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Presentazione 8 1

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MENDEL E LA GENETICA CLASSICA
Mendel e le basi della genetica
• La genetica è la scienza che studia la trasmissione dei caratteri ereditari (che si
trasmettono di generazione in generazione).
• Per carattere si intende l'aspetto esterno o interno di un organismo.
• I caratteri ereditari sono quelli che provengono dai genitori (e si trasmettono
ai figli), non sono modificabili e si manifestano fin dalla nascita (sono
congeniti) esempio: colore dei capelli e degli occhi, gruppo sanguigno,
malattie genetiche ecc.
• Il primo a studiare con metodo scientifico il problema di come vengono
trasmessi i caratteri ereditari fu Gregor Mendel, un monaco della Repubblica
Ceca.
• Prima degli studi di Mendel, la teoria più diffusa dell'epoca sulla modalità di
trasmissione dei caratteri ereditari era quella della mescolanza, secondo la
quale i caratteri paterni e materni si fondono nei figli, mescolandosi come i
colori di due vernici.
• Mendel iniziò i suoi esperimenti verso la metà
dell'800, nel giardino del suo monastero,
utilizzando come pianta da esperimento il comune
pisello degli orti (Pisum sativum), perché:
1. È facile da reperibile, coltivare e si riproduce
rapidamente
2. La pianta contiene parti maschili e femminili
racchiuse dai petali, quindi normalmente si
autoimpollina. L’autoimpollinazione avviene prima
che i fiori si aprano, quindi la progenie viene
prodotta da una singola pianta. Questo permise a
Mendel di effettuare degli incroci, trasportando con
un pennellino il polline del fiore di una pianta su
quello di un’altra, a cui aveva tolto gli organi
maschili (impollinazione incrociata).
La pianta di pisello è disponibile in diverse varietà, molte delle quali sono
caratterizzate da un carattere che si manifesta in 2 forme alternative
(antagoniste) distinte e facili da distinguere. In particolare Mendel concentrò la sua
attenzione su 7 di questi caratteri distintivi, ognuno dei quali può presentarsi in 2
forme alternative differenti:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
seme liscio o rugoso
seme giallo o verde
Baccello verde o giallo
Fiori viola o bianchi
Fusti lunghio corti
Fiori assiali o terminali
Baccello rigonfio o grinzoso
•
Per ogni carattere Mendel selezionò delle linee pure, cioè delle piante che, dopo
ripetuti cicli di autoimpollinazione, manifestavano sempre la stessa variante. Ad
esempio, una linea pura a fiori viola è una pianta che per autoimpollinazione produce
sempre e solo piante a fiori viola.
• Dopo aver ottenuto delle linee pure per ciascuna variante, Mendel passò alla
realizzazione di incroci fra piante diverse:
1. Le linee pure iniziali costituiscono la GENERAZIONE PARENTERALE (P).
2. Le piante ottenute dal loro incrocio vengono indicate come PRIMA GENERAZIONE
filiale (F1).
3. Le piante che derivano da F1 costituiscono la SECONDA GENERAZIONE FILIALE (F2).
GLI ESPERIMENTI DI MENDEL
Mendel decise di considerare l’ereditarietà di un solo
carattere per volta in un grande numero di piantine e operò
nel modo seguente:
1. Prese piantine di linea pura che differivano per un
carattere ed effettuò un incrocio. Questo tipo di incrocio
è detto monoibrido: ibrido poiché i genitori hanno
caratteri differenti, mono perché si prende in
considerazione l'ereditarietà di un solo carattere:
esempio incrociò piante a fiori viola con piante a fiori
bianchi (P1).
2. Mendel osservò che nella prima generazione filiale (F1)
tutte le piante ottenute (ibridi) possedevano il
carattere di uno solo dei genitori. Esempio dall'incrocio
tra piante a fiori viola e piante a fiori bianchi si
ottenevano sempre piante a fiori viola
•Il carattere che compariva in F1 venne definito DOMINANTE,
mentre l’altro carattere che non si manifestava venne detto
RECESSIVO.
•-->PRIMA LEGGE DI MENDEL O LEGGE DELLA DOMINANZA:
•Incrociando individui che differiscono per 1 solo carattere, si
ottengono ibridi tutti uguali che manifestano il carattere di un solo
genitore (carattere dominante)
•Successivamente Mendel lasciò che le piante ottenute nella prima
generazione filiale F1 si autoimpollinassero. Dall’autoimpollinazione
si ottenne una nuova generazione di piante chiamata seconda
generazione filiale F2, osservandole Mendel notò 2 dati importanti:
1. Il tratto che NON si era manifestato nella generazione F1
ricompariva nella generazione F2 (esempio fiori bianchi).
