Appunti sulla creatività a cura di Valentina Crivelli 1 Fantasie semantiche La creatività è, riduttivamente, la capacità di elaborare informazioni al fine di creare idee o oggetti originali e funzionali. Pensiero creativo… o aperto, divergente (vs convergente, che converge verso soluzione conosciute), laterale, produttivo (vs riproduttivo, che applica una regola o un principio conosciuto). E’ prodotto della fantasia tutto ciò che prima non c’era, anche se è irrealizzabile. La fantasia è la facoltà più libera di tutte. Essa è libera di pensare qualunque cosa, anche la più assurda, incredibile, impossibile. E’ prodotto della creativita’ tutto ciò che prima non c’era, ma è realizzabile. La creatività è un uso finalizzato e produttivo della fantasia. Due miti da sfatare: 2 1. la creatività non crea (genera dal nulla), ma elabora. 2. la creatività non è una prerogativa degli artisti: essa riguarda ogni aspetto della vita: dal modo di concepire le relazioni con il prossimo, al modo di porsi verso qualsivoglia, al modo in cui si concepisce la propria stessa vita. Creare ex nihilo In metafisica la creazione è l’atto mediante il quale la divinità genera dal nulla il mondo assegnandogli un’esistenza separata (creazione vs panteismo: la divinità non si identifica e non coincide con il mondo): creazione ex nihilo (dal nulla). L’idea “pura” di creazione non è presente in nessuna religione ad eccezione di quella ebraica (da cui è mutuata quella cristiano cattolica). Il dogma cristiano ha assicurato in seguito la fortuna dell’idea di creazione ex nihilo. Nell’Antico Testamento non è presupposta l’esistenza di un caos o materia primordiale. Dio crea le cose suscitandole integralmente, senza costrizione ed emanazione, non ricorrendo a intermediari: dio presenta la sua parola e le cose si fanno presenti. 3 Miti di creazione L’idea di creazione è diffusa presso numerose culture. Essa è sempre concepita come azione di uno o più esseri divini su qualcosa di preesistente (generalmente il caos). La divinità crea attraverso: – la parola (popolazioni primitive dell’Australia, dell’America e dell’Africa, vicino Oriente) – la modellazione di una figura (Mesopotamia, Sudan, Africa Orientale, area bantu) – l’autosacrifico o metamorfosi: la realtà deriva dalle varie parti del corpo di un essere mitico detto “dema” (Indonesia e Pacifico) – l’emanazione (concezione filosofica orientale fatta propria dal neoplatonismo, da Plotino e dall’idealismo romantico): la potenza originaria dell’essere non può non uscire fuori di sé dando luogo al mondo oggettuale. Il mondo creato è un’estrinsecazione necessaria di dio. L’emanazione consiste nella diffusione spontanea, paragonabile ad una irradiazione continua, della potenza assoluta di dio, che fa sorgere gli esseri restando uno e immutabile. In netta contrapposizione alla tradizione ebraico-cristiana per cui il dio creatore rimane nettamente separato e distinto dal creato. 4 Miti di creazione Una serie di miti attribuisce la creazione non all’essere supremo ma ad una figura secondaria, il “demiurgo” che, talvolta, è antagonista dell’essere supremo. Sulla questa linea si pone la vera creazione di tipo dualistico (Iran) intesa come opera di un essere malefico che crea una realtà negativa opponendosi all’iniziale modo divino perfetto. 5 Creatività innata o appresa? Non esiste una definizione di “creatività” condivisa da tutti: non vi è accordo su cosa essa sia, sul modo di apprenderla e di insegnarla o sulla possibilità stessa di trasmetterla e impararla. “Il talento è un concetto ingannevole.” Gerhard Gollwitzer “Una questione a lungo dibattuta è come accade che i bambini anche molto piccoli, che assorbono in maniera naturale grandi quantità di informazione visiva, crescano per essere visivamente illetterati? La risposta, per quanto io possa capirla, è che la loro primitiva capacità sia semplicemente allontanata dai processi educativi.” George Nelson 6 Processo creativo: Herman Helmholtz Herman Helmholtz ha distinto nel processo creativo 3 fasi. La durata di ogni fase può variare infinitamente. Solo l’illuminazione viene riferita in quasi tutti i casi come pressoché istantanea: un lampo di luce che investe il soggetto. 