Modulo I L’economia aziendale L’azienda e l’impresa: inquadramento concettuale 1 Alcune definizioni di ECONOMIA AZIENDALE «è la scienza che studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita delle aziende, la scienza ossia dell’amministrazione economica delle aziende» (G. Zappa, 1926) «è la scienza propedeutica agli studi sull’organizzazione, sulla gestione e sulla rilevazione delle aziende» (A. Ceccherelli, 1942) «è la scienza che studia le leggi delle condizioni di equilibrio delle aziende» (A. Amaduzzi, 1977) 2 L’Economia aziendale è una scienza Scienza: risultato delle operazioni di pensiero, oggetto di codificazione teorica e di applicazione pratica e di sviluppi ulteriori (anche a opera di altri) _ In divenire (nel progresso) Ma che tipo di scienza è l’Economia aziendale? 3 L’Economia aziendale quale tipo di scienza? Caratteristiche. • Economica: caratterizzata dall’effettuazione di scelte, fra scenari alternativi e possibili, per ottenere un risultato di carattere economico (che potremo definire ricchezza) • Sociale: caratterizzata da comportamenti umani che attraverso il lavoro volitivo e operativo eseguono in concreto le scelte • Empirica: studia la realtà concreta, come i fatti vengono compiuti, per formulare ipotesi generali utili per altri soggetti 4 L’Economia aziendale: ruolo Con la scienza economico-aziendale si vogliono fornire a coloro che governano le aziende gli strumenti logici generali che, pur nella loro astrattezza, sono applicabili nelle realtà concrete 5 Dalla Ragioneria all’Economia aziendale 6 Dalla Ragioneria all’Economia aziendale QUATTRO PERIODI STORICI FONDAMENTALI 1202 Diffusione numeri arabi Fibonacci Liber abaci 1494 Diffusione partita doppia Luca Pacioli Summa… 1 1840 Amministrare le aziende 1926 Scienza Economia aziendale F. Villa Elementi di amministrazione e contabilità 2 Gino Zappa Prolusione 3 7 4 Primo periodo (dal 1202-1494) Il Liber abaci di Leonardo Fibonacci • Diffusione dei numeri arabi • Necessità di tenere conto (ricordarsi) dei crediti, dei debiti e delle merci • Si elaborano i primi concetti di «conti» e di «contabilità» • Si costruisce un linguaggio contabile con le prime terminologie (debet dare, debet habere) • Si hanno i primi i libri che trattano dei mercanti e del modo di condurre gli affari (B. Cotrugli, Della mercatura e del mercante perfetto-1458) 8 Secondo periodo (1494 – 1840) L’opera di Luca Pacioli del 1494 • Nel 1494 viene pubblicata la Summa de Arithmetica Geometria, Proportioni et Proportionalità • Nella distinzione (parte) IX vi è il Trattato XI denominato «De computis et scriptures» • Prima trattazione a stampa del metodo contabile a partita doppia • Si diffonde in tutto il mondo tale metodo contabile definito “italiano” o anche “veneziano” • La tecnica non è molto diversa da quella attuale • Si parla di bilancio, di capitale, di cassa, di profitti e perdite, di inventario, di libro giornale e di libro mastro 9 La vocazione teatrale di Wilhelm Meister (1777-1785) Goethe J. Wolfgang [1] 10 Terzo periodo (1840 – 1927) La ragioneria scientifica • Nel 1840 Francesco Villa pubblica “La contabilità applicata alle amministrazioni private e pubbliche” e si apre una nuova era per lo sviluppo scientifico della Ragioneria • Non più attenzione al metodo, ma ai principi e alle leggi che possono guidare l’amministrazione delle aziende • Il problema non è «contare», ma «gestire» • Si ha una prima sistemazione della materia con classificazioni e definizioni • Non tutti la pensano alla stessa maniera. Si diffonde una critica costruttiva e sorgono le scuole di pensiero universitario • Fabio Besta (1845 – 1922) è il padre della moderna Ragioneria e definisce l’oggetto di studio (azienda), il contenuto (controllo) e il fine