4. DOPPIA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE maggiore quandi sarà polarizzato direttamente. Mentre per il diodo D4 il potenziale al catodo sarà a potenziale maggiore e l’anodo si troverà con un potenziale minore, quindi D2 è polarizzato inversamente e avremo un circuito aperto. In tutti e due i casi la resistenza verrà attraversata dalla corrente nello stesso verso e quindi la vi (t) viene ribaltata e assume valori positivi. In figura 4.5 possiamo notare l’andamento della tensione in uscita ai capi della resistenza. vl +VM 0 vl (t) π 2 3 2π π vi (t) 2π ωt Figura 4.5: Rappresentazione grafica della tensione ai capi della resistenza R quando la tensione vi < 0 nel periodo π ≤ ωt ≤ 2π, quindi vi (t) viene ribaltata Somma dei due contributi vi > 0 e vi < 0 Possiamo descrivere in maniera analitica l’andamento della tensione sul carico vl (t) vedere la (4.1): ( VM sin(ωt) se 0 ≤ ωt ≤ π vl (t) = |VM sin(ωt)| se π ≤ ωt ≤ 2π (4.1) Inoltre attraverso la prima legge di Ohm possiamo ottenere il grafico della corrente rappresentato in figura 3.8 in verde: vl (t) = Ril (t) → il (t) = vl (t) R (4.2) E il valore massimo della corrente sarà pari al rapporto tra il valore massimo della tensione e la resistenza: IM = VM R (4.3) Sommando i contributi della figura 4.3 e 4.5 possiamo ottenere un grafico complessivo della tensione ai capi della resistenza per un raddrizzatore a doppia semionda senza condensatore 59 4.1. Teoria vi vi (t) +VM 0 −VM π 2 π 3 2π 2π 5 2π 3π 7 2π 4π π 3 2π 2π 5 2π 3π 7 2π 4π 3 2π 2π 5 2π 3π 7 2π 4π ωt vl vl (t) +VM 0 π 2 ωt il + VRM 0 il (t) = π 2 vl (t) R π ωt Figura 4.6: Rappresentazione della tensione e della corrente in uscita dal carico di un raddrizzatore a doppia semionda senza condensatore Una considerazione importante da fare: Noi stiamo considerando il caso ideale, ma nella realtà non è così perché: • quando la vi (t) è positiva in VA > VB la VB > VC e la VC > VD con VA = VM e VD = 0. Questo significa che ci sarà la caduta di tensione dovuta ai diodi in conduzione D1 e D4 • quando la vi (t) è negativa in VD > VC la VC > VB e la VB > VA con VD = VM e VA = 0. Questo significa che ci sarà la caduta di tensione dovuta ai diodi in conduzione D2 e D3 60 CAPITOLO 4. DOPPIA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE 4.1.1 vl Valor medio e efficace nel caso di doppia semionda senza condensatore tensione in uscita dal raddrizzatore tensione continua attesa in uscita vl (t) +VM 0 3 2π π π 2 2π 3π 5 2π 7 2π 4π ωt Figura 4.7: Rappresentazione grafica della tensione ai capi della resistenza R in un raddrizzatore monofase a doppia semionda senza condensatore, notare in rosa la tensione raddrizzata che otteniamo realmente, e in blu quella che ci aspettiamo di avere. Ricordando sempre la definizione di Vmedia e Ve f f avremo: Vmedia = s Z 1 2π 2π 0 vl (θ )dθ Ve f f = 1 2π Z 2π 0 v2l (θ )dθ Dove vl (θ ) e v2l (θ ) con θ = ωt, sono rispettivamente vl (θ ) = VM sin(θ ), 0≤θ ≤π (4.4) |VM sin(θ )| , π ≤ θ ≤ 2π v2l (θ ) = 2 2 VM sin (θ ), 0≤θ ≤π (4.5) |VM sin(θ )|2 , π ≤ θ ≤ 2π Risolvendo otteniamo: 1 Vmedia = 2π = Z 2π 2VM π 0 VM vl (θ )dθ = 2π Z π Z 2π |sin(θ )| dθ = sin(θ )dθ + π | {z } | {z } 0 W.A. = 2 W.A. = 2 (4.6) 61 4.1. Teoria s Ve f f = v u 2 Z π Z Z 2π u VM 1 2π 2 2 2 u |sin(x)| dθ = v (θ )dθ = u sin (θ )dθ + 2π 0 l π t 2π 0 | {z W.A. = π 2 } | {z W.A. = π 2 VM =√ 2 4.1.2 } (4.7) Ripple e Efficienza nel caso di doppia semionda senza condensatore Il Ripple sarà: s VM2 Vγe f f = γ= 1 4 − 2 2 π ' 0.3VM Vγe f f 0.3VM = 2V = 0.483 ⇒ γ% = 48.3 % M Vmedia π (4.8) (4.9) Mentre l’Efficienza: η= Pmedia,cc = Pmedia,ac 2 Vmedia R l Ve2f f ⇒ η% = 81.1 % R l 2VM π = V √M 2 2 2 = 4 VM2 2 8 = 2 ' 0.811 · 2 2 π π VM (4.10) 62 CAPITOLO 4. DOPPIA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE 4.2 Laboratorio 4.2.1 Obiettivi 1. Visualizzazione della forma d’onda in ingresso e in uscita del raddrizzatore a doppia semionda senza condensatore, ai capi della resistenza R, dato in ingresso un segnale sinusoidale di ampiezza e frequenza noti, con successivo salvataggio dei dati. 2. Calcolo del valore medio, efficace, ripple ed efficienza; tramite l’utilizzo del software Matlab. 3. Confronto tra i dati teorici e sperimentali. 4.2.2 Strumenti e materiali utilizzati Gli strumenti e i materiali utilizzati sono stati descritti nel corso della prima esperienza con l’unica differenza dell’aggiunta di altri 3 diodi 1N4148. • N.ro 1 Generatore di funzioni • N.ro 1 Sonda di differenziale • N.ro 1 Oscilloscopio • N.ro 1 Bread Bard • N.ro 3 cavi BNC (cavi di collegamento coassiali) • N.ro 4 DIODI 1N4148 • N.ro 1 R = 10 kΩ • Jumpers 4.2. Laboratorio 4.2.3 63 BreadBoard e Cablaggio Figura 4.8: Cirucito su breadboard del raddrizzatore a doppia semionda senza condensatore Figura 4.9: Cirucito su breadboard del raddrizzatore a doppia semionda senza condensatore (Esperienza) SONDA DIFFERENZIALE CH2 Figura 4.10: Cablaggio del raddrizzatore a doppia semionda senza condensatore GENERATORE DI FUNZIONI OSCILLOSCOPIO 64 CAPITOLO 4. DOPPIA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE 4.2. Laboratorio 4.2.4 65 Esperienza Pratica L’esperienza pratica per il raddrizzatore a doppia semionda senza condensatore, si svolge come l’esperienza pratica del raddrizzatore a singola semionda, con la differenza dovuta alla caduta di tensione del secondo diodo. In questo caso le cadute di tensioni sono due, una per goni diodo. Quindi bisogna abbassare la caratteristica in uscita sull’oscilloscopio per tenere conto della seconda caduta di tensione, in modo tale da posizionare il grafico in uscita sul riferimento 0 V. Per il salvataggio dei dati invece rimane invariato rispetto alla prima esperienza. Una volta visualizzata l’uscita del raddrizzatore sull’oscilloscopio, come le precedenti esperienze, abbiamo salvato i dati con l’utilizzo di una penna usb nel formato ".csv" dove poi il file è stato elaborato tramite software Matlab. Figura 4.11: Segnale in ingresso rosso e in uscita verde sull’oscilloscopio del circuito radrizzatore a doppia semionda senza condensatore 4.2.5 Valor Medio, Efficace, Ripple e Efficienza tramite l’utilizzo del Software Matlab Come visto in precedenza abbiamo importato i dati salvati dall’oscilloscopio tramite l’utilizzo del software Matlab e sempre modificando opportunamente il codice abbiamo ottenuto i due grafici in figura 4.12 (a) e (b) e i valori di tensione media, efficace di ripple e efficienza racchiusi questi nella tabella 4.1. 66 CAPITOLO 4. DOPPIA SEMIONDA SENZA CONDENSATORE 10 15 tensione di ingresso tensione raddrizzata 10 8 7 tensione [V] 5 tensione [V] tensione raddrizzata Valore Efficace Valore Medio 9 0 -5 6 5 4 3 2 -10 1 0 -15 0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03 0.035 0.04 0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03 0.035 0.04 tempo [s] tempo [s] (a) (b) Figura 4.12: (a) Grafico del segnale in ingresso blu e in uscita arancione (b) Grafico in uscita arancione con il valore efficace e medio di tensione Valore Teorico Sperimentale Valore Efficace [V] 7.0711 6.0035 Valore Medio [V] 6.3662 5.3103 Ripple [%] 48.3 52.74 Efficienza [%] 81.1 78.24 Tabella 4.1: Tabella riassuntiva dei valori teorici e pratici nel caso di un raddrizzatore monofase a doppia semionda senza condensatore 4.3 Conclusioni Anche in questo caso, dal grafico in figura 4.12 (a) possiamo notare un leggera diminuzione del valore di tensione, dovuto in questo caso alla caduta di tensione dei due diodi. Mentre nella tabella 4.1 sono stati messi a confronto i valori teorici considerando l’idealità del diodo, con i valori ottenuti dall’esperienza notando proprio la differenza tra i dati dovuta alla non idealità dei diodi. Capitolo 5 Raddrizzatore a doppia semionda con condensatore 5.1 Teoria il B D1 ic D3 ii A vAD vi vl R vc C D D2 D4 C Figura 5.1: Schema circuitale di un raddrizzatore a doppia semionda con condensatore 68 CAPITOLO 5. DOPPIA SEMIONDA CON CONDENSATORE In figura 5.1 è mostrato lo schema circuitale del raddrizzatore a doppia semionda con condensatore, dove il generatore di tensione sinusoidale vi è collegato al carico resistivo R, tramite quattro diodi, in parallelo ad un condensatore C. Nella spiegazione del funzionamento del raddrizzatore a doppia semionda con condensatore, poniamo sempre la condizione di idealità dei diodi e quindi assumiamo che la caduta di tensione di tutti e quattro i diodi sia pari a 0 (V f = 0). Questo come visto in precedenza si traduce nella sostituzione del diodo con un corto circuito se polarizzato direttamente oppure con un circuito aperto se polarizzato inversamente. I tre andamenti che andremo ad esaminare sono: • vi > 0 con i diodi D1 - D4 in conduzione (carica del condensatore) • vi > 0 con vc > vi (scarica del condensatore) • vi < 0 con i diodi D2 - D3 in conduzione (ricarica del condensatore) 69 5.1. Teoria Semionda positiva vi > 0 con vc < vi carica del condensatore D1 B ii ≡ il ic vl R vc B ii ≡ il ic vl R vc D3 ii A vi C D D2 D4 C D1 ii + A vi − C D D4 C Figura 5.2: Schema circuitale quando la tensione vi > 0 nel periodo 0 ≤ ωt ≤ π 70 CAPITOLO 5. DOPPIA SEMIONDA CON CONDENSATORE La tensione vi è positiva nell’intervallo tra 0 ≤ ωt ≤ π quindi in questo periodo, come già visto nel caso di doppia semionda senza condensatore i diodi che condurranno saranno D1 e D4, vedere figura 5.2, quindi la vi (t) coinciderà con la vl (t) nel periodo compreso tra 0 ≤ ωt ≤ π2 figura 5.3. v Fase iniziale di carica del condensatore vl (t) +VM t1 ≡ 0 π 2 ≡ t2 π 3 2π 2π ωt vi (t) Figura 5.3: Rappresentazione della tensione di uscita vl (t) quando coincide con la tensione in ingresso vi (t) nel periodo compreso tra 0 ≤ ωt ≤ π 71 5.1. Teoria Semionda positiva vi > 0 con vc > vi scarica del condensatore D1 B ii ≡ il ic vl R vc B ii ≡ il ic vl R vc D3 ii A vi C D D2 D4 C D1 ii + A vi − C D D4 C Figura 5.4: Schema circuitale quando la tensione vi > 0 nel periodo 0 ≤ ωt ≤ π 72 CAPITOLO 5. DOPPIA SEMIONDA CON CONDENSATORE Nel periodo compreso tra t2 ≤ ωt ≤ t3 , la tensione vc è maggiore della vi polarizzando inversamente i diodi in conduzione (D1 e D4) e quindi aprendo di fatto il circuito, figura (5.4) e dando inizio così alla scarica del condensatore, vedere figura 5.5. Fase di scarica del condensatore v +VM t1 ≡ 0 vi (t) vl (t) π 2 ≡ t2 π t3 3 2π 2π Figura 5.5: Grafico della scarica del condensatore ωt 73 5.1. Teoria Semionda negativa vi < 0 ricarica del condensatore B ii ≡ il D1 ic D3 A vl R vc B ii ≡ il ic vi C ii D D2 D4 C D3 A − vi + vl R vc C ii D D2 C Figura 5.6: Schema circuitale quando la tensione vi < 0 nel periodo π ≤ ωt ≤ 2π 74 CAPITOLO 5. DOPPIA SEMIONDA CON CONDENSATORE Nel periodo di tempo compreso tra t3 ≤ ωt ≤ t4 la vi < 0 quindi questo comporta a polazizzare direttamente i diodi D2 e D3 e inversamente D1 e D4, in modo tale da far coincidere la vi (t) ≡ vl (t) e ricaricando così il condensatore. Dopodichè nuovamente la vi < vc e ci sarà un’altra fase di scarica. La scarica e la ricarica del condensatore si ripeteranno ogni periodo T compreso tra t2 ≤ ωt ≤ t4 come mostrato nella figura 5.3. v Fase di ricarica del condensatore vi (t) +VM t1 ≡ 0 π 2 vl (t) t3 π ≡ t2 3 2π ≡ t4 2π ωt 5 2π Figura 5.7: Grafico di scarica e ricarica del condensatore Grafico finale Quindi unendo il processi di carica e scarica del condensatore possiamo ottenere il grafico finale in figura 5.8. vl vl (t) +VM 0 −VM π 2 π 3 2π 2π 5 2π 3π 7 2π 4π ωt vi (t) Figura 5.8: Rappresentazione grafica completa della tensione in uscita dal carico in un raddrizzatore a doppia semionda con condensatore 75 5.1. Teoria 5.1.1 vl Valore medio e efficace nel caso di doppia semionda con condensatore tensione in uscita dal raddrizzatore tensione continua attesa in uscita vl (t) Vγ(p−p) +VM 0 2π 3 2π π π 2 3π 5 2π 7 2π 4π ωt Figura 5.9: Rappresentazione grafica della tensione ai capi della resistenza R in un raddrizzatore monofase a doppia semionda con condensatore, notare in rosa la tensione raddrizzata che otteniamo realmente, e in blu quella che ci aspettiamo di avere. vl vl (t) +VM Vmin 0 π π 2 ∗∗ tI 2π 3 2π ∗∗ tII 5 π 2 3π ∗∗ tIII 7 π 2 4π ωt vi (t) T Figura 5.10: Rappresentazione grafica dell’intervallo di integrazione tI∗ ≤ θ ≤ ∗ tIII Come nel caso visto in precedenza per un raddrizzatore a singola semionda con condensatore, anche qui assumiamo la stessa ipotesi, andando quindi a ∗ : ricavare i vari tempi di scarica del condensatore tI∗ , tII∗ e tIII tI∗ = 3 2π + π 2 = 3π+2π 2 2 5 = π 4 ∗ tIII = tI∗ = 3π + 72 π = 2 3 2π + π 2 6π+7π 2 2 = = 3π+2π 2 2 13 π 4 5 = π 4 76 CAPITOLO 5. DOPPIA SEMIONDA CON CONDENSATORE Con il valore di vl (θ ) e v2l (θ ) rispettivamente: 5 4π 3 2π 9 4π 5 2π |VM sin(θ )| , −π V e−( θωRC ), M vl (θ ) = VM sin(θ ), −2π V e−( θωRC ), M 2 VM2 sin2 (θ ) , −π V 2 e−2( θωRC ), 2 M vl (θ ) = VM2 sin2 (θ ), −2π V 2 e−2( θωRC ), ≤ θ ≤ 23 π ≤ θ ≤ 49 π ≤ θ ≤ 25 π M 13 4π ≤θ ≤ 5 4π 3 2π 9 4π 5 2π (5.1) ≤ θ ≤ 32 π ≤ θ ≤ 94 π ≤ θ ≤ 52 π ≤θ ≤ (5.2) 13 4π Ottenendo: 1 Vmedia = 2π Z s 13 4 π vl (θ )dθ 5 4π Ve f f = 1 2π 13 4 π Z v2l (θ )dθ 5 4π Risolvendo Vmedia e Ve f f con gli stessi valori di R,C e ω usati per il caso a singola semionda, otterremo: 1 Vmedia = 2π + Z 13 4 π VM vl (θ )dθ = 2π 5 4π Z 5π 2 sin(θ )dθ + 9 4π +e Z Z 9π 4 π ωRC VM = 2π θ −( ωRC ) e 3 2π Z 3π 2 5 |4 π 13 4 π 5 2π 3 2π Z −2π −( θωRC ) e dθ + + 9 4π | sin(θ )dθ +e {z } W.A. = ≈ 0.70711 2π ωRC Z 9π 4 π ωRC 3 |2 13 4 π 5 2π | VM dθ = 2π sin(θ )dθ + e 9 4π W.A. ≈ 0.70711 Z Z 5π 2 |sin(θ )dθ | +e {z } Z 5π 2 |sin(θ )dθ | + 5 4π π {z Z 2π ωRC 3 2π 3 2π 5 4π Z θ −π e−( ωRC ) dθ + |sin(θ )dθ | + 13 4 π 5 2π θ −( ωRC ) e dθ = e−( ωRC ) dθ + {z } θ W.A. = 1.583 θ −( ωRC ) e Z 9π 4 dθ ' 8.485 V } W.A. = 1.27971 (5.3) 77 5.1. Teoria s Ve f f = 1 2π Z s 13 4 π v2l (θ )dθ 5 4π + Z 5π 2 = VM2 2π sin (θ )dθ + 9 4π 13 4 π 2 2 sin (θ ) dθ + 5 4π Z 2 3 2π Z −2π −2( θωRC ) e 5 2π Z 9π 4 3 2π θ −π e−2( ωRC ) dθ + dθ = v u 2 Z 3 Z 9π u VM 2θ 2π 4 2π 2 −( ωRC 2 ) dθ + u ωRC sin (θ ) dθ e =u +e 5 3 π t 2π 4 π | |2 {z } {z } W.A. ≈ 0.6427 + Z 5π 2 9 4π | 5.1.2 2 sin (θ )dθ +e {z } W.A. ≈ 0.6427 W.A. = 1.0621 4π ωRC Z 13 4 π 5 2π | 2θ −( ωRC ) e {z dθ ' 8.494 V (5.4) } W.A. = 0.6928 Ripple e Efficienza nel caso di doppia semionda con condensatore Il valore del Ripple sarà: q 2 Ve2f f −Vmedia Vγe f f = = 0.0461 ⇒ γ% = 4.61% γ= Vmedia Vmedia Mentre il valore dell’efficienza: η= Vmedia Ve f f 2 = 0.9979 ⇒ η% = 99.79% (5.5) (5.6) 78 CAPITOLO 5. DOPPIA SEMIONDA CON CONDENSATORE 5.2 Laboratorio 5.2.1 Obiettivi 1. Visualizzazione della forma d’onda in ingresso e in uscita del raddrizzatore a doppia semionda con condensatore, ai capi della resistenza R, dato in ingresso un segnale sinusoidale di ampiezza e frequenza noti, con successivo salvataggio dei dati. 2. Calcolo del valore medio, efficace, ripple ed efficienza; tramite l’utilizzo del software Matlab. 3. Confronto tra i dati teorici e sperimentali. 5.2.2 Strumenti e materiali utilizzati • N.ro 1 Generatore di funzioni • N.ro 1 Sonda di differenziale • N.ro 1 Oscilloscopio • N.ro 1 Bread Bard • N.ro 3 cavi BNC (cavi di collegamento coassiali) • N.ro 4 DIODI 1N4148 • N.ro 1 R = 10 kΩ • Jumpers • Condensatore al tantalio C = 4.7 µF 5.2. Laboratorio 5.2.3 79 BreadBoard e Cablaggio Figura 5.11: Cirucito su breadboard del raddrizzatore a doppia semionda con condensatore Figura 5.12: Cirucito su breadboard del raddrizzatore a doppia semionda con condensatore (Esperienza) SONDA DIFFERENZIALE CH2 Figura 5.13: Cablaggio del raddrizzatore a doppia semionda con condensatore GENERATORE DI FUNZIONI OSCILLOSCOPIO 80 CAPITOLO 5. DOPPIA SEMIONDA CON CONDENSATORE 5.2. Laboratorio 5.2.4 81 Esperienza Pratica L’esperienza pratica per il raddrizzatore a doppia semionda con condensatore, si svolge come l’esperienza pratica del raddrizzatore a doppia semionda senza condensatore1 . Anche in questo caso, come già visto nella prova precedente, bisogna calibrare la forma d’onda in uscita dal raddrizzatore, dovuta alla caduta di tensione del secondo diodo. Dopodichè la prova procede come tutte le altre. Figura 5.14: Segnale in ingresso rosso, in blu è rappresentato il segnale a doppia semionda senza condensatore e in verde l’uscita a doppia semionda con condensatore 5.2.5 Valor Medio, Efficace, Ripple e Efficienza tramite l’utilizzo del Software Matlab Anche in questo caso abbiamo importato i dati salvati dall’oscilloscopio tramite Matlab, modificando opportunamente il codice abbiamo ottenuto i due grafici 5.13 (a) e (b) e i valori di tensione media, efficace di ripple e efficienza racchiusi questi nella tabella 5.1. 1 che fà riferimento alla prima esperienza 82 CAPITOLO 5. DOPPIA SEMIONDA CON CONDENSATORE 9 15 tensione di ingresso tensione raddrizzata 10 8.6 8.4 tensione [V] 5 tensione [V] tensione raddrizzata Valore Efficace Valore Medio 8.8 0 -5 8.2 8 7.8 7.6 7.4 -10 7.2 7 -15 0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03 0.035 0.04 0 0.005 0.01 0.015 0.02 0.025 0.03 0.035 0.04 tempo [s] tempo [s] (a) (b) Figura 5.15: (a) Grafico del segnale in ingresso blu e in uscita arancione (b) Grafico in uscita arancione con il valore efficace e medio di tensione Valore Teorico Sperimentale Valore Efficace [V] 8.494 8.0307 Valore Medio [V] 8.485 8.0202 Ripple [%] 4.61 5.11 Efficienza [%] 99.79 99.74 Tabella 5.1: Tabella riassuntiva dei valori teorici e pratici nel caso di un raddrizzatore monofase a doppia semionda con condensatore 5.3 Conclusioni Come si evince dal grafico in figura 5.13 (a) possiamo notare anche in questo caso una diminuzione del valore di tensione, dovuta alla caduta di tensione dei due diodi. Mentre nella tabella 5.1 sono stati messi a confronto i valori teorici con i valori ottenuti dall’esperienza pratica. 