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Il punto sulle ricerche che validerebbero la coerenza molecolare - Il Progresso Giugno 2018

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17/12/2015.
Scienza & Tecnologia
Il punto sulle ricerche che validerebbero la
coerenza molecolare.
giugno 2018 by Ettore Ruberti
Coerenza molecolare: il punto.
Nel 1989 due elettrochimici, Martin Fleischmann e Stanley Pons, pubblicarono un articolo in cui
ipotizzavano effetti nucleari anomali nella materia condensata, in particolare emissioni di neutroni
da un reticolo cristallino di palladio soprasaturo di idrogeno.
Questo fece loro ipotizzare che si trattasse di un nuovo fenomeno di fusione nucleare, fenomeno a
cui un giornalista del New York Time dette il nome di fusione fredda.
Martin Fleischmann e Stanley Pons – Immagine d’archivio da Internet
La coerenza molecolare.
Ora, a prescindere da quanto avviene effettivamente nel corso di esperimenti come quelli effettuati
dai due elettrochimici, ripetuti con riproducibilità molto bassa e che attualmente vengono compresi
con la denominazione di LERN (Low Energy Nuclear Reaction), di cui eventualmente possiamo
occuparci in futuro, ciò che ci interessa discutere è il fatto che, mancando una spiegazione teorica,
sono stati fatti parecchi tentativi per spiegare quei risultati ritenuti fortemente anomali.
Giuliano Preparata.
L’ipotesi più affascinante per spiegare quei fenomeni e molti altri che attualmente non sono ben
compresi (come ad esempio la sonoluminescenza) era stata proposta dal compianto Prof. Giuliano
Preparata.
Giuliano Preparata ritratto sulla copertina del suo ultimo libro
Io stesso, nel 1991, la presentai su “Le Scienze”, edizione italiana di Scientific American, pur con
tutte le cautele che la presentazione al pubblico di una nuova ipotesi scientifica richiede. In estrema
sintesi, Preparata sosteneva, forse estendendo il fenomeno della tensione superficiale dell’acqua
che, nella materia condensata (liquida e solida), oltre le normali interazioni elettromagnetiche,
avvenissero fenomeni di coerenza molecolare.
Insieme con Emilio del Giudice sviluppo quindi la teoria dei campi quantistici e della QED
coerente; fenomeni che dovrebbero verificarsi anche all’interno delle strutture biologiche, cellule ed
organismi, e mantenere le strutture formatesi per lunghi periodi.
Emilio Del Giudice – Da Internet
Queste ipotesi, malgrado numerosi tentativi di verifica, sono stati screditati da molteplici prove
teoriche esperimentali. Qui ci interessa sottolineare che le ipotesi di Preparata e Del Giudice
implicano la permanenza per significativi periodi di tempo nelle molecole d’acqua di strutture delle
sostanze cui vengono in contatto.
Jacques Benveniste.
Già nel 1988, il medico e biochimico Jacques Benveniste, noto soprattutto per aver scoperto il
Fattore Attivante le Piastrine, pubblicò, sulla prestigiosa rivista Nature, un articolo in cui sosteneva
che le molecole d’acqua conservano l’impronta delle sostanze cui vengono in contatto: la cosiddetta
memoria dell’acqua.
Ciò provocò parecchia risonanza poiché, se dimostrata, la scoperta avrebbe sconvolto le basi della
chimica, fino ad allora edificata sulla legge di Avogadro e sulla stechiometria. Una tale scoperta
inoltre avrebbe rivalutato l’omeopatia, fondata da Samuel Hahnemann, basata sull’ipotesi che
l’acqua conserva il principio attivo delle sostanze cui viene in contatto a qualsiasi livello di
diluizione, purché sottoposta a vibrazioni.
Ora quest’ipotesi è in contrasto con quanto conosciamo della chimica e della fisica. Quanto
riportato da Benveniste, è stato però smentito da centinaia di tentativi di replica e da ricerche di
approfondimento, tanto che il suo prestigio fu parecchio ridimensionato.
Questo però non scoraggiò il medico che si spinse a sostenere che le molecole più complesse, come
il DNA, potessero addirittura comportarsi da antenne e dichiarò che questo poteva essere spiegato
dall’ipotesi di Preparata e Del Giudice. Quando gli fu chiesto come poteva accadere una cosa del
genere, rispose che non toccava a lui approfondire la cosa in quanto lui era un medico e non un
fisico.
