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Indice
Sezione
1
Il Seicento, un’epoca di contraddizioni
Il contesto storico e politico
Una crisi che prepara alla novità
Alla ricerca do nuovi equilibri
Molière, Il malato immaginario
Uno strano dottore
50
Mappa concettuale
55
56
Per il ripasso • In sintesi
Mappa concettuale
51
Per il ripasso • In sintesi
Itinerario multimediale
1
Tommaso Campanella, La città del sole
Tutte le cose sono in comune
Alessandro Tassoni, Pensieri diversi
Intorno alla poesia più c’è da contendere
Unità
Il secolo del Barocco
2
La nascita di una nuova sensibilità
4
Dalla Riforma alla Controriforma
La vita culturale nell’Italia del Seicento
4
Geografia della letteratura
L’affermazione del Barocco
La lirica barocca
Il Cannocchiale di Tesauro
e il valore della metafora
6
9
10
11
Approfondimento
12
Geografia della letteratura
17
Il teatro barocco
18
Autovalutazione
23
Luis de Góngora Y Argote, Sonetti
Che vale, tempo tiranno
26
Giambattista Marino
La lira
Specchio dell’amata
29
elementi di metrica La
33
metrica barocca e classica
Giambattista Marino, Adone
Elogio della rosa
27
31
31
34
34
Ciro di Pers, Poesie
Orologio da rote
38
La critica L’ossessione
40
del tempo
Gabriello Chiabrera, Canzonette amorose
Belle rose porporine
Pedro Calderón de la Barca, La vita è sogno
Vincere la sorte
37
Paolo Sarpi, Istoria del concilio tridentino
Il fallimento del concilio di Trento
Torquato Accetto, Della dissimulazione
onesta
Che cos’è la dissimulazione
Emanuele Tesauro, Il cannocchiale aristotelico
Ingegno e metafora
Luis de Góngora y Argote, Lettere
La capacità di togliere la scorza
Francisco de Quevedo, Parnaso spagnolo
Gli occhi miei potrà chiudere l’estrema
John Donne, Sonetti sacri
In morte di Anne More
Giambattista Marino, Lettere
Non scrivo oscenità ma metafore per menti
argute
Claudio Achillini, Rime e prose
Sudate, o fochi, a preparar metalli
Lope de Vega Carpio, Il miglior giudice
è il re
Il re, garante della suprema giustizia
Jean Racine, Fedra
Una dolorosa confessione
41
42
45
risposte autovalutazione
Itinerario multimediale
Quiz interattivi
46
­IV
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Indice
William Shakespeare
tra classicismo e Barocco
58
La vita
60
L’autore e il suo tempo Shakespeare
e il teatro
3
Unità
Galileo Galilei e la
“nuova scienza”
90
La vita
92
L’autore e il suo tempo La
“nuova scienza”
elisabettiano
60
in Europa
92
Le opere
62
63
I temi fondamentali dell’opera di Shakespeare
63
Le opere
Il pensiero e la poetica
94
Il pensiero e la poetica
Tra classicismo rinascimentale e sensibilità
barocca
65
Il metodo galileiano: «certe dimostrazioni»
e «sensata esperienza»
La nuova prosa scientifico-letteraria
Autovalutazione
67
Autovalutazione
Sonetti
Quando conto l’orologio
69
70
Il saggiatore
La favola dei suoni
Romeo e Giulietta
Giulietta al balcone
72
72
76
Laboratorio di scrittura
Cinema Il
cinema e Shakespeare
Amleto
Essere, o non essere
Amleto riflette sul teschio di Yorick
Visualizzazione Il
“teatro nel teatro”
Otello
La gelosia
La critica Shakespeare
autore “canonico”
Mappa concettuale
Per il ripasso • In sintesi
Sonetti
Tempo divoratore
Quel tempo dell’anno
Macbeth
L’illusorietà di ogni brama di potere
La tempesta
Il congedo di Prospero
risposte autovalutazione
Itinerario multimediale
Quiz interattivi
77
77
79
82
96
96
98
100
101
Tipologia A, Analisi di un testo in prosa
Dialogo sopra i due massimi sistemi
del mondo
I seguaci di Aristotele e l’ipse dixit
Osservare per capire
La critica La
84
87
96
prosa scientifica di Galileo
103
105
106
109
111
Mappa concettuale
Per il ripasso • In sintesi
88
89
Sidereus nuncius
«Bellissima cosa… vedere il corpo della luna»
L’abiura
«Io… abiuro, maledico e detesto li suddetti
errori»
risposte autovalutazione
Itinerario multimediale
Quiz interattivi
112
113
© RCS Libri S.p.A. - Divisione Education, Milano
2
Unità
­V
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Indice
de Cervantes
4 Miguel
e il Don Chisciotte
Unità
La vita
114
116
L’autore e il suo tempo
La Spagna tra ascesa e declino
116
Le opere
118
Il pensiero e la poetica
119
120
Autovalutazione
Don Chisciotte
L’investitura di don Chisciotte
approfondimento La figura del cavaliere:
il tramonto di un mito letterario
risposte autovalutazione
Itinerario multimediale
Quiz interattivi
Don Chisciotte
La struttura
La trama
I personaggi e l’ambientazione
Lo stile e le tecniche narrative
122
Il famoso cavaliere don Chisciotte
128
Tipologia B, Saggio breve e articolo di giornale
difficile adattamento: Don Chisciotte
sul grande schermo
130
Galileo Galilei e il rapporto tra scienza
e potere
121
121
123
125
Cinema Un
La zuffa con gli otri di vino rosso
132
Visualizzazione Don Chisciotte tra sogno e realtà 135
Un inganno dell’astuto Sancio
La critica Un
136
romanzo costruito come un gioco
di specchi
141
Mappa concettuale
142
143
Per il ripasso • In sintesi
LABORATORIO DI SCRITTURA
144
LABORATORIO DI SCRITTURA
Tipologia C, Tema di argomento storico
150
LABORATORIO DI SCRITTURA
Tipologia D, Tema di ordine geneale
151
­VI
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Sezione
2
Il Settecento, secolo dei Lumi
e delle rivoluzioni
Dalla nascita dei primi giornali
160
al giornalismo settecentesco
Approfondimento
Il contesto storico e politico
Verso la fine dell’antico regime
La rivoluzione americana e la nascita degli
Stati Uniti
La grande Rivoluzione in Francia
Illuminismo e religione
Illuminismo e pensiero economico
Illuminismo e pensiero politico
La letteratura illuministica
L’economia e la società
Approfondimento
168
L’Illuminismo italiano
170
Mappa concettuale
Approfondimento La
Per il ripasso • In sintesi
Battista Vico
172
Itinerario multimediale
Geografia della letteratura
174
Autovalutazione
175
Charles de Secondat de Montesquieu,
Lo spirito delle leggi
178
La dottrina dei tre poteri
179
Jean-Jacques Rousseau, Discorso
sull’origine dell’ineguaglianza
L’uomo selvaggio vive sereno e appagato
181
Unità
L’Arcadia e Metastasio
L’Arcadia
Il ritorno al classicismo
Approfondimento
Gli pseudonimi pastorali
dell’Arcadia
Autovalutazione
Pietro Metastasio, Didone abbandonata
Didone ed Enea
Visualizzazione
Il recitativo e l’arietta
figura controversa di Giovan
182
Denis Diderot, Enciclopedia
L’origine delle arti
186
Pietro Verri, “Il Caffè”
Nasce un nuovo giornale
188
185
188
LABORATORIO DI SCRITTURA
Pietro Metastasio, Rime
Sogni e favole io fingo
Mappa concettuale
Per il ripasso • In sintesi
risposte autovalutazione
Itinerario multimediale
Quiz interattivi
5
165
168
Il nuovo modello educativo di
Rousseau
Trasformazioni economiche
162
164
Tipologia A, Analisi di un testo in prosa
190
Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene
No alla pena di morte
192
Mappa concettuale
197
198
Per il ripasso • In sintesi
Unità
L’Illuminismo:
una nuova mentalità
154
L’Illuminismo
156
L’uomo al centro del mondo
Le origini dell’Illuminismo
Le novità del pensiero illuministico
La diffusione dell’Illuminismo
156
157
158
159
193
Voltaire, Trattato sulla tolleranza
Preghiera a Dio
Giovan Battista Vico, Scienza nuova
Bestioni stupidi e ignoranti ma poeti
Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene
L’inutilità della tortura
risposte autovalutazione
Itinerario multimediale
Quiz interattivi
­VII
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Indice
Unità
6 Il romanzo del Settecento
Il secolo del romanzo moderno
202
L’affermazione del romanzo
202
Approfondimento Alle
Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver
Perché gli uomini si fanno la guerra
200
Samuel Richardson, Pamela
La prima lettera di Pamela ai genitori
origini del romanzo
moderno
Visualizzazione Le
204
Il romanzo settecentesco
206
L’Inghilterra, culla del romanzo moderno
209
Il romanzo francese, tra riflessione filosofica
e passione amorosa
210
Approfondimento La
figura del libertino
caratteristiche del romanzo
epistolare
Charles de Secondat de Montesquieu, Lettere
persiane
In Francia governa un «gran mago»
Geografia della letteratura
213
Choderlos de Laclos, Le relazioni pericolose
La scelta libertina di Madame de Merteuil
Autovalutazione
214
Cinema Passioni
Daniel Defoe, Robinson Crusoe
216
Il primo pane di Robinson
218
220
risposte autovalutazione
Itinerario multimediale
Quiz interattivi
Robinson Crusoe sul grande schermo
La critica Il romanzo come esperimento di vita
Cinema
212
222
Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver
223
Viaggio a Brobdingnag
224
Laurence Sterne, La vita e le opinioni di
Tristram Shandy gentiluomo
L’innamoramento di Zio Tobia
228
La critica
229
Sterne e l’arte di “prolungare”
i desideri
236
Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio
237
Una goffa proposta
238
240
Cinema
Jane Austen e il grande schermo
Voltaire, Candido
Il migliore e l’unico dei mondi possibili
Visualizzazione
243
245
I caratteri del romanzo
filosofico
Candido, romanzo inverosimile o
rassegna dei mali del mondo?
249
La critica
250
Denis Diderot, Jacques il fatalista
e il suo padrone
251
«Per caso, come tutti»
251
Mappa concettuale
Per il ripasso • In sintesi
perverse: Le relazioni pericolose
256
257
7
Unità
Carlo Goldoni e la riforma
del teatro
258
La vita
260
L’autore e il suo tempo Venezia
al tempo di
Goldoni
260
Le opere
262
Le prime commedie
Le commedie riformate
262
262
Il pensiero e la poetica
264
La riforma del teatro comico
264
Autovalutazione
266
La locandiera
Le malizie di Mirandolina
Il misogino sedotto
268
Visualizzazione Le
276
tecniche narrative: le forme
colloquiali
La critica
270
286
Goldoni interprete dello spirito
dell’epoca
287
Le smanie per la villeggiatura
289
­VIII
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Indice
I preparativi per la partenza
290
LABORATORIO DI SCRITTURA
Tipologia A, Analisi di un testo teatrale
292
Le baruffe chiozzotte
L’inizio dei guai
294
Mappa concettuale
300
301
Per il ripasso • In sintesi
295
LA CRITICA Parini
Le smanie per la villeggiatura
Una visita inaspettata
James Macpherson, I canti di Ossian
Daura e Arindal
Johann Wolfgang Goethe, I dolori del
giovane Werther
Werther e la natura
302
304
La ricerca del “bello ideale”
Le diverse tendenze del Neoclassicismo
304
Il Preromanticismo
307
Approfondimento
Il sublime
Werther rivoluzionario mancato?
337
338
342
344
347
Vincenzo Monti, Pensieri d’amore
Alta è la notte
348
Mappa concettuale
351
352
348
Giuseppe Parini, Discorso sopra la poesia
L’arte provoca piacere ed emozioni
Unità
La nuova sensibilità preromantica
331
Johann Joachim Winckelmann, Storia
dell’arte nell’antichità
Un modello assoluto di perfezione artistica
risposte autovalutazione
Itinerario multimediale
Quiz interattivi
Il Neoclassicismo: il richiamo
agli ideali dell’età classica
331
Per il ripasso • In sintesi
Mémoires
Avvocato o commediografo?
e
8 Neoclassicismo
Preromanticismo
330
Giuseppe Parini, Odi
La caduta
LA CRITICA
La locandiera
La locanda e i suoi avventori
e l’Illuminismo
305
307
308
Giuseppe Parini, Il Giorno
Il mattino
La sfilata degli imbecilli
Giuseppe Parini, Odi
Alla Musa
Thomas Gray, Elegia scritta in un cimitero
campestre
Johann Wolfgang Goethe, I dolori del
giovane Werther
Il dolore del commiato
Geografia della letteratura
312
Autovalutazione
313
Friedrich Schiller, Della poesia ingenua e
sentimentale
Essere natura o desiderare la natura?