ultimo (accrescimento della ricchezza patrimoniale) 11 Quarto periodo (dal 1927 …) L’Economia aziendale • Gino Zappa (1879- 1961) è artefice di uno storico cambiamento • Le aziende sono realtà complesse, dinamiche e sistemiche • Tre momenti fondamentali riguardano la vita delle aziende: gestione, organizzazione, rilevazione • I tre momenti trovano unità nell’Economia aziendale che studia “le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita di qualsivoglia azienda” • Oggetto di studio: azienda e le condizioni per garantire la sua duratura esistenza nel tempo • Elemento che garantisce questa esistenza è il reddito inteso quale capacità di generare ricchezza economica nel tempo 12 L’attività economica e l’azienda 13 I bisogni dell’uomo • Ogni individuo sviluppa processi cognitivi per porre in essere comportamenti necessari alla propria sopravvivenza • La vita degli individui è caratterizzata dal sorgere di bisogni (e di aspirazioni) e dalla ricerca del loro appagamento • Bisogni (e aspirazioni) sono componenti connaturati alla nostra esistenza e motivano i nostri comportamenti 14 La «piramide» dei bisogni di Abraham Maslow • Nel suo lavoro del 1977 (Motivazione e personalità), Maslow individua una scala dei bisogni, in stretto rapporto gerarchico, che motivano comportamenti economici: • B. fisiologici (fame, sete, riposo …): oggi poco motivanti perché in linea di massima quasi completamenti soddisfatti • B. sicurezza (assistenza medica o previdenziale) • B. associativi (lo stare insieme …) motivano comportamenti sociali • B. di stima sociale (definire la propria identità, emergere rispetto all’ambiente circostante, conquistarsi la stima degli altri…) • B. autorealizzazione (autostima, completa affermazione delle proprie capacità potenziali …) 15 I bisogni umani e le risorse disponibili • Per appagare bisogni (e aspirazioni) sono necessarie risorsebeni di qualunque specie • Problema: • I bisogni sono illimitati, per numero, specie e ricorrenza • Le risorse (beni), necessarie per appagare i primi, sono limitate • Si tratta allora di fare delle scelte di convenienza economica: - Decidere quale bisogno da soddisfare Decidere l’utilizzo quali-quantitativo delle risorse Decidere se scambiare le risorse per avere di differenti … 16 Lo scambio di risorse e il valore • Le risorse vengono, spesso, scambiate fra i individui • Lo scambio attribuisce un valore alla risorsa (prezzo) • Il valore dipende anche dalla «limitatezza» (offerta) della risorsa e dalla richiesta (domanda) da parte degli individui (grafico) 17 Domanda, offerta e valore (domandata e offerta) 18 La combinazione di risorse: azienda • Le risorse limitate sono suscettibili di differenti impieghi = possono essere differentemente combinate (attraverso scelte economiche) • Le scelte concernono la convenienza, le opportunità, le possibilità di utilizzo, le modalità di utilizzo (i processi)… • In campo economico (produttivo) la combinazione di risorse avviene in una struttura complessa = AZIENDA • AZIENDA = strumento dell’umano operare in campo economico (G. Ferrero) • L’azienda quale combinazione di risorse è luogo di scelte economiche 19 Le risorse dell’azienda • Le risorse che caratterizzano l’azienda sono: • CAPITALE (capitale finanziario e materiale) • LAVORO (capitale umano) • Occorre ricercare la loro più efficace ed equilibrata combinazione per il conseguimento di un prefissato scopo • Scopo: creare (aumentare) valore delle risorse • Le particolari risorse che utilizza l’azienda, rende la stessa un fenomeno sociale 20 La nozione e la classificazione delle aziende 21 L’azienda • L’azienda quale “strumento”: sembra una visione restrittiva • L’azienda è qualcosa di più = è un “organismo” (cioè composta da persone) e una “istituzione” della società civile • L’uomo è sicuramente centrale nelle decisioni economiche, ma l’azienda si distingue dai singoli individui che la compongono (sia dai proprietari che da coloro che ci lavorano) • L’azienda acquisisce una autonomia propria e deve avere una propria esistenza nel tempo (aspetto fondamentale del concetto di azienda) • L’azienda deve «esistere» anche al di là di colui che l’ha costituita o di coloro che oggi vi lavorano 22 Ma in che modo si garantisce la «esistenza nel tempo» dell’azienda e perché? • Innanzitutto l’«esistenza nel tempo» deve avvenire in piena autonomia, non dipendendo da «aiuti/sovvenzioni» di altri soggetti o di altre istituzioni (soprattutto pubbliche). • Deve essere garantita dalle proprie forze: l’azienda deve utilizzare (combinare) le risorse, con l’obiettivo di generarne di nuove di maggior valore • Con la sua esistenza nel tempo, l’azienda dà lavoro, crea valore, distribuisce ricchezza, accresce il benessere collettivo 23 Ma allora come potremmo definire l’azienda? Se tutti concordano sui principi generali: ossia «esistenza nel tempo», «autonomia», «economicità (capacità di generare valore)», meno d’accordo sono sul ricercare l’elemento centrale e fondante dell’azienda Due grandi filoni di studi che hanno condotto a due teorie principali sul concetto di azienda: 1. Teorie organicistiche, per le quali è l’uomo l’elemento centrale nel concetto di azienda, quale artefice della combinazione delle risorse e delle decisioni economiche 2. Teorie dinamiche, per le quali l’aspetto fondante è la combinazione delle risorse e dei fatti con cui si sviluppa l’attività delle aziende (gestione). L’uomo è una risorsa dell’azienda che va «combinata» 24 Il concetto di azienda secondo G. Zappa • Prima definizione: coordinazione economica in atto, costituita e retta dall’uomo per il raggiungimento di un fine (1926) • Seconda definizione: Istituto economico, destinato a perdurare che, per il soddisfacimento dei bisogni umani, compone e svolge in continua coordinazione la produzione e il procacciamento e il consumo della ricchezza (1960) Elementi della seconda definizione • Cosa è l’azienda: istituzione della società civile che si occupa di aspetti economici • Condizione affinché si possa parlare di azienda: esistenza nel tempo • Fine per cui l’azienda viene istituita: soddisfare i bisogni umani • Cosa fa l’azienda: produce e distribuisce ricchezza creata con la sua attività oppure la consuma 25 Azienda: uno schema di sintesi L’uomo istituisce l’AZIENDA per soddisfare propri bisogni Acquisisce una autonoma rilevanza economica e sociale per questo deve Esistere nel tempo che si ottiene con lo svolgimento dell’attività nell’ambiente (combinazione di risorse umane e materiali) in grado di generare ricchezza/valore Creazionedi di ricchezza Creazione ricchezza ottenuto l’attività>>valore Valore delle risorse impiegate] [valore [Valore ottenuto con con l’attività delle risorse combinate] in un contesto ambientale caratterizzato da dinamicità ed incertezza 26 Gli elementi dell’azienda • L’azienda nasce per volontà dell’uomo che la dota di risorse • Risorse: capitale e lavoro, che vanno organizzate per lo svolgimento attività economica • Attività economica: sistema di operazioni compiute operando scelte di convenienza «economica» • Sistema di operazioni: si tratta di una realtà complessa, in continuo divenire, formata da molteplici elementi, in cui tutte le parti sono tra loro coordinate dal perseguimento di un unico fine • Fine: soddisfacimento bisogni umani, mediante la produzione e il consumo di ricchezza 27 Un ulteriore elemento: l’ambiente • L’azienda non vive isolata • E’ immersa in un contesto più ampio: ambiente (mercato) • Ambiente: complesso di condizioni che