caricato da Isabella Tokos

liceo classico T. Tasso Roma CARLO MAGNO e la sua importanza per l Europa occidentale - Isabella Tokos 3A

Scrivi una relazione sull’importanza di Carlo Magno nell’Europa occidentale
Nel 771 d.C., anno in cui il Regno dei Franchi passò nelle mani di Carlo Magno, allora
ventitreenne, l’Europa era suddivisa in tanti regni autogovernati, senza un’ampia economia e
decisamente diversa da come sarebbe diventata da lì a pochi anni. Ma fino all’814, anno della fine
del regno di Carlo Magno, egli avrebbe trasformato sotto molti aspetti quello che era stato parte
di un impero romano.
All’inizio Carlo Magno si concentrò sull’unità dell’Europa. Attraverso varie campagne militari di
successo si impossessò dei territori longobardi, nell’Italia settentrionale, della Sassonia, della
Frisia, della Pannonia e tentò anche, senza risultati positivi, di sottomettere gli Arabi al di sotto dei
Pirenei. Famosa di quest’ultima campagna è la battaglia di Roncisvalle, da cui poi si sarebbe
preso spunto per fare di Carlo Magno una figura quasi leggendaria nella Chanson de Roland.
Ormai il Regno di Carlo non era più un regno ma era diventato un vero e proprio Impero.
Nell’800 d.C. esattamente il giorno di Natale, Carlo Magno accettò di farsi incoronare Imperatore
dal Papa stesso, a quel tempo Leone III e il suo Impero, già nominato Romano, divenne Sacro
mentre Carlo accettava e si sottometteva al potere ecclesiastico del Papa. E così, dopo anni,
l’Europa occidentale e quella orientale, ancora sotto l’Impero bizantino, si separarono
definitivamente.
Carlo Magno si trovò quindi nella posizione di dover governare un territorio vastissimo da solo.
E per riuscirci decise di introdurre una nuova struttura amministrativa, il feudalesimo o
vassallaggio: Carlo Magno, attraverso un giuramento sacro, nominava i suoi più fedeli uomini suoi
vassalli; offriva loro un feudo (o beneficio) da governare in sua vece in cambio di fedeltà e
supporto in ambito militare.
A quel tempo, la cultura era in mano della Chiesa. E nonostante Carlo si fosse posto sotto il
potere del Papato, egli cercò con tutte le sue forze di laicizzare la cultura dando vita alla
cosiddetta ‘rinascita carolingia’. Carlo Magno chiamò a sé i più illustri maestri dell’epoca tra cui
Alcuino di York, che sarebbe diventato il capo della Scuola fondata da Carlo Magno e anche il
responsabile della divisione delle materie di studio in due grandi gruppi: Quadrivio (aritmetica,
geometria, astronomia, musica) e Trivio (grammatica, retorica e dialettica) e infine, la più
importante di tutte, la filosofia, alla quale si poteva arrivare solo dopo aver studiato tutte le altre
materie. La scuola però, pur essendo laica, aveva solitamente sede nelle Chiese poiché l più delle
volte i maestri non erano laici ma appartenenti al clero.
Alla morte di Carlo Magno, però, l’Impero ebbe una breve vita, ma ormai Carlo Magno aveva
consolidato le basi per una ripresa dell’Europa occidentale.
Roma, 09/10/2019
Isabella Tokos III A