7 Processo creativo Fase 1 Fase 2 SATURAZIONE INCUBAZIONE Coincide con la presa d’atto dell’esistenza di un problema. L'individuo raccoglie dati, pensa in modo libero, cerca e ascolta suggerimenti, vaga con la mente. 8 Il problema crea uno stato di disagio e difficoltà. La persona è in cerca di risposte. La riflessione è lo stato predominante. Il materiale raccolto non è semplicemente introiettato, ma procede in un periodo di elaborazione delle cui modalità il creativo ha scarsa oppure nessuna consapevolezza. Talvolta il problema è apparentemente accantonato (anche se tende a riemergere periodicamente). Fase 3 ILLUMINAZIONE Improvvisamente, senza il concorso della volontà cosciente, la mente è “illuminata” e sopravviene l’intuizione. L’illuminazione è fissata in una forma tangibile e sviluppata. Saturazione, competenza e tecnica La competenza è la conoscenza approfondita del campo in cui si opera. Per risolvere creativamente un problema è necessario appropriarsi degli elementi fondamentali di un problema e ciò è possibile solo se si possiedono tutte le informazioni relative al campo in cui si opera. Todd Lubart, dell’Università di Parigi, condusse degli studi da cui risultò che la creatività era relativamente specializzata, vale a dire che le persone che risultavano creative in un campo, non lo erano necessariamente in un altro. Ciò conferma che la competenza è una dote importante per produrre idee creative (la tecnica non uccide la creatività). 9 Processo creativo: Henri Poincare Henri Poincare (1908) aggiunge una quarta fase al processo creativo disegnato da Helmholtz : la verifica. Fase 1 SATURAZIONE Fase 2 INCUBAZIONE Fase 3 ILLUMINAZIONE Fase 4 VERIFICA Momento in cui la soluzione assume concretamente una forma e ne si verifica l’utilità e l’esattezza. 10 Processo creativo: Jacob Getzels Jacob Getzels (1960) aggiunge ai modelli precedenti un’ulteriore fase: la scoperta o formulazione, o, come venne chiamata successivamente da George Kneller, l’intuizione primaria. Questa fase precede la saturazione: le persone veramente creative non solo risolvono problemi esistenti, ma spesso pongono problemi che nessuno si è mai posto. Il formulare un problema produttivo rappresenta già di per sè un atto creativo. Di fatto, da questi ed altri schemi che illustrano il processo creativo scomposto in fasi, emerge una chiara metodologia operativa della creatività, un percorso nel quale l'analisi (corrispondente alle fasi della preparazione e della verifica) si intreccia alla sintesi (che avviene nel momento dell'incubazione e della illuminazione). E’ comunque da sottolineare che tali schemi, ricavati da indagini retrospettive di tipiche esperienze e situazioni creative, sarebbero poco utili se non fossero conditi da caratteristiche individuali, strategie e motivazioni che fungono da motore nel gioco e nei momenti cruciali dell'elaborazione creativa. 11 Processo creativo e psicodinamica La piscodinamica è un aspetto della teoria psicoanalitica che spiega i fenomeni mentali, quali pensieri, sentimenti e comportamenti, come risultati di forze psichiche motivazionali dirette ad uno scopo interagenti e in opposizione. Il concetto di apparato psichico come struttura tripartita contribuisce a spiegare la dinamica. Secondo questo modello, le tensioni che premono l’ES costringono la persona a perseguirne la soddisfazione (omeostasi), ossia la scarica della tensione. L’IO, giudica la sicurezza o il pericolo della gratificazione ed esercita forze costrittive per frustare, ritardare o deviare la scarica in modo che la sua espressione definiva sia in armonia con le esigenze della realtà e del SUPER-IO. L’opposizione tra queste realtà dà adito al conflitto intrapsichico e il risultato della mediazione mentale inconscia a volte emerge nella consapevolezza conscia sottoforma di sintomo nevrotico. 