determinano vincoli e opportunità per l’azienda • L’ambiente è composto da molteplici attori (clienti, concorrenti, fornitori, finanziatori, investitori, Stato …) • Caratteristica principale dell’ambiente: dinamicità che genera incertezza • L’azienda deve essere in grado di interpretare l’ambiente e il suo divenire • Ciò non è totalmente possibile e questo genera il rischio • Rischio: incapacità di generare ricchezza e quindi di raggiungere il proprio fine 28 Quante tipologie di aziende esistono? Nel linguaggio comune si è soliti parlare di: - aziende pubbliche o aziende private, a seconda che il soggetto proprietario sia pubblico o privato; - aziende profit e non profit, a seconda che puntino o meno a remunerare l’investimento del proprietario - aziende individuali e societarie, a seconda della forma giuridica prescelte - grandi aziende e piccole e medie aziende, a seconda della dimensione raggiunta - aziende nazionali e multinazionali, a seconda dell’estensione dell’attività -… 29 Ma ci sono reali differenze teoriche? Sembra di no. L’azienda è una e una soltanto, perché in qualsivoglia realtà aziendale si possono individuare i medesimi profili generali: - strategici (cosa fare e quali obiettivi raggiungere) - di efficacia realizzativa (capacità di raggiungere gli obiettivi) - di efficienza operativa (capacità di miglioramento della propria performance) - di equilibro sul piano economico e finanziario (conservazione e corretto utilizzo delle risorse) - di qualità dell’azione economico-produttivo-erogativa (soddisfacimento delle aspettative dei vari interlocutori aziendali: soddisfacimento dei bisogni umani) 30 Una distinzione riconosciuta Una distinzione che viene riconosciuta è fra: - Le aziende che producono per il mercato che prendono il nome di aziende di produzione o imprese, ossia svolgono un insieme di operazioni e di scambi allo scopo di generare nuovo valore (FIAT, Cucinelli, …) - Le azienda di erogazione o di consumo della ricchezza di cui dispongono per il soddisfacimento diretto dei bisogni (Famiglia, Stato, Comune, …) Quali sono le differenze fra queste due categorie? 31 Aziende di produzione (imprese) e di erogazione: possibili differenze AZIENDE DI PRODUZIONE O IMPRESE • Svolgono processi di scambio con il mercato • Il fine è la creazione di valore AZIENDE DI EROGAZIONE • Svolgono processi di erogazione di ricchezza • Il fine è raggiungere un equilibrio fra il valore dell’erogazione e la ricchezza a disposizione • Il valore è destinato a soddisfare • Soddisfazione diretta dei bisogni dei destinatari dei le esigenze economiche dei processi erogativi “titolari” della impresa 32 Il soggetto giuridico e il soggetto economico. Le forme societarie. La corporate governance 33 L’azienda nel diritto italiano Art. 2082 c.c. Imprenditore: E’ imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi Tre figure di imprenditore: commerciale (art. 2195 c.c.), piccolo imprenditore (art. 2083 c.c.) e imprenditore agricolo (2135 c.c.) Art. 2555 Azienda: L’azienda è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa NB. Non viene definito cosa è «impresa» 34 Il soggetto giuridico Soggetto nel nome del quale l’attività aziendale viene svolta e a cui sono riferiti i diritti e i doveri inerenti all’attività • E’ il titolare dell’azienda, che risponde con il patrimonio (a volte anche personale) dell’obbligazioni assunte • Può essere una persona fisica (che risponde anche con il patrimonio personale) oppure una persona giuridica • Persona giuridica: figura astratta cui la legge assegna una rilevanza giuridica di fronte ai terzi. • La P.G. risponde con il “patrimonio” assegnatole da soggetti persone fisiche (che così limitano la loro responsabilitò economica a quanto assegnato--) • La P.G. deve