BIOTECNOLOGIE MEDICHE
APPLICAZIONI
APPLICAZIONI
1 - PROTEINE TERAPEUTICHE o FARMACI BIOTECNOLOGICI
I - con attività enzimatica o regolatoria
II - con attività di targeting specifico (ANTICORPI MONOCLONALI)
III - vaccini ricombinanti
2 - CELLULE STAMINALI – MEDICINA RIGENERATIVA
3 -TERAPIA GENICA
PROTEINE TERAPEUTICHE
Proteine che sono ingegnerizzate
in laboratorio per essere utilizzate come farmaci
Rimpiazzare la mancanza patologica
di una proteina
(enzimi, fattori del sangue)
Rafforzare il sistema immunitario,
contro cellule tumorali o infezioni
(vaccini-anticorpi monoclonali)
Più di 250 in commercio, più di 400 in trial clinico
Gruppo I
Proteine con attività enzimatica o regolatoria
Rimpiazzare una proteina carente o
non funzionale
Classiche proteine terapeutiche
Utilizzate nel trattamento di malattie metaboliche o malattie
genetiche che portano a carenza di una proteina
TECNOLOGIE DEL DNA RICOMBINANTE
Inserimento di un
gene d’interesse (es.
gene umano che
codifica per la
proteina da produrre
come farmaco), in un
organismo ospite,
fatto poi crescere in
un fermentatore
industriale per
produrre la proteina
che viene poi estratta
e purificata in grandi
quantità.
INSULINA:
nel trattamento del diabete mellito
Diabete: malattia caratterizzata da un alto e anormale tasso
di zuccheri nel sangue, causato dalla carenza di insulina o
resistenza alla sua azione
Insulina: prima proteina terapeutica ricombinante ad entrare
in commercio, nel 1982
Fattori di Coagulazione
nel trattamento dell’emofilia
Emofilia: malattia genetica ereditaria che causa problemi
nell’aggregazione piastrinica e nei processi di coagulazione
Fattori di coagulazione: I fattori VIII e IX della coagulazione
possono essere ripristinati negli emofilici
Eritropoietina ricombinante
Anemia e sindrome mieloplastica: presenti spesso nel caso
di trattamenti chemoterapici che colpiscono le cellule del
midollo osseo
Eritropoietina: ormone secreto dai reni che stimola la
produzione di eritrociti da parte del midollo osseo
Gruppo II
Proteine con attività di targeting specifico
Interferire con una specifica
molecola o meccanismo
Sfruttano la fine specificità di legame
degli ANTICORPI MONOCLONALI
usate nel trattamento di patologie infiammatorie o
tumori
ANTICORPI MONOCLONALI
Anticorpi prodotti da un singolo clone di linfociti B e pertanto del
tutto identici nella loro regione variabile (quella che riconosce
l’antigene).
Gli anticorpi monoclonali quindi riconoscono un’unica regione della
proteina bersaglio (epitopo) e risultano essere altamente specifici.
Proteine terapeutiche di classe II
Nel trattamento di leucemie B e dei linfomi non Hodcking:
RITUXIMAB: Lega la proteina CD20 espressa sui linfociti B.
Il legame stimola la risposta immunitaria.
Nel trattamento di asma irresponsiva a normali trattamenti:
OMALIZUMAB: lega il recettore di mastociti e basofili nei
polmoni, riducendo il rilascio di mediatori infiammatori
Gruppo III
Vaccini Ricombinanti
Protezione contro agenti esterni
patogeni
Sfruttano le caratteristiche immunogeniche
delle proteine per l’applicazione come profilassi
nella protezione di agenti esterni.
VACCINI
Vaccini “classici”:
- microrganismi uccisi
- microrganismi vivi attenuati
- tossoide
Vaccini RICOMBINANTI:
purificazione mediante tecnologia del DNA
ricombinante della principale proteina
immunogena del patogeno , cioè di quella
proteina che nell’ospite porta alla produzione di
anticorpi specifici contro il patogeno.
- virali (proteina del capside o
dell’envelope)
- batterici (proteine di adesione o tossine
modificate
Esempi di vaccini proteici
Vaccino per Epatite B: creato producendo con la tecnica del
DNA ricombinante gli antigeni di superficie del virus, delle
proteine non infettive che scatenano la reazione immunitaria.
Vaccino per HPV (human papilloma virus): recentemente
approvato, sfrutta proteine del capside per dare protezione
contro il virus e anche contro il tumore alla cervice correlato.
Vaccino Antipertosse: creato producendo con la tecnica del
DNA ricombinante un ceppo di Bordetella Pertussis capace di
produrre una tossina antigenicamente identica a quella del
ceppo patogeno ma priva di tossicità.