Giuseppe Parini
Il Giorno
Il risveglio del giovin signore
La vergine cuccia
316
Vincenzo Monti, Al signor di Montgolfier
Visualizzazione
L’endecasillabo sciolto
317
319
324
329
risposte autovalutazione
Itinerario multimediale
Quiz interattivi
­IX
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Indice
9
Unità
Foscolo tra Neoclassicismo
10 Ugo
e Preromanticismo
Unità
Vittorio Alfieri, un «forte
sentire»
354
La vita
356
La vita
L’autore e il suo tempo I viaggi di Alfieri
tra i sovrani dell’Europa illuminista
356
al mito dell’esule
390
Le opere
358
Le opere
393
Le opere maggiori
Le opere minori
393
390
L’autore e il suo tempo Foscolo:
Il pensiero e la poetica
360
La tragedia: espressione di un «forte sentire»
L’ideologia politica
360
Autovalutazione
362
Saul
I tormenti di Saul
364
Mirra
Una rivelazione terribile
369
Rime
Tacito orror di solitaria selva
376
Vita
Il paesaggio nordico
379
La critica L’ispirazione
388
361
365
370
377
380
romantica della poetica
dal patriottismo
395
Il pensiero e la poetica
396
Idealismo, pessimismo e illusioni
La funzione della poesia
Tra Neoclassicismo e Preromanticismo
396
Autovalutazione
399
Epistolario
Lettera di addio a Isabella Roncioni
402
Ultime lettere di Jacopo Ortis
Tutto è perduto
Il bacio
La lettera da Ventimiglia
404
397
397
402
406
408
410
LABORATORIO DI SCRITTURA
alfieriana
384
Tipologia A, Analisi di un testo in prosa
412
Mappa concettuale
385
386
Lettera di addio a Teresa
414
Poesie
All’amica risanata
Alla sera
417
Per il ripasso • In sintesi
418
423
LABORATORIO DI SCRITTURA
Saul
Saul tra angosce, timori e speranze
Del principe e delle lettere
Che cos’è la vera letteratura?
Rime
Sublime specchio di veraci detti
risposte autovalutazione
Itinerario multimediale
Quiz interattivi
Tipologia A, Analisi di un testo poetico
424
A Zacinto
In morte del fratello Giovanni
426
La critica La
428
perfetta architettura del sonetto
foscoliano
Dei sepolcri
Il sepolcro come legame di affetti
Il sepolcro simbolo di civiltà
Il sepolcro ispiratore di «egregie cose»
Il sepolcro come fonte di poesia
430
431
432
437
441
445
­X
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Indice
La critica La poesia foscoliana tra classicismo e
Romanticismo
Notizia intorno a Didimo Chierico
La personalità di Didimo
Mappa concettuale
Per il ripasso • In sintesi
449
450
450
454
455
LABORATORIO DI SCRITTURA
Tipologia B, Saggio breve e articolo di giornale
Donne dal multiforme ingegno
457
LABORATORIO DI SCRITTURA
Tipologia C, Tema di argomento storico
463
LABORATORIO DI SCRITTURA
Epistolario
Alla famiglia
Notizia intorno a Didimo Chierico
Gli strani sistemi di Didimo
Le Grazie
Il velo delle Grazie
risposte autovalutazione
Itinerario multimediale
Quiz interattivi
Sezione
3
Tipologia D, Tema di ordine generale
464
UNA FINESTRA SULL’ARTE
Dal Seicento all’Unità d’Italia
465
1. Il Seicento
2. Il Settecento
3. L’Ottocento: dagli inizi del secolo
agli anni Sessanta
466
Per lavorare sull’arte
497
476
486
Dal Congresso di Vienna all’Unità d’Italia
11 Il Romanticismo
Unità
Il contesto storico e politico
La Restaurazione: l’impossibile tentativo
di tornare al passato
L’Europa scossa dai moti rivoluzionari (1820-1848)
Verso l’Unità d’Italia
L’economia e la società
L’Ottocento: il secolo della borghesia
Il pensiero politico
La nascita della questione femminile
Mappa concettuale
Per il ripasso • In sintesi
Itinerario multimediale
500
L’affermazione del pensiero romantico
502
I caratteri della cultura romantica
Gli intellettuali e la diffusione del pensiero
romantico
La poetica romantica
Il Romanticismo in Europa
502
Approfondimento
Il Romanticismo in America
Il Romanticismo in Italia
Approfondimento L’opera
505
506
507
510
511
di Verdi e il
patriottismo risorgimentale
518
Geografia della letteratura
519
Autovalutazione
520
­XI
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Indice
Novalis, Inni alla notte
Primo inno alla notte
Romanticismo psicologico
e romanticismo storico
524
525
La critica
Samuel Taylor Coleridge, La ballata del
vecchio marinaio
La tempesta, l’albatro e il destino
George Gordon Byron, Lara
Lara, un eroe romantico
Madame de Staël, Sulla maniera
e l’utilità delle traduzioni
Gli italiani e la letteratura europea
528
529
530
534
535
538
538
Walter Scott, Ivanhoe
La lizza di Ashby
542
Emily Dickinson, Poesie
Alla parola “ fuga”
549
Giovanni Berchet, Lettera semiseria di
Grisostomo al suo figliuolo
Ottentotti, parigini e popolo
Mappa concettuale
Per il ripasso • In sintesi
Novalis, Frammenti sulla poesia
Il vero poeta è onnisciente
Friedrich Hölderlin, Poesie
Alle Parche
L’addio
Heinrich Heine, Libro dei canti
Loreley
William Wordsworth, Ballate liriche
Un’emozione rivissuta in tranquillità
George Gordon Byron, Prometeo
Prometeo
543
549
551
Percy Bisshe Shelley, Ode al vento
occidentale
John Keats, Lamia e altre poesie
Ode a un’urna greca
Victor Hugo, Cromwell
L’artista e la natura
Emily Dickinson, Poesie
Dal Nord prese le cose il vento
Io canto per consumare l’attesa
Silvio Pellico, Le mie prigioni
Il trasferimento ai Piombi
Massimo D’Azeglio, I miei ricordi
L’entrata in politica
Giuseppe Mazzini, Fede e avvenire
Dio e popolo
Vincenzo Gioberti, Del primato morale e
civile degli italiani
Per un riformismo graduale
551
555
556
risposte autovalutazione
Itinerario multimediale
Quiz interattivi
12 Giacomo Leopardi e i Canti
Unità
La vita
L’autore e il suo tempo Leopardi
558
560
e gli intellettuali
dell’“Antologia”
560
Le opere
563
Le opere in prosa
Le opere poetiche
563
565
Il pensiero e la poetica
566
L’evoluzione del pensiero leopardiano
La concezione della poesia
566
569
Autovalutazione
571
­XII
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Indice
Epistolario
Qui tutto è morte
574
Zibaldone
Il piacere ossia la felicità
579
574
Epistolario
Come una canna secca
579
Canti
Canto notturno di un pastore errante dell’Asia
Canti
La genesi
La struttura
Lo stile
584
584
Operette morali
Dialogo della Moda e della Morte
Ultimo canto di Saffo
Il passero solitario
588
584
587
risposte autovalutazione
Itinerario multimediale
Quiz interattivi
593
LABORATORIO DI SCRITTURA
Tipologia A, Analisi di un testo poetico
596
L’infinito
598
600
La critica La
struttura metrica dell’Infinito
La sera del dì di festa
Visualizzazione L’imitazione
601
degli antichi in
Leopardi
604
Alla luna
A Silvia
605
elementi di metrica La
Autori a confronto
canzone leopardiana
“Illusioni” e “inganni” in
Foscolo e Leopardi
La quiete dopo la tempesta
La critica La
608
613
614
615
struttura della Quiete dopo la
tempesta
617
LABORATORIO DI SCRITTURA
Manzoni
13 Alessandro
e I promessi sposi
Unità
La vita
656
658
L’autore e il suo tempo
Manzoni e l’Italia unita
658
Le opere
661
Le prime opere
La produzione teatrale
Le “odi civili”
L’approdo al romanzo storico
Gli scritti di poetica e le ultime opere
661
664
Il pensiero e la poetica
666
L’elaborazione ideologica e l’insegnamento
morale
666
661
662
663
Tipologia A, Analisi di un testo poetico
618
Approfondimento
Il sabato del villaggio
620
francesi
666
a confronto: La quiete
dopo la tempesta e Il sabato del villaggio
668
623
La concezione della storia
«Vero storico» e «vero poetico»
La questione della lingua
Autovalutazione
671
Inni sacri
La Pentecoste
674
Odi civili
Marzo 1821
Il cinque maggio
681
Visualizzazione Liriche
A se stesso
La ginestra o il fiore del deserto
La critica Una
forte e combattiva personalità
624
626
639
Operette morali
Dialogo della Natura e di un Islandese
Dialogo di un Venditore d’almanacchi
e di un Passeggere
640
Mappa concettuale
653
654
Per il ripasso • In sintesi
642
650
Manzoni e gli idéologues
668
670
675
682
687
LABORATORIO DI SCRITTURA
Tipologia A, Analisi di un testo poetico
691
­XIII
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Indice
Adelchi
Dagli atrii muscosi
La morte di Ermengarda
Visualizzazione Le
strofe di settenari
693
695
699
705
L’assalto ai forni
La madre di Cecilia
risposte autovalutazione
Itinerario multimediale
Quiz interattivi
Lettre à M. Chauvet
Vero storico e vero poetico
706
Lettera sul Romanticismo
L’utile, il vero, l’interessante in letteratura
710
I promessi sposi
La composizione e le edizioni
La trama e la struttura
I personaggi
715
715
La narrativa, specchio della società
borghese
717
La grande stagione del romanzo: il Realismo
762
718
Approfondimento La
763
dentro l’opera
706
711
I contenuti del romanzo capitolo
per capitolo
720
L’ambientazione e i temi
Le fonti e i modelli
Lingua e stile
Elementi di poetica
722
La critica
L’originalità dei Promessi sposi
Don Abbondio incontra i bravi
Renzo dall’Azzecca-garbugli
Don Rodrigo e padre Cristoforo
Cinema
I promessi sposi sul piccolo schermo
L’Innominato
La morte di don Rodrigo
724
724
760
762
nascita del Positivismo
Approfondimento La narrativa americana
dell’Ottocento
768
La letteratura di consumo
769
La letteratura d’evasione
769
Dalla narrativa “seriale”
726
Approfondimento
727
al fumetto
770
Il romanzo al femminile
771
Geografia della letteratura
772
Autovalutazione
773
Stendhal, Il rosso e il nero
Lo strano amore di Giuliano e Matilde
776
Honoré de Balzac
La commedia umana
Papà Goriot
La pensione Vauquer
782
728
733
739
740
744
750
Due personaggi a confronto: Renzo
e don Rodrigo
Visualizzazione La morte di don Rodrigo:
due edizioni a confronto
754
«Il sugo di tutta la storia»
755
Mappa concettuale
757
758
La critica
Per il ripasso • In sintesi
14 La narrativa dell’Ottocento
Unità
752
Gustave Flaubert
Madame Bovary
Approfondimento Lo
777
782
783
784
788
789
scandalo di
Madame Bovary
790
L’educazione di Emma
793
Fermo e Lucia
Il conte del Sagrato
La morte di don Rodrigo
Cinema Le
Tipologia A, Analisi di un testo in prosa
796
I promessi sposi
La monaca di Monza
La ribellione di Gertrude
Una serata a teatro
798
inquietudini di Emma: Madame Bovary 795
LABORATORIO DI SCRITTURA
Visualizzazione
Le tecniche narrative:
l’impersonalità
vera tragedia di Emma Bovary
La critica La
804
805
­XIV
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Indice
Victor Hugo
I miserabili
Il furto a casa del vescovo
806
807
808
redenzione di un colpevole: I miserabili 810
Visualizzazione Le tecniche narrative: il narratore
815
in terza persona
Cinema La
Fëdor Dostoevskij, Delitto e castigo
Il delitto
816
Lev Tolstoj, Guerra e pace
La guerra e l’amore
822
La critica Oggettività
e varietà in Guerra e pace
Lev Tolstoj, Anna Karenina
Il suicidio di Anna
Mappa concettuale
Per il ripasso • In sintesi
Honoré de Balzac, Eugenia Grandet
La morte di un avaro
Honoré de Balzac, Illusioni perdute
Lucien cerca un editore
Gustave Flaubert, Madame Bovary
Le nozze di Charles ed Emma
La morte di Emma
Charles Dickens, Le avventure di
Oliver Twist
Nell’istituto della signora Mann
818
824
828
829
829
834
835
Lev Tolstoj, Guerra e pace
Natascia al ballo
Ippolito Nievo, Le confessioni di un italiano
La conversione alla causa della libertà
Edgar Allan Poe, I racconti del mistero
e del terrore
Il cuore rivelatore
Herman Melville, Bartleby lo scrivano
Uno strano impiegato
Henry James, Ritratto di signora
Un matrimonio in crisi
Henry James, Il giro di vite
L’arrivo al “castello del folletto rosa”
George Sand, Indiana
Le donne sognano l’amore
Emily Brönte, Cime tempestose
L’amore di Caterina
Visualizzazione Le
tecniche narrative: il narratore in
prima persona
risposte autovalutazione
Itinerario multimediale
Quiz interattivi
LABORATORIO DI SCRITTURA
Tipologia B, Saggio breve e articolo di giornale
Charles Dickens, David Copperfield
I due orfani
Il piccolo David in trattoria
La polemica classico-romantica
Charles Dickens, Tempi difficili
La “scandalosa” pretesa di un operaio
LABORATORIO DI SCRITTURA
Nikolaj Gogol’, Il cappotto
L’importanza di un cappotto
Fëdor Dostoevskij, Delitto e castigo
L’interrogatorio
Raskòl’nikov confessa il suo delitto
836
LABORATORIO DI SCRITTURA
Tipologia C, Tema di argomento storico
842
Tipologia D, Tema di ordine generale
843
GLOSSARIO
INDICE DEGLI AUTORI
INDICE DEI PRINCIPALI MOVIMENTI
ARTISTICI E CULTURALI, RIVISTE E
TENDENZE LETTERARIE
844
852
855
­XV
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1
Sezione
Il Seicento,
un’epoca di
contraddizioni
L’Inghilterra
1603 Muore Elisabetta I
d’Inghilterra; sale al trono Giacomo
I Stuart.
1625 Carlo I diventa re.
1642 Inizia il conflitto fra Carlo I
e il Parlamento (prima rivoluzione
inglese).
1649 Decapitazione di Carlo I.
1653 Cromwell diventa Lord
Protettore.
1661 Restaurazione della dinastia
degli Stuart.
1688-1689 Gloriosa Rivoluzione;
cacciati gli Stuart, gli Orange
salgono sul trono d’Inghilterra.