avere un minimo di patrimonio 35 Il soggetto economico: due teorie A) Classica (maggiormente seguita) colui o coloro (persone fisiche) che detengono il comando - Pieno potere volitivo e strategico - Formula le scelte e indirizza le decisioni Nota bene: Non sempre si identifica con il soggetto giuridico B) Moderna (minoritaria) n secondo modo di intendere il SE, più sociale, considera l’impresa come “centro di interessi” di vari portatori, da considerare: A) Proprietario/soci B) Manager C) Finanziatori D) Stato E) Clienti e fornitori F) Collettività - Tutti questi soggetti, a diverso titolo, intervengono (direttamente o indirettamente) nelle decisioni aziendali 36 Soggetto economico e governance Il tema della governance è legato alla separazione, in alcuni casi, fra Soggetto giuridico e Soggetto economico Si tratta di un sistema di garanzie Due modelli • Anglosassone (public company) - separazione fra proprietà (SG) e manager (SE) - i manager sottoposti al “controllo” del mercato - massima trasparenza e informazione (garanzia) - la proprietà approva o meno l’operato dei manager • Tedesco/Italiano - separazione fra soci di maggioranza (SG e SE) e di minoranza (SG) - i soci di maggioranza nominano gli amministratori, che gestiscono - il controllo (garanzia) dell’operato del SE viene affidato alla legge e a vari soggetti 37 Le Società La società (art. 2247 c.c.): è un contratto con cui due o più persone conferiscono beni o servizi per l’esercizio in comune di una attività economica, allo scopo di dividerne gli utili Elementi essenziali: A) La pluralità di persone (eccezioni) B) i conferimenti dei soci (capitale) C) l’esercizio in comune di un’attività economica (mezzo) D) la partecipazione agli utili (fine) 38 Le tipologie societarie Le società Imp.commerciali 1) di persone (S. in nome collettivo e in accomandita semplice) Non commerciali (piccolo imp. imp. agricolo) semplice 2) di capitali (S. per azioni, a responsabilità limitata e in accomandita per azioni) 39 La scelta della forma societaria I principali motivi della scelta A) la dimensione dell’attività B) La necessità di capitali e risorse monetarie C) La complessità organizzativa D) L’assunzione dei rischi E) Il carico tributario F) … 40 Le società di persone Si ricorre a questa forma societaria • Per organizzazioni non troppo complesse • Numero limitato di soci • Partecipazione attiva dei soci all’attività • Scarsa esigenza circolazione delle quote Si ha una prevalenza dell’elemento personale rispetto a quello patrimoniale 41 Le società di persone Caratteristiche comuni • Assenza di personalità giuridica • Il soggetto giuridico sono i singoli soci (che assumono anche la veste di norma di soggetto economico) • Responsabilità illimitata dei soci (ognuno risponde con il proprio patrimonio) • Responsabilità solidale dei soci (ognuno risponde per l’intero) • Autonomia patrimoniale imperfetta (dotate di un proprio capitale con vincolo di destinazione) • Diritto di escussione del patrimonio • Non è obbligatorio pubblicare il bilancio, ma redigerlo 42 Le società di persone (tipologie) La società semplice (artt. 2251 – 2290): ha per oggetto attività economiche non commerciali (attività agricole e artigianali) La società in nome collettivo (artt. 2291 – 2312): L’amministrazione spetta in modo congiunto o disgiunto a tutti i soci Tutti i soci sono solidalmente e illimitatamente responsabili Società in accomandita semplice (artt. 2313 – 2324): Due categorie di soci: Accomandatario: è l’amministratore ed è illimitatamente responsabile Accomandante: risponde nei limiti della quota apportata 43 Le società di capitali Caratteristiche comuni • Hanno personalità giuridica • Il soggetto giuridico è la stessa società • Hanno autonomia patrimoniale