SCIENZE - CAPITOLO 13 MICRORGANISMI → organismi non visibili a occhio nudo: - batteri: cellule procariote - protisti: eucarioti unicellulari - virus (veleno): non considerati viventi a tutti gli effetti Primo virus identificato TMV (Tobacco Mosaic Virus) responsabile malattia mosaico che colpisce foglie della piante di tabacco. Esaminando le foglie osservati dei bastoncini (agenti infettivi malattia) → da un involucro cilindrico costituito da subunità proteiche (capsomeri) che protegge RNA o DNA Struttura virus → capside proteico e un acido nucleico all’interno che può essere DNA o RNA Forma capside varia e a volte è presente un ulteriore involucro protettivo di natura lipidica (pericapside) da cui possono spuntare delle spine glicoproteiche → acido nucleico a filamento singolo o a doppio filamento (sia DNA sia RNA) → mancanza capacità di riprodursi, ciò non lo rende una vera forma di vita → definiti parassiti endocellulari obbligati (per costruire proprie strutture e per riprodursi sono costretti a introdursi come parassiti in una cellula ospite (batterica, vegetale o animale) e a sfruttarne sistemi metabolici) → chiamati virioni se all’esterno delle cellule ospiti Struttura batteri → cellule procariote, senza nucleo e utilizza acido folico → materiale genetico (DNA) nel citoplasma sotto forma di un cromosoma con struttura circolare → plasmidi: anelli di DNA + piccoli che portano l’informazione genetica per caratteri particolari → ribosomi (+ piccoli degli eucarioti) nel citoplasma (cellula in grado di effettuare sintesi proteica) → sistemi enzimatici proteici svolgono le funzioni che dovrebbero svolgere organuli rivestiti da membrane → membrana circondata da una parete e in alcuni casi da una capsula protettiva → questi componenti lo rendono una cellula autonoma in grado di svolgere le funzioni vitali RIPRODUZIONE VIRUS Ciclo riproduttivo virus 1) Virus entra nella cellula ospite per endocitosi, per fusione del pericapside lipidico con la membrana cellulare o per “iniezione” del solo acido nucleico 2) Acido nucleico virale prende comando del metabolismo della cellula inducendola a usare il genoma virale per costruire nuovi virus 3) Nuovi virus escono dalla cellula e infettano altre cellule Differenze nelle tappe a seconda del tipo di acido nucleico e del tipo di cellula ospite Riproduzione batteriofagi Batteriofagi: virus che colpiscono le cellule batteriche Ciclo riproduttivo in 2 modalità: 1) Ciclo litico (o virulento): termina con rottura della cellula ospite e la liberazione dei nuovi fagi 2) Ciclo lisogeno: comporta l’integrazione del genoma virale in quello del batterio 1) Fago inietta il proprio acido nucleico nel batterio lasciando fuori la capsula protettiva → DNA virale prende il controllo dei sistemi metabolici cellulari e dirige la sintesi proteica al posto del genoma batterico → ribosomi batterici producono proteine necessarie per costruire nuove capsidi e DNA duplicato più volte → ogni filamento DNA virale neosintetizzato viene inserito in un capside formando nuovi virus → indotta lisi cellulare, virioli liberati all’esterno della cellula e possono infettare altre cellule 2) Genoma dei fagi (temperati) attivato quando entrato nella cellula ospite e integrato in quello batterico e rimane latente (senza provocare effetti immediati). Genome del fago integrato nel cromosoma batterico → profago Alcuni fagi possono alternare i cicli (fago lambda che infetta escherichia coli) Genoma virale, integrato in quello batterico, viene duplicato ogni volta che si riproduce Ciclo lisogeno → ciclo litico “in differita” (rinviato nel tempo) Nel DNA virale → 2 sequenze con funzioni di promotori: una controlla l’avvio del ciclo litico e l’altra l’avvio dell’altro ciclo; a loro volta controllati da 2 proteine virali antagoniste Quando batterio in buona salute → sintetizzata proteina virale che avvia il ciclo lisogeno Quando cellula danneggiata → sintetizzata l’altra proteina che avvia il ciclo litico Riproduzione virus che infettano gli animali Virus a DNA che infettano gli animali → ciclo litico simile a quello dei batteriofagi con l’eccezione che nell’ospite non entra solo l’acido nucleico ma l’intero virus Ingresso per endocitosi o per fusione con la membrana cellulare (se il virus ha pericapside lipidico) → virus utilizza macchinari molecolari della cellula ospite per riprodursi Altri virus animali a DNA compiono un ciclo simile a quello lisogeno e si integrano nel genoma cellulare come provirus Virus a RNA (esempio influenza) → formati da un singolo filamento di RNA avvolto da un capside proteico e da un