La guerra dei Trent’anni
1618 Inizia la guerra dei Trent’anni.
1635 La Francia entra in guerra contro l’Impero.
1643 L’esercito francese sconfigge le truppe
imperiali nella battaglia di Rocroi.
1648 Con la pace di Westfalia termina la guerra dei
Trent’anni.
La Spagna
1598 Muore Filippo II; sale al trono Filippo III.
1609 Viene stipulata una tregua con le Province Unite, delle quali di fatto
la Spagna riconosce l’indipendenza.
1621 Muore Filippo III; sale al trono Filippo IV.
1640 Il Portogallo conquista l’indipendenza.
1648 Nasce la Repubblica delle Province Unite.
1659 Pace dei Pirenei tra Spagna e Francia.
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L’Olanda
1648 Si conclude la Guerra degli ottanta anni:
l’Olanda conquista l’indipendenza.
1602 Nasce la Compagnia delle Indie Orientali.
1617 Nasce la Compagnia delle Indie Occidentali.
1650 Muore Guglielmo II d’Orange.
1651-1688 Guerre anglo-olandesi.
La Francia
1614 Luigi XIII convoca gli Stati Generali.
1624-1642 Richelieu ricopre l’incarico di primo
ministro.
1643 Sale al trono Luigi XIV, il Re Sole.
1648 Con la pace di Westfalia viene sancita l’ascesa
politica ed economica della Francia.
1661 Muore il cardinale Mazarino, successore di
Richelieu; Luigi XIV assume personalmente il potere.
1672-1678 Guerra tra la Francia e le Province Unite.
1685 Luigi XIV promulga l’editto di Fontainebleau, che
revoca l’editto di Nantes.
L’Italia
1628 Milano insorge contro il dominio
degli spagnoli.
1630 Scoppia l’epidemia di peste.
1647 A Napoli rivolta antispagnola guidata
da Masaniello.
il contesto storico e politico
l’economia e la società
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Unità
e la “nuova scienza”
1563
Termina
il concilio di
Trento
La storia
1559
Pace di
CateauCambrésis:
egemonia
spagnola in
Italia
3
Galileo Galilei
1580
1600
1610
1564
Nasce a Pisa
1589
È lettore
all’università di
Pisa
1592
Viene chiamato
all’università di
Padova
1609
Costruisce il
cannocchiale
1610
È a Firenze come
matematico di
corte; pubblica il
Sidereus Nuncius
1613-1615
Scrive le Lettere
copernicane
1616
Viene
ammonito dal
Santo Uffizio
Prerequisiti
Conoscere la politica
controriformista della Chiesa di
Roma
Conoscere i principali avvenimenti
storici del Seicento
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1612-1631
Guerra per la successione
del Monferrato
1618-1648
Guerra dei
Trent’anni
1560
La vita e le opere
1550
1600
Condanna ed
esecuzione
di Giordano
Bruno
1603
Nasce
l’Accademia
dei Lincei a
Roma
Obiettivi
Conoscenze
Le vicende biografiche dell’autore, in particolare, lo scontro con la
Chiesa
Il ruolo di Galilei nella rivoluzione scientifica del Seicento
I caratteri e gli scopi delle principali opere galileiane
Innovazione metodologica e sperimentale espressa nelle opere di
Galilei
Conoscere gli sviluppi del pensiero scientifico e filosofico del
Seicento e i suoi maggiori protagonisti
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1642
Scoppia la Rivoluzione
inglese
1620
1630
1640
1623
Pubblica Il saggiatore
1632
Pubblica il Dialogo sopra i due
massimi sistemi del mondo
1632-1633
Processo e condanna a Roma
1633
Pronuncia l’Abiura
1638
Vengono pubblicati in Olanda
i Discorsi e dimostrazioni
matematiche intorno a due nuove
scienze
1642
Muore ad Arcetri
laboratori di scrittura
n la
di
Competenze
Contestualizzare storicamente l’autore e le sue
opere
Individuare nelle opere l’ideologia e gli elementi
legati alla ricerca scientifica
Evidenziare i caratteri di innovazione linguistica
degli scritti di Galilei
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TIPOLOGIA A: analisi di un testo in prosa, p. 103
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sezione 1 Il Seicento: un’epoca
di contraddizioni
La vita
I primi studi
a Pisa e le
ricerche
all’università di
Padova
L’“invenzione”
del
cannocchiale
Galileo Galilei nacque a Pisa nel 1564 da un’antica famiglia fiorentina (un suo antenato era
stato gonfaloniere di giustizia). Il padre, insigne musicologo e ottimo suonatore di liuto, lo
avviò a un’educazione umanistica, ma egli manifestò presto la sua predilezione per le discipline scientifiche, dedicandosi allo studio della medicina e, più tardi, a quello della matematica.
Nel 1589 fu lettore di matematica all’università di Pisa e nel 1592 passò all’università di Padova come professore di matematica, fisica e astronomia. Il periodo padovano (1592-1610),
malgrado le ristrettezze economiche a causa delle continue richieste di denaro da parte
delle sorelle e della madre, fu il più felice della sua vita, perché ebbe piena libertà di studio
protetto dall’autorità di Venezia e perché conobbe illustri personaggi come lo scienziato,
storico e teologo Paolo Sarpi (1552-1623; vedi U.1, Aula digitale) e l’erudito Giovan Francesco Sagredo (1571-1620). Proprio a Padova cominciò a interessarsi alla teoria copernicana
(vedi L’autore e il suo tempo) e a elaborare la sua nuova concezione della scienza.
Quando, nella primavera del 1609, Galilei venne a conoscenza dell’invenzione di un
fiammingo, che aveva fabbricato un “occhiale” per vedere distintamente, come fossero
vicini, oggetti molto distanti dall’occhio dell’osservatore, costruì personalmente un
cannocchiale che il 25 agosto dello stesso anno presentò, con grande successo, al Governo di Venezia (Lettera al Doge Leonardo Donato). Al di là della vicenda storica riguardante la paternità dell’invenzione, fondamentale fu il fatto che Galilei usò il cannocchiale come strumento scientifico per giungere alle importanti scoperte esposte nel
Sidereus Nuncius (1610), da lui dedicato ai Medici, signori di Firenze.
L’opera gli valse l’offerta di un incarico di prestigio da parte di Cosimo II de’ Medici, dal
quale nel 1610 fu nominato “matematico primario dello Studio pisano e filosofo di corte”.
Da quel momento, egli poté dedicarsi con impegno ancora maggiore allo studio e alla pub-
l’autore e il suo tempo
la “nuova scienza” in Europa
Il Seicento fu il secolo nel quale in
Europa si andò progressivamente affermando la “nuova scienza”, ovvero un pensiero
scientifico che rifiutava i dogmi imposti dalla Chiesa
e dalla filosofia aristotelica in nome di un’osservazione diretta dei fenomeni fisici e naturali. Punto di
partenza di questa rivoluzione culturale era stata la
pubblicazione, nel 1543, del trattato De revolutionibus
orbium coelestium (“Sui moti delle sfere celesti”)
dell’astronomo polacco Niccolò Copernico (14731543): questi aveva teorizzato un nuovo modello
cosmologico, secondo il quale al centro dell’universo
sta, immobile, il Sole; la Terra e gli altri pianeti gli
ruotano intorno, descrivendo orbite circolari (teoria
eliocentrica). Prudentemente, tuttavia, Copernico
aveva scritto una premessa al suo testo, nella quale
affermava che quelle che lui formulava erano soltanto
ipotesi che non miravano a mettere in discussione
le verità affermate dalle Sacre Scritture e ciò aveva
reso possibile la circolazione dell’opera anche dopo
l’introduzione dell’Indice dei libri proibiti (1555).
Le tesi di Copernico furono accolte da Giordano
Bruno (1548-1600) che, sottoponendo a una critica
radicale la cosmologia aristotelico-tolemaica, giunse
a concepire l’universo come un’infinità di mondi,
senza centro né circonferenza, all’interno della quale
era ravvisabile la presenza di Dio. Nonostante questo, Bruno sottolineava che Dio non si identifica con
l’universo e conserva, rispetto a esso, una diversità
importante: l’universo non era da considerarsi «completamente infinito», a differenza di Dio, al quale così
veniva riconosciuta una forma di superiorità. Per le
sue convinzioni giudicate eretiche, fu condannato al
rogo dall’Inquisizione a Roma, in Campo de’ Fiori, il
17 febbraio 1600.
A partire dalla teoria copernicana si svilupparono anche le ricerche di Johannes Kepler (Keplero,
1571-1630) sulle leggi che determinano le orbite del
sistema solare e, soprattutto, quelle di Galileo Galilei
che, grazie al cannocchiale, scoprì altri elementi
(esistenza di satelliti di altri pianeti, macchie solari,
conformazione fisica della Luna simile a quella ter-
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A
A
l
r
c
p
d
r
Unità 3
Galileo Galilei
e la “nuova scienza”
blicazione delle sue opere, in cui affermava le nuove teorie sperimentali, contrastanti
con quelle della tradizione aristotelica.
L’abiura e le
ultime ricerche
Abiura
Atto con il quale una persona
rinnega pubblicamente le proprie posizioni
di natura culturale o religiosa.
Nel 1616, in seguito alle affermazioni di Galilei circa la distinzione da stabilire tra verità scientifiche e dogmi di fede (affermazioni che intervenivano quindi su una materia
che la Chiesa considerava di sua competenza), la Congregazione dell’Indice decretò la
censura della teoria di Copernico: a Galilei fu proibito di sostenere le tesi copernicane
e gli fu imposto, pena il carcere, di non insegnarle e di non difenderle né con la parola né
con gli scritti. Galilei, stanco e amareggiato, si dedicò ai suoi studi e per alcuni anni si
astenne dal pubblicare. Solo nell’autunno del 1623, sollecitato dall’Accademia dei Lincei, di cui era diventato membro, diede alle stampe un’opera polemica: Il saggiatore. Ad
essa fece seguito, nel 1632, un’opera ancora più rivoluzionaria, il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo: tolemaico e copernicano, nella quale Galilei si schierava in favore
del sistema copernicano contro quello classico, aristotelico-tolemaico.
Non appena il Dialogo fu pubblicato, ne fu sospesa la diffusione dall’Inquisizione e dai gesuiti, nonostante l’opera avesse ottenuto l’autorizzazione ecclesiastica, e l’autore venne processato
e condannato. Galilei, vecchio e malato, nel febbraio del 1633 dovette presentarsi a Roma al
tribunale dell’Inquisizione e il 22 giugno dello stesso anno pronunciò l’abiura delle proprie
tesi. La pena assegnatagli era grave (il carcere a vita), ma fu commutata per intervento del papa
Urbano VIII in domicilio coatto nella sua casa ad Arcetri, sulle colline fiorentine.
Nella sua abitazione egli continuò a lavorare circondato dagli allievi più fedeli, Vincenzo
Viviani (1622-1703) ed Evangelista Torricelli (1608-1647), fino alla totale perdita della
vista, dando una veste teorica definitiva ai suoi studi di quasi trent’anni prima sul moto
accelerato, sull’isocronia del pendolo, sulla forza percossa e sulle traiettorie di oggetti
lanciati (proietti).
Galilei morì ad Arcetri nel 1642. Il suo corpo venne sepolto nella chiesa di Santa Croce a
Firenze.
restre ecc.) non spiegabili secondo la cosmologia
tolemaica. Lo stesso Galileo arrivò a contestare apertamente la dottrina aristotelica nel Dialogo sopra i due
massimi sistemi del mondo, schierandosi apertamente
in favore delle tesi di Copernico, da lui già difese nelle
quattro “lettere copernicane”.
Ma furono proprio le scoperte di Galileo a provocare
la reazione della Chiesa cattolica, ben decisa a difendere la teoria aristotelico-tolemaica (l’unica che si
conciliava con le affermazioni della Scrittura) e a perseguitare con ogni mezzo chi diffondeva e sosteneva
la verità del copernicanesimo: Galilei venne accusato
di eresia, processato e costretto dal Sant’Uffizio
negli anni 1632-1633 a rinnegare le proprie teorie. La
condanna di Galilei ebbe un forte impatto sul mondo
della cultura e della scienza, ma non fermò il cammino della «nuova scienza», né lo sforzo divulgativo
dei grandi intellettuali del tempo, molti dei quali
proseguirono le loro ricerche assumendo però un
atteggiamento più prudente, scegliendo di pubblicare
anonimamente i loro libri o presentando le proprie
tesi come un’ipotesi da verificare.
Fu questo il modo di procedere adottato dal filoso-
fo francese René Descartes (italianizzato Cartesio,
1596-1650) nel celebre Discorso sul metodo per un
retto uso della propria ragione e per la ricerca della
verità nelle scienze, un saggio pubblicato anonimo
in Olanda nel 1637 come introduzione a tre opere
scientifiche: Diottrica (in cui lo studioso si occupa
fra l’altro dei fenomeni legati alla vista, della luce,
dell’invenzione del cannocchiale e di ottica), Meteore
(in cui parla del Sole e di alcuni fenomeni atmosferici) e Geometria (in cui espone la sua scoperta della
geometria analitica). Nel Discorso Cartesio ribadisce
la necessità di abbandonare la filosofia aristotelica
per fondarne una nuova che, grazie al contributo fondamentale della scienza e delle discipline tecniche,
permetta di giungere alla verità. Sulla stessa linea
si pose anche l’inglese Francis Bacon (italianizzato
Francesco Bacone, 1561-1626), considerato uno dei
fondatori della scienza moderna. Egli si propose di
sostituire alla Scolastica un nuovo sistema di conoscenza, basato sul metodo induttivo e sperimentale e
sui risultati dell’indagine empirica, rivendicando per
la filosofia il compito di liberare l’uomo da ogni sorta
di pregiudizio metafisico e culturale.