perfetta • Sono dotate di un minimo di capitale (apportato dai soci) • I soci limitano la loro responsabilità a quanto apportato • E’ prevista una organizzazione precisa (organi societari) • Hanno l’obbligo di pubblicazione del bilancio (da cui si desume il patrimonio in termini qualitativi e quantitativi a garanzia delle obbligazioni assunte) Si ha una prevalenza dell’elemento patrimoniale rispetto a quello personale 44 La società per azioni (artt. 2325 – 2451 c.c.) • Il capitale minimo è di € 50.000 (Legge 11.08.2014, n. 116) • Il capitale è diviso in AZIONI • Le azioni conferiscono uguali diritti (sono previste categorie di azioni privilegiate) • La costituzione avviene per atto pubblico • Obbligo iscrizione nel registro delle imprese (pubblicità), dove viene depositato il bilancio • Possono essere emessi prestiti obbligazionari (forma di finanziarsi senza ricorrere alle banche) 45 Organi della società per azioni L’ASSEMBLEA DEI SOCI • Organo collegiale deliberativo • Due tipologie a seconda dell’oggetto e del quorum deliberativo: • • Ordinarie (approvazione bilancio, nomina amministratori e del collegio sindacale, ecc.) Straordinarie (modifica atto costitutivo, operazioni straordinarie) GLI AMMINISTRATORI • Organo esecutivo e di rappresentanza giuridica • Compete la gestione operativa della società • Essi assumono una responsabilità nei confronti della società, dei soci e dei terzi • Può essere nominato un amministratore delegato o un comitato esecutivo 46 Organi della società per azioni IL COLLEGIO SINDACALE • Organo collegiale (3 o 5 membri) e devono - controllare l’amministrazione della società - vigilare sull’osservanza della legge e atto costitutivo - verificare l’adeguatezza del sistema amministrativo, • Sono responsabili nei confronti della società per inadempienza, per falsità e per omissioni … REVISORE DEI CONTI • E’ formato da un revisore contabile o da una società di revisione: - verificare almeno ogni tre mesi la regolare tenuta della contabilità e la corretta rilevazione dei fatti di gestione - verificare il bilancio di esercizio e consolidato - esprimere un giudizio sul bilancio 47 La società per azioni (artt. 2325 – 2451 c.c.) MODELLI ORGANIZZATIVI E GOVERNANCE • Modello Classico Assemblea dei soci, Amministratori, Collegio sindacale, Revisore • Modello dualistico Consiglio di gestione (con funzioni amministrative e di gestione), Consiglio di sorveglianza (con poteri di nomina dei membri del Consiglio di gestione e di approvazione del bilancio, Revisore • Modello monistico Consiglio di amministrazione (con poteri di nomina dei membri del Comitato di controllo), Comitato di controllo (organo interno al Consiglio di amministrazione), Revisore 48 I modelli organizzativi: una rappresentazione grafica 49 I modelli organizzativi: alcuni dati 50 La Società in Accomandita Per Azioni (artt. 2452 – 2461 c.c.) Due categorie di soci: • Accomandatario: è l’amministratore ed è illimitatamente responsabile • Accomandante: risponde nei limiti della quota apportata Rinvio alle norme della società per azioni 51 La Società a responsabilità limitata (artt. 2462 – 2496 c.c.) Caratteristiche principali a) b) c) d) e) Minimo di capitale di 10.000 € Il capitale è diviso in quote (non sono titoli di credito), trasferimento per atto pubblico o scrittura autenticata Due organi (Assemblea e Amministratori) Il Collegio sindacale non è più obbligatorio, tranne in alcuni specifici casi SRLs – SRLcr 52 La Società Cooperativa (artt. 2511 – 2545 c.c.) Caratteristiche principali a) Si costituisce per atto pubblico b) Ha personalità giuridica c) Ha finalità mutualistica d) Non esiste un minimo di capitale, ma un minimo di soci e) Il capitale è variabile (porta aperta) f) Ogni socio ha diritto ad un