12 Processo creativo e psicodinamica Freud ha favorito la comprensione dei meccanismi psicologici formali del processo creativo, riaffermando l'importanza delle motivazioni inconscie. La creatività per Freud è una forma di sublimazione di conflitti (il conflitto è un tema ricorrente nella creatività) e pulsioni inconscie che genera un'attività socialmente utile e riconosciuta (visione psicopatologica della creatività). La sublimazione è la deviazione delle energie della libido (organicamente fondata) rispetto alla meta originaria. Tale deviazione dell'energia sessuale avviene a causa della pressione di fattori innati (latenza) e ambientali (educazione) che portano alla costituzione nel bambino di strumenti psichici deputati specificamente al controllo dei contenuti libidici perversi. In altre parole, l'individuo creativo vivrebbe in uno stato di frustrazione rispetto alla sessualità ed altri ambiti della vita. La creatività sarebbe dunque l'appagamento delle spinte pulsionali; i desideri inappagati sono, cioè, un trampolino dal quale si originano le fantasie che esaudiscono una realtà insoddisfacente (il tema della frustrazione/creatività ricorre in molti autori). Le esperienze infantili e il bisogno di una soluzione ai conflitti da esse emergenti spiegherebbero l'attività creativa di alcuni artisti come Leonardo da Vinci. 13 Winnnicot: le motivazioni profonde Contro la visione psicopatologica della creativià, vi sono studiosi psicodinamici che vedono la creatività come una funzione dell'attività sana degli individui. Per Winnicott la creatività coincide con uno stato di vitalità esistenziale: "l'appercezione creativa fa sì che l'individuo abbia l'impressione che la vita valga la pena di essere vissuta. Ciò in antitesi ad un atteggiamento di "compiacenza" per il quale "il mondo e i suoi dettagli vengono riconosciuti solamente come qualcosa in cui ci si deve inserire o richiede un adattamento“ . Questa visione porta ad un senso di inutilità associato all'idea che "niente sia importante e che la vita non valga la pena di essere vissuta". Questo modo di vivere, è associato da Winnicott allo stato patologico, ed ha come controparte la convinzione che: "vivere creativamente sia una condizione di sanità". Sintetizzando, la creatività appartiene, quindi, alla condizione stessa del vivere, in quanto è connaturata "alla maniera che ha l'individuo di incontrarsi con la realtà esterna". 14 Caratteristiche delle persone creative Lo psicologo Mac Kinnon ha condotto studi in cui ha cercato di individuare le caratteristiche che gli individui creativi hanno in comune fra loro. Da essi è risultato che queste persone sono educate fin da piccoli ad essere responsabili ed indipendenti, non sono soffocate dall’amore materno o da genitori autoritari, spesso cambiano città o paese, a scuola ottengono voti alti solo nelle materie di loro gradimento e sono portate ad essere più solitarie ed introverse delle altre. Spesso conflittuali, alternano momenti di profonda frustrazione ad entusiasmi vivissimi. La sicurezza psicologica è conditio sine qua non per sviluppare la creatività. Solo il bambino che ha intorno a sé un’atmosfera stabile e di incondizionata accettazione dà libero sfogo alle sue capacità creative. 15 Erich Fromm Il filosofo tedesco Erich Fromm identifica 5 condizioni necessarie alla creatività: 1. La capacità di essere perplessi. E’ una caratteristica dei bambini ma la maggior parte degli adulti perde questa capacità di ammirare e di restare stupiti. L’adulto si vergogna di provare sorpresa e perplessità. Il creativo è esperto nell’arte dell’imbarazzo: quello che per altri è ovvio per lui diventa un problema. 2. La capacità di concentrazione. Significa vivere a contatto con la realtà, cioè con tutti i sensi e la mente centrati sul momento presente. Per chi si concentra veramente, la cosa che sta facendo in un dato momento è la più importante della vita…Una consapevolezza autentica e una risposta autentica si hanno soltanto nel momento presente… nell’impegno incondizionato alla cosa che facciamo, che vediamo e che sentiamo, qualunque essa sia, in questo istante. 