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D'annunzio schema

Gabriele D'Annunzio: vita e opere
Dandy, amante del lusso, poeta Vate, figura di spicco nella politica dalla Prima Guerra Mondiale
all'ascesa del Fascismo, Gabriele D'Annunzio è il principale rappresentante italiano
del Decadentismo e in particolare della corrente dell'Estetismo.
Gabriele D'Annunzio non è stato solo un poeta e uno scrittore, ma anche un grande personaggio
della politica italiana, attivo nella Prima Guerra Mondiale, celebre per l'occupazione di Fiume del
1919.
D'Annunzio nasce a Pescara nel 1863.
Trasforma la sua vita un'opera d'arte secondo i principi dell'Estetismo, vivendo nel lusso al di sopra
delle sue possibilità, contraendo debiti che lo porteranno a trasferirsi più volte. Nel 1894 inizia una
relazione con la famosa attrice teatrale Eleonora Duse, che durerà una decina d'anni.
Va ricordato il suo volo sopra Trieste nel 1915 per lanciare manifesti propagandistici a favore
dell'entrata in guerra dell'Italia. D'Annunzio si arruola nell'aviazione e perde un occhio in un
atterraggio di emergenza. Alla fine della guerra, però, il malcontento per la "vittoria mutilata" porta
all'impresa di Fiume. Con l'avvento del Fascismo, la sua personalità diventa ingombrante per
Mussolini che lo copre di onori per metterlo da parte.
Muore nel 1938 nella sua villa mausoleo sul lago di Garda, il Vittoriale degli italiani, dove è
sepolto.
Dopo una prima fase ispirata al modello di Carducci, D'Annunzio si avvicina al Decadentismo, che
emerge chiaramente nel suo primo romanzo, Il piacere, del 1889: è la storia di Andrea Sperelli, un
dandy della "Roma bene", e delle sue relazioni amorose, primo romanzo della Trilogia della
Rosa (seguito da L'innocente e Il trionfo della morte).
Se Andrea Sperelli è un alter ego di D'Annunzio, il protagonista del Poema paradisiaco, invece, si
converte a uno stile di vita casto e frugale, esattamente l'opposto di quello del poeta.
Il capolavoro di D'Annunzio sono le Laudi, una raccolta di poesie che avrebbe dovuto contenere
sette libri, ma è rimasta incompiuta. Tra queste spicca Alcyone, la terza raccolta, in cui ripercorre
l'estate e l'autunno del 1902 trascorso in Toscana con Eleonora Duse.
D'Annunzio è suggestionato dalla filosofia di Nietzsche e dalla figura del superuomo che declina
come esteta-superuomo alla perenne ricerca del godimento, animato da un vitalismo che esalta la
vita senza freni ideologici o morali.