pericapside glicoproteico; all’interno del capside è presente anche una RNA polimerasi. Invasione cellula ospite per endocitosi con formazione di vescicola contenente il virus → membrana della vescicola si fonde con il pericapside virale e enzimi cellulari degradano il capside → genoma virale liberato nel citoplasma → RNA polimerasi virale (utilizzando i nucleotidi della cellula ospite) sintetizza un secondo filamento di RNA (complementare) che funge da mRNA (acido nucleico contenente informazioni per sintetizzare i componenti del virus) → sintetizzate nuove proteine per fabbricare capside e pericapside e duplicato in parallelo l’RNA virale → nuovi virus montati inserendo un filamento di RNA in ogni capside *glicoproteine del pericapside prodotte nell’apparato di Golgi glicoproteine che servono alla costruzione del pericapside → trasportate all’interno di vescicole verso la membrane cellulare e incorporate sulla sua superficie → quando un capside virale si avvicina alla membrana cellulare si verifica fenomeno simile alla gemmazione → capside si riveste di involucro glicoproteico e si stacca dalla cellula che lo ha prodotto Retrovirus → virus a RNA che contengono al loro interno l’enzima trascrittasi inversa Dogma centrale della biologia che sancisce l’unidirezionalità del flusso messaggio genetico, dal DNA all’RNA e infine alle proteine: DNA → RNA → proteine In base a questo, messaggio genetico contenuto nel DNA → trascritto in un mRNA che i ribosomi utilizzano per sintetizzare le proteine; passaggio inverso non possibile Questo enzima permette il passaggio inverso da RNA a DNA, usando un filamento di RNA come stampo per sintetizzare un filamento di DNA; virus che lo posseggono → operare la trascrizione inversa HIV → provoca sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS); colpisce i linfociti T → difese immunitarie compromesse e morte a causa della non difesa da altre malattie → contiene 2 filamenti identici RNA, 2 molecole di trascrittasi inversa, un capside proteico e un pericapside glicoproteico. Dopo che il virus penetrato nella cellula ospite per endocitosi → trascrittasi liberata nel citoplasma dove catalizza sintesi filamento di DNA complementare all’RNA virale (cDNA) → RNA virale si degrada mentre trascrittasi inversa produce un secondo filamento di DNA che viene unito al primo → si forma molecola di DNA a doppio filamento che entra nel nucleo e si va a integrare nel genoma della cellula ospite come provirus; situazione inalterata per anni senza che il genoma virale integrato provochi danni → se le condizioni cambiano e l’individuo subisce uno stress fisico o riceve stimoli biologici → virus latente si può attivare improvvisamente Virus patogeni per esseri umani Virus influenzali → a tre ceppi differenti (A, B, C) e più diffuso è ceppo A → capacità di mutare e di scambiarsi informazioni genetiche producendo ceppi nuovi → ogni anno sviluppati nuovi vaccini antinfluenzali perchè i virus mutano di continuo Di tipo A → responsabili pandemie umane; oncovirus → virus in grado di causare tumori RIPRODUZIONE BATTERI Batteri si riproducono per scissione binaria (asessuata) → permette loro di moltiplicarsi in modo esponenziale originando numero elevato di nuovi organismi in poco tempo → genera copie di batterie uguali (colonie) Batteri → riproduzione sessuata attraverso meccanismi che porta uno scambio di informazioni genetiche tra cellule diverse con un sistema simile a ciò che avviene negli eucarioti con crossing over Trasformazione Griffith scoprì 2 ceppi diversi del batterio della polmonite → Ceppo S (virulento) originava colonie dalla superficie liscia; Ceppo R (non virulento) colonie ruvide La virulenza del ceppo S dovuta alla capsula protettiva del batterio che li difendeva dal sistema immunitario dell’ospite, mentre i batteri del ceppo R non possedendola venivano neutralizzati. Nel terzo esperimento, Griffith trovò nei topi dei batteri S vivi → fattore trasformante che era passato dai batteri S morti a quelli R vivi → trasformazione batterica (quando muore un batterio, parti del suo DNA possono essere rilasciate all’esterno e incorporate ad altri batteri Esperimenti di Avery, Hershey, Chase → A studia fenomeno della trasformazione batterica e fa esperimenti per capire sostanza trasferita da un batterio all’altro; ripete con G l’esperimento inserendo ogni volta enzimi diversi nel materiale inoculato dei topi → inserendo proteasi che demoliscono proteine trasformazione avveniva lo stesso; quando utilizza DNAsi, trasformazione non avviene → fattore dimostrante è DNA Ipotesi che la portatrice del