2. In F2, il rapporto numerico fra i due caratteri era sempre lo
stesso 3:1. In altre parole 3/4 della generazione F2 mostrava il
--> SECONDA LEGGE DI MENDEL O LEGGE DELLA SEGREGAZIONE:
Nella discendenza ottenuta incrociando gli ibridi, ricompare il carattere
recessivo e i 2 caratteri sono in rapporto 3:1.
•
CC
•
X
cc
Cc
X
cc
P
La seconda delle leggi di Mendel parte dall’assunto che ogni
carattere è determinato da un fattore (gene) di cui esistono due forme
diverse (alleli).
Ogni individuo porta con sé, per ciascun gene, due alleli differenti, uno di origine
materna, l'altro di origine paterna.​
Al momento della formazione dei gameti, gli alleli di uno stesso gene si separano
2° LEGGE
Più precisamente:
• GENE=sequenza di DNA localizzata in un punto preciso di un
cromosoma, detto locus, responsabile di un determinato carattere.
• ALLELE= forme alternative di un gene.
Esempio del gene responsabile del colore dei fiori esistono 2 alleli, uno viola e
uno bianco e l'allele colore viola è dominante sul bianco
LA TERZA LEGGE DI MENDEL
• A questo punto Mendel si chiese come si comportassero negli incroci
piante che differivano per 2 caratteri, esempio la forma e il colore del
seme.
• Incrociò una pianta a semi lisci e gialli (caratteri entrambi dominanti) e
una a semi rugosi e verdi (caratteri entrambi recessivi).
• Dall’incrocio fra questi due ceppi ottenne una generazione filiale F1 tutte
con seme liscio e giallo (diibrido), i 2 caratteri dominanti. L’incrocio aveva
quindi rispettato la legge della dominanza.
• Successivamente Mendel si limitò a lasciare che le piante di F1 si
autoimpollinassero e ottenne piante con 4 diverse combinazioni di semi,
in un rapporto di 9:3:3:1 (liscio/giallo, liscio/verde, rugoso/gialli,
rugoso/verde).
Terza legge di Mendel o della segregazione
indipendente: quando si formano i gameti, gli
alleli di un gene si separano in modo
indipendente dagli alleli di un altro gene.
Questa legge ha delle limitazioni. Mendel,
infatti prende in considerazione solo geni
collocati su cromosomi differenti.
I geni situati sullo stesso cromosoma
invece vengono trasmessi insieme, per questo
motivo sono detti concatenati o associati.
• L’insieme degli alleli che determinano un carattere è detto GENOTIPO, mentre
la caratteristica osservabile che essi determinano è detta FENOTIPO.
• Gli alleli vengono rappresentati con una lettera: una lettera maiuscola se l’allele
è dominante, la stessa lettera minuscola se si tratta dell’allele recessivo.
• Un individuo si dice OMOZIGOTE per un gene se ha due alleli uguali, se invece i
due alleli presenti sono diversi l’individuo è ETEROZIGOTE.
• In questo esempio:
-AA è omozigote dominante, con seme giallo
-bb è omozigote recessivo, con seme verde
-Ab è eterozigote e fenotipicamente manifesterà
il carattere dominante,
cioè seme giallo
QUADRATO DI PUNNET
• Il quadrato di Punnet è una tabella che consente di prevedere le
combinazioni di alleli risultanti da un incrocio. Cioè conoscendo il
genotipo dei genitori, è possibili prevedere i vari genotipi dei figli.
• Per impostare un quadrato di Punnett, in relazione a una
determinata caratteristica, bisogna scrivere in alto, sopra la tabella, i
possibili alleli presenti nei gameti (aploidi) di uno dei due genitori e, in
verticale a sinistra della tabella, i possibili alleli dell’altro genitore.
• All'interno del quadrato si otterranno tutti i possibili genotipi diploidi.
In questo esempio, il
rapporto fenotipico della
F2 è 3:1, cioè 3 individui a
seme liscio e 1 a seme
rugoso.
Il rapporto genotipico è
1:2:1, cioè :
-1 individuo omozigote
dominante
- 2 individui eterozigoti
-1 individuo omozigote
recessivo
IL TESTCROSS
• Da quanto abbiamo già appreso possiamo concludere che a un fenotipo recessivo
corrisponde sempre un genotipo omozigote recessivo per quel carattere; per
esempio, se l’allele per il colore dei petali di un fiore venisse indicato con la lettera B
e il colore bianco fosse recessivo, una pianta con i fiori bianchi avrebbe sicuramente
Il genotipo bb.