5.4. Conclusioni Generali 83 5.4 Conclusioni Generali 5.4.1 Vantaggi del raddrizzatore a singola semionda • É economico e richiede un numero ridotto di componenti per costruirlo; • É di facile costruzione e progettazione. 5.4.2 Svantaggi del raddrizzatore a singola semionda Il raddrizzatore a singola semionda ha un numero maggiore di svantaggi comparati ai vantaggi. Alcuni di questi sono: • Poiché, la potenza viene erogata soltanto durante la metà del ciclo dove la tensione alternata in ingresso è positiva, la sua potenza in uscita e la frequenza di conversione sono basse; • La potenza di uscita (continua) prodotta, non è soddisfacente per alimentare un carico generico (un telefono ad esempio). 5.4.3 Vantaggi del raddrizzatore a doppia semionda • L’efficienza di rettifica del raddrizzatore a doppia semionda è doppia rispetto a quella di un raddrizzatore a singola semionda. • L’ondulazione è più bassa e di frequenza più elevata; • Per una determinata potenza è possibile utilizzare un trasformatore di potenza di dimensioni ridotte. 5.4.4 Svantaggi del raddrizzatore a doppia semionda • Esso richiede 4 diodi; • L’uso di altri tre diodi che lavorano a due a due provoca una caduta di tensione aggiuntiva riducendo così la tensione d’uscita. 5.4.5 Vantaggi con l’aggiunta del Condensatore Con l’aggiunta del condensatore in parallelo al carico sia nel raddrizzatore a singola che a doppia semionda, si ha il vantaggio di aumentare rispettivamente la tensione efficace e media, quindi la potenza fornita dal carico. Inoltre anche il vantaggio di diminuire l’ondulazione della stessa tensione aumentando quindi l’efficienza. Valore Teorico Sperimentale Teorico Sperimentale Teorico Sperimentale Teorico Sperimentale Efficace [V] Medio [V] Ripple 5 3.1831 121 4.5211 2.8378 124.02 7.735 7.689 10.95 7.7078 7.6566 11.58 7.0711 6.3662 48.3 6.0035 5.3103 52.74 8.494 8.485 4.61 8.0307 8.0202 5.11 Tabella 5.2: Tabella riassuntiva delle 4 esperienze sui raddrizzatori DSCC DSSC SSCC SSSC Tipo di Raddrizzatore Efficienza [%] 40.6 39.40 98.81 98.68 81.1 78.24 99.79 99.74 84 CAPITOLO 5. DOPPIA SEMIONDA CON CONDENSATORE In basso possiamo notare la tabella riassuntiva dei 4 tipi di raddrizzatori con i rispettivi valori teorici e sperimentali. Capitolo 6 BJT In Congurazione ON/OFF 6.1 Teoria I transistor utilizzati come interruttori sono una delle principali applicazioni per commutare un’uscita in continua "ON" o "OFF". L’utilità di questa configurazione è quella di pilotare un generico utilizzatore (diodo LED) attraverso una tensione fornita dall’esterno. Le zone di funzionamento di un transistor sono note come: • Regione di interdizione o (cut-off ): Il BJT non conduce, le correnti di base, collettore e emettitore (IB ,IB ,IE ) sono tutte nulle o comunque molto piccole; • Regione attiva: il BJT si comporta come un amplificatore di corrente di collettore IC che è legata alla corrente di base IB e aumenta al crescere di quest’ultima; • Regione di saturazione o (saturation): il BJT si comporta come corto circuito ideale, collegato tra collettore ed emettitore; in queste condizioni la tensione VCE è molto bassa (idealmente 0) e non vale più la relazione di proporzionalità fra IB e IC siamo nella zona del grafico non lineare vedere figura 6.1. 86 CAPITOLO 6. BJT IN CONFIGURAZIONE ON/OFF IC [mA] 80 VCE = 0 IC = VRCCL Regione di Saturazione 70 60 A 50 40 Q 30 Regione di Interdizione 20 B 10 0 1 2 3 4 5 6 IB 7 8 VCE [V ] VCE(SAT ) VCE = VCC ,IC = 0 Figura 6.1: Caratteristica i-v del transistor dove si può notare la zona di interdizione, saturazione e il punto di lavoro Q, dove quest’ultimo è situato sulla parte non lineare della caratteristica che rappresenta la zona attiva (amplificazione) del transistor Nella figura si può notare la zona tratteggiata in arancione "zona di interdizione", dove il transistor funziona da interruttore aperto ed è tutta racchiusa nella parte sottostante all’ultima curva, quando IB è pari a 0. Mentre la "zona di saturazione", (tratteggiata in verde), è dove il transistor funziona da circuito chiuso ed è tutta racchiusa nella parte lineare delle curve IB . Inoltre possiamo notare la retta di carico e il punto di lavoro Q, situtato nella zona attiva del transistor, utilizzata per l’amplificazione. Per i nostri scopi, esamineremo il caso in cui il BJT si comporta come un interruttore "aperto" o "chiuso" e quindi andremo a studiare la zona di interdizione e quella di saturazione allo scopo di aprire e chiudere il circuito. Il circuito che andremo a studiare e quindi a montare successicavemtne sulla breadboard durante l’esperienza pratica, è quello mostrato in maniera semplificata in figura 6.2, dove ai capi della VCE è collegato un generatore di funzioni e in particolare selezioneremo una funzione quadra con tensione 87 6.1. Teoria tra 0 ÷ 5 V, in modo tale da permettere quando la tensione sarò 0 V di far funzionare il transistor nella zona di interdizione, mentre quando il segnale raggiunge i +5 V, faremo funnzionare il transistor nella zona di saturazione. Il segnale di uscita lo andremo a prelevare ai capi della resistenza di emettitore RE mentre il diodo LED ci darà una indicazione (accendendosi e spegnendosi) dello stato ON/OFF del BJT. +15 V D1 VLED C RB B VRB VCE E VRE RE Figura 6.2: Circuito BJT in configurazione ON/OFF per il pilotaggio del diodo D1 88 6.1.1 CAPITOLO 6. BJT IN CONFIGURAZIONE ON/OFF Zona di Interdizione Il transistor che utilizzaremo è un npn ed il comportamento tra la base e emettitore è perfettamente assimilabile a quello di un normale diodo. In effetti il BJT è internamente realizzato come un diodo figura 6.3 fra la base ed emettitore (nel caso del BJT pnp il collegamento è esattamente l’opposto): Se la giunzione BE viene polarizzata inversamente con una tensione VBE negativa o minore della tensione di soglia del transistor (0.6 ÷ 0.7 V),nel nostro caso con tensione +0 V, non c’è passaggio di corrente. In queste condizione quindi diciamo che il transistor è in zona di interdizione. Invece, quando il BJT lavora in zona di interdizione, esso non è percorso da corrente su nessuno dei suoi terminali (Base,Emettitore e Collettore). In pratica è come se fosse "spento" (STATO OFF). Si noti che la zona di interdizione dipende solo dalla tensione VBE è questa che comanda l’accensione o lo spegnimento dell’intero transistor. C C B E Vbe B ⇒ Vbe E Figura 6.3: schema semplificativo del BJT 89 6.1. Teoria +15 V D1 VLED RB T +0 V + − VRB VRE RE Figura 6.4: Schema del circuito quando la Vbe < 0.7 V cioè quando il diodo lavora nella zona di interdizione, cirucito aperto 90 CAPITOLO 6. BJT IN CONFIGURAZIONE ON/OFF 6.1.2 Zona di Saturazione Ci troviamo in queste condizioni quando la corrente di base IB è aumentata ben oltre il punto in cui la giunzione emettitore-base è polarizzata direttamente. In effetti, la corrente di base è aumentata ben oltre il punto in cui può causare un ulteriore aumento della corrente di collettore IC . In saturazione, il transistor appare come un corto circuito tra i terminali del collettore e dell’emettitore. In saturazione, si nota il seguente comportamento: • VCE ≤ VCE(SAT ) • IB > 0 e IC > 0 • VBE(SAT ) ' 0.7 V Nel seguito verranno illustrati i passaggi per il calcolo della corrente di base IB e di collettore IC per il progetto del circuito che andremo a realizzare in laboratorio, con conseguente dimensionamento delle opportune resistenze di base RB e di emettitore RE , Dal datasheet del transistor 2N39041 trovo i seguenti 3 parametri: • VCE(SAT ) = 0.2 V • IBEX > 50 nA • hFE(MIN) = 100 Dove la VCE(SAT ) è la tensione di saturazione del transistor, la IBEX è la corrente di base di CUT-OFF al di sotto delle quale il BJT è inderdetto e la hFE(MIN) è il guadagno statico di corrente, indica di quanto la corrente può essere amplificata e quindi quando il transistor funziona da amplificatore. 2 . 