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RELAZIONE DEL LIBRO LA LIBERTA 2

RELAZIONE DEL LIBRO LA LIBERTA’ DIS-URBANA TRA
INTEGRAZIONE E DISGREGAZIONE. (IL CASO DI ACERRA)
INTEGRAZIONE E REALTA’ DIS-URBANA
Dalla filosofia classica si trovano elementi che pongono la questione
dell’integrazione, ma è con la sociologia che si cerca di sistematizzare le
riflessioni intorno a tale concetto anche se il più delle volte si accompagna
al concetto di ordine sociale. Dalla nascita della sociologia l’integrazione è
stata una delle variabili più considerate per lo studio dei mutamenti della
società, per Gallino l’integrazione sociale è uno “STATO VARIABILE DI
UNA SOCIETA” ovvero di un sistema sociale, di un gruppo, o altra
collettività caratterizzato dalla tendenza e disponibilità costanti da parte
della gran maggioranza degli individui che la compongono a coordinare
regolarmente ed efficacemente le proprie azioni sociali con quelle degli altri
a diversi livelli della struttura della società stessa, così facendo si registra un
grado relativamente basso di conflitto.
CAPITOLO 1
L’INTEGRAZIONE
CLASSICA
NELLA
PROSPETTIVA
SOCIOLOGICA
Nel XIX secolo l’approccio allo studio della povertà è stato senza ombra di
dubbio il positivismo, Durkheim ne è stato uno dei principali esponenti. Il
suo approccio presenta un forte elemento di innovatività rispetto alla
statistica morale, il prevalere del sociale sull’individuale in una forma
completamente divisoria, dagli anni 50 questo approccio diverrà dominante
negli Stati Uniti con lo struttural-funzionalismo di Parson e Merton che
influenzeranno tutto il pensiero sociologico occidentale rispetto alle
spiegazioni dei fenomeni sociali e delle dinamiche di mutamento della
società dove sono compresi quelli connessi all’integrazione e alla coesione
della stessa, secondo questo approccio l’ordine sociale (struttura, sistema)
costituisce il presupposto essenziale dell’agire individuale e collettivo, solo
se sono inseriti (integrati) in un sistema o appartengono a una struttura, gli
esseri umani diventano anche esseri sociali (attori sociali). Èmile Durkheim
è il fondatore della sociologia, quale disciplina scientifica, le sue opere
costituiscono una parte molto rilevante degli studi classici in ambito
sociologico, per Durkheim la coscienza collettiva è intesa come l’insieme
delle credenze e dei sentimenti comuni alla media dei membri della stessa
società che forma un determinato sistema che ha una vita propria, costituisce
un sistema autonomo dal resto della vita sociale, non ha per substrato un
organo unico ma è diffusa in tutta l’estensione della società, la definisce
indipendente dalle condizioni particolari nelle quali gli individui si trovano.