Jacques Benveniste – Da Internet
Samuel Hahnemann – Da Internet
Dopo la morte di Preparata, anche Del Giudice ed altri provarono a dimostrare quanto sostenuto da
Benveniste, ma con risultati negativi. In effetti, la scienza procede per tentativi ed errori, e le teorie
(più correttamente ipotesi sino a quando vengono dimostrate) vengono vagliate, ossia sottoposte a
verifica/falsificazione, ed è sufficiente una singola prova contraria perché un’ipotesi debba essere
modificata o respinta.
Luc Montagnier.
Luc Montagnier, uno dei maggiori medici e virologi viventi e scopritore, nel 1983, insieme con
Françoise Barré-Sinoussi e con Robert Gallo, del retrovirus HIV e nel 1986 del secondo ceppo del
retrovirus responsabile dell’AIDS, per cui 2008 è stato insignito del Premio Nobel insieme con gli
altri due autori.
Inoltre ha al suo attivo notevoli pubblicazioni concernenti, oltre la virologia, gli studi sul cancro.
Purtroppo, in seguito, nel 2011, cambiò completamente il suo approccio verso la ricerca: rilasciò
alcune dichiarazioni scioccanti circa le modalità di eliminazione del retrovirus attraverso l’igiene,
l’eliminazione dello stress ossidativo e per mezzo di una corretta alimentazione.
Queste dichiarazioni furono accolte negativamente dalla comunità scientifica e dai medici in quanto
prive del minimo supporto scientifico e/o terapeutico. Attualmente Montagnier ha abbandonato gli
studi cui ha fornito un notevole apporto e che lo hanno reso celebre, per dedicarsi alla
dimostrazione dell’omeopatia, attraverso la memoria dell’acqua.
Ha inoltre pubblicato uno studio in cui dimostrerebbe che il DNA si comporta come antenna.
Recentemente è balzato agli “onori” della cronaca affermando che esiste una correlazione fra
vaccini ed autismo. E’ stato dimostrato che questi studi sono viziati da errori concettuali e
sperimentali e privi di un riscontro clinico. Addirittura questa sua deriva è stata definita “scienza
patologica”.
Luc Montagnier – Da Internet
La scienza si accredita con spazi di dubbio che possono sempre restringersi, ma mai annullarsi.
Questo però non ci consente di riempire questi spazi con affermazioni arbitrarie ed assolutistiche e
quindi fasulle. In caso contrario si tratta di speculazioni o peggio ed escono dall’ambito di
competenza della scienza.
Leggi anche: Idrogeno come vettore energetico del futuro?
Tags: Coerenza molecolare, Fusione fredda, Legge di Agogadro, Scienza patologica
Ettore Ruberti
Ricercatore dell’ENEA, Dipartimento FSN-FISS-SNI, Professore a contratto di Biologia
generale e molecolare all’Università Ambrosiana, Direttore del Dipartimento di Biologia ed
Ecologia di UNISRITA
ETTORE RUBERTI E' Ricercatore dell’ENEA, Dipartimento FSN-FISS-SNI, I suoi campi di
ricerca sono l’evoluzione biologica e l’entomologia applicata. Dal ’91 si occupa anche di idrogeno
come vettore energetico e di fenomeni nucleari collettivi nella materia condensata. Rappresenta
l’ENEA al Forum Italiano dell’Idrogeno ed è coautore del libro bianco sull’idrogeno “Linee guida
per la definizione di un piano strategico per lo sviluppo del vettore energetico idrogeno”. Dal ’97
Professore a contratto di Biologia generale e molecolare all’Università Ambrosiana. Dal 25
settembre 2012 con qualifica accademica di Licentia Docenti ad Honorem per merito di chiara fama
nella disciplina. E’ Direttore del Dipartimento di Biologia ed Ecologia di UNISRITA. Ha
sviluppato una nuova ipotesi sul ruolo svolto da un debole campo elettromagnetico in argille di
origine magmatiche (le montmorilloniti) nella formazione delle prime macromolecole biologiche,
ipotesi che sta sottoponendo a verifica sperimentale. Ha sviluppato, in collaborazione con il Rettore
dell’Università Ambrosiana, un progetto di ricerca, volto l’interruzione del ciclo del Plasmodium
della Malaria nella Zanzara Anopheles, attualmente in fase di realizzazione attraverso una
collaborazione ENEA/Università Ambrosiana.
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