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Modulo A • Grandezze elettriche, bipoli, reti lineari in corrente continua
Prerequisiti
SCHEDA PRE-1 Unità di misura
Le unità di misura delle grandezze fisiche sono raggruppate nel Sistema
Internazionale (SI), adottato da quasi tutte le nazioni. Esso si basa su sette
grandezze fondamentali, due grandezze supplementari e un certo numero di
grandezze derivate, le cui unità di misura sono esprimibili in funzione di quelle
fondamentali.
Le tabelle PRE-1.1 e PRE-1.2 riportano le grandezze e le unità fondamentali, quelle supplementari e alcune grandezze e unità derivate.
Tabella PRE-1.1 Grandezze e unità fondamentali e supplementari del Sistema Internazionale
Unità di misura
Grandezza
Nome
Simbolo
Grandezze e unità fondamentali
Lunghezza
Massa
Intervallo di tempo
Intensità di corrente elettrica
Temperatura
Intensità luminosa
Quantità di sostanza
metro
kilogrammo
secondo
ampere
kelvin
candela
mole
m
kg
s
A
K
cd
mol
Grandezze e unità supplementari
Angolo piano
Angolo solido
radiante
steradiante
rad
sr
G. Conte, M. Ceserani, E. Impallomeni, Elettronica ed elettrotecnica, Vol. 1, Nuova Edizione OPENSCHOOL, © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2015
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Prerequisiti
Tabella PRE-1.2 Alcune grandezze e unità derivate del Sistema Internazionale
Grandezza
Nome dell’unità
Simbolo
Definizione
Area
metro quadrato
Volume
metro cubo
Forza, peso
newton
N
kg m/s2
Pressione
pascal
Pa
N/m2
Energia, lavoro, calore
joule
J
Nm
Velocità
metro al secondo
m/s
Accelerazione
metro al secondo quadrato
m/s2
Velocità angolare
radiante al secondo
rad/s
Accelerazione angolare
radiante al secondo quadrato
Potenza
watt
W
J/s
Carica elettrica
coulomb
C
As
Intensità del campo elettrico
newton al coulomb
m2
m3
rad/s2
N/C
Tensione, differenza di potenziale elettrico,
volt
V
Capacità elettrica
forza elettromotrice
farad
F
J/C
C/V
Resistenza elettrica
ohm
Ω
V/A
Resistività elettrica
ohm per metro
Induzione magnetica
tesla
T
N/(A m)
Flusso magnetico
weber
Wb
T m2
Ωm
Induttanza
henry
H
Ωs
Frequenza
hertz
Hz
1/s
Regole per la scrittura delle unità di misura
1. Il simbolo dell’unità di misura segue, e non precede, il numero (esempio: 5 V
e non V 5).
2. Il simbolo dell’unità di misura non deve essere seguito dal punto finale
(salvo al termine della frase).
3. I prefissi devono essere maiuscoli o minuscoli a seconda dei casi, come indicato nella tabella PRE-1.3 (esempi: 10 kV e non 10 KV, 5 GW e non 5 gW).
4. L’unità di misura non accompagnata da un numero in cifre si esprime con il
nome e non con il simbolo, salvo nei disegni, prospetti ecc. (esempio: due
ampere e non due A).
5. I nomi delle unità di misura devono essere generalmente scritti con caratteri
minuscoli, compresa la lettera iniziale, e, quando derivano da un nome proprio, sono invariabili al plurale (esempi: “la tensione vale cinque volt” e non
“la tensione vale cinque Volt” o “la tensione vale cinque volts”).
ESEMPI
1.
2.
3.
4.