1 allegato C.3 trovare il valore di 80 siamo andati prima a trovare il valore di IC =3 mA e dal valore più vicino di 1 mA abbiamo trovato hFE(MIN) = 80 2 Per 91 6.1. Teoria Calcolo della corrente IB e della resistenza RB Affinchè il diodo si trovi nella zona di Saturazione quindi con VCE < VCE(SAT ) il valore della IC dev’essere mantenuto basso. Per questo motivo data la relazione (6.1) e la (6.2): IB > IC hFE IBEX > 50 nA (6.1) (6.2) Possiamo porre la IB = 40 µA. Per il calcolo della resistenza RB applicare la LTK alla maglia A, e avremo: RB = VB(MAX) −VBE 5 − 0.2 = = 120 000 Ω IB 40 · 10−6 (6.3) dal catalogo troviamo esattamente il valore della resistenza 120 000 Ω. Calcolo della corrente IC e della resistenza RE Una volta travata la IB e la RB possiamo, utilizzando la relazione (6.1), trovare il valore della corrente IC . Dove: IC < IB · hFE (6.4) IC < 40 · 10−6 · 100 < 4 mA (6.5) Sostituendo i valori avremo: Dunque scegliamo un valore di sicurezza di IC = 3 mA. Sapendo che la IB è molto piccola, possiamo suppporrre di renderla trascurabile, quindi la IC =IE . Dunque, applicando LKT delle tensioni alla maglia B, avremo che la RE sarà: RE = V −VLED −VCE(SAT ) 15 − 2 − 0.2 = = 4266.67 Ω ' 4.7 kΩ IE 3 · 10−3 (6.6) Con il valore più vicino a 4266.67 Ω che dal catalogo3 risulta 4.7 kΩ 3 allegato C.6 92 CAPITOLO 6. BJT IN CONFIGURAZIONE ON/OFF +15 V D1 VLED RB T +5 V + − VRB A VRE RE B Figura 6.5: Schema del circuito quando la Vbe > 0.7 V cioè quando il diodo lavora nella zona di saturazione, cirucito chiuso 93 6.1. Teoria 6.1.3 Modulazione PWM (Pulse Width Modulation) della tensione Risoluzione teorica del valore medio di tensione vl Z T 0 vl (t)dt vl (t) +Vdc Z T 0 Vmedia dt Vmedia ≡ v∗l t T 0 tOFF 2 tOFF 2 tON Figura 6.6: Rappresentazione grafica del segnale in ingresso al BJT ad onda quadra comparato con il segnale medio Si sceglie un intervallo di tempo T , durante il quale si vuole che il valore medio della tensione sul carico valga v∗l (valore desiderato o di riferimento per la tensione). Per limitare le oscillazioni della corrente, bisognerà scegliere un T relativamente piccolo rispetto alla costante di tempo del cicuito. La tensione sarà inizialmente pari a 0 V per un periodo di tempo tOFF 2 , poi sarà pari a +Vdc tOFF (+5 V) per tON secondi ed ancora pari a 0 V per altri 2 secondi. Risulterà: T = tON + tOFF (6.7) La tensione sarà positiva per tON secondi e negativa per tOFF secondi. Perché il valore medio della tensione sia v∗l dovrà risultare Z T 0 v∗l (t)dt = Z T 0 vl (t)dt (6.8) Con: 0 vl (t) = VM 0 0 ≤ t ≤ tOFF 2 tOFF tOFF ≤ t ≤ 2 2 + tON tOFF tOFF 2 + tON ≤ t ≤ 2 (6.9) 94 CAPITOLO 6. BJT IN CONFIGURAZIONE ON/OFF Sostituendo la 6.8 nel secondo integrale della 6.7 e risolvendo il primo integrale, avremo che: v∗l T = Z > tOFF 2 0 0dt 0 Z + tOFF 2 +tON tOFF 2 VM dt + Z *0 0dt tOFF 2 tOFF 2 +tON (6.10) Portando fuori il valore di VM avremo che: v∗l T tOFF +tON 2 tOFF tOFF = VM t = VM + tON − = VM tON tOFF 2 2 (6.11) 2 Infine: v∗ tON = l T VM (6.12) Definiamo il duty cycle4 come: dc = tON T (6.13) v∗l VM (6.14) Dunque la relazione 6.11 diventerà: dc = Nel nostro caso, per un segnale a gradino dove il valore massimo è pari a VM e il valore minimo invece è 0 avremo un duty cycle pari a: v∗l = VM ⇒ dc = 1 v∗l = 0 ⇒ dc = 0 Per la nostra esperienza di laboratorio varieremo il duty cycle e in particolare avremo: 0.2 , 0.4 , 0.5 , 0.6 , 0.8. In queste condizioni, sostituendo questi valori del duty cycle nell’espressione 6.13 avremo i seguenti valori teorici medi in ingresso e in uscita senza considerare la caduta di tensione dovuta al diodo LED e al transistor, con VM = 5 V e VM = 15 V per l’uscita: 4 Dove il duty cycle stà ad indicare la frazione di un periodo in cui un segnale o è attivo. 95 6.1. Teoria duty cycle Vmedia [V] Vmedia [V] Ingresso Uscita 0.2 1 3 0.4 2 6 0.5 2.5 7.5 0.6 3 9 0.8 4 12 Tabella 6.1: Valori medi delle tensioni in ingresso e uscita al variare del duty cycle Risoluzione teorica del valore efficace di tensione vl Z T 0 v2l (t)dt Z T vl (t) +Vdc 0 Ve2f f dt Ve f f t T 0 tOFF 2 tOFF 2 tON Figura 6.7: Rappresentazione grafica del segnale in ingresso al BJT ad onda quadra comparato il valore efficace Nel caso del valore efficace, possiamo sfrutare la relazione già utilizzata in precedenza nell’esperienza dei raddrizzatori e in particolare la prima della (2.17) che riscriviamo: s Ve f f = 1 T Z T 0 v2l (t)dt (6.15) 96 CAPITOLO 6. BJT IN CONFIGURAZIONE ON/OFF E sapendo che la v2l è data da la seguente funzione definita a tratti: 0 ≤ t ≤ tOFF 0 2 tOFF 2 2 vl (t) = VM (6.16) ≤ t ≤ tOFF 2 2 + tON tOFF tOFF 0 2 + tON ≤ t ≤ 2 La 6.16 diventerà: Ve f f s t Z OFF Z tOFF Z tOFF +tON 2 2 2 1 2 VM dt + t 0dt = 0dt + t OFF OFF +t T 0 ON 2 2 (6.17) A questo punto portiamo fuori dal secondo integrale la costante VM2 risolviamo l’integrale e eliminiamo il primo e il terzo integrale, ottenendo: Ve f f v s u tOFF +t ON uV 2 2 VM2 tOFF tOFF t M = t + tON − = tOFF T T 2 2 (6.18) 2 Dalla relazione (6.13) possiamo scrivere in conclusione: q Ve f f = VM2 dc (6.19) Come visto in precedenza per il calcolo del valor medio al variare del duty cycle per l’esperienza di laboratorio, possiamo calcolare il valore efficace della tensione d’ingresso e d’uscita con VM = 5 V per l’ingresso e VM = 15 V per l’uscita : duty cycle Ve f f [V] Ve f f [V] Ingresso Uscita 0.2 2.236 6.708 0.4 3.162 9.487 0.5 3.536 10.607 0.6 3.873 11.619 0.8 4.472 13.416 Tabella 6.2: Valori efficaci delle tensioni in ingresso e uscita al variare del duty cycle 97 6.1. Teoria 6.1.4 Ripple Per il calcolo del ripple possiamo utilizzare la relazione 2.27 già utilizzata per l’esperienza sui raddrizzatori: q 2 Ve2f f −Vmedia Vγe f f γ= = (6.20) Vmedia Vmedia Utilizzando i valori ricavati nella tabella 6.1 e 6.2, possiamo ricavare i rispettivi valori del ripple5 al variare del duty cycle dc γ 0.2 ≈2 0.4 1.225 0.5 ≈1 0.6 0.817 0.8 ≈ 0.5 Tabella 6.3: Valori del ripple al variare del duty cycle 5 in questo caso i valori di ingresso e uscita coincidono quindi avremo solo un’unico valore di ripple 98 CAPITOLO 6. BJT IN CONFIGURAZIONE ON/OFF 6.2 Laboratorio 6.2.1 Obiettivi 1. Utilizzare il transistor in configurazione ON/OFF pilotando un diodo LED con la visualizzazione degli andamenti di Vin Vout sull’oscilloscopio al variare del duty cycle: 0.2 , 0.4 , 0.5 , 0.6 , 0.8 con successivo salvataggio dei dati. 2. Calcolo tramite l’utilizzo del software Matlab del valor medio, efficace e del ripple 3. Confronto tra i dati teorici e sperimentali. 6.2.2 Strumenti e materiali utilizzati • N.1 Transistor bipolare NPN 2N3904 Figura 6.8: Transistor NPN 2N3904 • N.1 Resistenza RC =4.7 kΩ • N.1 Resistenza RB =120 kΩ • N.1 Diodo LED Verde In elettronica il LED (sigla inglese di Light Emitting Diode) o diodo a emissione di luce, è un dispositivo optoelettronico che sfrutta la capacità di alcuni materiali semiconduttori di produrre fotoni attraverso un fenomeno di emissione spontanea quando attraversati da una corrente elettrica. Il materiale semiconduttore presenta due zone drogate differentemente in modo da avere portatori di carica opposta, elettroni e lacune, i quali secondo i principi di funzionamento del diodo a giunzione si ricombinano emettendo energia sotto forma di fotoni. N.B. per il diodo LED abbiamo due diverse lunghezze di gamba,la più corta è il catodo mentre la più lunga è l’anodo. Tenere a mente questa nota quando si andrà a mondare il circuito sulla breadboard 99 6.2. Laboratorio Figura 6.9: Diodo LED Verde • N.1 Bread Board • N.1 Alimentazione da banco [+15 V] Figura 6.10: Alimentatore da banco (+15 V) • N.1 Generatore di Funzione [Segnale onda quadra 0 ÷ 5 V] • N.1 Oscilloscopio • N.4 Cavi BNC 100 6.2.3 CAPITOLO 6. BJT IN CONFIGURAZIONE ON/OFF Breadboard e Cablaggio Figura 6.11: Circu ito su breadboard del BJT in configurazione ON/OFF SONDA DIFFERENZIALE OSCILLOSCOPIO Figura 6.12: Cablaggio del circuito BJT in configurazione ON/OFF GENERATORE DI FUNZIONI ALIMENTATORE 6.2. Laboratorio 101 102 CAPITOLO 6. BJT IN CONFIGURAZIONE ON/OFF 6.2.4 Esperienza Pratica Anche in questo caso come nei casi studiati in precedenza per i raddrizzatori, prima di alimentare la breadboard, una volta effettuato il cablaggio e il montaggio del circuito sulla breadboard, abbiamo verificato che fosse impostato sul generatore di funzioni il nostro segnale in ingresso che alimenta il circuito, e in particolare il segnale periodico ad onda quadra. Quindi sono stati effetuati i seguenti 3 passaggi: Abbiamo impostato sul generatore di funzioni i seguenti parametri: • impostato il segnale ad onda quadra • impostato il valore di picco +5 V e minimo 0 V • impostato la frequenza 1 Hz • impostato il valore del duty cycle Come prima esperienza abbiamo impostato il valore del duty cycle pari a 0.2 e una volta fatto ciò abbiamo verificato sull’oscilloscopio la corretta forma d’onda del segnale di ingresso dell’alimentazione del transistor, regolando il segnale di ingresso come fatto nell’esperienza del raddrizzatore. Una volta aver regolato il segnale di ingresso sull’oscilloscopio, abbiamo alimentato il circuito collegando il generatore di funzioni alla breadboard a con un secondo cavo BCN il canale CH2 all’oscilloscopio. Dopodichè abbiamo proceduto nel salvataggio del file "WA000001.CSV" e rinominato "1.CSV" tramite il tasto SAVE dnel riquadro MENU. Dopodichè tramite il pulsante OUTPUT ON/OFF presente sull’alimentatore, potevamo attaccare/staccare l’alimentazione al nostro transistor, questo per permetterci staccare l’alimentazione e poter cambiare il valore del duty cycle. Una volta impostato il nuovo valore premento nuovamente il pulsante OUTPUT ON/OFF ritornava l’alimentazione al circuito, visualizzando sull’oscilloscopio la nuova forma d’onda e andando nuovamente a salvare i dati. Questa operazione è stata eseguita per tutti i valori del duty cycle da 0.2 a 0.8. 