3. L’esperienza dell’io. Solitamente diciamo: “Io penso, io sento...” In realtà sono i pensieri e le sensazioni di altri: non partono da noi veramente. Essere creativi significa sperimentare il proprio io come autentico generatore dei nostri atti. Non si tratta soprattutto di scoprire qualcosa di nuovo, ma piuttosto di sperimentare in modo tale che l’esperienza abbia origine in noi. 16 Erich Fromm 4. La capacità di accettare il conflitto. I conflitti sono fonte di meraviglia. Chi evita i conflitti diventa una macchina che funziona senza intoppi, nella quale ogni emozione è immediatamente smussata e appianata, tutti i sentimenti schiacciati. La persona creativa è consapevole dei conflitti … tra corpo e psiche, tra potenzialità e realizzazione, tra progetti e incidenti banali che li rendono vani... La creatività ci impone di essere consapevoli dei conflitti, di sperimentarli sino in fondo (ancora tema del conflitto). 5. La disposizione a nascere ogni giorno. Ogni atto creativo richiede il coraggio di nascere e di abbandonare qualcosa: il grembo materno, il seno, di rompere alla fine con tutte le certezze e di affidarsi alla forza della propria consapevolezza e della propria creatività. Essere creativi significa considerare tutto il processo vitale come un processo della nascita e non interpretare ogni fase della vita come una fase finale. 17 Associazionismo Gli studi nel campo associazionista descrivono dettagliatamente alcune operazioni mentali che contribuirebbero alla maturazione di idee e all'elaborazione di prodotti creativi. L'associazionismo considera fattori essenziali del pensiero "l'abitudine, l'esperienza passata e la ripetizione”. In questo quadro la produzione di idee creative avviene per mezzo dell'associazione inusuale e nuova di idee conosciute, mediante prove ed errori. Le prove possono essere oprate con l'immaginazione anziché con atti comportamentali. L'abilità di pensare in modo produttivo dipende perciò dalla quantità e dalla qualità di associazioni che l'individuo può combinare. Per Mednick, “il compito più importante nel processo creativo è mettere insieme, in modo utile, idee di solito lontane l'una dall'altra", tanto più gli elementi utilizzati in tali combinazioni sono distanti tanto più è ritenuto creativo il processo di soluzione.” 18 Associazionismo J. Bronowski afferma che essere creativi significa “prendere due parti dell’universo che non sono state ma messe insieme e, mostrandone il rapporto, formare una più ampia connessione totale”. Secondo Vygotskij l'associazione si determina in relazione agli stimoli ambientali. Nel processo creativo, infatti, in un primo momento avviene la ricezione delle informazioni, segue un momento di trasformazione, ovvero frammentazione o dissociazione in parti, che assumono diverso rilievo. Avviene, poi, la rielaborazione: le informazioni frammentate vengono deformate, amplificate o ridotte in vario modo. Infine, attraverso una fase di tipo associativo, le informazioni, così lavorate, sono collegate ad "altri elementi psichici presenti nella mente dell'individuo" e "il risultato delle elaborazioni e delle associazioni compiute dal soggetto viene tradotto in prodotti realizzabili o comunicabili ad altre persone”. 19 Operazioni elementari di creatività Per capire come funzionano la creatività e la fantasia dovremo individuare le operazioni che vengono fatte dalla mente nel momento in cui vengono messe in relazioni dei dati conosciuti, alla ricerca di operazioni di creatività e fantasia elementari attraverso cui la mente può associare idee. Indagare sulle operazioni di base della fantasia non fornisce la ricetta per diventare creativi. Come i colori ad olio non fanno la pittura o, come diceva Duchamp, “non è la colla che fa il collage”. L’analisi dei casi elementari dell’attività fantastica e creativa deve servire a capirne il meccanismo, poi l’operazione completa richiede impegno, cura, cultura… 20 Serendipità, mediazione, rovesciamento La serendipità è una modalità nella quale le combinazioni avvengono in modo fortuito, è la presenza casuale in un ambiente di stimoli appropriati ad evocare nuove associazioni: "così due idee che non hanno legami possono essere messe insieme perché oggetti che evocano queste idee possono per caso trovarsi insieme nell'ambiente". (Bruno Munari) Mediazione Elementi o idee lontane tra loro sono avvicinate da uno o più elementi o idee intermedi: per esempio puoi mettere insieme le idee X e Z, che di solito non avrebbero nulla in comune, per mezzo dell'idea Y che è associata ad ognuna delle altre due. Rovesciamento Il più elementare atto di fantasia è quello di rovesciare una situazione, pensare il contrario, l’opposto, il complementare. Questo elementare atto di fantasia è anche detta gianica. Il termine è derivato dalla divinità che guardava in due direzioni grazie ai suoi volti opposti. I prodotti artistici e scientifici creativi si determinerebbero quindi anche nella combinazione consapevole di termini antitetici e apparentemente paradossali. 