voto (democraticità) g) Obbligo di pubblicazione del bilancio h) Modelli organizzative SPA 53 Il sistema impresa e le funzioni aziendali 54 Il sistema di impresa • L’impresa è un SISTEMA: è una combinazione di risorse ricondotte a unità in relazione al fine da perseguire (creazione di ricchezza) Caratteristiche del sistema d’impresa: SOCIALE: organismo di persone, istituzione del mondo civile TELEOLOGICO: l’impresa non è un fenomeno spontaneo, ma è creata dall’uomo per fini dell’uomo APERTO: in continuo e vicendevole scambio con l’ambiente DINAMICO: in continuo cambiamento e costante evoluzione 55 Le funzioni nel sistema di impresa • L’impresa è un sistema organizzato • È possibile nel sistema identificare alcune fondamentali AREE FUNZIONALI che esprimono le funzioni di qualsiasi impresa ossia che cosa fa di norma una realtà imprenditoriale 1. Pianificazione, programmazione e controllo 2. Ricerca e sviluppo 3. Produzione 4. Marketing 5. Organizzazione del personale 6. Finanza 7. Sistema informativo 56 Pianificazione, programmazione e controllo Obiettivo. Stabilire i fini da raggiungere, predisporre i mezzi e le risorse, controllare l’effettivo raggiungimento Pianificazione • È un insieme di piani, riferiti al medio e lungo periodo, che individua la strategia di impresa • È innovativa, con cambiamenti delle strutture in senso qualiquantitativo • La durata cambia in relazione a previsioni attendibili • Ci sono indicatori che sintetizzano la sua efficacia quali: il ROA (la redditività complessiva dell’impresa), il ROE (la redditività del capitale investito dai proprietari), il ROI (la redditività dell’attività tipica dell’impresa) 57 La strategia e l’orientamento strategico di fondo • E’ l’identità profonda dell’impresa (missione) • E’ un insieme di idee, atteggiamenti volti al concepimento di una strategia • O.S.F. è conoscibile solo quando viene data attuazione alla strategia • Per descrivere O.S.F. si considerano: • Le coordinate spazio-temporali dell’impresa (DOVE) • Le finalità reddituali, sociali e competitive (PERCHE’) • I concetti di base che ispirano la gestione e l’organizzazione (COME) 58 Pianificazione, programmazione e controllo Programmazione • • • Si tratta di programmi attuativi delle scelte strategiche È di adattamento: i vincoli interni ed esterni non sono modificabili Lo strumento di cui ci si avvale è il budget - permette di programmare l’attività di un anno - consente un controllo continuo fra quanto preventivato e quanto raggiunto (analisi scostamenti) Controllo - operativo: prima forma, confronto con dati standard - direzionale: è collegato alla direzione e al management 59 Ricerca & Sviluppo Obiettivo Incrementare le conoscenze per nuovi prodotti o processi, sviluppando comportamenti innovativi e creando importanti risorse culturali e professionali Si può sviluppare una ricerca: - di base: per nuove conoscenze utili per l’attività (Università) - applicata: attuazione della ricerca in prodotti o processi A tal fine ci si può avvalere: - di una struttura interna - di una struttura esterna (mirata per alcune azioni) 60 Produzione Obiettivo. Scelta della tecnologia produttiva, grado di flessibilità e di automazione ed individuazione dei processi Molteplici sono le fasi della produzione da gestire - approvvigionamenti: ottimale quantità di acquisto - fabbricazione: svolgimento secondo i programmi - Un sistema produttivo è tanto più efficiente nel ridurre i costi di produzione quanto più è in grado di aumentare la produttività dei fattori, a parità di prezzo Produttività è misurata dalla quantità di beni ottenuti utilizzando un certo fattore produttivo: Produttività = Q.Beni/Q.fattore 61 Marketing Obiettivo Gestire le relazioni impresa/ambiente, valutare i gusti dei