25 mA = 25 × 10–3 A = 0,025 A
450 μF = 450 × 10–6 F = 0,450 × 10–3 F = 0,450 mF
0,15 MW = 0,15 × 106 W = 150 × 103 W = 150 kW
0,067 kJ = 0,067 × 103 J = 67 J
Tabella PRE–1.3
Prefissi per le unità di misura
Nome
Simbolo Moltiplica
per
exa
peta
tera
giga
mega
kilo
etto
deca
deci
centi
milli
micro
nano
pico
femto
atto
E
P
T
G
M
k
h
da
d
c
m
μ
n
p
f
a
1018
1015
1012
109
106
103
102
101
10–1
10–2
10–3
10–6
10–9
10–12
10–15
10–18
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Modulo A • Grandezze elettriche, bipoli, reti lineari in corrente continua
SCHEDA PRE-2 Elementi di geometria analitica
Piano cartesiano
Il piano dotato di un sistema di riferimento cartesiano viene detto piano cartesiano. Il sistema di riferimento cartesiano è costituito da due rette, denominate
asse x e asse y, perpendicolari e incidenti nel punto O, detto origine o centro del
riferimento.
Un qualsiasi punto P del piano (figura PRE-2.1) è completamente determinato conoscendo le distanze di P dagli assi; tali distanze sono le coordinate di P
e prendono il nome di ascissa e di ordinata, con il seguente significato:
•
•
l’ascissa xP è la distanza del punto P dall’asse y;
l’ordinata yP è la distanza del punto P dall’asse x.
y
xP
P (xP , yP)
yP
Figura PRE-2.1
Piano cartesiano
e coordinate del punto P.
x
O
y
y
x
=m
+q
P2
Δ y = y2 – y1
P1
Figura PRE-2.2
Rappresentazione della retta
y = mx + q; significato di m
e di q.
冧
α
Δy
m = –––– = tg α
Δx
α
Δ x = x2 – x1
q = (y)x = 0
q
O
x
Equazione della retta
L’equazione y = mx + q rappresenta una retta sul piano cartesiano, dove m è il
coefficiente angolare della retta e q è il valore che assume y per x = 0 (figura
PRE-2.2). Il coefficiente angolare indica la pendenza della retta rispetto all’asse
x, corrisponde al rapporto Δy/Δx tra gli incrementi delle grandezze ed è pari al
valore della tangente trigonometrica dell’angolo α.
Si hanno i seguenti casi particolari (figura PRE-2.3):
•
•
•
•
•
per q = 0 la retta passa per l’origine (y = mx);
per m = 0 la retta è y = q ed è parallela all’asse x;
per m = 1 la retta è inclinata di 45°;
per m tendente al valore infinito la retta diventa parallela all’asse y (x = k), in
quanto l’angolo rispetto a x diventa di 90°;
per m < 0 la pendenza diventa superiore a 90°.
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Prerequisiti
m
m➝∞
=
1
y
=
x
y=k
+
q
y
q=
0
x
y=m
Figura PRE-2.3
Rappresentazione
della retta: casi particolari.
α > 90°
45°
x
O
m=0
y=q
m<0
Equazione della parabola
L’equazione di 2° grado y = ax2 + bx + c rappresenta una parabola con asse di
simmetria parallelo all’asse y, avente vertice V di coordinate (figura PRE-2.4):
b
xV = – –––
2a
– b2 + 4ac
yV = ––––––––––
4a
y
y
y = x 2 – 2x + 4 (a > 0)
V (xV , yV )
O
x
0
x
y=
Figura PRE-2.4
Rappresentazione
della parabola
y = ax2 + bx + c.
–x 2
– 2x + 2 (a < 0)
Figura PRE-2.5
Parabola con concavità
verso l’alto (a > 0)
e verso il basso (a < 0).
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y
y
y = x2 + 4
y = 2x 2
0
0
x
Figura PRE-2.6
Parabola con b = 0 e c = 0.
x
Figura PRE-2.7
Parabola con b = 0.
Si hanno i seguenti casi particolari:
•
•
•
per a > 0 la parabola ha la concavità rivolta verso l’alto, mentre per a < 0
la concavità è verso il basso (figura PRE-2.5);
per b = 0 e c = 0 la parabola y = ax2 ha il vertice che coincide con l’origine degli assi (figura PRE-2.6);
per b = 0 l’ascissa del vertice è nulla e quindi l’asse di simmetria della parabola coincide con l’asse y (figura PRE-2.7).
a
a = 2b
8
6
4
2
Figura PRE-2.8
Grandezze direttamente
proporzionali.
