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Vangeli

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I VANGELI
εὐ-α
B U O γγέλιο
ν
NA
NOT
IZIA
La lingua
originaria dei
vangeli è il greco
"
"
La parola vangelo o evangelo deriva dalla
parola greca εὐ-αγγέλιον (euanghélion) che
nella letteratura greca significa bella notizia ed
anche tutto ciò che è legato ad una bella
notizia.
In quanto notizia ha un mittente e un
destinatario. Il primo è Dio il secondo è
l’uomo.
La notizia in questione è ‘bella’ cioè
conveniente a chi la riceve. Infatti Gesù, la
Parola vivente di Dio, rivela che l’uomo è il
destinatario un dono: l’eternità.
I VANGELI CRISTIANI
Sono giunti a noi una ventina di vangeli,
spesso attribuiti ad apostoli: vangelo secondo
Matteo, Marco, Luca, Giovanni, Pietro,
Giacomo, Tommaso, ...
VANGELI CANONICI E APÓCRIFI
Di essi i primi quattro furono chiamati
«canonici» e gli altri «apócrifi»:
- "Canonici", perché sono entrati a far
parte dell'elenco (canone) dei libri ritenuti
ufficiali o sacri dai cristiani (Antico e Nuovo
Testamento).
- "Apocrifi" , perché pretendono di far
conoscere dottrine "segrete" di Gesù
("apocrifo" significa appunto "segreto" o
"nascosto")
I Vangeli canonici sono 4:
Matteo
Marco
Luca
Giovanni
Attività:
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COME SONO NATI I VANGELI
I Vangeli sono il frutto di un lungo processo redazionale.
1. Alle origini, c’è la figura storica di Gesù, la sua predicazione e attività pubblica per le strade.
2. Dopo la morte e resurrezione di Gesù, gli Apostoli, i testimoni oculari, custodiscono il messaggio
originario del loro Maestro.
3. Con il passare del tempo e la morte degli Apostoli nascono i primi testi scritti, sono quasi dei
‘protovangeli’. Certamente nacque subito un antico racconto della passione - morte risurrezione di Gesù; si formarono narrazioni sull'infanzia di Gesù, trasfigurate alla luce
della fine tragica e gloriosa di quella vita.
4. Solo al termine di questo lungo processo, a partire dal 50 dC, nascono i Vangeli
La questione sinottica
Tre vangeli sono chiamati ‘sinottici’. Il termine deriva dal greco e suppone che
con uno sguardo (opsis) d'insieme (syn-) i Vangeli di Matteo, Marco e Luca possano
essere colti come un trittico parallelo le cui scene sono sostanzialmente omogenee o
per lo meno rivelano coincidenze significative. Per spiegare questo fenomeno, detto
‘questione sinottica’, si è ricorsi a decine e decine di ipotesi tra le quali particolare
fortuna ebbe la cosiddetta ‘teoria delle due fonti’. Contrariamente a quanto si
riteneva nell'antichità cristiana e nei secoli successivi, il primo Vangelo fu quello di
Marco (non quello di Matteo che apre ancora oggi il Nuovo Testamento nelle
edizioni ufficiali): non fu, dunque, Marco a sintetizzare Matteo ma furono Matteo e
Luca ad ampliare Marco, loro fonte primaria, usando un altro testo di riferimento, la
‘fonte Q’ che conservava soprattutto parole di Gesù, e altre fonti proprie a Matteo e
Luca.
I VANGELI SONO DOCUMENTI STORICI?
I Vangeli, come tutti libri biblici, hanno bisogno di una corretta interpretazione. Essi non sono il ‘diario
cronologico’ della vita del Nazareno. Davanti ad un racconto evangelico bisogna sempre tenere presente la
comunità a cui era indirizzato e lo scopo. Nonostante ciò la storicità non è da mettere in dubbio.
Gli studiosi hanno fissato vari criteri che stabiliscono la credibilità delle pagine evangeliche. I più comuni sono:
Criterio di discontinuità: Gesù ha dimostrato nei confronti dell’ambiente giudaico una netta
1.
discontinuità; ha proposto un nuovo modo di vivere la fede. Elementi sicuri che provano la sua
effettiva esistenza storica.
Criterio di conformità: Un altro criterio che attesta la storicità di Gesù è quello che ci offre
2.
l’immagine di Gesù come un uomo che ha parlato il linguaggio del suo tempo, che appare inserito
nel suo ambiente, che è innanzitutto un giudeo, che mostra dei tratti storici che lo
contraddistinguono e che sono riconducibili alla sua epoca.
Criterio dell’attestazione multipla:. È vero un fatto quando è riportato da più fonti, nel nostro
3.
caso i Vangeli.
Criterio di spiegazione necessaria: Se davanti a un complesso considerevole di fatti o di dati
4.
che esigono una spiegazione coerente e sufficiente, viene offerta una spiegazione che illumina e
raggruppa armonicamente tutti questi elementi (che, altrimenti, resterebbero degli enigmi), possiamo
concludere che siamo in presenza di un dato autentico (fatto, gesto, parola di Gesù).