Capitolo 5 Le leggi della dinamica Materiale a uso didattico riservato esclusivamente all’insegnante È vietata la vendita e la diffusione della presente opera in ogni forma, su qualsiasi supporto e in ogni sua parte, anche sulla rete Internet È vietata ogni forma di proiezione pubblica 1 La dinamica newtoniana La relazione tra le forze e il moto è oggetto di quella parte della meccanica chiamata dinamica (dal greco dỳnamis, “forza”) I problemi fondamentali della dinamica sono due – date le forze che agiscono su un corpo, determinare il moto del corpo – dato il moto di un corpo, determinare le forze che agiscono su di esso Capitolo 5: Le leggi della dinamica 2 1 La dinamica newtoniana La dinamica si basa su tre leggi fisiche enunciate per la prima volta da Isaac Newton (1642-1727) Le tre leggi trovarono subito un’applicazione nei moti celesti e furono poi verificate accuratamente in laboratorio Oggi sappiamo che le leggi di Newton governano tutti i fenomeni fisici della vita quotidiana e richiedono correzioni solo in due casi estremi – quando la velocità dei corpi è prossima a quella della luce (meccanica relativistica) – quando si considerano fenomeni atomici e subatomici (meccanica quantistica) Capitolo 5: Le leggi della dinamica 3 1 La dinamica newtoniana Le leggi di Newton coinvolgono tre grandezze – la forza (descrive le interazioni di un corpo con un altro corpo o il resto dell’universo) – l’accelerazione (una grandezza cinematica, cioè che caratterizza il moto) – la massa (una proprietà intrinseca dei corpi) La massa ha un ruolo particolare: rappresenta la misura di quanto sia difficile cambiare la velocità dell’oggetto Capitolo 5: Le leggi della dinamica 4 1 La dinamica newtoniana Per lanciare una palla, non è richiesta una forza molto grande; invece, per spostare un’auto la forza che si deve esercitare è molto più grande perché la massa dell’auto è molto più grande Capitolo 5: Le leggi della dinamica 5 2 La prima legge della dinamica In laboratorio è possibile osservare il moto quasi in assenza di attrito utilizzando una rotaia a cuscino d’aria Capitolo 5: Le leggi della dinamica 6 2 La prima legge della dinamica Dalle osservazioni si deduce che: – un oggetto fermo rimane fermo se nessuna forza agisce su di esso – un oggetto in movimento con velocità costante continua a muoversi con la stessa velocità se nessuna forza agisce su di esso È importante notare che l’espressione “nessuna forza” utilizzata nell’affermazione precedente può anche voler dire che sull’oggetto agiscono delle forze la cui risultante è nulla Capitolo 5: Le leggi della dinamica 7 2 La prima legge della dinamica Prima legge della dinamica (o prima legge di Newton) Se la forza risultante che agisce su un oggetto è nulla, la velocità dell’oggetto è costante L’equilibrio statico (capitolo 2) è un caso particolare di applicazione di questa legge Quando la risultante delle forze è nulla e il corpo si muove con velocità costante diversa da zero, si parla di equilibrio dinamico La prima legge di Newton, già nota a Galileo, è anche conosciuta come legge (o principio) di inerzia Capitolo 5: Le leggi della dinamica 8 2 La prima legge della dinamica Sistemi di riferimento inerziali Secondo la prima legge di Newton, la quiete e il moto uniforme sono situazioni perfettamente equivalenti Capitolo 5: Le leggi della dinamica 9 2 La prima legge della dinamica Nell’esempio appena fatto diciamo che ognuno dei due osservatori costituisce un sistema di riferimento inerziale, cioè un sistema di riferimento in cui vale il principio di inerzia Sistema di riferimento inerziale Un sistema di riferimento inerziale è un sistema in cui vale il principio di inerzia. Se un sistema di riferimento è inerziale, allora qualsiasi sistema di riferimento che si muove con velocità costante rispetto al primo è un sistema inerziale Se un oggetto si muove con velocità costante in un sistema inerziale, è sempre possibile trovare un altro sistema inerziale in cui l’oggetto è fermo Capitolo 5: Le leggi della dinamica 10 2 La prima legge della dinamica Sistemi di riferimento non inerziali Capitolo 5: Le leggi della dinamica 11 2 La prima legge della dinamica Nell’esempio precedente, il sistema di riferimento dell’osservatore sul treno è un sistema non inerziale perché in esso non vale il principio di inerzia In generale: Sistema di riferimento non inerziale