© RCS Libri S.p.A. - Divisione Education, Milano
L’ammonizione
del Sant’Uffizio
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sezione 1 Il Seicento: un’epoca
di contraddizioni
Le opere
Le opere
letterarie e
il Sidereus
Nuncius
Pur dedicandosi alle ricerche scientifiche, per un lungo periodo Galilei mostrò anche una
vera passione per lo studio delle lettere, al quale era stato inizialmente avviato. Negli anni
in cui soggiornò a Pisa e poi a Padova, scrisse saggi critici sulle opere di grandi letterati; nel
1588 tenne due Lezioni circa la figura, sito e grandezza dell’“Inferno” di Dante e partecipò al
dibattito relativo alla poesia di Ariosto e Tasso, componendo alcuni importanti saggi: Considerazioni sul Tasso e Postille all’Ariosto, insieme ad alcune annotazioni in margine ai testi
dell’Orlando furioso e della Gerusalemme liberata in suo possesso.
Lo studio dell’astronomia, in ogni caso, continuò a occupare sempre di più il suo tempo e
l’uso del cannocchiale lo condusse a importanti scoperte, espresse nel Sidereus Nuncius
(“Il messaggero delle stelle”, Venezia, 12 marzo 1610; vedi Aula digitale), con il quale lo
scienziato comunicò al mondo dei dotti il risultato delle sue ricerche: i quattro principali
satelliti di Giove (che chiamò «pianeti medicei» in onore dei Medici di Firenze), la composizione della via Lattea, i monti della Luna.
A partire dal Sidereus Nuncius, Galileo mostrò sempre più apertamente di volere sostenere le teorie di Copernico, che egli aveva già appoggiato in precedenza, in due lettere private
risalenti al 1597.
Quanto affermato da Galilei nel Sidereus Nuncius offriva materia per uno scontro con la
Chiesa, scontro che si inasprì quando, tra il 1613 e il 1615, scrisse le quattro lettere “copernicane” relative ai rapporti tra scienza e fede. Le più famose sono quelle inviate al discepolo
Benedetto Castelli, padre benedettino e insegnante di matematica a Pisa (1613), e quella
indirizzata a Madama Cristina di Lorena, granduchessa di Toscana (1615). In esse Galilei
reclama l’autonomia della conoscenza scientifica ottenuta attraverso «sensata esperienza» e «certe dimostrazioni».
Ogni prova addotta da Galilei a sostegno del copernicanesimo si traduceva, però, nella demolizione della concezione aristotelico-tolemaica del mondo, messa in crisi anche da
due successive scoperte (1611), quelle relative alle fasi di Venere e alle macchie solari. Venere
mostra fasi come la Luna (spiegabili con la teoria copernicana e non
con quella di Aristotele e Tolomeo);
le macchie solari sono prova sicura
delle mutazioni e delle alterazioni che avvengono anche nel Sole,
diversamente da quanto affermavano i filosofi aristotelici che parlavano di «immutabilità dei cieli».
La difesa della teoria copernicana
non poteva essere accettata né dai
protestanti né dai cattolici. Infatti,
come il copernicanesimo era considerato pericoloso dai protestanti, fautori di un rapporto personale
tra singolo e Sacre Scritture, così
era ritenuto anche dai cattolici, secondo i quali l’interpretazione delle
Scritture spettava esclusivamente
al magistero della Chiesa: essa, infatti, non poteva ammettere che
i princìpi interpretativi della BibIl primo quarto di Luna, disegno di Galileo fatto sulla base delle sue
osservazioni al telescopio (dalla prima edizione del Sidereus Nuncius, 1610).
bia fossero stabiliti da uno scienLe lettere
“copernicane”
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Unità 3
ziato. La Chiesa, quindi, opponeva alle
verità scientifiche alcuni passi biblici
in cui era esplicitamente affermato che
«la Terra rimane sempre al suo posto»
e «il Sole sorge e tramonta tornando al
luogo dal quale si è levato» (Qoelet 1,
4-5); o che Giosuè ordinà al Sole di fermarsi sul campo di battaglia di Gabaon, per favorire la vittoria degli Israeliti
(Giosuè 10,13).
Il saggiatore
Il Dialogo sopra
i due massimi
sistemi del
mondo
I Discorsi e
dimostrazioni
matematiche
Galileo Galilei
e la “nuova scienza”
Galileo e la musica
Il padre di Galileo, Vincenzo Galilei (1520-1591),
fu una delle figure più importanti nella storia
della musica del tardo Rinascimento e contribuì
significativamente alla nascita della musica
barocca. Valente teorico musicale, suonatore e
compositore di liuto, membro della Camerata
de’ Bardi (importante gruppo di musicisti e
intellettuali fiorentini), superò il modo classico
di impostare la teoria della musica studiando la
fisicità dei suoni, aiutato nei suoi esperimenti
dal figlio. Molti studiosi ritengono che questa
esperienza abbia influito significativamente su
Galileo (anche lui un eccellente liutista), spingendolo a passare dalla matematica pura e
astratta alla sperimentazione.
L’apparizione in Europa di tre comete tra la fine del 1618 e l’inizio del 1619
aveva suscitato un dibattito sulla loro
natura e il loro moto. Nel 1623 Galilei
pubblicò Il saggiatore (vedi p. 100),
un’opera dedicata a papa Urbano VIII,
in cui attaccava il gesuita Orazio Grassi
(che usava lo pseudonimo di Lotario
Sarsi), astronomo e matematico del
Collegio Romano, il quale affermava
che le comete erano corpi celesti con moto circolare. L’ipotesi di Galilei sulla natura delle
comete, secondo la quale erano dovute solamente a un fenomeno di rifrazione della luce, si
dimostrò errata; ebbe tuttavia la funzione di stimolare dubbi sulle conoscenze acquisite e
di proporre nuove osservazioni che avrebbero aperto la strada «al ritrovamento del vero»;
lo stesso Saggiatore divenne una sorta di manifesto del nuovo metodo scientifico promosso
da Galileo.
Il successo riscosso dal Saggiatore tra i cultori della «nuova scienza» e l’illusione di trovare comprensione e appoggio in papa Urbano VIII, al secolo Maffeo Barberini, suo amico ed
estimatore, indussero Galilei a scrivere la sua opera più importante in difesa del copernicanesimo, il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo: tolemaico e copernicano (1632;
vedi p. 105). L’opera, dopo sei anni di lavoro, era ultimata, ma sorsero numerosi problemi
da superare affinché la Chiesa desse il permesso per la pubblicazione.
Nel Dialogo Galilei immagina un confronto tenutosi a Venezia fra tre interlocutori, Filippo
Salviati (1582-1614), Giovan Francesco Sagredo (1571-1620) e un aristotelico, Simplicio
(personaggio frutto dell’elaborazione letteraria dell’autore). Il dialogo fra i tre personaggi dura quattro giornate durante le quali i primi due difendono il sistema copernicano,
mentre il terzo si batte in favore della tradizionale cosmologia aristotelico-tolemaica. Non è
difficile riconoscere in Salviati e Sagredo il pensiero di Galilei, mentre Simplicio dimostra
di fondare tutti i suoi argomenti su conoscenze libresche e astratte.
Poiché l’Inquisizione aveva proibito che si stampasse in Italia qualsiasi scritto di Galilei, nel 1638 a Leiden, in Olanda, furono editi i Discorsi e dimostrazioni matematiche
intorno a due nuove scienze attinenti alla meccanica e ai movimenti locali. L’opera è considerata dagli studiosi la più importante dal punto di vista scientifico fra tutte quelle
di Galilei per il fondamentale contributo portato agli studi di statica e di dinamica. Nei
Discorsi lo scienziato contrappone al cosmo aristotelico il vuoto immenso dello spazio
infinito e ribadisce la necessità metodologica di estendere i concetti matematici al
campo dell’esperienza fisica.
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sezione 1 Il Seicento: un’epoca
di contraddizioni
Il pensiero e la poetica
Il metodo galileiano: «certe dimostrazioni» e «sensata esperienza»
Leggi precise
e «certe
dimostrazioni»
Spirito eminentemente pratico e concreto, Galilei non fu l’ideatore di un sistema filosofico,
ma il fondatore di un metodo scientifico, il cui scopo non era quello di penetrare astratti
princìpi che spiegassero il perché dell’esistenza del mondo e la sua essenza, bensì quello di
conoscerne il modo di essere e le leggi che ne regolano il funzionamento.
La natura, osserva Galilei, è rivelazione di Dio ed è perciò soggetta a leggi precise che si
possono ridurre in termini matematici («certe dimostrazioni»); pertanto l’intelletto umano, sorretto da un metodo rigoroso, può giungere alla conoscenza di quelle leggi e conquistare verità incontrastabili.
Le conoscenze umane non vanno desunte dalla tradizione, sia pure rispettabilissima, di
pensatori antichi, ma devono nascere dalla diretta osservazione della realtà e dalla «sensata esperienza», cioè dalla conoscenza che di quella realtà ci possono dare solo l’intelletto
e i sensi. Al «mondo di carta» dei filosofi aristotelici egli oppone il «gran libro della natura», alla sicurezza che essi ostentano, credendo di possedere la verità, egli oppone l’umiltà
i passaggi del metodo galileiano
del ricercatore che lentamente scopre il vero
attraverso l’indagine. Base di tale metodo,
«Sensata esperienza»:
dunque, è l’osservazione diretta della natura
Osservazione
conoscenza data
della realtà
dalla quale deriva l’ipotesi, cioè la formulaziodall’intelletto e dai sensi
ne provvisoria, in termini matematici, della
legge; dall’ipotesi si passa all’«esperimento»,
ipotesi: formulazione matematica
il solo che può eventualmente confermare
di una legge che spieghi ciò che è
l’ipotesi trasformandola in legge, cioè in una
stato osservato
formulazione matematica che valga per tutti i
casi simili. La scoperta di un metodo di ricerca
esperimento: costruzione
nuovo, sinteticamente espresso dal motto
di una verifica dell’ipotesi
«provando e riprovando», e lo sforzo di affrancare la scienza dalla teologia hanno costituito la piattaforma su cui si fonda la scienza
«certa dimostrazione»: la legge
vale per tutti i casi simili
moderna.
«Provando e
riprovando»
La nuova prosa scientifico-letteraria
L’importanza
del volgare
nelle opere di
Galilei
Nel panorama di una letteratura dominata dalla retorica e dall’artificiosità che contraddistinguono il Barocco, le opere di Galilei si caratterizzano per una prosa scientifica lucida e
rigorosa, per la chiarezza del ragionamento. L’originalità della sua produzione consiste
inoltre nell’aver usato, per primo in Italia, accanto al latino, anche il volgare per opere
scientifiche. Galilei, infatti, scrisse in latino il Sidereus Nuncius, l’opera con la quale annunciava alla comunità internazionale dei dotti le sue scoperte astronomiche, e la seconda parte, a carattere matematico-dimostrativo, dei Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a
due nuove scienze, la cui prima parte, di carattere storico-descrittivo, fu invece composta in
volgare. Tutte le opere di maggior impegno, sia di intento polemico, come Il saggiatore, sia
di contenuto scientifico, come il Dialogo sopra i massimi sistemi, sono scritte in volgare.
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Unità 3
La precisione
delle indagini
e l’uso del
volgare
“scientifico”
L’uso della
forma dialogica
Galileo Galilei
e la “nuova scienza”
Il pregio essenziale di Galilei è la meticolosa precisione delle descrizioni di oggetti e fenomeni, indagati con lo spirito analitico dello scienziato che chiarisce a se stesso e vuol far
capire a chi legge l’evolversi delle sue indagini. Del resto, attraverso la vista, usata come
strumento della mente razionale che studia e indaga il grande «libro della natura», si veniva affermando la concezione empirica del sapere, necessariamente bisognosa di nuovi
mezzi espressivi, quali l’uso del volgare, rispondente allo stesso tempo all’esigenza di eleganza letteraria e di persuasione divulgativa. La scienza usciva così dal chiuso delle biblioteche dei dotti per diventare patrimonio di un pubblico sempre più vasto.
Le caratteristiche più rilevanti del volgare “scientifico” di Galilei sono così riassumibili:
• la presenza di frasi idiomatiche e di espressioni colloquiali vivaci e briose, ma anche
mordaci e taglienti quando la polemica si fa più aggressiva;
• l’uso di parole del linguaggio comune, sottoposte, però, a una rigorosa precisione semantica perché, fra i tanti significati possibili di un termine, è scelto solo quello adatto a un determinato contesto;
• il ricorso alla metafora che facilita la comprensione della conoscenza scientifica;
• la sintassi semplice e rigorosa che riproduce l’esattezza e la chiarezza del discorso scientifico.
Il sorgere della prosa scientifico-letteraria non fu un fenomeno soltanto italiano. In Inghilterra Bacone nella sua opera maggiore, il Novum Organum, seppe usare il latino in maniera
spigliata e moderna; in altri trattati in inglese, gettò le basi di una prosa scientifica colta, fino
ad allora sconosciuta nel suo paese. Lo stesso si può dire di Cartesio, che contribuì non poco
ad arricchire la lingua francese di chiarezza stilistica e di precisione lessicale.
Per l’esigenza di farsi capire e di divulgare il più possibile le sue idee e le sue scoperte,
Galilei preferì alla forma tradizionale del trattato scientifico la scrittura drammatica del
dialogo: il suo discorso diventa spesso un confronto tra interlocutori reali o fittizi, con
l’effetto di un maggior coinvolgimento del lettore, come accade nel Dialogo sopra i due
massimi sistemi.
Il processo di Galileo davanti al tribunale dell’Inquisizione in un dipinto anonimo del XVII secolo.
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sezione 1 Il Seicento: un’epoca
di contraddizioni
AUTOVALUTAZIONE
Ecco alcune domande campione su cui potrai esercitarti per valutare la tua preparazione.
Per ogni domanda è indicato il riferimento al profilo, che puoi consultare nel caso tu debba sciogliere eventuali dubbi
prima di fornire la risposta.