21 Ripetizione, somiglianza: affinità visive o funzionali Ripetizione Tanti invece di uno, con o senza variazioni. Moltiplicazione delle parti di un insieme. Somiglianza Sono attivate relazioni per somiglianza dovuta a affinità visive, funzionali, similarità nelle proprietà, negli stimoli che generano. Nella somiglianza funzionale l’oggetto o parte di esso perde il suo significato per assumerne un altro grazie al modo in cui è usato. Fusione Un altro aspetto della fantasia appare dalla fusione di elementi diversi in un unico corpo. 22 Cambio o sostituzione di qualcosa Cambio o sostituzione di qualcosa Cambio di materia, di colore, di peso, odore, luogo, tempo, funzione (si prende una cosa che serve per una precisa funzione e la si usa per una funzione diversa), dimensione (ingigantimento, miniaturizzazione), movimento. Cambio di funzione Una bottiglia usata come sostegno di un paralume, una damigiana con una lampadina usata come apparecchio per l’illuminazione, un lampione da carrozza usata come lampada da muro, una culla di legno usata come portariviste, un’armatura usata come bar, una bottiglia usata come bomba. Cambio di moto Accelerare o decelerare i movimenti di un corpo in movimento. Alan Robbe Grillet descrive visivamente ambienti a mille o tre mila fotogrammi al secondo. Altri film, al contrario, sono ripresi a un fotogramma ogni due minuti o dieci minuti. Superman invece di correre vola. 23 Cambio di prospettiva, relazioni di relazioni Cambio di prospettiva Come vede il mondo un gatto? Un funanbolo? Una mosca? Una bolletta della luce? Relazioni di relazioni Le varie relazioni possono essere messe in relazione fra loro: una cosa che è il contrario di un’altra ma è in un posto non suo di materia e colore diverso… 24 Fountain, Marcel Duchamp, 1917 Funzione elementare di creatività: ROVESCIAMENTO. Questo oggetto, che ha sempre ricevuto getti liquidi, adesso li restituisce e diventa una fontana. 25 Marylin Fountain, Andy Wharol, 1967 Funzione elementare di creatività: RIPETIZIONE. 26 Violin d’Ingres, Man Ray, 1924 Funzione elementare di creatività: AFFINITA’ VISIVA. 27 Il bibliotecario, Giuseppe Arcimboldi, 1565 Funzione elementare di creatività: AFFINITA’ VISIVA 28 Soft tolilet, Claes Oldenburg, 1966 Funzione elementare di creatività: CAMBIO DI MATERIA. 29 La tentazione di Sant’Antonio, Hieronymus Bosch, 1500 Funzione elementare di creatività: FUSIONE. 30 La catena dei Pirenei, Rene Magritte, 1959 Funzione elementare di creatività: CAMBIO DI PESO. 31 La persistenza della memoria, Salvator Dalì, 1931 Funzione elementare di creatività: CAMBIO DI MATERIA. 32 Oggetto senza titolo, Meret Oppenheim, 1936 Funzione elementare di creatività: CAMBIO DI MATERIA. 33 Ritratto di Bob Dylan, Milton Graser, 1967 Funzione elementare di creatività: CAMBIO DI COLORE. 34 Giant Trowel, Claes Oldenburg, 1967 Funzione elementare di creatività: CAMBIO DI DIMENSIONE 35 Burning Giraffe, Salvator Dalì, 1937 Funzione elementare di creatività: FUSIONE. 36 Zagadka odjazdu, Giorgio De Chirico, 1916 Funzione elementare di creatività: CAMBIO DI LUOGO. 37 L’invenzione collettiva, Rene Magritte, 1935 Funzione elementare di creatività: FUSIONE e ROVESCIAMENTO 38 Bottiglia di “Vieux Marc”, Pablo Picasso, 1913 Funzione elementare di creatività: CAMBIO DI PROSPETTIVA. 39 …dal cinema L’uomo invisibile (cambio di materia) King Kong (ingigantimento Ritorno al futuro (cambio di tempo) Superman (cambio di moto) Elephant Man (fusione) Matrix (rovesciamento) La mosca (cambio di propspettiva) Viagio al centro della terra (cambio di luogo) Nirvana (cambio di luogo) …e dalle fiabe I viaggi di Gulliver (cambio di dimensione) Alice nel paese delle meraviglie (rovesciamento) 40 Le forze … della creatività 1. Motivazione: l’atto creativo non può esistere se non è sostenuto da una forte volontà e da un forte desiderio di trovare una soluzione. A questo proposito Wertheimer, dall'esame di alcune bibliografie ricava che: "i processi produttivi hanno spesso questa natura: un nuovo esame e un'indagine cominciano col desiderio di giungere a una vera comprensione”. 