0
1 2 3 4
b
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Prerequisiti
Grandezze direttamente proporzionali
Due grandezze a e b sono direttamente proporzionali quando all’aumentare dell’una aumenta proporzionalmente anche l’altra e, quindi, il loro rapporto rimane
costante:
a
––– = k
b
Rappresentando le grandezze su un piano cartesiano si ottiene la retta a = kb
(figura PRE-2.8), dove k è il coefficiente angolare della retta. Nella figura è
stato posto k = 2 e quindi si ha sempre a = 2b.
Grandezze inversamente proporzionali
Due grandezze a e b sono inversamente proporzionali quando all’aumentare
dell’una diminuisce l’altra, in modo che il loro prodotto rimanga costante:
ab = k
La curva che rappresenta questa legge è detta iperbole equilatera; la figura
PRE-2.9 rappresenta l’andamento di a = f(b) nel caso a = 12/b e quindi ab = 12.
a
12
ab = 12
a = 12
–––
b
6
4
3
2
1
0
1 2 3 4
6
12
b
Figura PRE-2.9
Grandezze inversamente
proporzionali.
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Prerequisiti
SCHEDA PRE-3 Risoluzione di un sistema di equazioni lineari
Sistema di equazioni lineari
Un’equazione nelle n incognite x1, x2, …, xn, si dice di 1° grado o lineare
quando può essere ridotta alla forma seguente, in cui tutte le incognite compaiono alla prima potenza:
a1 x1 + a2 x2 +
+ an xn = h
dove a1, a2, …, an sono dei numeri reali noti, detti coefficienti delle incognite,
e h è il termine noto, anch’esso di tipo reale. L’equazione è omogenea se
h = 0, non omogenea in caso contrario.
Considerando un insieme di n equazioni nelle n incognite indicate, si ottiene un
sistema di equazioni lineari:
⎧a11 x1 + a12 x2 + + a1n xn = h1
⎪a x + a x + + a x = h
⎪ 21 1 22 2
2n n
2
⎨
..........................................
.
......
⎪
⎪⎩an1 x1 + an 2 x2 + + ann xn = hn
Si chiama soluzione del sistema un gruppo ordinato di n numeri che, sostituiti
alle n incognite, soddisfano tutte le equazioni del sistema.
Nel seguito, limitandosi a un massimo di tre equazioni, le incognite verranno indicate con i simboli x, y, z.
Metodo di confronto
Il metodo di confronto è adatto ai sistemi di due equazioni e si applica usando la
seguente procedura:
1. si ricava dalle due equazioni la stessa incognita, ponendo ogni equazione
nella forma x = …, oppure y = …;
2. si uguagliano i secondi membri, ottenendo un’equazione in una sola incognita;
3. si risolve l’equazione, ricavando il valore dell’incognita;
4. si sostituisce il valore in una delle equazioni e si ricava l’altra incognita.
Per chiarire la procedura, si segua la risoluzione del seguente sistema:
⎧ 5 x + 2 y = 18
⎨
⎩x = 4y
Procedendo nel modo indicato si ottiene:
18 − 2 y
⎧
⎪x =
5
⎨
⎪⎩ x = 4 y
22 y = 18
18 − 2 y
= 4y
5
y=
18
22
18 − 2 y = 20 y
y=
9
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Prerequisiti
x=4
9
11
x=
36
11
Metodo di sostituzione
Le operazioni da seguire per applicare il metodo di sostituzione sono le seguenti:
1. si ricava da un’equazione una delle incognite, ottenendo un’espressione in
funzione delle altre incognite;
2. si sostituisce l’espressione in tutte le restanti equazioni, ottenendo n – 1
equazioni in n – 1 incognite;
3. per questo sistema ridotto si ripetono le operazioni 1 e 2, fino a ottenere una
sola equazione in una incognita;
4. si risolve l’equazione e si ricava il valore dell’incognita;
5. rifacendo a ritroso il cammino percorso, si calcolano le altre incognite.