La vita
1. Q
uale fu il primo incarico che Galilei assunse all’interno dell’università e in quale città?
2. Q
uale incarico venne offerto a Galilei al suo ritorno in Toscana e da
chi?
3. I n quale anno Galilei ricevette un primo richiamo dal Santo Uffizio e
per quali motivi?
4. I n quale anno Galilei fu condannato e a quale pena?
5. E
gli abiurò le proprie tesi o si rifiutò di farlo?
vai a p. 92 al capoverso I primi studi a
Pisa e le ricerche all’università di Padova
vai a p. 92 al capoverso L’“invenzione”
del cannocchiale
vai a p. 93 al capoverso L’ammonizione
del Sant’Uffizio
vai a p. 93 al capoverso L’abiura e le
ultime ricerche
Le opere
6. Quali sono i contenuti del Sidereus Nuncius?
7. C
he cosa sono le lettere “copernicane”?
8. P
erché Galilei scrisse Il saggiatore?
9. Q
ual è l’argomento del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo?
10. Quale fra i protagonisti del Dialogo difende la posizione aristotelica?
11. Qual è l’ultima opera di Galilei e quali argomenti tratta?
vai a p. 94 al capoverso Le opere
letterarie e il Sidereus Nuncius
a p. 94 al capoverso Le lettere
vai
“copernicane”
vai a p. 95 al capoverso Il saggiatore
vai a p. 95 al capoverso
Il Dialogo sopra i due massimi sistemi
vai a p. 95 al capoverso Discorsi e
dimostrazioni matematiche
Il pensiero e la poetica
12. Quali sono i passaggi in cui si articola il metodo galileiano?
13. Che cosa contrappone Galilei al «mondo di carta» dei filosofi aristotelici?
14. Quali tra le opere di Galilei sono scritte in latino?
15. Quali aspetti caratterizzano la prosa di Galilei?
vai a p. 96 al capoverso «Provando e
riprovando»
vai a p. 96 al capoverso L’importanza del
volgare nelle opere di Galileo
16. Galilei scelse il latino o il volgare per le sue opere?
Le risposte alle domande sono nell’Aula digitale: leggile sempre al termine del tuo lavoro,
per verificare se effettivamente le tue conoscenze sono corrette.
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Unità 3
Galileo Galilei
e la “nuova scienza”
Percorso antologico
Opera
Testo
Contenuti
«Bellissima cosa... vedere
il corpo della luna»
• L’annuncio delle scoperte fatte con il cannocchiale
Il saggiatore
(1623)
La favola dei suoni
• La complessità della natura
• La necessaria umiltà dello scienziato
Dialogo sopra i due massimi
sistemi del mondo
(1632)
I seguaci di Aristotele e
l’ipse dixit
(giornata seconda)
• Il «mondo di carta» degli aristotelici
• La «nuova scienza» e il metodo sperimentale
Osservare per capire
(giornata seconda)
• La descrizione di un esperimento riproducibile e
verificabile
«Io... abiuro, maledico e
detesto li suddetti errori»
• Il rifiuto del copernicanesimo
Sidereus Nuncius
(1610)
L’Abiura
(1633)
Anonimo, Galileo discute le sue teorie con un alto prelato, XIX secolo,
Collezione privata.
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sezione 1 Il Seicento: un’epoca
di contraddizioni
Il saggiatore (1623)
Il dibattito sulle
comete
L’opera
La critica alla
tradizione
aristotelica
Nel 1618, in seguito all’avvistamento di alcune
comete, nel mondo scientifico prese vita un acceso dibattito sulla natura di quei corpi celesti. Il
primo a intervenire nella discussione fu il gesuita
Orazio Grassi (1583-1654), astronomo e matematico del Collegio romano, con la Disputa astronomica (1618), a cui rispose Mario Guiducci (15851646), un allievo di Galilei che nel Discorso sulle
comete (1619) espresse l’opinione del maestro.
Grassi replicò con la Libra astronomica ac philosophica (“Bilancia astronomica e filosofica”,
1619), pubblicata sotto lo pseudonimo di Lotario Sarsi. A questo punto intervenne Galilei in
persona con Il saggiatore.
Il titolo completo dell’opera di Galilei in real­tà è
Saggiatore nel quale con bilancia squisita e giusta
si ponderano le cose contenute nella Libra. Esso allude alla bilancetta di precisione (saggiatore)
con cui gli orefici saggiano, ossia pesano, i metalli preziosi in modo da stabilire se sono puri o mescolati con altri di minor valore. Con questa metafora Galilei voleva sottolineare la maggior
precisione ed esattezza scientifica delle proprie
tesi rispetto a quelle, più grossolane e imprecise,
del rivale. In concreto, però, l’immagine della bi- Saturno come appare in un disegno dagli
lancia si riferisce anche all’impianto narrativo appunti originali di Galileo (1616), Firenze,
dell’opera, che consiste in una vera e propria “pe- Biblioteca Nazionale.
satura” del testo di Grassi, dal momento che Galilei procede citando brevi passi della Libra e commentandone poi gli enunciati. Così facendo, egli fa cadere l’avversario in frequenti
contraddizioni, con l’intento di mettere in crisi il metodo usato e la «bestialissima ostinazione degli Aristotelici». Alle «girandole di parole» di Sarsi, Galilei contrappone la serietà del
metodo sperimentale che procede con «la geometrica strettezza» del calcolo matematico,
secondo lo studio diretto della natura che va oltre la semplice informazione dei sensi. L’operazione acquista rilievo anche da un punto di vista stilistico perché al pesante latino
scolastico di Grassi viene contrapposto il volgare toscano, spigliato e arguto, che conferisce un’indubbia vivacità alle tesi galileiane.
In realtà, la tesi sostenuta da Galilei che le comete siano solo il prodotto della rifrazione della luce dovuta ai raggi solari, è priva di fondamento, mentre quella di Grassi, che le
riteneva corpi celesti dotati di moto circolare – seguendo in questo l’astronomo danese
Tycho Brahe (1546-1601) – è assai più vicina alla verità. Ma ciò che conta sono gli argomenti, la forza polemica e la critica di Galilei verso chi accetta passivamente le convinzioni tramandate dall’antichità: più che affermare la propria tesi, egli intendeva confutare quella dell’avversario e, soprattutto, il metodo da questi usato, fondato interamente su
incerte dimostrazioni geometriche e sul ricorso a molti autori antichi a sostegno delle
proprie argomentazioni.
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Unità 3
Galileo Galilei
e la “nuova scienza”
La favola dei suoni
(il saggiatore)
Con questa pagina narrativa Galilei giustifica la
propria ignoranza a proposito della natura delle
comete: se l’uomo non riesce a spiegare la varietà
dei fenomeni che tocca con mano, tanto meno
potrà nutrire certezze su fenomeni tanto lontani
da lui.
contenuti
L a complessità della natura
L a necessaria umiltà dello scienziato
elementi
di pensiero
e di poetica
L ’importanza dell’osservazione
L ’efficacia espressiva
5
10
15
20
25
1. quanto altri… discorrerne:
quanto meno uno («altri») ne
sa, tanto più ne parla in modo
autorevole («risolutamente»).
2. all’incontro: al contrario.
3. renda... novità: renda più
difficile e incerto («irresoluto»)
esprimere un’opinione («senten-
Parmi d’aver per lunghe esperienze osservato, tale esser la condizione umana
intorno alle cose intellettuali, che quanto altri meno ne intende e ne sa, tanto più risolutamente voglia discorrerne1; e che, all’incontro2, la moltitudine
delle cose conosciute ed intese renda più lento ed irresoluto al sentenziare
circa qualche novità3. Nacque già in un luogo assai solitario un uomo dotato
da natura d’uno ingegno perspicacissimo4 e d’una curiosità straordinaria; e
per suo trastullo5 allevandosi diversi uccelli, gustava molto del lor canto, e
con grandissima meraviglia andava osservando con che bell’artificio6, colla
stess’aria con la quale respiravano, ad arbitrio loro7 formavano canti diversi,
e tutti soavissimi. Accadde che una notte vicino a casa sua sentì un delicato suono, né potendosi immaginar che fusse altro che qualche uccelletto, si
mosse per prenderlo; e venuto nella strada, trovò un pastorello, che soffiando
in certo legno forato e movendo le dita sopra il legno, ora serrando8 ed ora
aprendo certi fori che vi erano, ne traeva quelle diverse voci, simili a quelle d’un uccello, ma con maniera diversissima. Stupefatto e mosso dalla sua
natural curiosità, donò al pastore un vitello per aver quel zufolo; e ritiratosi
in se stesso9, e conoscendo che se non s’abbatteva a passar colui10, egli non
avrebbe mai imparato che ci erano in natura due modi da formar voci e canti
soavi, volle allontanarsi da casa, stimando di potere incontrar qualche altra
avventura. Ed occorse11 il giorno seguente, che passando presso a un piccol
tugurio, sentì risonarvi dentro una simil voce; e per certificarsi12 se era un
zufolo oppure un merlo, entrò dentro, e trovò un fanciullo che andava con un
archetto, ch’ei13 teneva nella man destra, segando alcuni nervi tesi sopra certo
legno concavo14, e con la sinistra sosteneva lo strumento e vi andava sopra
movendo le dita, e senz’altro fiato ne traeva voci diverse e molto soavi. Or qual
fusse il suo stupore, giudichilo15 chi participa dell’ingegno e della curiosità
ziare») riguardo alle cose nuove.
4. perspicacissimo: molto acuto,
intelligente.
5. trastullo: divertimento.
6. con che bell’artificio: con quale
espediente, con quale abilità.
7. ad arbitrio loro: a loro piacimento.
8. serrando: chiudendo.
9. ritiratosi in se stesso: rimasto
da solo.
10. conoscendo… colui: rendendosi conto che se al pastorello
(«colui») non fosse capitato a
passare (di lì).
11. occorse: avvenne.
12. per certificarsi: per accertarsi.
13. ei: egli.
14. segando... concavo: sfregando alcune corde («nervi») tese
sopra un legno vuoto all’interno.
Galileo sta parlando del violino.
15. giudichilo: lo giudichi.
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sezione 1 Il Seicento: un’epoca
labo
di contraddizioni
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50
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che aveva colui; il qual, vedendosi sopraggiunto16 da due nuovi modi di formar la voce ed il canto tanto inopinati17, cominciò a creder ch’altri ancora ve
ne potessero essere in natura. Ma qual fu la sua meraviglia, quando entrando
in certo tempio si mise a guardar dietro alla porta per veder chi aveva sonato,
e s’accorse che il suono era uscito dagli arpioni e dalle bandelle18 nell’aprir
la porta? Un’altra volta, spinto dalla curiosità, entrò in un’osteria, e credendo d’aver a veder uno che coll’archetto toccasse leggiermente le corde d’un
violino, vide uno che fregando il polpastrello d’un dito sopra l’orlo d’un bicchiero, ne cavava soavissimo suono. Ma quando poi gli venne osservato19 che
le vespe, le zanzare e i mosconi, non, come i suoi primi uccelli, col respirare
formavano voci interrotte, ma col velocissimo batter dell’ali rendevano un
suono perpetuo, quanto crebbe in esso lo stupore, tanto si scemò20 l’opinione
ch’egli aveva circa il sapere come si generi il suono; né tutte l’esperienze già
vedute sarebbono state bastanti a fargli comprendere o credere che i grilli, già
che non volavano, potessero, non col fiato, ma collo scuoter l’ali, cacciar sibili
così dolci e sonori. Ma quando ei si credeva non potere esser quasi possibile
che vi fussero altre maniere di formar voci, dopo l’avere, oltre a i modi narrati,
osservato ancora tanti organi, trombe, pifferi, strumenti da corde, di tante e
tante sorte21, e sino a quella linguetta di ferro che, sospesa fra i denti, si serve
con modo strano della cavità della bocca per corpo della risonanza e del fiato
per veicolo del suono22; quando, dico, ei credeva d’aver veduto il tutto, trovossi
più che mai rinvolto23 nell’ignoranza e nello stupore nel capitargli in mano
una cicala, e che né per serrarle la bocca né per fermarle l’ali poteva né pur
diminuire il suo altissimo stridore, né le vedeva muovere squamme24 né altra
parte, e che finalmente, alzandole il casso del petto25 e vedendovi sotto alcune
cartilagini dure ma sottili, e credendo che lo strepito derivasse dallo scuoter di
quelle, si ridusse a romperle per farla chetare, e che tutto fu in vano, sin che,
spingendo l’ago più a dentro, non le tolse, trafiggendola, colla voce la vita, sì
che né anco26 poté accertarsi se il canto derivava da quelle: onde si ridusse a
tanta diffidenza del suo sapere, che domandato come si generavano i suoni,
generosamente27 rispondeva di sapere alcuni modi, ma che teneva per fermo28
potervene essere cento altri incogniti ed inopinabili29.
Io potrei con altri molti essempi spiegar la ricchezza della natura nel produr
suoi effetti con maniere inescogitabili30 da noi, quando il senso e l’esperienza
non lo ci mostrasse31, la quale anco talvolta non basta a supplire alla nostra incapacità; onde se io non saperò precisamente determinar la maniera della produzzion della cometa, non mi dovrà esser negata la scusa, e tanto più quant’io
non mi son mai arrogato di poter ciò fare32, conoscendo potere essere ch’ella
si faccia in alcun modo lontano da ogni nostra immaginazione; e la difficoltà
dell’intendere come si formi il canto della cicala, mentr’ella ci canta in mano,
scusa di soverchio33 il non sapere come in tanta lontananza si generi la cometa.
G. Galilei, Il saggiatore, Milano, Feltrinelli, 1965
16. vedendosi sopraggiunto:
rendendosi conto che esistevano.
17. inopinati: inimmaginabili,
impensati.
18. arpioni... bandelle: gli «arpioni» sono i cardini infissi nel
muro nei quali entra l’anello
delle «bandelle» attaccate alle
porte, che permettono ai battenti
di girare su se stessi.