2. Conoscenza chiara dell’obiettivo o del problema (competenza e saturazione) 3. Frustrazione, ossia l’insoddisfazione per il presente o per le spiegazioni tradizionali 4. Curiosità 5. Temerarietà e perseveranza 41 Attivazione della creatività 1. Per essere creativo comincia a comportarti in modo creativo: fai domande improbabili, pensa cosa improbabili, non scartare nessuna idea. Entra nell’ottica di fare domande piuttosto che dare risposte. 2. Identifica uno strumento che emetta “fuoco creativo”, qualcosa che ti aiuti a lavorare. Ogni creativo ha un “rito” che innesca il processo. Può essere di utilità, ad esempio, un contenitore dove sono collezionate tutte le cose insolite, curiose, che ti piacciono, che in qualche modo hanno attirato la tua attenzione. Guardare questo raccoglitore può aiutarti a “trovare ispirazione”. Questi oggetti ti aiuteranno perché per aver colpito la tua attenzione, sono fuori dal quotidiano, dal banale e dal routinario…sono preziosi! 3. Cambia la tua prospettiva. Avere gli stessi stimoli sensoriali, le stesse immagini al muro, la stessa luce non è di grande aiuto per lo sviluppo della creatività. Quando sei in cerca di una soluzione creativa cerca di cambiare la disposizione della stanza o cambia ambiente: vai in un posto diverso dal solito. 42 Attivazione della creatività 4. Combatti il blocco creativo: “Non sono una persona creativa!”.La creatività è una dote che deve essere nutrita. Se smetti di trattarti come una persona creativa, la tua dote creativa appassirà. Una volta che hai deciso che non sei creativo, ti aspetterai e accetterai meno dalla tua mente creativa. L’idea del talento è il più grande blocco stradale alla creatività. Il talento creativo ci sembra raro e al di fuori della norma perché ci aspettiamo che sia così. 5. Portati sempre dietro un taccuino e prendi appunto delle tue idee: le idee vengono anche nei momenti più impensati, non fartele sfuggire! 6. Interrogati di continuo: una mente sempre all’erta è una mente creativa, che acquista sempre maggiore consapevolezza critica. 7. Non restare confinato nel tuo campo specifico di lavoro: conoscenze apparentemente estranee possono servire a risolvere problemi o a creare nuovi prodotti, servizi, nuovi modi di lavorare ecc. 8. Evita procedure rigide e abituali; rifiuta gli stereotipi e i luoghi comuni, cerca prospettive e vie sempre nuove; non contentarti di una sola soluzione e non affezionarti a quelle già trovate. 43 Attivazione della creatività 9. Sii attento e ricettivo alle tue idee e a quelle degli altri. Una nuova idea è fragile: trattala con molta cura. 10. Stai sempre all’erta: osserva le somiglianza, le differenze e le specificità degli oggetti, delle situazioni, delle procedure e delle idee. Chiediti sempre come potrebbero essere migliorate. Più associazioni crei, più probabilità hai di trovare la combinazione e la soluzione giusta. 11. Creati qualche hobby: tutto ciò che ti fa stare bene e ti rende sereno sviluppa la creatività. 12. Ridi liberamente: ti aiuterà a porre nella giusta prospettiva te stesso e i tuoi problemi. Il buon umore allenta la tensione nervosa, che è la peggior nemica della creatività. 13. Abituati al rischio: la paura di fallire uccide la creatività. 14. Il linguaggio verbale può ostacolare il pensiero creativo. Quando sei impegnato in un processo creativo non parlare. Ascolta musica. 44 Attivazione della creatività 15. Nutri la tua mente. Il prodotto della fantasia, della creatività e dell’invenzione nasce da relazioni che il pensiero fa fra ciò che conosce. E’ evidente che non puoi fare relazioni fa ciò che non conosci e nemmeno fra ciò che conosci e non conosci. La tua fantasia e creatività, dunque, saranno più o meno fervide se avrai più o meno possibilità di fare relazioni. Fantasia e creatività dipendono di base, da quante cose si sanno e si conoscono. Una delle chiavi per sviluppare la creatività, quindi, è far crescere la conoscenza. 45