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liceo classico T. Tasso Roma KURDISTAN - Isabella Tokos 3A

Scrivi una relazione sul Kurdistan
Nel Medio Oriente, in quel che prende il nome di Mesopotamia, su un altopiano dai fertili
terreni adatto all’allevamento e alla coltura dei cereali, in una zona ricca di petrolio abita un popolo
particolare. Quello dei Curdi, in effetti, è da sempre stato un popolo che si è trovato a rimbalzare
da un Impero a un altro, da uno Stato a un altro rimanendo tuttavia nella propria terra, il Kurdistan.
Anche attualmente la regione abitata dai Curdi è soggetta a un’aspra divisione tra Turchia,
Iran, Iraq, Siria e Armenia, che non tiene minimamente conto dell’unità culturale di questo popolo
ma di linee tracciate sulle mappe da popoli prepotenti. 50 milioni di esseri umani obbligati ad
annullare la propria identità perché capitati a vivere proprio su un territorio ricco e conteso come
quello del Kurdistan. Così tante persone costrette per la maggior parte a non parlare la propria
lingua, una lingua davvero particolare se si tiene in considerazione la possibilità di poterla scrivere
tramite non uno, bensì tre alfabeti, latino, cirillico e arabo.
Le disgrazie di questo popolo travagliato cominciarono con la caduta dell’Impero Ottomano
alla fine della Prima Guerra Mondiale quando due Stati intraprendenti, l’Inghilterra e la Francia,
decisero di creare una commissione, la Società delle Nazioni, atta a disegnare i confini degli ex
territori ottomani per garantirsi una maggiore influenza politica ed economica. E così individui
della stessa cultura divennero cittadini di Stati diversi.
Il Kurdistan cominciò a soffrire. In particolare quello iracheno. E nel 1961, quando si vide la
libertà diminuire sempre di più decise di opporsi, dando inizio alla prima insurrezione curda
repressa nel sangue. Ma una resistenza continuò a combattere, costringendo il governo iracheno
a firmare nell’11 marzo 1970 ‘la legge per l’autonomia dell’area del Kurdistan’. Ma firmare non
vuol dire rispettare. Per quattro lunghi anni il governo iracheno continuò a rimandare e a negoziare
fino al momento in cui, nell’11 marzo del 1974, arrivò ad annullare del tutto la legge. Questa
mossa portò ad una seconda insurrezione, finita a sfavore dei Curdi. Una terza insurrezione curda
si verificò a causa degli scontri tra PDK (Partito democratico del Kurdistan) e UPK (Unione
patriottica dei Kurdistan). E infine, un’ultima insurrezione scoppiata nel 1983, durante la guerra tra
Iran e Iraq, portò a uno sterminio curdo.
Dal 2005 la Costituzione federale dell’Iraq riconosce l’autonomia di questa regione.
Sfortunatamente però la storia travagliata del Kurdistan persiste ancora: infatti, già a partire dalla
Repubblica, la Turchia ha imposto il divieto di parlare la lingua curda, di usare cognomi curdi e
addirittura di pronunciare la parola ‘curdo’, nonostante la Turchia sia diventata lo Stato di circa 20
milioni di curdi, metà dei curdi del Medio Oriente e un quinto della popolazione turca.
Nel 2008 è nato con la speranza di trovare una soluzione per la questione turca insieme ad
altre problematiche bollenti come quella dei diritti delle donne il BDP, partito della pace e della
democrazia che nel 2014 ha cambiato nome in HDP, partito democratico dei popoli.
FONTI: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Kurdistan
Roma, 23/10/2019
Isabella Tokos, III A