Qualsiasi sistema di riferimento che accelera rispetto a un sistema inerziale è un sistema non inerziale Capitolo 5: Le leggi della dinamica 12 2 La prima legge della dinamica L’accelerazione massima di rotazione della Terra è molto piccola, perciò la Terra può essere considerata un sistema inerziale Capitolo 5: Le leggi della dinamica 13 3 La seconda legge della dinamica La seconda legge della dinamica newtoniana stabilisce, fondamentalmente, che forze non bilanciate producono un’accelerazione Capitolo 5: Le leggi della dinamica 14 3 La seconda legge della dinamica Capitolo 5: Le leggi della dinamica 15 3 La seconda legge della dinamica Seconda legge della dinamica (o seconda legge di Newton) Se su un oggetto di massa m agisce una forza risultante Ftot, l’oggetto subisce un’accelerazione a proporzionale alla forza risultante, che ha la stessa direzione e lo stesso verso Ftot = ma La costante di proporzionalità m è la massa dell’oggetto La seconda legge in forma vettoriale si può scrivere in termini di componenti cartesiane del vettore Ftot Ftot x = max Ftot y = may Ftot z = maz e vale indipendentemente per ogni componente Capitolo 5: Le leggi della dinamica 16 3 La seconda legge della dinamica Anche se il rimorchiatore esercita una notevole forza sulla nave, l’accelerazione della nave è piccola; ciò dipende dal fatto che l’accelerazione di un corpo è inversamente proporzionale alla sua massa e, in questo caso, la massa della nave è molto grande Capitolo 5: Le leggi della dinamica La forza esercitata sul giocatore di hockey dal suo compagno è molto più piccola rispetto a quella del rimorchiatore; tuttavia l’accelerazione del giocatore è molto maggiore di quella della nave a causa della sua massa relativamente piccola 17 3 La seconda legge della dinamica Usando la seconda legge della dinamica possiamo ridefinire il newton come segue Newton Il newton è la forza necessaria per dare a un corpo di massa 1 kg un’accelerazione di 1 m/s2: 1 N = (1 kg)(1 m/s2) = 1 kg · m/s2 Capitolo 5: Le leggi della dinamica 18 1 La forza del lanciatore Un lanciatore di baseball imprime un’accelerazione costante a una palla, facendole raggiungere da ferma la velocità v = 40 m/s su una distanza di 2,0 m. Determina la forza esercitata dal lanciatore sulla palla, sapendo che questa ha una massa m = 0,15 kg Capitolo 5: Le leggi della dinamica 19 1 La forza del lanciatore DESCRIZIONE DEL PROBLEMA Scegliamo l’asse x nella direzione del lancio. La palla viene accelerata da v0 = 0 a v = 40 m/s su una distanza Δx = 2,0 m. Dal momento che ci interessa solo la forza del lancio e non il moto successivo della palla, ignoriamo gli effetti della gravità STRATEGIA La forza è data da Fx = max, dove m è la massa nota della palla. Per calcolare l’accelerazione ax usiamo la legge cinematica del moto uniformemente accelerato che lega la velocità allo spostamento v2 = v02 + 2axΔx Capitolo 5: Le leggi della dinamica 20 1 La forza del lanciatore DATI Massa della palla: m = 0,15 kg Velocità iniziale della palla: v0 = 0 Velocità finale della palla: v = 40 m/s INCOGNITA Capitolo 5: Le leggi della dinamica Forza esercitata dal lanciatore: Fx 21 2 La forza del lanciatore SOLUZIONE Dalla relazione: v2 = v20 + 2axΔx ricaviamo l’accelerazione ax Sostituendo i valori numerici otteniamo Calcoliamo la forza Fx = max = (0,15 kg)(4,0・102 m/s2) = 60 N Capitolo 5: Le leggi della dinamica 22 3 La seconda legge della dinamica Caso particolare della seconda legge: Ftot = 0 Se la risultante delle forze che agiscono su un corpo è nulla, il corpo o è fermo o si muove con velocità costante In altre parole, quando su un oggetto agisce una forza risultate nulla ritroviamo la prima legge di Newton Capitolo 5: Le leggi della dinamica 23 4 La terza legge della dinamica La natura non produce mai una sola forza alla volta Le forze si presentano sempre in coppia Le due forze di questa coppia hanno la stessa intensità e direzione, ma verso opposto Terza legge della dinamica (o terza legge di Newton) Se un oggetto 1 esercita una forza F sull’oggetto 2, allora l’oggetto 2 esercita una forza di uguale intensità e verso opposto, –F, sull’oggetto 1 Le forze di azione e reazione agiscono sempre su oggetti diversi e quindi non si eliminano a vicenda Capitolo 5: Le leggi della dinamica 24 4 La terza legge della dinamica Capitolo 5: Le leggi della dinamica 25 2 Incontro al lago