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IL CATABOLISMO DEL GLUCOSIO

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IL CATABOLISMO DEL GLUCOSIO
Il glucosio costituisce la principale fonte energetica degli organismi viventi: quando il glucosio viene ossidato nel processo
metabolico i prodotti di reazione sono diossido di carbonio e acqua oltre all’energia che viene rilasciata.Il glucosio viene
parzialmente ossidato in tutti gli organismi attraverso la glicolisi, la via che dà inizio al catabolismo del glucosio, in cui il
monosaccaride viene scisso i due molecole di piruvato (acido piruvico), composto a tre atomi di carbonio. Poi è ulteriormente
catalizzato attraverso la respirazione cellulare (in presenza di ossigeno) o la fermentazione (in assenza di ossigeno).
Con la respirazione cellulare il piruvato si ossida formando H 2O e CO2 e il rendimento energetico è massimo; invece con la
fermentazione la demolizione del glucosio è incompleta, infatti il piruvato viene trasformato in acido lattico o etanolo e CO 2; il
rendimento energetico, in questo caso, è minimo.
LA GLICOLISI
La glicolisi si svolge nel citoplasma di tutte le cellule e comprende 10 reazioni, ognuna catalizzata da uno specifico enzima.
Durante la glicolisi si verifica l'ossidazione incompleta del glucosio con formazione di due molecole di piruvato e
liberazione di energia chimica sotto forma di ATP e NADH.
La glicolisi si può dividere in due fasi:
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UNA FASE ENDOERGONICA per avviare la reazione è necessario fornire energia sotto forma di due molecole di ATP
(reazioni di innesco). Nella prima tappa il glucosio si fosforilizza (reazione di fosforilazione) in glucosio 6-fosfato; qui
viene utilizzato il primo ATP, cioè avviene la prima reazione di innesco.
Si ha l’isomerizzazione del glucosio 6-fosfato in fruttosio-6-fosfato
Successivamente il fruttosio-6-fosfato si fosforilizza in fruttosio 1,6-fosfato; qui viene utilizzato il secondo ATP, cioè
avviene la seconda reazione di innesco.
Il fruttosio 1,6-fosfato si scinde in gliceraldeide-3-fosfato e diidrossiacetone. Visto che il diidrossiacetone fosfato non
può essere demolito nelle reazioni successive viene isomerizzato a gliceraldeide-3-fosfato.
Come prodotti finali della fase endoergonica abbiamo due molecole di gliceraldeide-3-fosfato

UNA FASE ESOERGONICA le due molecole di gliceraldeide attraverso una serie di reazioni, vengono trasformate in
due molecole di piruvato con rilascio di 4 ATP e due NADH.
Ciascuna molecola di glucosio è ossidata in due molecole di piruvato. Nella prima fase sono state consumate 2 molecole di
ATP; nella seconda si producono 4 ATP.
Il bilancio energetico è di 2ATP e 2NADH.
FERMENTAZIONE
La fermentazione è un processo anaerobico in cui il glucosio viene degradato in altri composti organici. Avviene tipicamente nei
batteri e lieviti ma può avvenire anche nell'uomo (la fermentazione lattica) in condizioni di anaerobiosi. I processi di
fermentazione dei batteri e lieviti sono molto utilizzati in campo industriale per la produzione di bevande, come birra, vini o
alimenti come yogurt, cibi fermentati. Sono inoltre utilizzati per la produzione di carburanti, solventi e altri composti chimici.
A seconda dei prodotti finali esistono numerosi tipi di fermentazioni, le principali sono:

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LA FERMENTAZIONE LATTICA in cui il piruvato, grazie all’enzima lattato deidrogenasi, viene convertito
in lattato (acido lattico) in un solo passaggio ripristinando il NAD+. Nell’uomo la fermentazione lattica avviene nel
muscolo in seguito a sforzi fisici intensi; in questa situazione il circolo sanguigno non fornisce una quantità d’ossigeno
sufficiente a ossidare il piruvato e il NADH prodotto dalla glicolisi. Il muscolo utilizza la sua riserva di glucosio per
produrre ATP mediante la fermentazione, con il lattato come prodotto finale.
LA FERMENTAZIONE ALCOLICA che produce etanolo e CO2. Al termine della glicolisi il piruvato viene
decarbossilato ad acetaldeide grazie all’enzima piruvato decarbossilasi con liberazione di anidride carbonica.
Successivamente, grazie all’enzima alcol deidrogenasi l’acetaldeide viene ridotta ad etanolo e il NADH viene ossidato
a NAD+. La fermentazione alcolica è utilizzata in numerosi processi industriali tra cui la produzione di bevande
alcoliche, la produzione dell’etanolo e biocarburanti, la lievitazione di pane e impasti. I principali organismi utilizzati
sono batteri e lieviti.
LA RESPIRAZIONE CELLULARE
In presenza di ossigeno il piruvato, prodotto dalla glicolisi, viene ossidato in H 2O E CO2; questa fase costituisce la respirazione
cellulare. Essa avviene nei mitocondri.
I mitocondri sono organuli formati da una doppia membrana: la membrana esterna, permeabile a piccole molecole e ioni, e
la membrana interna, ripiegata a formare dalle creste, è invece impermeabile alle molecole di piccole dimensioni e agli ioni.
Tra queste due membrane si creano spazio detto spazio intermembrana.
La membrana interna, invece, racchiude la matrice, in cui sono presenti i ribosomi, gli enzimi e le molecole di DNA
mitocondriale.
La respirazione cellulare comprende tre vie metaboliche:

LA DECARBOSSILAZIONE OSSIDATIVA: il piruvato entra nella matrice mitocondriale dove, grazie al piruvato
deidrogenasi viene ossidato in acetile con liberazione di una molecola di CO2 e la riduzione di una molecola di
NAD+ in NADH; l’acetile si legherà al coenzima-A per produrre acetil-coenzima-A. Complessivamente si otterranno
due CO2, 2NADH e 2 acetil-coenzima-A.
La piruvato deidrogenasi è un enzima importante nel nostro metabolismo; una sua alterazione può provocare danni al cervello,
che dipende dall' ossidazione del glucosio per la sua sopravvivenza.

IL CICLO DI KREBS o ciclo dell'acido citrico (chiamato così perché inizia e si conclude con questa molecola) è
costituito da 8 reazioni ognuna catalizzata da un enzima specifico: Il ciclo inizia con il legame tra l’acetil-coenzima-A
e l'ossalacetato con formazione del citrato (6 atomi di carbonio). Dal citrato seguiranno una serie di reazioni che alla
fine porteranno alla formazione dell’ossalacetato.
Alla fine, si ha la formazione di tre molecole di NADH, una molecola di FADH 2, una di ATP (GTP che poi diventa ATP) e due
molecole di CO2. Dato che per ogni molecola di glucosio che entra nella glicolisi produce due molecole di piruvato, che poi
vengono ossidate a due molecole di acetil-coenzima-A, il ciclo si compie due volte. Il bilancio complessivo è 6 NADH, 2FADH2,
2ATP e 4CO2.

LA FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA è l'ultima tappa della respirazione cellulare. Tale processo ha inizio con
l'ingresso degli elettroni conservati dai coenzimi NAD e FAD nella catena respiratoria mitocondriale che si trova nella
membrana interna del mitocondrio. La catena respiratoria è paragonabile a un processo a cascata in cui gli elettroni
passano attraverso una serie di Trasportatori di elettroni fino ad arrivare all'ossigeno.
Trasportatori di elettroni possono avere natura chimica molto diversa possono essere:
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
le flavoproteine che contengono un cofattore flavinico in grado di accettare o cedere due elettroni;
il coenzima P o l’ubichinone, un derivato del benzene;
i citocromi proteine con un gruppo Eme contenente ferro;
le proteine Ferro-zolfo che presentano atomi di ferro associati ad atomi di zolfo.
Trasportatori di elettroni sono organizzati in quattro grandi complessi proteici distinti in: complesso I, complesso II,
complesso III e complesso IV.
Gli elettroni provenienti dal NADH entrano nella catena di trasporto a livello del complesso I (2,5 ATP) invece gli elettroni
provenienti da FADH entrano il livello del complesso II (1,5 ATP).
Il trasferimento di elettroni lungo la catena respiratoria è accompagnato da un trasferimento di protoni, dalla matrice verso lo
spazio intermembrana. Questo genera:


un gradiente chimico dovuto alla differenza di concentrazione di protoni ai due lati della membrana mitocondriale
interna;
un gradiente elettrico generato dalla diversa distribuzione delle cariche positive dei protoni.
Insieme questi costituiscono la forza Proton-motrice che tende a spingere i protoni verso la matrice mitocondriale.
Dato che la membrana mitocondriale interna è impermeabile ai protoni, per attraversarla questi devono passare attraverso un
complesso proteico chiamato ATP sintasi;
L'ATP sintasi è composta da due parti: l'unità F0, che forma il canale per i protoni e l’unità F1 che ruota nella matrice
mitocondriale; la rotazione della regione F1 consente la sintesi dell'ATP esso agisce da canale permettendo ai protoni diffondere
di nuovo nella matrice e utilizza l’energia di questa diffusione per formare ATP.
L'accoppiamento tra la forza proton-motrice e la sintesi dell'ATP è detto chemiosmosi e avviene in tutte le cellule che
respirano. La sintesi dell'ATP è una reazione reversibile: se la reazione procede verso destra viene rilasciata energia libera che
nel mitocondrio è impiegata per trasferire gli H + fuori della matrice; se la reazione procede verso sinistra l'energia liberata dalla
diffusione di H+ è impiegata per formare ATP.
Il rendimento energetico, con la respirazione cellulare, è massimo: circa 32 ATP. Una resa così elevata è dovuta al fatto che,
grazie alla chemiosmosi si ottengono 2,5 molecole di ATP per ogni molecola di NADH e 1,5 molecole di ATP per ogni molecola
di FADH2 che entra nella catena respiratoria.
METABOLISMO DEI CARBOIDRATI
Glucosio → soggetto di diversi altri processi:

via dei pentoso fosfati:
produce il coenzima NADPH = agente riducente che trasforma gli zuccheri esosi in pentosi
(es: ribosio e desossiribosio)

glicogenosintesi:
trasforma il glucosio in glicogeno = riserva di energia nei muscoli o nel fegato

glicogenolisi:
demolisce il glicogeno per riportarlo sotto forma di glucosio nel momento di bisogno
es: quando le cellule muscolari hanno bisogno di maggiore energia per un’attività intensa

gluconeogenesi:
ricava glucosio da precursori come il lattato, il piruvato e alcuni amminoacidi, con lo scopo di regolare il livello di glicemia durante uno
sforzo elevato o a digiuno
Glicolisi / via dei pentoso fosfati / fermentazione
glicogenosintesi
PIRUVATO /
GLICOGENO
LATTATO /
GLUCOSIO
glicogenolisi
gluconeogenesi
ETANOLO
METABOLISMO DEI LIPIDI
Trigliceridi:
-
3 catene di acidi grassi + glicerolo
Si accumulano nel tessuto adiposo
Sono fonte di energia (per la presenza del glicerolo)

Lipolisi: (a digiuno)
processo che demolisce i trigliceridi permettendo il ricavo di energia dai grassi:
o
Glicerolo → usato dal fegato nella glicolisi
o
Acidi grassi → vengono rilasciati dal fegato in tutte le cellule dell’organismo, dove vengono demoliti

 - ossidazione:
processo di demolizione degli acidi grassi che avviene nei mitocondri delle cellule e porta alla formazione di:
o
o

acetil-CoA → usato in due modi:

viene immesso nel ciclo di Krebs per essere ossidato a CO2

viene trasformato dal fegato in corpi chetonici = molecole utilizzate dal cervello come fonte di energia durante il
digiuno (es: acetoacetato)
NADH e FADH2 → usati nella catena respiratoria per cedere elettroni ai trasportatori
Liposintesi: (dopo i pasti)
processo che consuma energia per sintetizzare acidi grassi a partire da acetil-CoA e NADPH:
il fegato trasforma i carboidrati che ingeriamo in acidi grassi per le riserve energetiche = vengono poi usati per formare i trigliceridi del
tessuto adiposo
(anche il colesterolo è sintetizzato dal fegato → biosintesi del colesterolo)
METABOLISMO DEGLI AMMINOACIDI (catabolismo)
Ione ammonio (NH4+) = composto tossico che non può accumularsi nel nostro organismo
 catabolismo degli amminoacidi = eliminazione del gruppo amminico NH2
 ciclo dell’urea: processo che trasforma lo ione ammonio in urea eliminabile con le urine
 in questo modo l’amminoacido può essere degradato per produrre:

Acetil-CoA → usato nel ciclo di Krebs


Intermedi per la sintesi del glucosio
Corpi chetonici
Regolazione della glicemia
Glicemia = concentrazione di glucosio nel sangue (min. 65 – max. 110 mg/dL)

Glicemia < 65  ipoglicemia = insufficiente apporto di glucosio al cervello
Es: in condizione di digiuno prolungato → il nostro organismo ha dei meccanismi fisiologici che controllano l’ipoglicemia, ma
questa non può scendere sotto i 45

Glicemia > 110  iperglicemia
Es: iperglicemia transitoria subito dopo i pasti (si ristabilisce dopo circa 2 ore)
Sopra i 126 → diabete mellito, che in età giovanile si può curare con l’insulina
In generale: i livelli di glicemia vengono controllati strettamente dal pancreas che produce 2 ormoni con funzioni opposte

Insulina = proteina di 51 amminoacidi → funzioni:
1. Ipoglicemizzante = controlla il glucosio nel sangue
2. Lipogenetica = controlla l’accumulo di grassi nel tessuto adiposo
3. Anabolizzante = controlla la sintesi delle proteine muscolari
 funziona principalmente in condizioni di iperglicemia (es: dopo i pasti)

Glucagone = polipeptide di 29 amminoacidi → funzioni:
1. Iperglicemizzante = promuove l’immissione di glucosio nel sangue da parte del fegato
2. Lipolitica = mobilizza i grassi del tessuto adiposo
3. Chetonica = promuove la chetogenesi = produzione di corpi chetonici
 funziona principalmente in condizioni di ipoglicemia (es: lontano dai pasti)
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