6.2.5 Valor Medio, Efficace e Ripple tramite l’utilizzo del Software Matlab Una volta salvato i dati con i diversi valori del duty cycle, abbiamo importato i dati in Matlab, scrivendo uno script tale da elaborare i dati e ricavare i valori medi effici e il valore del ripple in ingresso e in uscita, con conseguente plot dei grafici. In appendice è riportato lo script N.5 del BJT. Lo script è capace di elaborare i dati per i differenti duty cyle, ma con l’accortezza di togliere i commenti e commentare le righe che non sevono. Ad esempio le 5 esperienze 103 6.2. Laboratorio sono tutte segnate con i vari numeri da (1) a (5). Facendo così è possibile ottenere le varie figure riportate di seguito: 20 tensione di ingresso tensione media tensione uscita tensione efficace tensione [V] 15 10 5 0 -5 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 2.2 2.4 2.6 2.8 tempo [s] Figura 6.13: Rappresentazione grafica della tensione di ingresso (blu) e uscita (arancione) con un duty cycle 0.2 20 tensione di ingresso tensione media tensione uscita tensione efficace tensione [V] 15 10 5 0 -5 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 2.2 2.4 2.6 tempo [s] Figura 6.14: Rappresentazione grafica della tensione di ingresso (blu) e uscita (arancione) con un duty cycle 0.4 104 CAPITOLO 6. BJT IN CONFIGURAZIONE ON/OFF 20 tensione di ingresso tensione media tensione uscita tensione efficace tensione [V] 15 10 5 0 -5 0 0.25 0.5 0.75 1 1.25 1.5 1.75 2 2.25 2.5 tempo [s] Figura 6.15: Rappresentazione grafica della tensione di ingresso (blu) e uscita (arancione) con un duty cycle 0.5 20 tensione di ingresso tensione media tensione uscita tensione efficace tensione [V] 15 10 5 0 -5 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 2.2 2.4 tempo [s] Figura 6.16: Rappresentazione grafica della tensione di ingresso (blu) e uscita (arancione) con un duty cycle 0.6 105 6.2. Laboratorio 20 tensione di ingresso tensione media tensione uscita tensione efficace tensione [V] 15 10 5 0 -5 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 2.2 tempo [s] Figura 6.17: Rappresentazione grafica della tensione di ingresso (blu) e uscita (arancione) con un duty cycle 0.8 106 CAPITOLO 6. BJT IN CONFIGURAZIONE ON/OFF 6.3 Conclusioni Una volta elaborato i dati con l’utilizzo del software Matlab, abbiamo racchiuso in due tabelle i dati teorici e sperimentali dei valori medi efficaci e del ripple in ingresso (+5 V) e in uscita (+15 V) notando come per le precendenti esperienze fatte sui raddrizzatori, come i valori di tensione massima non corrispondono ai valori teorici, questo dovuto sia alla caduta di tensione del diodo LED VLED che alla caduta di tensione necessaria ad alimentare il transistor, più eventuali altri perdite. Ma nonostante ciò i dati teorici e sperimentali si possono ritenere confrontabili. Duty Cycle Valore Medio [V] Efficace [V] Ripple Teorico 1 2.236 ≈2 Sperimentale 0.7325 1.6350 2.0089 Teorico 2 3.162 1.225 Sperimentale 1.4685 2.3218 1.2277 Teorico 2.5 3.536 ≈1 Sperimentale 1.8248 2.5822 1.0026 Teorico 3 3.873 0.817 Sperimentale 2.1888 2.8278 0.8188 Teorico 4 4.472 ≈ 0.5 Sperimentale 2.9195 3.2679 0.5026 0.2 0.4 0.5 0.6 0.8 Tabella 6.4: Confronto tra i valori teorici e sperimentali della tensione di ingresso (+5 V) al variare del duty cycle 107 6.3. Conclusioni Duty Cycle Valore Medio [V] Efficace [V] Ripple Teorico 3 6.708 ≈2 Sperimentale 2.5597 5.6768 2.0089 Teorico 6 9.487 1.225 Sperimentale 5.0887 8.0575 1.2277 Teorico 7.5 10.607 ≈1 Sperimentale 6.3514 8.9939 1.0026 Teorico 9 11.619 0.817 Sperimentale 7.6215 9.8504 0.8188 Teorico 12 13.416 ≈ 0.5 Sperimentale 10.1495 11.3591 0.5026 0.2 0.4 0.5 0.6 0.8 Tabella 6.5: Confronto tra i valori teorici e sperimentali della tensione di ingresso (+15 V) al variare del duty cycle 108 CAPITOLO 6. BJT IN CONFIGURAZIONE ON/OFF Appendici Appendici A Risoluzione dell'equazione differenziale circuito RC-parallelo A.1 Introduzione In questa appendice illustreremo due metodi differenti per risolvere l’equazione differenziale del circuito A.1. ii a c il + vi − A vl R ic C O Figura A.1: Rappresentazione del circuito RC-parallelo nel periodo ti tempo successivo a ωt = π2 Nell’istante di tempo t2 quando ωt = π2 , la vi (t) raggiunge il valore massimo VM . La maglia A è un circuito aperto quindi la corrente ii (t) = 0, imponiamo un t∗ = 0, l’istante di tempo di partenza, cioè quando si apre il circuito con la nostra condizione iniziale vi (t∗ ) = vl (t∗ ) = VM . Riscriviamo l’equazione differenziale 3.5 dvl (t) vl (t) + =0 dt RC (A.1) 112 APPENDICE A. RISOLUZIONE EQ. DIFFERENZIALE A.2 Risoluzione dell'equazione dierenziale del primo ordine: Metodo analitico Dalla A.1 abbiamo che: dvl (t) vl (t) dvl (t) 1 =− ⇒ = − dt dt RC vl (t) RC (A.2) Ricordando che τ = RC e integrando ambo i membri la (A.2) diventa: dt dvl (t) =− ⇒ vl (t) RC dvl (t) 1 =− dt vl (t) RC Z Z (A.3) Ricordando dagli integrali notevoli: dx = ln |x| +C x Z 1 costanti. Con C e RC Otteniamo: ln|vl (t)| +C1 = − 1 1 t +C2 ⇒ ln|vl (t)| = − t +C3 RC RC (A.4) dove C3 = C2 −C1 1 1 ln |vl (t)| = e(− RC t+C3 ) eln|vl (t)| = e(− RC t+C3 ) ⇒ e (A.5) Applicando la proprietà della somma degli esponenziali in cui ea+b = ea · eb e sapendo che vl (t) è sempre positivo, allora possiamo togliere il simbolo del modulo. 1 vl (t) = eC3 · e− RC t (A.6) A questo punto non ci rimane che trovare la eC3 sapendo che la nostra condizione iniziale è vl (t∗ ) = Vm quando t∗ = 0, Dunque: C3 1 * 1 − RC 0 vl (0) = e · e ⇒ vl (0) = eC3 = VM (A.7) Ottendo infine la soluzione dell’equazione differenziale del primo ordine: 1 vl (t) = VM e− RC t (A.8) Introduciamo quella che viene definita costante di tempo τ=RC che è pari al prodotto tra la resistenza R e la capacità del condensatore C. Questa costante caratterizza il periodo di tempo necessario per la carica (o la scarica) di un condensatore. 113 A.2. Metodo Analitico Più precisamente si può affermare che dopo un tempo t ' 4τ il condensatore si può considerare carico perché sono stati esauriti i fenomeni transitori della fase di carica. vC (t) vC (t) = q(t) C t = VM (1 − e− τ ) VM 0 τ 2τ 3τ t 4τ Figura A.2: Rappresentazione grafica della carica di un condensatore, notando come per un tempo t ' 4τ il transitorio di carica si può ritenere concluso vC (t) vC (t) = q(t) C t = VM e− τ VM 0 τ 2τ 3τ 4τ t Figura A.3: Rappresentazione grafica della scarica di un condensatore, notando come per un tempo t ' 4τ il transitorio di scarica si può ritenere concluso 114 APPENDICE A. RISOLUZIONE EQ. DIFFERENZIALE A.3 Risoluzione dell'equazione dierenziale del primo ordine: Metodo trasformata di Laplace Prendendo sempre in considerazione il circuito in figura A.1 e l’equazione differenziale A.1, possiamo risolvere questa utilizzando il metodo della Trasformata di Laplace che associa ad una funzione di variabile reale una funzione di variabile complessa s ∈ C. Questo metodo viene utilizzato per eliminare in un primo momento la dipendenza dal tempo, trasformando l’equazione differenziale nel dominio del tempo, in una equazione algebrica nel dominio complesso. Dopodichè utilizzando l’antitrasformata di Laplace, ritorneremo nel dominio del tempo. Ricordando la proprietà di derivazione secondo Laplace: L { f 0 (t)} = sL { f (t)} − f (0− ) (A.9) con f (0− condizione iniziale dove nel nostro caso vale VM . Trasformando secondo Laplace, l’equazione differenziale A.1 diviene: 1 vl (s) = 0 (A.10) RC Con qualche semplice passaggio algebrico e ricordando che τ = RC, otteniamo: 1 1 svl (s) + vl (s) = VM ⇒ vl (s) s + = VM (A.11) τ τ svl (s) −VM + Possiamo rappresentare questa espressione attraverso il seguente schema a blocchi: VM 1 s+ τ1 vl (s) Figura A.4: Schema a blocchi della scarica di un condensatore in un circuito raddrizzatore monofase a singola semionda Antitrasformando la F(s) nel dominio del tempo f (t) otteniamo: ) ( t 1 L −1 {F(s)} = L −1 = e− τ (A.12) 1 s+ τ 115 A.3. Metodo Laplace Dunque durante la scarica del condensatore la tensione sul carico sarà data da: t vl (t) = VM e− τ (A.13) Come dimostrato precedentemente con il metodo analitico, questa espressione coincide con la relazione A.8. 