Scrivi una relazione sull’importanza di Carlo Magno nell’Europa occidentale Nel 771 d.C., anno in cui il Regno dei Franchi passò nelle mani di Carlo Magno, allora ventitreenne, l’Europa era suddivisa in tanti regni autogovernati, senza un’ampia economia e decisamente diversa da come sarebbe diventata da lì a pochi anni. Ma fino all’814, anno della fine del regno di Carlo Magno, egli avrebbe trasformato sotto molti aspetti quello che era stato parte di un impero romano. All’inizio Carlo Magno si concentrò sull’unità dell’Europa. Attraverso varie campagne militari di successo si impossessò dei territori longobardi, nell’Italia settentrionale, della Sassonia, della Frisia, della Pannonia e tentò anche, senza risultati positivi, di sottomettere gli Arabi al di sotto dei Pirenei. Famosa di quest’ultima campagna è la battaglia di Roncisvalle, da cui poi si sarebbe preso spunto per fare di Carlo Magno una figura quasi leggendaria nella Chanson de Roland. Ormai il Regno di Carlo non era più un regno ma era diventato un vero e proprio Impero. Nell’800 d.C. esattamente il giorno di Natale, Carlo Magno accettò di farsi incoronare Imperatore dal Papa stesso, a quel tempo Leone III e il suo Impero, già nominato Romano, divenne Sacro mentre Carlo accettava e si sottometteva al potere ecclesiastico del Papa. E così, dopo anni, l’Europa occidentale e quella orientale, ancora sotto l’Impero bizantino, si separarono definitivamente. Carlo Magno si trovò quindi nella posizione di dover governare un territorio vastissimo da solo. E per riuscirci decise di introdurre una nuova struttura amministrativa, il feudalesimo o vassallaggio: Carlo Magno, attraverso un giuramento sacro, nominava i suoi più fedeli uomini suoi vassalli; offriva loro un feudo (o beneficio) da governare in sua vece in cambio di fedeltà e supporto in ambito militare. A quel tempo, la cultura era in mano della Chiesa. E nonostante Carlo si fosse posto sotto il potere del Papato, egli cercò con tutte le sue forze di laicizzare la cultura dando vita alla cosiddetta ‘rinascita carolingia’. Carlo Magno chiamò a sé i più illustri maestri dell’epoca tra cui Alcuino di York, che sarebbe diventato il capo della Scuola fondata da Carlo Magno e anche il responsabile della divisione delle materie di studio in due grandi gruppi: Quadrivio (aritmetica, geometria, astronomia, musica) e Trivio (grammatica, retorica e dialettica) e infine, la più importante di tutte, la filosofia, alla quale si poteva arrivare solo dopo aver studiato tutte le altre materie. La scuola però, pur essendo laica, aveva solitamente sede nelle Chiese poiché l più delle volte i maestri non erano laici ma appartenenti al clero. Alla morte di Carlo Magno, però, l’Impero ebbe una breve vita, ma ormai Carlo Magno aveva consolidato le basi per una ripresa dell’Europa occidentale. Roma, 09/10/2019 Isabella Tokos III A