Due gruppi di canoisti si incontrano nel mezzo di un lago. Dopo una breve chiacchierata, una persona della canoa 1, per separare le canoe, spinge la canoa 2 con una forza di 46 N. Se la massa della canoa 1 e dei suoi occupanti è m1 = 150 kg e la massa della canoa 2 e dei suoi occupanti è m2 = 250 kg, determina l’accelerazione prodotta dalla forza su ognuna delle due canoe Capitolo 5: Le leggi della dinamica 26 2 Incontro al lago DESCRIZIONE DEL PROBLEMA Scegliamo direzione e verso positivo dell’asse x in modo che punti dalla canoa 1 verso la canoa 2. Indichiamo con F1 e F2 le forze esercitate rispettivamente sulla canoa 1 e sulla canoa 2. Queste forze sono dirette lungo l’asse x e hanno verso opposto. La componente F2x è positiva e vale F2x = 46 N, mentre la componente F1x, per la terza legge di Newton, ha lo stesso valore ma segno negativo, F1x = –46 N STRATEGIA Per la terza legge di Newton la forza che agisce sulla canoa 1 ha la stessa intensità della forza che agisce sulla canoa 2, ma le masse delle canoe sono diverse e quindi anche le loro accelerazioni sono diverse. Possiamo determinare ’accelerazione di ciascuna canoa usando la seconda legge 27 di Newton Capitolo 5: Le leggi della dinamica 2 Incontro al lago DATI Forza esercitata sulla canoa 2: F2x = 46 N Forza esercitata sulla canoa 1: F1x = –46 N Massa delle canoe: m1 = 150 kg, m2 = 250 kg INCOGNITE Accelerazione fornita a ciascuna delle due canoe: a1x, a2x SOLUZIONE Utilizziamo la seconda legge di Newton per determinare l’accelerazione della canoa 2 Eseguiamo lo stesso calcolo per la canoa 1, tenendo presente che l’accelerazione di questa canoa è nel verso negativo Capitolo 5: Le leggi della dinamica 28 2 Incontro al lago OSSERVAZIONI Sulle due canoe agisce una forza della stessa intensità, quindi la canoa più leggera subisce un’accelerazione maggiore e compie uno spostamento maggiore PROVA TU Se la massa della canoa 2 viene aumentata, la sua accelerazione aumenta, diminuisce o rimane la stessa? Verifica la risposta calcolando l’accelerazione nel caso in cui la canoa 2 venga sostituita da un’imbarcazione di massa 2,5・104 kg Capitolo 5: Le leggi della dinamica 29 Caduta libera e velocità di regime La forza di attrito dell’aria, nella maggior parte delle situazioni pratiche, non è irrilevante Quando si lancia nel vuoto con il paracadute chiuso, un paracadutista – all’inizio accelera per gravità – successivamente rallenta, a causa della forza di attrito dovuta alla resistenza dell’aria – infine raggiunge una velocità di regime costante, proporzionale al suo peso Capitolo 5: Le leggi della dinamica 30 Caduta libera e velocità di regime Qual è la velocità di regime nella caduta libera? Quando un corpo cade, viene rallentato dalla forza di attrito dovuta alla resistenza dell’aria secondo la relazione Fa = –kv dove k è il coefficiente di viscosità dell’aria Quando la forza di attrito diventa uguale in modulo alla forza peso mg, per il principio di inerzia il corpo comincia a cadere con velocità costante (velocità di regime) Capitolo 5: Le leggi della dinamica 31 Caduta libera e velocità di regime PROVA TU Ricava la formula La velocità di regime può essere ricavata applicando la seconda legge della dinamica al moto di un corpo in caduta libera, sottoposto soltanto alla forza peso e a una forza di attrito. Come abbiamo detto, quest’ultima può con buona approssimazione essere considerata proporzionale alla velocità v con la quale sta cadendo il corpo e quindi può essere scritta nella forma Fa = –kv, dove k è il coefficiente di viscosità dell’aria. In base a queste informazioni, esplicita i passaggi matematici necessari per ricavare la formula che abbiamo scritto sopra per la velocità di regime Capitolo 5: Le leggi della dinamica 32 5 Applicazioni delle leggi della dinamica Caduta libera Ogni corpo è soggetto alla forza di gravità esercitata dalla Terra. Questa forza, diretta verso il basso, è la forza peso del corpo. La sua intensità è il peso P P = mg Tutti i corpi in caduta libera, indipendentemente dalla loro massa, hanno la stessa accelerazione, pari all’accelerazione di gravità g, e raggiungono terra con la stessa velocità Capitolo 5: Le leggi della dinamica Tutti i corpi in caduta libera hanno la stessa accelerazione, indipendentemente dalla loro massa 33 5 Applicazioni delle leggi della dinamica Moto lungo un piano inclinato Capitolo 