messaggio genetico è DNA confermato più avanti dopo vari esperimenti H e C utilizzano negli esperimenti batteriofago T2 (fago a DNA che infetta cellule di Escherichia coli con un ciclo litogenetico); trattano alcuni fagi con un isotopo radioattivo dello zolfo (35) affinchè venisse incorporato nelle proteine del capside e altri fagi con un isotopo radioattivo del fosforo (32) di modo che venisse incorporato nel DNA; con questi 2 gruppi di fagi marcati, H e C infettano cellule batteriche che sottoposero a centrifugazione → batteri infettati sul fondo → precepitato o pellet → solo nel caso dei fagi marcati con fosforo radioattivo il pellet risult radioattivo → i fagi avevano iniettato nei batteri il loro DNA e non il capside proteico → messaggio genetico è veicolato dal DNA Trasduzione → meccanismo di ricombinazione genetica; trasferimento di un frammento di DNA batterico effettuato per mezzo dei fagi durante il ciclo riproduttivo virale Quando si infettano le colonie batteriche con fagi che avevano precedentemente infettato batteri resistenti alla streptomicina → resistenza all’antibiotico veniva trasferita Fagi litici effettuano trasduzione generalizzata → un frammento qualsiasi del cromosoma di un batterio infettato può essere trasferito in un altro batterio Quando fago inietta un batterio → frammentazione del suo cromosoma; quando eseguito il montaggio dei nuovi fagi → frammento DNA può casualmente inserirsi in un capside originando virione anomalo Dopo la lisi del batterio ospite, nuovi virioni vanno ad infettare altri batteri: virione anomalomporta un pezzo di DNA proveniente da un altro batterio. Frammento trasdotto → incontro a ricombinazione (suoi geni inseriti nel cromosoma del secondo batterio → acquisice nuove informazioni genetiche) Fagi lisogeni → trasduzione specializzata in cuiviene trasferito un frammento particolare del cromosoma batterico (quello vicino al punto di inserzione del genoma fagico (non casuale) Coniugazione → riproduzione sessuata che avviene attraverso un ponte citoplasmatico che unisce i due batteri Una delle due cellule batteriche (batterio donatore) produce pilo sessuale che usa per agganciare un altr batterio (ricevente); tra le due cellule viene costruito un tubo di coniugazione (ponte citoplasmatico che permette il passaggio del materiale genetico. Per poter passare attraverso il ponte, cromosoma circolare del batterio donatore viene aperto e vengono separati i 2 filamenti che lo compongono → solo uno di essi trasferito; trasferimento interessa solo una parte del genoma batterico; quando frammento giunto nel batterio ricevente → ricombinazione con il cromosoma di quest’ultimo Non tutti i batteri in grado di produrre pilo sessuale e costruire un tubo → devono possedere specifici geni che costituiscono il fattore F (fattore di fertilità) → o all’interno del cromosoma batterico oppure nei plasmidi. Batteri che lo possiedono sono F+ (maschi) e F- (femmine) Se F integrato nel cromosoma batterico, durante coniugazione può essere trasferito insieme ad esso; Cromosoma batterico aperto nel punto F → si avvia nel ponte citoplasmatico portando in coda fattore; Se ponte si interrompe prima che tutto il filamento sia passato → batterio ricevente ottiene solo un frammento di DNA che si ricombina con quello già presente ma non acquisterà fattore F se tutto filamento viene trasferito → batterio F- riceve fattore F e diventa F Se fattore F in un plasmide (plasmide F) durante la coniugazione l’anello del plasmide viene aperto in corrispondenza regione Ori (origine di replicazione) e uno dei 2 filamenti → inviato attraverso ponte Giunto nella cellula ricevente → filamento duplicato e forma un nuovo plasmide. Cellula F- diventa F+ Plasmidi → possono contenere vari tipi di informazioni genetiche → quando vengono trasferiti determinano l’acquisizione di particolari caratteristiche nelle cellule riceventi - plasmidi F → fattori di fertilità che controllano capacità di produrre tubi di coniugazione - plasmidi metabolici: permettono trasferimento di capacità metaboliche (batteri capaci di metabolizzare idrocarburi del petrolio) - plasmidi R: portano fattori di resistenza a particolari sostanze (antibiotici) Abuso antibiotici → insorgenza di batteri super-resistenti (resistenti a un ampio spettro di antibiotici difficili da neutralizzare. Esempio di evoluzione di atto → contatto con l’antibiotico agisce da fattore selettivo nei confronti dei batteri a esso resistenti che sono gli unici a sopravvivere; resistenza poi passata da un batterio all’altro e dopo un periodo → tutti i batteri risultano resistenti