• Invece, se per un certo carattere un organismo presentasse un fenotipo dominante,
a tale fenotipo potrebbero corrispondere due genotipi differenti, BB e Bb; per sapere
di quale dei due si tratta è necessario ricorrere al testcross o reincrocio.
• Il test cross è un incrocio sperimentale tra un individuo con fenotipo dominante
ma genotipo sconosciuto e un individuo con fenotipo recessivo (che può essere
solamente omozigote) che ha lo scopo di determinare il genotipo del primo
individuo.
• Nella prole può comparire un solo fenotipo oppure ne possono comparire due: nel
primo caso l’individuo con il fenotipo dominante sarà probabilmente
omozigote, mentre nel secondo caso sarà eterozigote per il carattere in questione.
IMPOSTAZIONE DI UN QUADRATO DI PUNNET RELATIVO A 2 CARATTERI
• Con le lettere G e g indichiamo gli alleli dominante e recessivo per il colore
dei semi (giallo o verde) e con le lettere L e l gli alleli per la forma dei semi
(liscio o rugoso). Per analizzare, per esempio, un incrocio tra un individuo
eterozigote per tutti e due i caratteri (GgLl) e uno del tutto omozigote
recessivo (ggll) si costruisce un quadrato suddiviso in 16 quadrati più
piccoli.
• (B) Mettiamo il simbolo femminile su lato verticale a sinistra e il simbolo
maschile su quello orizzontale in alto. L’individuo eterozigote (GgLl) può
dar luogo ai gameti femminili (GL, Gl, gL e gl ). In corrispondenza di ogni
riga di sinistra, dove si tro- va il simbolo femminile, si scrive una delle
quattro possibili combinazioni.
• (C) In corrispondenza di ogni colonna verticale scriviamo gl, l’unica
combinazione possibile nei gameti maschili. Poi, cominciando dalla riga
superiore, si riempiono le caselle con 4 lettere, mettendo insieme quelle
presenti nei due gameti che si uniscono.
GgLl x ggll
gl
gl
gl
gl
gl
ggll
ggll
ggll
ggll
gL
ggLl
ggLl
ggLl
ggLl
Gl
Ggll
Ggll
Ggll
Ggll
GL
GgLl GgLl GgLl GgLl
CODOMINANZA
• Nella codominanza, gli organismi eterozigoti esprimono
contemporaneamente i 2 fenotipi omozigoti.
• Un esempio familiare è il sangue umano di gruppo AB, in cui i globuli rossi
presentano le caratteristiche relative sia al gruppo sanguigno di tipo A sia
a quello di tipo B.
• ALLELI MULTIPLI E GRUPPI SANGUIGNI
Ogni organismo diploide può avere soltanto 2 alleli per ogni gene, ma in una
popolazione di organismi possono essere presenti più di 2 varianti alleliche
per uno stesso gene-->si hanno perciò ALLELI MULTIPLI, che derivano da
differenti mutazioni dello stesso gene.
Un esempio di alleli multipli:
Negli esseri umani i 4 principali gruppi sanguigni (A, B, AB e 0), sono determinati
dalle combinazioni dei 3 alleli (A, B e 0) di un unico gene.
La differenza fra I 4 gruppi sanguigni dipende dalla presenza o meno di particolari
polisaccaridi, chiamati
appunto A e B, che si trovano sulla superficie dei globuli rossi; nel plasma
sanguigno sono degli anticorpi che riconoscono e distruggono I globuli rossi di
gruppo diverso.
I globuli rossi di un individuo possono avere sulla loro superficie un solo tipo di
polisaccaride (come accade per i gruppi sanguigni A e B), possono averli
entrambi (nel caso del gruppo AB), oppure nessuno dei due (gruppo 0).
Queste caratteristiche del fenotipo sono determinate dal fatto che gli alleli A e B
sono codominanti,mentre l’allele 0 è recessivo;
1. Gli individui di gruppo A possono ricevere
sangue sia dal gruppo A che 0, ma non
possono riceverlo dal gruppo B., poiché
hanno anticorpi anti-B
2. Gli individui del gruppo B possono ricevere
sangue dal gruppo B e O, ma non possono
riceverlo dal gruppo A, poiché hanno
anticorpi anti-A.