19. gli venne osservato: gli capitò
di osservare.
20. si scemò: diminuì.
21. sorte: specie, tipi.
22. linguetta... suono: lo strumento descritto è lo “scacciapensieri”, costituito da una
lamina metallica (la «linguetta») che, collocata davanti alla
cavità della bocca, è fatta vibrare
da un dito.
23. trovossi… rinvolto: si trovò
più che mai avviluppato.
24. squamme: scaglie, lamelle.
25. il casso del petto: la cassa
toracica.
26. né anco: neanche, nemmeno.
27. generosamente: umilmente.
28. teneva per fermo: considerava certo, era sicuro che.
29. incogniti ed inopinabili: sco-
nosciuti e imprevedibili.
30. inescogitabili: che non possono essere immaginate.
31. quando... ci mostrasse: quando i sensi e l’esperienza non bastassero a dimostrarcelo.
32. tanto più... ciò fare: tanto più
che io non mi sono mai attribuito il merito di saperlo fare.
33. scusa di soverchio: giustifica
abbondantemente.
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A
P
r
t
1
1
2
2
laboratorio di scrittura
tipologia
A
Analisi di un testo in prosa
Per esercitarti sulla prima prova dell’esame di stato, ti presentiamo un laboratorio corredato di aiuti che faciliteranno il tuo lavoro di analisi sul brano di Galilei “La favola dei suoni”. Per ripassare nel dettaglio la procedura della
tipologia A, vedi il vol. Guida allo studio e all’esame di stato.
1. Comprensione del testo
Guida all’elaborazione
1.1.Comprendere il significato letterale
1.2.Verificare la corretta comprensione ed elaborare i contenuti: parafrasi o riassunto
Fa’ il riassunto del brano in un massimo di dieci righe.
2. Analisi del testo
2.1.Analizzare il livello contenutistico
Come premessa al suo ragionamento,
prima di enunciare la tesi, Galilei fa
una considerazione di carattere generale sulla conoscenza umana: quale?
Guida all’elaborazione
Premessa: Chi meno sa, più crede di sapere; al contrario ...
Sintetizza la tesi di Galilei.
Considera ciò che Galilei dice dopo la favola
Quali sono gli argomenti con cui l’autore sostiene la sua tesi? Sotto quale
forma li enuncia?
L’apologo rappresenta l’argomentazione di Galilei a sostegno
della sua tesi.
Ricostruisci le fasi attraverso le quali il protagonista raggiunge
la consapevolezza di conoscere molte delle cause che sono
all’origine dei suoni, ma non tutte:
• osserva che gli uccelli producono suoni bellissimi usando la
stessa aria che respirano;
• Incontra il pastorello che suona lo zuffolo;
• ecc.
c. Analizzare il narratore e il punto di vista
d. Analizzare il ritmo della narrazione
e. Analizzare lo spazio
Sottolinea sul testo i termini e le espressioni attraverso i quali
il narratore presenta direttamente il personaggio; ricava altre
informazioni dal suo comportamento e dalle motivazioni che
lo spingono ad approfondire la ricerca sull’origine dei suoni.
Laboratorio di scrittura
2.2.Analizzare la struttura e le tecniche di
composizione del testo
a. Analizzare fabula e intreccio
b. Analizzare i personaggi
Quali sono le caratteristiche più evidenti del carattere del protagonista
dell’apologo?
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laboratorio tipologia a
analisi di un testo in prosa
Guida all’elaborazione
2.3.Analizzare il registro linguistico, il lessico, il tono, la struttura sintattica, il tipo
di discorso
Individua termini ed espressioni relative al campo semantico del suono.
2.4.Riconoscere il genere del testo
A quale genere appartiene il Saggiatore? Rispondi sulla base delle tue conoscenze, facendo anche puntuali riferimenti al testo letto.
2.5.Riconoscere gli elementi di pensiero e di
poetica
Quali sono gli aspetti propriamente
galileiani del metodo con cui il protagonista dell’apologo si avvicina ai fenomeni legati al mondo naturale?
2.6.Fare un commento
Scrivi un commento al testo, soffermandoti in particolare sulla sua struttura.
Fa’ attenzione al ricorso all’osservazione diretta e all’esperienza.
Procedi così:
• riconosci le parti in cui l’autore esprime le sue considerazioni
e le parti di carattere narrativo;
• spiega la funzione dell’apologo all’interno del brano
3. Interpretazione complessiva e approfondimenti
Laboratorio di scrittura
3.1. Interpretare il testo
Quale figura di scienziato emerge dalla lettura di queste pagine?
3.2. Fare un confronto intertestuale
Metti a confronto il metodo argomentativo utilizzato da Galilei nella Lettera
a Benedetto Castelli con quello adoperato in questo passo del Saggiatore.
Quali differenze si possono cogliere?
A quali motivi sono dovute?
3.3. Considerare gli aspetti extratestuali
Le vicissitudini della vita di Galilei,
strettamente legate alla sua attività
di scienziato e alla sua produzione, si
proiettano sullo sfondo di un’epoca di
crisi e contrasti profondi. Contestualizza la figura di Galilei e le sue opere
mettendole in relazione con i caratteri
storico-culturali del tempo.
Guida all’elaborazione
Per rispondere alla domanda tieni presente le considerazioni
che aprono e chiudono il brano e le caratteristiche del protagonista dell’apologo (vedi anche il punto 2.2 b).
Rifletti per esempio sulle diverse finalità dell’opera, o sul diverso destinatario: motivi che possono giustificare le scelte di
Galilei.
Ti sarà utile far riferimento ai seguenti aspetti:
• la dominazione spagnola in Italia;
• la Controriforma;
• i progressi della scienza;
• le accademie letterarie e scientifiche;
• il Barocco.
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Unità 3
Galileo Galilei
e la “nuova scienza”
Dialogo sopra i due massimi
sistemi del mondo (1632)
La prudenza di
Galilei
i
Nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo Galilei espo­ne le proprie argomentazioni sui due sistemi, tolemaico e copernicano, senza parteggiare apertamente per il
secondo, ma facendo capire chiaramente la sua ferma fede in esso. Nel Proemio «al discreto lettore» egli assume comunque un atteggiamento di grande cautela: infatti scrive
di considerare la teoria di Copernico come «pura ipotesi matematica» e aggiunge di voler
dimostrare che la condanna del copernicanesimo, decretata dalla Chiesa, era giusta, perché
fondata sul riconoscimento della divina onnipotenza e sulla consapevolezza di quanto sia
debole la conoscenza umana.
Ma in realtà Galilei intendeva mettersi al riparo da possibili censure o condanne, consapevole che nel corso dell’opera non veniva soltanto contrastata la fisica di Aristotele,
ma lo stesso metodo di conoscenza degli aristotelici, il cui errore più grave consisteva
nell’impostare il discorso su premesse generali indimostrabili e cercare poi la conferma
alle loro conclusioni nell’autorità della tradizione. Nonostante l’accortezza usata, però, il
significato dell’opera era troppo esplicito e la Chiesa, nel 1633, inserì il Dialogo nell’Indice dei libri proibiti.
Questo trattato scientifico-astronomico è articolato in 4 giornate di discussioni, ambientate nel palazzo Sagredo a Venezia, fra tre interlocutori: due gentiluomini defunti,
che erano stati amici di Galilei, il fiorentino Filippo Salviati e il veneziano Giovan Francesco Sagredo, e Simplicio, filosofo aristotelico, personaggio fittizio dal nome molto
significativo.
• Salviati, portavoce dell’autore, dirige il dialogo ed impersona lo scienziato misurato,
cauto ma sicuro di sé. Sostenitore della teoria copernicana, è convinto dell’utilità di
un sereno confronto di idee e si dichiara pronto a riconoscere eventuali suoi errori, diffidente com’è nei confronti di chi pretende di sapere tutto. «Tale presunzione», dice, «non
può avere principio da altro che dal non aver inteso nulla»;
• Simplicio rappresenta la tradizione e difende le teorie aristoteliche e tolemaiche con
tanta ostinata adorazione nei confronti di Aristotele da sembrare patetico. Quando
Salviati e Sagredo, con ragionamenti incalzanti, smontano le teorie fisiche del suo mai contenuti del dialogo
estro, alle loro domande non sa rispondere
che: «È vero perché lo ha detto lui» (ipse dixit);
• Sagredo, il padrone di casa, è un seguace delNella prima giornata viene confutata la teoria della diversa natura
dei corpi celesti e della Terra.
la «nuova scienza». Ha il ruolo di moderatore, ma presto fa da spalla a Salviati di cui
condivide argomentazioni e prove. Irruento
Nella seconda giornata viene provata la possibilità del moto di
e focoso, si prende facilmente gioco di Simrotazione della Terra, già teorizzato da Copernico.
plicio, arricchisce il dialogo di numerose digressioni e, con il suo buon senso, introduce alcune proposte metodologiche, come
Nella terza giornata si esamina la possibilità del moto di rivoluzioquella di riformulare, all’inizio di una nuova
ne della Terra intorno al Sole.
riunione, gli argomenti trattati il giorno precedente o quella di discutere a parte eventuali questioni insorte a lato della principale,
Nella quarta giornata è presentata la teoria sulle maree che,
al fine di non rendere troppo complicata la
secondo Galilei, dimostrerebbe il movimento della Terra.
discussione.
La struttura e
i personaggi
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sezione 1 Il Seicento: un’epoca
di contraddizioni
I seguaci di Aristotele e l’ipse dixit
(dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, giornata seconda)
Nel brano seguente, con un esempio tratto dall’anatomia, è dimostrata l’infondatezza di alcune teorie
aristoteliche e, soprattutto, è messa in luce l’osti-
nazione di chi non rinuncia a seguire la tradizione
anche quando l’esperienza diretta dimostra il contrario.
contenuti
Il «mondo di carta» degli aristotelici
L a «nuova scienza» e il metodo sperimentale
elementi
di pensiero
e di poetica
L ’osservazione della natura come fonte della vera conoscenza
Il carattere astratto e rigido del sapere aristotelico
Io vi confesso che tutta questa notte sono andato ruminando1 le cose
di ieri , e veramente trovo di molte belle nuove e gagliarde3 considerazioni:
con tutto ciò mi sento stringere4 assai più dall’autorità di tanti grandi scrittori, ed in particolare...5 Voi scotete la testa, signor Sagredo, e sogghignate
come se io dicessi qualche grande esorbitanza6.
sagredo Io sogghigno solamente, ma crediatemi ch’io scoppio nel voler far
forza di ritener le risa maggiori7, perché mi avete fatto sovvenire8 di un
bellissimo caso, al quale mi trovai presente non sono molti anni, insieme
con alcuni altri nobili amici miei, i quali vi potrei ancora nominare.
salviati Sarà bene che voi ce lo raccontiate acciò9 forse il signor Simplicio non
continuasse di creder d’avervi esso mosse le risa.
sagredo Son contento. Mi trovai un giorno in casa un10 medico molto stimato in Venezia, dove alcuni per loro studio, ed altri per curiosità convenivano tal volta a veder qualche taglio di notomìa11 per mano di uno
veramente non men dotto che diligente e pratico notomista12. Ed accadde quel giorno, che si andava ricercando l’origine e nascimento dei nervi,
sopra di che è famosa controversia tra i medici Galenisti13 ed i Peripatetici14; e mostrando il notomista come, partendosi dal cervello e passando
per la nuca, il grandissimo ceppo dei nervi15 si andava poi distendendo
per la spinale16 e diramandosi per tutto il corpo, e che solo un filo sottilissimo come il refe17 arrivava al cuore, voltosi ad un gentil uomo ch’egli conosceva per filosofo peripatetico, e per la presenza del quale egli aveva con
estraordinaria diligenza scoperto e mostrato il tutto, gli domandò s’ei restava ben pago e sicuro, l’origine dei nervi venir dal cervello e non dal cuore18;
simplicio
2
5
10
15
20
1. ruminando: rimuginando,
ripensando. Il verbo “ruminare”,
(che indica la lunga masticazione tipica dei bovini) riferito a
Simplicio è molto ironico.
2. le cose di ieri: cioè le discussioni svoltesi durante la prima giornata in cui si era parlato dell’aristotelismo e dei vari metodi
scientifici.
3. gagliarde: efficaci, valide.
4. mi sento stringere: mi sento
vincolato.
5. ed in particolare...: la reticenza
che trattiene Simplicio dal nominare il suo maestro Aristotele
nasce dal sogghigno di Sagredo.
6. esorbitanza: sproposito.
7. nel voler... le risa maggiori:
nel voler trattenermi a forza dal
ridere ancora di più.
8. sovvenire: ricordare.
9. acciò: affinché.
10. in casa un: in casa di un.
11. taglio di notomìa: sezione di
anatomia.
12. notomista: anatomista.
13. Galenisti: seguaci di Galeno
(129-216), famoso medico greco,
autore di un trattato sull’anatomia.
14. Peripatetici: seguaci di
Aristotele così chiamati perché
il filosofo greco aveva l’abitudine
di tenere le sue lezioni passeggiando (in greco, appunto, peripatéo, “passeggio”) nel giardino
del Liceo d’Atene.
15. ceppo dei nervi: fascio di nervi.
16. la spinale: il midollo spinale
posto nel canale vertebrale.
17. refe: filo molto sottile ma
anche molto robusto, ottenuto
dall’intreccio di più capi.
18. s’ei restava... dal cuore: se era
davvero soddisfatto («pago») e
convinto che l’origine dei nervi si
trova nel cervello e non nel cuore,
come affermava invece Aristotele.
