Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Capitolo III.
Psicologia clinica dello sviluppo
1
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Problematiche dello sviluppo: disturbi specifici e generali
Problematiche che compaiono più frequentemente alle varie
età e poi scompaiono:
2
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
N.B. la presenza di questi problemi non costituisce un elemento
psicopatologico, a meno che l'intensità e la frequenza di
comparsa siano eccessive.
ATTENZIONE: Disturbi gravi possono avere tipiche età
d'insorgenza.
3
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
4
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Quando si può parlare di disturbo in età evolutiva?
Definizione di disturbo in base a:
modelli ottimali di adattamento personale
principi statistici elementari
Classificazione dimensionale dei disturbi psicologici evolutivi
ATTENZIONE: è meglio un sistema categoriale o dimensionale?
5
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Tassonomia dei disturbi: misura in cui i disturbi vengono
classificati con sistemi tassonomici che distinguono in categorie
distinte i vari disturbi che possono presentarsi.
Vantaggio: maggiore chiarezza
Svantaggio:
eccessiva schematizzazione
distinguere tra i disturbi (comorbidità)
etichettatura
grado di continuità
N.B. i tratti patologici sono continui piuttosto che discreti!
6
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Sistema dimensionale: descrizione dell’individuo e delle sue
problematiche lungo una serie di dimensioni
La classificazione dimensionale di Achenbach
Elaborazione di scale di valutazione del comportamento
psicopatologico (scale CBCL)
7
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Achenbach e colleghi chiesero a genitori e insegnanti di valutare
molte centinaia di bambini in relazione a una serie di tratti.
Valutazioni relative a numerosi aspetti potenzialmente
problematici riconducibili a 2 fattori:
• sintomi
internalizzanti: problemi su cui il bambino ripiega,
senza esibirli in direzione degli altri (per es. ansia, fobie,
eccessivo autocontrollo, preoccupazioni, timidezze,
somatizzazioni);
• sintomi
esternalizzanti: problemi diretti verso l'ambiente e
altre persone (per es. aggressività, disobbedienza, oppositività,
iperattività).
8
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Un'altra dimensione della psicopatologia è l'autocontrollo: i
problemi di un bambino possono essere caratterizzati o da un
eccessivo autocontrollo (versante dell'internalità) o da uno scarso
autocontrollo (versante dell'esternalità).
Teorie e fattori sottostanti ai disturbi psicologici dello
sviluppo
L'approccio adottato influenza il modo in cui il bambino viene preso
in considerazione nella valutazione e nel trattamento.
9
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Diversi orientamenti teorici in relazione al peso attribuito a
determinati fattori:
-fattori biologici (nature)
fattori legati all'esperienza (nurture)
approccio biologico (genetica): posizione dicotomica =
presenza/assenza del disturbo (per es. sindrome di Down)
ricerca psicobiologica: aspetti psicofisiologici sottostanti il
disturbo (per es. enuresi notturna, disturbo da deficit attentivo,
disturbo non verbale dell'apprendimento)
10
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
3. modelli cognitivisti: meccanismi di funzionamento cognitivo
sottostanti il disturbo, ricerca funzionale (per es. dislessia)
4. teorie dello stress: una predisposizione al disturbo sfocia in
patologia solo se si verificano condizioni di particolare stress
5. approccio sociale: maggiore importanza data ai fattori
esperenziali, maggiore fiducia nella possibilità di cambiamento
6. approccio comportamentista: importanza data ai processi
sottostanti all’apprendimento e all’esperienza.
11
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Fattori sociali e sociologici problematici
Rischio psicosociale: un concorso di fattori di ordine sociale può
produrre un problema
Variabili di rischio:
famiglia: fattori di ordine storico, culturale, religioso, sociale;
svantaggio socioculturale: condizione handicappante con effetto
moltiplicativo;
conseguenze dello svantaggio socioculturale: povertà della famiglia,
i genitori non possiedono risorse adeguate da offrire al bambino,
svantaggio accompagnato dall’emarginazione della famiglia;
gruppi minoritari: scarsa conoscenza della lingua ( test culture-
free);
abuso sessuale.
12
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Problematiche evolutive con forti implicazioni sociali
bullismo: comportamento prepotente manifestato con costanza e
nel tempo che produce una interazione prevaricante su una vittima,
dovuto a caratteristiche di personalità e fattori sociali.
N.B. bullismo = fattore di rischio = conseguenza del rischio sociale
tossicodipendenza: profilo individuale + fattori sociali +
interazioni sociali
N.B. il tossicodipendente non nasce da un profilo individuale chiaro
13
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Delinquenza giovanile ( tossicodipendenza)
Tipi di comportamento delinquenziale:
socializzato
non socializzato psicopatico
nevrotico disturbato
Il profilo clinico più frequentemente associato alla delinquenza
giovanile è il disturbo della condotta (ADHD)
Il giovane delinquente manca di alcune abilità cognitive: problemsolving, pianificazione, anticipazione delle conseguenze, gestione
delle conseguenze
Bambini con difficoltà di apprendimento  maggiore probabilità di
comportamento delinquenziale
14
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Principali disturbi evolutivi
DSM/ICD: principali sistemi di classificazione dei disturbi psicologici
DSM IV: 14 categorie di disturbo evolutivo tipico
Nel DSM-IV i disturbi di condotta sono suddivisi in 2 momenti:
fanciullezza (< 10 anni)
adolescenza ( > 10 anni)
OMS : criteri statistici per definire la fascia di gravità di un
problema  grado di compromissione
15
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Disturbi della condotta e i disturbi di attenzione/iperattività
Disturbi della condotta (DC): comportamenti scarsamente
controllati che violano i diritti degli altri e nei casi più gravi le
norme sociali
Disturbi di attenzione/iperattività (ADHD): difficoltà a
mantenere l’attenzione (inattenzione) e di controllare il grado della
propria attività (iperattività)
Questi disturbi sono maggiormente presenti nei maschi
16
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
La differenza tra DC, ADHD e DOP (disturbo oppositivo provocatorio)
è data dalla presenza o meno di comportamenti contro gli altri; è più
facile che questi disturbi non emergano in situazioni a due
(tranquille), ma in contesti di vita quotidiana caratterizzati da
richieste di controllo più problematiche (ruolo dell’insegnante nella
diagnosi del ADHD)
N.B. i bambini ADHD sono capaci di eteroregolazione ma incapaci
di autoregolazione!