116 APPENDICE A. RISOLUZIONE EQ. DIFFERENZIALE Appendici B Codici Matlab B.1 Esperienza N.1/2/3/4 Script Principale 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 % %%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%% % ESPERIENZA DI LABORATORIO N .1 -2 -3 -4 % % % % RADDRIZZATORI A SINGOLA E DOPPIA % % SEMIONDA CON E SENZA CONDENSATORI % % % % Script Principale % % %%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%% % % INIZIALIZZAZIONE clc ; clear all ; close all ; % % IMPORTA DATI DA FILE CSV % SFCH1 /2 rappresentano i fattori di scala dei segnali dovuti all ' impostazione % dei volt per divisione dell ' oscilloscopio % In questo caso è presente il file ' Singolaconcondensatore . CSV ' ma per gli % altri grafici basta commentare quella che non si utilizza togliere il commento sulla riga desiderata , dopodichè far partire lo script . filename = ' Singolasenzacondensatore . CSV '; SFCH1 =1; SFCH2 =1; % dati prova raddrizzatore senza condensatore % filename = ' Singolaconcondensatore . CSV '; SFCH1 =1; SFCH2 =1; % dati prova raddrizzatore senza condensatore % filename = ' Doppiasenzacondensatore . CSV '; SFCH1 =1; SFCH2 =1; % dati prova raddrizzatore senza condensatore % filename = ' Doppiaconcondensatore . CSV '; SFCH1 =1; SFCH2 =1; % dati prova raddrizzatore senza condensatore delimiter = ' , '; startRow = 3; % % Formato di ogni linea del testo : % colonna1 : double (% f ) Tempo 118 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 APPENDICE B. CODICI MATLAB % colonna2 : double (% f ) CH1 ( Segnale Ingresso ) % colonna3 : double (% f ) CH2 ( Segnale Uscita ) formatSpec = '% f % f % f %[^\ n \ r ] '; % % Apre il file di testo . fileID = fopen ( filename , 'r ') ; % % Legge le colonne dei dati in accordo con il formato specificato . dataArray = textscan ( fileID , formatSpec , ' Delimiter ' , delimiter , ' TextType ' , ' string ' , ' EmptyValue ' , NaN , ' HeaderLines ' , startRow -1 , ' ReturnOnError ' , false , ' EndOfLine ' , '\ r \ n ') ; % % Chiusura del file di testo . fclose ( fileID ) ; % % Crea una tabella con i dati letti dal file ". csv " Data_1 = table ( dataArray {1: end -1} , ' VariableNames ' , { ' Source ' , ' CH1 ' , ' CH2 ' }) ; % % Cancella variabili temporanee clearvars filename delimiter startRow formatSpec fileID dataArray ans ; % % Converto i dati da " tabella " a " vettore " % Attenzione , bisogna applicare un fattore di scala se le sonde % dell ' oscilloscopio non erano tutte settate su 1 Volt / divisione . Questa % informazione è nella casella B4 del file csv . Per esempio nel file % WA000001 . CSV il canale 1 è acquisito con 5 V / div , quindi tali dati devono % essere divisi per 5 alla riga 46. Nel file WA000002 . CSV questa divisione % non serve perché entrambi i canali sono acquisiti con 1 V / div . time = table2array ( Data_1 (: ,1) ) +0.00025; % Estragggo vettore asse dei tempi % il 0.00025 è per spostare i grafici e allinearli il più possibile con l ' origine (0 ,0) Vin = table2array ( Data_1 (: ,2) ) ./ SFCH2 ; % Estraggo vettore della tensione di ingresso Vout = table2array ( Data_1 (: ,3) ) ; % Estraggo vettore della tensione di uscita % ATTENZIONE : nel nostro caso non c ' è bisogno del ' offset alla Vout perché % la Vout è perfettamente sull ' asse 0 , mentre se ci fosse stato un offset % allora avremmo proceduto come di seguito . % Vout = table2array ( Data_1 (: ,3) ) +0.2; % sommo 0.2 V alla riga precedente perché nei dati sperimentali il segnale % di uscita ha un offset negativo ( quando i diodi non conducono la tensione % deve essere nulla . % % CALCOLO MEDIA wsin =50*2* pi ; % pulsazione della sinusoide Tsin =1/ wsin *2* pi ; % periodo della sinusoide Tc = time (2) - time (1) ; % calcolo il tempo di campionamento come differenza di % due campioni consecutivi del vettore tempo fc =1/ Tc ; % frequenza di campionamento samples = round ( Tsin / Tc ) ; % numero di campioni per periodo B.1. Esperienza N.1/2/3/4 Script Principale 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 119 Vin_media = media ( Vin , samples ) ; % calcolo il valore medio della tensione di ingresso Vout_media = media ( Vout , samples ) ; % calcolo il valore medio della tensione di uscita % % CALCOLO VALORE EFFICACE Vin_eff = efficace ( Vin , samples , Tc , Tsin ) ; % calcolo il valore efficace della tensione di ingresso Vout_eff = efficace ( Vout , samples , Tc , Tsin ) ; % calcolo il valore efficace della tensione di uscita % % CALCOLO DEL RIPPLE ( gamma ) V_gamma_eff = sqrt ( Vout_eff ^2 - Vout_media ^2) ; gamma = V_gamma_eff / Vout_media ; % % CALCOLO DELL ' EFFICIENZA ( eta ) R =10000; % Valore della Resistenza P_media_cc = Vout_media ^2/ R ; P_media_ac = Vout_eff ^2/ R ; eta = P_media_cc / P_media_ac ; % % Grafici con valore in ingresso e in uscita dal raddrizzatore figure (1) plot ( time , Vin , time , Vout , ' linewidth ' ,2) xlabel ( ' tempo [ s ] ') ylabel ( ' tensione [ V ] ') legend ( ' tensione di ingresso ', ' tensione raddrizzata ') axis ([0 2* Tsin -15 15]) , grid on print - depsc plot1 . eps % salvare il grafico in formato ". eps " % % Grafico Uscita con Valore Medio e Efficace figure (2) a = plot ( time , Vout , ' color ' , ' [0.8500 0.3250 0.0980] '); hold on b = plot ([0 ,0.04] , Vout_eff *[1 1] , 'r ') ; hold on c = plot ([0 ,0.04] , Vout_media *[1 1] , 'b ') ; xlabel ( ' tempo [ s ] ') ylabel ( ' tensione [ V ] ') legend ( ' tensione raddrizzata ' , ' Valore Efficace ' , ' Valore Medio ') axis ([0 2* Tsin 0 10]) ; % caso senza condensatore % axis ([0 2* Tsin 0 10]) ; % caso singola con condensatore % axis ([0 2* Tsin 0 10]) ; % caso doppia con condensatore grid on print - depsc plot2 . eps % Salvare i plot Figure (1) e Figure (2) in formato ". eps " % plot ( figure (1) ) % print - deps epsFig 120 APPENDICE B. CODICI MATLAB B.2 Funzione Ecace 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 % % questo script calcola il valore efficace di una forma d ' onda periodica % % vin di periodo Tsin i cui dati sono campionati con tempo di campionamento % % Tc . si indica con samples il numero di campioni sui quali calcolare il % % valore efficace ( devo considerare uno o più periodi della forma d ' onda ) %% function out = efficace ( vin , samples , Tc , Tsin ) vsum =0; for i =1: samples % approssimo l ' integrale con la somma dei campioni per il tempo di % campionamento vsum = vsum + vin ( i ) ^2* Tc ; end out = sqrt ( vsum / Tsin ) ; end B.3. Funzione Media 121 B.3 Funzione Media 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 % % questo script calcola il valore medio di una forma d ' onda periodica % % vin . si indica con samples il numero di campioni sui quali calcolare il % % valore medio ( devo considerare uno o più periodi della forma d ' onda ) %% function out = media ( vin , samples ) vsum =0; for i =1: samples vsum = vsum + vin ( i ) ; % calcolo la somma dei campioni end out = vsum / samples ; % divido per il numero di campioni end 122 APPENDICE B. CODICI MATLAB B.4 Esperienza N.5 Script Principale 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 % %%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%% % ESPERIENZA DI LABORATORIO N .5 % % % % BJT IN CONFIGURAZIONE ON / OFF % % % % Script Principale % % Creato da : Leonardo Lonardelli % % %%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%% % % INIZIALIZZAZIONE clc ; clear all ; close all ; % % IMPORTA DATI DA FILE CSV % SFCH1 /2 rappresentano i fattori di scala dei segnali dovuti all ' impostazione % dei volt per divisione dell ' oscilloscopio % In questo caso è presente il file ' Singolaconcondensatore . CSV ' ma per gli % altri grafici basta commentare quella che non si utilizza togliere il commento sulla riga desiderata , dopodichè far partire lo script . % filename = '1. CSV '; SFCH1 =1; SFCH2 =1; % prima prova BJT dc = 0.2 (1) % filename = '2. CSV '; SFCH1 =1; SFCH2 =1; % seconda prova BJT dc = 0.4 (2) % filename = '3. CSV '; SFCH1 =1; SFCH2 =1; % terza prova BJT dc = 0.5 (3) % filename = '4. CSV '; SFCH1 =1; SFCH2 =1; % quarta prova BJT dc = 0.6 (4) filename = ' 5. CSV '; SFCH1 =1; SFCH2 =1; % quinta prova BJT dc = 0.8 (5) delimiter = ' , '; startRow = 3; % % Formato di ogni linea del testo : % colonna1 : double (% f ) Tempo % colonna2 : double (% f ) CH1 ( Segnale Ingresso ) % colonna3 : double (% f ) CH2 ( Segnale Uscita ) formatSpec = '% f % f % f %[^\ n \ r ] '; % % Apre il file di testo . fileID = fopen ( filename , 'r ') ; % % Legge le colonne dei dati in accordo con il formato specificato . dataArray = textscan ( fileID , formatSpec , ' Delimiter ' , delimiter , ' TextType ' , ' string ' , ' EmptyValue ' , NaN , ' HeaderLines ' , startRow -1 , ' ReturnOnError ' , false , ' EndOfLine ' , '\ r \ n ') ; % % Chiusura del file di testo . fclose ( fileID ) ; % % Crea una tabella con i dati letti dal file ". csv " B.4. Esperienza N.5 Script Principale 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 123 Data_1 = table ( dataArray {1: end -1} , ' VariableNames ' , { ' Source ' , ' CH1 ' , ' CH2 ' }) ; % % Cancella variabili temporanee clearvars filename delimiter startRow formatSpec fileID dataArray ans ; % % Converto i dati da " tabella " a " vettore " % Attenzione , bisogna applicare un fattore di scala se le sonde % dell ' oscilloscopio non erano tutte settate su 1 Volt / divisione . Questa % informazione è nella casella B4 del file csv . Per esempio nel file % WA000001 . CSV il canale 1 è acquisito con 5 V / div , quindi tali dati devono % essere divisi per 5 alla riga 46. Nel file WA000002 . CSV questa divisione % non serve perché entrambi i canali sono acquisiti con 1 V / div . % è per spostare i grafici e allinearli il più possibile con l ' origine (0 ,0) 59 60 61 62 63 64 65 % time = table2array ( Data_1 (: ,1) ) +1.5581;% prima prova dc = 0.2 (1) % time = table2array ( Data_1 (: ,1) ) +1.932599875; % seconda prova dc = 0.4 (2) % time = table2array ( Data_1 (: ,1) ) +0.977; % terza prova dc = 0.5 (3) % time = table2array ( Data_1 (: ,1) ) +2.0897; % quarta prova dc = 0.6 (4) time = table2array ( Data_1 (: ,1) ) +1.6875; % quinta prova dc = 0.8 (5) 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 Vin = table2array ( Data_1 (: ,2) ) -0.2./ SFCH1 ; % Estraggo vettore della tensione di ingresso -0.2 serve a portare il grafico a 0 V Vout = table2array ( Data_1 (: ,3) ) ./ SFCH2 ; % Estraggo vettore della tensione di uscita % ATTENZIONE : nel nostro caso non c ' è bisogno del ' offset alla Vout perché % la Vout è perfettamente sull ' asse 0 , mentre se ci fosse stato un offset % allora avremmo proceduto come di seguito . % Vout = table2array ( Data_1 (: ,3) ) +0.2; % sommo 0.2 V alla riga precedente perché nei dati sperimentali il segnale % di uscita ha un offset negativo ( quando i diodi non conducono la tensione % deve essere nulla . % % Nuovo vettore tempo per il nostro periodo j =1; for i = 1: length ( time ) % cambiare il valore della condizione if in tutte le (!) : % 1 prova dc = 0.2: if i >= 6922 && i <= 34915 (1) % 2 prova dc = 0.4: if i >= 3177 && i <= 29173 (2) % 3 prova dc = 0.5: if i >= 12726 && i <= 37725 (3) % 4 prova dc = 0.6: if i >= 1606 && i <= 25608 (4) % 5 prova dc = 0.8: if i >= 5628 && i <= 27640 (5) if i >= 5628 && i <= 27640 % (!) time_nuovo (j ,1) = [ time ( i ) ]; j = j +1; end 124 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 APPENDICE B. CODICI MATLAB end % % Nuovo vettore Vin per il nostro periodo e =1; for i = 1: length ( Vin ) if i >= 5628 && i <= 27640 % (!) Vin_nuovo (e ,1) = [ Vin ( i ) ]; e = e +1; end end % % Nuovo vettore Vout per il nostro periodo k =1; for i = 1: length ( time ) if i >= 5628 && i <= 27640 % (!) Vout_nuovo (k ,1) = [ Vout ( i ) ]; k = k +1; end end % % CALCOLO MEDIA % La frequenza impostata per la prova di laboratorio è pari a 1 Hz quindi % il periodo sarà 1 s T = 1; % periodo T da t_off /2 a t_off /2 Tc = time (2) - time (1) ; % calcolo il tempo di campionamento come differenza di % due campioni consecutivi del vettore tempo fc =1/ Tc ; % frequenza di campionamento samples = round ( T / Tc ) ; % numero di campioni per periodo Vin_media = media ( Vin_nuovo , samples ) ; % calcolo il valore medio della tensione di ingresso Vout_media = media ( Vout_nuovo , samples ) ; % calcolo il valore medio della tensione di uscita % % CALCOLO VALORE EFFICACE Vin_eff = efficace ( Vin_nuovo , samples , Tc , T ) ; % calcolo il valore efficace della tensione di ingresso Vout_eff = efficace ( Vout_nuovo , samples , Tc , T ) ; % calcolo il valore efficace della tensione di uscita % % CALCOLO DEL RIPPLE ( gamma ) V_gamma_eff = sqrt ( Vout_eff ^2 - Vout_media ^2) ; gamma = V_gamma_eff / Vout_media ; % % Grafici con valore in ingresso e in uscita dal raddrizzatore figure (1) plot ( time_nuovo , Vin_nuovo , time_nuovo , Vout_nuovo , ' linewidth ' ,2) hold on % b = plot ([0 ,2.8* T ] , Vout_media *[1 1] , 'r ') ; % solo per dc = 0.2 (1) % b = plot ([0 ,2.6* T ] , Vout_media *[1 1] , 'r ') ; % solo per dc = 0.4 (2) % b = plot ([0 ,2.5* T ] , Vout_media *[1 1] , 'r ') ; % solo per dc = 0.5 (3) % b = plot ([0 ,2.4* T ] , Vout_media *[1 1] , 'r ') ; % solo per dc = 0.6 (4) b = plot ([0 ,2.2* T ] , Vout_media *[1 1] , 'r ') ; % solo per dc = 0.8 (5) hold on % c = plot ([0 ,2.8* T ] , Vout_eff *[1 1] , 'b ') ; % solo per dc = 0.2 (1) % c = plot ([0 ,2.6* T ] , Vout_eff *[1 1] , 'b ') ; % solo per dc = 0.4 (2) B.4. Esperienza N.5 Script Principale 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 125 % c = plot ([0 ,2.5* T ] , Vout_eff *[1 1] , 'b ') ; % solo per dc = 0.5 (3) % c = plot ([0 ,2.4* T ] , Vout_eff *[1 1] , 'b ') ; % solo per dc = 0.6 (4) c = plot ([0 ,2.2* T ] , Vout_eff *[1 1] , 'b ') ; % solo per dc = 0.8 (5) xlabel ( ' tempo [ s ] ') ylabel ( ' tensione [ V ] ') legend ({ ' tensione di ingresso ' , ' tensione uscita ', ' tensione media ' , ' tensione efficace '} , ' Orientation ' , ' horizontal ' , ' NumColumns ' ,2) % axis ([0 2.8* T -5 20]) , grid on % solo per dc = 0.2 (1) % xticks ([0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 2.2 2.4 2.6 2.8]) % solo per dc = 0.2 (1) % axis ([0 2.6* T -5 20]) , grid on % solo per dc = 0.4 (2) % xticks ([0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 2.2 2.4 2.6]) % solo per dc = 0.4 (2) % axis ([0 2.5* T -5 20]) , grid on % solo per dc = 0.5 (3) % xticks ([0 0.25 0.5 0.75 1 1.25 1.5 1.75 2 2.25 2.5]) % solo per dc = 0.5 (3) % axis ([0 2.4* T -5 20]) , grid on % solo per dc = 0.6 (4) % xticks ([0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 2.2 2.4]) % solo per dc = 0.6 (4) axis ([0 2.2* T -5 20]) , grid on % solo per dc = 0.8 (5) xticks ([0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 2.2]) % solo per dc = 0.8 (5) print - depsc plot1 . eps % salvare il grafico in formato ". eps " 126 APPENDICE B. CODICI MATLAB Appendici C Datasheet 128 APPENDICE C. DATASHEET C.1 Diodo 1N/FDLL 914/A/B / 916/A/B / 4148 / 4448 Small Signal Diode Cathode Band SOD-80 COLOR BAND MARKING DEVICE FDLL914 FDLL914A FDLL914B FDLL4148 FDLL4448 SOD80 LL-34 DO-35 Cathode is denoted with a black band THE PLACEMENT OF THE EXPANSION GAP HAS NO RELATIONSHIP TO THE LOCATION OF THE CATHODE TERMINAL 1ST BAND BLACK BLACK BLACK BLACK BLACK -1st band denotes cathode terminal and has wider width Ordering Information Part Number Marking Package 1N914 914 DO-204AH (DO-35) Packing Method Bulk 1N914_T50A 914 DO-204AH (DO-35) Ammo 1N914TR 914 DO-204AH (DO-35) Tape and Reel 1N914ATR 914A DO-204AH (DO-35) Tape and Reel 1N914B 914B DO-204AH (DO-35) Bulk 1N914BTR 914B DO-204AH (DO-35) Tape and Reel 1N916 916 DO-204AH (DO-35) Bulk 1N916A 916A DO-204AH (DO-35) Bulk 1N916B 916B DO-204AH (DO-35) Bulk 1N4148 4148 DO-204AH (DO-35) Bulk 1N4148TA 4148 DO-204AH (DO-35) Ammo 1N4148_T26A 4148 DO-204AH (DO-35) Ammo 1N4148_T50A 4148 DO-204AH (DO-35) Ammo 1N4148TR 4148 DO-204AH (DO-35) Tape and Reel 1N4148_T50R 4148 DO-204AH (DO-35) Tape and Reel 1N4448 4448 DO-204AH (DO-35) Bulk 1N4448TR 4448 DO-204AH (DO-35) Tape and Reel FDLL914 Black SOD-80 Tape and Reel FDLL914A Black SOD-80 Tape and Reel FDLL914B Black SOD-80 Tape and Reel FDLL4148 Black SOD-80 Tape and Reel FDLL4148_D87Z Black SOD-80 Tape and Reel FDLL4448 Black SOD-80 Tape and Reel FDLL4448_D87Z Black SOD-80 Tape and Reel © 2002 Fairchild Semiconductor Corporation 1N/FDLL 914/A/B / 916/A/B / 4148 / 4448 Rev. 2.8 www.fairchildsemi.com 1N/FDLL 914/A/B / 916/A/B / 4148 / 4448 — Small Signal Diode June 2015 129 C.1. Diodo Stresses exceeding the absolute maximum ratings may damage the device. The device may not function or be operable above the recommended operating conditions and stressing the parts to these levels is not recommended. In addition, extended exposure to stresses above the recommended operating conditions may affect device reliability. The absolute maximum ratings are stress ratings only. Values are at TA = 25°C unless otherwise noted. Symbol VRRM Parameter Value Unit Maximum Repetitive Reverse Voltage 100 V IO Average Rectified Forward Current 200 mA IF DC Forward Current 300 mA If Recurrent Peak Forward Current 400 mA Pulse Width = 1.0 s 1.0 A Pulse Width = 1.0 μs 4.0 A IFSM Non-repetitive Peak Forward Surge Current TSTG Storage Temperature Range -65 to +200 °C Operating Junction Temperature Range -55 to +175 °C TJ Note: 1. These ratings are limiting values above which the serviceability of the diode may be impaired. Thermal Characteristics Symbol PD RθJA Max. Parameter 1N/FDLL 914/A/B / 916/A/B / 4148 / 4448 Unit Power Dissipation 500 mW Thermal Resistance, Junction-to-Ambient 300 °C/W Electrical Characteristics(2) Values are at TA = 25°C unless otherwise noted. Symbol VR VF Parameter Forward Voltage Conditions Max. Unit 100 IR= 5.0 μA 75 914B / 4448 IF= 5.0 mA 0.62 0.72 916B IF= 5.0 mA 0.63 0.73 V 914 / 916 / 4148 IF= 10 mA 1.0 V 914A / 916A IF= 20 mA 1.0 V 916B IF= 20 mA 1.0 V 914B / 4448 IF= 100 mA 1.0 V 0.025 μA VR= 20 V IR Min. IR= 100 μA Breakdown Voltage V V V VR= 20 V, TA= 150°C 50 μA VR= 75 V 5.0 μA 916/916A/916B/4448 VR = 0, f = 1.0 MHz 2.0 pF 914/914A/914B/4148 VR = 0, f = 1.0 MHz 4.0 pF 4.0 ns Reverse Leakage CT Total Capacitance trr Reverse Recovery Time IF = 10 mA, VR = 6.0 V (600 mA) Irr = 1.0 mA, RL = 100 Ω Note: 2. Non-recurrent square wave PW= 8.3 ms. © 2002 Fairchild Semiconductor Corporation 1N/FDLL 914/A/B / 916/A/B / 4148 / 4448 Rev. 2.8 www.fairchildsemi.com 2 1N/FDLL 914/A/B / 916/A/B / 4148 / 4448 — Small Signal Diode Absolute Maximum Ratings(1) 130 APPENDICE C. DATASHEET C.2 Condensatore TANTALUM DIPPED / RADIAL — POLAR PERFORMANCE CHARACTERISTICS • CAPACITANCE TOLERANCE: Available in standard EIA nominal values with ±20% and ±10% standard. • DISSIPATION FACTOR: Maximum DF limits are shown in corresponding series part number listings. See Application Notes Section, page 76 for additional information. • DC LEAKAGE CURRENT: Maximum leakage values at 25° are shown in part number listings, pages 63-65, 67, 68 and 70. See Application Notes Section, pages 76 & 77 for additional information. • RATED VOLTAGE; WORKING VOLTAGE; SURGE VOLTAGE; REVERSE VOLTAGE: See Application Notes Section, pages 76 & 77 for description. • IMPEDANCE and ESR: See Application Notes Section, page 77 & 78 for description. Reference ESR values are shown in table below. Commercial T35X/T36X/T39X ESR (OHMS) at 100 kHz @ +25°C (The ESR values provided below are for reference only. No warranty, as stated on page 3 and reincorporated here, is made as to the accuracy of these values for any particular T35X, T36X, T39X Series product.) Cap. µF 0.10 0.15 0.22 0.33 0.47 0.68 1.00 1.50 2.20 3.30 4.70 6.80 10.0 15.0 22.0 33.0 47.0 68.0 100.0 150.0 220.0 330.0 6 Volt 13.0 10.0 8.0 6.0 5.0 3.7 3.0 2.0 1.8 1.6 0.9 0.9 0.7 10 Volt 13.0 10.0 8.0 6.0 5.0 3.7 2.7 2.1 1.7 1.3 1.0 0.8 0.6 16 Volt 10.0 8.0 6.0 5.0 4.0 3.2 2.5 2.0 1.6 1.3 1.0 0.8 0.6 20 Volt 10.0 9.0 7.0 5.5 4.5 3.6 2.9 2.3 1.8 1.4 1.2 0.9 0.6 25 Volt 10.0 8.0 6.0 5.0 4.0 3.1 2.5 2.0 1.5 1.2 1.0 0.8 35 Volt 50 Volt 26.0 21.0 17.0 15.0 13.0 10.0 8.0 6.0 5.0 4.0 3.0 2.5 2.0 1.6 1.3 1.0 0.8 26.0 21.0 17.0 15.0 13.0 10.0 8.0 5.0 3.5 3.0 2.5 2.0 1.6 1.2 1.0 • AC RIPPLE VOLTAGE: Permissible AC ripple voltage is related to equivalent series resistance (ESR) and power dissipation capability. Maximum power dissipation for each case size is listed in Table below. For additional description see page 78. Case Size Power Dissipation (max.) @ 25°C (watts) T35X, A T39X B C D E F G H J K L M .040 .050 .060 .065 .070 .080 .090 .100 .110 .120 .130 .140 T36X A B C D .050 .075 .090 .135 Maximum Power Dissipation Capability @ 25°C • ENVIRONMENTAL CONSIDERATIONS: A. Shock Test: MIL-STD-202, Method 213. B. Thermal Shock, MIL-STD-202, Method 107, Condition A. C. Moisture Resistance: MIL-STD-202, Method 106. D. Solderability: MIL-STD-202, Method 208. For additional Environmental Test Information see pages 80, 81 and 82. • LEAD MATERIAL: Effective June 30, 2005 the T35x, T368 and T39x Series will be available, as an option, with 100% Matte Tin (RoHS compliant) lead wire or Sn/Pb lead wire. Please see page 63 for part number ordering information. The T363 and T369 lead material will remain Sn/Pb solder coated steel core with a copper ply per MIL-STD-127 and at this time will not be available with a 100% Sn option. • LEAD TAPE AND REEL: Reeling per specification RS-468. See pages 72 - 74 for additional information. KEMET Electronics Corporation, P.O. Box 5928, Greenville, S.C. 29606 (864) 963-6300 61 Tantalum Dipped / Radial — Polar • CAPACITANCE/VOLTAGE RANGE: T35X/T39X: 0.1-680µF, 3-50 Volts. T36X: 0.1-330µF, 6-50 Volts. 131 C.3. BJT C.3 BJT 2N3904 ® SMALL SIGNAL NPN TRANSISTOR PRELIMINARY DATA Ordering Code Marking Package / Shipment 2N3904 2N3904 TO-92 / Bulk 2N3904-AP 2N3904 TO-92 ■ ■ ■ / Ammopack SILICON EPITAXIAL PLANAR NPN TRANSISTOR TO-92 PACKAGE SUITABLE FOR THROUGH-HOLE PCB ASSEMBLY THE PNP COMPLEMENTARY TYPE IS 2N3906 APPLICATIONS WELL SUITABLE FOR TV AND HOME APPLIANCE EQUIPMENT ■ SMALL LOAD SWITCH TRANSISTOR WITH HIGH GAIN AND LOW SATURATION VOLTAGE TO-92 Bulk TO-92 Ammopack ■ INTERNAL SCHEMATIC DIAGRAM ABSOLUTE MAXIMUM RATINGS Symbol Parameter Value Unit V CBO Collector-Base Voltage (I E = 0) 60 V V CEO Collector-Emitter Voltage (I B = 0) 40 V V EBO Emitter-Base Voltage (I C = 0) IC Collector Current o P tot Total Dissipation at T C = 25 C T stg Storage Temperature Tj Max. Operating Junction Temperature February 2003 6 V 200 mA 625 mW -65 to 150 o C 150 o C 1/5 132 APPENDICE C. DATASHEET 2N3904 THERMAL DATA R thj-amb • R thj-case • Thermal Resistance Junction-Ambient Thermal Resistance Junction-Case Max Max o 200 83.3 o C/W C/W ELECTRICAL CHARACTERISTICS (Tcase = 25 oC unless otherwise specified) Symbol Parameter Test Conditions I CEX Collector Cut-off Current (V BE = -3 V) V CE = 30 V I BEX Base Cut-off Current (V BE = -3 V) V CE = 30 V V (BR)CEO ∗ Collector-Emitter Breakdown Voltage (I B = 0) Min. Typ. Max. Unit 50 nA 50 nA I C = 1 mA 40 V V (BR)CBO Collector-Base Breakdown Voltage (I E = 0) I C = 10 µA 60 V V (BR)EBO Emitter-Base Breakdown Voltage (I C = 0) I E = 10 µA 6 V V CE(sat) ∗ Collector-Emitter Saturation Voltage I C = 10 mA I C = 50 mA I B = 1 mA I B = 5 mA V BE(sat) ∗ Base-Emitter Saturation Voltage I C = 10 mA I C = 50 mA I B = 1 mA I B = 5 mA 0.65 DC Current Gain IC IC IC IC IC V CE = 1 V V CE = 1 V V CE = 1 V V CE = 1 V V CE = 1 V 60 80 100 60 30 h FE ∗ fT = = = = = 0.1 mA 1 mA 10 mA 50 mA 100 mA 0.85 0.95 V V 300 Transition Frequency I C = 10 mA V CE = 20 V f = 100 MHz 270 MHz Collector-Base Capacitance IE = 0 V CB = 10 V f = 1 MHz 4 pF C EBO Emitter-Base Capacitance IC = 0 V EB = 0.5 V f = 1 MHz 18 pF NF Noise Figure V CE = 5 V IC = 0.1 mA f = 10 Hz to 15.7 KHz R G = 1 KΩ 5 dB Delay Time Rise Time I C = 10 mA V CC = 30 V ts Storage Time I C = 10 mA Fall Time V CC = 30 V tf ∗ Pulsed: Pulse duration = 300 µs, duty cycle ≤ 2 % 2/5 V V C CBO td tr I B = 1 mA I B1 = -I B2 = 1 mA 250 0.2 0.2 35 35 ns ns 200 50 ns ns C.4. Diodo LED C.4 Diodo LED 133 134 APPENDICE C. DATASHEET C.5 Resistenze ENGLISH Datasheet RS Pro RS Series Axial Carbon Resistor 10kΩ ±5% 0.25W 500 → +350ppm/°C RS Stock No: 707-7745 Product Details RS Pro axial carbon resistor with ±5% tolerance, provides 10 kΩ resistance and is power rated at 0.25 W. The temperature coefficient of resistance is in the range -500 to +350 ppm/°C. Carbon film axial leaded resistor offers excellent long-term stability. It features standard solder-plated copper leads. Applications include automotive, telecommunication and medical equipment. A comprehensive range of high stability carbon film resistors are qualified and tested to the requirements of IEC 115 and IEC 115-2. The ruggedized welded cap and lead method of manufacture provides a considerable strength and resistance to damage. The coating materials and the colour bands are epoxy resin and are highly resistant to solvents, abrasion and chipping. Improvements in materials and processing have allowed the rated power to be improved. Excellent stability against changes in load conditions or moisture levels, with a low noise level and high reliability make these carbon film resistors suitable for a wide range of applications. Rated at 70°C in free air mounted horizontally. Features and Benefits • • • • Available in resistances from 1 Ω to 9.1 mΩ Resistor body: 2.3 mm diameter, 6.3 mm length Long-term stability Solder plated copper leads RS, Professionally Approved Products, gives you professional quality parts across all products categories. Our range has been testified by engineers as giving comparable quality to that of the leading brands without paying a premium price. C.6. Colori Resistenze C.6 Colori Resistenze 135 136 C.7 Catalogo Resistenze APPENDICE C. DATASHEET Bibliograa [1] F. Cupertino, Appunti del corso di Generatori Attuatori e Sistemi Elettrici Aeronautici (GASEA), 2016. [2] P.Mazzoldi M.Nigro e C.Voci, Elementi di Fisica: Elettromagnetismo e Onde, EdiSES 2018.