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Materiali e tecniche costruttive dell'antichità

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Utilizzato solo in caso di
emergenze riguardanti la
mancanza di tempo o soldi →
brucia facilmente, si crepa
e marcisce velocemente
Nel mondo romano, come
riportato da Vitruvio, questa
tecnica prende il nome di
opus craticium: graticcio di
legno o canne riempito di
argilla + leganti
Mattone crudo
→ T e m p io
di Apollo a Corinto
675-650
→ M u ra d i
Roselle, Case di
Marzabotto V sec.
Ultimi bolli attestati: epoca teodoriciana, V sec. d.C.
IV sec. a.C. → cottura del
mattone in fornaci (800-1000 °C);
utilizzo del mattone nell'edilizi
abitativa per poi diffondersi in tutti
gli ambiti dal II sec. a.C. in piena
età romana
Corinto: tavolette
dipinte del 550 a.C.
raffiguranti scene
connesse alla
lavorazione
MATERIALI E TECNICHE COSTRUTTIVE
Cave di Selinunte
Latomie del Paradiso, Siracusa
Fonte Glauke, Corinto: monumento in
calcare tenero locale scavato in loco
nel banco roccioso
Gli attrezzi
→ doppia ascia
→ ascia martello
→ mazzetta
→ punteruolo
→ scalpello
→ gradina
→ sgorbia
→
Cave di Dionisio, IV sec. a.C.
c in t a d i S ira c u s a
In età romana diviene una vera e propria attività
manifatturiera: →Figlinae: stabilimenti di produzione
collocati in prossimità di depositi o vie fluviali →Bollo
laterizio: marchio impresso recante figlina, conductor
e officinator. Garantiva qualità e conformità alle
misure normative vigenti
VIII e VII sec. a.C.: importanti trasformazioni
sociali ed economiche → formazione della polis
→ rivoluzione edilizia → nuovo linguaggio
architettonico che prevede l'ampio uso della
pietra. In Italia questa situazione si manifesta a
partire dal VI sec. con il grande programma
architettonico dei Tarquini
Lavorazione: estrazione →
prima essiccazione →
decantazione →, impasto
con sgrassanti (paglia,
erba, sabbia e ghiaia) →
stesura su graticci
Legno e argilla
Sono i materiali più
utilizzati. Giacimenti
diffusi di argilla in
Grecia, Asia Minore,
colonie romane
Pietra
Ogni cantiere edilizio cerca di utilizzare il tipo di
pietra localmente disponibile per facilitare e
risparmiare sulle condizioni di trasporto. Le pietre più
utilizzate: calcare, arenaria e tufo.
Tecniche di estrazione
Coltivazione a giorno: estrazione (che
procedeva per gradini) mediante incisioni
orizzontali e verticali in cui infilare cunei di ferro
o legno che, se bagnati, il loro ingrossamento
provocava il distacco del blocco. Quest'ultimo
aveva forme prossime alla messa in opera.
Tecniche di costruzione
Mattoni → sesquipedali (lydio
manubriato), bipedali Tegole o
embrici → piatte e con bordi
laterali sporgenti coperti da coppi
ricurvi che congiungevano le
tegole Antefisse → elementi di
copertura posto sulla testata delle
travi o a occlusione dei canali
terminali delle tegole Mattoni
pluteali → adibiti alla costruzione
di paramenti per pozzi Tubuli →
condutture dell'acqua Mattonelle
pavimentali → esagonette,opus
spicatum
Piani inclinati → sollevamento
dei blocchi costruttivi
seguendo le tappe di
costruzione con la
costruzione di rampe
Utilizzo di carpe o argani
per facilitare le operazioni
si utilizzavano sigle di
posizione
Cava in galleria: richiede lo scavo di una galleria
bassa che ha per soffitto, pareti e
pavimentazione gli strati naturali della roccia,
sostenuti però da puntelli e pilastri. Le operazioni
non variano dalla coltivazione a giorno, se non
per lo scalzamento in cui i cunei sono posti tra la
faccia posteriore e lo strato di roccia
Dopo il distacco il materiale cavato subiva un ulteriore
trattamento in cantieri allestiti nelle vicinanze →
regolarizzazione, squadratura, sbozzatura →
produzione di semilavorati o prodotti finiti
Congegni di
sollevamento → a
imbraco (con corde a
cappio passate
attorno a dadi o
tenoni); tenaglie;
olivella, tipicamente
romana, a pareti
inclinate o a L
In cava sono quindi presenti
architetti, probatores ma anche
maestranze di scultori
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