N.B. L’ADHD ha una diagnosi complessa: i migliori indici si
riscontrano nei comportamenti quotidiani
17
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Studi sul temperamento:
- bambini con bassi valori nelle dimensioni fondamentali del
temperamento, ritmicità, adattabilità, umore e persistenza e
più alti nelle dimensioni della attività e distraibilità sono dei
candidati ad avere più avanti negli anni problemi DC o ADHA e
più limitatamente problemi nell’apprendimento e nella lettura
I bambini con ADHD hanno cospicui problemi di apprendimento
18
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA):
- gravi difficoltà a scuola mantenute nel tempo non riferibili a un
chiaro fattore esterno e che sembrano avere una fisionomia
intrinseca (dislessie, discalculie, disgrazie, disortografie)
-
Criteri diagnostici:
bassa prestazione in una prova standardizzata
esclusione causale di fattori come:
danno cerebrale
svantaggio socioculturale
scarsa istruzione
problemi emotivi
19
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Disturbi del linguaggio:
- della comunicazione  disturbo specifico del linguaggio (DSL),
per es. balbuzie;
della coordinazione motoria = disprassia
Disturbo della coordinazione motoria:
- difficoltà a sviluppare abilità di movimento e di coordinazione
20
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Ritardo mentale
Pervasività delle difficoltà cognitive che si estendono a quasi tutti
gli aspetti del funzionamento mentale e dell’apprendimento 
problemi di adattamento alla vita sociale
Deficit intellettivo globale (Q.I. < 70) + difficoltà di adattamento
+ comparsa in età evolutiva = diagnosi di ritardo mentale (RM)
21
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
La definizione di AAMR di ritardo mentale specifica le seguenti
aree di abilità adattiva: comunicazione, cura personale, vita nella
comunità, autogestione, salute e sicurezza, abilità scolastiche
funzionali, tempo libero e lavoro.
ATTENZIONE: sviluppo ritardato o sviluppo differente?
Fattori biologici e ambientali del Ritardo Mentale:
-
genotipo sottostante
deprivazioni precoci
ambiente disagiato
situazioni emotive gravi
22
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Disturbi generalizzati dello sviluppo (talvolta detti pervasivi)
-disturbo di Asperger
disturbo disintegrativo
disturbo di Rett (oggi non più considerato all’interno dei
disturbi generalizzati)
autismo (è la problematica più nota e significativa)
Criteri per la diagnosi di autismo:
interazione sociali
comunicazione
presenza di modelli di comportamento e interessi restrittivi,
ripetitivi, stereotipati
23
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Autismo  ritardo mentale, ma molti bambini autistici hanno
anche ritardo mentale.
Ipotesi sull’origine dell’autismo:
psicodinamica (atteggiamento freddo e privo di amore dei
genitori)
fattori organici e neuropsicologici
autismo  schizofrenia

i sintomi presenza/assenza di
compaiono già allucinazioni, deliri
nel bambino
piccolo
24
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Disturbi della nutrizione (rapporto con il cibo in età evolutiva)
Disturbi della nutrizione nella prima infanzia = ingestione di
sostanze non commestibili, ripetuto rigurgito e rimasticamento
del cibo, incapacità di consumare adeguatamente il cibo e quindi
di crescere.
- scarsa ingestione di cibo  anoressia nervosa
- abbondante ingestione di cibo  bulimia nervosa
25
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Disturbi da tic e da evacuazione
Tic  movimento
 vocalizzazione
Disturbo di Tourette: tic motori + un tic vocale  serie di difficoltà
sociali
Disturbi dell’evacuazione (dopo i 5 anni è preoccupante)
enuresi (orine)
encopresi (feci)
Trattamenti farmaceutici e psicologici (per es. sistema pad and bell
ispirato al principio del condizionamento classico)
26
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Disturbo d’ansia e depressione: nei bambini possono comparire
problemi emozionali, che si ritrovano negli adulti ma con
caratteristiche specifiche.
Le paure sono tipiche dello sviluppo, con il tempo il bambino impara
a gestirle.
27
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Problema d’ansia
- eccessiva risposta emotiva a situazioni che non la giustificano
(= errata valutazione cognitiva)  reazione fisiologica 
malattie psicosomatiche, ansia, disturbi della pelle
28
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
29
Sanavio, Cornoldi, Psicologia clinica, Il Mulino, 2017
Capitolo III. Psicologia clinica dello sviluppo
Il disturbo d’ansia può essere associato al disturbo depressivo
Aspetti psicologici  disturbi fisici = disturbi psicosomatici
30