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55
Galileo Galilei
e la “nuova scienza”
al quale il filosofo, dopo essere stato alquanto sopra di sé19, rispose: «Voi mi
avete fatto veder questa cosa talmente aperta e sensata, che quando il testo
d’Aristotile non fusse in contrario, che apertamente dice i nervi nascer dal
cuore, bisognerebbe per forza confessarla per vera»20.
simplicio Signori, io voglio che voi sappiate che questa disputa dell’origine dei
nervi non è mica così smaltita21 e decisa come forse alcuno si persuade.
sagredo Né sarà mai al sicuro, come22 si abbiano di simili contradditori: ma
questo che voi dite non diminuisce punto la stravaganza della risposta del
Peripatetico; il quale, contro a così sensata esperienza23, non produsse altre
esperienze o ragioni d’Aristotile, ma la sola autorità ed il puro Ipse dixit24.
simplicio Ma quando si lasci Aristotile, chi ne ha da essere scorta25 nella filosofia? Nominate voi qualche autore26.
salviati Ci è bisogno di scorta nei paesi incogniti27 e selvaggi, ma nei luoghi
aperti e piani i ciechi solamente hanno bisogno di guida; e chi è tale, è ben
che si resti in casa; ma chi ha gli occhi nella fronte e nella mente, di quelli
si ha da servire per iscorta28. Né perciò dico io che non si deve ascoltare
Aristotile, anzi laudo29 il vederlo e diligentemente studiarlo, e solo biasimo
il darsegli in preda30 in maniera che alla cieca si sottoscriva a ogni suo detto e senza cercarne altra ragione, si debbe avere31 per decreto inviolabile; il
che è un abuso che si tira dietro un altro disordine estremo, ed è che altri
non si applica più a cercar d’intender la forza delle sue dimostrazioni32.
E qual cosa e più vergognosa che ’l sentir nelle publiche dispute, mentre
si tratta di conclusioni dimostrabili33, uscir un di traverso34 con un testo,
e bene spesso scritto in ogni altro proposito35, e con esso serrar la bocca
all’avversario? Ma quando pure voi vogliate continuare in questo modo di
studiare, deponete il nome di filosofi, e chiamatevi o istorici o dottori di
memoria36; ché37 non conviene che quelli che non filosofano mai, si usurpino38 l’onorato titolo di filosofo. Ma è ben ritornare a riva, per non entrare
in un pelago39 infinito, del quale in tutt’oggi non si uscirebbe. Però40, signor
Simplicio, venite pure con le ragioni e con le dimostrazioni, vostre o di
Aristotile, e non con testi e nude autorità, perché i discorsi nostri hanno a
essere intorno al mondo sensibile, e non sopra un mondo di carta.
G. Galilei, Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, in Opere, Torino, UTET, 1980
19. dopo essere... sopra di sé:
dopo aver riflettuto alquanto.
20. Voi mi avete... per vera: voi
mi avete dimostrato che la cosa
è talmente evidente («aperta») e percepibile con i sensi
(«sensata»), che se («quando»)
Aristotele non affermasse il
contrario, dicendo chiaramente («apertamente») che i nervi
nascono dal cuore, bisognerebbe per forza ammetterla («confessarla») come vera.
21. smaltita: definita, spianata,
chiara.
22. come: finché, fino a quando.
23. contro a... esperienza: di fronte a un’esperienza così evidente.
24. Ipse dixit: è una frase latina che significa: “lui stesso l’ha
detto”. Se Aristotele avesse
affermato anche il più assurdo
e insostenibile principio, i suoi
seguaci non si sarebbero arresi
e avrebbero semplicemente pronunciato la ridicola frase «Ipse
dixit».
25. chi ne ha da essere scorta: chi
ci deve fare da guida.
26. qualche autore: Simplicio
ha bisogno dell’autorevole affermazione di qualche filosofo per
cedere di fronte alla realtà.
27. incogniti: sconosciuti, inesplorati.
28. chi ha gli occhi... per iscorta:
è veramente questo, in sintesi, il
credo di Galilei: bisogna osservare assiduamente la natura nelle
sue manifestazioni per scoprirne
i segreti e non invece affidarsi
supinamente alle sentenze degli
antichi filosofi. L’espressione
«per iscorta» significa “come
guida”.
29. laudo: lodo, approvo.
30. darsegli in preda: seguirlo
ciecamente.
31. si debbe avere: si debba considerare.
32. ed è che... dimostrazioni: che
nessuno si applichi più a cercare
di comprendere la validità delle
sue dimostrazioni.
33. conclusioni dimostrabili: tesi
che si possono dimostrare (e
non imporre d’autorità).
34. di traverso: di sghimbescio,
senza alcuna logica.
35. in ogni... proposito: a proposito di un altro argomento.
36. dottori di memoria: l’espressione indica le persone che non
sono esperte in alcun ramo dello
scibile, ma procedono nei loro
discorsi solo con citazioni imparate a memoria.
37. ché: perché.
38. si usurpino: si attribuiscano
senza diritto.
39. pelago: mare.
40. Però: perciò.
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Unità 3
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sezione 1 Il Seicento: un’epoca
di contraddizioni
Per lavorare sul testo
Nel dialogo, che riproduce la spontaneità e la scioltezza della conversazione, risalta in modo particolare il
sottile gioco di arguzie tra Sagredo e Salviati che prendono garbatamente in giro Simplicio. All’inizio Sagredo racconta di un’indagine anatomica circa l’origine dei nervi a
cui ha assistito: un aristotelico, posto davanti a un esperimento che dimostrava chiaramente che Aristotele sbaglia, ammetteva la chiarezza e la perfetta comprensibilità
(«cosa... aperta e sensata») dello studio fatto dal medico,
restando comunque fedele al dettato del filosofo.
Simplicio a questo punto prende le difese dell’aristotelico, mentre Sagredo, con una nuova stoccata ironica,
sottolinea che è stupefacente che, di fronte a una così
chiara esperienza, si preferisca rifugiarsi nell’autorità
d’Aristotele, simboleggiata dal motto Ipse dixit. Ma nepverso l’esame
pure questo fa desistere Simplicio che chiede ai suoi interlocutori quale autorità potrebbe mai sostituire quella
del filosofo greco. Interviene allora Salviati (alter ego di
Galilei) per mettere in guardia da due pericoli: la totale
acquiescenza all’autorità aristotelica o a qualsiasi altra,
e il rischio che, di conseguenza, non si usi più il ragionamento, neppure per capire le dimostrazioni del filosofo
greco. Coloro che si dichiarano aristotelici spesso citano
il parere del maestro a sproposito e sono incapaci di un
vero confronto con gli altri. Salviati conclude pregando
Simplicio di usare tutte le ragioni e gli argomenti («dimostrazioni») che vuole, ma di abbandonare i libri e il
richiamo all’autorità: la loro discussione deve avere per
oggetto la realtà («mondo sensibile») e non una cultura
libresca e inutile («mondo di carta»).
Analisi di un testo in prosa
1a prova, tip. A
comprensione
analisi
Il riassunto
Il lessico
1. R
iassumi il brano letto in un massimo di quindici righe,
tenendo presente che si tratta di un testo argomentativo.
5. C
he cosa significa l’espressione evidenziata nella frase
seguente: «ma chi ha gli occhi nella fronte e nella mente,
di quelli si ha da servire per iscorta»?
Galilei e Aristotele
L’ironia di Sagredo e Salviati
2. Qual è la reazione dell’aristotelico alla dimostrazione
dell’anatomista sull’origine dei nervi?
6. Individua nel testo tutti i passi in cui è evidente l’atteggiamento ironico di Sagredo e Salviati verso Simplicio
e spiega in che cosa consiste l’ironia.
La conoscenza della realtà
3. D
i che cosa deve fidarsi chi vuole conoscere veramente
il mondo materiale?
4. Qual è la differenza tra il «mondo sensibile» e quello
di carta?
verso l’esame
1a prova, tip. D
I limiti della scienza
8. Galilei costrinse filosofi e teologi a riflettere su come
interpretare le Sacre Scritture; in termini più moderni,
su come coniugare scienza e fede.
La figura di Simplicio
7. Attraverso le sue parole, o quello che di lui dicono gli
altri interlocutori, ricostruisci la figura di Simplicio: le
sue idee, il suo modo di esprimersi, il suo atteggiamento nei confronti della realtà e della conoscenza.
Tema di ordine generale
Esponi le tue considerazioni sull’attualità del pensiero
galileiano alla luce dell’odierna ricerca scientifica non
sempre in linea con i limiti imposti dalla morale.
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Unità 3
Galileo Galilei
e la “nuova scienza”
Osservare per capire
(dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, giornata seconda)
Il brano seguente, nel quale è espressa con chiarezza e vivacità la teoria della relatività del moto, ci
offre un esempio di come, nella prosa galileiana,
il rigore scientifico riesca a combinarsi con una
grande carica divulgativa e comunicativa, anche
per chiarire concetti non facili. Le esperienze
sensibili e le osservazioni pratiche riportate da
Galilei facilitano la comprensione del ragionamento scientifico e lo rendono verificabile sul piano
concreto.
contenuti
La descrizione di un esperimento riproducibile e verificabile
elementi
di pensiero
e di poetica
L’importanza dell’osservazione nella formulazione di una legge
5
10
15
20
1. Riserratevi: chiudetevi.
2. gran navilio: una grande nave.
3. siavi: vi sia.
4. anco: anche.
5. entrovi: (vi siano) dentro.
6. vadia: vada.
7. di angusta bocca: con il collo
stretto.
8. le stille: le gocce.
Riserratevi1 con qualche amico nella maggiore stanza che sia sotto coverta
di alcun gran navilio2, e quivi fate d’aver mosche, farfalle e simili animaletti
volanti; siavi3 anco4 un gran vaso d’acqua, e entrovi5 de’ pescetti; sospendasi
anco in alto qualche secchiello, che a goccia a goccia vadia6 versando dell’acqua in un altro vaso di angusta bocca7, che sia posto a basso: e stando ferma
la nave, osservate diligentemente come quelli animaletti volanti con pari velocità vanno verso tutte le parti della stanza; i pesci si vedranno andar notando
indifferentemente per tutti i versi; le stille8 cadenti entreranno tutte nel vaso
sottoposto; e voi, gettando all’amico alcuna cosa, non più gagliardamente la
dovrete gettare verso quella parte che verso questa, quando le lontananze sieno eguali9; e saltando voi, come si dice, a piè giunti, eguali spazii passerete
verso tutte le parti10. Osservate che avrete diligentemente tutte queste cose,
benché niun dubbio ci sia che mentre il vassello11 sta fermo non debbano
succeder così, fate muover la nave con quanta si voglia velocità; ché12 (pur
che il moto sia uniforme e non fluttuante in qua e in là) voi non riconoscerete
una minima mutazione in tutti li nominati13 effetti, né da alcuno di quelli
potrete comprender se la nave cammina o pure sta ferma: voi saltando passerete nel tavolato i medesimi spazii che prima, né, perché la nave si muova
velocissimamente, farete maggior salti verso la poppa che verso la prua, benché, nel tempo che voi state in aria, il tavolato sottopostovi scorre verso la
parte contraria al vostro salto14; e gettando alcuna15 cosa al compagno, non
con più forza bisognerà tirarla, per arrivarlo16, se egli sarà verso la prua e
9. e voi... eguali: e voi, nel lanciare all’amico un qualche oggetto,
quando siete a una distanza uguale dai due lati della stanza («quando le lontananze siano uguali») la
dovrete lanciare in tutte e due le
direzioni con la stessa forza («non
più gagliardamente»).
10. e saltando... le parti: e saltan-
do a piedi uniti («a piè giunti») vi
muoverete di una stessa distanza («eguali spazii») verso tutte le
direzioni («porti»).
11. vassello: vascello, nave.
12. ché: perché.
13. nominati: sopra citati.
14. il tavolato... salto: le tavole del
pavimento della stanza che sono
sotto i vostri piedi scorrono nella
direzione opposta a quella in cui
voi avete saltato. Il movimento
del pavimento, che è il movimento della nave stessa, non si
somma al movimento fatto dallo
sperimentatore.
15. alcuna: qualche.
16. per arrivarlo: per raggiungerlo.
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sezione 1 Il Seicento: un’epoca
di contraddizioni
25
30
35
voi verso poppa, che se voi fuste situati per l’opposito17; le gocciole cadranno
come prima nel vaso inferiore, senza caderne pur una verso poppa, benché,
mentre la gocciola è per aria, la nave scorra molti palmi18; [...] le farfalle e le
mosche continueranno i loro voli indifferentemente verso tutte le parti, né
mai accadera che si riduchino19 verso la parte che riguarda la poppa, quasi
che fussero stracche in tener dietro20 al veloce corso della nave, dalla quale per
lungo tempo, trattenendosi per aria, saranno state separate; se abbruciando
alcuna lagrima d’incenso si farà un poco di fumo21 vedrassi ascender in alto
ed a guisa di nugoletta22 trattenervisi, e indifferentemente muoversi non più
verso questa che quella parte. E di tutta questa corrispondenza d’effetti ne è
cagione23 l’esser il moto della nave comune a tutte le cose contenute in essa ed
all’aria ancora, che per ciò dissi io che si stesse sotto coverta; ché quando si
stesse di sopra e nell’aria aperta e non seguace del corso della nave24, differenze più e men notabili25 si vedrebbero in alcuni de gli effetti nominati.
G. Galilei, Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, cit.
17. fuste... l’opposito: foste collocati nella posizione contraria.
18. palmi: il palmo è una misura
antica che corrisponde a circa 25
centimetri.
19. né... riduchino: non accadrà
mai che si dirigano solamente.
20. stracche... dietro: stanche per
lo sforzo di stare al passo.
21. se... fumo: se, dando fuoco
a qualche chicco d’incenso, si
produrrà del fumo.
22. vedrassi... nugoletta: si vedrà
salire in alto in forma di nuvoletta.
23. cagione: causa.
24. ché quando... nave: che, se si
stesse sopra e all’aperto, senza
seguire («non seguace») il movimento della nave.
25. notabili: degne di nota.