3. Gli individui con sangue di tipo AB hanno
entrambi i polisaccaridi, ma nessuno dei
due anticorpi (A e B) e, pertanto, possono
ricevere sangue da qualunque donatore.
4. Gli individui di gruppo 0 non hanno nessuno
dei due polisaccaridi, ma hanno sia
anticorpi A sia anticorpi B; possono ricevere
sangue solo dal gruppo 0, ma possono
donare sangue a chiunque e vengono
perciò definiti donatori universali.
EREDITA' POLIGENICA
• I caratteri monogenici, cioè determinati da 1 solo gene, come ad es. Il
gruppo sanguigno o la capacità di arrotolare la lingua nell'uomo, sono
caratteri discontinui, perché si presentano in forme alternative ben
distinte.
• Alcuni caratteri, come la statura o il colore della pelle, sono invece dovuti
all'azione di più geni; questo fenomeno è detto eredità poligenica. Un
carattere che risente dell’azione di più geni è detto carattere continuo e
si presenta con una gradazione di lievi differenze fra gli individui, che è
detta variazione continua.
LE MALATTIE GENETICHE UMANE
• I principi della genetica si applicano allo studio di molte malattie umane,
tuttavia nell'uomo non si possono fare esperimenti ed incroci come
faceva Mendel.
• Nell'uomo, per capire le modalità con cui i figli ereditano alcune
malattie genetiche dai genitori, si preferisce ricorrere allo studio degli
alberi genealogici familiari.
• Un albero genealogico, o pedigree, è la rappresentazione grafica degli
incroci avvenuti in una famiglia, attraverso più generazioni.
Simboli utilizzati per costruire un albero genealogico
Le malattie genetiche vengono
classificate in:
-Autosomiche: se l'allele mutato è
localizzato su un cromosoma autosoma(
cioè tutti i cromosomi tranne quelli
sessuali)
-Eterocromosomiche o legate al sesso: se
l'allele mutato è localizzato su un
cromosoma sessuale (x o y).
A loro volta, possono essere:
-Dominanti: se si manifestano negli
eterozigoti
-Recessive: se si manifestano negli
omozigoti; in questo caso gli eterozigoti,
che hanno solo 1 allele mutato vengono
definiti portatori sani
MALATTIE AUTOSOMICHE RECESSIVE
• CARATTERISTICHE DELLA LORO TRASMISSIONE:
1. La persona affetta è di solito figlia di genitori sani, i
quali sono PORTATORI SANI.
2. Interessa indifferentemente entrambi i sessi
3. Circa ¼ dei figli di genitori sani è malato
I portatori sani non presentano la malattia perché
sono eterozigoti, hanno cioè un solo allele mutato, ma
possono trasmetterla alla generazione successiva. Per
questo le malattie autosomiche recessive sembrano
scomparire per alcune generazioni, per poi
ricomparire quando si presenta di nuovo la
combinazione omozigote.
Esempio: anemia falciforme e albinismo
MALATTIE AUTOSOMICHE DOMINANTI
• CARATTERISTICHE DELLA LORO TRASMISSIONE:
1. Una persona affetta ha necessariamente un genitore affetto (gli
eterozigoti sono malati, non esistono portatori sani)
2. La malattia compare con la stessa frequenza nei 2 sessi
3. Circa il 50% dei figli di un genitore malato è malato
4. Si presentano con un'incidenza elevata in tutte le generazioni
Esempio: nanismo, polidattilia, Corea di Huntington
MALATTIE RECESSIVE LEGATE AL SESSO (x-linked)
• Sono malattie causate da geni difettosi collocati sul cromosoma sessuale
X (il cromosoma Y è piccolo e non contiene gene vitali per la
sopravvivenza).
• La maggior parte di queste malattie sono recessive. Pertanto, se una
femmina presenta 1 solo allele mutato, sarà portatrice sana della
malattia. I maschi invece, non avendo un’altra copia di quel gene per
compensare l’errore (sono XY), con 1 mutazione recessiva sul cromosoma
X saranno affetti dalla patologia.
• CARATTERISTICHE:
1. Gli individui affetti sono quasi tutti di sesso maschile;
2. Un maschio malato non trasmetterà mai il carattere ai figli maschi,
mentre le femmine sono affette se il padre è affetto e la madre è una
portatrice;
3. La madre, in genere portatrice asintomatica, trasmetterà il carattere a
1/2 dei figli maschi;
Esempi di malattie recessive legate all’X sono: l’emofilia,
la distrofia muscolare di Duchenne e il daltonismo.
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