5: Le leggi della dinamica 34 5 Applicazioni delle leggi della dinamica Accelerazione di un corpo lungo un piano inclinato L’accelerazione di un corpo che scivola lungo un piano inclinato in assenza di attrito non dipende dalla massa del corpo ed è pari a a = g sen Nel caso limite in cui = 90°, il piano inclinato diventa un piano verticale e il moto diventa di caduta libera Capitolo 5: Le leggi della dinamica 35 5 Applicazioni delle leggi della dinamica Moto in presenza di attrito Su un corpo in moto su una superficie rugosa agisce una forza di attrito dinamico Fd proporzionale alla forza premente sulla superficie F⊥ e agente in verso opposto allo scivolamento: Fd = md F⊥ Quando si applica la seconda legge della dinamica a corpi in moto su superfici rugose bisogna tenere conto, oltre che delle forze applicate, anche della forza di attrito Capitolo 5: Le leggi della dinamica 36 5 Applicazioni delle leggi della dinamica Capitolo 5: Le leggi della dinamica 37 6 Il moto armonico L’oscillatore armonico Un oggetto su cui agisce una forza del tipo F = –kx è chiamato oscillatore armonico e il suo moto è un moto armonico semplice Oscillatore armonico Un oscillatore armonico è un oggetto su cui agisce una forza proporzionale allo spostamento dalla posizione di equilibrio e diretta in verso opposto rispetto a tale spostamento Il tempo T necessario a completare un’oscillazione viene chiamato periodo dell’oscillatore Capitolo 5: Le leggi della dinamica 38 6 Il moto armonico Capitolo 5: Le leggi della dinamica 39 6 Il moto armonico Capitolo 5: Le leggi della dinamica 40 6 Il moto armonico La posizione della massa oscilla fra x = +A e x = –A A rappresenta il massimo spostamento del carrello rispetto al punto di equilibrio, da entrambi i lati (ampiezza del moto) Capitolo 5: Le leggi della dinamica 41 6 Il moto armonico Periodo di oscillazione di una massa attaccata a una molla, T È importante osservare che il periodo è indipendente dall’ampiezza A Capitolo 5: Le leggi della dinamica 42 3 Una misura ingegnosa Irene deve misurare la massa di un vaso da fiori ma non dispone di una bilancia. Possiede però un cronometro, una molla e una massa di riferimento di 1,00 kg. Collega allora alla molla un carrello di massa trascurabile e misura il periodo delle oscillazioni del carrello quando su di esso è posta la massa di riferimento, trovando T1 = 0,72 s. Rifà poi la misura ponendo sul carrello il vaso e ottiene T2 = 1,21 s. Qual è la massa del vaso? (Supponi che la molla sia ideale e trascura l’effetto di tutti gli attriti) Capitolo 5: Le leggi della dinamica 43 3 Una misura ingegnosa DESCRIZIONE DEL PROBLEMA STRATEGIA Quando alla molla viene attaccato il corpo di massa m1 = 1,00 kg il periodo del suo moto armonico è T1 = 0,72 s. Il vaso da fiori, di massa m2, è soggetto a un moto armonico di periodo T2 = 1,21 s Usando la formula del periodo di un oscillatore armonico scriviamo il rapporto T2 /T1 e da questo deriviamo m2 in funzione di T1 e m1 Capitolo 5: Le leggi della dinamica 44 3 Una misura ingegnosa DATI Massa del corpo di riferimento: m1 = 1,00 kg Periodo del moto armonico del corpo di riferimento e del vaso: T1 = 0,72 s e T2 = 1,21 s INCOGNITA Massa del vaso: m2 SOLUZIONE Usando calcoliamo T2 /T1 Capitolo 5: Le leggi della dinamica 45 3 Una misura ingegnosa SOLUZIONE Ricaviamo m2: Sostituiamo i valori numerici e determiniamo la massa del vaso m2 OSSERVAZIONI La costante elastica della molla, k, può essere calcolata invertendo la relazione Si ottiene Ma nel calcolo di m2 non abbiamo avuto bisogno di k, che si cancella nel rapporto T2 /T1 Capitolo 5: Le leggi della dinamica 46 3 Una misura ingegnosa PROVA TU Capitolo 5: Le leggi della dinamica Se il vaso avesse una massa di 3,00 kg, quale sarebbe il periodo del suo moto armonico? 47 6 Il moto armonico Il pendolo semplice Un pendolo semplice è formato da una massa m attaccata a un filo leggero, oppure a un’asta, di lunghezza L Quando le oscillazioni del pendolo sono piccole il suo moto è un moto armonico Capitolo 5: Le leggi della dinamica 48 6 Il moto armonico Capitolo 5: Le leggi della dinamica 49 6 Il moto armonico Periodo di un pendolo (per piccole oscillazioni), T Osserviamo che – T dipende dalla lunghezza L del pendolo e dall’accelerazione di gravità g – T non dipende dalla massa m e dall’ampiezza dell’oscillazione Capitolo 5: Le leggi della dinamica 50