Per lavorare sul testo
Il brano si presenta come un lungo monologo, in cui
Salviati (è lui che parla) spiega uno dei princìpi fondamentali della scienza galileiana: quello della relatività del
moto. In particolare, quello che Galilei vuol sottolineare è
che l’eventuale moto del sistema di riferimento (in questo caso la nave su cui si trova lo sperimentatore) non
influisce sui fenomeni che avvengono al suo interno, purché si tratti di un sistema chiuso, cioè senza contatti con
l’esterno, come è, appunto, la cabina della nave. Uno degli
argomenti contro la teoria eliocentrica era che, se la Terra
fosse in movimento (intorno al Sole e intorno al proprio
asse), noi dovremmo sperimentare i segni di tale fenomeno; lo scopo dell’esperimento ideato da Galileo è quello
di far comprendere, con un esempio facilmente riproducibile da chiunque, come sia invece possibile che noi non
avvertiamo il moto terrestre.
verso l’esame
Galilei aggiunge alla scena alcuni tocchi di realismo, come la presenza degli animaletti, la forma del
vaso, i pesciolini che nuotano: sono elementi che rafforzano nel lettore la sensazione di assistere a un fenomeno comprensibile anche ad un pubblico non di
specialisti.
In questa scelta si esprime il pragmatismo dello scienziato moderno: nei secoli precedenti coloro che investigavano la natura erano spesso rappresentati come
maghi, alchimisti, figure inquietanti che penetravano i
segreti della realtà per dominarla e soggiogarla. Galilei
invece trasforma la scienza in una straordinaria esperienza intellettuale aperta anche a coloro che non sono
scienziati trattando gli argomenti scientifici in una lingua insieme vivace e rigorosa.
Analisi di un testo in prosa
1a prova, tip. A
comprensione
Animali e oggetti
1. P
erché sulla nave sono stati portati mosche, farfalle e
simili animaletti?
2. Quale esperimento è collegato alla presenza del vaso?
Perché nel vaso ci sono i pesci?
La nave
3. C
he ruolo svolge la nave nell’esperimento? Con quale
corpo celeste la possiamo identificare?
Il moto
4. Q
uali sono gli esperimenti sul moto che si devono fare
sulla nave?
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Unità 3
5. Quali mutamenti avvengono quando gli esperimenti
sono ripetuti con la nave in movimento?
analisi
Galileo Galilei
e la “nuova scienza”
Le sequenze
7. Dividi il testo in sequenze e da’ loro un titolo.
Per esempio: la sequenza che va da «Rinserratevi» a
«tutte le parti» (rr. 1-12) potrebbe intitolarsi “Preparazione
e analisi della prima parte dell’esperimento”.
La prosa galileiana
6. N
el brano compaiono reiterati inviti a fare e a osservare
ciò che accade. Rintraccia nel testo tutti i termini che
appartengono al campo semantico dell’osservazione e
a quello dell’azione.
8. L a prosa di Galilei si basa sul rigore, la chiarezza e la forza
argomentativa, caratteristiche che, unite a una notevole
vivacità, rendono piacevole la lettura. Rintraccia nel brano
questi aspetti facendo precisi riferimenti al testo.
la critica
Il lessico
la prosa scientifica di galileo
Nel brano che riportiamo il critico Raffaele Spongano si sofferma su alcune caratteristiche della
prosa scientifica di Galileo.
S
i dice comunemente: il vigore e la chiarezza della prosa
di Galileo nascono dalla osservazione stessa della verità. Il
che non è esatto, perché Galileo
difese e sostenne anche molti
errori. Tutta l’ultima giornata
del Dialogo sopra i due massimi
sistemi del mondo sostiene una
tesi erronea, la teoria cioè della marea considerata come una
riprova ineccepibile della dottrina copernicana. E il vigore con
cui la sostiene non è minore che
nelle altre giornate. Non l’osservazione ma lo spirito, l’amore e
l’ardore della verità, la passione
e la personale convinzione di
profondare la propria mente nel
vero dànno tutta la forza d’ispirazione alla parola di Galileo e
la rendono efficace e, per essere
efficace, assolutamente chiara
e propria e punto metaforica,
punto esagerata, punto sensibilizzata da ombre e penombre
del sentimento. La chiarezza
stessa dell’argomentazione, d’al­tra parte, è falso che nasca dal
rigore matematico, quasi questo possa avere per sé virtù alcuna e potere stilistico; essa è
invece una qualità sovrana del-
la mente di Galileo, creatrice
e ispiratrice di quel rigore. Se
bastasse pensare matematicamente per essere chiari, tutti i
più puri matematici sarebbero
purissimi stilisti. [...]
Uno dei caratteri della sua prosa
è, invece, in tanta copia1 di ragionamenti matematici e descrizioni di fenomeni e di esperienze,
l’orizzonte spirituale che essi
aprono, cioè l’ampiezza di visione filosofica che essi contengono, e da cui deriva, insieme con
la pacatezza della forma, il concetto immenso che la sua prosa
suggerisce. Forse, se questa fosse
più animata e vibrante in quelle
pagine di alta scienza, persino
quest’impressione svanirebbe.
La severità e profondità di pensiero non consentono respiro diverso che quel periodare ampio e
potente, di cui tuttavia il lettore
ammira la grandezza, per nulla
invitato ad analizzarne i congegni, come dinanzi alla grandiosa
meraviglia dell’universo, quando
l’abbracciamo rapiti, senza soffermarci sulle ragioni di quell’ordine. Il motivo è che, per quanto
la mente di Galileo indaghi proprio quelle ragioni, l’anima sua
è sempre profondamente rapita
dal mistero e dalla sua immensità che la supera: rapita, e tuttavia
non turbata.
da R. Spongano, Galileo
scrittore, in “Studi e problemi di
critica testuale” 42, aprile 1991
Per comprendere
1. D
a cosa nasce, secondo il
critico, la chiarezza della
prosa galileiana?
2. Quali effetti produce sul lettore la scrittura di Galileo?
3. P
er Spongano esiste un legame tra la chiarezza dello
stile e la dimostrazione della verità? Perché?
Per approfondire
4. In quale dei brani di questa
unità hai riscontrato uno stile
simile a quello descritto dal
critico? Rispondi in un breve
elaborato con precisi riferimenti testuali a sostegno
delle tue argomentazioni.
1. copia: abbondanza.
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sezione 1 Il Seicento: un’epoca
di contraddizioni
Mappa concettuale
Galileo Galilei e la “nuova scienza”
G
a
b
s
d
u
m
c
Galilei e il suo tempo
STORIA
ECONOMIA
SOCIETÀ
CULTURA
• Pace di Cateau-Cambrésis (1559).
• Fine del concilio di
Trento (1563).
• L’Europa sconvolta dalla
guerra dei Trent’anni
(1618-1648).
• Declino della potenza
spagnola.
• La prima rivoluzione
inglese (1642-1660).
• Crisi economica, stagnazione, eccessivo
fiscalismo.
• Impoverimento di una
larga parte della popolazione nelle campagne e nelle città.
• E migrazione
dalle
campagne.
• Controriforma cattolica.
• Barocco.
• Nascita delle accademie.
Galileo Galilei (1564-1642)
LA VITA
LE OPERE
• Nasce a Pisa nel 1564.
• Compie studi umanistici per poi dedicarsi esclusivamente
a quelli scientifici.
• È nominato professore all’università di
Padova (1592).
• Costruisce il cannocchiale (1609).
• Si trasferisce a Firenze
(1610).
• Processo a Roma
presso il Sant’Uffizio
(1632-1633) e condanna.
• Dopo l’abiura (1633)
si ritira ad Arcetri,
dove muore nel 1642.
• Sidereus Nuncius (1610): trattato in latino in cui Galilei
descrisse le scoperte rese possibili dall’utilizzo del cannocchiale, tra le quali i quattro satelliti di Giove (che lo
scienziato chiamò Medicei), la struttura della Via Lattea,
i rilievi montuosi della Luna.
• Lettere copernicane (1613-1615): quattro lettere sul tema
della libertà della ricerca scientifica in rapporto alla fede
e in difesa della teoria copernicana.
• Il saggiatore (1623): trattato sulla natura delle comete
scritto in polemica contro l’opera del gesuita aristotelico
Orazio Grassi, il quale, seguendo le orme dell’astronomo
Tycho Brahe, riteneva le comete corpi celesti dotati di
orbita circolare. Con una prosa in volgare agile, limpida e
chiara, Galileo demolisce la tesi dell’avversario per dimostrare che, in realtà, le comete non sono altro che effetti
luminosi dovuti alla rifrazione dei raggi solari (in realtà, la
teoria di Grassi era molto più vicina alla verità).
• Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (1632):
nonostante nella presentazione dell’opera Galilei assuma un tono prudente e affermi di considerare il modello
cosmologico copernicano come una pura ipotesi di lavoro, il testo è la maggiore difesa del copernicanesimo e il
più rigoroso attacco al metodo di ricerca degli aristotelici. Il dialogo si articola in quattro giornate e intorno a tre
personaggi: Salviati, vero portavoce dell’autore, sostenitore del modello copernicano; Simplicio, l’aristotelico
difensore del modello tolemaico; Sagredo, il padrone di
casa, all’inizio moderatore della discussione, ma presto
sostenitore di Salviati.
IL PENSIERO
E LA POETICA
• Profonda fiducia nel­
l’osservazione diretta
(«certe dimostrazioni») e nell’esperienza
come unica fonte di
conoscenza («sensata
esperienza»).
• C o n t r a p p o s i z i o n e
netta tra chi sa leggere il libro della natura
e del mondo osservandolo con i propri
occhi e chi invece si
basa su testi scritti da
altri.
• Superamento della
tradizione aristotelica:
ciò che dice Aristotele
non può essere vero
di per sé, ma, come
qualsiasi altro dato,
deve essere passato
al vaglio dell’analisi
scientifica.
• Preferenza per la lingua volgare.
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Unità 3
Per il ripasso
Galileo Galilei
e la “nuova scienza”
in Sintesi
Galileo Galilei e la “nuova scienza”
LA VITA
Galileo Galilei nacque a Pisa nel 1564. Inizialmente
avviato a una formazione di tipo umanistico, mostrò
ben presto una grande passione per le discipline
scientifiche. Dedicatosi allo studio della medicina e
della matematica, intraprese la carriera di docente
universitario prima a Pisa e poi a Padova, come
matematico e studioso di fisica. Nel 1609 Galilei
costruì il cannocchiale che gli permise alcune importanti scoperte astronomiche pubblicate nel Sidereus
Nuncius (“Il messaggero delle stelle”).
Nel 1610 Galilei si recò a Firenze dove fu nominato
matematico e filosofo di corte e si dedicò intensamente a studi e ricerche. Le sue posizioni vicine
al copernicanesimo gli valsero nel 1616 un primo
ammonimento dal Sant’Uffizio.
Nel 1632, dopo la pubblicazione del Saggiatore e del
Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, iniziò
contro di lui un processo presso il Sant’Uffizio conclusosi con la sua condanna (1633), in seguito alla
quale dovette abiurare le proprie idee.
Galilei trascorse l’ultimo periodo della sua vita nella
casa di Arcetri dove continuò i suoi studi e le sue
ricerche fino alla morte, avvenuta nel 1642.
Le opere
Durante gli anni giovanili, Galilei nutrì interesse non
solo per le materie scientifiche, ma anche per la letteratura, in particolare per Dante, per Ariosto e Tasso,
cui dedicò testi di analisi letteraria. La passione per la
ricerca scientifica ebbe però il sopravvento e Galilei
si avvicinò sempre di più al copernicanesimo, che
difese in un gruppo di lettere dette appunto lettere
“copernicane” (1613-1615).
Pochi anni dopo, Galilei intervenne nel dibattito sulla
natura delle comete con Il saggiatore (1623), un’opera polemica scritta con grande vivacità e spirito critico in cui contestava le tesi del gesuita Orazio Grassi.
Sempre più convinto della validità del copernicanesimo, Galilei pubblicò nel 1632 il Dialogo sopra i due
massimi sistemi del mondo: tolemaico e copernicano.
L’opera, benché uscita con l’autorizzazione ecclesiastica, venne ben presto censurata perché diffondeva
tesi considerate eretiche.
Galilei, ritiratosi nella sua casa di Arcetri, nel 1638
pubblicò in Olanda, la sua ultima e più importante
opera scientifica: Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze attinenti alla meccanica e ai movimenti locali.
il pensiero e la poetica
Galilei lasciò in eredità alla scienza moderna il suo
modo di fare ricerca, che possiamo sintetizzare nei
due momenti dell’osservazione e verifica sperimentale («sensata esperienza») e dell’elaborazione di un
modello di spiegazione matematica («certe dimostrazioni»). Partendo dal presupposto che la natura
è regolata da leggi interne, Galilei cercò di scoprirle
e di dare loro una formulazione certa e universale,
partendo da ipotesi confermate dall’esperimento.
Dal punto di vista letterario, l’opera di Galilei
rappresenta il primo esempio di prosa scientifica
italiana caratterizzata da chiarezza di ragionamento
e rigore nella descrizione dei fenomeni e delle ricerche. Per quanto riguarda la lingua, permane il bilinguismo latino-italiano. Il latino era ancora il veicolo
della cultura riservato ai dotti e Galilei lo usò nel
Sidereus Nuncius e nella sezione matematico-dimostrativa dei Discorsi, che dovevano comunicare le
sue scoperte a tutto il mondo scientifico; usò invece la lingua volgare nelle altre opere. La concezione
empirica del sapere, infatti, aveva bisogno di nuovi
mezzi espressivi e l’uso del volgare soddisfaceva
l’esigenza di eleganza letteraria e allo stesso tempo
favoriva la trasmissione del sapere a un pubblico
sempre più vasto.
Per l’approfondimento
Itinerario multimediale
Nell’Aula digitale vengono suggeriti numerosi siti dove potrai approfondire
i contenuti dell’unità, scoprire curiosità, opere artistiche, film legati agli
argomenti trattati.
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