consumatori, individuare i potenziali clienti Le strategie di marketing si basano su - Target market: individuazione dei clienti potenziali e delle loro aspettative - Marketing mix: una politica che si basa su 4 leve - Prodotto (qualità, fasi di vita, tipologia, assistenza …) - Prezzo (conquista, scrematura …, tipo mercato …) - Punti di vendita (contatto con il cliente …) - Promozione e pubblicità (propaganda e sponsorizzazioni …) 62 Organizzazione del personale Obiettivo: Gestire le risorse umane e definire la struttura organizzativa, definendo organi e funzioni Le variabili organizzative Struttura Organizzazione Stile di comando Modelli organizzativi 63 La struttura organizzativa Organi dell’impresa • In senso verticale, gli organi evidenziano i rapporti di potere fra gli stessi: O. volitivi, che hanno il potere decisione e deliberativo O. direttivi, con poteri di comando e di controllo O. operativi, con compiti meramente esecutivi • In senso orizzontale, gli organi si distinguono in: O. di line O. staff, hanno funzioni consultive 64 Gli stili di comando e di direzione • In generale esistono due stili di direzione: - Teoria X (uomo-macchina): uomo non ama il lavoro, non vuole responsabilità, va comandato e controllato - Teoria Y coinvolgimento dei lavoratori, il lavoro come fatto naturale dell’uomo • Negli anni si sono sviluppate teorie organizzative: - Gerarchica autoritaria (Taylor e Fayol) - Motivazionale e relazionale (Mayo) 65 Modelli organizzativi • Modello Gerarchico-Piramidale Direttore generale Capo-reparti O. Volitivo • • • • Modello valido per le piccolissime imprese Tutto è nelle mani del direttore generale Non vi è esercizio della delega Scarsa responsabilizzazione dei dipendenti O.Direttivo Operai O.Operativo 66 Modelli organizzativi • Modello Funzionale O.volitivo O.direttivi Dir. Marketing Capo-reparto O.operativo Direttore generale Dir. Produzione Organi di staff Dir. Personale Dir. Finanza Dir. Amministrativo Capo-reparto …. Operaio Operaio • Maggiore attenzione alle funzioni • Buon livello di efficienza • Scarsa efficacia: imprese multiprodotto • Limiti di un ordine gerarchico 67 Modelli organizzativi • Modello a matrice O.volitivo O.direttivi Dir. Produzione Direttore generale Dir. Marketing Dir. Finanza Dir. Personale Dir. personale Responsabile Prodotto A Responsile Prodotto B O.operativo • Maggiore attenzione alle singole produzioni • Buon livello di efficienza e di efficacia • Buona interrelazione fra responsabile prodotto e direttori • Scarso coordinamento fra responsabili prodotto • Molto onerosa 68 Finanza Obiettivo: Gestire il fattore denaro, in considerazione degli investimenti e del ricorso al mercato dei prestiti La gestione finanziaria si basa su più fasi: - Previsione del fabbisogno finanziario, in base agli investimenti e la velocità di monetizzazione degli stessi (equazione finanziaria) - Scelta della struttura finanziaria, in base alla durata degli investimenti e al rapporto fra capitale che apportano i proprietari e il capitale che può essere preso a prestito (correlazione temporale fra impieghi e fonti) - Controllo e governo delle liquidità, attraverso appositi budget finanziari (equilibrio finanziario), che monitorino le capacità di pagamento dell’impresa 69 Sistema informativo Obiettivo: gestire le informazioni per mantenere le relazioni fra le varie aree, fra l’azienda e l’ambiente. Distribuire le informazione a tutte le aree funzionali • Il flusso informativo ha un carattere circolare-aperto: - Dall’informazione alla decisione - Dalla decisione all’esecuzione - Dall’esecuzione al controllo - Dal controllo ad altre informazioni • La comunicazione delle informazioni deve essere veloce, precisa e completa Il limite è il costo dell’informazione 70