Per chiarire la procedura si segua la risoluzione del seguente sistema:
⎧ y = 20 − 2 x − 3z
⎪
⎨ x + 4 ( 20 − 2 x − 3z ) − 2 z = 3
⎪ 3x + 5 ( 20 − 2 x − 3z + 4 z = 38
)
⎩
⎧ 2 x + y + 3z = 20
⎪
⎨ x + 4 y – 2z = 3
⎪ 3x + 5 y + 4 z = 38
⎩
⎧.................................................
⎪
⎨ x + 80 − 8 x − 12 z − 2 z = 3
⎪ 3x + 100 − 10 x − 15 z + 4 z = 38
⎩
⎧....................
⎪
⎨ 7 x + 14 z = 77
⎪ 7 x + 11z = 62
⎩
⎧
⎪...................
⎪
77 − 14 z
⎪
⎨x =
7
⎪
⎪ 77 − 14 z
+ 11z = 62
⎪⎩ 7
7
z=
x=
⎧..........................
⎪
⎨ −7 x − 14 z = −77
⎪ −7 x − 11z = −62
⎩
15
3
z=5
77 − 14 × 5 77 − 70
=
7
7
y = 20 − 2 × 1 − 3 × 5
⎧.................
⎪
⎨.................
⎪ −3z = −15
⎩
x =1
y=3
Metodo di riduzione
Nel caso di sistemi con due equazioni la procedura da seguire per applicare questo metodo è la seguente:
1. si moltiplica ogni equazione per un numero reale diverso da zero, in modo
che i coefficienti di una incognita (per esempio x) risultino opposti nelle due
equazioni;
2. si sommano membro a membro le due equazioni, in modo da ottenere una
terza equazione, combinazione lineare delle due iniziali, in una sola incognita (y, nell’esempio);
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3. si risolve l’equazione ottenuta, determinando il valore di un’incognita;
4. si sostituisce tale valore in una delle equazioni iniziali e, risolvendola, si ottiene il valore dell’altra incognita.
Per maggiori chiarimenti si consideri l’esempio seguente:
⎧6 x − 7 y = 1
⎨
⎩ 4 x − 2 y = 10
I coefficienti di x, 6 e 4, hanno minimo comune multiplo pari a 12, per cui, moltiplicando la prima equazione per 2 e la seconda per – 3 e sommando membro a
membro, si ottiene:
+12 x − 14 y = 2
−12 x + 6 y = −30
8 y = 28
/ / − 8 y = −28
4x − 2
7
= 10
2
4 x − 7 = 10
y=
x=
7
2
17
4
Metodo di Cramer
Quello di Cramer è un metodo applicabile a sistemi lineari con un qualsiasi numero di equazioni e fa uso dei concetti di matrice e determinante.
Dato che tali concetti esulano dai limiti del testo, ci si limiterà a riportare le formule risolutive valide per un sistema di due equazioni, scritto nella forma:
⎧ a1 x + b1 y = c1
⎨
⎩ a2 x + b2 y = c2
La soluzione del sistema è data da:
x=
b2 c1 − b1c2
a1b2 − a2 b1
y=
a1c2 − a2 c1
a1b2 − a2 b1
valida quando è verificata la condizione: a1b2 − a2 b1 ≠ 0
Nel caso del sistema dell’esempio precedente, i coefficienti e i termini noti sono:
a1 = 6
b1 = −7
c1 = 1
a2 = 4
b2 = −2
c2 = 10
e, quindi, essendo rispettata la condizione:
a1b2 − a2b1 = 6 × ( −2 ) − 4 × ( −7 ) = −12 + 28 = 16 ≠ 0
le soluzioni del sistema sono date da:
x=
( −2 ) × 1 − ( −7 ) × 10
16
y=
=
−2 + 70 68
=
16
16
6 × 10 − 4 × 1 60 − 4 56
=
=
16
16
16
x=
y=
7
2
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