MEDICINA RIGENERATIVA- CELLULE STAMINALI
MEDICINA RIGENERATIVA : branca della medicina il cui obiettivo è portare al
recupero permanente dei tessuti e degli organi danneggiati sfruttando le
potenzialità rigenerative delle CELLULE STAMINALI.
Caratteristiche delle cellule
staminali:
(a) l’autorinnovamento (o selfrenewal), ossia la proprietà per
la quale le cellule sono in grado di
riprodurre se stesse
(b) il potenziale differenziativo,
inteso come la capacità di una
singola cellula di dare origine a una
progenie che comprende differenti
tipi cellulari
(c) capacità di generare tutte le
cellule del tessuto in cui si trova per
l’intera durata della vita
dell’organismo.
3 STAMINALI
Staminali EMBRIONALI
Staminali ADULTE
Staminali PLURIPOTETINTI
INDOTTE (iPS)
STAMINALI CORNEALI
La trasparenza della cornea è
indispensabile per una corretta
capacità visiva e dipende dalla
mancanza di
vascolarizzazione dello stroma e
dall’integrità dell’epitelio
corneale.
Il rinnovamento e la riparazione
della cornea dipendono dalle
cellule staminali presenti nel
limbus, che si trova in una
ristretta zona tra la cornea e la
congiuntiva.
Ustioni oculari, termiche o
chimiche, possono distruggere il
limbus, causando un deficit di
cellule staminali limbari. Se questo
accade, la cornea viene ricoperta da
un diverso epitelio attraverso
l’invasione di cellule della
congiuntiva. Tale processo comporta
neovascolarizzazione, infiammazioni
croniche e ferite nello stroma, con
conseguente opacizzazione della
cornea e perdita della capacità
visiva.
In presenza di tale quadro clinico, il
tradizionale trapianto allogenico di
cornea (chertoplastica) è destinato
all’insuccesso.
Holoclar®
Centro di Medicina Rigenerativa
di Modena “Stefano Ferrari”
Gruppo Prof.ssa Pellegrini
Holoclar® è un prodotto di ingegneria dei
tessuti per terapie avanzate consistente in
un epitelio corneale umano autologo
ricostruito ex-vivo contenente cellule
staminali, indicato per la ricostruzione
della superficie corneale in pazienti con
mancanza di cellule staminali limbari
dovuta ad ustioni oculari.
Il principio attivo di Holoclar® è
rappresentato dalle cellule staminali
epiteliali in esso contenute che, una volta
attecchite, rigenerano in modo
permanente l’epitelio corneale
ripristinandone la piena funzionalità e
consentendo così il recupero della
capacità visiva.
TERAPIA GENICA
Nel caso di malattie genetiche, le cellule staminali richiedono la correzione
del difetto genetico prima della loro applicazione clinica (terapia genica).
Direct delivery - in vivo
Il transgene viene
somministrato per via
sistemica e.v. nel corpo del
paziente
• cellule e tessuti poco accessibili
scarsa efficienza di trasduzione
Cell-base del. - ex vivo
Le cellule bersaglio sono
prelevate dal paziente,
modificate geneticamente
in laboratorio e reintrodotte
nello stesso individuo
• no problemi immunologici
• efficienza delle metodiche di
trasduzione in vitro
2002
ADA-SCID
L'ADA-SCID è una rara patologia autosomica recessiva che appartiene al gruppo delle Sindromi di
Immunodeficienza Severa Combinata, malattie in cui il sistema immunitario è gravemente compromesso.
In passato questi bambini erano costretti a vivere isolati dal mondo e in ambienti con aria filtrata per
sopravvivere ("bambini bolla").
La malattia è causata dall'alterazione del gene ADA, che permette la produzione di un enzima importante
per la maturazione e la funzionalità dei linfociti T.
2006
Epidermolisi Bollosa
Epidermolisi Bollosa (EB) : un gruppo di difetti genetici di adesione caratterizzati da un’estrema fragilità
degli epiteli di rivestimento, tra cui pelle e mucose, che sono soggetti alla formazione di bolle e lesioni che
costringono i pazienti a lunghe e dolorose medicazioni quotidiane. L’EB è una patologia devastante,
altamente deturpante e caratterizzata dalla formazione di ferite continue, che compromette severamente la
qualità della vita dei pazienti e nel mondo colpisce circa 500.000 persone
Terapia genica ex-vivo per la forma Laminina 5-dipendente dell’Epidermolisi
Bollosa Giunzionale (JEB) mediante trapianto autologo di lembi di pelle
ottenuti da cellule staminali epidermiche geneticamente corrette.
Centro di Medicina Rigenerativa
di Modena “Stefano Ferrari”
Gruppo Prof. de Luca